13 Febbraio 2011

Gli ambientalisti e l’accusa di sindrome del nosepol. Il caso della TAV

Ospitiamo molto volentieri il contributo di Dario Gasparo, professore di economia e gestione ambientale presso l’Università di Trieste

Pupolo di Marta Bolgan

All’nizio di questo mese ho letto una lettera pubblica di sfogo del WWF regionale, nella quale si giustificavano ai lettori tutti i “no” recenti dell’associazione alla miriade di progetti che investono il nostro territorio: TAV, casse di espansione sul Fiume Tagliamento, elettrodotti, autostrade Carnia-Cadore, Cimpello Gemona, la cementificazione di Grado, la darsena alla Foce dell’Isonzo, l’incenerimento rifiuti nel cementificio di Fanna, i rigassificatori nel Golfo di Trieste.
Ho solidarizzato con i volontari del WWF, che spendono intere giornate del loro tempo libero nel tentativo di difendere quel che resta dell’ambiente nel nostro paese, senza pensare al proprio tornaconto personale (solo per i documenti TAV ci sono 8 Gigabyte di file da leggere, svariate giornate di lavoro!), inviando a loro questa storiella, nella quale TU, e non il vicino di casa, sei il diretto interessato.

Un bel giorno di primavera si presenta a casa TUA un distinto signore (1) che ti informa: “ascolti, abbiamo stabilito di costruire sulla sua casa, Al posto del tetto, una piscina. Se proprio vuole sapere il perché, si infomi leggendo queste 600 pagine (2). Poiché sono di buon umore la aiuto anticipandole in sintesi le motivazioni: la piscina interessa a due amici (3) che avrebbero tanto piacere di recarsi al mare, ma dovendo percorrere troppa strada per raggiungerlo hanno scelto di costruire una piscina vicino alla loro casa”.
Di fronte alla tua perplessità, il signore distinto avverte: – “Non si deve preoccupare: l’importo da pagare potrà essere versato nei prossimi 50 anni e può tranquillamente dire ai suoi figli che potranno pagarlo loro, quando lei non ci sarà più” (4).
A questo punto, toccandoti le palle, ribatti: “ma io non ho nessuna intenzione di costruire una piscina sulla mia casa e tantomeno di pagarla!”.
“Disfattista!” – replica un po’ spazientito il distinto signore, “vedo che lei non collabora, eppure quelle due persone avrebbero bisogno della piscina. Si procuri un avvocato perché la legge è dalla mia parte: per motivi di rilevante interesse pubblico (5) posso costruire la piscina e sarà lei a dover dimostrare il contrario”.
Tu allora tenti di proporre una soluzione, cercando un modo per spendere in maniera diversa quei tuoi soldi (stai già pian piano accettando l’idea che quei soldi, in qualche modo, dovrai spenderli) (6).
Alla tua proposta di costruire la piscina in un sito degradato da bonificare, il distinto signore sempre più seccato ribatte: “Senta, le dò questa possibilità: la piscina la costruiamo al posto del primo piano della sua casa, così non se ne parla più” (7).
Tu sei ancora più perplesso, ma ti senti in difficoltà a negare ancora la tua disponibilità. Vuoi che i media ti additino come fannullone irresponsabile e catastrofista?… dire di no al progresso, al movimento di denaro in questo tempo di crisi? (8 ). Tante persone si arricchiranno (ve l’ha detto quel signore distinto, fregandosi le mani) e molti godranno di quel bene (in realtà avete scoperto, leggendo tra le righe, che una delle due persone che dovevano essere interessate alla piscina non ne sapeva niente, ma tant’è…).
Insomma, non puoi continuare a dire di no e quindi devi accettare di spendere i tuoi soldi e quelli dei tuoi eredi nella costruzione di una piscina che nessuno userà mai e che deturperà per sempre la tua casa.
Ma almeno non si dirà in giro che sei un “signor-nò”.

