24 Febbraio 2011

“Oggi essere sloveno a Trieste e Gorizia è una cosa normale”

“Abbiamo “normalizzato” una situazione. Oggi essere sloveno a Trieste e Gorizia è una cosa normale e chi è di madrelingua slovena non si sente più messo in difficoltà a causa della lingua parlata”. Lo ha rilevato ieri, a dieci anni esatti dal voto finale del Senato sulla legge di tutela, il presidente del Comitato paritetico per i problemi della minoranza slovena, Bojan Brezigar, incontrando i giornalisti a Trieste.

Brezigar ritiene inoltre che questa legge sia stata un grande vantaggio non solo per gli sloveni che vivono in questa regione  ma per tutta la comunità della regione, poiché ha contribuito ad avvinare le due comunità. A dieci anni di distanza le tensioni spesso riscontrate in passato non trovano più motivo d’essere. Brezigar ha aggiunto che “non è una legge disapplicata, ma una legge che viene applicata per quanto riguarda le parti fondamentali”.

Sono state attuate: la statalizzazione della scuola bilingue di San Pietro al Natisone, alla quale sono state aggiunte recentemente tre classi della ex scuola media, così’ ora abbiamo un istituto comprensivo. Lo stato sin dal primo anno ha sempre onorato la parte finanziaria della legge (circa 10.000.000 di euro). É stato sottolineato l’impegno collettivo da parte degli enti locali trestini per la salvaguardia e il mantenimento del teatro sloveno, ritenuto oggi parte fondamentale della cultura triestina. La rete rai3 bis è oggi visibile su tutto il territorio di insediamento della minoranza slovena. Insomma il bilancio di Brezigar è positivo.

Certo, le lacune non mancano: ad esempio la mancata realizzazione dell’articolo che prevede l’apertura di una sezione slovena del conservatorio Tartini, i problemi di tipo burocratico del funzionamento dell’ l’ufficio scolastico della scuola slovena e i problemi di applicazione dell’articolo sull’applicazione della lingua, soprattutto per gli enti dei pubblici servizi.  “ Cose che in futuro andranno lentamente risolte. Il lavoro fatto fin’ora è stato un lavoro molto positivo.” ha concluso Brezigar, sottolineando che il comitato ha sempre avuto ottimi rapporti con i vari enti statali e regionali.

Durante la riunione di oggi è stato espressa un’ opinione favorevole per quanto riguarda l’erogazione di due milioni di euro (previsti dalla legge)  a disposizione di 30 enti per l’apertura di sportelli linguistici e per i servizi di traduzione e interpretariato. Si è discussa inoltre la proposta di legge per le comunità montane.

Durante la riunione del comitato un gruppo di abitanti della Val Resia ha manifestato a favore dell’esclusione del comune di Resia dall’elenco. “Non abbiamo preso nessuna decisione, salvo un orientamento generale. É fondamentale lavorare per il mantenimento della scuola  italiana (con il resiano come lingua extra curriculare) del comune che con il prossimo anno scolastico rischia di essere chiusa. La legge crea delle opportunità, perché da ai cittadini la possibilità di usufruire dei diritti individuali.”  Il resiano, che dir si voglia lingua o dialetto, è un patrimonio culturale   dal punto di vista culturale e linguistico estremamente importante, perciò il comitato paritetico ha tutto l’interesse che questo patrimonio venga mantenuto e ulteriormente sviluppato.

Tag: , , .

56 commenti a “Oggi essere sloveno a Trieste e Gorizia è una cosa normale”

  1. Srečko ha detto:

    Brezigar non puo’ che dare giudizii positivi visto che e’ stato presidente di questo Comitato. Pero’ se le cose stessero veramente come dice, tutte le “acidita'” che si notano a TS e GO nei confronti della comunita’ slovena, non si noterebbero. Per accertarlo basta leggere i commenti su Bora.la, quando si parla di qualunque argomento con dentro la parola sloveno o termini derivati.

  2. isabella ha detto:

    L’acidità che dici tu sta in bocca alle persone cattive.

