11 Marzo 2011

Arriva la bora, e i cigni trovano riparo in Valle Cavanata

Nei giorni scorsi la Bora ha spazzato implacabile la costa, provocando, come ben sappiamo, danni e disagi. Anche il mondo naturale ha dovuto confrontarsi con la veemenza del vento: ad esempio molti uccelli acquatici si sono trovati ad essere sballottati dalle onde nel Golfo di Trieste. Per trovare acque più calme alcuni si sono rifugiati negli specchi d’acqua poco profondi della Riserva Naturale della Valle Cavanata, a Fossalon di Grado. In questi giorni erano più di trecento i cigni reali (Cygnus olor) visibili dalla pista ciclabile che corre lungo buona parte del perimetro della Riserva. Presso la Madonnina, punto di osservazione classico per ammirare l’avifauna della valle, questi maestosi uccelli si sono riuniti per alimentarsi assieme ad altri gruppi numerosi formati da aironi bianchi maggiori, oche selvatiche e cormorani. Sono anche presenti, da una decina di giorni, sedici esemplari di Spatola, fra i primi migratori primaverili a raggiungere l’area protetta. Lo spettacolo, complice la luce splendida, era stupendo, tanto che gli automobilisti che percorrevano la strada che costeggia la valle si fermavano increduli alla vista di tanti cigni, uccelli noti di solito al grande pubblico per la loro presenza “estetica” nei laghetti di parchi e giardini. Il personale della Riserva, i birdwatchers e i fotografi naturalisti non sono rimasti solo a guardare. Molti esemplari di cigno, infatti, hanno al collo un collare di plastica riportante un codice alfanumerico che identifica in modo univoco l’esemplare che lo porta. Questa specie di “codice fiscale” permette agli ornitologi di studiare le migrazioni degli uccelli. Da sottolineare che molti degli anelli in questione, di colore bianco con numeri neri, sono stati apposti dagli ornitologi della nostra regione, mentre due sono gli esemplari presenti con anelli di colore giallo provenienti probabilmente (il dato è da confermare) dalla Croazia. Nel bianco dei cigni reali spiccavano anche due esemplari di Cigno nero (Cygnus atratus), originari dell’Australia, ma presenti con piccole colonie in alcune aree d’Europa (Regno Unito, Francia, Olanda, Slovacchia).
Foto della Riserva Naturale Valle Cavanata.

Leggi gli itinerari pubblicati finora.

Tag: , , .

8 commenti a Arriva la bora, e i cigni trovano riparo in Valle Cavanata

  1. annalisaturel ha detto:

    In effetti avevo notato uno strano e spettacolare affollamento, anche nella zona dietro Barbana, nei giorni scorsi.
    Grazie Dorian

  2. Bibliotopa ha detto:

    Cigni in Val Cavanata ne ho visti da decenni, una volta li si vedeva proprio a lato della strada carrozzabile, ancora negli anni ’80

  3. Davide ha detto:

    In realtà l’abbreviazione “Val” è errata, non essendo la Valle Cavanata una valle nel senso morfologico del termine. Valle nel caso di valle cavanata deriva dal latino “vallum”, argine, quindi non andrebbe mai abbreviato in “Val Cavanata”, anche se è purtroppo uso comune farlo.

  4. piero vis'ciada ha detto:

    ariva la bora e per telefonar xe radighi..
    http://www.panoramio.com/photo/48892502

  5. la Flores ha detto:

    Chissà come se l’è passata il “nostro” del laghetto di Miramare?
    Ero a trovarlo ieri. Era in ottima forma con le sue oche al seguito e un paio di? germani, se non sbaglio, dott. Manna.
    Gli ho passato un paio di Fonzies…lo sooo! non va bene, ma solo due. Lo fanno contento e spero non gli alzeranno il colesterolo.

  6. la Flores ha detto:

    …o quelle bianche sono anatre? mammamia che bianca… la mia! altro che sottilizzare sui germani!

  7. Diego Manna ha detto:

    confermo, germani reali.
    che sono anatidi, quindi giusto anche dire che sono anatre 😉
    che bagola per miramare di solito ce n’è anche uno albino, quello bianco.

  8. Dorian Lorenzutti ha detto:

    @Davide: giusta osservazione. La Cavanata è una ex valle da pesca e non una valle di montagna. Abbreviarla in “val” non è corretto, ma nella lingua parlata è quasi automatico e questo si riflette anche sullo scritto.
    @Bibliotopa: in Cavanata i cigni reali sono presenti dagli anni Ottanta anche perché oggetto di una immissione in natura da parte dell’uomo (assieme all’Oca selvatica, simbolo stesso della Riserva). La Madonnina che cito nell’articolo era il classico posto dove i turisti della domenica gettavano pane e i cigni accorrevano. Ad ogni modo il fenomeno di questi giorno con centinaia di esemplari (324 circa) non è così comune. Mettiamoci poi 72 aironi bianchi maggiori e molte altre specie ed ecco che lo spettacolo è assicurato. Per domenica è previsto vento di scirocco, anche forte: vederemo cossa che sucedi. 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *