26 Gennaio 2011

La polemica sui quadri istriani. Anvgd: “Vengano esposti subito”

”Niente chiacchiere ed esponiamo i quadri istriani”: lo ha dichiarato oggi il presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Lucio Toth. Intervenendo sulle polemiche sollevate dall’Unione degli Istriani sulla richiesta che la Slovenia avrebbe avanzato a Roma per la restituzione delle tele – tra cui opere del Carpaccio e del Tiepolo – portate via dall’Istria negli anni Quaranta, Toth ha chiesto che ”si faccia presto ad esporle definitivamente in un luogo significativo”.

”In un clima di amicizia e di stretta collaborazione culturale i primi a fruirne – ha riferito Toth all’Ansa – saranno certamente gli studiosi e gli studenti sloveni, per conoscere e approfondire un patrimonio comune di arte e di civiltà. Questi i fatti. Il resto e’ fumo”. Toth ha accolto favorevolmente il punto di vista del critico d’arte Vittorio Sgarbi, che ha chiesto di esporre le opere. Nel 2002, quando era sottosegretario ai Beni culturali, Sgarbi scoprì le tele in un magazzino di Palazzo Venezia a Roma.

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271 commenti a La polemica sui quadri istriani. Anvgd: “Vengano esposti subito”

  1. effebi ha detto:

    UdI: bene Sindaco Trieste su quadri
    mercoledì 26 gennaio 2011
    ”Le parole del sindaco di Trieste ci trovano d’accordo e confermano la fondatezza di quello che abbiamo detto e ripetuto da quando questo contenzioso e’ uscito alla luce”: lo ha affermato il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota. Interpellato dall’ANSA sulla presunta richiesta di restituzione alla Slovenia delle opere d’arte portate via dall’Istria da parte degli esuli negli anni ’40, ed esposte a Trieste, Lacota ha sottolineato che ”la cosa principale e’ che questi quadri rimangano in Italia, soprattutto nel Museo istriano di Trieste, che e’ la loro collocazione naturale”. Lacota ha aggiunto che ”il sindaco di Trieste e il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo dovrebbero mandare una nota congiunta alla Slovenia, al Governo e al presidente Turk, e dire di lasciar perdere questa richiesta, che – ha concluso – non ha alcun fondamento giuridico e del diritto internazionale”. (ANSA).

    dipi mette tutti daccordo (dipi santo subito…)
    chissà il canditato cosolini che ne pensa dell’affare “quadri” – magari toccherà a lui inaugurare l’allestimento…

  2. effebi ha detto:

    ”Quei quadri non devono lasciare l’Italia” (Il Piccolo 26 gen)
    «I quadri istriani non debbono lasciare l’Italia. Se fossero esposti in Slovenia, inevitabilmente qualsiasi giudice potrebbe avviare un’azione legale, e quindi si innescherebbe un contenzioso che non troverebbe soluzione per un lunghissimo tempo». Il sindaco Roberto Dipiazza interviene così nella vivace polemica sorta attorno alle tele portate via dall’Istria prima della guerra, polemica nata dopo la richiesta che la Slovenia ha avanzato a Roma per la restituzione dei quadri, fra i quali figurano opere del Carpaccio e del Tiepolo.

    Ricordando che le opere sono custodite ed esposte nel Museo Sartorio, con riguardo alle relazioni con la Slovenia il sindaco osserva poi che «abbiamo compiuto in quest’ultimo anno un percorso importante nei rapporti con Lubiana, come è stato dimostrato dal concerto di Muti e dal recente incontro al Quirinale con i due presidenti. La richiesta di far ritornare le opere in Slovenia – sottolinea – va invece nel senso opposto, dal momento che offre il fianco a chi vorrebbe, da una parte e dall’altra, far ritornare indietro le lancette del tempo».

    Secondo il primo cittadino, quei quadri «sono una testimonianza che non può essere scissa dal dramma dell’esodo e proprio per questo meritano una tutela particolare. Per una forma di rispetto verso tutti gli esuli istriani e dalmati, che hanno pagato in prima persona la sconfitta dell’Italia nella seconda guerra mondiale».

    Sulla questione e su quanto affermato in questi giorni, interviene anche l’on. Lucio Toth, vicepresidente della FederEsuli e presidente dell’Anvgd. «Le dichiarazioni a ”Il Piccolo” di Vittorio Sgarbi e del soprintendente Giangiacomo Martines, con i quali siamo in continuo contatto, come con il ministero degli Esteri – dichiara Toth – esprimono pienamente la posizione italiana sulle opere d’arte istriane, del tutto conforme a quella sempre indicata dalla Federazione delle associazioni degli esuli e dall’Anvgd in particolare, che ha portato le opere a Trieste, organizzando qualche anno fa con la Soprintendenza e il Consiglio dei ministri la mostra ”Histria”. E’ stata un’operazione di cui siamo orgogliosi, e che ha incontrato il plauso delle autorità civili e religiose del capoluogo giuliano».

    Per risolvere la questione Toth invita quindi a far presto e ad esporre i quadri «definitivamente in un luogo significativo. In un clima di amicizia e di stretta collaborazione culturale – osserva – i primi a fruirne saranno certamente gli studiosi e gli studenti sloveni, per conoscere e approfondire un patrimonio comune di arte e di civiltà. Questi i fatti – conclude –. Il resto è fumo».

    mi sembra che aldilà delle polemiche ci sia una posizione comune .

  3. matteo ha detto:

    posizione comune? ma effebi perche le associazioni dei esuli si combattono?

    Codarin: da Unione Istriani ridicola ricerca spazi
    martedì 25 gennaio 2011
    ”Non vogliamo polemizzare con chi cerca solo spazi, e’ ridicolo. Rinfocolare serve poco, ma ad alcuni serve”: e’ la replica del vicepresidente dell’ Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) Renzo Codarin alle dichiarazioni del presidente dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota.
    ”La nostra posizione – ha ricordato Codarin – e’ stata confermata da un sondaggio fatto dopo il 13 luglio, che dice che il 97% dei cittadini ha gradito sia il passaggio davanti al Monumento per gli esuli sia il Concerto per la pace in piazza Unita’. Quella – ha aggiunto – e’ la dimostrazione di chi o meno ha rappresentativita’, ma si tratta di rappresentare la verita’ e non guardare alle cose con gli occhi del passato”.
    ”Il presidente Danilo Turk – ha aggiunto Codarin – sta agendo in modo conseguente all’omaggio al monumento, dopo decenni di silenzio. Tutti questi passi inimmaginabili – ha concluso – sono merito del presidente Giorgio Napolitano”.

  4. matteo ha detto:

    Botta e risposta tra Lacota e Codarin (Il Piccolo 25 gen)
    martedì 25 gennaio 2011
    Sullo sfondo dei quadri portati via dalle chiese di Capodistria e Pirano prima della guerra, si riapre la guerra fra Unione degli istriani e Anvgd. Al centro della contesa, questa volta, lo ”spirito di Trieste”, nato con il concerto del 13 luglio e con la partecipazione dei tre presidenti alle cerimonie all’ex Hotel Balkan e al monumento agli esuli in piazza Libertà.
    «Si trovò un compromesso – ha sostenuto il presidente dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota, in un’affollata assemblea alla Marittima – con la deposizione di corone al Balkan e al monumento agli esuli, ma si è tratato di una pretesa simmetria. Quello del Balkan è un fatto circostanziato, estrapolato da un contesto più vasto. L’esodo è invece un fenomeno. L’omaggio al monumento in piazza Libertà – ha rimarcato – non ha quindi significato nulla. La gente non ha condiviso, e non poteva essere diversamente».
    Decisa la replica di Renzo Codarin, vicepresidente dell’Anvgd, che riferendosi al sondaggio svolto dopo il 13 luglio afferma: «Si tratta di rappresentare la verità, e non guardare alle cose con gli occhi del passato». E con riferimento al comportamento del presidente sloveno in occasione della recente visita in Italia, aggiunge: «Türk sta agendo in maniera conseguente all’omaggio al monumento, dopo decenni di silenzio».
    Lacota non ci sta, e sostiente che «è facile fare atti conciliatori, ma se non hanno senso l’operazione non funziona». Punta poi l’indice contro la mancata visita dei tre presidenti alla Foiba si Basovizza: «A sette chilometri da piazza Libertà – sottolinea – c’è il monumento nazionale che ricorda le vittime delle foibe. Un percorso serio avrebbe dovuto partire dalla Foiba. Adesso si pretende, con un uso strumentale, di aver ottenuto un risultato nel senso della riconciliazione».
    Nel suo lungo ”monologo” all’assemblea alla Marittima, il presidente dell’Unione degli istriani non ha mancato di criticare la recente visita del presidente sloveno in Italia, annunciata poco prima di Natale con la possibilità, dato il clima politico favorevole, di mettere in pratica lo ”spirito” di Trieste. «Spirito – ha sostenuto Lacota – che per Türk significa tornare alla carica con le vecchie rivendicazioni, fra cui anche quelle relative ai quadri che l’Italia mise in salvo prima della guerra».
    Una storia che si ripete nel tempo. «Nella visita in Slovenia di D’Alema, ministro degli Esteri, nel 2007 – ha ricordato sempre Lacota – il ministro sloveno Rupel sollevò la questione dei beni e dei quadri. E d’Alema rispose: possiamo trovare una soluzione solo con il consenso e la condivisione delle famiglie interessate».
    Intanto l’intricata vicenda sta per approdarein consiglio comunale. I consiglieri finiani Lippolis e Rescigno hanno infatti rivolto un’interrogazione al sindaco Dipiazza, chiedendo «se e come intenda intervenire nei confronti del governo e garantire che le opere siano preservate e mantenute a Trieste, e se intenda attivarsi affichè siano permanentemente esposte al Museo della civiltà istriana, che sarebbe la loro naturale localizzazione». (gi. pa.)

  5. matteo ha detto:

    ora mi godo i tremila post di dati ecc, tanto sara sempre quel, che se li ciol sti quadri, me fazo do risate dopo a leger

  6. matteo ha detto:

    a cmq dei quadri no interesa gnente, guarde i dati del porto invece trst 200000 teu, koper 400000 teu, noi stemo qua a discuter de quadri mentre la cita xe za andada per le sue?

  7. Luigi (veneziano) ha detto:

    Le opere (non sono solo quadri: sono forse l’unico qui dentro che li ha visti?) vengano date in comodato alle Comunità degli Italiani locali, con accordo intersatale in modo da bloccare ogni possibile ipotesi di causa intentata da giudice sloveno più realista del re.

    Nell’accordo sia specificato che queste opere vengono rimesse al loro posto, con targhe di spiegazione specifiche che raccontino la loro storia: da dove vengono, dove e perché sono andate da un’altra parte, di chi è la proprietà attuale.

    Una volta ogni tre/cinque anni queste opere – assieme ad altre definite sempre in questo accordo, che stanno nel territorio della Repubblica di Slovenia ma che sono state fatte da autori italiani – vengono esposte a Trieste, all’interno di uno spazio apposito.

    L.

  8. matteo ha detto:

    Dopo gli incontri tra i presidenti Napolitano e Türk si torna a strumentalizzare in chiave elettorale la collocazione dei quadri istriani e Sgarbi, soddisfatto per averli «restituiti alla comunità internazionale» collocandoli a Trieste, mette in guardia anche solo dal prestarle alla Slovenia. Eppure una soluzione esiste dal 1978, da quando cioè venne costituito in seno alla Conferenza generale dell’Unesco il “Comitato intergovernativo per promuovere il rientro dei beni culturali nei loro paesi d’origine o la loro restituzione in caso di appropriazione illecita”. Il Comitato promuove infatti negoziati e cooperazioni bilaterali per risolvere i contenziosi tra paesi sulla restituzione o anche sul “prestito a lungo termine” dei beni culturali. Ha affrontato il caso delle metope del Partenone, che lord Elgin trafugò agli inizi dell’800 e che la Grecia dal 1983 chiedeva le venissero restituite. Ora la soluzione tra Grecia e Gran Bretagna sembra essere vicina. Perché non chiedere allora al Comitato un arbitrato anche tra Italia e Slovenia?
    http://www.triesteoggi.tv/it/notizie-di-politica-fvg/omero-pd-ancora-strumentalizzazione-quadri-istriani-prima-delle-elezioni

  9. matteo ha detto:

    soluzione migliore di quella perche poi anche l’egitto chiede restituzioni ecc

    cmq un bel museo a caval de confin, cusi ge tajemo la testa al toro, inutile le monade ghe imprestemo femo quel femo quel altro, xe solo dispeti e cavolade

    ah, nisun sul porto che xe piu interessante dei quadri?

  10. Srečko ha detto:

    Quello che qui nessuno ha ancora sottolineato e’ che tutte le opere, di cui si parla, hanno un legittimo e legale proprietario: si tratta di conventi, di parrocchie ecc. ecc.
    L’Italia per costituzione rispetta la proprieta’ privata. Non esiste nessuna legge in Italia che in deroga alla costituzione nazioanalizzi le opere in oggetto. Pertanto, se l’Italia e’ uno stato legale, deve rispettare le sue stesse leggi e restituire le opere ai legittimi proprietari.
    Le opere sarebbero state, a cause degli eventi bellici, portate via dall’Istria provvisoriamente per metterle al riparo. Ora gli eventi bellici sono terminati 65 anni fa e il pericolo non sussiste piu’.

    Qui non si puo’ e deve parlare di restituzione delle opere alla Slovenia, perche’ della Slovenia non sono, ma ai leggittimi proprietari senza riguardo al loro domicilio o sede legale.
    Tutta la gazzarra che si sta faciendo e’ causata dal fatto che i leggittimi proprietari si trovano in Slovenia e qui casca l’asino, perche’ da Sgarbi a Lacota, da Di Piazza a Codarin e da effebi a Luigi si dimenticano che le leggi vanno rispettate, la costituzione anche di piu’ e le opere vanno inviate alle sedi stabilite dai proprietari (senza condizioni nemeziane). Se cio’ e’ in Slovenia, aime’ ragazzi, va fatto. Se i proprietari si trovassero a Calascibetta in provincia di Caltanissetta, sarebbero gia’ state restituite, poiche’ invece si trovano in uno stato straniero, la legge non si applica.

    Signori Codarin, Di Piazza, effebi, Luigi, vi sembra di essere coerenti?

    Rispettate la vostra legge!

    Lex dura lex, sed lex!

  11. effebi ha detto:

    mi sembra che postare polenmiche dei giorni passati non abbia molto significato.

    oggi tutti (esuli, sindaco, sgarbi… persino effebi…)concordano che le opere d’arte vanno collocate nel museo di via torino a trieste. stop

    qualcuno ha ben colto il significato delle richieste slovene paragonandole a quelle del ladro che ti ha appena rubato la macchia e ti viene pure in casa a chiedere l’autoradio che la sera prima avevi tolto…

    luigi !? l’autoradio gliela mettiamo su un paio di giorni e poi aspettiamo che ce la restituisca ? dai…

    e poi, come dice matteo, ci sono problemi più importanti a cui correre dietro…
    ‘ndemo vanti !

  12. effebi ha detto:

    11Srečko !? da qundo in qua ti preoccupi delle proprietà di pretini e pii fraticelli !? 🙂

    e che fine hanno fatto quei pretini e quei fraticelli ?

  13. Luigi (veneziano) ha detto:

    Quello che all’esimio collega Srecko sfugge, è che già Napoleone modificò radicalmente lo status dei beni della chiesa: la stessa cosa fece il Regno d’Italia. Quindi alcune chiese e conventi di cui si parla non erano già da oltre cent’anni dei beni ecclesiastici, ma dei beni statali. Va da sé che l’esimio collega non sa nemmeno che parte delle opere d’arte di cui si parla non provenivano nemmeno da chiese, ma da palazzi pubblici.

