Il drammatico infortunio che ha causato la morte del giovani 23enne Ismail Mia, operaio bengalese dipendente di un’impresa del settore degli appalti di Fincantieri, precipitato in un condotto strutturale della nave in allestimento, è purtroppo il terzo incidente mortale in tre anni nel cantiere navale di Monfalcone. Lo segnala il consigliere provinciale comunista indipendente, Alessandro Perrone.
“Tutto ciò – sottolinea – tragicamente conferma quanto da tempo stiamo denunciando rispetto all’errata gestione dell’organizzazione e della qualità del lavoro nello stabilimento di Panzano. Fincantieri continua trascurare la politica della sicurezza, investendo poche risorse e tollerando che i lavoratori degli appalti e soprattutto quelli immigrati, siano sprovvisti dell’informazione e delle tutele necessarie per operare nell’allestimento navale. Ancora una volta la legge del profitto prevale sulle condizioni di vita di un lavoratore. Giusta è stata la reazione del sindacato di bloccare immediatamente il lavoro e di programmare altre azioni di protesta, occorre, infatti, continuare a denunciare la politica di dismissione della navalmeccanica che il gruppo dirigente di Fincantieri sta portando avanti sulla pelle dei lavoratori”.
Conclude Perrone: “Ci uniamo al cordoglio nei confronti della famiglia Mia e dell’intera comunità bengalese cui esprimiamo la nostra solidarietà, in quanto comunità operosa, ma anche tra le più discriminate della nostra città”.
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