—————————————————————–
(1) Il distinto signore è quello che ci guadagnerà a costruire il rigassificatore, la TAV e via dicendo
(2) Le 600 pagine a motivazione della costruzione della piscina sono gli 8 Gigabyte di documenti sulla TAV consegnati all’ultimo momento utile, fine dicembre 2010, e che i cittadini devono essere in grado di procurarsi, leggere, comprendere, correggere e commentare entro due mesi
(3) La persona che voleva la piscina sono quel 0,2% di persone che utilizzeranno la TAV
(4) I 50 anni di mutuo sono i debiti che lasceremo ai nostri figli per la realizzazione di queste mega opere (il tratto della TAV fra Venezia e Trieste costerebbe 6 miliardi di euro
(5) I “motivi di rilevante interesse pubblico” sono quelli che, ad esempio, pur in presenza di una secca valutazione ambientale di incidenza negativa da parte degli uffici tecnici regionali, hanno permesso alla Giunta regionale di autorizzare il progetto di realizzazione di nuovi impianti sciistici (ed annessi) a Sella Nevea, che già ha fagocitato un’infinità di soldi pubblici (svariati milioni di euro).
(6) Questo è l’atteggiamento di chi, ad esempio, nonostante i costi e l’assurdità del progetto, affermano che si è già detto no alla TAV in Val Rosandra e allora si deve accettarla sul Sito di Importanza Comunitaria del Carso.
(7) Negli Studi di Impatto ambientale è obbligatorio proporre alternative possibili al progetto presentato; molto spesso le alternative sono spesso irrealizzabili così da far cadere giocoforza la scelta sull’opzione preferita dal committente
(8 ) Sono note queste accuse a chi rifiuta la spesa di miliardi di euro per il ponte sullo stretto di Messina, per la realizzazione di rigassificatori che daranno lavoro a 40 persone ma rappresenteranno un rischio per decine di migliaia di cittadini, a chi, ochi anni fa, manifestava disappunto per la realizzazione di “tuboni” sotterranei per la viabilità “giustificati” dal fatto che la società che doveva realizzarli era legata all’allora ministro delle infrastrutture e trasporti Lunardi.

Dario Gasparo

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19 commenti a Gli ambientalisti e l’accusa di sindrome del nosepol. Il caso della TAV

  1. ilaria ha detto:

    Complimenti per la chiarezza!

  2. ufo ha detto:

    Mi associo (con una correzione: credo che sei miliardi sia il costo del solo segmento Ronchi-Trieste).

  3. Luigi (veneziano) ha detto:

    A me basta che si decida in fretta: non si vuole la TAV a Trieste e provincia?

    Benissimo, abbiamo due ipotesi:

    1. Spostiamo il Corridoio V decisamente a nord, verso l’Austria, e lo attacchiamo al corridoio X che passa per Graz. Nel contempo Capodistria costruirà il suo tratto del Corridoio V dal suo porto fino a Kiev.

    2. Ancora più semplicemente, il Corridoio V arrivato a Ronchi taglierà verso est e si collegherà al tratto sloveno ad Aidussina.

    Trieste sarà bypassata da tutte le tratte future di collegamento: lo sviluppo della portualità nordadriatica italiana sarà riservato all’accoppiata Venezia/Monfalcone, e tutti saranno contenti.

    Luigi (veneziano)

  4. Jil ha detto:

    ….quanto è profondo il fondale in porto a MONFALCONE???………AHAHHA TUTTI A KOPER!

  5. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Jil

    Il porto di Anversa ha i fondali più bassi di Monfalcone. Viene dragato 24 ore su 24 e muove quasi dieci volte più merce di tutti i porti adriatici messi insieme.

    L.

