18 Febbraio 2011

Aperture domenicali, si affaccia l’ipotesi della liberalizzazione totale

Sul fronte delle aperture domenicali aleggia un nuovo spettro, quello della direttiva comunitaria Bolkenstain, che andrebbe a liberalizzare completamente il settore. Niente più tetti, dunque, alle domeniche di apertura per i negozi del Friuli Venezia Giulia.
La questione, che andrebbe ad annullare il tetto annuo delle 29 aperture domenicali che attualmente regola il commercio in Friuli Venezia Giulia, verrà discussa nelle prossime settimane in Regione.

Nel frattempo l’ipotesi sta scatenando reazioni da più parti. “Le 29 domeniche, frutto di un accordo di mediazione, non si toccano”. Parola della Cisl Fvg e della Fisascat che “bocciano fermamente la nuova proposta dell’assessore Brandi in tema di commercio ed aperture. La contrarietà è decisa”, anticipa il segretario regionale di categoria, Paolo Duriavig.

“Lo faremo – aggiunge – anche dinnanzi all’assessore e a quella minoranza trasversale di consiglieri triestini e del Pd come il capogruppo Moretton e Baiutti, che inspiegabilmente spingono verso la liberalizzazione. Quello che va fatto – puntualizza Duriavig – è correggere le anomalie tuttora esistenti, togliendo le deroghe del 400 metri. Si deve tornare agli accordi provinciali per definire i giorni di apertura su ciascun territorio, in modo da garantirne anche il controllo diretto”.

“Torniamo a rispettare i lavoratori” – rincara la segretaria regionale della Cisl, Iris Morassi. “E’ mistificare la realtà delle cose sostenere la liberalizzazione alludendo alla concorrenza d’oltre confine, peraltro basata sui prezzi più bassi, o alle presunte possibilità lavorative (interinali, contratti week end e altro!): 29 domeniche restano più che sufficienti – considerato il mese di dicembre e l’immediato periodo dei saldi – per non ridurre questa regione ad un luna park di centri commerciali mentre i negozi
di vicinato chiudono lasciando soli i più deboli delle comunità, anziani e diversamente abili”.

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16 commenti a Aperture domenicali, si affaccia l’ipotesi della liberalizzazione totale

  1. ilaria ha detto:

    …sarebbe anche ora!!!

  2. alpino ha detto:

    diciamo che da una parte la comodità del “sempre aperto” è affascinante, dall’altro ho paura che chi lavorerà subirà il solito ricatto con recuperi ore mai dati et similia, perchè passare da un estremo all’altro? se proprio volgiamo tenere aperto di più facciamolo come i distributori di benzina, su turni a rotazione, ogni esercizio puo tenere aperto una domenica al mese, partendo dalla prima domenica del mese, il secondo mese la seconda domenica del mese, poi la terza la quarta e poi di nuovo la prima ricominciando la turnazione. Ovviamente il lavoratore designato per la domenica dovrebbe avere l’obbligo di restare a casa durante la settimana un giorno.

  3. digei ha detto:

    ilaria no son daccordo, a mi che i staghi chisui de domenica no me da fastidio, in fin dei conti anche chi lavora la ga (o volesi farse) una famiglia, e no xè roba più triste che no poder star coi tuoi affetti alla domenica… secondo mi come che xe adesso, overo 28 su 52 aperti, xe ben, no me xe mai capità de trovarme in difficoltà xkè iera chiuso e nogo rivà a comprar, anche xkè se xè chiuso de una parte xè verto de quel’altra…. e se proprio no trovo speterò lunedì (come se fazeva una volta)

  4. Tergestin ha detto:

    Mi son d’acordo.
    Xe chiaro che se un dipendente lavora la domenica per legge se lo fa star casa un altro giorno in setimana e magari se ghe da’ (se el negozio/cadena xe grosso, tipo supermercato) anca un do’ lire de piu’.
    Se se vol venir fora dala crisi bisogna ogni tanto strinzer i denti e far qualche sforzeto, niente de dramatico.
    L’importante xe i pati ciari. Pel resto son d’acordo con Alpino.

  5. Redazione ha detto:

    Su questo tema vorremmo intervistare un “lavoratore della domenica”, magari una/una commessa/o di un centro commerciale. Se qualcuno fosse disponibile ci può contattare all’indirizzo redazione.trieste@bora.la

    Grazie!

  6. francesca ha detto:

    lavoro nella grande distribuzione da 10anni e la domenica è stato sempre un problema.
    prima della firma del contratto nazinale che non prevedeva come ora di lavorare il 30% delle deroghe previste era una giungla xchè con ricatti o senza eri messo in condizioni di lavorarle tutte e se avevi una necessità familiare dovevi chiedere il permesso x stare a casa a detto ciò vorrei sapere dai semplici cittadini che vengono la domenica solo per passeggiare e ripararsi dal freddo nei centri commerciali e da quelle menti illustri che vogliono cambiare la legge su che basi hanno stabilito ciò su quali dati alla mano.
    premesso che anche noi siamo esseri umani e vorremmo stare con i nostri figli e mariti visto i ns turni orrendi con tutti pomeridiani
    perchè maggiore affluenza di clienti quando ci è permesso stare con i ns bambini, seguirli,educarli,viverli! chi spende la domenica non spende gli altri giorni quindi non è un per di più ma un meno incasso gli altri giorni per poi raggiungerlo la domenica.
    non è assolutamente vero che assumono nuovo personale perchè non essendoci più incassi siamo noi lavoratori fissi che dobbiamo adoperarci per garantire le aperture e poi mi chiedo ma non vi sembra una presa in giro x coloro che sono in cassaintegrazione o in mobilità che non hanno più una sicurezza economica vedere che le amministrazioni si preoccupano di far stare aperti noi invece di dare potere d’acquisto a loro che lo stanno perdendo con quale morale,con quale dignità rappresentano queste persone in difficoltà?
    l’economia non riparte con i centri commerciali aperti se chi deve venire a comprare non ha i soldi per farlo,li vogliamo
    far sentire ancora più umiliati fcendogli ricordare le loro difficoltà economiche?
    io vivo a Jesi in provincia di AN e vorrei tanto incontrare questo grande sindaco di P.S.Giorgio che ha avuto questa brillante idea chiedendo se lui forse mette a disposizione il suo stipendio o il suo cachet di sindaco a coloro che non lavorano x andare a fare compere non credo!allora credo sia meglo occuparsi dei problemi reali come ad esempio riapriare le ditte che hanno chiuso, dare di veri servizi alle famiglie non credo che la sua campagna elettorale sia sia basata sui centri commerciali perchè forse dlui va tutto bene e non mi risulta ma la realtà del mio territorio la vallessina è un po diverso fa FABRIANO in giù c’e tanta disoccupazione giovanile e non a questa gente non glien frega niente se il centro commerciALE è aperto perchè non ha i soldi da spendere e se tuo figlio vuole un gioco è molto deprimente dirglidi no xche non si ha i SOLDI. pOI io credo che così si stia perdendo le tradizioni della famiglia del ritrovarsi e a questo proposito gradire sapere cosa ne pensa la chiesa visto che parla sempre di famiglia! COME mai non prende mai posizione su queste problematiche? è facile parlare senza mai entrare in campo ed esporsi forse sarebbe il caso che iniziasse a farlo e non i parroci a criticare solo perchè la domenica non riusciamo a portare sempre a messa mi ns bambini.!

  7. isabella ha detto:

    In realtà chi lavora di domenica non sempre recupera durante la settimana e tanto meno riceve soldini in più.
    Io sono contra l’apertura domenicale, lasciamo le domeniche alle passeggiate, ai pranzetti fuori, alle gite, allo stare con la propria famiglia come si faceva una volta.

    p.s.: lavoro di domenica da 20 anni, non in negozio però.

  8. ghostraider ha detto:

    E’ ORA DI FINIRLA!!!BASTA!! le imprese devono essere libere di fare ciò che vogliono nel rispetto di quanto previsto dal CCNL….che i sindacati parlino meno e lavorino di più controllando che le aziende rispettino quanto previsto da legge…tuteliamo il territorio o i capitali andranno sempre più all’estero!!!ogni giorno ci sono esempi dal porto alle navi crociera e non per ultimo il commercio. Che la politica prenda coscienza di quanto già accaduto e di quello che accadràe di quanti di noi rimarranno a casa se le imprese chiuderanno!! cossa i vol? comandar a casa dei altri?? che i fazi lori le aziende!!!bravi a parlar co la bocca!!!

  9. Rupel ha detto:

    ma se un ga 100 € e li spendi alle ore 10.00 non podrá spenderli alle ore 22.00

  10. Mauricets ha detto:

    se mi danno uno stipendio aggiuntivo per le domeniche potrei anche pensarci a spendere di piu…

  11. lucio ha detto:

    …spero che saranno liberalizzati gli orari, penso sia meglio sia per le imprese che per gli acquirenti. Son convinto che aumentare il servizio giovi, spesso su questo tema si sentono argomentazioni svariate, spesso bizzarre, “altro è il problema….”. Finora nessuno è riuscito a convincermi che la liberalizzazione degli orari faccia calare i fatturati o peggiori il servizio fornito, oppure che faccia calare l’occupazione. Credo che con maggior libertà di impresa queste poste migliorino. E questi ragionamenti, a mio avviso, non vanno mischiati con quelli sul trattamento economico e giuridico dei lavoratori, che è assolutamente da tutelare.

  12. isabella ha detto:

    Hai toccato il tasto dolente lucio, il “trattamento economico e giuridico dei lavoratori” non è più tutelato.

  13. digei ha detto:

    a leggere i vari commenti, noto con forte dispiacere che quasi tutti si fermano unicamente a pensare al lato commerciale della questione, sorvolando ampiamente su quali sono le ripercussioni dal punto di vista umano di chi ci lavora, cerchiamo di ricordare che non si vive per lavorare ma si lavora per vivere e questo vale per tutti imprenditori compresi…

  14. ghostrider ha detto:

    ma perchè si parla solo di commercio e non delle turnazioni delle fabbriche del porto ecc??? il commercio è sempre preso di mira da politica opinionisti e quant’altro ma le altre categorie?? le turnazioni esistono da sempre! sarebbe ora che i SINDACATI facessero il loro lavoro controllando quanto avviene nei luoghi di lavoro…le statistiche a livello commerciale parlano chiaro da anni i fatturati commerciali della domenica incidono parecchio dicono anche il 30% dell’incasso settimanale e quindi non credo si possa dire che la mancanza di tale fatturato renda dei benefici all’azienda, inoltre quello che si perde di domenica non viene recuperato durante la settimana e comunque non credo sia neanche il caso di spianare la strada a tutte quelle persone abitudinarie nel fare la spesa di domenica facendole andare in Slovenia a fare acquisti (basta leggere e informarsi).

  15. bianca bini ha detto:

    Andate a raccontarlo alle giovani commesse che a Milano lavorano tutte le domeniche quanto sono contente…
    O scappano appena possono, o cercano la carriera ( almeno servirà a qualcosa sto sacrificio…)ma non è così certo che gliela faranno…

  16. bianca bini ha detto:

    Sarebbe ora di smetterla di assecondare un mondo malato, che non sa più vivere ed essere felice senza comprare..comprare…comprare…
    Una domenica ogni tanto, come fosse una festa potrebbe funzionare ma a Milano è da malati l’apertura selvaggia che mettono in atto. Si moltiplicano clienti maleducati e prepotenti che ti masticano in faccia la cicca (distinte rampanti quarantenni) e che parlano al cellulare strillando davanti alla cassa…Poveracci! Ma povere anche le commesse che se le devono sorbire…

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