14 Marzo 2011

I lettori di Bora.La chiedono di premiare Gusti di frontiera. L’opposizione: “Devetag troppo arrendevole”

“Gusti di frontiera” è in vantaggio. Secondo i lettori di Bora.La la manifestazione è meritevole di essere salvata dai tagli ai contributi. Ma il sondaggio resta ancora aperto:

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Nel frattempo interviene l’opposizione, che con il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Federico Portelli, sottolinea come “la consistente riduzione dei contributi regionali alle due principali manifestazioni-evento del capoluogo, èStoria e Gusti di Frontiera, conferma due dati politici negativi rilevanti: innanzitutto, dalle dichiarazioni lette, pare che anche in Regione stia emergendo una linea “tremontiana” riassumibile nello slogan “con la cultura non si mangia”. Nulla di più falso, a mio parere: se è giusto tagliare gli sprechi, occorrerebbe ribadire che la cultura è elemento decisivo sia in chiave di sviluppo economico e turistico, sia in chiave di tenuta sociale e di coesione per un territorio”.

“Il secondo elemento negativo – prosegue Portelli – è che purtroppo Gorizia, con questo centro-destra al governo in città ed in Regione, dimostra di contare poco o nulla. Esaminando la tabella degli eventi finanziata dalla Seganti, è evidente che alcune aree hanno avuto favori e regalie, come quelli alle province di Udine e di Pordenone, per eventi non certo di consolidata qualità come i nostri”.

“Per questi motivi non posso condividere – incalza l’esponente Pd – l’arrendevolezza di fondo che si poteva leggere nelle dichiarazioni dell’assessore Devetag. Ma, del resto, forse neppure l’assessore dimostra di credere nella valorizzazione anche in chiave turistica dei due grandi eventi – punge il capogruppo del principale gruppo di opposizione – se alla recente fiera del turismo di Milano non ha portato alcun materiale informativo su éStoria e Gusti di Frontiera presso lo stand di TurismoFVG. E dunque, se non ci crede neppure lui, come lamentarsi ora se la Seganti taglia i finanziamenti alle due iniziative goriziane?”.

“I problemi maggiori li avrà èStoria. Per Gusti di Frontiera si può invece raggiungere lo stesso budget storico – propone Portelli – per continuare ad organizzare una edizione dignitosa anche in periodo di vacche magre. Dopo il flop sul capitolo dei fondi per il turismo occorre fare pressing su altri referati ed insistere per avere compensazioni. Ad esempio sul fondo per le categorie produttive mediante finanziamenti regionali diretti nell’organizzazione degli eventi, sul fondo per la promozione dell’agroalimentare e su sinergie da mettere in campo con l’Ersa. Niente arrendevolezza, dunque: proprio in tempi di vacche magre bisogna dimostrare maggiore determinazione ed una progettualità più concreta e di più ampio raggio.”

“Ma c’è da mettere in luce una preoccupazione ulteriore – conclude Portelli – Il forte ridimensionamento dei trasferimenti regionali non mette a rischio solo la prosecuzione dei due grandi eventi ereditati dall’amministrazione Brancati: con il contenitore finanziato dalla Regione, infatti, il Comune finanziava anche molte altre iniziative del calendario degli eventi nel corso dell’anno. Questi sono, al momento, azzerati.”

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11 commenti a I lettori di Bora.La chiedono di premiare Gusti di frontiera. L’opposizione: “Devetag troppo arrendevole”

  1. Cristiano ha detto:

    Con tutto il rispetto per gli amici udinesi, ma Friuli Doc e’ stanchina.

  2. Franz ha detto:

    Metterei in evidenza l’ottimo risultato di èStoria: bella manifestazione dalla formula senza dubbio vincente.

  3. luigi (gorizian) ha detto:

    Da anni vado dicendo che siamo in tempi in cui
    “l’ignoranza è al potere”
    è vecchia come il mondo, più la gente è ignorante e più facile è raccontargli frottole ed estorcergli il consenso.
    E la conoscenza della storia è proprio il succo di tutto ciò quindi, con quest’ottica ignorante va penalizzata èStoria che porta anche un sacco di visitatori in città che magari qualche soldino agli alberghi ed ai ristoratori li porta.

    E no proveme a portarme via i gnochi co le susine de Gusti!
    Viva!

  4. ilaria ha detto:

    Luigi (gorizian) quoto i tuoi gnochi de susine!!!:)

  5. Paolo ha detto:

    sinceramente non penso che i risultati ad oggi possano essere significativi da giustificare un titolo simile, in fin dei conti sono poco più di 200 votanti. tra l’altro quanti lettori di bora.la sono di pordenone e udine?

