16 Febbraio 2011

Ciani: “Notte tricolore in Fvg con musei e negozi aperti per il 17 marzo”

Per il consigliere regionale Paolo Ciani (Fli) il 17 marzo – giornata decretata festa nazionale nell’ambito delle celebrazioni per l’Unità d’Italia – deve diventare occasione di promozione della regione, e allo scopo lancia una proposta insieme al coordinatore nazionale di Futuro e Libertà, Roberto Menia: Così come sta avvenendo in altre città e regioni italiane, il 17 marzo deve essere una giornata con scuole e uffici chiusi, ma al tempo stesso con l’apertura di musei e attività commerciali che vorranno aderire, creando la “notte tricolore” animando la giornata con iniziative culturali, musicali e del gusto.

Eventi che, ovviamente, possono protrarsi anche nei giorni successivi di quel fine settimana ed essere occasione di attrattiva turistica, di valorizzazione delle città d’arte del Friuli Venezia Giulia, come di promozione dei prodotti agroalimentari regionali. “Quale migliore occasione, allora, se non questa celebrazione per far scoprire a cittadini italiani ed europei la nostra regione che tanto ha dato per l’unità d’Italia? Eventi, ad esempio – spiega Ciani -, che potrebbero coinvolgere il “Vigneto Friuli” aderendo a quell’iniziativa a livello nazionale che si chiama “L’Unità d’Italia nel bicchiere”, che parte dal Barolo di Camillo Cavour passando dal Chianti di Bettino Ricasoli, per arrivare sino ai grandi bianchi della nostra Regione.
Qui la questione non è politica, o almeno non dovrebbe esserlo – insiste Ciani ricordando che la regione è conosciuta anche grazie a molti personaggi legati al Friuli Venezia Giulia in ogni settore: stilisti, premi Nobel, sportivi, industriali, e non
solo, da valorizzare lungo tutto l’arco del 2011″.

Infine, ricordando che se si arrivò all’Unità nel 1861 fu anche “merito di tanti volontari garibaldini nostrani, dai triestini Chiozza, Caprin e Alberti agli isontini Scodnik, Marega e Ciotti, dai friulani Venuti, Nievo, Cella e Carlutti ai pordenonesi Bertossi, Ellero e Fantuzzi, solo per citarne alcuni”, l’esponente di Futuro e Libertà crede che far restare a casa i dipendenti pubblici e privati non sia affatto un danno, se parallelamente si sapranno offrire ai cittadini della regione e ai turisti occasioni di studio, di svago, di gusto e di approfondimento per celebrare degnamente e serenamente il 150esimo dell’Unità d’Italia.

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118 commenti a Ciani: “Notte tricolore in Fvg con musei e negozi aperti per il 17 marzo”

  1. ufo ha detto:

    Testimonial d’eccezione: Ruby…

  2. Rupel ha detto:

    l ´odiato tricolore

  3. alpino ha detto:

    Stupenda piazza Unità illuminata con i NOSTRI colori nazionali! amatissimi colori nazionali!

  4. ufo ha detto:

    Verde Lega?

  5. alpino ha detto:

    no..verde faccia de Rupel rabbioso quando vede il tricolor..

  6. ufo ha detto:

    Pur mi me pareva proprio adatta la combinazija: verde lo sfondo, giallo il Sole delle Alpi… xe ecologico e meti alegria. Poi tuti soto a cantar la Serbidiola.

  7. fabiana ha detto:

    Scuse’ ma cossa c’entra Trieste con i 150 anni de l’Italia? No me par che nel 1860 la citta’ fossi italiana…

    E adesso, scatenate l’inferno.

  8. ufo ha detto:

    Xe che dal ’18 in quà per vero no xe che ghe fossi stade tantissime robe de celebrar, festegiar o darse pache sule spalle in general. Se finissi per celebrar le feste dei altri per no pianzer a vardarse intorno. I zerca de convincerne che el nero xe bianco.

  9. Tergestin ha detto:

    Quoto Fabiana: el centenario dela sfiga, da noi, dovessi rivar fra un sie aneti.
    Cossa c’entremo col 150esimo?

  10. Tergestin ha detto:

    @ alpino

    I TUI, colori nazionali.

  11. Luigi (veneziano) ha detto:

    I colori nazionali dell’Italia e degli italiani, da ben più di 150 anni.

    Tanto per sapere: di dov’era uno dei fondatori della società irredentistica “Pro Patria” (poi vietata dalle autorità imperiali), e cioè Felice Venezian? Dov’era nato? A Trieste! E per la gioia di Tergestin ,dirò anche che si trattava di un “tipico” triestino: ebreo, italiano e trilingue.

    E dove fu fondata la “Lega Nazionale”? A Roma? A Venezia? Nossignori: a Trieste! Da chi? Da un certo signor Carlo Seppenhofer. E di dov’era questo Carlo Seppenhofer? Di Gorizia! E il presidente più famoso e scatenato irredentista della Lega Nazionale come si chiamava? Riccardo Pitteri! E di dov’era questo qui? Di Trieste! E quanti soci aveva la Lega Nazionale nel 1914? 45.000! Divisi in quanti gruppi? 177!

    E quali colori scelsero questi signori per i loro gruppi e associazioni? Il verde, il bianco e il rosso.

    Ma guarda che strano: a Trieste e nel Litorale austriaco c’era gente che usava il tricolore ben prima del 1918! Gente come Graziadio Isaia Ascoli: il goriziano (anche lui ebreo) che inventò il nome “Venezia Giulia”!

    Ma guarda un po’ te: scava scava, magari scopriamo che a Trieste c’erano molti più “italianissimi” che nell’intero sud Italia!

    E Tergestin sviene.

    L.

  12. ufo ha detto:

    Sai, Luigi, dalle nostre parti effettivamente il tricolore si usava da ben prima del 1918. Più o meno dal 1848 e senza interruzioni, anche se per un ventennio si è dovuto cucirlo nelle coperte per evitare che i babau lo trovassero. Bianco, rosso e blu. Bela, rdeča, plava, naša je zastava.

  13. fabiana ha detto:

    Mia nona iera sarta e co’ xe riva l’Italia i ghe ga da vari metri de stofa tricolore per far bandiere italiane.

    Ela inveze la ga fato una bela bandiera triestina rossa co’ l’alabarda bianca.

    Col resto de la stofa la ga inveze cusido innumerevoli peri de mudande de seda multicolore, per la gioia de le mule (giovini e vecie) de S.Ana.

  14. ufo ha detto:

    Vogliate prendere nota che volutamente mi astengo da qualsivoglia commento su quest’ultimo utilizzo in stile Bossi…

  15. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo

    Il tuo messaggio non è per me – che conosco perfettamente queste cose – ma per il tuo amico Tergestin che racconta di una Trieste esente dal nazionalismo.

    C’erano anche i nazionalisti sloveni a Trieste?

    Cerrrrrto che c’erano! Nonostante poi gli sloveni abbiano cercato per un po’ di sviare sull’argomento, Trieste era uno dei luoghi principali sui quali si concentrava il nazionalismo sloveno pre e postbellico.

    Tanto che alle trattative di pace di Parigi del 1919, i rappresentanti del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni si presentarono con le seguenti richieste:

    Dall’Austria l’intera Carinzia con tutta la zona di Klagenfurt (conquistata con la forza delle armi dopo la fine dei combattimenti, scontrandosi con degli autocostituiti gruppi di difensori civili di lingua tedesca), oltre all’intera Slesia meridionale (subito assoggettata a politiche vessatorie contro i tedeschi ivi residenti). Oltre a ciò, sempre dall’Austria il Regno SHS chiese l’intero Litorale austriaco. Infine, all’Italia (che aveva vinto la guerra!!!) si chiese la cessione della Slavia Veneta, annessa al Regno d’Italia fin dal 1866.

    All’Ungheria si chiesero – oltre a Fiume – le province di Backa, Baranja e Banja (Vojvofdina): dove prima ancora delle decisioni della conferenza procedettero con varie operazioni di pulizia etnica. Alla Romania (che aveva combattuto con gli alleati!!!) si chiese l’intero Banato, che nella parte orientale era abitato al 75% da rumeni.

    Si chiese la parte nord dell’Albania, così come un’ampia fascia confinaria con la Bulgaria. Infine, i raprpesentanti del neonato Regno degli Slavi del sud misero sul piatto anche delle rivendicazioni sulla provincia greca della Macedonia. Anche la Grecia aveva combattuto dalla parte degli alleati.

