12 Aprile 2011

Paoletti: “Il Parco del Mare resta una priorità per Trieste”

Trieste, il cui secondo dopoguerra ha tolto entroterra e relative possibilità di espansione, non può perdere quella che, di fatto, è l’unica opzione, legata appunto al riutilizzo del Porto Vecchio, per reperire nuovi spazi da cui deriverebbero insediamenti di attività produttive, crescita dell’occupazione, ampliamento della fruibilità del territorio ed altre ricadute ancora.
Questo il filo conduttore dell’assemblea pubblica di Confcommercio di Trieste, svoltasi alla Stazione Marittima e a cui hanno preso parte rappresentanti istituzionali, delle forze politiche, delle amministrazioni, delle categorie economiche e di vari soggetti coinvolti nei progetti e nelle strategie di sviluppo del Porto Vecchio.

Un appuntamento, quello del Centro Congressi, che ha visto la presenza anche di Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio. In apertura del suo intervento il presidente della Confcommercio di Trieste, Antonio Paoletti, ha ricordato quanto sia fondamentale sotto molteplici aspetti, per il territorio giuliano, il comparto del terziario che costituisce il 65% del tessuto produttivo locale, genera l’85,2% del Pil provinciale per un valore aggiunto pari a 5 miliardi e 658 milioni di euro annui ed è risorsa occupazionale, con altre 70mila addetti, per più di 2/3 della popolazione attiva a livello lavorativo.
Paoletti, dopo aver fornito una panoramica sui molteplici servizi ed opportunità, sindacali, legati al credito, alla formazione, allo sviluppo e all’innovazione delle imprese, che l’organizzazione di categoria provinciale, della quale ricorre il 50° anno della sua costituzione, offre ai suoi oltre 3 mila operatori economici aderenti suddivisi in 35 associazioni, ha citato quindi alcune linee guida di “Vira Trieste”, un documento strategico realizzato in sede camerale ed espressione di tutte le categorie in essa rappresentate, che va a delineare le direttive per uno sviluppo trasversale del territorio e delle imprese in esso ubicate.

Paoletti ha quindi spiegato come tra “gli assi di trasformazione” del capoluogo del Friuli Venezia Giulia, la Confcommercio operi per vedere concretizzato quello denominato “Trieste città di scambio e di relazione”, che va riprendere la vocazione emporiale propria del territorio locale, da rivitalizzare ed attualizzare però attraverso azioni volte allo sviluppo del comparto turistico, del commercio cittadino e marittimo e della logistica avanzata.
In tale ottica, come è stato ricordato a tal proposito dallo stesso Paoletti, l’associazione di categoria sta operando da tempo per la realizzazione dei “Centro in Via” i cui progetti, in fase di attuazione e che stanno interessando varie aree del centro della città, del Carso e della fascia costiera, mirano, attraverso un format idoneo alle diverse realtà territoriali, alla valorizzazione della rete distributiva tradizionale, a contribuire alla promozione turistica del comprensorio giuliano nel suo complesso, alla creazione di sinergie fra imprese e alla maggiore fruibilità degli spazi comuni.

Il numero uno di Confcommercio Trieste ha quindi ribadito come una delle priorità per l’associazione di categoria sia rappresentata dalla realizzazione del Parco del Mare, insediamento capace di generare utili trasversali, favorire investimenti, produrre occupazione, che, ad oggi, è stata oggetto solo di plauso ed apprezzamento, ma nulla di più almeno da parte del fronte istituzionale.
A conclusione del suo intervento Paoletti, oltre a sottolineare l’inutilità di taluni interventi tampone, spesso frutto di personalismi e legati a logiche politiche e comunque in antitesi con quanto impone una seria programmazione economica a medio e lungo termine, ha ricordato quelle che dovrebbero essere, secondo l’associazione di categoria, le strategie ed azioni da porre in atto, da subito, per una rinascita del bacino giuliano.

Fra queste, come è stato citato dallo stesso Paoletti, figurano la creazione di nuovi poli attrattori, di cui uno è appunto il Parco del Mare, l’incremento delle opportunità per favorire gli insediamenti di nuove realtà produttive, di ogni settore, in un contesto armonico e rispettoso dell’ambiente e delle realtà già esistenti e lo sviluppo della residenzialità, il tutto in uno scenario di cui, un fronte mare rinnovato e poliedrico, grazie all’attuazione di progetti sostenibili ed investimenti privati, sarebbe un elemento di raccordo e caratterizzante di fondamentale importanza e grande richiamo.

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12 commenti a Paoletti: “Il Parco del Mare resta una priorità per Trieste”

  1. Paolo Geri ha detto:

    Ma per favore ! E’ servito solo a far aumentare la tassa di iscrizione alla Camera di Commercio(obbligatoria per chi detiene una partita IVA) del 20 % !! Rivoglio indietro i miei soldi !

  2. arlon ha detto:

    Vien de pensar che Paoletti no’l sia mai stado, una priorità per Trieste.

  3. Stufo ara! ha detto:

    Ah bravo! E dir chi lo pagherà ‘sto capriccio?
    Quanto costa mantegnir ‘sto parco? Paoletti merita il premio de infenociador dishonorem causa.

  4. sergio ha detto:

    ma basta con sto parco, se è così sicuro di una possibilità di guadagno perchè nessun privato vuole metterci soldi

  5. Tergestin ha detto:

    Ma inveze de costruirghe luna-park dentro, no se pol utilizar el Porto per quel che el ga funzionado egregiamente nele epoche in cui no ghe iera certi aministradori?

  6. massimilianoR ha detto:

    ridicolo. fantasie malate.

  7. Giancarlo De Rosa ha detto:

    Parco del mare Expo, porto ……..ma i giovani non trovano lavoro ! Meno chiacchiere e più fatti !Intanto che discutete di aria fritta, Trieste retrocede e non solo calcisticamente , siamo isolati. Tutti promettono soldi per la piattaforma logistica ma niente soldi sonanti. La bonifica delle aree in zona industriale è ancora sulla carta,tra un pò Miramare chiude per mancanza di fondi…….questa è la realtà ! Politici se ci siete battete un colpo !

  8. Tergestin ha detto:

    I bati un colpo si’, co’ ghe servi i voti. El guaio xe che tanti concitadini i cori, magari sperando in qualche favor “che no se sa mai”.

  9. mutante ha detto:

    grande tergestin: el porto pol far el porto. el parco interessa solo a chi ghe pol lucrar.

  10. aris prodani ha detto:

    E’ dal 2004 che va avanti la solfa del Parco del Mare.sette anni in cui sono stati capaci solamente di spostare il progetto in 4 siti diversi a Trieste ( più i minacciati Grado e Lignano..), imporre alle aziende la maggiorazione del 20 per cento della tassa di iscrizione alla CCIAA( che paghiamo,credo, almeno da 4 anni )pagare in chiave di “vetrina del PDM” (ma non è un baretto con due sale espositive?)) i 200 mila euro di ristrutturazione del Rogers, esporre studi, plastici e presentazioni, paventare grandi interessi di privati ( mai sentito un nome uno ), assistere a fantomatici calcoli di rientro economico dell’investimento ( che ogni due mesi si modificava )ma, sopratutto, dare aria a tante, troppe , sterili ciacole.
    Non hanno ancora capito che il problema legato al turismo non è quello di attirare le persone con una struttura da 50 milioni di euro, ma quello di investire sul territorio in termini di cultura dell’ospitalità, di miglioramneto dell’offerta, di qualità dei servizi.

  11. Servolier ha detto:

    aris te dago ragion, xe vero, per viver de turismo ghe vol sai piu’ de do musei

  12. DaVeTheWaVe ha detto:

    Paoletti, fatte un acquario in casa col pesse rosso dentro… contento ti, contenti tutti!

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