5 Marzo 2011

“Le nuove vie” di Gorizia diventa progetto pilota per il rilancio del piccolo commercio

La formula dei ”centri in via” o centri commerciali all’aperto, realizzati attraverso la cooperazione degli esercenti, indica la giusta direzione per riqualificare le aree storiche delle città e rispondere in modo intelligente alla sfida della grande distribuzione. Iniziative di questo tipo avranno il pieno sostegno dell’Amministrazione regionale.
È quanto emerso nell’incontro che l’assessore regionale al Commercio Angela Brandi ha avuto oggi, in Municipio a Gorizia, con il sindaco Ettore Romoli e con i commercianti del capoluogo provinciale che, autotassandosi e con la piena collaborazione del Comune, hanno dato vita all’iniziativa ”Le Nuove Vie” per promuovere e rivitalizzare il centro storico.

Alla riunione erano presenti anche l’assessore comunale al Commercio Fabio Gentile, il presidente della Camera di Commercio Emilio Sgarlata, il presidente dell’Ascom Pio Traini assieme a Beniamino Ursic e Stefano Comelli, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione ”Le Nuove Vie”, alla quale hanno aderito una cinquantina di commercianti del centro storico di Gorizia, recentemente sottoposto a importanti lavori da parte del Comune.

Quella di Gorizia, ha voluto sottolineare l’assessore Angela Brandi, può essere considerata un’iniziativa pilota in Friuli Venezia Giulia, particolarmente importante per la sinergia che si è creata tra tutti i soggetti della città. Alla riqualificazione urbanistica promossa dal Comune è stato infatti strettamente collegato, ha spiegato il sindaco Romoli, il progetto di riqualificazione commerciale avviato dagli stessi esercenti associati. ”Se si pone semplicemente in contrapposizione ai centri commerciali – ha osservato l’assessore Brandi – la piccola distribuzione è destinata a soccombere. Bisogna invece differenziarsi, rafforzare la propria specificità, con un’offerta qualificata e di nicchia. Iniziative come questa di Gorizia hanno il pregio di far rivivere la città, far riscoprire la sua anima, perché quando un negozio chiude è come se la città si spegnesse”.

Angela Brandi ha ricordato che in Finanziaria è stato inserito un piccolo capitolo di spesa per sostenere, attraverso i CAT (Centri di Assistenza Tecnica) del settore commerciale, iniziative di questo tipo. Ma una norma specifica, proprio per valorizzare e incoraggiare i centri commerciali urbani, potrà essere prevista nel quadro della revisione della legge regionale 29 del 2005 sul commercio.

Tag: , , .

38 commenti a “Le nuove vie” di Gorizia diventa progetto pilota per il rilancio del piccolo commercio

  1. e quindi ha detto:

    e quindi, a parte lo spot?

  2. alpino ha detto:

    su 32 righe di articol 3 per dare una parevenza di cosa si stia parlando e 29 di pura aria fritta con oio vecio ..”La formula dei ”centri in via” o centri commerciali all’aperto, realizzati attraverso la cooperazione degli esercenti”..e come dice quello sopra di me..e quindi?? ve manca le parole? cosa sarebbe in concreto sta roba..solito politichese che non sa di niente…oppure tutto sto ambaradan de incontri e teste fumanti vol dirne che i creera mercatini all’aperto?? caxxo un’idea innovativa! pensa se ci avessero gia pensato nel medioevo

  3. Giancarlo ha detto:

    Parlare e far finta di dire cose intelligenti usando vocaboli ricercati, è un arte !
    Si chiama politica e i polli pendono dalle labbra dell’arringatore di turno !
    Ma alla fine che hanno detto?

  4. e quindi ha detto:

    Come previsto, questo fondamentale comunicato dell’ufficio stampa del Comune di Gorizia riempiva le pagine di Piccolo e Messaggero odierni…
    ah ah ah
    “aria fritta con oio vecio”… bella Alpino!

  5. kaiokasin ha detto:

    Prima i gà impinido la provincia de centri comerciali (e no i gà ancora finido, un’altro a Fogliano, altri atorno al Ikea, ecc.) e adesso i se acorzi che i negozi in centro i sera un drio l’altro: a parte quei che compra oro o le sale slot machine… STOP AI CENTRI COMMERCIALI! E meno tasse ai negozi sotto tot. metri quadri.

  6. Patrizia Artico ha detto:

    Sono l’addetta stampa del Comune, indicata da “equindi” come autrice del comunicato sull’incontro con l’assesssore Brandi. Pur seguendo periodicamente gli interessanti, intelligenti e sempre molto informati e costruttivi dibattiti di Bora.la non sono mai intervenuta direttamente, perchè ho sempre avuto l’impressione che i commenti fossero spesso condizionati politicamente(in tutte le direzioni)e non sarebbe corretto da parte mia, nè è mio compito, esprimere valutazioni politiche. Intervengo oggi perchè sono stata chiamata direttamente in causa, quale autrice, appunto, del “famigerato” comunicato che parla di centro commerciale naturale. Mi dispiace dare un dispiacere a “equindi”, ma il comunicato non l’ho fatto io. E’ stata fatta una conferenza stampa, questa si convocata dalla sottoscritta, cui hanno partecipato diversi giornalisti, oltre all’Ufficio stampa della Regione e ognuno ha riportato autonomamente i contenuti dell’incontro. E’ vero, peraltro, che l’argomento “centri commerciali naturali” o “all’aperto” (cliccando su google centro commerciale natuarale vengono fuori parecchi siti, il migliore, a mio avviso, è quello di Siena) è nuovo per il Friuli Venezia Giulia, a differenza di altre regioni, come la Toscana e l’Emilia Romagna, dove queste realtà sono consolidate e dove anche la normativa è in questo senso avanzata. Si tratta di associazioni o consorzi fra commercianti dei centri storici che si autotassano per realizzare insieme ( e non ognuno per conto proprio) campagne promozionali e iniziative di animazione, muovendosi come un centro commerciale tradizionale ma con il vantaggio di avere un centro storico vero e non finto come ad esempio il Village di Palmanova. E’ un’iniziativa privata (in altre regioni direttamente sostenuta dalle istituzioni) per cercare di contrastare la grandi distribuzione che sta letteralmente massacrando i negozi dei paesi e delle città. A Gorizia, non senza difficoltà, sta muovendo i primi passi il primo centro commerciale naturale del Friuli Venezia Giulia e ritengo che non si possa che apprezzare un iniziativa di questo genere.

  7. Milost ha detto:

    I commenti sono condizionati politicamente in tutte le direzioni? Come dire che c’è una pluralità di idee sui fatti della vita e delle persone che vivono in società tra loro? Vuoi vedere che la politica discende dalle idee? E non già dai volgari interessi che non hanno bisogno di idee ma esclusivamentedi una calcolatrice sempre in funzione? Ma per favore, addetto stampa del Comune, i suoi mancati interventi hanno senso perchè il suo mestiere è quello di scrivere ciò che l’ente cui appartiene contrattualmente deve comunicare all’esterno, e quindi la sua opinione anche personale difficilmente potrebbe essere scissa da quella della figura professionale che lei incarna e ritenuta priva di orientamento politico.

  8. Annalisa Turel ha detto:

    Mi sento di intervenire (anche se probabilmente non ce ne sarebbe bisogno) per confermare la correttezza, la professionalità di Patrizia – che ringrazio dell’intervento e di seguire Bora.La – e il fatto che il comunicato in questione è arrivato dalla Regione.
    Ciao Patrizia!

