28 Febbraio 2011

Il ritorno del Campanon: intervista a Federica Zoldan

Da quasi un mese è tornato il “Campanon”, su Rai Radio Uno, ogni domenica alle 11.30, accolto con molto entusiasmo dagli ascoltatori. Visto l’interesse suscitato dalla notizia, abbiamo posto qualche domanda a Federica Zoldan, una delle anime di questa nuova avventura radiofonica.

Dov’è nata l’idea di riscoprire el campanon?
Dopo aver collaborato per 10 anni con la “Contrada” assieme a Mimmo Lo Vecchio ed essendo noi in possesso, per loro concessione, di tutto il materiale prodotto da Carpinteri e Faraguna, pensammo di costituire il “Gruppo Teatrale per il Dialetto” che aveva lo scopo di valorizzare i dialetti della Costa da Chioggia a Ragusa, Triestino ed Istriano compresi.

Lo scenario delle trasmissioni è uno scenario storico o avete applicato lo “schema campanon” ai tempi e temi moderni?
Da subito le serate a “leggio” (anche con la partecipazione di qualche musicista- vedi Livio Cecchelin) hanno avuto un successo veramente insperato. Abbiamo recitato RUZZANTE, GOLDONI MARCHESAN STIATA, BIAGIO MARIN, GRISANCICH e soprattutto CARPINTERI E FARAGUNA, che ci avevano visto protagonisti, sia Mimmo che io, nelle trionfali stagioni del Teatro Stabile del F.V.G.(1970-1974), della RAI (1955-1975) (1989-93) e della Contrada (1985-1995).
Nella ripresa della RAI delle ultime tre stagioni del “Campanon” ci siamo attenuti al classico schema, con qualche aggiornamento a temi di attualità.

A che pubblico si rivolge? Solo chi già conosceva il passato glorioso della trasmissione o l’obbiettivo è di far rivivere la tradizione, coinvolgendo anche i giovani?
Era nostro scopo di far rivivere agli ascoltatori di una certa età le atmosfere di quelle epoche (Impero Austroungarico compreso), ma subito dopo i primi riscontri ci siamo accorti che l’interesse per la trasmissione non solo è cresciuto a dismisura, puntata dopo puntata, ma che è anche molto diffuso pure tra i giovani che ascoltano una forma di satira e di umorismo a cui la TV li ha disabituati.

La mia opinione personale è negli ultimi anni ci sia stata una notevole riscoperta del triestino e delle tradizioni, soprattutto fra i giovani. Condividi questa sensazione?
Personalmente credo che parlare di una riscoperta del Triestino non sia così evidente. Credo invece che interessi di più il rispolverare delle tradizioni locali.

Chi sono le persone che lavorano alla trasmissione?
La Compagnia impegnata nelle Trasmissioni RAI è composta da 12 attori professionisti e 4 allievi.

Molti lo chiedono a gran voce: c’è la possibilità di ascoltare la trasmissione in podcast o streaming?
Per quanto riguarda le registrazioni, la sede Regionale della Rai non ha ancora sviluppato un servizio di podcasting, ma alcuni ascoltatori all’estero mi hanno confermato di aver potuto ascoltare El Campanon in streaming su internet.

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5 commenti a Il ritorno del Campanon: intervista a Federica Zoldan

  1. arlon ha detto:

    volesi SAI un podcast, de domenica no rivo mai a scoltar 🙁 Xe iperpecà che sti contenuti i se disperdi dopo una diretta!!!

  2. DaVeTheWaVe ha detto:

    Brava Federica!

  3. Miki Go ha detto:

    apuntamento fiso! mitica trasmission e mitico Gianfranco Saletta…e tutti i altri, ovio!

  4. giorgio (no events) ha detto:

    Xe la roba più bela che la rai gà tirà fora de trenta ani in qua. L’unico bon motivo per pagar el canone. Avanti cussì e mai molàr!

  5. gigi zoldan ha detto:

    Cara Federica, è un miracolo che persone come te
    coltivano quella cultura che si vorrebbe seppellire in nome del consumismo e del dio denaro grazie

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