Oltre 70 esuberi alla Wartsila di Trieste: audizione in Provincia

Sarebbero 75 gli esuberi nello stabilimento Wartsila di Trieste. Per affrontare la difficile situazione si è tenuto oggi l’incontro tra l’Assessore alle Politiche Attive del Lavoro e le rappresentanze delle organizzazioni sindacali dell’azienda.

L’incontro segue appunto alla comunicazione, da parte della azienda, della decisione di effettuare 100 esuberi negli stabilimenti italiani, di cui presumibilmente 75 dovrebbero interessare lo stabilimento di Trieste. La Wartsila, nel periodo antecedente la crisi, ha conseguito una buona performance favorendo l’inserimento nel mercato del lavoro di un discreto numero di giovani. Pur avendo retto a lungo al calo degli ordinativi, i segnali di difficoltà erano, però, già emersi in primo luogo tra le aziende dell’indotto. La Corporate, stando a quanto esposto dalle Organizzazioni Sindacali, sembra intenzionata ad effettuare una riorganizzazione generale dell’azienda prevedendo una centralizzazione di ruoli decisionali in capo all’azienda madre, situata in Finlandia. I tagli dovrebbero riguardare in particolar modo il settore amministrativo, anche se i sindacati denunciano mancata chiarezza sulla strategia che intende mettere in piedi la dirigenza per la salvaguardia dello stabilimento triestino.

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto alla Provincia di attivare un’audizione in Consiglio provinciale per poter rappresentare le difficoltà emerse ed avere maggiori garanzie sul futuro produttivo dello stabilimento.
Dal canto suo la Provincia auspica che dal Consiglio provinciale emerga una presa di posizione forte sulla necessità di revisione del Piano Energetico nazionale e sull’esigenza dell’immediato ripristino degli incentivi per l’energia alternativa; ciò, infatti, contribuirebbe a rilanciare l’attività dello stabilimento triestino nel comparto della produzione di motori terrestri.