7 Marzo 2011

Lo psichiatra Vittorino Andreoli ospite di villa Russiz

Un grande successo di pubblico ha premiato la Fondazione Villa Russiz che, la scorsa settimana, ha invitato a parlare sul tema “La fatica di crescere” l’illustre psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli. L’incontro è stato organizzato magistralmente dalla dott.ssa Doriana Potente, consigliere della Fondazione Villa Russiz, che, richiamando l’attenzione sulla responsabilità degli amministratori ha spiegato che l’evento si inserisce in un progetto di “rete-relazione” che la Fondazione Villa Russiz sta portando avanti da tempo insieme a tutti quei soggetti ed agenzie pubbliche e privati che operano nello stesso settore di Villa Russiz.

Silvano Stefanutti, presidente della Fondazione Villa Russiz, ha portato i saluti e illustrato brevemente il fine dell’ente ed la qualità del percorso educativo-assistenziale offerto ai giovani ospiti. Contributi importanti sono stati quelli della dott.sa Alida Misso, dirigente scolastica per l’ufficio scolastico regionale del Fvg e del dott. Gianni Cortiula, direttore generale A.S.S. n. 2 Isontina.

Quindi Vittorino Andreoli, partendo dal ragionamento che non solo i figli ma anche i genitori devono, continuamente, cresce per essere adeguati ad educare, ha esposto, in modo semplice ed efficace, le sue esperienze e riflessioni sul tema dell’infanzia e dell’adolescenza. “Crescere riguarda l’intelletto ma anche e soprattutto come ci si relaziona con gli altri” – ha spiegato Andreoli aggiungendo – : “è nella relazione che si instaura tra le persone che esce la vera dimensione umana”.

Vladimir Kosic, assessore regionale alla salute, integrazione socio-sanitaria e politiche sociali, ha quindi portato le sue riflessioni conclusive. L’incontro, infine, si è chiuso con la dedica dei libri, in particolare l’ultimo appena pubblicato dallo psichiatra per Rizzoli, “Il denaro in testa” e un brindisi con i pregiati vini di Villa Russiz.

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1 commenti a Lo psichiatra Vittorino Andreoli ospite di villa Russiz

  1. AnnA ha detto:

    Che peccato, averlo saputo prima…

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