  3. Tergestin ha detto:

    @ Srečko

    Perlopiu’ troll.
    Ma ‘desso che persin el loro general piu’ duro ga volu’ dar una svolta a certe sue posizioni (d’altronde la muleria de ogi se internazionaliza dala nascita, Fini vol personcine a modo e de esuli ne xe rimasti pochini…..te sa come xe), poco i podara’ andar vanti.

  4. isabella ha detto:

    Guarda quando avevo 20 anni la mia migliore amica era di S.Floriano, quindi italiana, ma di lingua slovena.
    Girando nella sua compagnia mi sono sentita più volte messa in un angolo perché non sapevo parlare sloveno, ma si sa che gli ignoranti esistono ovunque.
    Sono spesso oltre confine, mi curo in Slovenia, ci porto i miei animali, ci faccio spesa e benzina e mi sento molto in colpa per non sapere più di un un saluto o un ringraziamento in sloveno (ma appena avrò un po’ di tempo lo imparo 😉 )

  5. dultan ha detto:

    leggermente offtopic ma isabella me ga fato venir in mente una battuda al pupkin kabarett
    “trieste, l’unica città in cui ci si vanta di parlare una lingua in meno” non so se pol valer anche per gorizia ma penso che per più de qualched’un sia così

  6. Giancarlo ha detto:

    Basta acredine, Italia ed ex Yugoslavia hanno subito e fatto grossi errori dettati dalla pazzia dei governanti dell’epoca.Io sono nato in un tempo in cui il confine era vissuto come barriera e ne avevamo anche paura. Invece oggi finalmente ci conosciamo come buoni vicini e spero che le generazioni future vivano la vicinanaza come arricchimento e non come astio da entrambe le parti. Ora basta, siamo vicini di casa, siamo misti e questa è una condizione molto positiva e stimolante.
    Ogniuno potrebbe recriminare sul passato ma non servirebbe a nulla, guardiamo al futuro da buoni vicini di casa nonchè amici .

  7. Tergestin ha detto:

    Comunque esser Sloven da queste parti xe SEMPRE stado normale. Fin a una certa data e all’arrivo de certi personaggi con certe idee.

  8. FAN FIGHEL ha detto:

    Scuseme mi son nato qua e parlo sloven mio papa mio nonno mio bisnonno che adesso gavessi un 200 anni tutti parlava sloven

  9. massimo ha detto:

    Tergestin te ga ragion, però quelli che pensano che non sia normale xe ancora troppi. e poi “normale” cosa vuoldire?vuoldire anche prendere coscienza che i sloveni sono una componente storica e una parte importante della città anche con i loro diritti?

  10. Sara ha detto:

    In Italia ormai è normale essere di tutto di più tranne che italiani. Ma non è la vera verità. Per esempio a Capodistria dopo 2000 anni non è più normale usare un idioma romanzo.

  11. Matteo Apollonio ha detto:

    Semo de Trieste, semo giovini, e zerchemo de comportarse come se devi. Srečko, mola el colpo e vivi felice el futuro. Biće bolje sigurno, ako gledamo napred. Laku noć.

  12. Bibliotopa ha detto:

    Eco za spiegheme perchè scrivè Laku noć co mi sentivo dir Lahko Noč.

  13. Flores ha detto:

    Lahko /laku tebi gospa Bibliotopa se no te ga problemi più gravi de convivensa de qvesti!
    mi Triestina de etnia Italiana vivo benissimo el rapporto con Sloveni, Serbi e Croati. Parlotando un bicc de misto mare, scusandome dei svarioni e iutandome coll’inglese e riconossendoghe a tuti lori che i xè (come che xè vero) più “portai per le lingue”.
    Lori i ridi e se capimo , MA DE DENTRO!, noma che ben!

  14. Flores ha detto:

    Semo in dozentomila sbrovai.
    Ne vanza solo de continuar a far enclaves e torri d’avorio per quatro gati…

  15. maja ha detto:

    @ Bibliotopa

    Apolonnio scrivi in serbo o croato (non son bona de distinguerli). In sloven xe lahko noč, sì.