  9. La Flores ha detto:

    La voce di un commerciante di Trieste è ammessa? o meglio il grido di dolore?
    Dopo l’annullamento delle licenze ancorate al locale, che da un giorno all’altro hanno polverizzato il valore di anche vent’anni di serio lavoro che le avevano rese preziose, con la costruzione di centri commerciali-monstre, che praticano prezzi impensabilmente competitivi per la piccola distribuzione e di fatto hanno dirottato la clientela dal centro alla periferia, leggo di patetici periodici tentavi d’inversione di tendenza…TROPPO TARDI!
    Chi come me è proprietario di muri e licenza , ha rottamato la prima e per motivi ormai precipuamente affettivi rifiutando di svendere i secondi, affitta a prezzi ridicoli, augurandosi mese per mese di ricevere il canone, da parte di locatori esausti e demotivati a girarsi i pollici “in bottega”.
    Penso che a Gorizia la situazione non sia dissimile…
    In sintesi, la gente compra negli ipermercati e on line.
    Le JEUX SONT FAITS e proprio da voi cari signori, che avete dato una grossa mano a questo cambio irreversibile di mentalità e ormai RIEN NE VA PLUS !

  10. La Flores ha detto:

    Ps.al post 9. Ultimamente dribblo il centro della mia amata città, perché mi fa male vedere il progressivo estendersi di serrande abbassate di fori commerciali inesorabilmente e definitivamente chiusi.
    Come condannati alla ghigliottina!…il prossimo, a chi toccherà?
    Mi fa male e mi assale il terrore…che magari il prossimo sia IL MIO!

  11. Patrizia Artico ha detto:

    Ringrazio Annalisa per la precisazione, anche se, come ha giustamente rilevato lei stessa non ce n’era bisogno. Peccato che Milost, il cui intervento rabbioso, oltre a confermare il fatto che taluni commenti sono esclusivamente politici evidenzia un forte astio nei miei confronti, non si firmi con il suo nome e cognome. Magari così,potrei capire cosa gli ho fatto per essere attaccata in questo modo. Devo dire, peraltro, che concordo con lui sul fatto che dalla politica dovrebbero discendere le idee. E rispetto anche il fatto che l’unica sua idea, nei confronti del grave (come dimostrano altri interventi) e complesso problema del commercio, sia quella di attaccare l’addetto stampa del Comune. L’intervento di La Flores e di Kaiokasin, evidenziano la drammaticità della situazione ma anche che il problema è diffuso in tutti i centri storici. Oggi, peraltro, c’è un articolo sull’edizione di Udine del Messaggero Veneto, che parla anche della crisi del capoluogo friulano, aggravata dall’abnorme presenza di centri commerciali. L’iniziativa dei commercianti del centro storico di Gorizia va anche nella direzione, da qui l’incontro con l’assessore Brandi, di far approvare una legge, come in altre regioni, che sostenga il commercio nei centri storici, cercando di salvare questi ultimi dalla moria di negozi. Il dibattito, a mio avviso, dovrebbe essere, quindi, di livello regionale.

  12. Milost ha detto:

    Vorrei precisare che non esiste alcun dubbio sulla correttezza e professionalità dell’addetto stampa del Comune, nè io l’ho insinuato.Io ho precisato che non si possono ritenere condizionati politicamente i commenti che all’interno di un dibattito esprimono opinioni su vicende che riguardano una comunità di persone: e che mi dà fastidio lo si etichetti come tale, visto il senso deteriore – e ben lontano da quello originario – che si attribuisce all’espressione “politico”. Ho scritto malamente l’ultima riga: prima di “ritenuta priva di orientamento politico”, va ” e che è…”.

  13. Milost ha detto:

    @ La Flores. Secondo me non è troppo tardi. Il piccolo commerciante ha chances ( ignoro le iniziative di animazione e dubito su quelle promozionali) che il centro commerciale si sogna: la relazione con il cliente ( FONDAMENTALE!), la possibilità di assisterlo nel post vendita, di offrirgli servizi ulteriori connessi alla merceologia, l’esserci anche dopo aver battuto lo scontrino in termini di responsabilità e aiuto ( e non solo nei termini legali) se qualcosa non fosse a posto rispetto le esigenze e le aspettative…hai voglia, a costruire un decalogo del commercio cittadino a misura d’uomo e non a capestro del consumatore arriviamo presto ai dieci punti fondamentali.

