Un operaio di nazionalita’ bengalese e’ morto stamani in un incidente avvenuto nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone.
Secondo le prime informazioni l’uomo, dipendente di una ditta esterna al cantiere, e’ precipitato da un ponteggio, morendo qualche tempo dopo essere stato soccorso a terra. Le Rappresentanze sindacali unitarie dello stabilimento hanno proclamato lo sciopero immediato, fino a domani.
fonte: Ansa
Povero Bengalese e venuto da noi per trovare la vita invece ha trovato la morte
Condoglianze. Anca qua, post vergognosamente svodo.
Condoglianze!
Una vergogna, li sfruttano dentro la fabbrica facendoli lavorare senza sicurezza e fuori strozzandoli con gli affitti.
Condoglianze e solidarietà alla comunità bengalese.
vergogna vergogna vergogna questo ragazzo bengalese ha perso la vita per un tozzo di pane.in fincantieri ho lavorato sino al 2004,e non è cambiato nulla in materia di infortuni, non c’è dubbio che sono aumentati in pochi anni ,tutto questo accade perche’ fincantieri deve mantenere gli impegni presi con i vari armatori delle navi,e non si tiene conto che gli operai sono fatti di carne ed ossa e non sono macchine.anche i sindacati non scherzano, mi vien da piangere quando proclamano lo sciopero subito dopo l’accaduto,e dopo alcuni giorni tutto torna alla “normalità” come se nulla fosse successo.secondo il mio umile pensiero tutte le aziende se ne fregano,continuano inperterriti nel loro disegno ,promettendo agli operai ore di straordinario che oggi con la crisi gonfiano un po’ le tasche,ma a quale prezzo? dopo ci sono ricatti se non sottostai a certe regole anomale, come ad esempio la cassa integrazione e tante altre cose che i sindacati sanno e tacciono.scusate se mi sono dilungato, ancora sentite condoglianze alla famiglia del ragazzo bengalese morto.
vergogna e orrore in quanto questa rappresenta “solo” l’ulteriore morte sul lavoro accaduta dalle nostre parti! il problema è: era evitabile??
se non invertiamo questa pericolosa tendenza nel ritornare sempre ad una “normalità” che ovviamente normale non è,senza che nulla cambi l’unica risposta che rimane è: era inevitabile… e succederà, ancora…
La responsabilità è in capo ai principali “attori” (in primis azienda) ma mi raccomando… nessuno si chiami FUORI!
Le mie condoglianze alla famiglia e vicinanza agli amici e colleghi di un ragazzo sacrificato alle perverse logiche del profitto.