  16. effebi ha detto:

    (ot)
    Turisti sloveni sul C-130 italiano dalla Libia (Il Piccolo 25 feb)
    venerdì 25 febbraio 2011
    Tutti al sicuro e in viaggio verso casa i 27 turisti sloveni che da alcuni giorni erano bloccati in Libia. Un primo gruppo di 16 persone è arrivato nel pomeriggio all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, dopo che in mattinata da Tripoli aveva raggiunto Roma con un volo della libica Afriqiyah Airways. Un altra comitiva di turisti sloveni, 11 persone, ieri pomeriggio è partita da Sheba per Roma a bordo di un’aereo dell’aeronautica militare italiana, insieme a un gruppo di italiani. Tutti hanno espresso soddisfazione per il supporto ottenuto dall’ambasciata italiana in Libia.

  17. Srečko ha detto:

    Matteo Apollonio

    Io sto molto tranquillo e “el colpo lo posso molar”, spero pero’ che i lo molli anche tutti gli “acidi”.

    Apprezzo il tuo sforzo linguistico 🙂 (sappi comunque che non tutti gli sloveni compremdono il serbo (da te qui usato)) 🙂

  18. Srečko ha detto:

    maja

    In questo caso e’ serbo, ma una sola parola li distingue: napred

  19. Flores ha detto:

    Dobar dan Srecko, se fai il purista con intento didascalico, hvala vam puno!
    Nono diseva sempre, ogni lingua in più xè come un omo in più, e… zeleti dobro ne kosta nista!

  20. maja ha detto:

    grazie, srečko.
    in croato saria naprijed, giusto?

    mi ste gran differenze tra l’uno e l’altro no rivo proprio a vederle:
    http://www.youtube.com/watch?v=jZ_5EPbF3lQ

  21. Flores ha detto:

    Speta speta, Srecko ci sei?
    Fondamentale (per me!) traduzione.
    Come si dice in sloveno VIVA L’ A E PO’ BON?
    Nell’attesa azzardo anche un maccheronicserbo: ZIVIO L’ A. I DOBRO POSLE.
    Se ho le tre versioni ho fatto minibingo sulla buona strada

  22. viceversa ha detto:

    ma… un bel chissenefrega, no??
    I miei xè 3/4 sloveni e 1/4 furlani, a casaa mia se ga parlado/se parla: sloven (dialetale de merna-miren/ s.florian/steverjan), furlan (quel de cormons), ‘talian (sai poche volte) e dialeto gorizian, doprado anche come “lingua franca” per capirse in tuta sta”babele” 🙂
    Che problemi xè? Se gavemo voia de capirse basta un poca de sana bona volontà.
    Altro che cazade… fosi tuti qua i mail del mondo… Viva, zivjio, mandi

  23. Srečko ha detto:

    Flores

    Non faccio il purista, sto scherzando. 🙂
    Ti tradurro’ volentieri, ma prima spiegami il significato di A (Viva l’A e….).

    Maja

    Giusto! A volte si tratta di spezzare il pelo in 4… 🙂

  24. AnnA ha detto:

    Domanda, a puro titolo informativo, sono purtroppo molto male informata, ma forse qualcuno mi può aiutare: dove (e da chi) vengono tenuti a Gorizia corsi di sloveno (a parte quelli della Terza Età che hanno orari da pensionati)?
    Grazie

  25. Flores ha detto:

    TREMENDO, di un Sre.! traduci i dosta!…non vorrai mica innescare l’annoso dissidio,no?
    Comunque in pectore io sto con quelli che dicono ” viva l’A.” per DEFONTA.
    Che co iera la Defonta almeno tuti parlava Sloven Croato e Talian, e no me gavessi tocà de domandarte a ti , ahahah!

  26. Srečko ha detto:

    AnnA

    I confini sono caduti, percio’ ti consiglio un corso direttamente nella vicina Nova Gorica. Solo un esempio il corso di sloveno per stranieri:

    http://www.mc-ng.org/sl/tecaj-slovenscine-za-tujce/tecaj-slovenscine-za-tujce.html

  27. Flores ha detto:

    …e anca Gnoco masimamente i parlava soto la Defonta, caro ti!