    Anche questa è storia.

    L.

  16. fabiana ha detto:

    scusa ufo, te vol insinuar che le mule de S.Ana iera note per cagarse addosso?

    Le mudande de seda iera un lusso inimaginabile dopo la guerra, indifferente el color!

    🙂

  17. alpino ha detto:

    Luigi
    lascia perdere loro hanno il loro piccolo sussidiario dal titolo “io secondo me..” attingono da quello e finita lì, continuano a rivangare storie e storielle che non stanno nè in cielo nè in terra, a proposito quando tirate fuori dal cilindro la menada del TLT è un po’ che non ne parlate…

  18. Milost ha detto:

    O tutti a casa, oppure se i genitori lavorano i ragazzi li manderei a scuola, facciano piuttosto una proiezione o un dibattito o un pic nic, altrimenti per le famiglie invece che una festa è un problema.
    Luigi, c’era di tutto da queste parti. Mio nonno,goriziano che parlava friulano e italiano ( ma anche tedesco e sloveno), che ha combattuto per la Defonta, faceva parte di un circolo mazziniano e aveva in casa il ritratto di Mazzini. Mia nonna, più tedesca che slovena, goriziana che aveva imparato l’italiano a scuola e che sapeva parlare anche il friulano, mi diceva che quando i soldati italiani sono arrivati in città non è che ci fosse tutta ‘sta gente in giro a festeggiare. Insomma, direi che nel riassumere la storia delle nostre genti ( plurale) il cercare di formulare categorie definite è molto difficile: e questa è di per sè una categoria,che risolverebbe tante discussioni se fossimo capaci di accettare l’idea di una situazione estremamente sfaccettata. Ma mi pare che mediamente pur più colti e istruiti dei nostri avi,ragioniamo in maniera sempre più specializzata, non ci piacciono i concetti troppo complessi, le intersecazioni di verità e ideologie, le stratificazioni serpeggianti di culture, linguaggi e storie…

  19. dimaco ha detto:

    non capisco cosa ci sia tanto da festeggiare. sopratutto a trieste visto che l’italia si ricorda della città solo in periodo elettorale e per fare cagnara il 10 febbraio. quando si tratta di investire invece vi é una amnesia collettiva.

  20. alpino ha detto:

    bhè Milost fu Aurelio Baruzzi con un manipolo che per primo entrò in una Gorizia sfiancata dai combattimenti che si stavano perpetrando nella zona della Madonnina, quando gli austriaci si ritarono entrò lui in città e altri pochi, il grosso dei soldati attendeva in periferia ed i goriziani erano tappati in casa, infatti il barista del Garibaldi fu sorpreso di vedere un soldato italiano chiedere una birra se non erro e pagare in lire italiane..questo per dimostrare che non erano attesi proprio perchè il tutto era in divenire..tanto per dirne una.

  21. Milost ha detto:

    Alpino, era solo per dire che c’era chi attendeva con ansia e chi attendeva con paura, chi immaginava un Italia di cui far parte e chi stava bene dov’era…

  22. capitan alcol ha detto:

    O festeggio o lavoro. Non potete farmi fare due cose insieme.

  23. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Milost

    Quoto il tuo messaggio parola per parola.

    Riguardo a Mazzini, lui all’inizio era visto molto bene dalle popolazioni slave, perché era stato un grande fautore dell’indipendenza dei popoli slavi soggetti all’Impero A/U.

    Il favore verso questo personaggio mutò quando – verso la fine della sua vita – si espresse a favore delle rivendicazioni italiane verso l’Adriatico orientale.

    Prendo molto con le pinze i racconti di tua nonna goriziana: quando gli italiani arrivarono in città la prima volta nel 1916, per forza non c’era molta gente per le strade: si era nel pieno della guerra e la città era deserta!

    Ma anche quando tornarono ai primi di novembre del 1918, la situazione non era molto differente: gran parte dei goriziani erano ancora profughi in giro per l’Impero.

    Guarda com’era il centro città nel 1917, e domandati come fosse possibile immaginare torme di gente per le strade: http://www.grandeguerra.ccm.it/scheda_archivio.php?goto_id=1137

    Infatti quando l’imperatore Carlo I andò in città, non c’era nessuno tranne le truppe del suo esercito: http://www.isonzo-gruppodiricercastorica.it/lib/exe/detail.php/caporetto/029.jpg?id=ottobre_1917_caporetto_l_ultima_battaglia_sull_isonzo&cache=cache

    E queste invece sono le prime manifestazioni per Trieste italiana: 3 novembre 1918

    http://www.lastampantica.it/WebStampantica/images/Cartoline/FRIULI/TRIESTE/TRIESTE%20LE%20PRIME%20DIMOSTRAZIONI%201918.jpg

    Il giorno dopo:

    http://www.triesteitaliana.it/images/Trieste-1918-c.jpg

    L.

  24. ufo ha detto:

    Beh, anche la Serbia aveva vinto la guerra, anche se al termine aveva cambiato ragione sociale… Poi non darei soverchia importanza alle richieste iniziali – in ogni trattativa uno parte chiedendo il massimo per poi avere margine per negoziare. Una differenza che non posso fare a meno di notare è che la SHS aveva comunque chiesto territori che erano effettivamente a popolazione mista e dunque tali richieste almeno un minimo di base ce l’avevano, anche se senza alcuna possibilità nel mondo reale. Non mi esprimo su quanto richiesto al (loro) confine orientale in quanto non ho mai approfondito minimamente l’argomento.

    La presenza a Trieste anche di un nazionalismo sloveno è scontata: nel secolo dei nazionalismi figurarsi se noialtri si era esentati dall’avere la nostra giusta aliquota di svitati. Una differenza sostanziale è invece il fatto che tali nazionalisti non hanno mai avuto una posizione neanche marginalmente maggioritaria o comunque di potere: una sparuta minoranza sia a Trieste e dintorni che nelle terre slovene in generale, si può ben definirli ininfluenti.

    Altra cosa invece è la tendenza da parte di alcuni opinionisti triestini in malafede che pretendono di vedere degli “opposti estremismi” dove non ce ne sono, dichiarando per esempio altrettanto nazionalista chi è costretto a ingoiare olio di ricini di chi invece glielo sta versando in bocca a forza – per il puro fatto di resistere. Avrai letto certe fantascientifiche affermazioni del vicesindaco di Trieste riguardo a quello che a Koper festeggiano come festa comunale, la cacciata delle camicie nere da Marezige – perché secondo lui aver resistito (con successo, per una volta) ad una spedizione di picchiatori – in casa propria – rappresenta un’atto di aggressione. Quel particolare lupo ne ha perso, di pelo, ma il vizio se lo tiene e se lo cura…

  25. ufo ha detto:

    Fabiana, nessuna intenzion de mancar de rispetto – solo che i miei me diseva che a furia de grumar paracadute alleati de seda ne gaveva una certa abondanza, tanto che quasi tute la de noi le gaveva almeno un per de calze “vegniude del ciel”.

  26. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Scava scava scopriamo magari che Felice Venezian era pure il numero uno della massoneria locale, la stessa che ha unito l’Italia gia’ prima e che dall’Austria invece era pesantemente ostacolata (i massoni sotto l’A/U avevano vita dura).

    Cosi’ come un altro pezzo grosso della massoneria a quei tempi era Giosue’ Carducci, autore dell’ode a Satana e cacciato dall’insegnamento per condotta immorale, altro italianista convinto.

    Poi hai l’imbarazzo della scelta da queste parti: Teodoro Mayer, fondatore del quotidiano irredentista piu’ famoso di Trieste
    era un altro che se ne intendeva di squadre e compassi.

    Per non parlare dei traditori dell’Austria ed eroi dell’Irredentismo come Sauro (massone anch’egli) o Cesare Battisti a cui sono state intitolate logge in mezzo mondo. Una dichiarazioncina di Battisti in una lettera del 1915 dice: « Devesi alla Massoneria se la causa di Trento e Trieste ha ancora fautori in Italia e se l’irredentismo si è gagliardamente ridestato e, malgrado le opposizioni neutraliste, affermato. »

    Andiamo avanti? Ne trovi diversi e a Trieste ognuno di essi ha vie, scuole, piazze e quanto altro intitolato. La Lega Nazionale altri non e’ che il continuo piu’ estremizzato della Dante Alighieri, nata anch’essa all’ombra delle logge.
    Inutile dirti che gia’ diversi anni fa la Lega Nazionale s’e’ vantata pubblicamente di tesserare pure i morti all’epoca dell’irredentismo, cosa dalla quale trarra’ spunto per le elezioni la DC nazionalista ai tempi del Territorio Libero. Tutto documentato e facilmente reperibile, tant’e’ vero che i 45.000 triestini filo-italiani di cui parli tu sono una burla che non sosterrebbe neppure Menia.

    Inoltre visto che parli di ebrei irredentisti perche’ non fai due piu’ due e non racconti un po’ quanto gli irredentisti di fede ebraica a Trieste si sono mangiati le mani, visto il simpatico modo in cui hanno iniziato a trattarli poco dopo? Alcuni di essi hanno fondato pure liste e movimenti indipendentisti negli anni cinquanta, maledicendo l’Irredentismo. In primis Fabio Cusin.

    Tergestin non sviene, Gigi. Tergestin se la sghignazza alla grande.

  27. fabiana ha detto:

    certo pero’…che barba, che noia…e che retorica…

    Inveze de festeggiar l’Unita’d’Italia perche’no se festeggia inveze tutte le culture che xe rappresentade a Tarieste?

    sia de ieri (slavi, italiani, tedeschi, soliti noti, etc etc) e de oggi

    una bela festa in piaza, municipio multicolore, sardoni, kebab e involtini primavera, i Berinbau e Bronzi che conta barzellete…

    I fa una qua all’Aia che xe sempre un successon (nonostante l’assenza de Bronzi).

    no? meio la retorica patriottarda a la D’Annunzio? bon ah, come che vole’

  28. Tergestin ha detto:

    @ Fabiana

    Ovio. Resta el fato come te ga dito ti che noi 150 ani fa ierimo soto l’A/U, quindi no xe niente de festegiar comunque.

    Dopo varda caso quei che ne conta la nostra storia xe Gigi, Alpin e tuto gente che qua ghe xe rivada dopo al ’18 o gnanca no ghe vivi diretamente. Cos’te vol farghe, el povero Gigi vien qua perche’ lo tratemo in fondo ben: volessi veder su un Forum de sui corregionai se el fasessi ‘sti discorsi pro-Italia Unita ala napolitano-libro cuore-lega nazionale. Conossendo i Veneti, lo mandassi in mona anca i moderatori.
    Lassemo pur che el se sfoghi qua e che el ne canti “o Italia del mio cuore tu ci vieni a liberar”.

  29. fabiana ha detto:

    @tergestin

    per quel disevo

    senza festeggiar l’unita d’italia (che po’, voio dir, bela roba visto lo stato complessivo del paese) femo una bela festa ad hoc per Trieste

    tanto qua ogni scusa xe bona per bever ;)cussi co’ Gigi xe imbriago el ne canta “Vola colomba bianca vola”

    Dai Gigi, te ghe sta?

  30. Bibliotopa ha detto:

    # 25 complotto pluto-giudo-massone?

  31. alpino ha detto:

    Dio del Ciel se fossi una colomba
    Vorrei volar laggiù dov’è il mio amor,
    Che inginocchiato a San Giusto
    Prega con l’animo mesto:
    Fa che il mio amore torni
    Ma torni presto

    Vola, colomba bianca, vola
    Diglielo tu
    Che tornerò

    Dille che non sarà più sola
    E che mai più
    La lascerò

    Fummo felici uniti e ci han divisi
    Ci sorrideva il sole, il cielo, il mar
    Noi lasciavamo il cantiere
    Lieti del nostro lavoro
    E il campanon din don
    Ci faceva il coro

    Vola, colomba bianca, vola
    Diglielo tu
    Che tornerò

    Tutte le sere m’addormento triste
    E nei miei sogni piango e invoco te
    Anche il mi vecio te sogna
    Pensa alle pene sofferte
    Piange e nasconde il viso tra le coperte

    Vola, colomba bianca, vola
    Diglielo tu
    Che tornerò

    Diglielo tu
    Che tornerò.

  32. ufo ha detto:

    Piange il teleeefono… xe i emigradi in Australia che volessi dirghe do paroline al piccion: [CENSURATO].

  33. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    Ancora un passo e arriverai alla congiura ebraico-massonica.

    I 45.000 di cui parlo sono – rileggi bene! – gli ISCRITTI alla Lega Nazionale. A TUTTA la Lega Nazionale. La cosa ti pare strana? Ebbene: è tratta dalla relazione del presidente della LN – il triestino Pitteri – del 1914.

    Ti seccano quelli che chiami “traditori dell’Austria”? Beh: credo che a loro non interessasse proprio nulla “tradire” l’Austria. Loro ci sputavano, sopra l’Austria. Tu probabilmente li avresti impiccati. E sto parlando sempre di triestini o istriani, quindi tuoi compaesani stretti.

    Una volta tanto – invece – non mi vengono i due minuti a leggere un commento di ufo. Riguardo il fatto che la Jugoslavia chiese territori solo in zone miste… questa era la stessa identica giustificazione italiana: basta intendersi cosa si intende con “zona”, giacché la grandissima maggioranza dei paesi della Carinzia settentrionale non vedeve uno sloveno nemmeno col cannocchiale. Ma se vogliamo dire che “in Carinzia” c’era una minoranza slovena, questo è vero. Così com’è vero che in Dalmazia c’era una minoranza italiana.

    Il principio sottostante a tutte queste richieste territoriali venne esemplificato qualche anno dopo da Adolf Hitler: “Dove c’è anche un solo tedesco, quella è terra tedesca”.

    Un po’ più imbarazzante potrebbe essere poi l’analisi della politica assimilatoria degli sloveni nei confronti della minoranza tedesca: incredibilmente simile alle politiche assimilatorie dell’Italia fascista!

    Nella zona di quella che i tedeschi chiamavano Gottschee (oggi Kočevje) le scuole tedesche vennero progressivamente chiuse e gli scolari spediti nelle scuole slovene, gli insegnanti licenziati, molti incarcerati, la metà circa venne espulsa dal paese. L’associazione degli insegnanti tedeschi venne vietata.

    Negli anni successivi, venne vietato l’utilizzo del dialetto germanofono ai ragazzi per la strada, anche a quei pochi che continuavano a frequentare la scuola tedesca.

    A partire dal 1925, vennero anche ritirati i passaporti per quei giovani spediti nelle scuole austriache dai genitori.

    Tutti i giornali in lingua tedesca vennero chiusi, tranne uno (“Gottscheer Zeitung”) che venne messo sotto ferreo controllo da parte del governo provinciale di Lubiana.

    Nel giugno del 1926, ventisette ex scolari del prof. Wilhelm Tschinkel andarono a trovarlo in Austria per il suo cinquantesimo compleanno. Al loro ritorno vennero accusati di alto tradimento.

    La locale società di lettura tedesca venne chiusa, e 2500 volumi bruciati.

    Allo stesso tempo, vennero via via sostituiti tutti i cartelli indicatori nei vari villaggi: i nomi tedeschi vennero fatti sparire anche in quelle località dove i tedeschi superavano il 90% degli abitanti.

    Contestualmente, si procedette allo smantellamento delle “proprietà comuni” e delle proprietà di tedeschi: boschi, prati, pascoli e terreno agricolo che da mille anni appartenevano alle locali comunità o a famiglie tedesche. Nel 1921 già 176 chilometri quadrati di proprietà di tedeschi (su un totale di 547), erano stati espropriati e dati a contadini sloveni.

    E così via, così via, così via.

    L.

  34. Rupel ha detto:

    vedo con piaser che mi e Tergestin gavemo molte idee comuni.Poi la Lega Nazionale xé solamente un vespaio italonazionalista

  35. massimilianoR ha detto:

    leggendo i post capisco sempre più come mai la dinastia dei “fratelli” summenzionati abbia campo libero da decenni a ts.
    continuate pure a parlare di esuli, tito, 15-15, tlt, trattato di rapallo, tricolore, porchi s’ciavi, lacota, etc. etc.
    qualcuno intanto ve lo continua ad infilare in “quel posto” without vaseline (petroleum jelly). chiedo scusa a EMM, ma nn è possibile che ogni dibattito confluisca nel troiaio di cui sopra.

  36. massimilianoR ha detto:

    15-18 naturalmente

  37. ufo ha detto:

    Identica giustificazione“, Luigi? Io abito in comune dove nel 1910 la popolazione risultava consistere in 5198 sloveni, 4 tedeschi, 1 italiano, 1 serbo-croato e 5 “altri”. Eppure il confine l’Italia l’ha voluto di altri 50 km verso Est, fagocitando un’area mica tanto piccola e dalle stesse caratteristiche demografiche (e tentando invano per vent’anni di farne italiani libro e moschetto). Alla faccia della zona mista…

  38. alpino ha detto:

    @Rupel
    vantite!!

  39. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo

    Tu hai ragione per la località dove abiti tu, ma in realtà è la stessa identica cosa che fecero gli sloveni con la Carinzia.

    E quindi pretendevano che diventassero slovene le località di Gnesau (1324 tedeschi, 4 sloveni), Feldkirchen (2005 tedeschi, 0 sloveni), Albeck (1436 tedeschi, 3 sloveni), Himmelberg (2540 tedeschi, 0 sloveni), Reichenau (1772 tedeschi, 0 sloveni) eccetera eccetera.

    Dopo di che, al plebiscito per la parte meridionale della regione la stessa maggioranza slovena votò per l’Austria.

    L.

  40. sfsn ha detto:

    @ ufo.
    sula storia dei emigrai in australia che gavessi de dirghe do parole al colombo go i miei dubi: go comossù un fio de emigrai triestini che l’altro anno xe venù in visita a trieste. Co el xe tornà a Sydney, el ghe ga dito a su mare: “Grazie de no averme fato nasser in italia!”

  41. sfsn ha detto:

    @ fabiana:
    Bronzi sarà dificile che el vegni, visto che el xe morto l’altro anno…

  42. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Cio’ che ho riportato non c’entra un piffero con la congiura ebraico massonica. Sono dati riscontrabili con due clic e in cinque minuti, cosa che ho fatto io dopo aver finito di mangiare e letto il tuo post, per capirci.

    Sono cose delle quali gli autori andavano fieri e non ne facevano mistero e tu, incapace di smentirle, la butti sul complotto massonico e usi il sarcasmo. Prevedibile come sempre.

    La Lega Nazionale dichiara quanti iscritti ha ed e’ la stessa Lega Nazionale che tesserava gente a propria insaputa o morta. Cosa ammessa pure da alcuni di loro!

    In pratica, buon Gigi, sto ripetendo cio’ che ho scritto nel caso non te ne fossi accorto. Se imparassi a leggere mentre tiri fuori pretesti per far notare la barbarie slava (e sai che novita’!), mi risparmieresti fatica.
    Altrimenti avvisami che ti lascio sbrodolare da solo.

    Un’altra tua chicca:

    “Ti seccano quelli che chiami “traditori dell’Austria”? Beh: credo che a loro non interessasse proprio nulla “tradire” l’Austria. Loro ci sputavano, sopra l’Austria. Tu probabilmente li avresti impiccati.”

    Hanno tradito l’Austria si’. Oberdan ad esempio ha fatto un morto, un ferito grave, rischiato una strage e tentato di ammazzare l’Imperatore: pensi che all’epoca cose del genere te le condonavano? Nonostante per anni si sia tenuta nascosta questa verita’ in Italia, manco a dirlo.

    Comunque se a loro non importava un fico secco della bandiera sotto cui erano all’epoca puoi tu uomo moderno del 2000 non rompere cortesemente i cosiddetti a chi non importa nulla dell’attuale bandiera?
    Io per la cronaca contestualizzo e preciso che non avrei impiccato nessuno.

    Cordialita’.

  43. alpino ha detto:

    cfr “..a chi non importa nulla dell’attuale bandiera?”
    A mi! una sola, ed è verde, bianco e rosso, altre non esistono fattene una ragione.

  44. Tergestin ha detto:

    @ Alpino

    No te ga capido niente de quel che intendevo in una frase striminzida e comprensibilissima.
    No che me stupisso.

  45. dimaco ha detto:

    preferico blu bianco e rosso, ma il discorso è un’altro. Si cerca di festetggiare qualcosa chealla maggioranza della popolazione non significa nulla o poco. Anzi mi chiedo a cosa serva festeggiare un’unita che non è mai completamente avvenuta, ne a livello culturale ne economico. l’unica unità che si riscontra nel bel pese è quella calcistica per la nazionale e non mi sembra sufficente. Ma potrò anche sbagliarmi.

  46. alpino ha detto:

    @Tergestin
    si si come no..

  47. chinaski ha detto:

    luigi e milost, a gorizia nel 1918 non c’era un cazzo di niente da festeggiare. c’erano solo macerie e malaria, tonnellate di bombe inesplose e gruppi di sbandati che saccheggiavano le campagne. se c’e’ un posto dove parlare di patria (di qualunque patria) e’ semplicemente osceno, quel posto e’ gorizia.

    quanto a mazzini, la mia stima nei suoi confronti e’ scesa a zero dopo che ho letto le cazzate che aveva scritto sui confini naturali e sulla missione che dio avrebbe assegnato a ciascun popolo.

  48. Tergestin ha detto:

    @ Chinaski

    Non e’ che a Trieste si stesse nemmeno tanto meglio. Pensa che erano cosi’ entusiasti della nuova amministrazione che dal febbraio del 1919 vi furono una catena di scioperi ad oltranza, che portarono al licenziamento prima e alla sostituzione con lavoratori del regno subito dopo delle categorie.

    Il 1 febbraio del 1919 scioperarono ad oltranza e senza preavviso i ferrovieri. Arrestati, processati e licenziati in tronco. Vennero rapidamente sostituiti con lavoratori del Regno (in particolar modo quelli austriaci e sloveni).

    Poi manifestazioni operaie il 1 maggio, sciopero generale internazionalista il 20 e 21 luglio e via dicendo, fino al 1920 dove scioperano addirittura i dipendenti comunali Triestini dato che le loro paghe, buone sotto la precedente amministrazione, ora non bastano manco piu’ per vivere.

    La citta’ e’ nella miseria e se si conosce l’inglese a un livello sufficentemente buono vi sono articoli d’epoca del New York Times, difficilmente scritti da slavocomunistititinsenzadio, che danno uno spaccato netto dell’epoca senza risparmiare tante critiche alla gestione italiana della citta’.

    Nel 1920 poi arriviamo ai morti a San Giacomo e nel frattempo chi ha l’incarico di reprimere gli scioperi e’ tal Francesco Giunta. Chi e’ costui?

    Un simpatico giovanotto dai gusti semplici quali le donnine e la cocaina (ne parlano i verbali della questura) e il compito di far registrare il maggior numero di adesioni al Fascio, oltreche’ di reprimere gli scioperi.
    Ci riesce bene, a Muggia, Monfalcone e soprattutto Trieste, dove si schiera contro i circoli operai e quelli culturali socialisti, sloveni e croati, contro le camere del lavoro e i giornali avversari. Fino a quando non sara’ lui ad istigare la folla fascista all’incendio del Nadorni Dom.

    Verra’ nominato il fascista piu’ famoso d’Italia e dal 1923 al 1924, sara’ segretario del PNF. Quando si dice la meritocrazia.

  49. Flores ha detto:

    Alpino e Luigi, mixerò delusioni dell’oggi mie tradizioni familiari, un poca di memoria storica
    ne verrà un cocktail dolceamaro,che per un giorno mi scalderà il cuore e con buona pace degli altri, per me il centocinquantenario sarà pure retorica, ma emozione e Fratelli d’Italia!

  50. chinaski ha detto:

    tergestin

    nel biennio ’19-’21 in tutta italia ci furono scontri tra fascisti da una parte e organizzazioni operaie dall’ altra (a parma gli arditi del popolo tennero testa ai fascisti per 5 giorni).

    ma gorizia era un’ altra cosa, gorizia era morta.

  51. Tergestin ha detto:

    @ Chinaski

    Non lo metto in dubbio. Ma vi sono articoli di giornali stranieri e non solo che appunto spiegano il declino pazzesco di Trieste a tutti i livelli. Certo e’ che la situazione di Gorizia e’ un esempio lampante sul quale non discuto.

  52. chinaski ha detto:

    mia nonna mi raccontava che dopo essere tornati a gorizia da wagna, per anni avevano dormito in cinque in una baracca di legno di 20mq. la campagna non si poteva coltivare perche’ nessuno aveva sminato e le trinceee si erano trasformate in paludi e cosi’ era pieno di malaria. mi aveva anche raccontato della prima volta che aveva visto trieste, credo nel ’20: c’erano case vere, di pietra e mattoni, era pieno di gente e di carrozze, e lei e le sue sorelle erano scalze e vestite di stracci e si guardavano intorno e si vergognavano.

