Un secolo fa a Gorizia… l’anti-schiamazzi. Sulle cronache locali compare la lettera di un padre di famiglia che si lamenta degli schiamazzi notturni provenienti da una casa di tolleranza.
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Mati per BARKOLANA
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Le signorine in cuffia
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I soliti veceti
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Ciacole al Pedocin
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…no iera ancora l’ordinanza dell’anti schiamazzi! :-)!e in più iera le case de tolleranza! 🙂 bei tempi che iera quei! 🙂
Ma quale è la piazzetta del Cristo?
ma siete sicuri che questo articolo si riferisca a Gorizia? la casa chiusa all’epoca dell’articola era sita in via Trieste poco dopo l’attuale Newport un po’ più a destra
Ah ecco!!! Anche io sapevo che quella era la casa chiusa a Gorizia…tutt’altro che in centro direi!
@3 Alpino ti sei tradito! tutta sta competenza mi sa o di “recherche du temps perdu” o…di fequentazione assidua!
Si parla di Gorizia: piazzetta alla confluenza tra le vie Favetti, Rafut e Cappella.
I disi che all’epoca xe sta arestado un facoltoso imprenditor dela lombardia e che el se la ga ciapada con la magistratura faziosa.
Si chiamava anche a quel tempo Silvio?
quella di via Trieste era la casa di tolleranza dei ricchi, nella piazzetta Cristo c’erano quelle dei poveri, tanto che la curia aveva pensato di togliere il nome di Cristo alla piazza, perchè troppo dissacrante.
Anche in Via Favetti iera un puttanaio o casa de tolleranza,propio sopra il piccolo tunnel che fà angolo con Via Carducci.
E le “pie case” patòche de via del Fortino e Capitelli in Cavana? pensar che ‘desso xè residenze deluxe a siemila iuri mq.
Conosso un residente che disi che ghe dà una certa emozion spavar in una de quele storiche ex pecaminose alcove!
Ah se quei muri podessi parlar…disi, lù!
@9 E la nostra Villa Orientale in alto de via Bonomo? no volerè miga paragonar..
Ben sielto l’indirizo dela vostra, questo sì. Solo col nome zà ghe dava prestigio…la Casa di via Trieste!
Però in Villa Orientale ghe n’dava signoroni de prima classe, noblesse, …perfin ssssst! el Clero. Ogni quindici giorni i rinovava l’organico . Tute ste putele coi nomi esotici “la Semiramide” (magari de Bologna), la “Giudea”(podeva anche darse!) “Lilì Tirabusciò”(cabibba, pò!)la Gradisca, perché al cliente la usava dirghe cussì per dir “si accomodi”…insoma operatrici preparade, molto professionali.
Fin Piero Chiara ga scrito dela Villa Orientale!
Go fato le scalete ala fine del Viale,guardà a destra e a sinistra ma no la go rivada a individuar.
E te credo, i la ga demolida.
@13 Tergestin ma ti te sa ‘ndove che la vigniva a star? al posto de cossa che xè ‘desso?
una casa di tolleranza c’era pure alla casa rossa. dove adesso c’è la questura. la cita hemingway. sembrava molto frequentata.
quella in via trieste adesso è un laboratorio di non so cosa. comunque ha mantenuto il lampione sulla strada. molto interessante l’architettura del palazzo.
@15: ma quella della questura non era l’ospedale militare “Vittorio Emanuele”???
Caspita sta nostra Trieste, tuta un casin la ne iera!
Certo che pensando ala attuale crisi del piccolo commercio a mi un’ ideuza un poco spregiudicada per tuti sti locai cola saracinesca sbasada, no pol far de meno de vignirme…
In una città piccola come Gorizia tutte queste case di tolleranza? Ma non si faceva altro a quei tempi????
@18 Momento! ora non allargatevi troppo , voi Goriziani!
Temo, Ilaria che abbiamo fatto una bella confusione, sommando le case di tolleranza di Trieste e di Gorizia…a questo punto si aspettano nominativi e ubicazione di quelle di Udine per avere una panoramica Regionale di quel che era all’epoca l’antico mestiere!
Flores, dimentichi Pordenone…poi si arrabbiano!
@16 si era un’ospedale ma durante la prima guerra era un casino.