Un pubblico numeroso di studiosi, appassionati e curiosi è intervenuto alla presentazione del volume di Milica Kacin Wohinz “Alle origini del fascismo di confine: gli sloveni della Venezia Giulia sotto l’occupazione italiana 1918-1921″. Assieme all’autrice sono intervenuti la prof.ssa Marta Verginella, la prof.ssa Anna Maria Vinci, il dott. Angelo Visintin e a nome dei coeditori il dott. mag. Iztok Furlanic. L’incontro è stato moderato da Stefan Cok.
Chi erano gli sloveni che risiedevano la Venezia Giulia. Lo scopriamo leggendo questo volume. L’autrice ci da l’immagine di una società non così univoca, come molti credono, ma piuttosto complessa, anche dal punto di vista politico.
Più in generale il volume di Milica Kacin Wohinz esamina un periodo breve ma fondamentale della storia delle nostre terre, compreso tra il novembre del 1918 e il gennaio del 1921, quando, cambiarono radicalmente sia i confini sia i rapporti tra le nazionalità che vi insistevano. Dall’ “occupazione” militare italiana dei territori conquistati nel 1918 fino alla loro annessione al regno d’Italia nel 1921, l’autrice approfondisce i problemi di un dopoguerra in cui le tensioni sociali si sommano con quelle legate alla specificità della presenza di nazionalità diverse, sullo stesso territorio. Lavvicendarsi di una amministrazione militare di “occupazione”, con mire espansionistiche verso i Balcani e di una amministrazione civile totalmente impreparata, trasformano il problema del rapporto con le minoranze in un problema di ordine pubblico gestito con pratiche repressive quali l’espulsione o il confino, creando i presupposti per la nascita di un violento squadrismo fascista di frontiera e allo stesso tempo di una forte e costante opposizione che troverà il suo sbocco naturale nella Resistenza.
Durante la serata è stato sottolineato il fatto che la non conoscenza della lingua slovena spesso rappresenta una difficoltà per uno storico che si occupa della storia delle nostre terre, dove da sempre convivono la comunità italiana, slovena e croata. Con la traduzione di quest’opera preziosa anche i lettori e gli storici italiani avranno la possibilità di approfondire un capitolo importante della storia del ventesimo secolo.
una roba in piu’ per farge kapir che noi semo stai sempre qua!!
meglio tacere o stavolta salta bora.la e rivemo ai 30000000 di post.
@ Sara
Tu che hai probabilmente letto o visto il libro, mi sai dire se è una collazione di saggi o invece un testo tutto nuovo? Non vorrei ricomprarmi un’edizione riveduta e corretta di “Vivere al confine” della stessa Kacin-Wohinz…
Grazie.
L.
“Durante la serata è stato sottolineato il fatto che la non conoscenza della lingua slovena spesso rappresenta una difficoltà per uno storico che si occupa della storia delle nostre terre, dove da sempre convivono la comunità italiana, slovena e croata. Con la traduzione di quest’opera preziosa anche i lettori e gli storici italiani avranno la possibilità di approfondire un capitolo importante della storia del ventesimo secolo.”
E’ quello che ho sempre sostenuto. Chi si occupa di queste terre deve conoscere almeno o lo sloveno o il croato.
@Luigi
da quel che ho capito, si tratta della tesi di dottorato della Kacin del 1972, ovviamente aggiornata e riveduta. ecco il link della prefazione
http://www.istitutogasparini.it/prefazioni/PREFAZIONE_COLLOTTI_SKLAD_GASPARINI.pdf 😀
Sara, ti segnalo in merito alla questione questo libro:
Ester Capuzzo, Dal nesso asburgico alla sovranità italiana, Giuffrè 1992
http://www.amazon.it/asburgico-sovranit%C3%A0-Legislazione-amministrazione-Univ-Bologna-Sem-giuridico/dp/881403088X
Ho capito. Allora dovrebbe valere senz’altro la pena comprarlo: ho sempre cercato di leggere le opere degli studiosi sloveni e croati, per capire il loro punto di vista su queste cose.
L.
“L’autrice ci da l’immagine di una società non così univoca, come molti credono, ma piuttosto complessa, anche dal punto di vista politico.”
potrebbe essere un aspetto interessante.
Sara o qualcun altro può illuminarci ?
Ho letto il libro della Capuzzo. Diciamo che non c’entra moltissimo con la questione degli sloveni e del nascente fascismo, comunque sia dà un interessantissimo quadro della storia travagliata di quei tempi. Peccato che la Capuzzo non abbia finito la trilogia, visto che poi avrebbe dovuto parlare dell’Istria e della Dalmazia in due successivi parti dell’opera, mai più viste.
L.
@Effebi: il libro dedica molto spazio alle posizioni dei partiti italiani relativamente alla questione nazionale e contemporaneamente mette anche in evidenza tutte le sfaccettature presenti all’interno della società politica Edinost, con posizioni interne molto ramificate fra cattolici e liberali e fra i diversi territori, specie trieste e gorizia. c’è poi un ampio esame, partendo dalle posizioni dei socialdemocratici in A-U(prima), socialisti e comunisti in ITA(poi), degli uomini di sinistra così italiani come sloveni e dei vari accenti che ponevano sul problema nazionale. durante il dibattito per esempio è emerso anche come per gli sloveni aderenti alle forze di sinistra spesso succedesse di ricevere contemporaneamente accuse dal campo sloveno di essere troppo internazionalisti e da quello italiano di essere troppo nazionalisti. (qui ovviamente ho messo giusto due righe, le cose erano molto complicate ma non mi pareva il caso di postare un polpettone nei commenti ad un articolo 🙂 )
@ luigi
Interessante anche “Il confine degli altri” di Marta Verginella.
http://www.balcanicaucaso.org/Dossier/Dossier/Il-confine-degli-altri
@ maja
Già letto, ma grazie per la segnalazione.
L.
Scusate ma mi sapete dire l’edizione di questo volume? Non riesco a trovarlo….Grazie mille
l’editore è il Centro isontino di ricerca e documentazione storica e sociale Leopoldo Gasparini. – Fondazione – Sklad Dorce Sardoc.
Forse ti può essere utile l’isbn: 978-88-903422-8-8
grazie mille 🙂 Andrea
http://www.skladsardoc.it
http://www.istitutogasparini.it