  53. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    La tua prosopopea ti rende immune dal renderti conto delle immani castronate che scrivi, purtuttavia dopo cena sei andato a cliccare un paio di siti e ti sei autoconvinto che sì: l’Italia è un’invenzione giudaico-massonica.

    La mia conclusione è una sola: hai mangiato troppo pesante.

    Sulla Lega Nazionale, è evidente che proprio non capisci: non hai nemmeno l’idea di che cosa si stia parlando e vai a casaccio. La Lega Nazionale aveva effettivamente 45.000 iscritti, ma evidentemente tu qwuando uno parla di “Lega Nazionale” a che pensi? A Trieste e dintorni. Ebbene: amico mio, dovresti prenderti un qualsiasi libercolo che parla della LN, per scoprire che la LN aveva la sezione Trentina e la sezione Adriatica, e che i 45.000 iscritti nel 1914 sono onnicomprensivi. Il numero è confermato anche dagli studi successivi sulla Lega Nazionale: basta leggersene UNO (non ne servono mille) invece che smenarsi con Google. La fonte? L’archivio della Lega, che venne versato all’Archivio Centrale dello Stato quando il sodalizio venne chiuso dal fascismo. Perché tu sai che furono i fascisti a chiudere la Lega, vero ciccio?

    Su Oberdan: egli venne impiccato per aver compiuto un attentato contro un regime che considerava oppressivo. Così come venne fucilato uno come Vladimir gortan, che lo stesso fece un attentato ammazzando un uomo.

    Oberdan è considerato un eroe in Italia, Gortan un eroe sia in Slovenia che in Croazia.

    Ma una vocina mi dice che tu non dirai mai che Gortan fu un traditore.

    Mentre io dico un’altra cosa: chiamare “traditori” questi personaggi significa non capire un tubo dei cent’anni e passa che sono trascosri dalla morte di Oberdan, e dagli ottanta che sono trascorsi dalla morte di Gortan. Significa che ancor oggi si ritiene giusto schierarsi per una piuttosto che per l’altra parte.

    Significa – in due parole – avere gli occhi dietro la testa, sproloquiando del futuro.

    Ti sto dando del trombone, ciccio.

    Nel messaggio successivo addirittura scopri gli scioperi del cosiddetto “biennio rosso”: trombone all’ennesima potenza, se non riesci nemmeno a contestualizzare quei fatti! Trombonissimo addirittura, se non sai nemmeno che succedeva in giro per l’Europa negli stessi giorni! O mi vuoi dire – ciccio – che di tutto ciò non hai mai sentito parlare? Mai sentita la rivolta spartachista? Mai sentito parlare delle guerre in tutti i paesi baltici? Mai sentito della guarra civile in Ungheria? Mai sentito parlare dell’incendio del Parlamento a Vienna? Mai sentito parlare della guerriglia in strada nella capitale austriaca? Mai sentito parlare degli scioperi generali in Francia, che portarono addirittura all’ammutinamento degli equipaggi delle navi da guerra? Mai sentito parlare degli scioperi dei minatori in Inghilterra, che portarono alla proclamazione dello stato d’emergenza nel paese? Mai sentito parlare del cosiddetto “triennio bolscevico” (1918-1921) in Spagna, con circa mille attentati terroristici e la successiva proclamazione della dittatura di Primo de Rivera?

    Ciccio: sarà sempre troppo tardi quando tu alzerai un minimissimo il tuo sguardo per cercare di capire cosa bolliva in pentola. Sarà sempre troppo tardi per permetterti di comprendere un minimo di fatti, invece di continuare a interpretarli alla pene di segugio, come tuo solito.

    @ chinaski
    Certo che anche tu cadi con tutti gli stivali nel giochino del “prendere posizione”. Mazzini era figlio del suo tempo, e come tale va considerato. Parlare di “stima” o “disistima” nei suoi confronti significa ritenerlo ancor oggi una sorta di “guida spirituale” o addirittura di “guida politica”, di fronte alla quale siamo chiamati a dire la nostra. E’ un personaggio storico, e come tale va considerato!

    Venendo a com’erano le situazioni dopo la guerra, ognuno ha le sue storie. Mia nonna era di San Stino di Livenza. Suo padre era fattore di un ricco veneziano che aveva un villone e campi nella zona. Quando sono arrivati gli austriaci hanno requisito tutto quanto, nel frattempo il ricco è morto e la proprietà s’è sfasciata. Nel 1918 lei (aveva 15 anni) mi raccontava che andava a raccogliere le erbe nei campi per mangiare, mentre la pellagra infestava la zona. Poi tutti quanti andarono a piedi fino a Venezia per cercare un lavoro. Mio bisnonno morì e così lei fece la sartina. Nel frattempo mio nonno – suo futuro marito – stava al mercato di Rialto a scaricare casse di frutta, lavorando a giornata: questo significa che quando non c’era lavoro, non mangiava. Era l’unico di tutti i “frutaroli” a saper leggere, e quindi si prese come soprannome “avvocato”. Pensa un po’ te che tempi.

    @ Tergestin
    Ancora per te: tu parli del declino pazzesco di Trieste. Se è vero – come hai detto un po’ di giorni fa – che hai letto il libro di Purini, considerando (come scrivi) che Trieste era in declino pazzesco, prova a rispondere a questa semplice domanda: quanti abitanti aveva Trieste nel 1910? E quanti ne aveva alla fine del 1914, PRIMA che l’Italia entrasse in guerra? Lo dice Purini.

    Qua ancora non si vuole capire che non fu l’Italia a dare la mazzata a Trieste, ma fu l’AUSTRIA, che entrò in guerra per mangiarsi gli interi Balcani e ne uscì stritolata.

    Hai mai letto con quale arroganza l’Austria fece in modo di mettere la Serbia con le spalle al muro? Hai mai letto con quale atteggiamento si pose, pur sapendo che avrebbe scatenato una guerra continentale? E qual era la situazione a Trieste nel primo anno di guerra? Rose e fiori per tutti?

    Dopo di che, con lo sfascio dell’Impero e con la libera concorrezna fra porti, come si fa a pensare che Trieste potesse rimanere unico porto per Austria, Ungheria, Boemia, Moravia e compagnia cantante, mantenendo le stesse ocndizioni di monopolio prebelliche?

    Tergestin è come quei vecchi babbioni che di fronte all’ennesimo mezzo litro di vino si lamentano: “A me m’ha rovinato la guera”, e via un altro bicchiere!

    Sveglia, ragazzo mio: è gia volato via il primo decennio del ventunesimo secolo!

    Luigi (veneziano)

  54. capitan alcol ha detto:

    Strano, a metà del primo decennio del ventunesimo secolo qualcuno ha usato queste parole per descrivere l’insegnamento di Mazzini.

    L’eredità ideale di Mazzini, a duecento anni dalla sua nascita, è ancora profondamente attuale.

    Firmato Carlo Azeglio Ciampi 1° dicembre 2005. ( http://www.quirinale.it/qrnw/statico/ex-presidenti/ciampi/dinamico/discorso.asp?id=28180 )
    Alla faccia del contestualizzare il personaggio storico.

  55. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ capitan alcol

    Alla faccia del contestualizzare, tu non riesci nemmeno a distinguere un discorso “istituzionale” da un discorso “politico”.

    Politicamente, c’è ancora qualcuno – che tu sappia – che si rifà a Mazzini?

    L.

  56. Euroscettico ha detto:

    @ Tergestin, Rupel e compagnia bella…

    http://www.youtube.com/watch?v=tlUV6O3_vH4

    ….e non me par che mi e Alpin semo gli unici!!!

    P.S. sperando che la redazione non lo tolga di nuovo!!!!!

  57. alpino ha detto:

    bhè che dire Luigi vi è letteralmente passato sopra come una catramata che copre buchi ed imperfezioni.
    Standing ovation

  58. piero vis'ciada ha detto:

    ricordo de mazziniani in istria sotto l’austria 🙂
    http://www.edit.hr/lavoce/2010/101125/cultura.htm

    al tempo sti mazziniani no iera tropo contenti del austria, ogi a pola no credo nianche che se sapi che mazzini xe esistido 🙂

  59. Luigi (veneziano) ha detto:

    L’unico erede politico, presentato in un articolo in cui si dice:

    “Mazzini non ha nulla a che vedere con l’ attualità politica. È un altro mondo, un’ altra impostazione, legata fortemente alla lotta per l’ indipendenza: è veramente difficile riuscire ad attualizzarlo”.

    E Ciampi – con tutto il bene che gli si può volere – non è un “uomo politico”, ma un tecnico che a sessant’anni suonati s’è prestato alla politica, praticamente sempre e solo in ruoli di governo o istituzionali.

    In due parole: Mazzini è un personaggio storico, da analizzare in quanto tale. Prendere posizione pro o contro lui – oggi come oggi – è come prendere posizione pro o contro Carlo Magno.

    L.

  60. piero vis'ciada ha detto:

    CARLO MAGNO !!?? Protofascista che nel 804 al Risano tentò di organizzare le prime squadre nere in istria.

  61. chinaski ha detto:

    luigi, contestualizziamo pure mazzini. anzi, facciamolo contestualizzare a bertrand russell, che su di lui avea informazioni di prima mano:

    http://books.google.it/books?id=3_XSJ0s1wiMC&pg=PA398&lpg=PA398&dq=bertrand+russel+mazzini&source=bl&ots=7yQLeK7Y5P&sig=Y50VsES6pIuLe1jOUcSneMZgVNw&hl=it&ei=ev09S_7WC4Wj_AbKi8C2DQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CCMQ6AEwCTgK#v=onepage&q&f=true

    capisco che questo non e’ il thread adatto per un discorso filosofico, e quindi la pianto qui senza nessuna acredine. forse prima o poi ci troveremo a discutere di mazzini e dell’ influenza (per me abbastanza negativa) che alcuni aspetti del suo pensiero hanno avuto nella genesi dei nazionalismi.

  62. arlon ha detto:

    “Qua ancora non si vuole capire che non fu l’Italia a dare la mazzata a Trieste, ma fu l’AUSTRIA, che entrò in guerra per mangiarsi gli interi Balcani e ne uscì stritolata.”

    Questa po’ 😀

  63. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski

    Mazzini fu indubbiamente figlio del suo tempo. Non credo però che abbia contribuito alla “genesi” dei nazionalismi, giacché essi hanno delle radici ben precedenti la sua nascita.

    D’altro canto, ridurne il suo pensiero al nazionalismo mi pare alquanto poco, se si pensa che invece egli è anche considerato uno dei padri dell’idea dell’Europa, nonché uno dei precursori dell’idea delle moderne democrazie popolari, in corrispondenza col movimento radicale.

    Mi permetto anche di chiosare: Russel non aveva chissà quali informazioni di prima mano su Mazzini: egli nacque due mesi dopo la morte di Mazzini (1872), ma già dal 1868 quest’ultimo aveva lasciato Londra. Russel dagli amici dei suoi genitori (radicali, sia pure straricchi) avrà conosciuto qualche aneddoto sul periodo britannico di Mazzini, ma niente di che: tutto quello che interessa del pensatore italiano si ritrova nei suoi scritti. Giudicarlo sulla base degli aneddoti è come giudicare Marx per come trattava (malissimo) la famiglia: cosa che comunque qualcuno ha anche provato a fare.

    Certo è che Mazzini prima rivolse uno sguardo assai benevolo verso i nascenti movimenti nazionali dei popoli slavi, salvo poi rivendicare per l’Italia i suoi “confini naturali”, in corrispondenza con gli obiettivi del successivo irredentismo fine secolo.

    L.

  64. capitan alcol ha detto:

    Credo che qui si vuol prende posizione su una persona.
    Si prende posizione sulle sue idee e non puoi dire che le idee di Mazzini fossero inattaccabili già all’epoca.

  65. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ arlon

    Non solo l’ho scritto, ma lo confermo. E’ la stessa cosa che potrei dire della Germania per la Prussia. Chi è che ha fatto sparire la Prussia dalle carte geografiche? Gli Alleati che hanno spostato i confini tedeschi a ovest, o la Germania con la sua politica di potenza che ha scatenato la più spaventosa carneficina della storia europea?

    Se l’Austria non avesse voluto mangiarsi la Serbia così come s’era appena mangiata la Bosnia, Trieste sarebbe rimasta porto dell’Impero.

    Ci sarebbe un’altra ipotesi: L’Austria vince la guerra e continua a dominare sui popli slavi, così Trieste continua il suo ruolo di porto monopolista della Cisleitania.

    In tal caso, era già stata decisa la definitiva germanizzazione del Trentino e l’espulsione di circa 50.000 residenti a Trieste (filoitaliani).

    La radice di tutto questo piano – esplicitato nel 1917 – può esser ritrovata in un vecchio ordine di Francesco Giuseppe, che molti non sanno nemmeno che venne dato:

    “Sua maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e che […] si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno”*.

    Luigi (veneziano)

    *Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi, Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971; la citazione compare alla Sezione VI, vol. 2, seduta del 12 novembre 1866, p. 297.

  66. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ capitan alcol

    Io dico proprio questo: che prendere posizione sulle idee “politiche” di Mazzini quando da decenni le idee di Mazzini non hanno più alcuna influenza, mi pare come fischiare un fallo quando le squadre sono nel pullman che li sta riportando a casa.

    Le nostre riflessioni su un personaggio di questo tipo possono essere solo di tipo “storico”, senza agganci con l’attualità.

    L.

  67. Milost ha detto:

    Accipicchia, tutto questo per colpa di mio nonno che aveva il ritratto di Mazzini appeso in casa!! Non l’avessi mai raccontato!Comunque, tanto per finire la storia, un giorno, non so per quale accidente, il quadro si staccò dal chiodo e cadde, rompendosi. Non fu recuperato. Ma quando nacque mio padre, quasi 90 anni fa, al battesimo gli regalarono un ciondolino d’oro, con una bella fogliolina d’edera.

  68. chinaski ha detto:

    luigi, russell conosceva bene l’ ambiente culturale in cui si era mosso mazzini, visto che londra durante l’ ottocento era stata il rifugio di tutti i perseguitati politici del continente. non si tratta di aneddoti: e’ un dato di fatto che il pensiero di mazzini sia legato piu’ al contesto londinese che a quello italiano dell’ epoca.

    durante l’ ottocento il concetto di nazione nato dalla rivoluzione francese subi’ una trasformazione radicale: si passo’ dall’ idea di nazione come patto tra cittadini all’ idea di nazione come entita’ quasi divina, che ha le sue radici nella tradizione. mazzini e’ dentro questo processo di trasformazione, e poiche’ questo dualismo nell’ interpretazione del concetto di patria e’ ancora oggi alla base di molti fraintendimenti, non mi sembra assurdo che uno senta il bisogno di prendere posizione a riguardo.

  69. capitan alcol ha detto:

    Milost il fatto che il quadro cadde fu un chiaro segno “della volontà divina”. 🙂

  70. Luigi (veneziano) ha detto:

    Invece a casa di mia nonna stava il quadro con la foto di suo nonno, che aveva combattuto la battaglia di Lissa (1866) con l’Impero, venendo decorato. Foto di lui in divisa con la decorazione bene in vista.

    Stessa fine: il quadro cade per terra, si rompe e qualcuno (non si è mai saputo chi) ha fatto sparire questa foto, della quale io ho un vago ricordo.

    L.

  71. piero vis'ciada ha detto:

    “unità” d’italia…
    ma xe mejo “unir o divider” !?

  72. chinaski ha detto:

    a casa di mia nonna c’erano dei quadretti dipinti ad olio da mio nonno, e anche qualche stampo di gesso di pippo e topolino, che mio nonno aveva dipinto a tempera per i nipotini.

  73. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski

    Tutto quel che vuoi, ma Mazzini non mi pare proprio in testa nelle citazioni dei nazionalisti di alcuna nazione. Hai mai sentito un tedesco “Völkisch” dire “Ach so: wunderbar Mazzini!”?

    L.

  74. piero vis'ciada ha detto:

    xe mejo discuter su i sbagli dell’unità (del passato) ?
    o xe mejo preocuparse de come migliorar l’unità (del futuro) ?

  75. chinaski ha detto:

    no luigi, non l’ho mai sentito. pero’ penso che mazzini andrebbe letto in modo critico. io l’ho fatto (giusto un po’, non tanto, perche’ tutto sommato preferisco altre letture) e ci ho trovato dentro cose che non mi piacevano.

  76. piero vis'ciada ha detto:

    ma mazzini… quando nassi ? dove nassi ? qual xe el contesto che el ga intorno ?

    comunque mi go letto la bibbia e ghe go trovado dentro robe che no me piaseva, sacrifici umani… de no creder…

  77. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski
    Ci mancherebbe altro! Anch’io ho letto Platone e c’ho trovato cose che non mi piacevano.

    L.

  78. chinaski ha detto:

    luigi e vis’ciada, non e’ la stessa cosa. mazzini, come marx, come adam smith, e come molti altri pensatori del IX secolo, ha ancora una certa influenza sul pensiero politico contemporaneo. piaccia o no, con loro dobbiamo continuare a confrontarci.

  79. mutante ha detto:

    trieste è una città dove l’identità è una scelta (vedi oberdan).

  80. capitan alcol ha detto:

    chinaski ha ragione. Si leggono commenti anche su questo blog deliranti sui presunti confini naturali della nazione italiana. Chi era che ha propugnato per primo le stesse idee e le “guerre giuste” per i popoli nel rivendicare i loro confini?

  81. piero vis'ciada ha detto:

    80 china si, dacordo ma visto el contesto italian dell’epoca credo che podemo darghe a mazzini tutti i meriti per aver speso la sua vita nel tentativo de migliorar la vita sociale dell’individuo liberandolo da alcune schiavitù e ponendolo di fronte a nuove responsabilità.

    desso , qua, sentadi in poltrona difronte ala tastiera, certo, quel no me piasi, quel saria sta mejo…

    ma confrontemolo con altri personaggi, politici dell’epoca, ghe gabi anche rivado a portar casa un risultato.. no solo pensatori e teorici…

    anche diria equilibrato nel cercar una via tra le follie rivoluzionarie…

  82. Flores ha detto:

    @81 condivido con sofferenza, tant’è che il tuo nick involontariamente( o no?) definisce la difficoltà per molti di noi, “mezi e mezi” di mantenere la coerenza di tale scelta.

  83. piero vis'ciada ha detto:

    eco, xe rivado el grado alcolico…

  84. Flores ha detto:

    @85 mai de matina, piero. e gnanche de dopopranzo,né la sera.
    VOLENTIERI, ma senza colpa, “meza e meza” de raza e credime xè ca. amari…

  85. chinaski ha detto:

    piero, mazzini *era* un rivoluzionario. aveva due condanne a morte sulla testa.

  86. piero vis'ciada ha detto:

    flores, oviamente no iera a ti rivolto ma al #82

    credo che tuti semo mezi e mezi… unquarto unquarto unquarto unquarto etc….
    poi appunto, visto quel che ne se proponi, semo anche bravi de capir e de decider… (come appunto al tempo oberdan-oberdank citado da mutante o come più vizin a noi cecovini)

  87. piero vis'ciada ha detto:

    china anche berlusconi ga numerosi processi in corso ma no me risulta che el sia “rivoluzonario”

  88. Flores ha detto:

    @85 e anzi caro vis’ciada, dopo ‘ sta tua uscito cussì poco carina verso una che esprimeva una propria “crisi d’identità ” reale, fin dopo el centocinquantenario , me sento tuta… dela parte oposta ala tua, quala che la sia!

  89. piero vis'ciada ha detto:

    ma forsi te ga ragion ti china, mazzini iera el rivoluzionario delle rivoluzioni, de quelle che prevedeva el sovvertimento per far prevaler una classe sora del’altra.

    lu in efeti auspicava che tutte le classi partecipassi, un vero rivoluzionario 🙂

  90. chinaski ha detto:

    bon piero, va ben tuto, ma no te pol paragonarme berlusconi a mazzini. mazzini iera un rivoluzionario, su sta roba credo che semo tuti d’acordo.

    p.s. dir che xe stado un rivoluzionario no xe miga un’ offesa.

  91. piero vis'ciada ha detto:

    ma si, china, te ga capido, anche tra i rivoluzionari te trovi quel che te spara un colpo in testa e quel con cui te pol discuter… credo che podemo concordar che mazzini no iera un che se divertiva a tajar teste.

  92. Flores ha detto:

    Tiranno el blog Piero! go leto e tuto ok!
    Certo che per tanti ‘ver studià ani anorum, latin ,leteratura italiana, storia dell’arte, te dà un senso de apartenenza come un imprinting e esser nel contempo Triestini te liga per mentalità ai popoli dell’Impero.
    Zontighe le contaminazioni familiari e ‘lora aldilà dele dotte disquisizioni che precedi, te ga el quadro realistico de cos’ che voli dir esser triestini el giorno del centocinquantenario de l’Unita’ d’Italia.
    MUTANTI un bicc!

  93. piero vis'ciada ha detto:

    in ogni caso, se dobbiamo individuare un personaggio, che meglio rappresenti questa celebrazione credo che non ci siano molti dubbi. bisognerebbe pure avere più coraggio a proporlo come simbolo delle celebrazioni (e dell’italia in generale)

    Fini abbandonando gli eccessi del fascismo e il PD abbandonato l’internazionalismo comunista dimostrano la volontà di ri-convergere su certe idee repubblicane “più miti” (antiche ma forse ancora attuali, non attuate e attuabili)

  94. piero vis'ciada ha detto:

    flores no stemo pensar de ver l’esclusiva…
    el mondo xe MUTANTE e l’Italia -per i popoli che ghe xe passadi lassando e ciolendo qualcossa- ga dimostrado sempre de esser molto MUTANTE. solo na volta gavemo sbagliado, volendo esser quel che no semo (razza pura), gavemo pagdo sazio e ancora qua i ne rompi le bale… (ma passerà… tuto xe mutante… 🙂 )

  95. chinaski ha detto:

    piero, divertirsi a tagliar teste no, ma comunque la si metta mazzini considerava la lotta armata ben piu’ di un’ opzione. penso che questo vada ricordato nelle eventuali celebrazioni, perche’ fare di mazzini una specie di santino kitsch sarebbe un’ operazione culturalmente disonesta. cosi’ come andrebbero ricordate le posizioni fortemente anticlericali di buona parte del movimento risorgimentale, mazzini in testa (e su questo punto forse le parti tra me e luigi si invertirebbero).

  96. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Ferma.
    Non ho letto un paio di siti che mi hanno convinto che l’Italia e’ un’invenzione giudaico-massonica (conoscendoti il tuo prossimo passo sara’ cercare di piazzarmi sopra l’etichetta dell’antisemita o simile).

    Ho detto semplicemente che molti fondatori dell’Unita’ d’Italia prima e dell’Irredentismo poi, erano in posti chiave della Massoneria. Notorio, risaputo e dichiarato spesso da loro stessi. Tu, non potendo smentirlo, tiri fuori i balcani, un’Italia che si ritrova una Trieste affondata dall’Austria (“colpa del governo precedente” come direbbe una Prestigiacomo qualunque) o simile.

    Prima di passare oltre, chiariamo due cose fondamentali.

    1) Se io dico “castronate” e le mie fonti come tutte quelle di coloro che non vanno d’accordo con la tua propaganda non ti piacciono, PRIMA le smentisci con i fatti. POI ci aggiungi il tuo carico di storia patriottica. Altrimenti io posso continuare a postare quanta roba vuoi e tu pure come in un dialogo tra sordi.

    2) Datti una calmata. Intendo dire che nel post 54, dove ti agiti e getti la finta maschera del pacato utente perfettino tiri fuori robe come:

    “La mia conclusione e’ una sola: hai mangiato troppo pesante”
    “trombone all’ennesima potenza”
    “Sarà sempre troppo tardi per permetterti di comprendere un minimo di fatti, invece di continuare a interpretarli alla pene di segugio, come tuo solito”
    “Tergestin è come quei vecchi babbioni che di fronte all’ennesimo mezzo litro di vino si lamentano: “A me m’ha rovinato la guera”, e via un altro bicchiere!”

    Ora, dato che qua sopra sei noto per carinerie di questo tipo chiariamo che se vuoi dialogare per sbrodolare le tue propagande politiche con i tuoi -unici validi e indiscutibili- dati, va bene.

    Io non sono qui per vincere gare di popolarita’ ne per fare polemiche o propagande a differenza tua, quindi se tu hai il vizio dell’Italia Mariadefilippesca di oggi dove ci si urla addosso e ci si interrompe e chi lo fa con piu’ foga ha ragione, libero.

    Se vuoi continuare il dialogo e riesci a farlo senza insulti penosi e argomentando (senza un “Si’ ma anche l’Austria” “Si’ pero’ gli Sloveni”) e smentendo i dati, ok.

