26 Febbraio 2011

I sindaci dell’Isontino chiedono a Honsell di ritirare il ricorso contro la cessione del ramo energia di Iris

“Adotteremo tutte le azioni necessarie per uscire da questa impasse, determinata dal ricorso presentato da Amga, che rischia di causare pericolosi ritardi nella conclusione dell’operazione di cessione del ramo energia di Iris e anche nella ristrutturazione finanziaria della nuova società del settore ambientale”. E’ il commento preoccupato del gruppo ristretto dei sindaci dell’Isontino, riunitosi questa mattina nel municipio di Gorizia, presenti, i primi cittadini di Gorizia, Ettore Romoli, Monfalcone, Gianfranco Pizzolitto, Cormons, Luciano Patat, Romans, Alessandro Zanella, Mossa, Elisabetta Feresin e l’assessore di Ronchi dei Legionari, Livio Vecchiet.

Va ricordato che nel luglio del 2010 si è conclusa la gara per la vendita dei settori energetici di Iris, gara cui avevano partecipato, nella fase finale, quattro cordate, Eni- Acegas; Amga; Ascopiave ed Hera- Bluenergy. A spuntarla era stata la prima, con un’offerta economica e qualitativa ritenuta migliore rispetto alle altre. Era stato, quindi, sottoscritto il contratto, che prevedeva, peraltro, il soddisfacimento di alcune condizioni autorizzative, fra cui quella dei consigli comunali e dell’Antitrust. Tutte le assemblee civiche dei 22 Comuni soci di Iris, compresi Gorizia e Monfalcone, avevano dato il via libera già in settembre e sembrava che l’operazione dovesse concludersi velocemente.

In ottobre però è arrivata la doccia fredda, determinata da un ricorso al Tar, presentato da Amga di Udine, peraltro anche socia di Iris, ricorso che, come detto rischia di creare seri intoppi alla positiva chiusura dell’iniziativa, bloccando anche i fondi su cui i Comuni contavano per una serie di opere sui loro territori, nonchè il finanziamento iniziale per la nuova società dell’ambiente.
Ieri gli amministratori isontini hanno esaminato la situazione e il presidente di Iris Armando Querin, presente alla riunione, ha ribadito che i legali interpellati in merito hanno giudicato non pregnanti le motivazioni del ricorso, in cui, peraltro, non viene neppure chiesta la sospensiva dell’operazione.
Anche alla luce di ciò, il gruppo ristretto dei primi cittadini chiederà a Furio Honsell, sindaco del Comune che ha il controllo della società Amga, di ritirare il ricorso, evitando così, oltre a danni economici e occupazionali al territorio della provincia di Gorizia, anche possibili strumentalizzazioni politiche su questi temi, nella campagna elettorale per le imminenti elezioni amministrative. “Ciò anche in considerazione della particolare sensibilità dal sindaco Honsell – è stato detto-,su queste particolari tematiche”.
Procedono intanto, seppur con qualche ritardo, le procedure per l’ottenimento dell’autorizzazione dell’antitrust europeo all’operazione, in carico alla cordata acquirente.

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4 commenti a I sindaci dell’Isontino chiedono a Honsell di ritirare il ricorso contro la cessione del ramo energia di Iris

  1. Ale ha detto:

    Mah bisogna essere avvocati per capire cose di avvocati.
    Certo che Magistrati ed Avvocati a volte sono talmente in un mondo loro che hanno perso il contatto con il buon senso e la realtà.
    Io ho tanti amici in IRIS (oggi NEWCO) molto preoccupati di questa strana situazione.
    Speriamo che tutto si risolva e che ognuno sappia essere sufficietemente responsabile e se utile fare anche un passo indietro.

  2. Bunga Bunga ha detto:

    Il casino è che se non va in porto l’operazione va a monte anche la gara d’appalto per la cessione del 40% delle quote ai privati di Newco, e se questa salta, dal 01/01/2012 l’intera provincia di Gorizia è senza gestore rifiuti.

  3. federico ha detto:

    mah…
    ma non avevano detto che il ricorso di Amga al TAR non chiedeva la sospensiva?
    mi pare tanto un polverone… per nascondere che i ritardi sono imputabili a chi segue la procedura dell’antitrust…
    o no?
    infine, c’è un secondo ricorso – questo sì, con richiesta di sospensiva… – ma si saprà a metà marzo se questa richiesta viene accolta…

  4. Bunga Bunga ha detto:

    Legge 133/2008, art. 23-bis


    2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria:

    a) a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la Comunità europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità;
    b) a società a partecipazione mista pubblica e privata, a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a), le quali abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l’attribuzione di specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento.

    8. Il regime transitorio degli affidamenti non conformi a quanto stabilito ai commi 2 e 3 è il seguente:

    a) le gestioni in essere alla data del 22 agosto 2008 affidate conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta “in house” cessano, improrogabilmente e senza necessità di deliberazione da parte dell’ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011. Esse cessano alla scadenza prevista dal contratto di servizio a condizione che entro il 31 dicembre 2011 le amministrazioni cedano almeno il 40 per cento del capitale attraverso le modalità di cui alla lettera b) del comma 2;
    b) le gestioni affidate direttamente a società a partecipazione mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali non abbiano avuto ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l’attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio, cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell’ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011.

    In pratica se qualcuno dei due ricorsi in piedi dovesse andare in porto o dovesse essere accolta la sospensiva, tra 10 mesi le scovazze restano in strada

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