10 Febbraio 2011

Dipiazza: “Solo oggi si può dire, senza timori di smentite, che le foibe sono il risultato di un disegno di pulizia etnica dell’esercito di Tito”

“Appena oggi si può dire, senza timore di essere smentiti, che la tragedia delle foibe fu il risultato dell’applicazione sistematica di un disegno di pulizia etnica portato avanti dall’esercito di Tito. Un disegno che comprendeva ambizioni territoriali non solo sull’Istria e sulla città di Trieste, ma anche su buona parte del Friuli”. Così il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza è intervenuto oggi alla solenne cerimonia del “Giorno del Ricordo”, svoltasi al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza sul Carso triestino.

Nel suo intervento, il primo cittadino ha tra l’altro ricordato come “la Giornata del Ricordo assume un’importanza morale e storica di rilevanza nazionale, che offre l’occasione di onorare i martiri e di dare un giusto riconoscimento a chi subì il dramma dell’esodo. Ma non bisogna mai abbassare la guardia, perché è necessario tenere sempre viva la voglia di verità: l’intolleranza e l’odio, infatti, sono sempre in agguato”.

“Essendo questa la mia ultima Giornata del Ricordo da sindaco di Trieste –ha detto ancora Dipiazza- voglio manifestare l’orgoglio di aver guidato l’amministrazione comunale che, in questo spazio dove prima c’era solamente una lapide, ha realizzato un monumento degno della memoria del martirio della foibe. Esso è diventato la più simbolica espressione nazionale di quei tragici fatti. Ma, cosa ancora più importante, è divenuto strumento di conoscenza per centinaia di migliaia di persone, fra cui moltissimi giovani, che hanno avuto modo di visitarlo e apprendere la verità”.

L’obiettivo, quindi –ha concluso il sindaco Roberto Dipiazza- non deve essere quello di ricordare per rinfocolare antichi rancori o per dividere. All’opposto dobbiamo ricordare per onorare il passato e costruire un futuro sempre solidamente fondato su quei principi di libertà e democrazia che ancora oggi, a 150 dall’Unita nazionale, ci fanno sentire fieri di essere italiani”.

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50 commenti a Dipiazza: “Solo oggi si può dire, senza timori di smentite, che le foibe sono il risultato di un disegno di pulizia etnica dell’esercito di Tito”

  1. sergio ha detto:

    All’opposto dobbiamo ricordare per onorare il passato e costruire un futuro sempre solidamente fondato su quei principi di libertà e democrazia che ancora oggi, a 150 dall’Unita nazionale, ci fanno sentire fieri di essere italiani

    non è tanto forte in matematica

  2. aldič ha detto:

    verzemola kusi vedemo kosa se dentro!!

  3. alpino ha detto:

    bhè a parte l’unità d’Italia, ha detto solo sacrosante verità

  4. Ristabilire la Verità ha detto:

    In Croazia il governo di Zagabria parla di 90.000 infoibati da Tito, la maggior parte dei quali croati. Dove sarebbe la “Pulizia etnica”?

  5. Tergestin ha detto:

    Un piccolo appunto sul “personaggio” Dipiazza.
    Menia tempo fa lo ga definido un abile comerciante, che sa dir quel che i altri vol sentirse dir. E sicome anca un orologio scassado segna l’ora giusta do’ volte al giorno, ritegno che Menia gabi azecado el personaggio perfetamente.

    Dipiazza quando xe anda’ in Slovenia a sponsorizar el sindaco de centrosinistra ga parlado dell’eroismo partigian e de come lui se adoperi un casin nei rapporti tra Italia e Slovenia.

    Quando due Nadai fa i ga publicado statistiche sull’alta qualita’ dela vita a TS e sul fato che i Triestini sia tra i piu’ seri d’Italia a pagar multe, tasse eccetera, go visto el suo bel muso su Telequattro mentre el diseva che xe merito del suo operato e che i Triestini paga tuto e xe civili “perche’ noi siamo Asburgici”.