  6. Dario Predonzan ha detto:

    Ma è tanto difficile, per il veneziano (e altri) capire che la TAV non ha niente a che fare con il traffico merci? Perché non leggersi un po’ di documentazione – facilmente reperibile su internt – su quale sia la situazione delle linee TAV già esistenti in Italia (dove non passa neanche un merci)?
    O dare un’occhiata agli stessi studi di Italferr, sui tempi previsti per la costruzione della TAV Venezia-Trieste? O provare a dire da dove salteranno fuori i 6 miliardi stimati (oggi, fra qualche anno si scoprirà che ne occorrono di più) per costruirla?
    E magari rendersi conto del fatto che esistono alternative più che ragionevoli – anche queste reperibili su internet – alla cazzata faraonica della TAV?
    Certo costa meno fatica ripetere a pappagallo quello che dicono Paolo Costa & co.

  7. Srečko ha detto:

    Luigi

    Ma dov’e’ Aidussina?

  8. Srečko ha detto:

    Dario Predonzan

    Il Veneziano non ci sente da questo orecchio. Gia’ piu’ volte gli e’ stata fatta notare la differenza tra il traffico merci, che non ha bisogno di alta velocita’, ed il traffico passeggeri. Ma lui avanti imperterrito.
    Il porto di KP vule avere il secondo binario per le merci in partenza ed in arrivo. Mai si e’ parlato di passeggeri.
    La TAV in Italia la si vuole per questioni di prestigio e di guadagno per alcuni. In realta’ gia’ oggi con una organizzazionoe diversa si potrebbe viaggiare piu’ velocemente e comodamenta da TS a MI e RM

  9. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ DP

    Guarda che io non ho mica voglia di far casino, anche perché ne abbiamo parlato mille volte.

    La TAV è parte integrante del Corridoio V. Non la si vuole a Trieste? BE-NIS-SI-MO! La si farà da un’altra parte.

    Che problema c’è?

    Srecko – animella candida! – addirittura afferma che la TAV in Italia la si farebbe solo per prestigio! Per fare i fighi!

    In Europa tutti fanno la TAV: in Germania, in Francia, in Spagna, in Belgio, in Olanda hanno già piazzato migliaia di chilometri di linee, ma evidentemente sono tutti dei deficienti. Solo noi siamo furbi.

    I più furbi del mondo.

    Luigi (veneziano)

  10. Srečko ha detto:

    LUIGI

    Si, parli bene, nella prima persona plurale. Tu ed un certo Berlusca…

  11. ufo ha detto:

    Da Wikipedia: “Nel corso del tempo è cambiata la definizione di Alta Velocità (AV): fino agli anni settanta il raggiungimento dei 180-200 km/h era considerato “Alta velocità” e questo portava a definire tali anche gli ETR 250, ETR 300 e le ALe 601 (nelle versioni normali e “AV”, atte ai 200 km/h), per i quali si era coniata la definizione commerciale di Super-rapidi.

    Secondo le più recenti “Specifiche tecniche di interoperabilità” emanate dalla “Commissione Europea” viene indicato il limite minimo a 250 km/h, perché si parli di AV, anche se in numerosi paesi del mondo valgono ancora valori inferiori.

    Non è che a Trieste non si voglia l’alta velocità, è che non è proprio prevista. Il progetto preliminare non lascia adito a dubbi sulle velocità massime compatibili col tracciato – tutto il resto è puro marketing…

  12. Luigi (veneziano) ha detto:

    Perfetto: niente AV a Trieste.

    Basta che lo si decida in tempi rapidi, prima che il resto della tratta nel nord Italia sia finito.

    Qui dalle mie parti già esiste la tratta TAV Venezia-Padova. Poi vedo che i lavori sono andati avanti anche nel resto del paese. Ci diamo una mossa, per favore?

    L.
    L.

  13. Srečko ha detto:

    Luigi

    A si? C’e’ la TAV tra VE e PD? E di quanto e diminuito il tempo di percorrenza dei treni tra TS e MI grazie al nuovo tratto?

  14. giorgio (no events) ha detto:

    Mi sembra una cosa troppo seria per passare sulle pagine de “El quel de la quela”. Per rinfrancar lo spirito, riporto un dialogo che avevo sentito a suo tempo:

    – Ben, ma cossa dèsso el sindaco de Muja no vòl far gnanche un “Rigasificatore”? Perchè se impunta Nerio…

    – Come, cossa se intriga? Se anche el Comun de Muja gavessi azioni de l’Acegas sarìa più che d’acordo! Inveze, par che i mujesani gabi solo azioni dela Severstal, che pò sarìa i russi che se gà comprà l’Italsider con Luchini…

    – Ma xe intortà anche Medvedev, quel dela Gazprom?.

    – Ma no! Quel ve xe diventà zar al posto de Putin. Se iera drento anche el russo, se gavessi zà fato el rigasificator, perchè Silvio e i russi, desso, xe grandi amichi, pò con ‘sta storia che se pol aumentar el volume dele case senza che nissun dixi gnente, i gavessi fato ‘sto balon in due e due quatro e gavèssimo metano a gratis che vien fora de tuti i tombini…

    – E i sèra la Feriera, stasera?

    – Cossa la vol che i sèri, che la feriera xe là de zento e venti ani, che anzi, i primi tempi, ve parlo de prima dela prima guera, i paròni del alto-forno, che iera dei industriali de Jesenice, i se lamentava che visavì al alto-forno, a Muja, iera ‘sto mercato che ghe dava fastidio, i operai iera come insempiai de ‘ste venderigole DE PIAZA che vendeva radicio, luganighe e, per vardarle, qualchidun podeva farse mal.

    – E la tav? I la fa passar in val rosandra?

    – Ovio che si, ve sarà una galeria che comincia a Ronchi, là dele cave de Selz, passa soto el carso fin in val Rosandra. I farà una stazion a Botazzo, cussì la zente poderà pulito magnar una gnochi e dopo, de novo in galeria, farà come un giro de trotola per vignir fora a Divacia.

    – Ma a Dolina i xe contenti?

    – Come i pol esser contenti? Quei de Dolina volèva la staziòn a Dolina, quei de Bolunz volèva la staziòn a Bolunz, quei de Caresana pò gnanche parlar. Solo quei de Botazzo no ghe fregava gnente e cussì, per no contentar nissun, i ga fato staziòn grande a Botazzo. Oddio gnente de tale, ma una specie de “Gare de l’Est” che ve xe a Parigi, con i sui quatro supermercati, tre barbieri e sete barèti. I farà binari coi scambi fin soto Hervati e una fermata dela metropoli-tana per andar a Trieste e una dela linea per Muja…

    – Ah! I farà anche metropoli-tana?

    Come la vol che ‘sti omini de afari, ‘sti manager che i ghe dixi adeso, i rivi a Trieste? In auto no se pol, chè a Botazzo no xe postegi, autobus no riva e a pìe xe cativo, chè xe scòi pei clanz. E cussì per far passar ‘sta Tav in vale i farà tre nove linee de metropoli-tana…

    – Tre o nove?

    – Tre NUOVE linee: la rossa che de Botazzo riva fin Piazza Goldoni, la verde che da Roian va a S. Sabba e la zala che de Botazzo riva in supermercato a Mugia, cussì la zente che smonta, pol andar a comprar persuto per zena.

    – Ma sarà ancora la filovia 20?

  15. Luigi (veneziano) ha detto:

    @Srecko

    Sai: forse nella tua mente c’è un enorme gigante che costruisce la TAV nel giardino di casa sua e poi – in una notte – la piazza fra il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia. Ma di solito si fa così: si costruiscono le tratte un pezzo alla volta.

    Il pezzo già costruito – dalle mie parti – è la Venezia Padova.

    Ci sarebbe anche da dire che in questo modo si sono liberati i vecchi binari per la costituenda metropolitana regionale fra Venezia, Treviso e Padova, ma non vorrei incasinarti troppo.

    L.

  16. Dario Predonzan ha detto:

    Dovremmo muoverci a fare anche noi a fare tante linee TAV, come Francia e Spagna (dove, tra l’altro, chiamano “Alta Velocidad” anche linee dove viaggiano treni, solo passeggeri comunque, che fanno 140-150 km/h, ad es. tra Siviglia e Cordova o tra Madrid e Toledo)? Magari il veneziano ci spiegherà perché in quei Paesi la TAV porta solo passeggeri, mentre la stragande maggioranza delle merci continua ad muoversi su gomma (proprio come in Italia), malgrado le migliaia di km di linee TAV costruite. Provare a circolare su un’autostrada spagnola o francese per credere. Poi, se uno è pignolo, può anche dare un’occhiata ai dati di Eurostat…

  17. stefano ha detto:

    sai qual è il vero problema della tav, luigi? che arriva troppo tardi. Io non sono contrario per principio ma come dici tu l’alta velocità si sta facendo in Italia, mentre in Francia e in Germania non SI STA facendo, ma SI E’ già fatta. da decenni!
    In Italia abbiamo fatto danni tremendi sull’appennino per la rotta FI-BO e pare che altrettanti danni (con ventilate infiltrazioni mafiose) si stiamo facendo in piemonte.
    Nella tratta VE-TS sono previste ben 4 (QUATTRO!) fermate. E i 20 km da Ronchi a TS a velocità media max di 100kmh… Gli anni di esecuzione (escluso i progetti) sono minimo 17… il tutto con un continuo ridimensionamento dei collegamenti attuali da/per il nordest, nessun collegamento significativo con Slovenia e Austria.
    I miliardi a disposizione sono solo per il progetto preliminare, la UE non pare garantire la copertura per tutto il progetto, pur se lo sostiene per una questione di corridoi paneuropei da saldare. Gli stessi tecnici RFI si schermiscono sulla fattibilità di interi tratti sotterranei, sostenendo che le tecnologie da qui a 10 anni protrebbero rivoluzionarsi (esiste un video illuminante sulla presentazione del progetto al comune di Duino Aurisina, postato su bora.la dal movimento5stelle).
    Ora, visto che già arriviamo tardissimo, che le rotte Na-RM-Mi sono quelle che più necessitavano di alta velocità ed oggi ce l’hanno, perché non dirottare le poche risorse, se ci sono, sull’ottimizzazione di ciò che c’è (ricordo che il tratto TS-Monf è sfruttato al 55% della capacità merci-passeggeri)?
    Non è “nosepolismo” al contrario, è proprio “facciamolo adesso, subito, impegnando ciò che abbiamo” e soprattutto coinvolgendo le nazioni vicine. I sistemi portuali siano quelli di Ve, TS o KP hanno bisogno di una rete infrastrutturale che funzioni ORA, non fra 20 anni!

  18. E’ partita la petizione europea con raccolta firme online contro l’attuale progetto TAV Venezia – Ronchi dei legionari ed a favore dell’ammodernamento.
    Votate su http://www.petizionepubblica.it/?pi=tav2011 ed aiutateci a diffondere l’iniziativa.
    Sarebbe quasi nutile spiegare i perchè, nessun progetto di mobilità nazionale, una spesa dalle 4 alle 10 volte maggiore che in Europa, segreti vari dei dati dell’opera, completamente a carico dell’Italia, 160-200 km/h al massimo da Trieste a Kiev (è sempre TAV!!), nessuna condivisione col territorio..

  19. Bibliotopa ha detto:

    TAV o non TAV, o si potenziano e si modernizzano le ferrovie, collegando Trieste ( magari solo Opicina) o anche solo Ronchi con Venezia-Lubiana- Capodistria e oltre o verremo in parte soffocati dai TIR e in parte tagliati fuori dai traffici europei, porto incluso. E torneremo un villaggio di pescatori e salinari, in variante moderna.

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