  14. La Flores ha detto:

    @ Milost, quelli che hai enunciato erano i punti cardine del mio credo-tradizione orale di famiglia.
    MA! ho scritto ” CREDEVO” .Parlo del piccolo commercio, come di un malato terminale che le ha già provate tutte…
    Poi arriva l’ennesimo “farmaco miracoloso” (????!!!) e il “malato” scuote tristemente il capo.
    Se l'” avversario ” da battere sono la concorrenza degli Iper e la vendita on line, credimi sempre più agguerrita (se persino chi ti scrive vi si rivolge e quindi contro il proprio interesse)…PARTITA PERSA!

  15. Milost ha detto:

    @Patrizia Artico. I miei commenti 12 e 13 sono stati scritti prima di aver letto il suo 11. Quindi intervengo nuovamente, e la finisco. Se mi permette,la rassicuro: non capisco quale astio io possa nutrire verso la sua persona, a me del tutto sconosciuta
    ( neanche fosse Berlusconi, tanto per capirsi: adesso sa perlomeno a chi riservo veramente le mie riserve di rancore). Se lei avesse potuto leggere il mio post che è apparso di seguito al suo, nonostante sia stato scritto di buon mattino, avrebbe capito meglio che io ho reagito ad una definizione da lei usata per tutti noi frequentatori di queste pagine.Noi che abbiamo l’occasione, grazie a queste pagine, di misurare continuamente le nostre opinioni quali abitanti della Polis, grande o piccola che sia. Definizione che non mi sta bene, e di cui lei nuovamente sottolinea il senso negativo ( “esclusivamente politici”), pur ammortizzato dall’aggettivo “taluni”. L’avesse usato da bel principio, questo prudente aggettivo indefinito, forse ci sarei passata oltre, visto che certamente taluni commenti sono politici nel senso di “fatti da politici”. Ma tutti gli altri sono commenti di gente che cerca di pensare, magari scontrandosi di sciabola piuttosto che di fioretto, e cerca, io credo, di capire cosa pensano gli altri. A onor di Bora.la.

  16. chinaski ha detto:

    e bon ah, si metta un bel cartello con su scritto

    QUI NON SI PARLA DI POLITICA

    (quel tale diceva che quando la storia si ripete, la tragedia si ripropone sotto forma di farsa)

    (qui da noi di solito la storia si presenta direttamente sotto forma di farsa)

    (ogni tanto la farsa si trasforma in tragedia)

  17. dimaco ha detto:

    Si va contro i centri commerciali, o almno si da l’idea d farlo, ma po s emanano lggi che permttono loro di restare aperti tutte le domeniche dell’anno. Un controsenso? o semplice paraculimo l’idea di valorizzare i entri storici con inutil idee su mercatini all’aperto. Unasorta di specchietto per le allodle per teere buoni quelli che stanno andando arem,engo. Un’utlima cura inventata al momento per un malato terminale. effetto placebo. Milost sei grande!!!!

  18. La Flores ha detto:

    Sono scappate le vacche del piccolo commercio e non erano più grasse dagli anni ’80, ma appena sopravviventi…lasciate pure aperta la porta di quella stalla. Tentare di chiuderla ora è teorica, utopistica, beffarda dietrologia!