    Quando inveze ghe capita de esser in mezo ad aennini, leghe nazionali, associazioni istriane del libero comune de Verteneglio in esilio eccetera, el disi quel che el ga dito ogi (e oviamente xe sempre merito suo, gnanca dir, se la gente sa cossa che xe l’esodo, le foibe eccetera).

    In sintesi: xe un furbon che a seconda dela posizion geografica e del tipo de publico el ghe mola la pirulina giusta per becarse l’applauso.

  6. alpino ha detto:

    nei confronti degli italiani fu etnica e politica nei confronti dei croati fu contro opposizione politica molto probabilmente ma comunque il succo non cambia a mio modo di vedere checchè se ne dica.
    Visto che ci sei non dimenticare gli sloveni oppositori infoibati anch’essi.
    Di Piazza ha parlato comunque dei soli italiani, per i croati oggetto di barbarie la paternalità dell’affermazioneè tua..

  7. stefano ukmar ha detto:

    Un omo vero ( tra l’ altro a fine mandato)el gavessi dovudo dir qualcossa anche sulla visita dei tre presidenti de Italia, Slovenia e Croazia in piazza Unità de cui in altre ocasioni el pareria esser molto fiero.
    Ma Dipi no xe un omo vero, ma solo in zerca-careghe.

  8. Tergestin ha detto:

    Xe come go dito qua sora Stefano: Dipiazza no ga -e no ghe frega de gaver- una sua idea precisa: el varda solo chi xe el publico de lugheri e el parla de conseguenza.
    El fa el discorso giusto fregandosene de contradir quel che el ga dito prima e/o dira’ dopo, el se beca l’aplauso, el se autoelogia sotolineando i sui meriti e finida la’.

    Tuto qua, a lu’ de ‘ste robe no ghe ne pol ciavar de meno.

  9. dimaco ha detto:

    ma la giornata del ricordo è stata istituita per ricordare ai giuliano dalmati come sono stati accolti dalla “italica madrepatria”?

  10. Tergestin ha detto:

    Comunque me domando, quando el nostro sindaco Quimby ga dito:

    “non bisogna mai abbassare la guardia, perché è necessario tenere sempre viva la voglia di verità: l’intolleranza e l’odio, infatti, sono sempre in agguato”

    certi sogeti con testa rasada e bomber nero che personalmente go visto quatro ani fa comemorar ‘sta giornada quando go acompagnado un alibidissimo amico, i lo ga aplaudido o no iera presenti?

  11. viceversa ha detto:

    @ 6 alpin:
    i sloveni opositori che de disi ti corispondeva ai circa 12.000 domobranci infoibadi a Kocevski Rog e li vicin…
    Però xè de dir ‘na roba: lori i ga vudo il coragio de confrontarse/scontrarse su sto punto. La loro sinistra ga amesso i errori/orrori de quela storia; catolici e liberali i ga ancora posizioni piutusto dure e de chiusura. Però xè de darghe atto che i xè rivadi far quel che in 50 e pasa anni in Italia no se ga mai fato.
    Infati i bon lanfur Dipiazza el ga seguido esatamente il solito “percorso” ‘talian del baston-carota… demoghe un contentin de qua, demoghe un colpeto de la; e le robe le resta come che le xè. E intanto il tempo pasa e speremo che quei pochi restadi nel fratempo i mori, così no i pol + romper i coj**ni, no??

  12. Rupel ha detto:

    ma cossa ve aspetté dai politici ??
    il loro motto xe: primna te prometo e dopo te lo meto, questo val da sinistra a destra

  13. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ viceversa

    In Slovenia hanno trovato una soluzione? Cioè adesso sono tutti a posto, pacificati?

    Allora è per questo che intitolano ex novo una via a Tito, e si rifiutano da quindici anni di eliminare il nome “Piazza Tito” dal centro del centro di Capodistria?

    L.

  14. Tergestin ha detto:

    Gnanca a dir riva Luigi. Un poco in ritardo, ma tra giorno del ricordo e post de Saviano, vedare’ che el fara’ del suo meio per recuperar.

    Comunque nissun risolvera’ (e cossa xe de risolver, in sostanza?) un bel pifero.
    In primis quei che va a far passerella el 10 febbraio: politicanti piu’ o meno de grosso calibro con codazzo de rufiani, asociazioni de comuni in esilio gestide da quarantenni nati venti ani dopo l’esodo, estremisti de destra che bofonchia do’ frasi in crose…..

    Alora? Niente.

    L’importante xe che se ne parli, se ne parli e se ne parli. Fin la nausea, a oltranza, ogni giorno el piu’ possibile. Cussi’ ingrassa politicanti, asociazioni e vari discutibili figuri. Se spargi un poca de tension etnica, se fa tante sceneggiade con discorson solenne e nel fratempo via libera a libri, riviste, articoli, fiction, vie, momunmenti, gagliardetti, siti internet e tesseramenti che riva. Se lo ga fato per sessanta ani e squadra che vince non si cambia.

    Dopo oviamente chi parla de speculazion dei morti xe un che vol veder la truppa rossa manifestar pel corso, certo.

  15. piero vis'ciada ha detto:

    per tergestin, visto che te brontoli con questo e con quel… no dimenticarte de questi spargitori de tensioni etniche…. .)

    • 10 feb – BERSANI: CUSTODIRE MEMORIA PERCHE’ NON SI RIPETA ABISSO
    • 10 feb – IERVOLINO: NON ODIO MA RIFLESSIONE E IMPEGNO
    • 10 feb – MARINI (UMBRIA): MEMORIA VITTIME SIA CONDIVISA

  16. piero vis'ciada ha detto:

    tergestin, te go trovado una altra politicante locale più o meno grande con codazzo de ruffiani che bofonchia do frasi in crose:

    (ANSA) – TRIESTE, 9 FEB – L’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani, nel Giorno del Ricordo, ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella quale ha chiesto ”di rendersi ancora una volta equanime e alto testimone presso le istituzioni e tutti i cittadini”. ”Il Giorno del Ricordo – ha scritto Serracchiani – ci impegna oggi a ricordare quello che gli italiani della costa orientale dell’Adriatico hanno pagato sulla loro pelle,costretti ad abbandonare i loro luoghi e case, le loro tradizioni, la loro antica civiltà, addirittura le loro tombe. Ci prega di conservare segno interiore del sangue versato nelle voragini carsiche”.

    questi però (del pd) no me risulta che i lo gabi fato per 60 anni… quindi stemo freschi…se i ga de recuperar tuti i anni aretradi… ah ! che disperazion…

  17. piero vis'ciada ha detto:

    l’unico che no ga dito niente (fasendo contento tergestin) xe sta el berlusca… ieri non visto a nissuna commemorazion del Giorno del Ricordo… forsi el se ga ricordà che el gaveva qualche nipotina da salvar…

  18. Tergestin ha detto:

    @ Piero

    E quindi? No cambia una virgola. Se la sinistra che se ga girado dall’altra parte fasendo finta che certe robe no esisti o se oponeva diretamente, fin pochi ani fa, se meti a far passarela eletoral col discorsin conciliante, no xe cazi mii, la penso uguale a prima. Anzi, anca de piu’.

    Ma ti te pensi sul serio che se ghe demo una cartina geografica in man ala Iervolino la sa trovarte Trieste (no parlo gnanca dell’Istria e dintorni, figuremose)?

    Dei, su.

  19. piero vis'ciada ha detto:

    20 – mah, nel 2008 in qualche modo la xe rivada, forsi col satelitare…

    “Il Sindaco di Napoli Rosa Iervolino Russo è intervenuta oggi, a Trieste, alla 25^ Assemblea Anci nella sessione dei lavori dedicata alla “Carta delle Autonomie”. Un intervento che si è soffermato anche sul federalismo fiscale e sulle difficoltà di attuare un processo di riforma sostanziale…”

  20. piero vis'ciada ha detto:

    che bruto viver el tuo, tergestin, no te ga considerazion per nisun… tuti mona xe per ti.

    ma in efeti, dimenticavo che te son el vero “tergestin”… (cussì lori pensa de tuti… xe tuti mona, solo i triestini xe furbi, incompresi… da tuti)

  21. Tergestin ha detto:

    Se semo cussi’ presuntuosi cos’te ghe fa in mezo a noi arogantissimi patochi, me domando.
    Beneficenza per le anime perse?

  22. effebi ha detto:

    imparo

  23. Tergestin ha detto:

    No so da chi, visto che ormai a TS de Triestini xe rimasti pochi. I ga dovu’ farghe posto ad altri, ma de “quell’esodo” no se parla mai.

  24. effebi ha detto:

    brontolon ! lascia perdere… vedi che siamo appena al 25 post !!!! SU UN ARGOMENTO COME QUESTO… con un TITOlo simile…

    Siamo entrati DAVVERO in una NUOVA ERA….

    Più che questo intervento di dipiazza (un saluto da sindaco che molla….) ritengo assolutamente interessanti (nel contesto del 10 febbraio) “il discorso” napolitano/fini (presidente e presidente della camera) che hanno espresso quanto il popolo italiano ha il bisogno di sentire nel 2011 (su questo argomento)

    bella coppia, ci manca solo un presidente del consiglio (anche uno normale 🙂 )…
    tremonti che fa !? è libero ? 🙂

    VIVA l’ITALIA !

  25. Tergestin ha detto:

    “brontolon ! lascia perdere… vedi che siamo appena al 25 post !!!! SU UN ARGOMENTO COME QUESTO… con un TITOlo simile…
    Siamo entrati DAVVERO in una NUOVA ERA….”

    No posso darte torto, ‘desso che ghe penso…..!

  26. Luigi (veneziano) ha detto:

    La cosmogonia tergestiniana: a Trieste non ci sono più triestini; la città è in mano ai barbari; i veri triestini sono esuli in patria o esuli in giro per il mondo.

    E chi non lo capisce e non lo grida ogni due per tre xe mona.

    Ma quanto soffri?

    L.

  27. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Pof, gnanca tanto. Un poco si’. Come xe a Venezia? Xe rivada la trupa bolscevica?

  28. effebi ha detto:

    macchè parco della pace….!!!
    lavoro… lavoro…lavoro…
    scambi econiomici e culturali… basta demagogie ! la serenissima insegnava…

  29. dimaco ha detto:

    “il terribile contraccolpo” più corretto: giusta punizione.

    “rasa al suolo come Dresda da cinquantaquattro bombardamenti aerei, si vuoterà completamente fra il 1943 e il 1945 di tutti i suoi cittadini di lingua italiana.” ovvero non fuggirono per paura delle persecuzioni ma per paura dei bombardamenti.

    “trattati come intrusi o addirittura bollati come «fascisti»” dimostrazione delle amorevoli braccia della madrepatria.

  30. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Tu da una parte e Lacota dall’altra: ognuno dei due in realtà è il migliore amico dell’altro.

    L.

  31. Tergestin ha detto:

    Ma infati el fassismo no ga inventado niente.
    I ga solo “potenziado” le tensioni, el nazionalismo e i odi iniziadi col caccume iredentista.

  32. dimaco ha detto:

    accidenti e pensavo di essere io quello cattivo.

  33. Luigi (veneziano) ha detto:

    E’ interessante leggere gli interventi dal 33 al 40: paiono puro teatro dell’assurdo.

    Fiore eccelso in cotanta scienza, l’intervento numero 35, dal quale apprendiamo che gli abitanti delle città sono colonizzatori, mentre quelli del contado sono autoctoni.

    Mi pare di aver letto qualcosa di simile su un vecchio Topolino: una storia dal titolo “I perfidi colonizzatori di Paperopoli” o qualcosa di simile.

    Alla fine vincevano i buoni.

    L.

  34. piero vis.ciada ha detto:

    dunque me par de capir che qualcossa xe sta cancelado… 🙂

  35. ufo ha detto:

    Qualchedun sa se almeno sto anno i ga avuto il coraggio de pubblicar i nomi de chi che ghe ga dà la medaglietta ricordo – o anca sto anno i se vergogna de far veder l’elenco?

  36. Luigi (veneziano) ha detto:

    La cerimonia di consegna è pubblica.

