20 Aprile 2011

L’esperienza ‘Gradis’ciutta’, Sinefinis e i vini di Robert Prinčič

Sabato 16 aprile 2011. Località Jazbine/Giasbana, a due passi dal minuscolo abitato di Gradisciutta sorge l’azienda agricola di Robert Prinčič, ‘Gradis’ciutta’. Grazie alla fervente attività culturale ed enologica della sezione triestina dell’Onav, abbiamo fatto visita a questo giovane e dinamico vignaiolo, di cui, segnatevi il nome, sentiremo parlare ancora molto.
Robert Prinčič ci ha accolto calorosamente presso le sue cantine, dislocate ai piedi di quelle preziose colline che formano il Collio. Grazie anche alle sue brillanti doti oratorie ci ha accompagnato fra storie, aneddoti, progetti e nozioni tecniche, sempre con passione, e coinvolgendo tutti, in una riuscitissima serata. Ad accompagnarlo da perfetti padroni di casa la fidanzata Katja, la mamma Ivanka e per un veloce brindisi, direttamente dalla vigna, il padre Zorko.
Siamo a due passi da Gorizia e alla medesima distanza dalla Brda, il Collio sloveno.
E proprio questo (non) confine ha visto nascere una storia progetto molto interessante, che ha caratterizzato la nostra visita.
Il giovane Prinčič durante il suo Master in Wine Business, presso il Mib di Trieste, stringe una forte amicizia con il collega sloveno Matiaz Četrtič, dell’azienda ‘Ferdinand’. Da questo incontro sorge in loro il proposito di unire le forze, oltre ogni confine, per proporre qualcosa di nuovo, buono, giusto e unificante. Nasce così l’idea di valorizzare uno dei vigneti storici della zona, la ribolla gialla o rumena rebula in qualcosa di nuovo. Il progetto ha il suo naturale sbocco in Rebolium – Sinefinis ‘bollicine senza confini, né ostacoli’, uno spumante metodo classico fatto da uve Ribolla gialla di entrambi i produttori, per l’occasione consorziati in un’unica azienda, denominata appunto ‘Sinefinis’.

Il Sinefinis è uno spumante brut, metodo classico e affinato sui lieviti fino a 18 mesi. Il risultato è uno spumante che conquista, indicato per l’aperitivo, ma anche in abbinamento a pesce, carni bianche o formaggi freschi. Si presenta con un perlage fine e persistente, gradevole al naso, conquista in bocca, con una sensazione piena che regala inaspettate sorprese.

Il progetto è definitivamente vincente. Ne parlano in molti, e la sua bontà arriva anche alle massime cariche dei due Stati coinvolti, infatti nel gennaio scorso durante un incontro fra i presidenti sloveno Türk e italiano Napolitano, presso l’ambasciata slovena a Roma, per il brindisi è stato scelto il ‘Rebolium – Sinefinis’. Il vino è stato apprezzato ed elogiato alla presenza dei due produttori, che orgogliosamente hanno dimostrato ancora come il vino sia un atto simbolico, di grande cultura e unificante.
Ebbene la nostra esperienza degustativa iniziata nel segno del Sinefinis, è continuata con un Friulano (Tocai) 2009, un Pinot grigio 2009, un Collio bianco 2009 per finire con un Merlot 2007.
Fra questi il Collio bianco è un uvaggio; nelle intenzioni di Prinčič questo vino vuole rappresentare il territorio, con parole chiare ci ha spiegato come i vitigni nel mondo si spostino e si replichino, mentre un uvaggio può appartenere solo al territorio (e al produttore, aggiungo), e le uve partecipanti a questo vino sono mantenute segrete proprio a tal fine.

Abbiamo concluso, come detto, con il Merlot 2007. Si dice che il Collio sia terra di bianchi, ma questo vino dimostra come anche i rossi si facciano notare piacevolmente, con dei prodotti intriganti e di valore.
L’impressione è di un viticoltore giovane, fortemente piantato nella tradizione e intensamente votato al futuro. Sa da dove viene e sa dove vuole andare, ancorato alla realtà ha più volte dichiarato di essere alle prime armi (15 anni di lavoro in azienda), in un percorso di enologia che dura secondo le sue stime 40 anni. Non male.
Infine Robert è molto attento anche alla natura, e si dice ‘in ascolto’ della vite e delle sue necessità. Utilizza solo concime organico, niente prodotti di sintesi. E a proposito degli interventi sulle piante in caso di problemi sostiene il parallelo con la salute umana; la vite preziosa come la vita.

La serata si è poi brillantemente conclusa nell’ospitale e ‘verde’ trattoria enoteca Lvka di Giasbana. Dove abbiamo continuato la degustazione a base di Sauvignon e Collio rosso 2006 di ‘Gradis’ciutta’. Ovviamente abbiamo anche accompagnato con il seguente menù (tanto per) crespelle con le ortiche e sugo d’arrosto, guancette di maiale con punte d’asparagi e gelato al fior di latte con frutti rossi.
Tutto ottimo, ma il Collio rosso 2006 ha impresso nettamente la sua personalità alla cena.

Attenti all’azienda ‘Gradis’ciutta’, la risentirete.
Per maggiori informazioni.

bora.la/cibo | Promuovi anche tu la tua pagina

Tag: , , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *