5 Aprile 2011

Costretto a scavare la fossa per seppellire il figlio

Si recano in cimitero per l’ultimo saluto, ma scoprono che la fossa per seppellire l’urna con le ceneri del defunto non è stata scavata. E’ accaduto a Doberdò del Lago: per dare degna sepoltura, il padre del defunto si è procurato una pala e ha provveduto da sè.
Il servizio, già pagato dai parenti, avrebbe dovuto essere svolto da una cooperativa incaricata dal Comune di Doberdò del Lago. A quanto pare la somma versata verrà restituita, con le scuse per quanto accaduto.

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19 commenti a Costretto a scavare la fossa per seppellire il figlio

  1. alpino ha detto:

    vergogna assoluta e parolacce a pioggia verso questa cooperativa il nome della quale dovrebbe essere pubblicato!! faxè semplicemente schifo!

  2. Tergestin ha detto:

    Pienamente d’accordo.
    In ogni caso i doveva corer la’ a scavar a gratis all’istante, primo fra tutti quel che gestissi la cooperativa. Altro che rimborso spese, schifosi.

  3. Dario Predonzan ha detto:

    Si tratta della Cooperativa di pompe funebri Moncello di Cussignacco, scrive il PICCOLO di oggi.

  4. Triestin - No se pol ha detto:

    questo se ciama privatizzazion…sempre pezo

  5. isabella ha detto:

    🙁 che brutta cosa!

  6. Mauro ha detto:

    Che triste, già per la perdita del figlio, e poi doversi scavare il buco, e una cosa vergognosa, io farei saltare l’appalto con la ditta, poi farei causa per danni, ma farei saltare anche l’assesore che ha permesso l’appalto con quella ditta incopetente per quei casi li non e nemmeno un po di sensibilità.

  7. Vale ha detto:

    Mi dispiace dirlo ma il sindaco dovrebbe nascondersi sotto la scrivania!

  8. gigi ha detto:

    Veramente una vergogna, questo succede perché si fanno troppe privatizzazioni e non si ricorre al personale proprio dei comuni. Le ditte pagate profumatamente (praticamente il doppio dei operai comunali), non eseguono il lavoro adeguatamente perchè hanno più appalti. Meditate gente meditate, certi servizi così dilicati NON POSSONO ESSERE PRIVATIZZATI.

  9. Arcore ha detto:

    Una volta i comuni assumevano anche necrofori ora assumono solo geometri, architetti e laureati in scienze politiche esternalizzando i lavori manuali. Questi sono i risultati.

  10. Luigi (veneziano) ha detto:

    Posso andare contro corrente?

    L’errore della cooperativa è incredibile, e merita ogni tipo di stigmatizzazione.

    Però la Cooperativa non si chiama “Moncello” ma “Noncello”, ed è la più grossa cooperativa italiana del suo tipo: è nata per il recupero del disagio sociale, dando lavoro e dignità a tutta una serie di persone altrimenti ai margini assoluti: persone seguite dai Centri di Salute Mentale, disoccupati cronici, ex detenuti eccetera eccetera: le “persone svantaggiate” (utilizzando una dizione d’uso corrente= costituiscono ai sensi dello statuto almeno il 30% dei soci-lavoratori della Cooperativa.

    In trent’anni questi signori sono passati da 200 a 650 soci-lavoratori, ed essendo questa una cooperativa sociale, oltre l’80% dei costi della cooperativa va a pagare gli stipendi, e gli utili di bilancio sono sempre assai contenuti, e praticamente sempre accantonati a riserva.

    Come da statuto, la cooperativa provvede a prestare denaro ai propri soci a tassi agevolati, utilizzando la liquidità propria o convenzionandosi con banche – sempre a tassi più bassi rispetto al mercato.

    Io personalmente non rimpiango per nulla i “bei vecchi tempi”, quando fra i dipendenti comunali c’erano pletore di operai nullafacenti con doppio/triplo lavoro in nero.

    L.

  11. Euroscettico ha detto:

    storia triste ma sottoscrivo Luigi

  12. dimaco ha detto:

    a sentire le notizie e a leggerle sembra cheilmezzo con a bordo gli operai si sia guastato in autostrada. non so se concedere il bneficio del dubbio.

  13. alpino ha detto:

    la cooperativa sarà anche la migliore del mondo ma nel caso di specie una vera schifezza.
    Operai fermi in autostrada??? ma da dove cavolo ga de vegnir un operaio per scavar una fossa a Doberdò del lago???

  14. Tergestin ha detto:

    Xe una balla oviamente, se no i gavessi risposto ala ciamada. Le cooperative, xe vero, da’ lavor a tanta gente sfortunada (sotopagandola de bruto, ma questo passa el convento). Pero’ i responsabili -che col sistema “cooperativa” no salta mai fora- ga de pagar ‘sta imperdonabile dimenticanza.

    Credo sia anca scontado, ma giusto da ribadir, che i operai che iera all’oscuro no i gabi de pagar.

  15. dimaco ha detto:

    bah io so solo che gli operai sono sottopagati (come ricorda tergestin) e devono scombattere per avere pagati gli straordinari. E poche tutele. La formula della cooperativa è usata largamente per sottopagare i lavoratori (ci ho lavorato quindi so di cosa parlo) a fronte ddi carichi di lavorao che dovrebbero essere più renumerativi. coloro che fondano queste cooperative sono quelli che i guadagnano non certo i soci ai quali viene raccontato ogni anno che i deividendi sono pochi e devonoessere reinvstiti. però non mi spiego come mai alla minerva di gorizia il capoccia gira con una rs5 da oltre 100 mila euro e gli operi si lamentano (sia attuali sia ex, ma sono chiacchiere da bar ) sul fatto che i loro compensi sianopiuttosto ridotti (circa 800 euro), ma come ho detto sono chiacchiere da bar o da negozio di alimentari.

  16. Milost ha detto:

    Ahahaha Dimaco mio, ce lo chiediamo da tempo, in molti a Gorizia, come ha fatto il capoccia di cui parli a girare con il transatlantico su ruote! Comunque la Minerva non è proprio una cooperativa sociale pura, è una di quelle “miste”. Sulla vicenda, legittimo l’indignarsi, ma, scusatemi tutti,e con tutto il rispetto possibile, non si poteva rimandare il funerale al giorno dopo? Voglio dire, c’era di mezzo un’urna, non una bara.Il dolore è lo stesso, la rabbia e l’offesa pure, ma la logistica è diversa.

  17. Fiora ha detto:

    Talmente dolorosamente orrendo da farmi pensare ad un errore umano, statisticamente possibile. I grandi numeri forniti da Luigi Ve. lo renderebbero anche ipotizzabile. PERO’! il seguito non ha scusanti. Non ci sono soldi che possano risarcire una mancanza del genere.
    Ci doveva essere una mobilitazione immediata da parte del responsabile della Cooperativa. A questo punto, ammissibile solo un ragionevole ritardo dovuto al disguido, per espletare nel più breve tempo possibile la triste e già pagatissima bisogna. Seguito dalle sentite scuse. Sì, ma a cose fatte!

  18. Servolier ha detto:

    xe una vergogna, robe de no creder

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