  19. Milost ha detto:

    Cara Flores, malatissimo ma io non credo terminale, il piccolo commercio e l’artigianato che sopravvivono nei centri città. Penso sia possibile una alternativa alla la follia dei centri commerciali, replicata, clonata così tante volte che mi pare dia anch’essa segno di asfissia. Chiaro che l’idea del commerciante che si fa i soldi, casa al mare e casa ai monti, è tramontata: qui a Gorizia chi c’è riuscito, l’ha fatto 30 anni fa. Io però credo ci siano possibilità, guarda per me già il fatto di poter andare in centro usufruendo di una pista ciclabile è uno stimolo. E ti faccio un esempio “femminile” e minimo di frequentazione delle botteghe e dei laboratori del centro cittadino: i figli strappano i jeans, distruggono le scarpe da ginnastica, divelgono lo zip della felpa, tranciano la bretella dello zaino.Succede spesso, no? Cosa fai? Butti via tutto? Nenache per idea, io vado a comperare il saldastrappi nella piccola merceria dove sono custoditi tesori per il fai da te di recupero, vado dal calzolaio genio della lampada, cerco le cinghie di ricambio, vado nel piccolo laboratorio di sartoria. In questi casi,nessuno dei miei interlocutori è ricco, ma vivono come me, tutti sono disponibili, mi consigliano per il meglio e fanno il loro lavoro a puntino. Magari anche con un sorriso e una battuta, che di questi tempi non guastano proprio.

  20. La Flores ha detto:

    ah!,”I HAVE A DREAM” è diventato ” I HAD A DREAM ” caro Milost!

  21. La Flores ha detto:

    ..e te lo dico col dolore di chi ci è per metà ancora e ci è stata “dentro” da generazioni, prima della dinastia nata ed estinta dei jensinari.
    Però, fidati, tra affitti e gabelle, col cambio di lampo e fondi ai pantaloni non ci tiri sù per tener alzato quel rolè e mangiare!

  22. Milost ha detto:

    E allora , Flores, le amministrazioni devono incentivare sul piano degli affitti e gabelle, altro che promozioni. Stabilire aree cittadine dove tenere aperto costa meno, lì investire, dopo i giusti investimenti urbanistici, piuttosto che in opere faraoniche in vista dei turisti. Sono i cittadini che devono riappropriarsi delle loro città, in tutti i sensi.
    P.S.: certo che il mio esempio era molto parziale, ma potrei continuare in cento altri campi, per aspetti che solo un piccolo commerciante può offrire e gestire ( ma i gà voia? forse se i fossi meno preoccupadi per le ragioni che savemo, la voia anche ghe tornassi…)

  23. piemontese ha detto:

    Cara Milost. Mi puoi spiegare come le amministrazioni possono incentivare sul piano affitti (se i locali non sono di loro proprietà) e gabelle (quali? di quali importi? parliamo sempre delle “gabelle” comunali che un comune può decidere in un eventuale min/max)…anche questo da te che dici di avere esperienza potrebbe essere un utile contributo…

  24. Milost ha detto:

    Ah Piemontese, io non ho nessuna esperienza, io sto dall’altra parte della barricata, cioè sono un cliente, che nutre ancora speranze nell’esistenza di città a misura d’uomo e di bambino, dove trovare il necessario a prezzi decenti, in primis, e il superfluo. E’ La Flores che può suggerire, oppure un amministratore può sedersi ad un tavolo insieme ad altri competenti o responsabili e vedere cosa si può fare.

  25. alpino ha detto:

    …”l’oio brusa sempre de più ed il fritto diventa scuro.”
    1) Non capisco cosa ha a che vedere con tale discussione l’addetto stampa comunale, organo preposto a mettere in parole e lettere il pensiero comunale e non a interpretarlo o modificarlo..
    2) Milost..a me sembri una sognatrice romantica un po’ anacronistica come tutto questo progetto del centro commerciale tra le vie o come se ciama…
    Il commercio è un’arte come lo è l’imprenditoria..mistificate i centri commerciali dalla mattina alla sera qui dentro e magari usufruirne costantemente dei loro servigi è assurdo.
    Se una bottega muore probabilmente cerca di venedere un prodotto difficilmente vendibile o ad un prezzo fuori mercato…non ricordo e lo ripetiamo per l’ennesima volta, di negozi siti in via Rastello particolarmente ricercati che andassero oltre alle classiche “strazze” o “strafanici”…ora che tu Milost vada dal tuo calzolaio di fiducia per le “spighette” delle scarpe è una cosa buona, lo faccio anche io..ma si dia il caso che le botteghe dei “calligheri” diminuiscano a causa di un mestiere che sta sparendo per mancanza di giovani che lo intraprendono, non per colpa di eventuali centri commerciali..
    Se un negozio vende un prodotto valido ad un prezzo valido il mercato lo premierà..è inutile creare politiche drogate o assistenzialiste per permettere alla vecchietta di vendere la Barilla a 1,50 mezzo kilo ed il montasio a peso d’oro..inutile agevolare gli affitti così che il sior Tojo mi apre na botegha per vender mastele de plastica..o la ragazzetta senza ne arte ne parte che apre un negozio de “centritavola natalizi”.
    Se si vuole aprire un’attività bisogna capire cosa manca nella piazza e a che prezzo venderlo..inutile costruire realtà artefatte con prezzi d’affitto finti per ossigenare 4 negozi “marzi”..
    Avete fatto i soldi con la EX Jugoslavia? vi siete caricati di Jeans, funghi e calze di sottobanco per portarli oltre confine? avete gongolato per decenni? ora che la Jugo non c’è più che lo strazzo e la mastela te li trovi al Qlandia..piangono perchè non hanno lavoro..in compenso hanno negozi dove l’ultima mano di pittura è stata data nel ’78, mobilio del ’29 e poi frignano..perchè nessuno gli compra la braga cinese a 40 euro al paio…
    Ma per cortesia se non riuscite a stare sul mercato chiudere e a casa, altro che centro commerciale naturale, non servono 4 clown o gubana gratis per portare la gente in negozi de strazze!
    Si dia il caso che nei “centri commerciali” che tanto disdegnaono i lettori di bora.la siano costituti al loro interno da piccoli negozietti non da megaipersuper strutture di vendita capitalistiche..tranne rari casi..
    PS mi insegnate che per fare il giornalista bisogna studiare, imparare un mestiere, fare la gavetta ed aggiornarsi, per fare il negoziante è la stessa identica cosa! che l’ha detto che deve essere per tutti! solo il dipendente statale è un posto per tutti, per il resto bisogna saper fare!

  26. La Flores ha detto:

    @25 prendi fiato , Alpino, che te ‘sciopa la vena!
    Io non disdegno un tubo i megastore e ti ripeto che compro on line…come ex titolare di licenza e tuttora proprietaria di muri in centro dati in affitto d’azienda a terzi, dico che “la festa è finita” e per festa non intendo la festazza dei jensinari, durata come durano tutti i bubboni e poi finita, con una ripresa più fisiologica da parte di c’era anche “prima” e più o meno come prima aveva sempre lavorato senza strafare.
    Dico del commercio al minuto com’era e come non può più tornare, al tramonto del quale , personalmente, mi sono rassegnata senza astio né livore, ma con piena presa di coscienza dei presupposti economici della grossa distribuzione rispetto al piccolo commercio e degli stili di vita dei consumatori stessi,e mi ci metto, irreversibilmente cambiati.

  27. La Flores ha detto:

    @24Ah, Milost, scusa! te fazevo mas’cio. un poco come che me ga tocà a mi finchè no go anteposto el “la” al nick.
    Bon! bona festa x doman a tutt’e due… qual che sia el color più a noi congeniale de ste mimose 2011!

  28. La Flores ha detto:

    ah sì, ancora questa, Milost CARA (go imparà eh eh!) cos’te vol che se sentemo torno un tavolo a dar sugerimenti a sti “terapeuti del piccolo commercio” quando la malada (nel caso mi!)per prima ela, NO GHE CREDI PIU’???

