1 Febbraio 2011

“No alla tassa di soggiorno alberghiera, è una gabella medievale”

“No alla tassa di soggiorno alberghiera ipotizzata dai decreti sul federalismo fiscale”. A domandarlo è il consigliere regionale Udc Edoardo Sasco attraverso un’interrogazione rivolta alla Giunta, con la quale chiede di conoscere il parere riguardo a questo nuovo tributo.

“Il turismo in Friuli Venezia Giulia, e a Trieste in particolare – secondo il consigliere regionale dell’Udc – costituisce una delle principali ricchezze e va perciò favorito e non invece caricato di una nuova tassa che, oltre a non apportare alcun beneficio a un settore attualmente in crisi, non sarà certamente in grado di risanare i bilanci comunali”.

“La nostra Regione – conclude Sasco – ha la competenza primaria sia in materia di turismo sia sulle autonomie locali, ragion per cui dovrebbe chiamarsi fuori, proprio in ragione della sua autonomia speciale, da questa gabella di tipo medioevale che altro non farebbe che peggiorare la situazione del turismo regionale”.

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3 commenti a “No alla tassa di soggiorno alberghiera, è una gabella medievale”

  1. arlon ha detto:

    Concordo. Po’ se lo pol “permetter” posti tipo Venezia, Roma, etc.. sicuro no Trieste, Lignan o Tavagnacco.

    Ma al estero, sto tipo de tassa esisti? No me ricordo de gaver mai pagà.

  2. cagoia ha detto:

    Se la paga quasi ovunque

    Slovenia 1,01€ a persona al giorno
    Croazia 1€

    In Francia la taxe de séjour (www.taxedesejour.net), in vigore dal 1910, è un’imposta comunale i cui proventi vengono utilizzati per migliorare lo sviluppo turistico. A Parigi è di 1 euro al giorno per persona, mentre nelle altre località è più bassa e può variare a seconda della tipologia di struttura utilizzata.
    In Germania prende il nome di Kurtaxe, è decisa a livello locale dai diversi stati e si applica nella maggior parte delle strutture ricettive delle località termali.
    In Austria la tassa è regolata dalle singole regioni, calcolata in base alla categoria della struttura ricettiva e alla località. Varia da un minimo di 0,75 ad un massimo di 1,90 euro. In Svizzera sono i diversi cantoni a decidere l’ammontare delle tariffe, che variano anche in base alla tipologia ricettiva scelta.
    In Gran Bretagna, il governo aveva proposto l’introduzione di una tassa turistica, la Bed Tax, scatenando la protesta di associazioni come Visit Britain e Events Industry Alliance (EIA). Il progetto era stato quindi abbandonato.
    In Polonia i visitatori che soggiornano per più di 24 ore in una località sono tenuti a pagare una tassa di soggiorno che varia, a livello locale, mentre in Olanda solo il 75% dei comuni applica la tassa. A Bergen (Limburgo), ad esempio, è di 1,20 euro a persona per notte. Città come Rotterdam e Arnhem, hanno abolito il contributo.
    Infine in Spagna non è richiesto alcun contributo di soggiorno. Esiste, invece, un’imposta per la sostenibilità ambientale nelle isole Baleari che va da 1 a massimo 2 euro.

    http://www.itamagazine.it/2008/11/27/il-ritorno-della-tassa-di-soggiorno/

  3. arlon ha detto:

    Per mi ga senso solo in casi particolari, tipo se se dormi dentro parchi, o in città patrimonio del umanità.

    Andar in una citadina X del Olanda e pagar extra me par semplicemente ridicolo (se son là spendo anche soldi in giro, quindi no i ga bisogno de sta tassa per guadagnarghe dal turista).

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