8 Marzo 2011

A Muggia il funerale di Re Carnevale

Finiti i festeggiamenti del Martedì grasso, il mercoledì segnava il primo giorno di Quaresima. La tradizione del Mercoledì delle ceneri è viva anche oggi a Muggia, arricchita dal processo, dalla condanna e dal funerale del Re Carnevale. Si tratta di una rappresentazione comica di grande effetto scenografico, che si avvale della presenza di un padre confessore, impersonato tradizionalmente da Nino Pece, oltre che da quella rispettivamente dell’amante e della legittima consorte del Re Carnevale, ruoli rigorosamente impersonati da uomini e tradizionalmente affidati ai fratelli Francesco e Rino Marchio, detti Masucola, le cui grida di pianto e di dolore sono ricordate come inconfondibili e riecheggianti per tutta Muggia. Ci sono ovviamente una banda che suona marce funebri, prelati di alto grado e chierici che recitano salmi, tra incenso colorato che sale al cielo.

Ma il germe di tutto questo va ricercato nella compagnia Cornelio che nell’allora Zaule, attuale Aquilinia, festeggiava con un bel rogo la fine di Cornelio, il Re Carnevale.
A Zaule il martedì sera tutto il paese era in festa nell’osteria di Chichina. Passata la mezzanotte Cornelio, entrava in agonia. Veniva chiamato un infermiere, si trattava di uno che nella vita l’infermiere lo faceva davvero nella Raffineria dell’Aquila. L’infermiere arrivava e trovava un fantoccio disteso, era Cornelio gravemente ammalato e necessitante di un’operazione urgente. L’infermiere iniziava ad operare e dopo lunga fatica riusciva alla fine a togliere dal ventre dell’ammalato la causa del male: dalla pancia di Cornelio usciva una fila di salsicce, mentre in un orinale veniva raccolto il vino che spurgava dal corpo. Ad intervento ultimato si riprendeva a far baldoria.

Operazione riuscita, ma paziente morto: l’indomani le povere spoglie di Cornelio venivano trasportate nella cappella mortuaria allestita a fianco dell’osteria, una pescheria in abbandono. Qui le due vedove, la moglie Cornelia e l’amante, nonostante il momento di dolore, non perdevano occasione per litigare e inveire l’una contro l’altra e il loro chiasso continuava anche durante la processione fino al raggiungimento della spianata delle saline in prossimità della foce del torrente Rosandra. Qui aveva luogo il rogo durante il quale Cornelio veniva incenerito. La musica di alcuni orchestrali accompagnava l’allegra brigata in festa. Nel 1952 ci furono addirittura diecimila persone a guardare il funerale di Cornelio.
(tratto dal volume “Il Carnevale a Muggia” di Loriana Crevatin Edizioni Parnaso).

A Muggia, anche quest’anno, le cerimonie per le esequie del Caro estinto saranno addirittura tre. Alle 15.30, da Calle Pancera, partenza delle cerimonie per i funerali del Carnevale a cura della Compagnia Ongia, che dopo averlo al lungo compianto, brucerà il fantoccio raffigurante il Re ai Giardini Europa; alle 16.30 in Calle Tiepolo, Veglia funebre e ritrovo delle vedove inconsolabili a cura della Compagnia I Mandrioi. E infine alle 19 a S. Barbara, dove il fantoccio verrà composto nella bara e poi il suo feretro verrà dato alle fiamme a cura della Lampo, avrà luogo la Cerimonia di chiusura del 58° Carnevale Muggesano. E arrivederci all’edizione 59!

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