30 Marzo 2011

Provincia di Trieste: è tempo di bilanci…

Si è svolta martedì 29, alla Stazione Marittima, la presentazione del Bilancio di Mandato e del Bilancio di Genere della Giunta Provinciale, relativi al quinquennio di esercizio ora in completamento.
Sala Oceania quasi piena, breve ritardo della Presidente della Provincia intenta a rilasciare qualche intervista, passaggio di telecamere che puntano non solo gli obiettivi ma anche le luci un po’ accecanti sul pubblico (tra cui la scrivente che è voluta venire a sentire personalmente), e comincia la presentazione.
Quasi tre ore di interventi, assessore dopo assessore, ognuno intento a elencare e descrivere brevemente i rispettivi progetti, a rendicontare le spese e le ricadute sociali, mentre le pagine dei volumi messi a disposizione anche del pubblico scorrono sulla proiezione nello sfondo.
Il documento è anche scaricabile dal sito della Provincia.

Maria Teresa Bassa Poropat apre la discussione descrivendo le caratteristiche principali del territorio. “C’è una integrazione forte tra il comune di Trieste e i comuni limitrofi con le loro specificità, che non sono solo meta di ricreazione, ma piuttosto un luogo che ha delle straordinarie potenzialità di sviluppo turistico, economico, enogastronomico“.
E’ la prima volta che l’ente Provincia presenta un Bilancio di Mandato, definito una “operazione di trasparenza dovuta ai cittadini, in cui sono stati messi assieme tutti i progetti che la Provincia ha saputo realizzare, grazie ad una squadra competente, motivata e professionale, che ha contribuito ad una esperienza entusiasmante“.

Si avvicendano dunque Mariella De Francesco, Assessore alle Finanze e Bilancio; Mauro Tommasini (che interviene sulla Viabilità, citando le opere legate alle nuove direttive di flusso generate dall’ingresso della Slovenia nella UE) e Vittorio Zollia (che sottolinea i rinnovi effettuati annualmente sul parco autobus, riducendo la vetustà media dei mezzi a meno di quattro anni, la migliore in Italia e una delle prime in Europa anche per i benefici sulle emissioni in atmosfera). Si parla di raccolta differenziata (i picchi di eccellenza di S. Dorligo della Valle col 43% di raccolta, e di Muggia con oltre il 30%), di smaltimento amianto (dall’eccedenza di richieste seguite al primo bando si è arrivati al quarto bando che uscirà il prossimo aprile) e di fotovoltaico (elevata istanza di adesione dei richiedenti: dai 300 ipotizzati alle quasi 2000 richieste ancora in corso di evasione).

Però si sente che i temi caldi arrivano quando Adele Pino porta il pubblico a ripercorrere gli eventi degli ultimi anni, e il modo in cui sono stati affrontati dalle politiche del lavoro. Infatti nel corso del mandato si è fatto sentire il segno della crisi del 2008. E’ cresciuta l’utenza al centro per l’impiego, sono aumentate le aziende che si sono rivolte alla Provincia, e il monitoraggio effettuato sul territorio ha permesso di rilevare i risultati ottenuti dal servizio per l’impiego, evidenziandone punti di forza e debolezza che sono stati poi corretti in corso d’opera. L’assessore Pino afferma di presentare i numeri con un pizzico di orgoglio (mi dirà, in sede di intervista personale, che sono stati fatti miracoli rispetto alle limitate risorse disponibili). “Abbiamo trattato lavoratori over 45 con problemi di reinserimento, provenienti dai settori in crisi; donne; giovani. Abbiamo dato sostegno al reddito di cassintegrati con lavori socialmente utili o lavori di pubblica utilità; dopo le work experience e con l’uso di altri strumenti il 50% dei lavoratori provenuti dai settori di crisi è stato reinserito, totalizzando medie di reinserimento di 1300 lavoratori all’anno.”
Marina Guglielmi, per le Politiche Sociali, ricorda il Welfare per sostenere le famiglie: i due bandi Ater, le borse lavoro per disoccupati, il microcredito, il tutoraggio alle famiglie in crisi di spesa, le borse della spesa collegate al progetto di recupero degli invenduti (che ha visto la collaborazione di Coop Nordest, Caritas, S. Martino al Campo, mense e associazioni) evidenziato come progetto a bassissimo costo che offre un ritorno amplificato.
E ancora Pino, incrociando Politiche Attive del Lavoro con Politiche educative. “Abbiamo affrontato delle sfide: rendere autonomi gli under 30, con le azioni per l’imprenditoria giovanile. Ci siamo occupati di orientamento, dando ai giovani strumenti di lettura del mercato del lavoro, sezionato per fasce di età, in modo da evidenziare i profili professionali che offrono maggiori opportunità. Queste azioni vanno fatte con costanza e regolarità, perchè il mercato del lavoro è in costante evoluzione: dobbiamo dare le informazioni con tempestività a chi cerca di inserirsi. E’ stata trattata l’influenza degli stereotipi nelle scelte di studio e di lavoro: nelle nostre pubblicazioni emerge quanti stereotipi siano presenti per genitori e studenti, e quanta poca consapevolezza ci sia della presenza di questi stereotipi! Abbiamo reso disponibile il confronto con le informazioni sull’occupazione e sulle prospettive reali delle varie forme di impiego, influenzando i percorsi di specializzazione con un potenziamento della formazione tecnica e scientifica, introducendo percorsi in informatica e telecomunicazione al Volta, grafica al Fabiani, chimica e biotecnologie al Deledda (che prima non c’erano): siamo quindi riusciti a spostare gli studenti verso scelte con ricadute occupazionali più coerenti con le richieste del territorio. Questo ha compensato i tagli subiti dalle scuole canalizzandone specificità e competenze.