  6. Dag ha detto:

    @Cristiano

    Friuli Doc sarà stanchina, ma è la manifestazione eno-gastronomica più grande e con più visitatori.
    Diversamente da Gusti di Frontiera, inoltre, a vendere i propri prodotti sono solamente produttori del territorio.

    Certamente, visto l'”alto” numero di notizie sul territorio udinese (per non dire di quello pordenonese) che vengono date su bora.la, non si può ritenere attendibile questo sondaggio a livello regionale, ma solo a livello di provincia di Gorizia e di Trieste.

  7. Cristiano ha detto:

    @5 @6

    Il sondaggio non sarebbe attendibile neanche se Bora.la fosse equamente letto in tutta la regione.

    Per provare ad esserlo, dovrebbe essere somministrato a un campione rappresentativo (oltre che per provenienza, per fascia di eta’, classe sociale, sesso, ecc…).

    Quindi anche tu concordi che Friuli Doc e’ stanchina.

    A Gusti di frontiera, oltre alla cucina locale con prodotti locali, ci sono quelle di tanti altri paesi.

    E’ un’occasione per incontrarsi, stare assieme e conoscersi.

    Unisce gente di tantissimi posti diversi, alcuni dei quali storicamente legati al nostro territorio (Austria, Slovenia, Ungheria, ecc…).

    Lo scorso anno si e’ ballato mangiato e bevuto fino alle 4 del mattino e oltre.

    Questa festa e’ fatta con 4 soldi e porta relativamente un bordello di gente da fuori.

    E ha un’anima fortissima.

    Cmq sembra che il problema fondi sia piu’ con e’Storia, che mi dicono essere altresi’ valida.

  8. Dag ha detto:

    @Cristiano
    Dove vedi che concordo che Friuli Doc è stanchina?
    Ballato, mangiato e bevuto fino alle 4 di mattina? A Friuli Doc lo si fa da 15 anni. Lo si fa anche in certe sagre paesane, non è quello che fa la differenza.
    Friuli Doc ha un volume d’affari di 15 milioni di euro, evento unico in regione per quanto riguarda il settore.
    Ci sono inoltre notevoli attività collaterali (dai corsi di sommelier per vini, olii, ai corsi di cucina, alle mostre, ai concerti all’aperto, alle esposizioni di artigianato) sempre più ampie, anche se la maggior parte della gente viene solo a bere e mangiare (però le cifre dicono che, in 3 giorni di Friuli doc dello scorso anno, i musei udinesi siano stati visitati da 4.500 persone: un record!).
    Il fatto che riguardi solo prodotti del territorio e non esteri aumenta il suo valore di ricaduta (=becs, schei, palanche, soldi) all’interno dei confini regionali.

    Al di là del caso particolare, mi piacerebbe che la Regione ragionasse così:
    se c’è un evento sul quale investo 10 e mi ritorna almeno 20 (in termini di indotto/presenze alberghiere/vendite di prodotti del luogo…) lo rifanzio di sicuro. E Friuli Doc, che la si consideri stanchina oppure no, è sicuramente un prodotto virtuoso.

  9. abc ha detto:

    Quoto Dag. Friuli Doc è una vetrina su ciò che produce la regione, una manifestazione che ti fa sentire orgoglioso di essere parte dell’ingegnoso e laborioso popolo del Friuli. Gusti di Frontiera è invece una sagra enogastronomica che ti dà la possibilità di conoscere cibi e bevande di altre parti del mondo (non tutte di frontiera). Trovo disdicevole la drastica riduzione del finanziamento a Friuli DOC.
    Ottime manifestazioni culturali sono eStoria e Pordenonelegge, ma annche altre.

  10. Paolo ha detto:

    @7: Cristiano, sinceramente non capisco da dove tu possa dedurre il fatto che io ritenga Friuli Doc “stanco”… piuttosto sono d’accordo con le analisi di abc (9) e Dag (8)

  11. barbi ha detto:

    Sono stata lo scorso anno a Friuli Doc e e a Gusti di Frontiera.
    Sinceramente credo che la manifestazione di Gorizia abbia ancora molto da imparare da Friuli DOC.
    Gusti di frontiera mi pare una accozzaglia di prodotti e chioschi in maniera molto poco omogenea, pochi spettacoli e poca cura dei dettagli!

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