30 Aprile 2011

Interventi per 3,8 milioni di euro da parte della Fondazione Carigo

Approvato il bilancio consuntivo dell’esercizio 2010: la Fondazione Carigo chiude con un avanzo di 3,5 milioni di euro, inferiore di circa il 17% a quello dell’esercizio precedente. Effettuati i necessari accantonamenti ai sensi della normativa vigente, ed attingendo oltre un milione di euro dai fondi di stabilizzazione per le erogazioni, è stata destinata all’attività istituzionale 2011 la somma di euro 3,8 milioni, ridotta del 5% rispetto al Documento programmatico previsionale.

A fronte di oltre 900 progetti presentati, la Fondazione ne ha accolti 589 – meno del 68% – mettendo in moto e contribuendo alla realizzazione di iniziative stimate in complessivi 36,4 milioni di euro su tutto il territorio provinciale
Da rilevare che il 34,1% di tale somma (corrispondente a 1,48 milioni di euro) è andato al settore dell’arte e dei beni culturali, il 22,1% all’educazione e istruzione con oltre 900.000 euro – in buona parte finalizzati al sostegno dei corsi universitari goriziani -, il 12% al volontariato e il 13% allo sviluppo locale. Per quanto riguarda le iniziative a favore dei giovani, se alle risorse destinate specificatamente all’istruzione sommiamo quelle stanziate per l’università e quelle finalizzate alla crescita e formazione giovanile, esse raggiungono quota 1,25 milioni di euro, a dimostrazione dell’attenzione con cui la Fondazione segue questo particolare segmento della popolazione.

Gli interventi realizzati direttamente dalla Fondazione, pari a quasi 900.000 euro, rappresentano il 20% del deliberato totale, e riguardano principalmente la gestione del Polo culturale di via Carducci, dove sono state realizzate nel corso del 2010 tre importanti rassegne espositive, mentre nella Sala Convegni intitolata al conte Della Torre si sono tenuti ben 141 eventi. I dati attestano come la Fondazione sia ormai diventata a pieno titolo uno dei maggiori promotori e realizzatori di eventi artistici e culturali di rilievo a livello provinciale, lavorando in grande sinergia e collaborazione con gli altri soggetti del territorio, come rilevato dal Presidente Obizzi.

“Anche nel 2010 l’operato della Fondazione si è svolto in un clima caratterizzato da una forte evoluzione socio-economica e da nuove problematiche prospettive per i cittadini, dominato da fattori di crisi che continuano a colpire pesantemente anche il mondo bancario, con forti ripercussioni anche sugli utili delle Fondazioni che ne sono azioniste, e quindi una diminuita capacità erogativa. Tuttavia, non abbiamo fatto mancare il nostro sostegno alle esigenze della comunità di riferimento, anzi, la Fondazione ha cercato di svolgere un ruolo istituzionale sempre più attivo sviluppando – anche di propria iniziativa – progetti con impatto diretto sul territorio e restando solidamente vicina ai meno fortunati con l’impegno, la serietà, la sensibilità per i temi sociali e l’amore per la propria terra che la contraddistiguono”.

“Voglio citare – prosegue Obizzi – solo alcune delle iniziative mirate che sono state realizzate nei diversi settori di intervento, e precisamente: la rinnovata e convinta adesione al Fondo straordinario di Solidarietà promosso dalla Diocesi di Gorizia e alle iniziative svolte dall’agenzia sociale abitativa Betlem Onlus; il raddoppio dei fondi messi a disposizione del Microcredito sociale, coinvolgendo concretamente anche la Cassa di Risparmio dei FVG, e il fondamentale sostegno garantito all’apertura dell’Emporio della Solidarietà; Il rifinanziamento del Progetto Sollievo, in collaborazione con il sistema socio sanitario provinciale e i due Ambiti Socio-assistenziali, finalizzato a sostenere la domiciliarità, e l’assistenza solidale alle persone con autonomia limitata, specie se anziani, e alle loro famiglie; il ruolo sempre più attivo a favore dei corsi goriziani dell’Università di Trieste con il trasferimento della Facoltà di Architettura, il consolidamento dell’offerta formativa goriziana dell’Ateneo di Udine in particolare con il DAMS e il suo trasferimento nella nuova sede del ristrutturato Convento S. Chiara, oltre al sostegno di gran parte delle spese di gestione sostenute dal Consorzio Universitario di Gorizia per i corsi e la didattica
la gestione diretta del proprio Polo culturale ed espositivo, attraverso eventi che possono creare convergenze con i principali enti territoriali della provincia ed attivare collaborazioni finalizzate allo sviluppo e valorizzazione del territorio.
la valorizzazione delle progettualità giovanili di eccellenza emerse dal Bando di Concorso Giovanidee”.

Anche per il 2011 l’istituzione goriziana ha voluto confermare la sua attenzione ai bisogni ed alle istanze espresse dal territorio provinciale nei vari campi di intervento, mediante l’assegnazione di Euro 3,8 milioni, di cui il 30% (Euro 1,14 mil.) al settore dell’Arte e della Cultura e il 25,% all’Educazione e Istruzione (Euro 950.000), mentre al Volontariato ed allo Sviluppo Locale sarà destinato rispettivamente il 12% e il 13% delle risorse. L’8% andrà alla Crescita e formazione giovanile, il 5% sia alla Ricerca scientifica che alla Salute pubblica, e il restante 2% alla protezione e qualità ambientale.

Conclude l’avvocato Obizzi: “Credo che la Fondazione abbia dimostrato nei fatti di essere un’istituzione che opera in base a valori condivisibili, che sa utilizzare le risorse in modo efficiente, che vuole interagire con gli altri soggetti istituzionali ed associativi del territorio rappresentando un moltiplicatore di opportunità ed un valido catalizzatore della promozione dell’economia locale. E di essere in grado di gestire – sia pure con una struttura operativa estremamente ridotta e snella – eventi espositivi anche di grande rilevanza e richiamo turistico, svolgendo nel contempo un prezioso ed insostituibile ruolo di coordinamento a supporto anche degli altri enti locali del territorio. Anche se sappiamo che ci aspettano ancora anni difficili, in cui gli effetti della crisi si faranno sentire in modo ancora maggiore, che sarà necessario creare nuove sinergie e collaborazioni per poter rispondere in modo efficace ai bisogni del nostro territorio, siamo però consapevoli di avere la volontà e gli strumenti per operare al meglio, pur nei limiti delle nostre possibilità, al servizio della comunità isontina.”

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