Un’altra Trieste: “Il Pdl rinuncia definitivamente a vincere le elezioni a Trieste”

“Nelle corse dei cani esiste una lepre finta da inseguire. Nella caccia alla volpe, uno straccio per ingannare. Nel Pdl triestino ci sono i candidati sindaco per distrarre l’opinione pubblica. L’ultimo in ordine di arrivo ci sembra così clamoroso che addirittura un uomo solitamente prudente come l’Onorevole Roberto Antonione – che forse finalmente capirà che non può esserci una strada ragionevole di confronto con questo Pdl – si domanda e chiede se possa essere il vice coordinatore vicario del Pdl a fare il candidato Sindaco per il partito di maggioranza relativo”. A prendere posizione, dopo l’annuncio della scelta di Piero Tononi da parte del coordinamento comunale del Pdl, è il direttivo di Un’altra Trieste.

“Purtroppo temiamo che si avvierà l’ennesima fase di nomi tirati fuori dal cilindro, di candidature poco credibili – forse la prossima volta tireranno fuori il nome di Mikeze e Jakeze – e che per Trieste sia ancora lontano il momento in cui ci si potrà confrontare sui programmi e sulle urgenze per questa città. Le modalità utilizzate per designare l’ultimo specchietto per le allodole, dimostra – nonostante lo sponsor “di peso” rappresentato nientemeno che del coordinatore comunale Fulvio Sluga – che nel Pdl non vi siano regole, ma soltanto teatrini che vengono messi in piedi una volta ogni tanto, per decretare decisioni già prese altrove. E che anche scelte così decisive per le sorti del futuro di Trieste vengano assunte sulla base di strategie che rispondono alle logiche di un solo, grande manovratore”.

Secondo i rappresentanti di Un’altra Trieste “la linea seguita finora dal Pdl, così autodistruttiva, tesa a dividere e a scavare fossati sempre più ampi all’interno del suo elettorato – che non può che essere smarrito e disorientato – non può ragionevolmente essere finalizzata alla vittoria. E’ chiaro che c’é qualcuno che ha già preventivato l’impossibilità per il Pdl di vincere le prossime elezioni amministrative senza le componenti che lo hanno già lasciato – probabilmente l’ultimo sondaggio commissionato è stato in tal senso decisivo per prendere atto di una situazione in realtà già molto evidente – e abbia già messo fieno in cascina per affrontare il prossimo giro, fermo al via”.