14 Aprile 2011

Romoli riconfermato alla presidenza del Consiglio delle autonomie locali

Ettore Romoli, sindaco di Gorizia, è stato confermato alla presidenza del Consiglio delle Autonomie locali, riunito oggi per la prima riunione dopo il rinnovo dell’organismo. Alla vicepresidenza è stata confermata la presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat. All’Ufficio di Presidenza, invece, sono stati eletti: i sindaci dei Comuni di Trieste (Roberto Dipiazza), Cividale del Friuli (Stefano Balloch), Cervignano del Friuli (Pietro Paviotti), Maniago (Alessio Belgrado) e Montereale Valcellina (Pieromano Anselmi).

In occasione della prima seduta del Consiglio delle Autonomie è intervenuto l’assessore regionale alla Funzione pubblica e Autonomie locali, Andrea Garlatti, che portando il saluto della Regione, ha manifestato la volontà di superare la funzione deputata meramente all’espressione di pareri, per coinvolgere maggiormente nel prossimo futuro il Cal stesso nell’elaborazione di provvedimenti regionali. In particolare l’assessore ha fatto riferimento, al momento, alle nuove norme allo studio su finanza locale e su riforma del personale.

Un impegno rispetto al quale il presidente Romoli ha espresso il ringraziamento del Cal, favorevole a una valorizzazione del proprio ruolo.

Del Consiglio delle Autonomie locali fanno parte di diritto i presidenti delle quattro Province e i sindaci dei quattro Capoluoghi; gli altri Comuni rappresentati sono quelli di Medea (di nuova nomina), Monfalcone (confermato), Maniago (confermato), Montereale Valcellina (nuovo), Cordenons (nuovo), Prata di Pordenone (confermato), Roveredo in Piano (confermato), Muggia (nuovo), Artegna (nuovo), Sauris (confermato), Tarvisio (confermato), Cervignano del Friuli (nuovo), Cividale del Friuli (confermato), Ragogna (nuovo), Santa Maria La Longa.

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Un commento a Romoli riconfermato alla presidenza del Consiglio delle autonomie locali

  1. italiano ha detto:

    Romoli ha lavorato cosi bene che Gorizia è proprio autonoma, una realtà a se stante.

    Non la considera nessuno.

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