    Altresì il collega pare non sapere – o forse se l’è dimenticato – che parte di tali beni non erano di proprietà di una singola chiesa, ma dell’ordine di riferimento, di conseguenza l’ordine poteva disporne a suo piacimento.

    Ad ogni modo, se la cosa fosse così semplice come la racconta il professor Srecko, la Slovenia (sempre santa!) potrebbe tranquillamente andare alla Corte de L’Aja ad esporre le sue richieste.

    Evidentemente, se non lo fa è perché la Slovenia (sempre santa!) sa perfettamente di non avere sufficienti appigli giuridici.

    Dura lex, sed lex!

    Luigi (veneziano)

  14. Tergestin ha detto:

    @ Matteo

    Mi me la rideria se no fossi che i xe seri.
    Lo go sempre dito e sempre lo sosterro’: a Trieste, fazendo una media, la gente ga la capacita’ de concentrarse sule robe serie pari a quela de un pesse rosso.

    Ma no i se rendi conto che se el Porto, la nostra risorsa principale se non l’ossigeno dela cita’- va in malora la muleria dovara’ emigrar de novo in clapa come nel ’54? Digo monade?

    Mi vivo all’estero e qua de mi conosso tre muli italiani, de diversa storia e provenienza, che i fa i ricercatori. Penso che el numero de giovani salira’ e a breve no sentiro’ gnanca la mancanza del mio dialetto.

    Me racomando eh! Incazzeve pei quadri, fe’ la gara “a chi ga lo stato piu’ lungo”.

  15. Tergestin ha detto:

    Preciso che i tre ricercatori citadi vivi vizin de mi. Ghe ne xe un casin de altri e stago in una citta’ de medie dimensioni.
    Ma scuseme l’interruzion, andeghe drio a ‘ste mediocri figure politiche e pseudo-politiche che campa solo cavalcando i nazionalismi piu’ veci (e bassi). Complimenti ancora.

  16. matteo ha detto:

    tergestin

    se parlemo de gorizia in continuo calo, ma te ga leto sul picio quel che i ga dito de trieste? diventera una cita dormitorio e mega pensionati dove i giovani no ge sara o i lavorera chi in slovenia e chi a monfalcon, ma volemo sulserio dir che i quadri xe importanti, ma per chi? xe altere robe piu importanti

  17. matteo ha detto:

    beh effebi me sembra che a iutar i slo e i cro ge ga da man l’italia, no ga barata sti averi dei esuli per un debito minor de guera? quindi dixemo ben che no ga ruba gnente nisun, mi diria che a fregar i esuli ste sta in due

  18. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ effebi

    Io la vedo così: so benissimo chi è stato il ladro e chi è stata la vittima in tutta questa storia. Preferisco però che in quelle terre si racconti una storia VERA – sfruttando magari anche l’occasione di questi quadri – piuttosto che le balle stratosferiche che hanno ammannito per decenni – “liberi optanti”, “terre sempre slovene”, “italiani minoranza storica” e altre menate del genere – e che si leggono anche qui dentro.

    La Slovenia è un paese piccolo: uno dei più piccoli d’Europa. A me personalmente non fa nessunissima impressione negativa (checché sparino gli ipernazionalisti sloveni che imperversano costì), tantomeno paura. Mi pare ridicola l’idea triestina per cui gli sloveni potrebbero colonizzare la città. La mia idea è esattamente opposta: Trieste ha sempre costituito un punto di rimescolamento di popoli, che poi “naturalmente” si sono incanalati – almeno come scelta linguistica – vero l’italiano. Per me quindi Trieste dovrebbe aprire tutto quanto senza problemi: bilinguismo, immigrazione dall’est, richiamo d’imprenditoria. Il tutto abbinato ad un poderoso calcio in culo all’attuale struttura elefantiaca e proteiforme del porto.

    Rimango ammirato dal modo in cui si sono organizzati gli sloveni, sfruttando perfettamente l’unica vera grande risorsa che hanno: la posizione geografica. So – e lo sanno anche loro – che per mettere in ginocchio intere aree del paese basterebbero poche scelte strategiche da parte italiana:

    1. Alta velocità/Alta Capacità da Trieste all’Austria abbinata al superporto di Trieste.

    2. Tre case da gioco con i controfiocchi a Tarvisio, Gorizia e Trieste.

    Tutti sanno questa cosa, anche loro. E sanno anche perfettamente che oltre a Trieste anche Fiume a sud potrebbe diventare un problema, per cui è da vent’anni che mettono i bastoni alle ruote ai croati, e ad oggi non esiste una strada decente che da Fiume porti a nord.

    Gli sloveni sanno anche che se Putin li taglia fuori dal South Stream (ammesso e non concesso che la mastodontica opera si faccia), rimarranno fuori da ogni possibilità di contare nel futuro gioco degli “hub” dell’energia, che volenti o nolenti sarà uno dei punti cruciali dei prossimi cinquant’anni.

    Quindi io dico: ma che me ne frega a me di settanta opere d’arte? Pensiamo in senso “strategico” e collaboriamo al 100% con la Slovenia, sapendo benissimo che NOI siamo enormemete più importanti per loro che LORO per noi!

    Non perdiamoci sempre dietro alle piccole robettine del “day by day” come ‘sta storia dei quadri, che ci fa solo perder tempo.

    L.

  19. Srečko ha detto:

    Luigi

    “esimio collega”, “professore”, “Slovenia (sempre santa)”

    Questi sono i toni di una pacata discussione.

  20. matteo ha detto:

    a be interessante, diria che qua vien fora un antisloveni al massimo no capiso mica perche

    cmq il primo partner commerciale della slovenia è la germania e il secon do l’italia, nonc redo che non siano cosi importanti come el luigi dixi, tanto perche ghe xe ababstanza importanti solo per via del nucleare per cior fora el fvg da qualche centrale, quindi energia i xe apposto

    el porto ghe va solo , collaborazion tra monfi e koper ecc

    ma no go voia de scriver, alla fine xe solo ciacole senza fondamento e se parla de chisa cosa ma poi xe solo fumo

    pero una roba no capiso cosa xe de eser cusi incavolai e parlar de rubar, quele tere no xe stade rubade, ma tanto no seri a gnente

  21. Srečko ha detto:

    effebi

    Non amo i preti, ma la legge rimane legge… O tu lo neghi e ti avochi il diritto di decidere quali rispettare e quali no? Cio’ sarebbe piu’ in linea con il Buce dal mento in fuori che non con il comportamento di un moderno, giovane e democratico politico triestino…

  22. effebi ha detto:

    luigi, ci sarebbe tra l’altro un aspetto che definirei “questione morale” e per il quale non avrei molto altro da aggiungere rispetto alle posizioni di chi “chiede-pretende” a vario titolo arrivando ospite invitato a casa altrui.

    per me -come per fortuna per tutto il mondo dell’esodo (ricomposto sull’argomento dopo l’iniziale “solita” baruffa)- l’argomento è chiuso.

    il presidente turk in rappresentanza del suo paese impari ad approcciare diversamente a certi argomenti e forse troverà diversa disponibilità.

    categoria attuale: asino (ragli pure avanti così -probabilmente gli serve ad avere consensi nel suo cortile)

  23. effebi ha detto:

    srecko ci sono molte leggi che molti continuano ad ignorare o ad interpretare (vedi la doppia multa affibbiata a nessun titolo all’unione istriani per un semplice pellegrinaggio sul sacro suolo)

  24. rajc ha detto:

    eh srečko, che ci vuoi fare. qua abbiamo a che fare con la grandeur versione spaghetti. roba da far tremare le gambe. non ti fa paura che i il luigi&co mettano da parte il bunga bunga e decidano di mettere in ginocchio la piccola economietta slovena con una mossa mortale: piantando un casino’ a trst? oppure una bella pizzeria gigante a go? a me si’, ti diro’, fa una gran paura che la nostra economietta si sgretoli sotto l’abbraccio ferreo dell’italica importanza. rotfl

  25. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ effebi

    Capisco benissimo la storia della “questione morale”, ma è come pretendere di abbattere un muro a testate. Già ci sono voluti cinquant’anni perché in Italia si “ripensasse” alla questione delle foibe e dell’esodo, e tuttora la cosa può creare cosini: immaginati che succederebbe ad un uomo politico sloveno che approcciasse la cosa nello stesso identico modo.

    Ma se vogliono intitolare una strada a Tito ancor oggi, dopo aver trovato un centinaio di fosse comuni e decine di migliaia di cadaveri, tanto che ad ogni scavo per fare una strada vengon fuori degli scheletri! Il “mito fondativo” dei paesi della ex Jugoslavia – volenti o nolenti – passa anche per l’epopea partigiana, così come il nostro “mito fondativo” passa per il Risorgimento. Da noi il Risorgimento è stato messo in discussione dopo oltre cent’anni, mentre i governanti sloveni (praticamente tutti quelli che si sono susseguiti al potere) vengono dal vecchio Partito Comunista!

    Che puoi pretendere da tutto ciò?

    Mettitela via e scegli ALTRE STRADE per avere quella soddisfazione anche “morale”. Per esempio: rinforziamo il più possibile la minoranza locale, formiamo una nuova classe dirigente anche imprenditorialmente all’avanguardia eccetera eccetera.

    Ogni cosa a suo tempo.

    Gigi

  26. matteo ha detto:

    ma stemo scherzando? no go mai leto robe del genere come ora, complimenti

  27. effedici (FDC) ha detto:

    23effebi:

    “il presidente turk in rappresentanza del suo paese impari ad approcciare diversamente a certi argomenti e forse troverà diversa disponibilità.”

    L’approccio-modello è quello di Menia o di Lacota?

  28. effedici (FDC) ha detto:

    o magari quello del discorso di Napolitano del 2007?

  29. effebi ha detto:

    luigi 26 – percorrere “altre strade” (per altro già intraprese…) non implica rinunciare a mantenere la posizione su queste, anzi.
    per la mia parte riesco a fare benissimo entrambe.
    sto imparando da maestri sloveni 🙂 insuperabili… come italiani abbiamo davvero molto da imparare, ogni cosa a suo tempo.

  30. effebi ha detto:

    28- no, già il “tuo modello” sarebbe un enorme passo in avanti 🙂

  31. effedici (FDC) ha detto:

    31 – McCojons… 🙂

  32. rajc ha detto:

    “o magari quello del discorso di Napolitano del 2007?”
    ———-

    categoria asino?

    che poi e curioso come certi personaggi appartenenti ad un determinato paese alle cui spalle c’e’ l’invasione, oggi piagnucolino di chi e’ stato invitato a casa di chi. con questi personaggi unti purtroppo serve soltanto la politica della ferma risolutezza, del “bastone”, come si suol dire, altrimenti non assimileranno mai il concetto base. il dialogo per loro e soltanto strumento di raggiro e di scherno. la stroia insegna.

  33. effebi ha detto:

    sento ragliare piccoli asini… mediocri imitatori del ben più esperto originale

  34. Srečko ha detto:

    rajc

    Od kadar berem filozofijo v beneško.alojzijskem stilu, ne spim več. Ne vidim več izhoda, me je en sam srh…

    Gekhhhhemmmm…

  35. matteo ha detto:

    anche insulti gratuiti? di male in peggio

    che cosa servono queste rivendicazioni sui teritori della slovenia? i ga ruba semo stai depredai, insomma che serve? ma a gnente anzi solo crea divsiioni senza senso, complimenti ancora

  36. effebi ha detto:

    35 ah finalmente ! a leggere tutti gli interventi in italiano mi chiedevo se qui “fosse proibito parlare” sloveno.

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ effebi

    Una volta ho letto un saggio di uno studioso sloveno sulla fissazione dei confini fra Italia e Jugoslavia dopo il memorandum di Londra del 1954. Lo stesso studioso riconosceva come con una serie ininterrotta di operazioni “notturne” i cippi provvisori erano stati spostati, in modo da inglobare nel territorio della Slovenia (sempre santa!) non mi ricordo più quante decine e decine di ettari. Questo – fra l’altro – dopo aver ottenuto lo spostamento di confine nella parte estrema a sud del confine del TLT, motivo per cui circa 3000 sloveni del muggeasano, trovatisi improvvisamente dalla mattina alla sera inseriti nel suolo della Slovenia (sempre santa!) decisero di dichiararsi italiani ed esodarono verso la perfida e neofascista Itaglia.

    Questo studio già dà l’idea di come alcune piccole cose si stiano muovendo, anche di là del confine. Ho una serie di giornali degli anni ’70 e inizio ’80 pubblicati in Slovenia (sempre santa!) e in Croazia, e veramente la differenza è abissale.

    Però se tu vai in pellegrinaggio a Corgnale ti prendono a bastonate, tranquillamente un primo ministro sloveno può fare discorsi vagamente irredentistici (Trieste e Gorizia potevano essere nostre…), e il più famoso scrittore di lingua slovena (sempre santo!) può candidamente essere convocato al parlamento sloveno a dire che sono dei traditori del popolo sloveno quei carsolini che vendono case agli italiani.

    Cosa puoi pretendere da un presidente della Repubblica Slovena (sempre santa!) che si rammarica per i profughi dalla Dalmazia senza citare nemmeno di striscio l’Istria? Ma se a suo tempo hanno fatto fuori dalla sera alla mattina un ministro degli esteri perché aveva osato firmare un accordo ad Aquileia (poi sbugiardato dal parlamento sloveno – sempre santo!) nel quale riconsiderava in via di principio la possibilità di vendere (non relagare: vendere!) alcuni beni agli esuli! Addirittura quella volta là – come ricorda Stefano Lusa in un suo bellissimo libro praticamente introvabile – per processare bene questo ministro hanno fatto una seduta in parlamento a porte chiuse non stenografata!

    Non vuoi concedere un “riconoscimento morale” agli esuli perché ti farebbero a fette non appena rimetti piede sul suolo sloveno (sempre santo!)? Va bene: pace così.

    Ci saranno pure altre strade per trovare il modo di avere un “riconoscimento materiale” al posto di questo “riconoscimento morale”!

    Per esempio (un mio vecchio pallino): chiudiamo la trattativa per il paqamento dei beni della ex zona B del TLT. Possiamo arrivare – senza tanti voli pindarici – a scucire da Slovenia e Croazia da 200 a 300 milioni.

    Benissimo: questi vengono messi in un fondo immobiliare che acquista – col benestare di Slo/Cro messo giù nero su bianco – beni in Slo/Cro, da concedere in comodato o a riscatto a quegli esuli o figli/nipoti degli esuli che hanno intenzione di trasferirsi “abbastanza stabilmente” (almeno sei mesi all’anno, direi) nelle terre di provenienza.

    Con 200 milioni di Euro acquisti o costruisci 2.000 case/appartamenti da 100.000 Euro l’uno.

    Invece di star lì a pietire il ritorno di beni che non saranno ritornati, almeno si fa qualcosa di concreto.

    L.

  38. rajc ha detto:

    heh srečko, kaj se bo šele zgodilo, ko bo beneški alojzij s pogledom navzgor poiskal žegen vsemogočnega, si besno zavihal rokave in kar sam poskrbel za napredno dvatisočletnoistrsko podjetništvo ter lastnoročno navdušeno našraufal ene par odličnih picerij na obali!

  39. effebi ha detto:

    matteto che ti turba ? che insulti ? che rivendicazioni ? rilassati…

    credo sia storicamente accettabile il concetto che cittadine istrovenete come: capodistria, isola, pirano…etc… siano state conquistate, occupate, svuotate e riempite (oltrechè “liberate dal nazifascismo”). bottino di guerra insomma, sancito e suggellato dai trattati di pace che prevedevano poi il dettaglio del “risarcimento” per quelli che se ne erano andati (agevolati).

    non vedo perchè ti agiti.

    visto poi che il “risarcimento” non è ancora avvenuto si può ben considerare che il tutto sia assimilabile al reato di “furto”.

  40. effebi ha detto:

    38 luigi, a me sta bene, ma slo non vuole indietro me (esule) vuole indietro i quadri…

    ci sarà una ragione… forse ce la può spiegare rajc, srecko o boris…

  41. rajc ha detto:

    luigi, mai pensato di darti al cabaret? hai talento, per esempio la battuta sulla stroia e spassosissima. solo adesso mi sono ripreso. e non ti servirebbe nemmeno smanettare pateticamente su gugl per darti un tono virtuale da economista.

  42. matteo ha detto:

    quanto veleno, quanto quanto veleno, a questo punto spero nelle generazioni future, spero che questo veleno cessi

  43. rajc ha detto:

    IT

    dei quadri in slovenia non frega nulla a nessuno, ed e’ giusto appartengano alla comunita’ italiana in istria, della quale sono epressione.

    questa storia attorno ai quadri assomiglia tanto alla costruzione di una carta da giocarsi in eventuali negoziati confinari riguardanti l’energia o altro.

    questa carta il governo sloveno la sta abilmente costruendo, con la ovvia capacita delle associazioni degli esuli, ceh fungono da pedine inconsapevoli al governo sloveno(come da loro tradizione, del resto) che non hanno mai brillato per un q.i. troppo alto.

    piu’ cagnara artificiosa attorno a ‘sta cosa, piu’ la carta sara’ giocabile:

    “noi molliamo sui quadri, voi…”

  44. rajc ha detto:

    …con la ovvia complicita’ inconsapevole…

    …associazioni che non hanno mai brillato….

  45. matteo ha detto:

    la santa italia no xe mejo anzi baratar le tere xe sta na santita estrema, questo luigi no lo dixi pero

  46. effebi ha detto:

    quindi… buon divertimento !

  47. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Non sono le terre (nel senso di territori) ad esser state barattate, ma i beni.

    @rajc
    E’ inutile che cerchi affannosamente di recuperare.

    @ effebi
    Ci mancherebbe altro che Slo/Cro vogliano indietro gli esuli! E’ ovvio e sarà sempre ovvio che loro vogliono i quadri! Degli esuli a loro non gliene può fregare di meno.

    Ma il senso di strano miscuglio fra timore e sospetto nei confronti delle autorità di quei paesi dev’essere superato. Fra il 1860 e il 1930 a Ragusa andarono a stabilirsi più di 10.000 italiani, provenienti prevalentemente dalla Puglia, e negli anni ’30 si aprì una scuola in lingua italiana (l’ultima aperta in Dalmazia prima della sparizione della minoranza locale). A Corfù (dove una volta c’era una comunità italiana, espulsa dopo la seconda guerra mondiale), adesso vivono stabilmente oltre 500 italiani, e già si pensa di aprire un asilo in lingua italiana.

    Siamo noi, tradizionalmente, quelli che vanno ad abitare al di là dell’acqua. Questo è il futuro – assolutamente pacifico – che io vedo per l’Istria, che naturalmente potrà continuare ad orbitare attorno a Trieste soprattutto se Trieste si dimostrerà veramente la città trainante per questa regione.

    Quindi: una volta “risolta” la questione di “che far fare” a Trieste, potrà dirsi ben indirizzata la questione del difficile rapporto col suo entroterra.

    L.

  48. matteo ha detto:

    la santa italia ha barattato i beni e i beni sono anche terre o sbaglio? ma che santa l’italia a barattare i beni terreni dei poveri esuli, santa l’italia che dici?

    a ma quindi anche i greci hanno espulso gli italiani non solo gli odiati slavi

    bisogna vedere se gl’esuli vogliono i slo, non credo

    li vogliono che ci sia italia e si parli solo italiano e non una frattelanza di culture, o sbaglio? menia ha detto uguale, portare italianita la dove cera ecc

  49. effebi ha detto:

    Luigi, non si tratta di timori e sospetti, si tratta -nel caso dei quadri- che proprio non ci sono nè le condizioni nè la necessità.
    per il resto sai bene anche tu che persino l’incancrenito stallo tra esuli e rimasti sta subendo una svolta grazie alle nuove generazioni e a questi magici strumenti di comunicazione.
    quindi, sono tutto meno che preoccupato.

  50. Tergestin ha detto:

    @ Matteo

    Io questo veleno non lo vedo molto diffuso, ma bensi’ molto “concentrato” su poche persone. Qui parlano di esuli.

    Ora, facendo un “conto della serva”, gli esuli a Trieste sono arrivati in massima parte tra la fine degli anni quaranta e la prima meta’ dei cinquanta. Erano in buona parte persone giovani, ma se avevano lasciato le proprie case e terre di cui erano proprietari, direi si possa parlare di persone maggiorenni.

    Risultato: buona parte degli esuli ancora in pista -e io come tutti qui dentro, ne conosco molti- viaggiano abbondantemente sugli ottant’anni e si sono fatti una vita da tre, presto quattro, generazioni in un altro luogo (TS e GO, parlando di qui).
    Quindi si discute sul nulla piu’ totale.

    Poi pero’ metti Telequattro e vedi un sacco di “giovanotti” sui quarantacinque, cinquant’anni (alcuni pure meno) che parlano a nome degli esuli e si spacciano per tali.

    Ma c’e’ ancora gente che va dietro a simili commedie? Che la riforma Basaglia sia partita da qui non e’ un mistero, ma c’e’ un limite a tutto…..

  51. matteo ha detto:

    tergestin

    si penso hai ragione

  52. rajc ha detto:

    rotfl! a leggere le elucubrazioni degli optanti, si capisce perche’ non hanno mai ottenuto nulla.
    cristo santo, davvero tough luck, basta mettersi sul ciglio del fiume, accendersi la sigareta, ogni tanto alzare compassionevolmente il sopraciglio ed aspettare pazientemente il cadavere portato dal fiume!

    e come se non bastasse, i siti ufficiali di questi personaggi pullulano di formulazioni razziste, e questi si scandalizzano se ” Degli esuli a loro non gliene può fregare di meno.”

    incredibile!questi evidentemente godono nel darsi la zappa sui piedi.

    ma come gia detto, madrenatura non e’ stata particolarmente magnanima con loro mentre distribuiva il q.i.

    “Siamo noi, tradizionalmente, quelli che vanno ad abitare al di là dell’acqua. Questo è il futuro”

    ehi, intelligentoni, rings any bell?

  53. effebi ha detto:

    tergestin, grazie delle cordiali parole

    ma, ti ricordi !? sarai certo passato davanti a quel triste ospedale dove ci vorresti tutti noi esuli “dementi”…

    ebbene, amico caro, avrai anche notato allora, leggendo la tabella…
    che “MANICOMIO” …iera scrito per de fora…

  54. effedici (FDC) ha detto:

    Ah, nel XIX secolo gli italiani si trasferivano dalle Puglie (toponimo slavo, ma guai a dirlo, non è politically correct…) a Ragusa? E io che pensavo fosse una città italianissima da almeno 3.000 anni dove gli ‘slavi’ sono arrivati appena nel ’43…

    Rajc, prendi nota

  55. rajc ha detto:

    ma io me la sto spassando, guarda. questi qua sono un vero toccasana per le giornate grigie. tanta intellighenzia tutta accumulata in queste associazioni. e’ davvero divertente osservarli mentre si danno la zappa sui piedi.

  56. Luigi (veneziano) ha detto:

    Wow! E’ veramente uno spasso leggere questi commenti. Io sto provando da un po’ a immaginarmi rajc: relativamente giovane e assai poco studiato, perennemente col filo di bava alla bocca e un fegato grosso così. Se penso a Sgarbi dietro a un computer, è proprio lui. Manca solo che scriva: “Capra! Capra! Capra! Capra! (ad libitum)”: per il resto è perfetto.

    @ federico
    Tu devi fare sempre una cosa: prendere debita nota di ciò che scrivo. Hai sempre da imparare. Certo: quando tocca a te parlare sbrocchi alla grande, ma che ci possiamo fare?

    @ Tergestin
    Adesso ho capito meglio: tu vedi troppa Telequattro.

    L.

  57. Macia ha detto:

    Puglia è toponimo slavo???
    E il popolo degli Apuli preromano da cui la regione prende il nome?

  58. Macia ha detto:

    …o forse parlavi di Puglie di Domio. In quel caso, chiedo scusa, avevi ragione.

  59. effebi ha detto:

    55. rajc…:) parlavo dell’italiano, del dannato italiano che vedo preferisci adoperare piuttosto di altro più nobile idioma che riservi per centellinarlo con gli amici

  60. rajc ha detto:

    fdc, hanno lasciato le puglie per fondare redipuglia in mezzo al campo(sredipolja)LOOL

    (nota per effebi: qua ho centellinato un concetto sloveno tutto per te:))

    il piu’ spassoso e il solito abbonato alle cantonate-il Nostro. le sue fatiche liriche sono acqua al mulino di coloro in slovenia che paventano una nuova occupazione silenziosa italica-denominata “pacifica”.

    rotfl!

  61. effebi ha detto:

    A proposito di quadri, appuntamento domani anche per gli amici croati di fiume:
    Romolo Venucci
    http://www.leganazionale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=582:romolo-venucci-monogeafia-presentata-giovedi-27&catid=81:appuntamenti&Itemid=101

    Tergestin, che non gli piacciono i quadri, è ovviamente esentato.

  62. rajc ha detto:

    effebi, adopero l’italiano perche’ siamo su un blog italiano e io non sono sciovinista.

  63. effedici (FDC) ha detto:

    Rajc, hocemo na nasem? 🙂

  64. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Macia

    Tu non devi prendere alla lettera il povero Federico sugli etimi dei paesi: per lui Grado (città romana il cui nome deriva dal latino “Gradus”, che significa “porto, scalo”) deriverebbe dallo slavo “Grad”. Ricordo che facemmo una discussione feroce sull’argomento, ma lui non si corresse nemmeno quando gli si fece notare che la località esisteva già mezzo millennio prima dell’arrivo degli slavi in queste plaghe.

    Lui è un poeta: “Apulia”, il nome latino della Puglia, deriverà senza alcun dubbio da un etimo slavo. Così come “cuore” fa rima con “amore”, e “lucciole” e “lanterne” sono la stessa identica cosa.

    L.

  65. rajc ha detto:

    fdc, po slovensko?

  66. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ rajc

    Per favore: quando parli di Slovenia devi aggiungere immancabilmente la formula “sempre santa”.

    Mi urta sapere che tu non coltivi la giusta venerazione per il tuo Paese.

    L.

  67. effedici (FDC) ha detto:

    malo razumem po slovensko, ampak govorim slabo, bolse po hrvaskom

  68. rajc ha detto:

    campione di boomerang,

    se vuoi criticare la societa’ slovena nessuno te lo impedisce. vieni sui blog sloveni, adopera lo sloveno e sarai come un pesce nell’acqua. ma, leggendo le tue argomentazioni qua su bora la, forse inizialmente ti sentirai un confuso scolaretto alle prime armi: c’e’ gia una trincea con truppe gia ben dispiegate in piena azione quotidiana, ragazzo mio.

  69. rajc ha detto:

    fdc, problem je pač ta, da naju ne bo nobeden tle razumel. vsaj tisti ne, ki jim je tehle par vzgojnih zaušnic namenjenih.

  70. Petrovic ha detto:

    Rivolere qualche cosa significa che prima si possedeva. Ma quando mai? Quello era ed è territorio legittimo italiano. Costoro non esiterebbero a spacciare per slavi il Carpaccio ed il Tiepolo. Ma io sono buono e gli riporterei anzi glieli catapulterei con i Tornado, gli AMX Ghibli, i Typhoon e gli F-16.

  71. effedici (FDC) ha detto:

    ki ne razumejo?

  72. effedici (FDC) ha detto:

    PETROVIC, l’ultima volta c’avete provato negli anni ’40. Ancora state a piagne pe li carci che c’avete pijato…. 🙂

    Cusi te go sistema anche el romanesco, te son un poco contento?

  73. matteo ha detto:

    ben sembra che sta discusione xe degenerada

    ah non sembravo che odie cusi tanto gli slavi, de novo complimenti per le belle parole, diria che saria meio che l’istria e la dalmazia le sprofondi tipo atlantide, magari se finisi de darge presunte italianita o slovenita, nel 2011 con la ue state ancora a scannarvi per della terra che non è italiana da piu di 80 anni? beh complimenti, fe una spedizion tipo d’anunzio ma ste coinvolger altri che mi guere merdose no go voia de farle, del resto za me vedo col risiko le varie fazioni come che le se ataca

    demo vanti dei, ste robe servi solo per confonder la zente, stemo sprofondando e voi ve mete a discuter de come cipar tera per tornr alla santa italia, ma a chi ge frega?

  74. effebi ha detto:

    . MAESTRO DI FORMAZIONE VENETA, fine XIV – inizi XV sec.
    (già attr. a Scuola bolognese sec. XIV)
    Croce dipinta
    Da Pirano Chiesa di S. Stefano
    tempera su tavola h cm 142,5 x l cm 111 x cm. 3
    http://www.arcipelagoadriatico.it/mostre/histria/dati/crocedipinta.gif

  75. matteo ha detto:

    cio interessante el sito

    Lo scrittore triestino sloveno Boris Pahor, ormai famoso per le sue prese di posizione di stampo razzista, ci viene ad illuminare con la constatazione che le opere d’arte italiane, salvate dalla barbarie slavo comunista e portate dall’Istria a Trieste nel 1941, dovrebbero ivi ritornare perchè “altrimenti quelle chiese e palazzi sono luoghi monchi”. E le 350.000 persone, anziani, giovani, bambini, famiglie, che quelle chiese e quei palazzi hanno costruito e abitato?
    http://www.leganazionale.it/index.php

    co go visto la foto de un incapucia del ku-klux -klan stavo per sciopar de ride, ma che roba, divertive

  76. effebi ha detto:

    ALVISE VIVARINI, 1489
    Madonna col Bambino e due angeli musici
    Da Capodistria Museo
    Tempera su tavola h cm 45 x l cm 104 –
    cornice cm 120 x cm 59 x cm 7,8
    http://www.arcipelagoadriatico.it/mostre/histria/dati/vivarini1489big.gif

    cosa cavolo ci faceva alvise vivarini nella slovena Koper nel 1489 ? provviste di viagra ? avrà pagato la vinjeta ? mah… soliti taliani…

  77. effedici (FDC) ha detto:

    77 matteo, ma quale guerra, quale guerra! ma il molaccione popolo italiano ti sembra predisposto a fare una guerra che non sia quella del bunga/bunga? 🙂

  78. effebi ha detto:

    BENEDETTO CARPACCIO, 1538
    Madonna col Bambino tra i SS. Bartolomeo e Tommaso
    Dal Museo di Capodistria
    Olio su tela h cm 200 x l cm 167,5 x cm. 2,5
    http://www.arcipelagoadriatico.it/mostre/histria/dati/carpaccio1538big.gif

    ai piedi della madonna un angelo forse intento a suonare il bunga-bunga ( 82 effedici FDC )

  79. matteo ha detto:

    effebi te ga visto la foto del incapucia? non ge posso piu del rider

    alla fine i quadri i tornera la, i baratera el no al bilinguismo in cita per i quadri, se aceta scomesse chi proponi?

  80. effebi ha detto:

    quindi matteo, no al sloven a trieste e quadri italiani in slovenia ? ( me par un afar… 🙂 )

  81. matteo ha detto:

    quindi te son al no per el bilinguismo, femo stesa roba anca a koper?

  82. effebi ha detto:

    vaben mateo, alora no al sloven anche a capodistria 🙂 🙂 🙂

  83. effedici (FDC) ha detto:

    effebi, la guerra l’hanno vinta loro, non barare: bilinguismo a Trieste/Trst e quadri in un luogo sul confine che segni la ritrovata amicizia tra italiani e sloveni.

  84. matteo ha detto:

    a ma iera cuis? sloven a trieste senza l’italian e niente sloven a koper, no te credevo trst je nas, e se invertimo te va ben? tanto che servi il italian oltra a gnente, cusi come che non servi sloven qua, cos te dixi ti, te son d’accordo?

  85. effedici (FDC) ha detto:

    81 effebi:

    “cosa cavolo ci faceva alvise vivarini nella slovena Koper nel 1489 ? provviste di viagra ? avrà pagato la vinjeta ? mah… soliti taliani…”

    Si sarà trasferito dal Veneto o dalle Puglie come tutti gli italiani dell’Istria e della Dalmazia, EMIGRATI dalla penisola nel corso dei vari secoli. Così come tanti friulani, lombardi, ruteni (alcuni di cognome fanno Biloslavo), cechi, slovacchi, montenegrini, greci, ecc. ecc.

  86. effedici (FDC) ha detto:

    90 matteo, ma ti te sa se Vivarini e Carpaccio jera de Koper? O de Semedela?

  87. effedici (FDC) ha detto:

    79 effebi:

    “MAESTRO DI FORMAZIONE VENETA, fine XIV – inizi XV sec.
    (già attr. a Scuola bolognese sec. XIV)”

    de questo no se sa el nome, ma mi e effebi savemo che el se dichiarava ITALIANISSIMO.

  88. effedici (FDC) ha detto:

    EFFEBI, quando che se rivai de la slavia bianca a Zavrsje gave ciolto la ypsilon? jera sai trafico?

  89. rajc ha detto:

    fdc, quale maestro? l’italianissimo benkovich?(okay, questo era un tiepolofilo del settecento) insomma, per fortuna e stato costretto ad aggiungere soltanto un’h in fondo al cognome. pensa, poteva passargli per la testa di venetizzare completamente il proprio cognome per salire sulla scala sociale, come capito’ al buon pilić:)))

  90. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    No, Telequattro la vedo molto di rado e cioe’ quando torno nel manicomio (Trieste).
    Ma se ho detto inesattezze nel mio precedente post, puoi sempre illuminarmi: so che sei un noto “esodologo e foibologo” (merce rara da queste parti eh), quindi otterrei consulenze senz’altro preziose.

    @ Effebi

    Non spedirei da nessuna parte “voi” esuli (a proposito, hai un tono pimpante e giovanile per essere sull’ottantina, complimenti).
    Spedirei da uno psichiatra, bravo e paziente, tutti quei figuri che ruotano attorno ad un certo mondo politico/ associazionistico/ clientelare, esuli o meno che siano…..ma forse no, basterebbe applicare la legge Scelba ogni tanto.

  91. Luigi (veneziano) ha detto:

    Una volta tanto sono d’accordo con matteo: la discussione è degenerata.

    Faccio notare che l’isterica reazione di rajc che considera con orrore la possibilità che degli italiani vadano ad abitare in Istria non tiene conto di un fatto notorio: quella è stata una regione di passaggio da quando è apparsa sulla faccia della terra l’uomo. Ritenere che oggi come oggi la storia sia finita qui, è una divertente, pia illusione. Le cose cambieranno ovunque nel mondo: inutile pensare in termini di “Blut und Boden”. Quel tempo è finito.

    Tanto per fare un paragone, nella massima tranquillità negli ultimi trent’anni parecchi tedeschi sono tornati ad abitare in Boemia, dalla quale sono stati espulsi (e parecchie migliaia vennero ammazzati) sessant’anni fa.

    Cose simili stanno accadendo anche nell’ex Prussia Orientale.

    Che si pensa invece, che la Slovenia nell’UE rimarrà terra compattamente monoetnica? Ragazzi sloveni che scrivete qui dentro, intanto provate ad avere un 10% di immigrati fra di voi, e poi vediamo in che maniera scenderete dal pero.

    Prevedo parecchi figlioli e nipotini del venerando Boris Pahor, se le premesse sono quelle che vedo qui.

    Luigi (veneziano – quello che fa sbroccare rajc)

  92. rajc ha detto:

    eh, quando manca il tutor, tocca direttamente a me leggere le istruzioni per l’uso :

    non sono affatto contro il fatto che degli italiani vengano a vivere in slovenia anzi(e ce ne sono gia, si svegliasse il tuttologo su questo forum). mi piacerebbe molto, ma…. NON QUELLI COME IL VENEZIANO, EFFEBI,PETROVIC et similia. capito? siamo in democrazia, certo, ma fosse per me, le spese in caso contrario le farei fare ai deretani di qesti velati sciovinistelli moderni.

    struzione numero 2: la slovenia e’ gia’ plurietnica, bello mio, e lo era da prima che codesti finti tuttologi sciovinistelli ci ficcassero il naso dentro. halooo!!!svegliaaaa!!!! (per quelli come voi ci sara’ sempre vita difficile in slovenia.)

    mia personale posizione: no ai sciovinistelli italioti sotto mentite spoglie in slovenia.

    bo razumel poanto tisti bolj počasen v glavo?

  93. Tergestin ha detto:

    @ Matteo 77

    Che ci trovi di divertente in un abbinamento azzeccato? Parlo dell’omino del KKK nel sito della Lega Nazionale.

    Luigi ed Effebi -che come avrai notato scantonano alla grande sulla domandina semplice semplice “ma quanti anni puo’ avere un esule oggi?” Vi rendete conto che son passati sessant’anni e piu’?- sono uccel di bosco sulla Lega Nazionale.

    A proposito della Lega Nazionale, una chicca.
    Sai chi e’ il presidente della LN a Trieste? L’avvocato Paolo Sardos Albertini, figlio di Lino (ex presidente dell’Unione degli Istriani).

    Sai chi fu il difensore d’ufficio di John Demjaniuk, ex boia alla Risiera di San Sabba?

    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/mandato-darresto-per-%C2%ABivan-il-terribile%C2%BB/1603349

    A questo punto fatevi la battuta da soli. Io sono esausto.

  94. rajc ha detto:

    ma pensa te l’arroganza di sto tizio, che viene a fare la predicozza sull’europa a persone che come una delle lingue straniere hanno imparato pure la sua. il tizio in questione che fa invece? si scandalizza del fatto che a pirano gli tocca arrangiarsi con l’inglese per ordinare i čevapčiči.

    insomma sto tizio mezzo alfabetizzato per il territorio del quale davanti alla cartina si fa le seghe giorno e notte, sale in cattedra per cantarglene quattro sproloquiando sull’europa a chi di lingue qua ne parla almeno tre, e che vive con le atre etnie almeno da vent’anni. pazzesco! boria e saccenza senza pari!

    capisco sempre meglio alcune dinamiche del passato non troppo lontano.

  95. rajc ha detto:

    sulle associazioni che poi esprimono sciovinistelli nuovo modello stile il veneziano aggiungo questo:

    l’ho gia detto, con ‘sti qua delle associazioni non serve nessun dialogo, soltanto bastone. altrimenti ti raggirano alla prima occasione che gli capita, come in un suk.
    non bisogna assolutamente dialogare con coloro che nascondono le proprie velleita’ razziste. questi si nascondono sotto il titolo straziante “noi siamo dei poveri derelitti piantati in asso dalla storia” per darsi una credibilita’ pubblica. tra l’altro lo fanno abbastanza goffamente, a giudicare dai loro siti ufficiali, dove predomina il razzismo di stampo ottocentesco, e da qualche parolina di troppo scappata pubblicamente. ahi ahi ahi

    lo so che non tutti i membri sono cosi’, ma evidentemente o non hanno voglia, o non riescono a formare una massa critica per distanziarsi dall’immagine che crea la maggioranza di loro.

    ma, soprattutto non hanno capito nel corso degli anni, che il loro interlocutore vero sono sempre state le autorita’ jugoslave prima e quelle slovene poi. ma figuriamoci, prima capirlo e dopo adeguare la propria politica e retorica per poter ottenere quanto piu’ puo’/poteva essere possibile non e possibile per chi ha la mente annebbiata dall’odio razziale inculcatogli dal etnocentrismo. ma ormai il treno e bello che passato. non vi resta che piangere sulle spalle dei vari menia&co, amici miei.

  96. Tergestin ha detto:

    @ Rajc

    Non c’e’ molto da capire, c’e’ semplicemente da stare attenti quando qualche furbacchione che democratico e antirazzista non e’, si spaccia per tale.
    In particolar modo se lo fa accusando gli altri delle sue stesse ossessioni e dei suoi stessi pregiudizi.

  97. Tergestin ha detto:

    Visto che siamo al 100 e ho gia’ linkato (spero si possa ogni tanto), torniamo alle cose serie:

    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/porto-sfida-sui-container:-capodistria-supera-trieste/3274706

  98. rajc ha detto:

    tergestin, si’, l’ho capito quando per giudicare gli altri si basano sull’immagine allo specchio. leggeti la solita becera vomitata ad personam(solita mancanza di argomenti)del veneziano alle 16.35 qua sopra.

  99. Luigi (veneziano) ha detto:

    Sei proprio come un cane di Pavlov, mio caro: io scrivo due righe, e a te viene automaticamente uno sbocco di fiele.

    E più scrivo, più sbrocchi. Più sbrocchi, più sbarelli.

    E io rido.

    L.

    PS Per gli altri: la Slovenia ha oltre l’80% degli stranieri residenti che in realtà provengono dalle repubbliche della ex Jugoslavia. Quando le accadrà di avere un 10% fra magrebini, africani, cinesi eccetera, allora vedremo quanti Boris Pahor vivono nel piccolo paese subalpino. Sia chiaro: io sono uno che non ha nulla contro gli immigrati, anzi: sono dell’idea che a Venezia un 20.000 immigrati da qualsiasi parte del mondo farebbero solo che bene (e intanto rajc impazzisce)

  100. rajc ha detto:

    comunque tergestin, e bene sempre togliere la coperta a questi fascistelli fintomoderati, mettendo in evidenza i loro siti di riferimento ufficiali e portare sistematicamente allo scoperto la loro metodologia….

  101. Tergestin ha detto:

    Confermo quel che dissi tempo fa: con quella maldestra dichiarazione, Boris Pahor non poteva fare un regalo piu’ grande a tutta la marmaglia estremista di queste zone e non solo. Ci campano e ci camperanno per chissa’ quanto ancora…..

  102. Tergestin ha detto:

    @ Rajc

    Senza dubbio. Di solito si scoprono da soli perche’ non ce la fanno a trattenersi (vedi il finto serbo Petrovic, ma lui e’ un elefante in una cristalleria), ma e’ sempre bene tenere gli occhi un po’ aperti con alcuni di essi, specialmente quelli che tentano di spacciarsi per democratici. Anche perche’ come ho gia’ detto a Trieste e dintorni la gente non brilla per astuzia e intuito…..

  103. rajc ha detto:

    heh, tergestin, lo so’. quando gli togli la copertina te li ritrovi sotto tutti nudi indifesi che provano ad improvvisare qualche patetica perche’ non hanno atro da vomitare, come il povero veneziano. guardalo.

  104. rajc ha detto:

    ups, bugs…qualche patetica trollata…

  105. Luigi (veneziano) ha detto:

    “Fascistello fintomoderato” è una bellissima espressione. Dimostra sagacia di intenti, a fianco di un baratro: quello dell’impossibilità di ragionare. Un enorme baratro, pieno di carabattole della storia, di oggettini ammuffiti, di fantasmi sempreverdi.

    Uno che – poverino – vive in un incubo del genere, coma vuoi che possa trovarsi di fronte alla vastità del mondo? Per uno così il mondo è al massimo la propria casetta, il crinale dei monti alle spalle, le prime bracciate d’acqua nel golfo davanti a sé.

    Uno così ha bisogno solo di rinfrancanti certezze: non bisogna dirgli che tutte queste cazzate del fascismo e controfascismo sono come la copertina di Linus: se gli togli la copertina, Linus non è più Linus. E lui è perso.

    Ecco: rajc è proprio così: come un bimbo che vive nel suo sgabuzzino pieno di mostri, talmente abituato a vederli che oramai ha bisogno di identificare tutto ciò che lo attornia al di là del crinale come “mostro”. La cosa lo rassicura. Così come lo rassicura pensare che la storia abbia già detto la parola “fine” a tutto quanto. E la Slovenia di qua, l’Italia di là, e via andare.

    Come fargli capire che queste sono cazzate, di fronte all’incalzare di un mondo che sarà del tutto diverso? Come fargli capire che chi si chiuderà nella sua stanzetta non potrà che essere l’ultimo dei mohicani, e che nessuno può pensare di fermare – per dirne una – i due/tremila triestini che vivono già in territorio sloveno? Ti inquinano il Sacro Suolo? Devi adattarti, vecchio mio.

    rajc mi fa venire in mente – lo ricordate? – Hiroo Onoda (http://it.wikipedia.org/wiki/Hiroo_Onoda), il soldato giapponese che per trent’anni combatté la sua guerra solitaria in nome del Tenno.

    rajc, la guerra è finita: tu i calci in culo non puoi più darli a nessuno, così come nessuno te li darà più, a meno che non torni un’altra guerra. Ma noi una guerra non la vogliamo, vero?

    E allora devi mangiare quello che passa il convento. Il convento passa circa 100.000.000 milioni di persone che girano per l’Europa anno dopo anno, immigrati da mondi diversi, miliardi di persone che già ora scioccano la tua esistenza, e domani la scioccheranno ancora di più.

    E tu invece pretendi di rimanere chiuso nelle tue quattro mura mentali.

    Forza rajc, togliti il grembiulino: l’ora di lezione è finita. Sei un ometto. Gira un po’ per il vasto mondo…

    L.

  106. rajc ha detto:

    invece di sproloquare allo specchio, preoccupati solamente di tenere a freno la tua boria idiota quando sei in visita in istria, e sarai riverito e rispettato, altrimenti sai bene cosa ti aspetta. anche perche’ mi pare tu l’abbia gia fatto esperienza, a giudicare da quanto e soprattutto cosa vomiti qua sul blog abitualmente.

  107. effebi ha detto:

    tergestin !! eccoci… siamo vecchi, stanchi… decrepiti… esausti… ma ritorniamo… ritorniamo…
    abbiamo già attivato il governo italiano per istituire la Giornata del Ritorno…
    poi ora sappiamo come fare…
    http://www.youtube.com/watch?v=q5fqX0nTUXc

  108. Luigi (veneziano) ha detto:

    Certo che sei proprio arrabiato, ragazzo mio. Ogni intervento, una sbroccata. Non c’è niente da fare: i mostri vagano a frotte attorno a te, e tu pari come il mostro di Frankenstein in Frankenstein Junior: senti la musica e cerchi di acchiappare le note.

    Dimmi la verità: sto parlando con uno sbarbatello?

    L.

  109. effebi ha detto:

    111 è da sperare…

  110. rajc ha detto:

    tergestin, hai visto il meccanismo? hehe, il veneziano ha appena messo in moto il pilota automatico del cerchiobottismo( e bada bene, facendo anche il finto tonto) tipico dei furbi fascistelli contemporanei.

    un colpetto alla botte stile ” gualdatemi, gualdatemi tutti, io sono un glande intelnazionalista! e e e e condanno felmamente la shoah(solitamente dicono anche questo)!” per acquisire credibilita’ per poi continuare con calma con i colpetti ripetuti al cerchio (leggere quasi tutti i suoi post sull’argomento istria ecc….)

    questa e’ la tecnica;)

  111. rajc ha detto:

    rajc per ora vi lascia. miraccomando tosato veneziano, fai il bravo che tutto funzionera’ a perfezione. l’etnocentrismo nascondilo mentre sei in istria, so che sara’ dura per te, ma ti conviene e ti fara’ bene.

  112. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ effebi

    In reatlà è molto più semplice: è un trollone. Uno dei tanti che ronzano qui.

    L.

  113. effedici (FDC) ha detto:

    Ciò, Gigi, sbarelo mi, sbarela Rajc, sbarelemo duti!

  114. effedici (FDC) ha detto:

    115, Gigi te ga mai pensà che podesi eser un mio clone??????? :-)))

  115. effedici (FDC) ha detto:

    114, rajc, no star a far el mona ciò! Per una volta che trovo un alleato tosto come me! scrivime in privato, dei. Scrivi a trigno@me.com

  116. Luigi (veneziano) ha detto:

    Pensa poi se sapesse che io in Istria (sia slovena che croata) ho già fatto tre mostre ed ho pure tenuto una conferenza pubblica…

    Secondo me la prenderebbe malissimo. Però la prossima volta invito anche lui: si può sempre sperare in un miracolo.

    L.

  117. rajc ha detto:

    tipo che tu saresti la merda attorno alla quale ronziamo?

    fai il bravo, veneziano.

  118. effedici (FDC) ha detto:

    113, rajc:

    “un colpetto alla botte stile ” gualdatemi, gualdatemi tutti, io sono un glande intelnazionalista! ”

    un… GLANDE?

  119. Luigi (veneziano) ha detto:

    Federico: tu LO SAI a cosa mi riferisco quando parlo dei tuoi sbarellamenti. Ricordati che io tengo sempre tutto nella memoria del mio computer: potrei essere il tuo biografo degli sbarellamenti pubblici.

    L.

  120. effedici (FDC) ha detto:

    119Luigi (veneziano)

    “Pensa poi se sapesse che io in Istria (sia slovena che croata) ho già fatto tre mostre ed ho pure tenuto una conferenza pubblica…
    Secondo me la prenderebbe malissimo. Però la prossima volta invito anche lui: si può sempre sperare in un miracolo.
    L.”

    Pensa tra 400 anni quando un discendente di Tuerk chiederà la restituzione delle opere che hai messo in mostra! Te se rendi conto ciò, te son un personagio storico!

  121. rajc ha detto:

    no speta, questo fa anca el pitor???? bruhahahahaha!!!!!!

    solo ora sei riuscito a farmi sbarellare venexian! cazzo venexian, vien in istria a far el tuo cabaret!

  122. Luigi (veneziano) ha detto:

    Wow! Ragazzi: dai quadri istriani a “merda” e “glande”. Secondo me siete un clone della Santanché.

    L.

  123. Luigi (veneziano) ha detto:

    Uno parla di “mostre” e questo capisce “pitor”…

    Secondo me non hai nemmeno finitole elementari.

    L.

  124. effedici (FDC) ha detto:

    122Luigi (veneziano)

    “Federico: tu LO SAI a cosa mi riferisco quando parlo dei tuoi sbarellamenti. Ricordati che io tengo sempre tutto nella memoria del mio computer: potrei essere il tuo biografo degli sbarellamenti pubblici.
    L.”

    Te meti in mostra anche quei?
    Ciò, che sbarelamenti però, dei, dì la verità. In confronto Rajc xe un mulon diletante! 🙂

  125. effedici (FDC) ha detto:

    Fa el PITOR del PISOAR ciò, in pratica un GLANDE PITOR!

  126. Luigi (veneziano) ha detto:

    Federico, eppure pensavo che tu sapessi cosa io posso mettere in mostra. Non dirmi che oltre alla panza ti avanza anche l’Alzheimer…

    L.

  127. rajc ha detto:

    fdc, garda come gli rode al venexian senza la coperta, comincia pure con i typo. lui, il professorino attento alla tastierina! lol!

  128. effedici (FDC) ha detto:

    RAJC, no star andartene proprio ora sul più bel ciò, stago morendo de rider!

  129. effedici (FDC) ha detto:

    129Luigi (veneziano)

    “Federico, eppure pensavo che tu sapessi cosa io posso mettere in mostra. Non dirmi che oltre alla panza ti avanza anche l’Alzheimer…
    L.”

    Xe un po’ che no se vedemo… te manca de saver che go perso 18 kg. Te mando una… cartolina? Cusì te la meti in mostra con quele altre

  130. Luigi (veneziano) ha detto:

    @federico

    Tu dici che rispetto au tuoi sbarellamenti rajc è un dilettante? Beh: tu sei un notissimo maestro universale, di sbarellamenti. Un Alberto Tomba della con-fusione internettiana.

    Ma rajc lo sa che adesso stai passando la fase “fan di Pinochet”?

    L.

  131. rajc ha detto:

    me toca magnar. per cena un tagliota al pomodoro;)

    ciao!

  132. effedici (FDC) ha detto:

    130rajc

    “fdc, garda come gli rode al venexian senza la coperta, comincia pure con i typo. lui, il professorino attento alla tastierina! lol!”

    lo go conosudo de persona, te sa. El mato xe bravo, ma se ciol tropo sul serio. E poi el xe difidente. El pensa che quel che scrivo lo scrivo solo per provocar. No ga ancora capì che mi lo penso veramente, ciò!

  133. Luigi (veneziano) ha detto:

    -18 kg?

    Allora sei più o meno a 110?

    L.

  134. effedici (FDC) ha detto:

    Hai sbagliato di poco: sono a 105.

  135. effedici (FDC) ha detto:

    134rajc

    “me toca magnar. per cena un tagliota al pomodoro;)
    ciao!”

    Io ho appena fatto una puttanesca con l’ajvar

  136. Luigi (veneziano) ha detto:

    Va ben: anch’io fra venti minuti ho un appuntamento di lavoro.

    Federico: racconta a rajc il tuo progetto di eliminazione dello stato e l’idea delle città private come fulcro di un nuovo mondo totalmente anarco-capitalista.

    Dài, che ci facciamo quattro risate, anche perché nel tuo progetto i quadri istriani a quale opulento magnate andrebbero?

    L.

  137. effedici (FDC) ha detto:

    139Luigi (veneziano)

    “Va ben: anch’io fra venti minuti ho un appuntamento di lavoro.
    Federico: racconta a rajc il tuo progetto di eliminazione dello stato e l’idea delle città private come fulcro di un nuovo mondo totalmente anarco-capitalista.
    Dài, che ci facciamo quattro risate, anche perché nel tuo progetto i quadri istriani a quale opulento magnate andrebbero?
    L.”

    magnate? magnAMO!!!!!!!!!!!!!

  138. Tergestin ha detto:

    Ribadisso, qua el 10 Febbraio el sito andara’ in tilt come el Flipper de Arnold’s dopo un pugno de Fonzie.

  139. chinaski ha detto:

    dedicato a tutti gli internazionalisti e a tutti gli anarchici libertari di bora.la

    http://www.youtube.com/watch?v=Odrfx7WmNWQ

  140. effedici (FDC) ha detto:

    142, Tergestin, sarà de divertirse, de cosa te se preocupi?

  141. effedici (FDC) ha detto:

    143, chinaski, quei xe anarco-collettivisti. cmq meglio loro di comunisti e/o fascisti

  142. matteo ha detto:

    ah pero, adesso se spera che la slovenia sparisi, sempre piu complimenti ma che razza de idee gave in testa?

    ma devo leger sto vomito de odio degenerado?

  143. effedici (FDC) ha detto:

    MATTEO, non parlo di eliminazione della Slovenia, ma dello STATO. Di qualsiasi entità tale.
    In pratica, il mio sogno è una società che si regola da sola in base alle leggi di mercato e lo stato è totalmente assente. Tutto è in mano ai privati e alla concorrenza.

  144. chinaski ha detto:

    fdc, te stago ciolendo pel cul. se te vol te linko la machnovs’cina. opur te fazo vignir le convulsioni co’ la warszawianka.

    ma pel momento pol bastar questa:

    http://www.youtube.com/watch?v=J2E-fFQsj8A

  145. Petrovic ha detto:

    Dai Degni ancora con la storiella dell’anarco capitalismo. Sei l’unico rappresentante vivente in terra di tale teoria.

  146. asem ha detto:

    a effebi, luigi ed altri state attenti ai vari “Srečko 26 gennaio 2011, 12:42″……per loro rubare e maltrattare chi la pensa diversamente è un obbligo, è un modo di vivere, non basterà mai…….hanno avuto un educazione basata sul pensiero unico e sono ancora conviti che il comunismo jugoslavo era il miglior regime possibile, vorranno che i quadri vengano “restituiti” ai legittimi proprietari (ora sono loro, dopo aver cacciato o ammazzato gli inquilini, occupato gli edifici e poi con la “democratizzazione versione balcanica” si sono pure comprati l’edificio per 5 €…ed ora sono i legittimi proprietari, ne sono convinti, anzi di più sono già gli eredi……ridicoli, ma sono sicuro che più di qualcuno gli da ragione, ma solo perché ideologicamente affine.

  147. Petrovic ha detto:

    Rajc

    Ancora non hai capito che bisogna travestirsi da democratici per arrivare al potere? E’ lo stesso metodo di voi titoisti in slovenia. Fate finta, dissimulate, ma in fondo siete sempre e solo gli stessi ancora più rancorosi dei vostri nonni.

  148. FLAS GORDON ha detto:

    asem tutta per te: l’ assessore all’ istruzione della regione veneto

    http://www.wumingfoundation.com/giap/wp-content/uploads/2011/01/donazzan12.jpg

  149. FLASH GORDON ha detto:

    indovinate chi e’?

  150. Petrovic ha detto:

    E’ la Donazzan.

    HO vinto qualche cosa?

  151. FLASH GORDON ha detto:

    no

  152. chinaski ha detto:

    @ asem, fdc e tutti i fans di berlusconi che scrivono su bora.la

    http://www.youtube.com/watch?v=WXf-YbsSh0Y

  153. rajc ha detto:

    a proposito, venexian. visto che fai le tue mostre crepuscolari con tanto di lacrima facile, che cazzo hai da sbraitare conto un fantomatico comunismo che attanaglia la slovenia odierna?

    gira e rigira, continuo ad essere convinto che il tuo cattivo umore sia alimentato dalle cattive esperienze che deve aver fatto il tuo deretano in slovenia grazie al tuo carattere ….

  154. asem ha detto:

    flash, vediamo se sai chi c’e in questo video….
    http://www.youtube.com/watch?v=yTGJNq0avQI&feature=related

  155. asem ha detto:

    tra i Primi ci sono certi anzianotti che hanno massacrato e ucciso centinaia e centinaia di innocenti…..ma lo hanno fatto per il comunismo, possono ancora festeggiare (e brandire anche una bandiera europea …con onore certamente…)

  156. Tergestin ha detto:

    @ Asem

    Non ce l’ho con te, ma seriamente, posso darti un consiglio? Perche’ non scrivi “Uaaaaah aiuto i comunisti!” lo copi e lo incolli ad ogni tuo post? Risparmi un casino di fatica, fidati.

  157. asem ha detto:

    insomma alcuni di questi

    http://www.youtube.com/watch?v=9DlbhhJcuhk&feature=related

    stanno facendo qui il predicozzo sulla futuro, sulla legalità, sulla libertà, sul come deve essere l’europa unita, ecc. ecc. ecc. ……..a buon intenditore poche parole…solo alcune immagini di “oggi”…..

  158. maja ha detto:

    Dražgoše is a village in the Železniki municipality in the Upper Carniola region of Slovenia.
    The village lies on the southern slopes of the Jelovica plateau.
    During the Second World War it was the site of the Battle of Dražgoše between Slovene partisans (NOVJ) and Nazi Germany armed forces, which took place between January 9 and January 11, 1942. After suffering heavy losses the Nazi forces set fire to the village, shot 41 hostages and deported the remaining residents. In 1976 the Dražgoše war memorial was built just outside the village to commemorate this battle and the destruction of the village.

  159. effebi ha detto:

    ma guarda un pò, dalle tele di carpaccio dove siamo finiti…
    ma la stella rossa cosa evoca ? il comunismo ? l’internazionalismo ? il socialismo tito-version ? tutto ? niente ?
    perchè cìè bisogno di mettere ragazzetti e ragazzette in divisa da partigiano ? quale è l’esigenza ? è un segnale rivolto a chi ? ai tedeschi eredi di quella strage ? OPPURE ?

  160. maja ha detto:

    credo che il segnale sia rivolto a quelli come asem

  161. matteo ha detto:

    grandi, me fe rider, tuti inisieme, dopo che i confini xe casca, me casca i brazi a leger certe robe, meno mal che se solo na picia parte de idolatrai con odio slavo in tel corpo

  162. matteo ha detto:

    «Quella sulle opere istriane è una polemica che non ha ragione d’esistere». Smorza i toni il soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia Luca Caburlotto. «Il presidente sloveno Danilo Türk – spiega il soprintendente – nel suo incontro con Napolitano ha semplicemente richiesto la garanzia di fruizione di queste opere, non ne ha mai chiesto la restituzione».
    Per Caburlotto la polemica è sovradimensionata anche rispetto al valore della collezione, «che non è interamente composta da opere di qualità eccelsa». «Ma da questa vicenda si può trarre un’importante lezione – prosegue -: le polemiche dimostrano il fortissimo valore identitario del patrimonio culturale di un popolo, che si rivela in tutta la sua forza proprio in questi casi estremi. Bisognerebbe che anche i nostri politici lo tenessero presente, specie quando decidono tagli agli stanziamenti per il Ministero per i Beni Culturali: l’arte e la cultura italiana sono lo specchio dell’identità del popolo italiano».
    da Il Piccolo del 27 gennaio 2011

  163. matteo ha detto:

    27 gen – Quadri istriani: decidono Soprintendenza e Francescani
    giovedì 27 gennaio 2011
    Sono in tutto 85 le opere d’arte provenienti da quello che ora è territorio sloveno e custodite oggi in Friuli Venezia Giulia, tra Trieste e Gemona del Friuli. Ventuno di queste, che la Soprintendenza ha concesso con una convenzione in deposito temporaneo a titolo gratuito al Comune, sono custodite al Civico museo Sartorio, in un’area dedicata interamente alla collezione Histria nel sotterraneo del museo. Vi si trovano 15 quadri, 5 bronzi e una scultura, in un suggestivo allestimento che permette di osservare da vicino il prezioso patrimonio “istriano”, che va dal tardo medioevo al Rinascimento e rappresenta un campione della produzione artistica veneziana nei suoi secoli più fecondi.
    Tra i lavori in esposizione ci sono opere di grandi maestri: quelle su tavola di Paolo Veneziano e di Alvise Vivarini, il telero di Vittore Carpaccio e la pala d’altare di Giambattista Tiepolo. Solo due opere sono state separate e conservate nella quadreria del museo per questioni di maggiore tutela.
    «Tutte le opere sono visitabili al Sartorio fin dal 2006 – spiega l’assessore alla Cultura Massimo Greco -: dopo la mostra Histria al Revoltella furono subito ricollocate. Quindi la questione della fruizione non si pone: con l’acquisto del biglietto al museo si può accedere anche al sotterraneo, collocato nelle immediate adiacenze dell’attuale Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata. Le opere sono comunque di proprietà della Soprintendenza, che è l’unica a poterne decidere gli spostamenti. Io credo che Trieste sia sede adeguata per ospitarle, e potrebbero trovare collocazione al museo istriano, ma non è il Comune a decidere».
    Dalla Soprintendenza arriva intanto il racconto di come e perché queste 85 opere sono arrivate in Friuli Venezia Giulia. Furono infatti centinaia le opere, provenienti da chiese, edifici, collezioni pubbliche e private di un territorio che dal Friuli Venezia Giulia si estendeva fino all’Istria, che trovarono riparo dai bombardamenti e depredazioni in ricoveri segreti nell’entroterra friulano: furono prelevate e portate in Italia negli anni Quaranta per essere salvate dalla guerra imminente. «Allora – racconta il soprintendente Luca Caburlotto – anche a Capodistria e Pirano vigeva la legge di tutela del patrimonio artistico italiano, che imponeva allo Stato italiano, per motivi di guerra, di portare via le opere custodite in luoghi pubblici e metterle in ricoveri di sicurezza».
    Nel 1943, quando la sede d’accentramento di Villa Manin non dava più garanzie, la Soprintendenza permise ai proprietari che lo richiedevano di riavere indietro le opere: così gran parte di questo patrimonio tornò in Istria, mentre altre opere furono trasferite a Roma. Nel 2002 le “casse istriane” furono aperte col permesso dell’allora sottosegretario Sgarbi, e 24 di queste furono assegnate alla Soprintendenza che le restaurò e le destinò alla Galleria nazionale di arte antica di Trieste, per mantenerle in un luogo il più a oriente possibile. Nel 2005-2006 21 opere vennero esposte nella mostra “Histria”, nel 2006 furono ricollocate al Sartorio.
    Le altre 61 opere “istriane” che oggi si trovano in Friuli, nel museo Raffaelli di Gemona, sono invece sempre state di proprietà dei Francescani: erano custodite nella chiesa francescana di Sant’Anna a Capodistria e furono quindi i legittimi proprietari a deciderne la destinazione.
    Giulia Basso su Il Piccolo del 27 gennaio 2011

  164. effedici (FDC) ha detto:

    I francescani di Stepinac o quelli di ‘frate mitra’, al secolo Flaminio Rocchi?

  165. effedici (FDC) ha detto:

    157 RAJC, no esagerar, Gigi è una brava e colta persona, solo che ghe piaxi far sbarelar l’interlocutor. Xe un poco prepotente, ma son Mona mi che ghe casco sempre

  166. sergio ha detto:

    se qualcuno dovrebbe protestare per i quadri dovrebbe essere la ex Jugoslavia, che non esiste più, la Slovenia o la parte meridionale la Carniola da che mi consta arrivava fino a Rauber Kommando vicino a Postumia , dunque la Slovenia nella sua storia non ha mai avuto il mare ne le terre da dove provengono i quadri, le ha conquistate dalla ex Jugoslavia, ora tutti questi commenti che sono sempre fra i soliti sloveni nazionalisti e gli integralisti istriani stanno creando da ben 66 anni un clima di odio che io definisco da veri deficienti, oltretutto deduco che questi signori non sono nati a quell’epoca e quello che sanno lo hanno letto o sentito dai vari scrittoridi parte, genitori e nonni, insomma non hanno toccato con mano la storia, purtroppo non tutti gli istriani si sono integrati a Trieste parlo dei vecchi e anche molti giovani che hanno seguito le orme dei padri, purtroppo questa gente ha rovinato Trieste, la Trieste dove non c’erano problemi di razze di lingue di odi,
    ora tornando in tema che diritto ha la Slovenia a voler rivendicare i quadri se su quelle terre ha preso il possesso solo nel 1991 diventando una repubblica indipendente?

  167. Luigi (veneziano) ha detto:

    Qualche giorno fa sono stato a Fiume, a vedere una mostra su d’Annunzio nel locale museo cittadino: “D’Annunzio – Božić, 1920”.

    A rajc – il comico che trotta qui dentro come un cavallino scosso del Palio di Siena – devo segnalare che erano esposte all’incirca 30 cartoline storiche. Non è che pretenda che lui sappia che le cartoline storiche sono una fonte di conoscenza storica: essendo troppo preso con gli sbocchi di bile e la pressione arteriosa a 450, questa cosa farebbe fatica ad entrargli nella testa, e la riterrebbe una offesa lavabile col sangue per la Slovenia (sempre santa!).

    Lo dico per gli altri: quelli che sono interessati alla storia di queste terre. Ho visto una mostra fatta bene, con un testo una volta tanto equilibrato (effebi: se ti capita vai…). Non si racconta di d’Annunzio fascistissimo e degli italiani di Fiume inesistenti: per la prima volta si fa notare come la Carta del Carnaro era un documento – per l’epoca – perfino rivoluzionario.

    Ad ogni modo, volevo segnalare che nella mia collezione di cartoline c’è anche una serie dedicata ai quadri istriani, con alcune riproduzioni di quelli di cui si parla. C’è anche un’altra serie di cartoline, dedicata ai battacchi artistici dei palazzi capodistriani. Dico questo perché fra le opere riparate da Capodistria ci sono anche due battacchi, che generalmente nessuno ricorda.

    Uno è questo: http://www.istriadalmaziacards.com/html/pop_cart_dett.php?IDCart=1779

    E l’altro è questo:
    http://www.istriadalmaziacards.com/html/pop_cart_dett.php?IDCart=633

    L.

  168. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sergio

    La Slovenia potrebbe invocare il trattato di pace del 1947, con alcune probabilità di vittoria riguardo ad alcune di queste opere (non tutte). Il discorso in realtà è più complesso di ciò che sembra, e sia l’Italia che la Slovenia hanno tutto l’interesse ad addivenire ad un accordo prima di adire le corti internazionali.

    In particolare, l’Italia potrebbe ancora mettere sul piatto la questione dell’accordo di Roma sugli indennizzi per i beni della ex zona-B del TLT, che non ricadono nel trattato di Pace.

    Per capirci: i beni fuori dalla ex zona B sono praticamente stati scambiati dall’Italia con i danni di guerra, e l’obbligato in questo caso al risarcimento verso i privati (salvo eccezioni) è il governo di Roma. Ma i beni della ex zona B del TLT (i tre comuni costieri sloveni più la fascia croata fino a Cittanova, e all’interno fino al buiese) non sono stati scambiati con i danni di guerra. Quelli sono stati illegittimamente acquisiti dalla Jugoslavia, e quindi dovevano essere indennizzati ai legittimi proprietari. Parliamo in pratica di oltre il 70% di tutti i beni immobili privati dentro la ex zona B del TLT.

    Il pagamento di queste somme doveva esser fatto a rate, e gli obbligati erano da una parte l’Italia (che riceveva i soldi), dall’altra la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (che li tirava fuori). Quando la Jugoslavia s’è sfasciata, Slovenia a Croazia si sono messe d’accordo – senza informare l’Italia – sulla divisione fra di loro della cifra da darsi. L’Italia, in questo caso specifico, non ha accettato la situazione, affermando che ogni modifica anche formale dell’accordo (che è un annesso dell’accordo di Osimo) doveva essere concordata fra tutte le parti.

    Quindi la Slovenia ha pagato le sue rate (se non sbaglio, ne ha fatta saltare una ma poi ha rdcuperato) mettendole all’interno di un conto fiduciario in Lussemburgo, mentre la Croazia addirittura non ha pagato nulla, semplicemente richiedendo all’Italia di indicare il conto dove fare il versamento.

    Tiriamo le fila di tutto il discorso: se la Slovenia va a L’Aja a chiedere le opere d’arte istriane, sa benissimo che rischia di scatenare un casino inenarrabile, giacché a questo punto l’Italia potrebbe denunciare l’accordo di Roma e rimettere in discussione tutta la questione dei risarcimenti dei beni degli esuli.

    Questo significa che i tre stati devono trovare un accordo, e che difficilmente la Repubblica di Slovenia andrà oltre le dichiarazioni di facciata dei suoi uomini politici (“Ridateci i quadri!”).

    Italia, Slovenia e Croazia dovranno sedersi ad un tavolo e risolvere tutta questa storia. Momento di snodo particolare è costituito dalla trattative per l’ingresso della Croazia nell’UE, dove l’Italia in realtà sta ottenendo un inaspettato aiuto… dalla Slovenia! Infatti per la prima volta nella sua storia, la repubblica subalpina sta facendo la parte della cattiva egoista, che per pochi chilometri quadrati di mare e pochi eettari di terra blocca Zagabria. L’Italia ha quindi potuto fare la parte della buona e magnanima, sapendo benissimo che in realtà anche lei ha questo problema da risolvere. Ma per adesso lo tiene sottobanco.

    E rajc trotta…

    L.

  169. effebi ha detto:

    165… maja !!!??
    orpo ! cussì pericoloso xe asem !!!??

  170. maja ha detto:

    non ti preoccupare, chè asem è in buona e nutrita compagnia.

  171. effebi ha detto:

    “Dolenc: quadri dell’Italia ma un accordo è possibile
    giovedì 27 gennaio 2011
    Nessuna discussione sulla «proprietà» che è e rimane «dello Stato italiano». …”

    BENE, PIù LO RIPETIAMO E MEGLIO E’
    poi sarebbe bello sentirlo dire anche dal presidente della repubblica di Slovenia, e leggerlo sui media sloveni.

  172. Tergestin ha detto:

    Ma anca ‘sta menada dei beni abbandonati (fatta da gente che nel 95% dei casi no xe gnanca nata in quele terre) saria ora de finirla che xe diventada una barzeleta.
    Bona parte iera una casa con do’ camere e la caponera dele galine, te capira’ che roba dopo sessanta anni.
    Dai su, basta con ‘sta comedia, xe da zinquanta anni che xe ogni giorno una lagnanza sul bugiardel, semo rivadi al grottesco.

    Intanto per l’integralismo de certi e le careghe politico/associazionistiche de altri semo indrio come le bale de un can bassotto.
    Questo me da fastidio.

  173. effebi ha detto:

    …a seguire: visto che “l’autoradio” è mia… caro amico, che vai cercando ? di che accordo su che cosa hai bisogno ?

  174. Tergestin ha detto:

    E tra l’altro de ‘sti quadri no ghe ciava a nissun, se no alora per la Gioconda i dovessi tirar bombe ala Francia.
    Xe el solito pretesto perche’ le solite associazioni ciapi visibilita’, cavalcando come sempre i piu’ veci, stupidi e ottusi attriti anti-sloveni.
    Chi no ghe riva xe mona, chi disi de no xe in cativa fede.

  175. effebi ha detto:

    tergestin… “Bona parte iera una casa con do’ camere e la caponera dele galine, te capira’ che roba dopo sessanta anni”

    dessso capisso perchè trieste va in malora…

  176. effebi ha detto:

    ma se no te ciava dei quadri, che minchia te sta a far qua su sto post… va barcola a portar el can dei… alo…

  177. Tergestin ha detto:

    Cio’ effebi, dato che te parli come una boba anni ottanta (“va portar el can a Barcola, alo!”), se pol saver che eta’ te son vignudo qua dala tua terra perduta?
    O te son l’enesimo “esule per discendenza” anca ti?

  178. rajc ha detto:

    LOL, storiche, come no. c’erano anche quelle dove si vedevano i negozi sloveni a trst?
    sei trasparente come la lacrima di cristo, amico mio.

    p.s. complimenti per il nuovo colpetto alla botte. insegna anche al compare petrovic come si fa in modo che non vi faccia cascare il palco ogni volta.

  179. Srečko ha detto:

    effebi

    Sto ancora aspettando la tua risposta…

  180. rajc ha detto:

    fdc, se tu ci caschi peggio per te. io a questi rispondo a loro livello per precisa scelta.

  181. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ogni anno vado a mangiare la pizza in una pizzeria direttamente sulla riva del mandracchio di Lussingrande. Di proprietà della famiglia di mia moglie, requisita e mai indennizzata da nessuno, per motivi un po’ lunghi da raccontare.

    Le “do camere co caponera” sono tre piani: quello a terra adibito a pizzeria, i due superiori invece hanno due appartamenti.

    Vedi questa caponera di scorcio in questa vecchia foto, all’estrema destra: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Lussingrande_1900.jpg . E’ quella casa con davanti una vela rosso/marrone.

    Sia chiaro: nessuno in famiglia nemmeno ha la minima idea di reclamare nulla. Oramai sono passati settant’anni e ognuno s’è fatto la sua vita. Quasi tutti i veci sono morti.

    Però – volenti o nolenti – la questione dei beni della ex zona B del TLT è ancora aperta. Sissignori: la parola “fine” non è stata ancora messa.

    Cosa divertente: lo sai che l’anno scorso è stato riconosciuto da una corte il diritto al risarcimento degli eredi dei Castriota-Skanderbeg (ebbene sì: gli eredi dell’eroe più famoso della storia albanese sono italiani e vivono in Italia) per una serie di beni che questi avevano a Sebenico? La somma rimborsata è stata pari a un milione di Euro secchi. Certo, lo so che uno come Tergestin è superiore al vile pecunio, ma altre persone non sputano proprio con allegria sopra queste cifre.

    Che dici: se a te avessero requisito tre appartamenti a Fiume, un appezzamento a Portorè dove adesso sorge un albergo, un bosco sopra Buccari, un appezzamento a Veglia con spiaggia privata, una villa ad Abbazia, tre fondaci (uno a Lussingrande, uno a Spalato, il terzo a Ragusa), il tutto senza praticamente darti un centesimo, immagino te ne fregheresti allegramente, vero?

    L.

  182. Luigi (veneziano) ha detto:

    Hop hop! Trotta, rajc, trotta… Hop hop!

    L.

  183. Srečko ha detto:

    asem

    Hai postato un paio di interventi sotto l’argomento dei quadri istriani, ma non hai nemmeno alluso al tuo volere. Che ne pensi? Devono restare in Italia o andare ai legittimi proprietari che ora sono in Slovenia?

  184. Srečko ha detto:

    Luigi

    Ma pensi veramente che ci interessi quanto fosse ricca la famiglia di tua moglie? Qui l’argomento sono i quadri non gli alberghi requisiti di Lussingrande…

  185. effebi ha detto:

    177effebi27 gennaio 2011, 12:53“Dolenc: quadri dell’Italia ma un accordo è possibile
    giovedì 27 gennaio 2011
    Nessuna discussione sulla «proprietà» che è e rimane «dello Stato italiano». …”
    BENE, PIù LO RIPETIAMO E MEGLIO E’
    poi sarebbe bello sentirlo dire anche dal presidente della repubblica di Slovenia, e leggerlo sui media sloveni.

  186. effebi ha detto:

    altro, sull’argomento quadri, credo non sia da aggiungere

  187. effebi ha detto:

    185Srečko27 gennaio 2011, 13:13effebi
    Sto ancora aspettando la tua risposta…

    a quale domanda caro rajc-effedici ?

  188. Srečko ha detto:

    fb

    Post n. 22

  189. effebi ha detto:

    : caro il mio bel trollone… rileggiti tutti i miei post, vi ci troverai la risposta.
    vuoi che te la traduco in occitan-slove-croato-serbo-bosniaco ?