  29. alpino ha detto:

    @Flores
    e chi lo ha detto che il commercio al minuto non può tornare?
    Forse non si è capito il quid e tu da ex imprenditrice mi meravigli, è la categoria merceologica che deve cambiare non l’assetto, finita l’era della botteghetta alimentari nascerà l’era di un altra tipologia di esercizio di vicinato/prossimità, sta al fiuto imprenditoriale capire quale saranno le nuove categorie merceologiche che soppianteranno le vecchie, non è finito il commercio al dettaglio, si sta solo trasformando, così come si trasforma la società, chi si rinnova aggiorna e ricerca vive, chi pensa che tutto la vita sia fatta da attese dietro il bancone aspettando che qualcuno entra dalla porta ..muore..

  30. Ms ha detto:

    secondo me “le nuove vie” ha una connotazione che va ben oltre le parole centro commerciale naturale
    1) le idee partono da basso (beppe grillo ci sguazzerebbe)
    2) creare una rete di offerte, d’intrattenimento e permettetemi la parola di ambiente famigliare e familiare
    3) richiamare nuovi imprenditori nella zona,
    cosa che peraltro sta già avvenendo seppur lentamente ( vedi riapertura della storica seppur rinnovata pasticceria Sabrina il negozio nuovo di vestiti all’angolo di via rastello e via delle monache (mi scuso non me vien il nome) , il laboratorio di tatuaggi, il nuovo locale sempre in via rastello dejà vù (go cerca il biglietto) che apre giovedi )
    3.1) magari batter sui proprietari dei negozi ad abbassare gli affitti dimostrando che 7 sempre xe meio de 14 2 volte
    4) pubblicizzare gorizia in tutti i modi sistemi e a tutti i livelli (rispondo in anticipo a chi scriverà A GORIZIA NON SE o XE UN C… condivido! ma perche non tirarla su de novo in zone limitrofe stanno peggio ma hanno il piu grande raduno di …. al mondo)
    5) offrire spazio ed aiuto a chiunque abbia nuove iniziative , idee od offerte … ( non posso andare nel dettaglio)
    6) sensibilizzare gli stessi commercianti e creare anche un elenco delle aperture domenicali o festive obbligatorie ( non stemo con il mitra in man però)

    e se avete idee esponetele (nel bene e nel male). i forum ,passa parola, bicieri de vin e ciacole fora del bar son fonti utilissime de spunti

    @alpino te me piasi e te ga razon ma me piasessi veramente bever 2 bicieri in piazza con ti ancora un due post cosi e andemo de damigiane

  31. Ms ha detto:

    secondo me “le nuove vie” ha una connotazione che va ben oltre le parole centro commerciale naturale
    1) le idee partono da basso (beppe grillo ci sguazzerebbe)
    2) creare una rete di offerte, d’intrattenimento e permettetemi la parola di ambiente famigliare e familiare
    3) richiamare nuovi imprenditori nella zona,
    cosa che peraltro sta già avvenendo seppur lentamente ( vedi riapertura della storica seppur rinnovata pasticceria Sabrina il negozio nuovo di vestiti all’angolo di via rastello e via delle monache (mi scuso non me vien il nome) , il laboratorio di tatuaggi, il nuovo locale sempre in via rastello dejà vù (go cerca il biglietto) che apre giovedi )
    3.1) magari batter sui proprietari dei negozi ad abbassare gli affitti dimostrando che 7 sempre xe meio de 14 2 volte
    4) pubblicizzare gorizia in tutti i modi sistemi e a tutti i livelli (rispondo in anticipo a chi scriverà A GORIZIA NON SE o XE UN C… condivido! ma perche non tirarla su de novo in zone limitrofe stanno peggio ma hanno il piu grande raduno di …. al mondo)
    5) offrire spazio ed aiuto a chiunque abbia nuove iniziative , idee od offerte … ( non posso andare nel dettaglio)
    6) sensibilizzare gli stessi commercianti e creare anche un elenco delle aperture domenicali o festive obbligatorie ( non stemo con il mitra in man però)

    e se avete idee esponetele (nel bene e nel male). i forum ,passa parola, bicieri de vin e ciacole fora del bar son fonti utilissime de spunti

