9 Marzo 2011

I coriandoli, l’invenzione del triestino Ettore Fenderl

Forse non tutti sanno che i coriandoli sono stati inventati da un triestino.
Ecco il pezzo comparso sul sito tuttotrieste.net che racconta questa interessante storia. Tuttotrieste.net è anche su facebook.

Ettore Fenderl nacque a Trieste il 12 febbraio 1862 e fu uno scienziato di fama internazionale ma a lui viene attribuita anche l’invenzione dei coriandoli. Quand’era ancora un bambino, impossibilitato a gettare dalla finestra di casa alla sottostante sfilata di carnevale i tradizionali confetti e i petali di rose, decise di tagliare in piccoli triangolini dei fogli di carta colorata che quindi lanciò dalla propria finestra di un palazzo in Piazza della Borsa. L’effetto fu subito notato dalle maschere nonché dalla polizia che si recò in casa del bimbo per ottenere delucidazioni. La voce corse subito a Vienna (era il 1876 e Trieste era un’importante città dell’Impero Absburgico) e a Venezia e l’idea, per altro mai brevettata, fece con successo il giro del mondo. Il nome “coriandolo” attribuito ai pezzetti di carta deriva dall’atavico utilizzo dei semi di coriandolo rivestiti di zucchero lanciati nelle feste di carnevale.
Oltre a questo simpatico aneddoto va ricordato che Ettore Fenderl fondò a Roma nel 1926 il primo laboratorio per le ricerche radioattive. Laureatosi ingegnere all’università di Vienna ed ingegnere civile al Politecnico di Milano. Nel 1898 brevettò un tipo di centrale per la produzione dell’acetilene e nel 1906 progettò il palazzo della Ministero della Marina Austriaca. Importanti furono i suoi interventi nella progettazione della metropolitana di Vienna, una delle prime al mondo.
Nel 1936 si ritirò a vita privata e fondò la Fondazione Fenderl per fini benefici. Morì a Vittorio Veneto il 23 novembre 1966 all’età di 104 anni.

Massimo Barbo

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4 commenti a I coriandoli, l’invenzione del triestino Ettore Fenderl

  1. fabio ha detto:

    Mama me zigava sempre de no far scandàl in casa coi coriandoli, e massimamente che no i andassi fora de la finestra. Me contava anche che una volta iera un muleto che gaveva taià tochetini de carta e no solo suo papà ghe gaveva ‘sai zigà che no era carte pel scovazon ma el suo carnet de ritrattini dei zogadori famosi de fußball, ma dopo xe anche vignù suso el poliziotto austriaco e lo ga portà via fin Viena e a casa no i ga savù mai più gnente de lui. I dixi che el iera ancora vivo, e i lo ga usà ani anorum dopo come cavia per la bomba atomica dei nazisti.

  2. Bibliotopa ha detto:

    Vi suggerisco un’occhiatina a questi siti:
    http://www.parcofenderl.it/parco_ettore.htm
    qua trovate la sua biografia
    in cui la racconta lui:
    Ettore Fenderl si attribuisce la celebre invenzione dei coriandoli di carta nel 1876 all’età di quattordici anni quando ancora abitava a Trieste. Il breve racconto sull’invenzione, narrato dallo stesso Fenderl, è stato peraltro registrato e trasmesso via radio il 4 marzo 1957 nella trasmissione ‘’Radio per le scuole’’ a cura della RAI. Riportiamo il passo saliente di quell’intervista: ‘’Come ho fatto l’invenzione dei Coriandoli di Carta è il semplice, come semplicissima è l’invenzione stessa. Nel 1876 avevo 14 anni, ero molto precoce, di carnevale volevo fare il <> colle ragazzine; ma non avevo danaro per comperare i confetti di gesso allora in uso. E così mi venne l’idea di prendere carte colorate, farne strisce, e tagliarle colla forbice a triangoli. Mise questi in uno <> , andai sul pergolo del mio sarto al Corso di Trieste, e li gettai giù sulla folla.

    Poi andate a cercare coriandoli su wikipedia
    http://it.wikipedia.org/wiki/Coriandoli
    su cui scopriamo almeno due inventori:
    Solo nel 1875 furono adottati i cerchi di carta, grazie all’inventiva dell’ingegner Enrico Mangili di Crescenzago (Milano), che iniziò a commercializzare come coriandoli i cerchi di carta di risulta dalle carte traforate utilizzate in sericoltura per l’allevamento dei bachi da seta.
    L’invenzione dei coriandoli di carta è stata tuttavia rivendicata dall’ingegner Ettore Fenderl: secondo un racconto da lui stesso riferito (e riportato anche in un’intervista alla radio Rai del 1957), per festeggiare il Carnevale del 1876 avrebbe ritagliato dei triangolini di carta in quanto non aveva il denaro per comprare i confetti di gesso allora in uso.

    Insomma, dell’invenzione di Fenderl si ha solo la sua autotestimonianza.. e poi la storia che passa da un sito web all’altro..

  3. DaVeTheWaVe ha detto:

    ‘desso riverà Marisa che dirà che i coriandoli in realtà se ciama “Cjarianduls” e che i xè nati in friul… =P

  4. Tergestin ha detto:

    Anca sul libro “Trieste nascosta” xe confermada la tesi de Fendrl, no penso sia una legenda urbana.

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