  190. matteo ha detto:

    quante barzelete, cmq go capi na roba de questo spot luigi odia gli sloveni e auspica l’eliminazione della slovenia

  191. effebi ha detto:

    ma guarda caso… un itervento di matteo… su luigi…

    🙂

    mi son riletto la sequenza degli interventi… uno spasso…
    effedici, adesso capisco perchè ti sei tolto da FB… 🙂

  192. matteo ha detto:

    riguardo al risarcimento, è l’italia a dover risarcire e non la croazia

    Lo Stato italiano dovrà risarcire con un milione di euro i Castriota Scanderberg. La famiglia, originaria di Sebenico, al termine della Seconda guerra mondiale lasciò palazzi, fabbricati, terreni, azioni e anche un palco di proprietà al teatro Mazzolinia. La sentenza arriva dal tribunale civile di Venezia
    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/esuli-dalmati-maxi-risarcimento-per-beni-abbandonati-dopo-la-guerra/1812857

    quindi è sempre l’italia che dovra risarcire gl’esuli, non la croazia o la slovenia, per il fatto del baratto dei beni di guerra e della zona B, risarcimetno e pretese verso la slo e cro non esistono, questo lo sanno i destri, ma per i voti

  193. matteo ha detto:

    «Tutti i beni di proprietà di Giacinto Mattiazzi e confiscati dal vincitore», si legge nel ricorso, «vennero in qualche modo fatti rientrare nel trattato di pace. Ne seguì una procedura di stima, confermata dal ministero del Tesoro nel 1966, senza un minimo aggancio alla realtà».

  194. effebi ha detto:

    ssi sii “matteo” 🙂 va ben…

  195. matteo ha detto:

    quindi è sempre la santa italia che deve risarcire e non la schifosa croazia o slovenia, (te vedi che son ironico), ma chiedo perche la santa italia tanto brava non ha risarcito prima gl’esuli?

  196. effebi ha detto:

    adesso a chi tocca !?

  197. matteo ha detto:

    be ma questo te lo sa, te sa no che xe lo stato santo italian e na crudele croazia e slovenia a dover risarcir i esuli

    eppur i destri ziga alla restituzion, ruba ecc, che poi chi ga ruba? se un rubava l’altro fazeva el palo

    co slogan tipo istria ne slovenia ne croazia, solo per ciapar voti, se vedi che dopo ruby e la casetta de montecarlo no i sa cosa far

  198. matteo ha detto:

    beh effebi co se parla de robe serie no te vol sentir ragion

  199. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Se tu avessi letto con attenzione ciò che ho scritto, non avresti sottolineato una cosa che è già stata detta pensando di aver scoperto chissà che grande verità.

    Io ho scritto già – e lo ripeto – che la responsabilità del risarcimento in TUTTE LE ZONE DELLA JUGOSLAVIA spetta all’Italia, TRANNE per i beni dell’ex Zona B del TLT.

    Se lo scrivo una terza volta lo capirai o no?

    L.

  200. effebi ha detto:

    effedici… ma almeno, non sbagliarmi provincia… 🙂 🙂

    “Se i proprietari si trovassero a Calascibetta in provincia di Caltanissetta, sarebbero gia’ state restituite….”

    capisco che srecko non lo sappia… ma tu, uomo di mondo…

  201. Luigi (veneziano) ha detto:

    Farò di più, matteo: oggi ho viglia di insegnarti qualcosa che non sai.

    Sai chi è che stabilisce che è la Jugoslavia (e quindi Slovenia e Croazia) a dover risarcire i beni del TLT?

    L’articolo 4 del Trattato di Osimo, che recita:

    “I due governi concluderanno, al più presto possibile, un Accordo relativo ad un indennizzo globale e forfettario che sia equo ed accettabile dalle due Parti, dei beni, diritti ed interessi delle persone fisiche e giuridiche italiane, situati nella parte del territorio indicata all’articolo 21 del Trattato di Pace con l’Italia del 10 febbraio 1947, compresa nelle frontiere della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, che hanno fatto oggetto di misure di nazionalizzazione o di esproprio o di altri provvedimenti restrittivi da parte delle Autorità militari, civili o locali jugoslave, a partire dalla data dell’ingresso delle Forze Armate Jugoslave nel suddetto territorio.

    A tale fine i due governi inizieranno negoziati entro il termine di due mesi a partire dalla data dell’entrata in vigore del presente Trattato.

    Nel corso di questi negoziati i due governi esamineranno con spirito favorevole la possibilità di lasciare, in un certo numero di casi, gli aventi diritto che faranno domanda entro un termine da stabilire, la libera disponibilità dei beni immobili sopra menzionati, i quali siano già stati affidati in uso o in amministrazione ai membri vicini della famiglia del titolare, o in casi simili”.

    Se avrai pazienza, ti informerò anche di come le autorità jugoslave hanno considerato l’ultimo capoverso dell’articolo, quando si afferma che sarebbero state viste con spirito costruttivo alcune situazioni ben definite, per permettere a certi esuli di mantenere la proprietà dei beni.

    Te lo dico perché io ho l’elenco completo di questi casi (la lista venne fatta congiuntamente da Italia e Jugoslavia), e conosco pure com’è la situazione oggi.

    Dico “oggi” perché è da sapere che l’esproprio dei beni immobili non è mica terminato negli anni ’50!

    Esistono casi di figli di esuli che alla morte del vecchio, cui era stata concessa la “libera disponibilità” del bene ai sensi dell’articolo 4 di Osimo, si sono visti recapitare dai liberi, santi e democratici governi di Slovenia e Croazia un’ingiunzione a mollare l’osso (la casa), visto che – secondo loro – questa “libera disponibilità” non era trasmissibile agli eredi!

    Col risultato che ci sono stete perfino dele esecuzioni forzose di sfratto dei figli di esuli (orfani) anche alla fine degli anni ’90 ed anche negli anni 2000! Di ciò è stato informato il ministero degli esteri italiano, col risultato che ad ogni incontro bilaterale Slo/Ita e Slo/Cro gli sherpa vanno a parlare anche di Mario Rossi e delle due camere con caponera, che Slovenia e Croazia muoiono se non hanno in mano loro…

    L.

  202. matteo ha detto:

    guarda che ho letto, ho messo per quelli che gridano che deve risarcire la slo e la cro, sei uno di quelli?

    veramente in tutti i casi spetterebbe alla jugoslavia ma astutamente l’italia si è messa in mezzo, astutamente perche di fatto non ha mai risarcito o ha dato acontentini, questo lo sapevano senno non avrebbero accettato mai, carenza di penetas e fregando tutti, i destri poi lo sanno ma iognorano volutamente perche fa comodo per via dei voti

    aspettiamo di vedere la sentenza dei esuli contro lo stato italiano

    riguardo alla zona B cmq il fatto non è nemmeno complicato, cioè la jugo pagava gl’indenizzi ed è rimasto un tot che si sono divisi ma al italia non andava bene tanto dovrebbero ricevere la stessa somma in teroia, boh chissa ch pensava la santa italia al momento, credo che non hanno capito nulla, cmq la slo ha pagato col conto come dicevi la cro no perche aspetta istruzioni dalla santa italia, in teoria è facile ma non interessa, questione che poi quei soldi li deve dare ai esuli senza trattenerli e siccome non sono per l’italia non hanno interessi, alla destra va piu che bene basta usare slogan per i voti

  203. matteo ha detto:

    ma va? roba tipo la terra è rotonda, non mi servono insegnamenti

  204. effebi ha detto:

    poi ho trovato veramente di dubbio gusto che il solito “signor trollone” si sia piazzato pure un post talmente “serio” come quello del Giorno della Memoria per provocare e cercare di invischiare -nella solita rissa- me, luigi e qualcun altro.

    caro signor trollone… non aspettarmi lì, non mi becchi, ho troppo rispetto per un dramma così grande. mi sarei augurato che anche tu lo avessi.

  205. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Mi son nato cisto, go visto parenti e amici scannarse tra de lori come belve per do’ pedociosi tereni e apartamenti e ne go avudo el disgusto. Go visto su scala piu’ grande anca nela facenda dei beni dell’Istria quanto odio, razzismo e astio xe stado tramandado per generazioni da alcuni.

    Per cui si’, mi coi bori no go un gran rapporto. Me basta campar dignitosamente e se no li go o i me li ruba zerco de ricostruir daccapo senza lagnarme ogni giorno o scarigar el mio odio sui altri dato che son abituado a viver i mii lutti con la maggior sobrieta’ possibile.

    Comunque ti te son sempre el “Luigi-Euro-figaccione-che-guarda-al-futuro?” o te ga attacchi de schizofrenia dato che te rimesti -ossessivamente- sempre sul stesso tema?
    Ridicolo e incoerente, come sempre.
    Cito:

    “Però – volenti o nolenti – la questione dei beni della ex zona B del TLT è ancora aperta. Sissignori: la parola “fine” non è stata ancora messa.”

    E non sara’ mai messa. Perche’ no lo vol innanzitutto tuti quei politici, associazioni, enti e magnadore varie che devi fomentar soldi, poltrone e clientelismo elettorale vario. A meno che no reagimo con una pernacchia verso questi figuri. E i discendenti dei esuli, menadi pel naso da sessanta anni, dovessi esser i primi.

  206. Tergestin ha detto:

    @ Effebi

    Speto ancora de saver in che anno te son rivado dall’Istria o quanti anni te gavevi all’epoca.

  207. effebi ha detto:

    (…ed entra in scena Tergestin rivolgendosi a effebi…)
    (…effebi risponderà a Tergensin !?) (prossimamente su questi schermi…)

  208. effebi ha detto:

    (intanto “quadri istriani” può vantare un audience di tutto rispetto: 210 post contro la scarsa dozzina del serial che va contemporaneamente in onda sull’altro canale)

  209. matteo ha detto:

    senza il post 26 con tito no rivavimo

  210. effedici (FDC) ha detto:

    EFFEBI, te bevi trapa o te ga meso el CIF nel caffè?

  211. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    Vedi: tu avrai un sovrano distacco rispetto al denaro. Bontà tua. Bravo.

    Resta il fatto che – come ben dimostra la tua storia familiare – anche nella tua famiglia ci si è scannati.

    Facciamo quindi così: tu mantieni questo sovrano distacco, e lasci il diritto a chi vuole scannarsi di scannarsi. Corollario: che te frega allora dei beni degli esuli? Tu sei sopra delle parti, non capisci e non vuoi sapere un cavolo, sta’ bello tranquillo e curati il tuo orto.

    Un paio di sorsate di bromuro, poi, ti farebbero benissimo, visti i tuoi continui attacchi al fegato.

    @ matteo
    Quando uno è di coccio, evidentemente rimane sempre di coccio. Tu sai le cose evidentemente per averle sentite in giro, mentre io ho dovuto seguire da venticinque anni gli incartamenti vari dei beni X e Y, sparsi fra ex zona B del TLT, beni afferenti a territori ceduti col trattato di pace, beni afferenti a territori già jugoslavi. Tu non hai idea del macello in cui si trovavano questi beni: ci sono casi di passaggi di proprietà non intavolati, archivi bruciati, trascrizioni di proprietà false (trovi le pagine cancellate o addirittura tagliate con la forbice), avvocati e funzionari che non sanno nemmeno dove mettere le mani, per non dire della genia degli avvocati locali, sui quali ti risparmio i miei commenti perché non li capiresti.

    Adesso ti stupirò: lo sai che per un certo periodo alcuni beni vennero ceduti con regolare atto notarile alla Jugoslavia?

    Quelli che dicono – come fai tu – che le cose sono state o potrebbero essere “facili” in realtà – mi è toccato di notare – non sanno una beata fava.

    Scusami per la crudezza, ma mi sembri come quello che entra in mezzo ad una discussione che dura da anni e dice – senza nulla sapere e senza voler ascoltare – “ecco qua la soluzione”!

    L.

  212. matteo ha detto:

    ma sai che faccio? mi faccio una risata delle tue spiegazioni non mi interessa nulla

    primo perche inizi con offese personali, senza non sai come fare

    secondo perche presumi di sapere cosa so io, e io so benissimo che i catasti e le carte non erano e non sono apposto, non sai le beghe dei vicini di paesetti sparsi sul carso che ho sentito

    terzo sul facile mi riferivo alle cavolate dei destri sulle loro balle delle restituzioni, insomma li prendono in giro da anni e sai cosa hanno fatto per loro? niente

  213. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Gli scannatoi familiari per le eredita’ penso avvengano tristemente (quasi) in ogni nucleo familiare. Dal canto mio mi ritengo fortunato a non aver mai avuto rapporti troppo stretti (o ad averli conclusi, in caso) con persone simili.

    Che mi frega dei beni degli esuli? Dei beni poco mi cambia, ma quel che mi infastidisce sono tante, troppe cose riguardanti questo contesto. Ad esempio mi infastidiscono le sceneggiate teatranti, il pretesto per tirar fuori biechi nazionalismi, il razzismo strisciante che salta sempre a galla, la gara a chi “ha lo stato piu’ lungo” e quanto altro.

    Mi urta il fatto che tutto questo sia concentrato principalmente nella mia citta’, che un tempo era nota per essere un luogo tollerante e multietnico, di cultura, letteratura e convivenza tra le etnie.

    Adesso e’ invece nota per essere una citta’ di vecchi ottusi nazionalisti che borbottano e un sovrano contributo lo hanno dato tutti quei figuri politici e non solo che hanno cavalcato tutti questi odi, mettendo in primis, per sessant’anni, i beni degli esuli, l’Istria, la patria che piange e tutto un corollario di retorica pazzesca. Naturalmente questi figuri -che altrimenti sarebbero rimasti nella loro mediocrita’ senza tutti questi appigli- hanno fatto brillanti carriere e sono I PRIMI ad aver preso in giro i molti esuli che li hanno votati in buona fede. Dai democristiani nel dopoguerra ai neofascisti di oggi, se ne sono tutti sbattuti le balle di fare qualcosa di concreto, salvo usare la massa di profughi come bacino elettorale cavalcandone e/o fomentandone i rancori. Non parlo di “neofascisti” a caso dato che sappiamo tutti da quali aree provengono i “leader dell’Esodo” qui a Trieste e sappiamo bene che molte associazioni -non tutte, ma buona parte- sono legate a doppio e triplo filo agli estremisti di destra.
    D’altronde e’ notorio che una massa di profughi e’ sempre utile ai fini elettorali. Un esempio potremmo farlo con i Cubani in Florida, tanto per capirci.

    Spero di essere stato esauriente e ti invito a portarmi anche solo una prova se cio’ che ho detto non e’ vero.

    Ma ora ti faccio io una domanda, anzi te la rigiro: a te, dei beni degli esuli che ti importa, dato che sei sempre morbosamente attaccato all’argomento?

  214. matteo ha detto:

    sante parole tergestin

  215. effedici (FDC) ha detto:

    Semplice, Tergestin, vuole la restituzione della pizzeria di Lussino…

  216. effebi ha detto:

    Picceria

  217. piesse ha detto:

    Casomai Pizzeria o Picerija (improbabile da trovare)

  218. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    In generale, potrei pure dirmi in parte d’accordo col tuo ragionamento (adesso viene un terremoto), anche se non sopravvaluterei proprio la questione del “bacino elettorale” degli esuli. Una volta – discutendo con un ricercatore croato – questo disse che gli esuli avevano fatto vincere le elezioni alla DC nel 1948. Per puro caso avevo con me i dati di quelle elezioni, e gli dimostrai seduta stante che questa era una balla fantasmagorica. Primo perché nel 1948 i triestini non votarono per le elezioni politiche in Italia (lui nemmeno se lo ricordava!). Secondo perché lo scarto fra la DC e il Fronte (PCI + PSI) fu superiore a 4 milioni e mezzo di voti, per cui la DC poteva anche fregarsene allegramente di tutto questo fantomatico serbatoio.