    @alpino te me piasi e non te ga sempre razon ma me piasessi veramente bever 2 bicieri in piazza con ti ancora un due post cosi e andemo de damigiane

  32. Ms ha detto:

    errata corrige sorry

  33. Ms ha detto:

    riportata a tutte le vie pedonali

  34. Ms ha detto:

    non me par brutta

  35. espresso ha detto:

    alpino ha colto la vera difficoltà del cambiamento di mentalità che devono avere i commercianti.
    comunque tempo fa sull’apertura del obi a nova gorica mi ricordo Mooolto bene quanti erano a favore dei centri commerciali… io molto contrario a questo tipo di sistema commerciale ( peraltro con costi di affittanze mooolto cari piuttosto che sulla piccola rivendita) e tutti contro di me. chiudo dando delle speranze alla brava e mi sembra professionale La flores dicendo di combattere, la moda STA CAMBIANDO! cogli le parole di Alpino. per quel che riguarda la solita milost chiedetegli se il suo partito ha finalmente deciso che nome e che simbolo avere. e se è ancora piu’ a sinistra ditele che non esiste piu!

  36. Ciao ha detto:

    Alle volte dai fini ragionamenti e dall’obbiettività di Milost avevo avuto il dubbio si trattasse di una erede di Nadezhda Krupskaja. Poi il suo feeling con tutto ciò che è la giunta attuale…

  37. La Flores ha detto:

    @29 pregevole tirata, Alpino, quanto fumosa e vaga.
    ti stupisci che io “non abbia capito”, quanto non “hanno capito” (ahahah!) fior di analisti e “fior” di commercianti, ben più adeguatamente “carrozzati” di capitale e numero di punti vendita di me.
    Tu dipingi con pennello intriso nel luogo comune, un quadro che secondo Alpino raffigura quel che era e che dovrebbe cambiare.
    Però qui ti fermi , lasciando le soluzioni appunto agli “esperti” quali? quelli che finora avevano lavorato così? i “novatori” che ci provano mezzo anno e poi danno forfait? Quelli che ci studiano mentre ci arrabattiamo e si alzano la mattina con tutta una serie di proposte campate, che come grazie a dio leggo qui, la gente boccia con la mia stessa consapevolezza perché sono infatti…campate?
    Io sono nell’abbigliamento ,non avevo la “botteghetta magnativa” che ipotizzi tu, né da anni stavo “dietro al bancone” ad aspettare…
    Mi facevo i campionari,anno prima per l’anno dopo. Poi non potendo più fare previsioni, come tutti acquistavo “sul pronto”.
    Col tempo in entrambe le scelte la roba che restava sul gobbo è diventata sempre maggiore di quella venduta E ANDAVA PAGATA!..nessuno “te la ritira” come la gente dal di fuori crede!che si fa? con che si pagano dipendenti e tasse? pian piano tocca ridurre orari, licenziare, CHIUDERE!
    Di vendere licenze non se ne parla più . Non valgono più nulla! così il commerciante chiude senza liquidazione, ma DEVE trovare i soldi per liquidare i dipendenti…e meno male per quelli (rari!) e io fra quelli, che abbiamo i muri di proprietà!
    le cause di questa morìa “secondo Flores” ho tentato di Analizzarle nei post precedenti e gli effetti in questo. Le “cure” me le indica il prof Alpino, come leggo…peccato che non sei dettagliato nella terapia quanto me nella diagnosi.
    Non so ne m’importa cosa fai nella vita. Soltanto per favore! risparmiami vacui fervorini, anche questi assimilabili a quelli dei tifosi col telecomando verso allenatori e squadre!
    Guarda, la mia non è una scelta irreversibile. Io potrei tornarci anche domani “in bottega”.
    Solo paragono questa scelta ad un SUICIDIO!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *