“E’ stato tolto in questi giorni il velo che copriva i fianchi del cantiere del Magazzino Vini. Dietro alla recinzione si vedono i pezzi del vecchio muro di mattoni, tagliato, incravattato e smontato. Tutti i pezzi sono stati ordinatamente accatastati da un lato, come si trattasse di un modellino in balsa. Presto il magazzino vini sarà stato fatto a pezzi ed interamente smontato”. Francesco Cervesi, candidato di “Un’altra Trieste” alla presidenza della Provincia di Trieste, dice la sua sul progetto.
“Del magazzino vini non restavano che le quattro mura marce, a testimoniare forse il fatto che di quel particolare spazio non c’è n’era poi così tanto bisogno. Ora domando al Presidente della Fondazione Crt, al Sindaco del Comune di Trieste ed alla Soprintendenza che sono i tre soggetti responsabili di tale intervento il perché di una operazione così costosa. Perché smontare il muro, mattone per mattone, per poi ricostruirlo nuovamente dov’era/com’era dopo aver realizzato all’interno un nuovo edificio? Perché un trattamento tanto impegnativo e dispendioso che solitamente viene riservato in casi eccezionali solo ai monumenti più importanti?”.
Si chiede Cervesi: “C’era davvero il bisogno di mantenere a un così caro prezzo l’originalità (rispetto a cosa poi) di quattro pericolanti mura del vecchio magazzino per farne poi l’uso effimero di una scenografia?”
il magazzino vini, era un magazzino vini e nulla più, per me non è un opera d’arte, non è di un famoso architetto, è solamente un magazzino che conteneva vini. Mi pare esagerato tanta cura per un opera che di arte non ha niente, forse io sarò ignorante. sarei felice se la sovrintendenza potesse spiegare a noi popolino i pregi di questo manufatto, altre case o ville prestigiose sono state demolite a Trieste con la costruzione di nuovi palazzi con un brutto design con il benestare della sovrintendenza
…da tempo in effetti “quelle 4 mura” stanno mettendo in scacco una città, ma proprio da tempo… già dalla gestione Illy!
Non è la prima volta che a Trieste si inventino vincoli per bloccare tutto!
…non basterebbe una bella gigantografia a perenne memoria?
Ottima idea.
La “gigantografia” così costa 15 milioni di euro solo di lavori.
Quindicimilioni milioni di euro per fare un edificio di cui – a parte due piani di parcheggio interrato – nessuno sembra conoscere la destinazione.
Soldi altrimenti spesi dalla Fondazione per altri e più nobili scopi. Se proprio non ci si voleva fare beneficienza potevano essere usati per la piattaforma logistica.
La cifra è infatti la metà di quanto ci promettono (invano e da anni) dal CIPE.
un clic,Francesco e tuti sparagnai!
…e sotto alla gigantografia del Magazzino Vini d’antàn ci si piazza anche un bel plastichetto, corredato dalla la storia,in un paio di lingue foreste, magari in metallo come quello di Piazza della Borsa che raffigura la città e così con un intervento conservativo (della memoria)low cost non ci saremmo fatti mancare nulla e senza sprechi!
Ma ‘sto Magazzino Vini, ga un senso, un’utilita’, un valor artistico o che…..?
Leggo solo ora.Credo che stanotte non dormirò
e usar quei soldi per rimeter in sesto piutosto l’albergo obelisco? almeno el xè un simbolo dela cità e el porteria una volta a posto dei posti leto e un poche de fliche
Parole sante, Vampire quel xè un lavor de far! altro che vinassa vinassa amarcord.
Con tute quele speranze de interesse da parte de Hilton, tratative de qua , progeti de là…po’solo boni de girarghe una pelicola horor che no se ricorda nissun.
Un gioielin compagno, in posizion strategica, vizin de tuto. In un lampo i foresti rivassi in centro, magari utilizando el tram de Opcina za me par de sentirli wonderful, wunderbar, merveilleux, opur in Carso o Barcola o Sistiana. Tuto sotoman e i alogiasi come …Consoli britanici del 1870!
…ma la proprietà de sto Albergo Obelisco, atualmente DE CHI XE’?
veramente asurda sta ipotesi de smontaggio del Magasin Vini. come che se tratasi dele Piramidi ….