28 Febbraio 2011

TAV Venezia-Trieste. Il WWF: “Ministero dell’Ambiente come Ponzio Pilato”

Nota stampa del WWF-FVG

Sulle questioni sollevate dall’associazione, la Direzione Generale del Ministero scarica la patata bollente alla Commissione tecnica. Come se l’applicazione delle norme fosse materia discrezionale.
La Direzione generale del Ministero dell’ambiente che si occupa dello svolgimento delle procedure di valutazione ambientale, con una posizione pilatesca avalla di fatto il frazionamento (censurato dall’Europa) in quattro tronconi del progetto della linea ad AV Venezia-Trieste, scaricando sui ‘tecnici’ la responsabilità di una riposta”.
Questo il commento indignato del WWF, dopo aver ricevuto nei giorni scorsi la risposta alla lettera in cui si denunciavano le gravi irregolarità nella procedura VIA sulla linea TAV Venezia-Trieste.
Lo scorso 4 gennaio i presidenti del WWF Friuli Venezia Giulia e WWF Veneto avevano infatti inviato una nota al Ministero dell’ambiente, al Ministero per i beni e le attività culturali, al Ministero delle Infrastrutture e alle due Regioni interessate, evidenziando che il progetto della TAV Venezia-Trieste era stato spezzettato dalla società proponente, RFI–Italferr, in quattro tronconi (Mestre-Aeroporto M.Polo, Aeroporto-Portogruaro, Portogruaro-Ronchi dei Legionari e Ronchi-Trieste): era stato cioè attuato un project splitting (una sorta di “spezzatino progettuale”), pratica ripetutamente condannata dalla Commissione Europea e dallo stesso Ministero dell’ambiente in una circolare del 1996.
Si tratta infatti di uno stratagemma furbesco, con il quale si cerca di minimizzare gli impatti complessivi di un’opera sull’ambiente e di indurre i soggetti coinvolti (Comuni, cittadini, comitati, ecc.) a prestare attenzione soltanto sul frammento di linea che interessa il territorio di propria stretta pertinenza, perdendo di vista il contesto complessivo.
Non solo: i progetti e gli studi di impatto ambientale di RFI-Italferr sono privi dell’analisi costi-benefici e del piano economico-finanziario, elaborati prescritti dalle norme vigenti sulla VIA e indispensabili per una corretta valutazione dell’opportunità e della fattibilità delle opere previste.
La nota del WWF sottolineava, inoltre, che nel sito internet del Ministero non appariva neppure l’avviso del deposito dei progetti di RFI-Italferr, né la possibilità di scaricare gli elaborati degli stessi, indispensabili per i cittadini che volessero formulare osservazioni per la procedura VIA (come avviene normalmente per altri progetti).
Registrata al protocollo ministeriale il 12 gennaio, la lettera dell’associazione otteneva risposta appena il 18 febbraio, con una nota – che definire pilatesca è poco – a firma del Direttore Generale per le valutazioni ambientali, dott. Mariano Grillo.
Grillo, in merito al project splitting e alla mancanza degli elaborati economico-finanziari, scrive infatti testualmente che: “la questione è oggetto di esame da parte della competente Commissione Tecnica di Verifica di Impatto Ambientale”. Per quanto riguarda invece la pubblicazione dell’avviso sul sito internet del Ministero, Grillo dichiara che ciò è avvenuto il 26 gennaio 2011 (oltre un mese dopo l’avvio della procedura VIA, partita il 22 dicembre 2010 con la pubblicazione sui giornali degli annunci di RFI-Italferr, che prevede 60 giorni di tempo per le osservazioni dei cittadini a partire dalla data di pubblicazione sui giornali dell’avviso).
Nulla dice, invece, la nota ministeriale sul fatto che gli elaborati dei progetti e degli studi di impatto ambientale non siano mai stati resi disponibili nel sito del Ministero dell’ambiente.
“Sconcerta più di tutto – commenta il WWF – il fatto che il Direttore generale del Ministero impieghi oltre un mese per demandare di fatto alla Commissione Tecnica (cioè su un organo consultivo, formato da esperti esterni) ogni valutazione e decisione su questioni che attengono, in realtà, all’applicazione delle norme. Non dovrebbe essere infatti oggetto di valutazione discrezionale, come appare invece dalla nota del dott. Grillo, il fatto che si applichino o meno le precise disposizioni di legge sull’analisi costi-benefici e sul piano economico-finanziario, elaborati che devono accompagnare progetti e studi di impatto ambientale di opere pubbliche com’è la TAV.”
“Viene perciò da chiedersi – conclude il WWF – quali siano il ruolo e le funzioni della Direzione preposta alle valutazioni ambientale e se non sia più onesto, a questo punto, correggere le leggi vigenti in materia, dichiarando che l’obbligo dell’analisi costi-benefici e del piano economico-finanziario per le opere pubbliche sussiste “salvo diverso parere della Commissione” suddetta”.
Il WWF segnalerà perciò anche l’incredibile risposta del dott. Grillo alla Commissione Europea, arricchendo il dossier già inviato nelle scorse settimane, nel quale erano state segnalate le irregolarità nella procedura VIA sulla TAV Venezia-Trieste.

Qui trovate le osservazioni del WWF agli Studi di Impatto Ambientale della Linea AV/AC Venezia-Trieste.
Questa la pagina del WWF-FVG dedicata alla TAV Venezia-Trieste.

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