    Se devi -alla tua eta’!- insultare in questo modo, i miei piu’ cari saluti, a te e a tua sorella da parte del trombonissimo (giusto per farmi capire meglio usando i tuoi termini).

    Che ne dici, un po’ di maturita’ in piu’ ce la facciamo, a tirarla fuori, si’?

  97. Flores ha detto:

    @98 Ti quoto tergestin, perché non v’è argomento nel quale il Tuttologo Luigi da Venezia, aldilà dello specifico, non tiri fuori il becero armamentario di insolenze che hai citato, quale complemento imprescindibile alle sue preziose notazioni, al punto da stornare l’eventuale curiosità di leggerlo.
    Varie volte ho avuto l’ardire di consigliarlo di ripassarsi la parabola del Fariseo e del Pubblicano, che conclude com’è noto, ” chi si esalta…” ma dalle sue vette siderali preferisce non porgere orecchio a tanto indegna postulante e persegue nel suo antipaticissimo e meno male unico stile dialettico.

  98. alpino ha detto:

    Siete di una simpatia unica, si potrebbe quasi prendervi sul serio a leggervi tutto d’un fiato per la prima volta, poi però vengono in mente altre decine di thread nei quali ad onor del vero avete fatto sfoggio palesemente o malcelatamente di epiteti più o meno coloriti verso i vostri avversari di tastiera.
    Ora la discussione pare, da un punto di vista dei contenuti, giunta ad una conclusione e quindi, come ci insegna l’odierna politica, si passa alla mistificazione dell’avversario quale ultima arma da usare in uno scontro oramai logoro.
    Manca solo l’utente Flores che snocciola parabole come il cappellano militare snocciola “padre nostri” ai caduti sul campo di battaglia..
    Il bue che dice cornuto all’asino da da epilogo ad un thread di per se gia troppo lungo e logoro.

  99. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    Va là, va là, che hai capito bene cosa ho scritto: non attaccarti alle questioni formali (“Mammina! Luigi mi ha detto ‘brutto’!”) e cerca di scrivere delle cose più corrette, la prossima volta.

    “C’era una volta una città perfetta, governata da un re buono. Tutti erano fedeli sudditi di questo re buono. Chi non era un buono suddito del re buono era un traditore cattivo, chiamato “italiano”. Infatti “italiano” è uguale a “traditore”. Un brutto giorno – non si sa perché – i traditori (“italiani”) conquistarono questa città governata dal re buono, e sbatterono fuori i fedeli e buoni sudditi. Da questo momento in poi, la città è stata invasa dai traditori (“italiani”), che l’hanno mandata inesorabilmente a remengo”.

    Questa è la tua favola, è hai già proposto una tua soluzione: mandar via tutti quelli venuti ad abitare nella città perfetta negli ultimi cinquant’anni. Tutti quanti loro, i loro figli e i loro nipoti.

    Agghiacciante.

    L.

  100. Euroscettico ha detto:

    @ Tergestin
    da che pulpito… leggiti i tuoi commenti prima di trovar difetto agli altri!!

  101. capitan alcol ha detto:

    Ma in Germania festeggiano il 18 gennaio 1871?

  102. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ capitan alcol

    Nemmeno in Italia il 17 marzo è festa nazionale: lo è solo quest’anno.

    Per sapere se in Germania festeggeranno il 150° della nascita del Reich tedesco, basterà aspettare il 18 gennaio 2021.

    L.

  103. capitan alcol ha detto:

    Ma nel 1971 non lo hanno festeggiato?
    Ho sentito che in Italia nel 1961 si è festeggiato il 17 marzo.

  104. Luigi (veneziano) ha detto:

    E comunque il giorno di festa “storico” in Germania fu all’inizio il 2 settembre, a ricordo della vittoria di Sedan del 2 settembre 1870; ma i tedeschi preferivano celebrare come festa nazionale il giorno del compleanno dell’imperatore.

    Durante la Repubblica di Weimar, venne prescelta come giornata nazionale la data dell’11 agosto, anniversario della firma della costituzione repubblicana.

    Ai tempi del nazismo si scelse il 9 novembre, anniversario del fallito Putsch di Monaco.

    Nella RFT la festa nazionale dal 1954 fino al 1990 fu celebrata il 17 giugno, per commemorare le rivolte antistaliniste ed antisovietiche nella RDT.

    Nella RDT il giorno di festa era il 7 ottobre: in quel giorno nel 1949 era nata la RDT.

    Dal 1990 la festa nazionale in Germania è il 3 ottobre, a ricordo della riunificazione tedesca.

    L.

  105. capitan alcol ha detto:

    Alla fine quello che conta è sapere se si sta a casa o no.

  106. MARCANTONIO ha detto:

    Piero nun menziona’ traditori

  107. Luigi (veneziano) ha detto:

    In Italia s’è festeggiato il centenario del regno, ci mancherebbe altro!

    L’Unità uscì con la terza pagina interamente dedicata all’avvenimento. Il titolo principale fu “Centenario del Regno”. L’articolo di riflessione storica – dal titolo “Italia ed Europa nel ’61” fu affidato a Gastone Manacorda, noto storico e docente universitario.

    L.

  108. Sara ha detto:

    Secondo me è più giusto istituire una festa unica non politica il 17 Marzo ed abolire quelle politiche del 25 Aprile e 2 Giugno. Già il 4 Novembre è stato abolito e non si capisce con quale criterio.

  109. Sara ha detto:

    Nessuno ha commentato il mio post 47.
    Lo ripubblico. Non si sa mai.

    http://www.leg.it/editrice/guerre/abbiamo_vinto_austria_ungheria.htm

  110. capitan alcol ha detto:

    Il 17 marzo non sarebbe politica se non esistessero i monarchici. Ma visto che ci sono ancora preferisco il 2 giugno.

  111. Flores ha detto:

    @va da se utente alpino , o perlomeno va da me che la “parabola snocciolata” si rifà ad altra discussione di natura ecclesiastica in cui l’esortazione della laica (me) era al praticante,a mio avviso anche in quel contesto piuttosto scortese e sopra le righe.
    Pensa Alpino era un tentativo di ironizzare o… un attentato se preferisci,lo dico io che era un attentato all’ironia, prima che mi gratifichi con altra delle tue le similitudini da…presepio, del bue e dell’asino…bel péndant per criticare parabole!
    Del resto se la discussione ti ha stufato, perché continui a seguirla?

  112. alpino ha detto:

    la seguo per non perdermi nemmeno uno dei tuoi interventi 😎

  113. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    A parte il tuo grottesco tentativo di fare gne’ gne’ alla tua veneranda eta’ -se non erro dici di aver passato la quarantina- sappi che io non metto nazionalita’ a stronzi, traditori e persone nobili, anche se da queste parti difficilmente possono essere indonesiani: ti ripeto per la seconda volta che non intendo discutere con chi incapace di rispondere ai dati altrui dice “pappappero!” e posta altri suoi per rafforzare le proprie tesi. Oltre all’educazione ti manca proprio la capacita’ di argomentare. Ti rendi conto?

    Ma soprattutto cio’ che vorrei specificare – agli altri utenti, non certo a te, che vigliaccamente metti in bocca parole che ti fan comodo agli altri- e’ che io non ho mai proposto deportazioni per i nuovi arrivati o quanto altro.

  114. piero vis'ciada ha detto:

    MEMORABILE BENIGNI !

  115. Flores ha detto:

    che dici Piero, avrà preparato il discorso o parlato a braccio? certo che ha dato dignità e spessore a tutto l’ambaradan…

  116. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    Effettivamente la parola “deportazione” non l’hai scritta. Hai scritto che sarebbe bene che se ne andassero questi “nuovi arrivati”. Da soli, immagino, a gentile richiesta: “Per cortesia, potrebbe lasciare la città visto che lei è arrivato a Trieste nel 1960?” “Ma certo: che domande!”

    In pratica, una pulizia etnica “alla carta”.

    Non vuoi discutere con me? Evita di scrivere boiate e tutto si sistemerà, caro il mio “triestino purosangue” (che è una clamorosa contraddizione in termini, come scrivere di “fuoco freddo”) che blateri di traditori.

    E proposito: non hai risposto ad una domandina facilefacile: Vladimir Gortan era anche lui un traditore?

    Vediamo se è vero che non ne fai una questione di nazionalità, come hai per l’ennesima volta tromboneggiato qui sopra…

    L.

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