2 Febbraio 2011

Consegna farmaci agli anziani, nuovo protocollo del Comune di Trieste

Un nuovo Protocollo Operativo, che riprende e conferma il precedente sperimentalmente introdotto nel maggio 2009, è stato sottoscritto oggi in Comune con lo scopo di ulteriormente ottimizzare il sistema di distribuzione dei farmaci di utilizzo continuativo alle persone sole e con difficoltà di movimento, in particolare anziani e disabili, che usufruiscono del Servizio comunale di assistenza domiciliare e non sono in grado di provvedere autonomamente al ritiro dei medicinali in farmacia.
Il Protocollo è stato siglato fra l’Assessorato alla Promozione e Protezione Sociale del Comune di Trieste, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, l’Ordine dei Farmacisti e la Federfarma della Provincia di Trieste. Per gli enti firmatari sono intervenuti rispettivamente l’Assessore Carlo Grilli, il presidente dei Medici Claudio Pandullo e il presidente dei Farmacisti Marcello Milani. “Completerà” a breve il presidente locale di Federfarma Alessandro Fumaneri.

In pratica – e come detto con lo scopo precipuo di andare incontro agli anziani e disabili che vedono le loro difficoltà ulteriormente aggravate dallo stato di solitudine – l’accordo, che avrà una durata di due anni, prevede innanzitutto la precisa individuazione da parte dei Servizi domiciliari del Comune delle persone bisognose di tale supporto, quindi la presa di contatto degli operatori comunali con i rispettivi medici di famiglia che verificherà le necessità e preparerà le ricette. Ancora l’assistente domiciliare contatterà la farmacia di riferimento per comunicare quanto concordato con il medico. Infine, spetterà alla farmacia provvedere a ritirare le ricette presso lo studio medico e a consegnare quindi i farmaci al paziente.

Viene così messa in campo – è stato osservato oggi dai partecipanti alla conferenza stampa che ha preceduto la firma – una efficace sinergia pubblico-privato fra i Servizi sociali comunali e i soggetti del settore sanitario e farmaceutico del territorio; una collaborazione proficua che, confermando i contenuti e le modalità operative già fin qui positivamente sperimentate, consentirà di ridurre i tempi necessari sia per il rinnovo delle prescrizioni mediche che per il conseguente approvvigionamento dei farmaci, e ciò – com’è evidente – a tutto vantaggio in primo luogo degli utenti bisognosi di tale supporto: finora una cinquantina circa – è stato precisato – fra anziani e disabili.

Insomma, un “sistema” virtuoso e all’avanguardia che – come ha dichiarato l’Assessore comunale alla Promozione e Protezione Sociale Carlo Grilli – “rappresenta un tassello in più in una “rete” del welfare cittadino che, sul nostro territorio, già è pienamente capace di operare in maniera integrata, funzionando a livelli di vera eccellenza.” Concetto ripreso anche dal presidente dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Claudio Pandullo e dal “collega” dei Farmacisti Marcello Milani che hanno entrambi sottolineato come questa stretta e concreta collaborazione operativa fra Comune, Ordini e associazioni di categoria “costituisca il primo esempio di questo genere finora praticato in Italia”.
“Un motivo di orgoglio in più per la nostra città dove, tra l’altro – ha detto ancora Pandullo – proprio la costante e proficua collaborazione fra il Comune, e in particolare l’Assessorato alla Promozione Sociale guidato da Carlo Grilli – e l’Ordine dei Medici ha consentito di attivare anche un utilissimo corso informativo per medici sulle tematiche e le opportunità connesse al Fondo per l’Autonomia Possibile (FAP)”.

“E dal canto loro – ha ribadito Milani – le Farmacie, ormai divenute uno snodo centrale del sistema sanitario cittadino (anche per l’importante servizio svolto di prenotazione CUP decentrata), saranno sempre a disposizione per sostenere e ottimizzare un’iniziativa di grande utilità e civiltà”.
Tutti i presenti – tra i quali anche la direttrice del Servizio Disabili e Anziani del Comune Maria Giovanna Ghirardi e Anna Galopin responsabile della specifica Unità operativa Domiciliarità Anziani – hanno dunque rimarcato l’importanza fondamentale della prosecuzione del lavoro “in rete” tra i vari soggetti della comunità locale nel suo insieme – istituzioni, organizzazioni, professionisti e gli stessi cittadini – per consentire la miglior qualità della vita possibile ai soggetti più fragili.

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