  28. Srečko ha detto:

    Flores

    Va bene, speravo di farti scivolare sul ghiaccio dell’Aaaaaa… 🙂

    Se comunque assumiamo che e’ A come Defonta (e come piace a te), allora una traduzione potrebbe essere: “Živela A in bo vse v redu!”
    in lingua letteraria, mentre in dialetto potrebbe essere: “Duker bo A, bo use prou…!”)

  29. Flores ha detto:

    superhvala e mi faccio un tatuaggio trilingue altro che inflazionatissimo cuore con nome del moroso!

  30. isabella ha detto:

    @Anna presso l’Istituto Cossar a Gorizia in viale Virgilio ogni anno parte il corso di sloveno per principianti, verso autunno iniziano le iscrizioni.
    Lo trovi anche online.

    http://www.cossardavinci.com/modules/mastop_publish/?tac=Educazione_Adulti

  31. boris ha detto:

    “Oggi essere sloveno a Trieste e Gorizia è una cosa normale”

    mi, per dir la verità, me sentivo normal anche ieri…non solo oggi… xe grave? 🙂

  32. ilaria ha detto:

    @boris
    …forse hai una malattia rara! 🙂

  33. El sinter de Gropada ha detto:

    effebi, credi che a parti invertite non sarebbe successo?

  34. El sinter de Gropada ha detto:

    Sara, invece è normalissimo. Da quanto non vai a Capodistria?

  35. Sara ha detto:

    Da poco, accalappiacani, non ti preoccupare. Alla pasticceria dentro al mercato coperto ho dovuto parlare in inglese. O ci sono o ci fanno.

  36. viceversa ha detto:

    @ boris:
    normal ieri, oggi e anche doman…
    @ flores e srecko: per mi Viva l’A la go sempre vista e sentida come viva là…
    La defonta xè in mondo (purtopo o per fortuna, vedè un poco voi) che no esisti più.
    Il mondo reale el xè sai più concreto e feroce… continuè a sognar…

  37. viceversa ha detto:

    e comunque, altro che sloven o hrvato… xè altri i problemi, seri: qua me sa che bisognerà imparar l’arabo. Gradisca sta sc’iopando… L’Italia cosa la fa?? Ghe domanda all’Europa de risolverghe i problemi??
    Mah…

  38. AnnA ha detto:

    Grazie mille, Isabella e Srečko 🙂

  39. maja ha detto:

    AnnA, puoi provare anche qua: http://www.adformandum.eu/.

  40. Flores ha detto:

    @36 un de rider viceversa, co’ legio uscite come la tua, riferide a supposti sogni de dietrologie de operetta!
    Te son sì o no de sti loghi?
    ‘ncora no te ga capì che xè una complicità tipo lessico familiare e noi che la disemo semo i primi che varda ‘vanti ” in quel mondo reale ‘ssi concreto e feroce” ???? cossa no te torna mai in boca qualche tiritera de l’infanzia e per un attimo te va de ripeterla? …miga per questo te se lassi dar de fiol sprovedù, I suppose!

  41. Flores ha detto:

    @Viceversa. Considero el “VIVA L’A.” un innocuo mantra patòco, senza alcuna implicazion nostalgica o separatista e per questo ne go chiesta traduzion a un fratello Sloveno.
    Xè tuto!

  42. viceversa ha detto:

    @ flores:
    te se credi ‘sai furbo e figon, vero?? 😉
    Tra lessico familiar, scherzar e ciacolar sul serio me sa tanto che te piasi sai giogarghe sora, no?
    Senza rancor, mi ghe dormo sora beatamente: te lo disi un patoco de sti posti

  43. El sinter de Gropada ha detto:

    Sara, non dire bugie. Ti si allunga il naso e sfondi lo schermo. Vado quasi tutti i giorni al mercato di Capodistria e parlo in dialetto.

  44. Flores ha detto:

    SI, VICEVERSA! ala SIORA Flores ghe piasi ‘ssai “giogarghe sora”, mentre come legio, a ti NO!e la ga un’autostima ale stelle, come che te ga tentà de dir ti …con parole tue.
    Niente in contrario, spero!

  45. boris ha detto:

    Il tuo Cristo è ebreo
    e la tua democrazia è greca.
    La tua scrittura è latina
    e i tuoi numeri sono arabi.
    La tua auto è giapponese
    e il tuo caffè è brasiliano.
    Il tuo orologio è svizzero
    e il tuo walkman è coreano.
    La tua pizza è italiana
    e la tua camicia hawaiana.
    Le tue vacanze sono turche,
    tunisine o marocchine.
    Cittadino del mondo,
    non rimproverare al tuo vicino
    di essere straniero.

  46. El sinter de Gropada ha detto:

    Boris, ti sei dimenticato: la tua cravatta è Croata

  47. boris ha detto:

    chiedo venia… o Menia? :))

  48. Diego ha detto:

    Leggermente offtopic ma Dultan me ga fato venir in mente una battuda al pupkin kabarett
    “è con orgoglio che possi dire che a Trieste lo sloveno è la seconda lingua parlata… dopo il serbo!”

  49. dimaco ha detto:

    ocio che se chiedi menia i te lo da con olio di ricino e manganel incorporado(deso capisso come mai xe sempre drito come un manigo de scova)

  50. La Flores ha detto:

    clamoroso ma irrinunciabbbbbile O.T.
    Dimaco no te par che Menia ghe somigli all’ultimo Elvis? vardando Roby e le ultime foto del compianto, i me par “separati ala nascita”.

  51. effebi ha detto:

    33 difficilmente potrebbe succedere a parti invertite

    ma lo scopo della mia segnalazione era un altro. vabbè… continuate pure.

  52. Tergestin ha detto:

    Prevedo i novi manifesti dela destra locale: Menia con un’ascia in man e soto scrito “La comunita’ Slovena va ACCETTATA!”

  53. dimaco ha detto:

    @la flores

    I fratelli del “ciuffo” 🙂

  54. Julius Franzot ha detto:

    Nessun problema con lo Sloveno, che mi dispiace non conoscere, come pure il Friulano, madrelingua del 50% dei miei antenati.
    Però vorrei mettervi a conoscenza del fatto che pochi giorni fa si è tenuto a Tolmezzo un raduno delle comunitànon italofone della Regione. Da quantomi è stato riferito, siè parlato di 80.000 sloveni, 700.000 friulani e 30.000 tedeschi/austriaci. L’ultima cifra corrisponde alle mie stime, ma mi chiedo: se l’ignorante legislazione regionale si ostina a considerare solo Sauris, Timau e Tarvisio, allora saremmo in 10.000. Per arrivare a 30.000 è ovvio che hanno sommato anche triestini e goriziani, che le leggi regionali postfasciste ignorano, ma che esistono. Come è possibile che questa teppa riconosca informalmente la verità, ma si ostini a lasciare la menzogna nelle leggi?

  55. stefano ha detto:

    abito in un comune bilingue della provincia di Trieste,per 20 anni ho abitato in una frazione che era una volta sicuramente popolata dalla minoranza slovena,ma siamo sicuri di questi numeri?a me appaiono esagerati ma come penso da molto tempo servono solamente dal punto di vista finanziario per poter battere cassa ai vari enti,e sia ben inteso la tutela della minoranza inizia per prima nei muri di casa,quando questa cultura non viene portata avnti allora bisogna interrogarsi su cosa non va.

  56. Marko ha detto:

    Srečko ha depauperato nella frase scritta sopra in serbo da Matteo Apollonio un’altra differenza tra croato e serbo, non solo napred / naprijed, gentile Maja, ma anche bit će del croato, mentre in serbo e’ biće , tra l’altro in alfabeto cirillico che e’ l’alfabeto ufficiale della Serbia e della Repubblica Serba di Bosnia Republika Srpska, tale alfabeto non e’ utilizzato in Croazia, mentre in Serbia e’ ufficiale solo il cirillico, sebbene l’alfabeto croato latino sia coufficioso, non si tratta di dividere il pelo in 4 gentile Srečko, ma di mettere i puntini sulle i , per usare un’alta metafora funambolica… Boris che ha commentato con uscite dall’acume sopraffino, e’ sicuramente lo “Štrukelj” della situazione..ne sono certo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *