“E’ voce che circola da tempo la volontà della Regione di abolire le circoscrizioni nel comune di Trieste. Ritengo la proposta assolutamente condivisibile. Considerato che di fatto le circoscrizioni si riuniscono oggi per discutere ed esprimere pareri non vincolanti su un numero assai limitato di temi è difficile trovare nella permanenza delle stesse alcun valore di carattere realmente democratico e rappresentativo”.
A prendere posizione è il candidato alla presidenza della Provincia della lista Un’altra Trieste, Francesco Cervesi. “E’ un problema di rappresentanza e partecipazione? Il consiglio comunale ed i suoi 40 componenti – sottolinea – paiono più che “attrezzati” (da un punto di vista normativo e numerico) per raccogliere e rappresentare le diverse istanze del territorio. Comprese quelle problematiche puntuali, tipiche della quotidianità, che non trovano spazio – ne sarebbe logico – nei programmi delle diverse amministrazioni comunali e che pure determinano la qualità della nostra vita ben di più dei grandi temi (p.es la piattaforma logistica et similari). Ciò non significa che il lavoro di chi ricopre o ha ricoperto la carica di consigliere circoscrizionale non sia degno di apprezzamento, tutt’altro. Si tratta semplicemente di prendere atto della necessità di riformare un sistema amministrativo complessivamente poco efficiente, lento ed assai costoso. Se poi la “Casta Politica” decide di farlo partendo dal basso anziché dall’auto-ridursi spese e stipendi al massimo potremmo contestarle di averla presa un po’ alla lontana. Comunque stiano le cose – conclude Cervesi – ogni centimetro di terreno che il privato cittadino riesce a conquistare ad una classe politica costosa e soffocante va salutato come una vittoria”.
le circoscrizioni sono veramente inutili!!!
in bocca al lupo per la campagna elettorale a te e Franco!
le circosscrizioni sono inutili visti i risultati, potrebbero essere utili se i consiglieri circoscrizionali andassero nei rioni a vedere e constatare di persona di cosa ha bisogno il rione per esempio, il degrado urbano, lo sporco, le discariche sono in tutta la periferia, il verde di quartiere non è assolutamente curato, questo a causa anche del poco interessamento o niente dell’assessore Primo Rovis, la squadra delle guardie ambientali del comune, dei consiglieri comunali e sindaco in testa, la situazione è davvero vergognosa, sono passato l’altro giorno in via S. Marco direzione Torre dell’Lloyd un vero schifo, cucine economiche sporco erbacce, i giardini servono come cesso ai cani, i proprietari non raccolgono le feci, di tutto e di più, l’indifferenza e in specialmodo della pulizia da parte dei consiglieri che dovrebbero battere il proprio territorio è penosa, oltretutto come dice il Cervesi, non hanno nessun potere di decidere una mozione fatta dalla giunta, “solo parere”che equivale a zero, la questione riguarda anche la provincia dato l’esiguo territorio di Trieste si dovrebbe eliminare anche quella, quella si che ci costa, ma sarà dura, i politici tendono sempre ad aumentare le “careghe”, solo con la contestazione si potrebbe riuscire ad eliminare questi srpechi, ma con i meloni triestini che votano per persone politiche condannate sarà difficile, anzi impossibile
Dici bene Sergio, la questione “sprechi” riguarda anche la Provincia.
Come emblema dello spreco mi torna in mente – qualche anno fa – un doppio capodanno: il primo organizzato dal Comune di Trieste il secondo dalla Provincia. Ma questo episodio è solo la punta di un iceberg molto profondo.
Su questo argomento andrà certamente fatta una seria riflessione. Non la voglio iniziare qui per non andare fuori tema ma ti assicuro che a breve ne parleremo.
Sono certo che avrai voglia di portare il tuo contributo alla discussione.
Così come sono le circoscrizioni hanno un ruolo del tutto marginale e soprattutto sono considerate poco e niente. La loro esistenza avrebbe un senso se avessero una minima autonomia economica che consenta di risolvere in tempi brevi le piccole esigenze dei rioni(verde pubblico, interventi di manutenzione strade, etcc..) senza dover passare per il comune (evitando ad esempio di aspettare un anno per sistemare buche su marciapiedi e strade).