Walter Godina presenta lo sblocco di fondi che erano fermi dal 2003 al 2006, e quindi i totali di 15 mila euro investiti sul territorio, uniti ad altri 13 mila euro in partnership nei progetti con attrazione di fondi europei per le politiche transfrontaliere; la restituzione di aree per ulivicultura e viticultura, il rifacimento del costone da sotto Contovello a Miramare, l’investimento con locali cooperative agricole per la reintroduzione della pastorizia.

Bassa Poropat torna sulla sua delega per la Cultura. Cita la valorizzazione dei tanti e qualificati soggetti che appartengono al territorio: teatri di Trieste e dei comuni limitrofi uniti nel progetto Teatri a teatro; la restituzione alla città del comprensorio di S. Giovanni che era da tempo abbandonato; l’analogo recupero dell’ex campo profughi di Padriciano, 58.000 kmq prima in degrado e ora in via di attivazione per servizi e sperimentazione; il MINIMU rivolto alle scuole; la Casa del Cinema vista in un’ottica di distretto culturale con ricadute economiche. Si vede che la Presidente ha una lettura personale del territorio, come di una realtà articolata e stimolante, che viene valorizzata con erogazione di contributi e formazione di progetti congiunti, volti a integrare diversità e pluralità.

E sembra che siamo a buon punto, quando arriva l’intervento dai toni quasi coloriti dell’Assessore Visioli, secondo cui ci sono “luoghi di eccellenza e a rischio disequilibrio, da non assassinare con le operazioni di valorizzazione turistica indiscriminate.” E cita le azioni su nicchie del turismo ecologico: “Facciamo valorizzazione e, contemporaneamente, garantiamo una fruizione conservativa. Carsiana, riserva marina di Miramare (soggetta a disavventure per le strette di bilancio nazionale), Grotta Gigante simulata in 3D per i disabili (che ha anche una valenza scientifica, perchè permette il monitoraggio nel tempo della modifica delle concrezioni); promuoviamo una coscienza ecologica facendo tesoro dell’esperienza delle Cinque Terre: il visitatore entra in un ambiente, non in una bolla museale. La cementificazione non può essere intensiva, perchè il territorio è limitato. Le campagne sociali funzionano: l’interesse degli utenti supera l’offerta.”

Torna Marina Gugliemi con i progetti sugli anziani: Argento vivo, mobilità e partecipazione ad eventi di socializzazione; collaborazione con numerosi enti non solo del sociale, ma anche dello sportivo e culturale, Prefettura, Circolo Ufficiali, volontari che hanno aderito al protocollo. Abitare possibile, disabili anche in condizione di gravità che possono abitare in casa propria e godere di autonomia.
Torna Mauro Tommasini sull’edilizia scolastica, citando i 26 milioni di investimento in corso per ristrutturazione di istituti superiori.
Torna Visioli per i giovani, con il progetto Overnight, che ha “coinvolto i giovani in una riflessione sul gusto del rischio e gli stili di comportamento, lavorando in strettissima collaborazione col dipartimento delle dipendenze. La Polizia Stradale ha segnato un deciso calo degli incidenti. Gli autobus Overnight accompagnano con educatori, psicologi, presidio medico, favorendo centinaia di incontri spontanei. Prevenzione e crescita della salute sono incisive perchè non effettuate a pioggia, ma nel momento in cui i giovani vivono la vicinanza al rischio. Una esperienza innovativa da usare come modello“.

E si arriva con parecchio ritardo al tema di chiusura, quello del Bilancio di Genere, che verrà riproposto anche in una presentazione dedicata, all’Università.
Anche il Bilancio di Genere è alla sua prima edizione, in Provincia.
E’ stato riletto il lavoro di una amministrazione pubblica in termini di genere, valutandone le ricadute sulle politiche femminili, e comunque degli uomini e delle donne.
Il piano delle azioni positive ha coinvolto un ricco mondo di associazioni femminili già fortemente presente sul territorio, come quelle riunite dalla Casa Internazionale delle Donne, progetto Donna Attiva, telelavoro, progetto Dione, premio Primavera di donne
Il bilancio di genere è un processo, una scelta, è un oggetto di politica economica. E’ stato messo in pratica il gender mainstreaming“.

E’ difficile resistere fino al completamento delle presentazioni, ma resto fino all’ultimo, rubo i commenti che si scambiano gli addetti ai lavori.
Gli assessori rompono le righe, si preparano alcuni ad andare a cena assieme, altri declinano, tornano a casa.
L’Assessore al Bilancio, una donna energica dai capelli grigi, dà di gomito alla collega. Non è consueto sentire queste parole nella politica, eppure il commento sembra genuino: “Si è visto, il nostro entusiasmo? Noi ci abbiamo veramente creduto, queste cose le abbiamo fatte per passione. Altrimenti non saremmo qui. Saremmo in pensione…

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2 commenti a Provincia di Trieste: è tempo di bilanci…

  1. sergio ha detto:

    forse avranno anche fatto cose belle , la pista ciclabile in Ponziana ai lati dall’inizio e una discarica, pulizia mai fatta, al Tartini in via Udine il muro deve essere smaltato da oltre vent’anni e da vent’anni c’è un cancello provvisorio. lo so sono piccolezze ma in queste si vede il poco interessamento degli addetti

  2. ufo ha detto:

    Chi volesse leggerselo di persona lo trova qui. Pesantino: 37 mega.

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