1 Maggio 2011

Sindacati di Fvg e Slovenia alleati per lo sviluppo dei porti dell’alto Adriatico

Valorizzare il sistema dei porti dell’alto Adriatico, promuovere scelte condivise sulle grandi infrastrutture di comunicazione, sulle reti di ricerca scientifica e sul turismo. Queste le priorità che i sindacati di Friuli Venezia Giulia e Slovenia rivendicano nei confronti dei governi nazionali, regionali e delle amministrazioni locali, in un documento unitario che è stato presentato a Trieste e a Capodistria, nel corso del tradizionale incontro transfrontaliero promosso dal Consiglio sindacale interregionale Nordest in occasione del Primo Maggio.

Invece della consueta sede di Fernetti, l’incontro si è tenuto quest’anno sulla rotta Capodistria-Trieste, a bordo della motonave Mb-Portorož, che ha fatto la spola tra i due porti. «Abbiamo scelto il confine marittimo – ha spiegato il presidente del Csi Nordest Roberto Treu – perché il mare può è deve favorire l’integrazione economica tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, come elemento chiave di una strategia comune sulle grandi infrastrutture di comunicazione, sulle politiche energetiche e ambientali, sul turismo».

Nella stessa ottica il documento del Csi sollecita «la realizzazione di veri e propri patti territoriali transfrontalieri di sviluppo per sviluppare la cooperazione economica, creare nuove opportunità di rilancio dell’occupazione e per arginare, attraverso lo specifico riconoscimento del lavoro frontaliero, il fenomeno del lavoro nero e irregolare».

Richieste queste che sono state presentate anche ai candidati sindaci Roberto Cosolini e Roberto Antonione, che hanno incontrato i sindacati alla Stazione Marittima di Trieste. «Quella della cooperazione transfontaliera – secondo Cosolini – è una strada obbligata per Trieste – anche per riuscire a superare le storiche divisioni che continuano a segnare la nostra realtà politica e sociale». Antonione, da parte sua, ha ipotizzato la costituzione di un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) tra Trieste e Capodistria, «per avviare programmi di cooperazione transfrontaliera che potrebbero anche essere supportati da risorse comunitarie».

4 commenti a Sindacati di Fvg e Slovenia alleati per lo sviluppo dei porti dell’alto Adriatico

  1. Maurice ts ha detto:

    un sindacato europeo unito nella difesa dei deboli, non legato al potere politico o finanziario, ecco la vera speranza

  2. Stefano Bertuzzi ha detto:

    Quella di un sindacato comune sarebbe un’ottima idea: c’è bisogno di un’equiparazione dei diritti, non possiamo essere un’Europa unita solo quando si fanno girare merci e capitali…

    Per quanto riguarda la cooperazione tra porti questa è essenziale! E’ un punto sul quale si dovrà lavorare molto nei prossimi anni.

  3. Luigi (veneziano) ha detto:

    Notiziona: gita congiunta in nave dei sindacalisti sloveno/friulangiuliani per scoprire l’acqua calda.

    Stranamente questi si dimenticano che il progetto di coordinamento già esiste da anni (NAPA) e che nell’alto Adriatico vi sono altri porti interessati e coinvolti, oltre a Trieste/Capodistria.

    L.

  4. Lorenzo Battista ha detto:

    Frattini è fermo all’acqua fredda anzi direi gelata visto che è ancora convinto che bisogna puntare sul folle progetto Unicredit a Monfalcone e così fanno anche i candidati sindaci Cosolini ed Antonione. La cooperazione tra Ts e Kp sarebbe il vero hub portuale per l’alto adriatico. Resta tutto sulla carta fino a quando non si riuscirà a fare il collegamento ferroviario trai due porti, e entrambi i paesi si lasceranno alle spalle una bella fetta di nazionalismo: siamo o non siamo in Europa? Al momento la Slovenia parla solo di traffico passeggeri per questa tratta ferroviaria per difendere il suo porto, l’Italia invece, al momento non vedo che sta facendo nulla per dare sviluppo al nostro porto!

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