1 Febbraio 2011

Canile di Fernetti, il Wwf: “Solo cambiando sito si può rispettare davvero l’ecosistema”

Fonte: WWF – FVG

Soltanto individuando un sito diverso per il canile intercomunale, si può tutelare l’ecosistema e nel contempo trovare una sistemazione dignitosa per i cani abbandonati.

Lo afferma il WWF, che ribadisce così la contrarietà alla costruzione del canile nell’area presso Fernetti, individuata dal piano regolatore del Comune di Trieste.

Già nel 2006 il WWF aveva chiesto una diversa localizzazione del canile, poiché l’area individuata dal Comune era evidentemente del tutto inadatta sotto ogni profilo: naturalistico, i quanto si tratta di un territorio boscato, coperto da vegetazione di elevato pregio e con presenza di doline ed altri fenomeni carsici superficiali; funzionale, perché di difficile accessibilità ed irraggiungibile da persone non automunite; economico, perché la costruzione del canile implicherebbe l’urbanizzazione ex novo (costruzione di una strada di accesso, di allacciamenti acqua, luce, gas, ecc.).

E’ importante ricordare che la posizione contraria del WWF, ribadita anche nelle osservazioni sulla variante n. 118 al piano regolatore, coincide con quella della Soprintendenza ai beni architettonici e al paesaggio, espressa sempre in sede di osservazioni sulla variante 118. La Soprintendenza sottolinea infatti la presenza di elementi di pregio, quali muretti a secco, bosco carsico a Ostrio-querceti su suolo calcareo e frammenti di landa carsica (l’ecosistema più prezioso e fragile in assoluto esistente nel Carso), oltre alle già citate doline e formazioni di carsismo superficiale.

L’assurdità di voler ad ogni costo realizzare un canile in quest’area risalta ancor di più, se si considera che esistono – e sono state ripetutamente segnalate – alternative molto più ragionevoli, ad esempio un ampio spazio in adiacenza al canile sanitario dell’ASL (presso l’ex scalo ferroviario di Prosecco) e l’ex caserma della Guardia di Finanza presso l’ex valico confinario di Lipizza. Entrambe aree già urbanizzate, dotate di superfici adeguate e di facile accesso.

Anche il costo di costruzione, in questi casi, sarebbe ovviamente molto inferiore.

Da ciò l’ennesimo sollecito del WWF al Comune, affinché riveda la propria scelta “perché – sottolinea l’associazione – non è certo l’utilizzo di materiali ecologici e “consoni alla bioedilizia”, come dichiarato di recente alla stampa dall’assessore Lobianco, che farebbe diventare “rispettoso dell’habitat naturale” il canile previsto a Fernetti.”

Rispettosa dell’ambiente, del benessere degli animali e del denaro dei contribuenti sarebbe viceversa una scelta che privilegiasse il riuso di strutture esistenti, anziché l’urbanizzazione di aree naturali. Il WWF ricorda inoltre che la priorità per il Comune dovrebbe essere la promozione dell’adozione dei cani abbandonati (oggi in gran parte “parcheggiati” a spese di contribuenti, spesso per anni, in canili del Friuli), valorizzando e sostenendo concretamente il lavoro dei volontari delle associazioni zoofile attive nel settore.

Tag: , .

11 commenti a Canile di Fernetti, il Wwf: “Solo cambiando sito si può rispettare davvero l’ecosistema”

  1. francesco ha detto:

    E’ mai possibile che anche sul canile non si riesca a trovare una soluzione?
    Dico condivisa e realizzabile con tempi e costi tempi ragionevoli. E pensare che c’è pure un finanziamento di un milione di euro della regione. Si tratta in fondo di realizzare un semplice canile, mica di costruire la piramide di Cheope?!
    francesco cervesi

  2. sergio ha detto:

    Penso che di canili e di ricoveri nel nostro territorio c’è ne sono abbastanza, basterebbe che il comune di Trieste desse qualche aiuto alle varie associazioni di volontariato il problema sarebbe risolto, le varie associazioni di volontariato hanno a cuore gli animali, non credo se il comune aprisse un canile, gli animali troverebbero quel calore, che solo i volontari, e associazioni preposte sanno dare?, anche con un risparmio notevole,

  3. francesco ha detto:

    Quello che dici Sergio è vero. Però senza canile i randagi trovati nel nostro comune vengono “spediti” per legge in una struttura del friuli (che tra l’altro è una struttura privata). Tutto questo a pagamento del contribuente: ovvio.
    A Trieste come struttura privata conosco soltanto il Gilros a Opicina. Non è però grande a sufficienza, altrimenti i cani li manderebbero tutti li e non in friuli. Il comune aveva anche verificato la possibilità di ampliare quest’ultima ma pare che questo non fosse possibile.
    In un canile ci possono comunque lavorare le assocazioni.
    Ma mi ripeto e poi non lo farò più: una soluzione di buonsenso (anche dal punto di vista economico) volendo la si trova. Basta volerla cercare.

  4. Flores ha detto:

    “Una soluzione (in tutti i sensi)di buonsenso ( e venia per la ripetizione!)” come scrive francesco, è auspicabile e in tempi non biblici!
    Volontari per affiancare il lavoro degli addetti, a Trieste non mancano.
    Quanto al promuovere le adozioni dei randagi e dei rifiutati, la considero la strada principale da percorrere.
    Senz’ombra di polemica ed un’ombra di sospetto, vorrei sottolineare le difficoltà frapposte dai canili, senza far nomi quello di Porpetto, all’effettiva adozione di un cane. Anziano, di piccola taglia, da persona referenziatissima, sebbene non iscritta ad alcuna associazione, ma attiva e nota nel volontariato specifico.
    Ed è solo l’ultimo dei casi di cui sono venuta a conoscenza! Le motivazioni sono delle più plausibili …ma per umani! Si arriva a scomodare i problemi psicologici per aprire quelle gabbie infami e consegnare all’amore e cure consapevoli questi “di nessuno”…
    Perché? perché si preferisce spingere in adozione soggetti di taglia XXL?
    Saranno mica i 6€ giornalieri di contributo dati al canile per ciascun cane indiscriminatamente? Quanto mangia, occupa e sporca un piccoletto in rapporto al cagnone?
    “a pensar male si fa peccato..” Mi confesserò, dai!
    Da ultimo, nel condividere pienamente l’idea che siano preferibili “aree già urbanizzate, dotate di superfici adeguate e di facile accesso a costo inferiore” amante e proprietaria di cani, obbietto soltanto : attenzione! che “l’area urbanizzata” prescelta sia ubicata un pò distate dagli insediamenti abitativi…ciò no far ai altri….!

  5. sergio ha detto:

    @ Francesco c’è anche l’Astad a Opicina il Gattile Onlus,

  6. Dario Predonzan ha detto:

    I siti alternativi indicati per il canile (in particolare l’ex caserma della GdF) rispondono bene ai requisiti di distanza dalle abitazioni, indicati da Flores.

  7. Flores ha detto:

    E allora si parta,@ Dario, @Francesco Cervesi e aventi potestà e facoltà!
    Che Trieste cominci da quì a ri-meritare la sua fama di città civilissima!

  8. Dario Predonzan ha detto:

    Io, per il vero, di “potestà” non ne ho.
    Sono solo un privato cittadino, più che dire e scrivere – per anni – che quella di Fernetti è una soluzione idiota per il canile, non posso fare.
    Sta a chi è negli enti dove si decide (Comune e Regione, soprattutto), scegliere secondo buon senso. Il che finora non è avvenuto, posto che è dal 2006 che il Comune di Trieste si incaponisce sulla scelta del sito di Fernetti. Eppure ne sono cambiati almeno tre di assessori “competenti” da allora.

  9. sergio ha detto:

    quello che non so e vorrei sapere, quanti cani il comune di Trieste spedisce a Porpetto struttura privata in un anno ?, non credo che i triestini abbandonino cani e gatti, come succede in altre parti d’Italia (vedi striscia) dove addirittura si formano dei branchi arrabbiati, è inutile creare una struttura costosa sia nella sua attuazione, sia nel mantenerla per pochi animali, che potrebbero essere affidati a strutture private come si fa oggi, torno a ripetere quanti cani vengono abbandonati nella nostra provincia?, oltretutto bisognerebbe effettuare rigorosi controlli a chi compra animali e poi li abbandona, chi vuole disfarsene obbligarlo a pagare una retta di mantenimento presso una struttura fino alla sua morte

  10. McLoy81 ha detto:

    Certo sarebbe giusto fare piu’ controlli su chi compra animali (ed anche chi li vende…) ma obbligare a pagare rette ho paura che aumenterebbe l’abbandono sulla strada o addirittura peggio…..
    Dovrebbe stare nel buon senso delle persone fare una donazione al canile in cui ci si disfa del cane…..
    [Questo perche’ qualcuno puo’ arrivare a questa decisione sofferta per il bene del cane se ad esempio e’ in difficolta’ economica, per anzianita’, ospizio, altzaimer…..etc….]

  11. alessia ha detto:

    credo che ogni cane debba essere rispettato pertanto chiedo a tutti di adottare un cucciolo grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *