10 Febbraio 2011

AcegasAps con le batterie scariche, Bushati e Rezzano apparecchiano tavola al “PalaTrieste”

TRIESTE. Cala un gelo sinistro sul “PalaTrieste”: l’AcegasAps archivia il secondo stop di fila, inchinandosi al cospetto della Centrale del Latte Brescia, ma stavolta la sconfitta ha un sapore diverso rispetto ad altre occasioni. Finisce 54-65 e i presupposti ci sono tutti per parlare della prima vera crisi di stagione tra le fila biancorosse: davanti a un’avversaria che, con tanti talenti nel roster, ha quasi recitato il ruolo di gatto che gioca col topo (primi venticinque minuti di profonda tranquillità, poi la zampata vincente da parte degli uomini di Dell’Agnello) i giuliani di coach Dalmasson hanno dato la netta impressione di fragilità, sia mentale che fisica. Se da una parte gli ospiti sono stati sufficientemente limitati in attacco, con tre quarti di difesa onesta, è anche vero che i triestini hanno nuovamente patito il braccino corto in fase realizzativa: troppo poco il 30% al tiro totale, un male questo che si è nuovamente ripetuto dopo la debacle di Treviglio, specie se vista con gli occhi di uno spettatore quasi incredulo nell’involuzione della squadra. Gli sguardi persi dei giocatori, durante e al termine del match, sono un segnale inequivocabile che più di qualcosa sta girando storto: in tal senso, non ci si può nascondere dietro a un dito nell’affermare che la Trieste attuale macina davvero poco buon basket.

Un generoso Maiocco, abile ad attirarsi le attenzioni della difesa bresciana che lo manda tre volte in lunetta, è il principale terminale offensivo dei padroni di casa a inizio gara: le percentuali giuliane non si dimostrano altissime sin dal principio, con l’AcegasAps che mette pochi palloni in mano ai lunghi preferendo invece soluzioni dalla media-lunga distanza che, troppo spesso, si spengono sul ferro: la Leonessa ringrazia (con Ghersetti protagonista di frazione), andando al 10′ sul +1 dopo aver inseguito, seppur di poche lunghezze, per tutto il primo quarto.

Con gli ospiti che si spingono sino al +4 (17-21) entra in gioco la spregiudicatezza di Scutiero: per il giovane play (nuovamente tra i migliori dell’organico biancorosso) sono sette i punti realizzati sino al tè di metà gara, in uno scenario dove si continua a segnare poco. Per Trieste si accende anche Contento (veloce in attacco e precisissimo dalla linea della carità) e il quarto va in ghiaccio sul 33-29.
Brescia dimostra tutto un altro passo nalla ripresa, iniziando a calare i primi assi sul tavolo: in prima battuta è il triestino Rezzano a essere una mina vagante in grado di aprire la difesa di casa e a rovesciare l’equilibrio in campo. I lombardi vanno avanti di un punto al 27′ (42-43) e, dopo l’acuto finale biancorosso con Maiocco e la tripla allo scadere di Contento (47-47 alla penultima sirena), è Franko Bushati a fare pentole e coperchi in campo. La Centrale del Latte scappa inesorabilmente via negli ultimi dieci minuti, mettendo il turbo con l’italo-albanese che, con canestri realizzati e “zingarate” in area pitturata, mette la freccia senza più guardarsi indietro.
Il 50-60 a 240 secondi dalla fine è una forbice di svantaggio troppo larga per una Trieste che non ha più alcun tipo di lampo in attacco: su fronte giuliano, tante forzature per tiri che non vengono in alcun modo premiati dagli Dei del basket. Impossibile vincere, in questo modo.

Acegas Aps Trieste – Centrale del Latte Brescia 54-65 (14-15, 33-29, 47-47)

Acegas Aps Trieste: Vidani, Busca 2, Raspino 4, Scutiero 10, Maiocco 12, Colli 5, Moruzzi 4, Benfatto 3, Magro 7, Contento 7. All. Dalmasson

Centrale del Latte Brescia: Farioli, Stojkov 3, Bushati 16, Rezzano 16, Poti, Quaroni 2, Gergati 12, Ghersetti 10, Crow 7, Maganza. All. Dell’Agnello

Arbitri: Buttinelli, Gadda.

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