    Tutta la storia per cui si tratti di un segreto di stato è stata propinata dalla Cernigoi: una delle millanta balle che questa racconta in giro.

    L.

  37. ufo ha detto:

    Luigi – il primo anno l’elenco era stato reso pubblico da parte della Prefettura. Gli anni seguenti non solo non hanno ripetuto la pubblicazione, ma ad esplicita richiesta hanno rifiutato di condividere l’elenco motivando tale decisione con la riservatezza dei dati personali. Parlo per esperienza diretta, senza intemediari.

    “Segreto di stato” non è, sono d’accordo – anche perché questo termine ha un significato del tutto particolare nel Belpaese. Resta il fatto che i nomi dei pataccati si sanno solo e soltanto se il cronista presente alla cerimonia ha spazio e voglia di pubblicarli, ed in effetti nel 2009 così è stato.

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo

    Ripeto: la cerimonia è pubblica.

    I dati dei primi 26 decorati sono stati pubblicati da “Il Piccolo” il 9 febbraio del 2006.

    A giugno del 2007 Claudia Cernigoi che ti fa? Prende l’elenco dei decorati e aggiunge alcune note.

    Fra di esse, cito una parte di ciò che scrisse di Norma Cossetto:

    “La vicenda di Norma Cossetto è però controversa. La giovane, figlia di Giuseppe Cossetto, possidente istriano, nonché gerarca fascista, faceva parte ella stessa di diverse organizzazioni giovanili fasciste, amava le armi, insegnava, nonostante non fosse ancora laureata, nelle scuole italianizzate dell’Istria croata, girava l’Istria, in piena guerra e repressioni nazifasciste, per raccogliere dati per la sua tesi di laurea intitolata “L’Istria rossa”, specificando chiaramente che il colore rosso derivava dalla bauxite, e non certo dalle idee politiche dei suoi abitanti”.

    Norma Cossetto era iscritta al GUF, e cioè ai Gruppi Universitari Fascisti, come moltissimi studenti universitari d’Italia. Fra gli iscritti al GUF vi furono anche dei famosi comandanti partigiani. Però questo fatto – per la Cernigoi – diventa altamente sospetto. Non solo: questa singola iscrizione viene moltiplicata, fino a far diventare la Cossetto una iscritta a “diverse organizzazioni giovanili fasciste”. Che fosse “amante delle armi” è semplicemente una balla. Si dice che una volta sparò con la pistola del padre, ma ovviamente alla Cernigoi che frega di tutto questo? Il suo evidente scopo è di dimostrare che Norma Cossetto meritava di morire! Altra colpa grave: insegnava nelle scuole italianizzate dell’Istria croata. Ebbene: Norma Cossetto fece delle supplenze in una scuola elementare. Osservate però come mette giù la questione in modo subdolo la Cernigoi: come se la Cossetto fosse colpevole di italianizzare le genti croate! Il fatto poi che girasse l’Istria e quell’incredibile menata sull’Istria Rossa (nome che chiunque conosce l’Istria sa benissimo essere una delle divisioni “classiche” della regione) è una boiata pazzesca scritta dalla Cernigoi. Mi ricorda tantissimo i famosi “calzetti azzurri” di quel giudice che aveva condannato la Finivest e che venne “beccato” a fumare per Milano!

    Morale della favola: da quell’anno i dati non vengono più pubblicati, onde evitare queste clamorose e vergognose manipolazioni da parte della Cernigoi.

    Tutti quindi sanno chi devono ringraziare.

    Ovviamente per lei tutto ciò fa parte di un mostruoso complotto neofascista.

    Mi fa poi piacere leggere come consideri questi morti ammazzati: “pataccati”. Sei solo l’ultimo del lungo elenco di chi disprezza i morti. In ottima compagnia con tutti i mestatori di ogni pessima risma.

    Luigi (veneziano)

  39. Tergestin ha detto:

    Mi dissento da quel che disi la Cernigoi, perche’ quela mula, in quela circostanza iera una vitima e basta.
    No go altro da agiunger.

  40. dimaco ha detto:

    Tergestin benvenuto nella combricola dei mestatori. deve essere un’onore essere scomunicato dal doge in persona.Luigi la storia di Norma Cossetto è piuttosto oscura. Si disse che le tagliarono i seni, ma non è mai stato dimostrato. ci sono solo le solite ciance senza nessun fondamento create ad arte per sputtanare i partigiani.

  41. Luigi (veneziano) ha detto:

    Non era necessario tagliare i seni alla Cossetto per sputtanarsi: basta il fatto di averla ammazzata in quel modo.

    L.

  42. dimaco ha detto:

    Norma cossetto riconosciutadallo sio con certezza dopo 76 giorni a decomporsi in una cavità carsica. Persino oggi senza il DNA è difficile identificare una persona in avanzato stato di deconposizione. normalmente si usano i calchi dentali in mancaza di riscontri si usa il DNA. Tu hai idea quanto ci mette un corpo a decomporsi in condizioni paratgonabili a quell di una foiba? Te lospiego. per rpimi sono i batteri interniche iniziano a mangiarsi il corpo dall’interno. dall’esterno invece ci sono gli insetti spazzini che attaccano le parti molli. ovviamente ferite aperte aumentano la velocità di decomposizione in quanto gli insetti hanno una via più diretta per penetrare la pelle. Forse la temperatura bassa può rallentare la decomposizione ma non fermarla, a meno che non sia a livello di congelamento.

  43. dimaco ha detto:

    ho letto che lo zio la riconobbe dal golfino, ma dalle dichiarazioni risulta che fosse completamente nuda. il volto non può ssere riconoscibile dopo tutte le (presupposte) violenze.

  44. Luigi (veneziano) ha detto:

    Abbiamo appena scoperto che probabilmente Norma Cossetto è ancora viva.

    L.

  45. effebi ha detto:

    dimaco te guardi tropi telefim

  46. ufo ha detto:

    Perché ti ripeti, Luigi? Qualcuno ha forse detto il contrario? Certo che la cerimonia è pubblica e posto che uno si trovi in città quel giorno, abbia una cravatta ed il necessario pelo sullo stomaco – e trovi posto nel numero limitato di seggiole offerte, può assistere e, se rappresentante della stampa, segnarsi i nomi. In tutti gli altri casi niente da fare, ne per scopo di studio ne per magari verificare il rispetto della legge. Persa l’occasione non c’è più nulla da fare.

    Leggo la tua divagazione sulla Cossetto e mi chiedo perché hai selezionato solo lei dalla lista – l’Alfredo Casadio della banda Colotti non suonava altrettanto bene? Sai, quella banda Colotti, altrimenti nota come Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza, passata alla storia per la sua attività principale, la tortura dei prigionieri. Cito da Wikipedia: “L’Ispettorato di P.S. di via Bellosguardo, trasferitosi dopo in via Cologna, procedette all’arresto dei fratelli Antonio e Augusto Cosulich. Il barone Economo si rivolse al Supremo Commissario dott. Rainer per ottenere l’immediato trasferimento dei detenuti dall’Ispettorato alla sede delle S.S. di piazza Oberdan, a causa dei noti sistemi di tortura dei detti agenti italiani, usati contro patrioti. Il Supremo Commissario accolse subito la richiesta e disse che la polizia tedesca non usava i metodi crudeli e le sevizie escogitati dall’Ispettorato.[nota mia: quelli meno patriottici, o i patrioti di un’altra patria, invece crepino pure?]” Ma sono sicuro che hai solo scelto un nome a caso, non faresti mai mosse così tendenziose. Non mi spiego invece perché hai copiato solo una parte dell’appunto della Cernigoi, omettendo quella che a me pare la parte più degna di dibattito. Casi della vita. Per chi gradisse leggersi il testo integrale esso è disponibile qui.

    Mi resta un dubbio però: se ho capito bene mi stai dicendo che a febbraio 2007 la Prefettura ha messo il coperchio sui nomi dei “ricordati” a causa di un testo pubblicato dalla Cernigoi… nel giugno 2007? Ohibò. Sono sicuro che è colpa mia, che ho bigiato il giorno che spiegavano i paradossi spazio-temporali. MI sa che dovrò inchinarmi di fronte alla tua superiore intelligenza e chiederti di volermi rispiegare questo inghippo. Lentamente, prego. Ho come il sospetto che la spiegazione mi procurerà un lieve capogiro e avrò bisogno di sedermi.

