E’ in corso da questa mattina all’alba una vasta operazione antidroga della Squadra Mobile della Questura di Trieste, che sta dando esecuzione insieme a militari del locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza a nove ordinanze di custodia cautelare in carcere e decine di perquisizioni emesse dalla Procura della Repubblica del capoluogo giuliano, nei confronti di una banda di narcotrafficanti albanesi ritenuti responsabili di traffico internazionale di droga.
Gli investigatori del capoluogo giuliano, lavorando insieme alle Squadre Mobili di Venezia e Treviso, hanno accertato che l’organizzazione criminale ha importato in Italia ingenti quantitativi di cocaina, tramite corrieri che trasportavano la droga a bordo di autovetture provenienti dalla Spagna e dall’Olanda.
Il capo della banda è stato arrestato nel mese di ottobre nel corso di un’attività coordinata dal P.M. titolare dell’indagine Giorgio Milillo, in collaborazione con il Gruppo Operativo Antidroga del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trieste, che aveva avviato un’indagine a carico del trafficante utilizzando sofisticate tecniche d’indagine che avevano pure consentito di sequestrare circa un chilo di cocaina.
A carico dei componenti dell’organizzazione, cinque cittadini albanesi tra i venti e i trenta anni operanti tra Trieste, Venezia e Treviso, è stata sequestrata un’ ingente quantità di cocaina, destinata anche a consumatori in fasce d’età a rischio per l’uso di sostanze stupefacenti e nel corso di una perquisizione a Venezia anche un pistola calibro 7.65 “clandestina” munita di proiettili e caricatore.
Le indagini hanno dimostrato che i trafficanti utilizzavano pusher italiani per lo smercio al dettaglio,tutti pregiudicati che sono stati arrestati questa mattina all’alba nello loro abitazioni.
Per la conclusione dell’operazione, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e dalla Direzione Centrale Antidroga, sono stati impiegati 70 agenti delle Squadre Mobili di Trieste, Venezia, Treviso, Milano e Padova unitamente a militari della Guardia di Finanza.
Ma ecco chi sono i componenti della banda:
Arian Goxho, cittadino albanese di 32 anni, già in regime di detenzione domiciliare a Trieste
Fejzi Kulluri di 21 e Denis Boshani di 20 anni, già detenuti nel carcere di Venezia in quanto trovati in possesso di un involucro contenente circa 200 grammi di sostanza stupefacente.
Marinel Gjikoka, 21 anni, domiciliato a Quarto d’Altino
Ferdinant Jazo, 27 anni, attualmente irreperibile
Vincenzo Raiola, 35 anni, nato a Torre Annunziata e residente a Trieste
Riccardo Lo Piccolo, 36 anni, nato a Trieste
Natale Alessandro Frassica, 34 anni, nato a Milano e residente a Trieste
Daniele Komar, 32 anni, anche lui triestino
“Destinata anche a consumatori in fasce d’età a rischio per l’uso di sostanze stupefacenti”. Confesso: non sono certo di aver capito cos’è che vorrebbe significare.
E’ un’affermazione a dir poco aberrante!
Se è un articolo scritto dalla redazione è grave, se è un copia ed incolla dal comunicato della questura è peggio!
ufo significa destinata a ragazzini di 12 o 13 anni. un’età in cui sono molto influenzabili e sopratutto curiosi.
certo. se uno invece ha 40 anni può immergersi in un barile di coca senza problemi… sono le classiche frasi del cacchio, figlie dei luoghi comuni che ormai infarciscono gli articoli dei quotidiani.
mica detto questo. ho solo risposto a UFO. si sa che l’età in cui si provano droghe pesanti si é drasticamente abbassata.
“fasce d’età a rischio per il consumo” , io la leggo se l’adulto si presuppone che abbia in sè informazione e autocontrollo, percui, il “rischio” lo corre per scelta, e più che altro l’ha già corso da tempo , per “fasce d’età a rischio” s’intendono appunto i ragazzini , “a rischio per il consumo” iniziale nei quali l’emulazione e il timore di essere “fuori dal giro” può indurli ad esperimenti devastanti.
…piuttosto di sottilizzare sulla prosa, io mi soffermerei sulla notizia in sé e sull’identità della maggior parte dei componenti del commmando
Bisogna soffermarsi sul fatto che sono albanesi?
Beh, per una volta che il mercato di provenienza non è Nova Gorica o il Capodistriano… e poi è un segno che anche la comunità albanese si sta integrando a pieno titolo nel melting pot triestino. O meglio, melting coke…
MA quella frase continua a suonarmi sbilenca. Si afferma che ci sono “fasce di età a rischio per l’uso”, il che implica che ci siano anche fasce di età non a rischio (e mi sfugge quali possano essere – mia nonna?). Affermare poi esplicitamente che la roba era destinata “anche” a fasce di età a rischio implica che di norma tali sostanze siano destinate invece elle fasce non a rischio, mentre stavolta viene fatta notare la differente destinazione.
Mi sa che non sono solo le redazioni a fare copia e incolla, ma pure gli autori originali dei testi. Ma i concorsi pubblici non prevedono più la prova scritta di italiano?