    Un’altra cosa che non mi è chiara è perché questa tesi non è quella della Prefettura. Non vi parlate? Hai provato a spiegar loro che tu hai sempre ragione e quindi devono usare la tua giustificazione?

  47. ufo ha detto:

    Hai voglia di leggere la mia contro-tesi? Probabilmente no, ma so che la leggerai comunque… La differenza tra l’elenco del 2006 (pubblicato) e quello del 2007 è in uno dei nomi – quello di un criminale di guerra iscritto negli elenchi dei ricercati dalle Nazioni Unite. Tale Serrentino Vincenzo, sai. Il tizio ha una storia un po più interessante dei suoi compagni di elenco. Prima di terminare la sua carriere come ultimo prefetto di Zadar il tizio produceva condanne a morte – su scala industriale – facendo parte del Tribunale Speciale per la Dalmazia. Laddove “speciale” significa letteralmente al di fuori del normale ordinamento giudiziario, proprio perché come per l’analogo tribunale triestino i giudici ordinari, per patriottici e fedeli al regime che fossero, avevano rifiutato di sporcarcisi le mani. Il buon Vincenzo, dunque, produceva cadaveri. Qualcuno perché effettivamente impegnato nella guerra di liberazione, ma molti anche perché solamente parenti di quegli altri, altri ancora perché particolarmente sfigati (posto sbagliato al momento sbagliato ecc.) ed i più disgraziati solo perché il nostro per meno di tot condanne non si spostava e quindi il numero di condannati a morte doveva combaciare col numero delle casse da morto che opportunamente si era portato dietro. Un funzionario ligio a dovere e coscienzioso – portare avanti e indietro delle bare vuote era uno spreco di risorse, specialmente in tempo di guerra. Tempo medio necessario per emettere una condanna: quindici minuti a cranio. Mica c’era tempo da perdere.

    Poi un bel giorno il nostro si è trovato dalla parte opposta – sul banco degli imputati. Sfigato, eh? Sui mille e rotti che sono finiti sugli elenchi delle Nazioni Unite essere l’unico pirla che si fa beccare, mentre a tutti gli altri è bastato scappare in Italia e gridare “tana” per scamparla liscia e continuare la carriera come niente fosse, con un paese intero impegnato a trovare mille e più scuse differenti per evitare non solo di doverli estradare, ma neppure di portarli a giudizio – e lui invece no, imputato davanti ad una corte di barbari sanguinari. Talmente barbari che invece di apprendere le lezioni impartite dalla superiore civiltà di Roma e fucilarlo dopo un quarto d’ora di cerimonia – ci hanno messo due anni, gli incapaci. Un anno per il primo grado, un altro anno per l’appello; si può dire che il suo ruolo di imputato è durato ben più della somma di tutti i procedimenti da lui condotti quando c’era Lui. Ditemi voi se è questo il modo di condurre un paese. Dove si va a finire se tutti quanti pretendono un processo vero e poi anche l’appello.

    La Repubblica italiana ricorda, c’è scritto sulle medagliette. Cosa ricordi esattamente non si sa, neanche a chiederlo per iscritto. Probabilmente ricorda Serrentino come trucidato, ovviamente “solo perché italiano”, e le sue vittime solo come incidenti di percorso, insignificanti. Ed è questo il motivo per cui si è cercato di far passare inosservato l’elenco del 2007 – perché, per improbabile che sembri, anche i croati, i connazionali delle vittime di Serrentino, hanno la capacità di ricordare il nome del boia. Poi si sa com’è finita: è andata male, i nomi sono trapelati comunque e mezza Dalmazia ha ricordato, con conseguente figuraccia diplomatica. A te invece cos’è che ricorda quel nome? Un funzionario caduto nell’adempimento del proprio dovere, come recita la formula di rito? E da quella volta il malcostume di tenere gli elenchi aumm aumm è rimasta.

    Poi ci sarebbe pure un altro motivo per non gridare i nomi dei medagliati in pubblica piazza: si chiama, probabilmente, imbarazzo. Perché i nomi che vengono occasionalmente fuori sono effettivamente imbarazzanti, quando riescono a sfuggire da sotto la coperta. Su un milione di infoibati uno penserebbe che un minimo di cernita sarebbe possibile, se non doveroso, farla …ed invece ti ritrovi a pensare cos’aveva in testa chi ha dato il benestare alla patacca. Oppure che già nei primi anni ci si è trovati a grattare il fondo del barile pur di mettere qualche nome in elenco? Dimmi tu come dovrei interpretare il Del Negro. Quello dell’elenco del 2009, unico elenco pubblicato dopo il 2006. Per chi volesse controllare di persona, invece di fidarsi di me: avete assolutamente ragione, e l’elenco sta nel Piccolo di Trieste, edizione dell’undici febbraio 2009, pagina 14, rivolgersi alle biblioteche cittadine. Cito testualmente: “Oliviero Del Negro, triestino, militare della Guardia civica, nel dicembre del ’44 era di servizio a Opicina: fu ucciso da una raffica di mitra durante un’imboscata.” Chiuse virgolette, aperto dibattito: è così che si è arrivati al milione di infoibati? Un appartenente ad un corpo militarizzato in cui si entrava volontari e si giurava fedeltà al Terzo Reich, ucciso in combattimento mentre era armato ed in uniforme? Accidenti: con questo criterio sono “infoibati” anche gli alpini sul Don ed i legionari in Spagna, per non parlare di El Alamein; e la seconda guerra mondiale è costata sessanta milioni di infoibati… Dicevamo: cos’è esattamente che la Repubblica italiana ricorda nel suo caso? E non è che per cortesia si potrebbe avere gli elenchi degli anni mancanti – non che non mi fido, è solo curiosità, la mia…

  48. ufo ha detto:

    Mi permetto di porti una domanda relativa al passo della Cernigoi che contestavi. Come certamente saprai gli interrogativi sollevati dalla ricercatrice sulle varie versioni del rapporto Harzarich risalgono al secolo scorso e usano come fonte il Bollettino dell’Unione degli Istriani. Nel cercare il numero in questione ho trovato invece il numero XXV del 2006, dove il riquadro dedicato alla Cossetto contiene un testo assai simile al tuo commento. Solo un caso, Luigi? Perché se mi rinfacci il disprezzo per i morti e poi bazzichi certe compagnie mi sa che ti sei perso qualche piccolo dettaglio per strada. Personalmente non ho alcun problema con i morti di qualsiasi parte, che in quanto morti non possono più fare ne patire alcun male, ma lo riservo piuttosto per taluni dei vivi che invece di fare del male ci provano regolari come orologi. L’anno scorso il capoccia dell’Unione è passato alla storia per aver pubblicamente affermato che il fascismo non andava annoverato tra i regimi totalitari che hanno insanguinato queste terre; pochi anni fa invece era giunto al punto di inventarsi di sana pianta due foibe nuove, puramente per farsi pubblicità. Perché quelle che ci sono non bastano, par di capire. Sarebbe questo il rispetto per i morti che mi porgi ad esempio, per caso? Potresti aver ragione: a noi barbari potrebbe venir utile imparare dalla superiore civiltà latina com’è che si rispettano i morti. Ma dopo aver visto cos’è che si intende per rispetto mi sta benissimo se restiamo barbari alla vecchia maniera, grazie.

    Forse ti potrebbe essere d’aiuto una maggiore diffidenza nei confronti di certe realtà, visto che con tutta la tua prosopopea ogni tanto inciampi in errori da principiante. Usi paroloni altisonanti, ma a volte dai l’impressione di uno che abbia imparato per corrispondenza. A leggerti sembra che non ci sia argomento in cui non sei stra-preparato… e poi mi descrivi Claudia Cernigoi ed Alessandra Kersevan come storiche “della minoranza”! Complimenti!

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