    Con tutto il rispetto per Trieste, non c’è mai stato un primo ministro triestino (o giuliano in genere) in tutto il dopoguerra, né un ministro degli interni, né un ministro degli esteri, né un ministro dell’economia. Quindi le “mostruose” carriere che si fecero i politici triestini grazie agli esuli, alla prova dei fatti quali furono? Sindaco di Trieste? Deputato in parlamento? Sai che roba…

    A me dei beni degli esuli che me ne importa? Mi pareva d’averlo detto nel mio messaggio precedente, ma lo ripeto: dal 1983 (forse 1984) ho seguito le pratiche relative a questi beni della famiglia di mia moglie, e per fare ciò ho dovuto recuperare parecchie scartoffie degli anni ’40 e ’50, girare un po’ per gli archivi, per i catasti, e confrontarmi con varia umanità sia in Slovenia che in Croazia. Dopo un po’ ho conosciuto un po’ di persone che hanno avuto lo stesso problema, e quindi ho pure confrontato le esperienze.

    Diciamo che potrei raccontarte un paio di aneddoti, rispetto a come vanno le cose in quei paesi.

    Te ne dico una, mantenendo un dovuto riserbo su nomi e località: circa tre anni fa un mio conoscente mi chiama trafelato: non ha la patente e vuole subito un passaggio fino alla località XYZ (in Croazia): la signora che tiene le chiavi di casa sua ha chiamato questa persona, dicendo che alla mattina era venuta una guardia comunale per entrare con la forza. Corriamo fino a lì, e scopriamo che in pratica un vicino di casa di questa persona è un pezzo grosso dell’HDZ, e con la complicità del tribunale del luogo voleva tranquillamente “fottere” la casa di questa persona. Con tutti i timbri a posto, per carità!

    Per bloccare tutto abbiamo dovuto chiamare l’ambasciata italiana, e far intervenire il ministro.

    E dopo mi parli di baruffe familiari o matteo mi dice dei “casini” che capitano in Carso? Quisquilie…

    L.

  219. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ effebi

    Forse te l’ho già raccontata, per cui mi scuso in anticipo. Un giorno andiamo in questa pizzeria a Lussingrande e notiamo che il proprietario aveva rifatto l’intonaco. Peccato, perché prima c’era ancora la targa col nome dello zio di mia moglie (che finisce in -ich). Allora abbiamo provato a chiedere al proprietario se per caso l’aveva tenuta: niente da fare: aveva buttato via tutto. Vista la nostra delusione, allora ci ha chiesto come mai eravamo interessati, e gli abbiamo raccontato che una volta questo era il fondaco di un ramo della famiglia di mia moglie, che però dopo la guerra loro erano andati via e così tutto era stato perso. La risposta del tizio: “Lo so: molti croati dopo la guerra sono andati via”.

    E così il cerchio si è chiuso.

    L.

  220. asem ha detto:

    189
    Srečko
    27 gennaio 2011, 14:16

    RISPOSTA:
    1) devono unire
    2) non devono andare ASSOLUTAMENTE in mano ai carnefici jugoslavi o gli eredi degli udbomafiosi sloveni (tu gli chiami legittimi proprietari- leggi il post 149 Asem 26 gennaio 2011, 22:55) ma a chi era lì per secoli i VERI legittimi proprietari.
    3) devono testimoniare la presenza italiana in Istria
    4) non devono essere esposti in edifici su piazze o vie dedicate a chi a cancellato il passato (50 % di KP, che serietà sarebbe esporli in piazza Tito a Capodistria per esempio)
    5)devono avvicinare la cultura italiana a quella slovena
    6) gli estremisti di ambo le parti dovrebbero stare zitti!
    7)……………
    8) una volta risolti questi quesiti per me possono essere esposti dove vogliono, in PACE!

  221. effedici (FDC) ha detto:

    pensate un po’ che quando arrivai a Trieste, nel 1999, i triestini di lingua-italiana anti-slavi, ovvero la maggior parte della popolazione, sostenevano in tv, sui giornali, nei bar, ecc. ecc. che in Croazia non esiste il CATASTO!

  222. rajc ha detto:

    gli anziani triestini sanno raccontare parecchie storie sugli italianissimi che si sono presentati a trieste subito dopo la guerra senza sapere quasi una parola d’italiano. penso che oggi i loro discendenti(figli) siano super italianissimissimi.

  223. matteo ha detto:

    che la dc ha chiamato in patria esuli italiani a votare contro i comunisti è un dato di fatto, che ha servito nessuno puo dire il contrario

    che la destra a trieste per raccattare voti li prendeva dagli esuli mi sembra lampante, che votavano il pci?

    che mi nomini a fare? non sai nemmeno che cosa ho sentito

  224. effedici (FDC) ha detto:

    MATTEO:

    “che la dc ha chiamato in patria esuli italiani a votare contro i comunisti è un dato di fatto”

    el venezian negherà anche questo. ma su questo il sottoscritto ha le PROVE.

  225. effedici (FDC) ha detto:

    226 ASEM:

    “(tu gli chiami legittimi proprietari- leggi il post 149 Asem 26 gennaio 2011, 22:55) ”

    tu GLI chiami anziché TU LI CHIAMI… hai capito come si esprime in perfetto italiano un ITALIANISSIMO!?!?!?

  226. asem ha detto:

    231 meffedici (FDC)

    ha, ha, ha, ha, ha, ha,..italianissimo….ha, ha, ha, ha….ignoranza non ha confini , veramente…ha, ha, ha

  227. effedici (FDC) ha detto:

    225Luigi (veneziano)

    “Forse te l’ho già raccontata, per cui mi scuso in anticipo. Un giorno andiamo in questa pizzeria a Lussingrande e notiamo che il proprietario aveva rifatto l’intonaco. Peccato, perché prima c’era ancora la targa col nome dello zio di mia moglie (che finisce in -ich). Allora abbiamo provato a chiedere al proprietario se per caso l’aveva tenuta: niente da fare: aveva buttato via tutto. Vista la nostra delusione, allora ci ha chiesto come mai eravamo interessati, e gli abbiamo raccontato che una volta questo era il fondaco di un ramo della famiglia di mia moglie, che però dopo la guerra loro erano andati via e così tutto era stato perso. La risposta del tizio: “Lo so: molti croati dopo la guerra sono andati via”.
    E così il cerchio si è chiuso.
    L.”

    Luigi, sono sincero: io al posto tuo gli avrei spaccato la faccia.
    Questa è la differenza tra me e te.

  228. asem ha detto:

    231
    effedici (FDC)
    secondo te, possono esserci italiani seri che non condividono ne il fascismo ne il comunismo…..credo che possono esserci anche sloveni o croati che non condividano ne il fascismo ma neanche il comunismo..quello “serio” non berlinguer o cose del genere………., comunque mi hai fatto ridere, beata ignoranza…..

  229. nino ha detto:

    boris pahor dice che i quadri devono tornare altrimenti quelle chiese sono MONCHE. Anche i leoni marciani in Istria e Dalmazia sono MONCHI
    perchè abbattuti a martellate dalla pseudo civiltà slavo-comunista; e se proprio vogliamo farli tornare allora devono tornare anche le
    migliaie di famiglie italiane in quelle loro case che abitavano da secoli e che ora sono MONCHE o abitate dai “liberatori del Litorale”

  230. asem ha detto:

    235
    nino, se andiamo avanti con questo odio, non saranno ne “slave” ne italiane……..il resto del mondo ci sta sorpassando da ambo le parti…….

  231. silvio4ever ha detto:

    asem e fdc, non posso vedervi litigare in questo modo, mi si stringe il cuore. fate la pace, vi prego, che senno’ silvio si cruccia, e di crucci ne ha gia’ tanti in questo periodo.

  232. effedici (FDC) ha detto:

    NINO:

    ” allora devono tornare anche le
    migliaie di famiglie italiane in quelle loro case che abitavano da secoli e che ora sono MONCHE o abitate dai “liberatori del Litorale””

    Hai mai riflettuto su una cosa, del tipo: queste famiglie italiane cosa facevano durante il fascismo? Si ribellavano alla politica anti-slava del Regno d’Italia e proteggevano gli “slavi” dalle persecuzioni fasciste oppure tutto ciò andava loro bene e, anzi, ci sguazzavano?

  233. matteo ha detto:

    Noi Esuli, vittime dei trattati, della politica e dei nostri rappresentanti “politici”
    di Massimiliano Lacota, Presidente dell’Unione degli Istriani
    > Lega Nazionale > Fiume Dalmazia
    In tutti i Paesi dell’Unione Europea si sono da poco concluse importanti manifestazioni, celebrazioni, e talvolta grandi feste di piazza per commemorare il 60° anniversario della fine della seconda guerra mondiale, e più precisamente la sconfitta del nazismo e del fascismo e la vittoria degli eserciti alleati e quelli di liberazione. Una “liberazione” che per milioni di persone, dal Baltico all’Adriatico, ha però significato violenze, massacri, deportazioni, infoibamenti, espulsioni di massa ed esodi. Anche gli esuli istriani, fiumani e dalmati, costretti ad andarsene dalle proprie città e dalle proprie campagne, rientrano nel “club” di questi sfortunati che meno di altri hanno sentito la necessità di partecipare alle iniziative rievocative di una lacerante ferita, ancora sanguinante, e che difficilmente si potrà rimarginare con semplici parole di conforto.
    Sessant’anni sono dunque trascorsi da quando la nostra gente, abbandonando tutto per amor di Patria e per continuare a rimanere innanzitutto italiani, pur avendo riconosciuto il diritto alla conservazione della proprietà nei territori ceduti dallo stesso Trattato di pace del 1947, si vide costretta, per effetto di una serie di accordi bilaterali sottoscritti con la Jugoslavia e delle successive leggi emanate dall’Italia, ad affidare a quest’ultima i propri beni. Infatti, a soli due anni dal Trattato di Parigi, contravvenendo alle clausole stabilite dallo stesso, nel 1949 l’Italia sottoscrisse l’Accordo di Belgrado – il primo di una lunga serie – e conseguentemente accettò di barattare le proprietà degli esuli optanti, compensandone il valore (incredibilmente svalutato) con il pesante debito derivante dai danni di riparazione per l’aggressione subita dalla Jugoslavia e contemporaneamente facendosi carico di risarcire gli aventi diritto in un non meglio definito periodo di tempo. Nel giro di pochi mesi, dunque, gli esuli vennero declassati, trasformandosi da proprietari in creditori. E, vergognosamente, chi di loro ancora vive, lo è ancora.
    Anche gli esuli provenienti dalla Zona B hanno avuto la loro bella fregatura. Dopo che il Memorandum di Londra aveva assegnato nel 1954 alla Jugoslavia in amministrazione civile e militare provvisoria l’ultima parte dell’Istria, l’Italia sottoscrisse il Trattato di Osimo, rinunciando definitivamente alla Zona B senza riserva alcuna: il più grande tradimento di una nazione verso il proprio popolo, consumato con la complicità del partito dell’allora governo, la Democrazia cristiana, tanto osannata da alcuni quanto odiata da altri.
    Il Governo italiano cedette infatti con l’art.4 del “Trattato di Osimo” del 1975 tutti i beni italiani della Zona B, abusivamente espropriati in 30 anni dalla Jugoslavia, in cambio di “un indennizzo equo ed accettabile dalle due parti”. Fino al 1974 il Ministero degli Esteri aveva sistematicamente contestato sempre tali disposizioni, che erano arbitrarie, particolarmente fino al 1954, quando la Zona, sotto occupazione militare, doveva essere amministrata senza sovvertire l’ordine preesistente, rispettato anche dagli occupatori nazisti (1943-45).
    Dopo il Memorandum del 1954 detti espropri violavano esplicitamente l’impegno jugoslavo di amministrare la Zona B secondo i Diritti Umani (Dichiarazione ONU, 10.12.1948), assunto con lo “Statuto Speciale” per le minoranze.
    Con l’Accordo di Roma del 1983, l’Italia ha invece svenduto i beni degli esuli, verso l’impegno di un indennizzo veramente iniquo ed inaccettabile pari a 21 centesimi di dollaro al mq. (110 milioni di dollari per 527 kmq – edifici in pianta). L’Accordo prevedeva inoltre, molto benevolmente, che i pagamenti fossero ripartiti su 13 rate annuali uguali ritardate, dal gennaio 1990 al gennaio 2002. Per capire le attuali offerte slovena e croata di compensazione dei beni espropriati facciamo alcuni conti.
    Secondo l’Accordo di Roma 1983 la Jugoslavia si era impegnata a pagare 110.000.000 dollari in 13 rate annuali uguali.
    La Jugoslavia si è disintegrata nel 1991, dopo aver pagato due rate (1990 e 91) pari ai 2/13.
    Valore del debito saldato: 110 x 2 / 13 = 16.923.076 dollari.
    L’interruzione del pagamento costituisce una indubbia violazione dell’Accordo di Roma, ma anche dell’art. 4 del Trattato di Osimo, che condiziona al pagamento l’avallo degli espropri! Lo scoperto del debito ammonta dal lontano 1991 a: 110 x 11 / 13 = 93.076.923 dollari, arrotondabili a 93.000.000 dollari.
    Negli anni 1989-91 sono caduti il Muro di Berlino, l’URSS, la RSFJ e le vicine Repubbliche secessioniste hanno riconosciuto la proprietà privata, la Croazia limitatamente agli ex-jugoslavi. In tale nuova situazione geopolitica anche l’art. 62 della “Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati” del 23 maggio 1969 autorizza l’Italia a chiedere la revisione degli Accordi capestro, azione già proponibile a motivo della sospensione dei pagamenti: “violazione” prevista dall’art. 60 della stessa Convenzione. Lo confermano le conclusioni della “Commissione Maresca di esperti di Diritto Internazionale”, che indica al Governo anche le procedure da seguire.
    La stessa Slovenia ha tardivamente preso atto che il mancato pagamento metteva in forse il suo possesso dei beni rapinati e che le conveniva assicurarsi la proprietà di tutti i beni della sua parte della Zona B a 0,21 dollari al mq ed ha chiesto a Roma un numero di conto corrente di una banca italiana per continuare i versamenti delle rate mancanti. Roma non ha mai comunicato il numero di conto, rifiutando implicitamente così di avallare l’iniziativa slovena.
    Allora Lubiana ha concordato con Zagabria (senza accordarsi con Roma) di dividersi il residuo debito nel rapporto di 6 a 4. Analiticamente, a carico di: – Lubiana 93.076.923 x 6 / 10 = 55.846.153 $ arrotondabili a 56 milioni di dollari; – Zagabria 93.076.923 x 4 / 10 = 37,230,769 $ arrotondabili a 37 milioni di dollari; che, sommati, danno i 93 milioni di dollari.
    Conseguentemente la Slovenia ha versato a rate su un suo conto aperto presso la filiale del Lussemburgo della Dresdner Bank, salvo errori, detti 56 milioni di dollari. Ed ha terminato tale versamento entro il 31 gennaio 2002, data limite fissata con l’Accordo di Roma del 1983, benevolmente stabilito quando erano previsti pagamenti regolari lungo i 13 anni. Non risulta che sia stato contabilizzato alcun interesse per il ritardo nei pagamenti, omissione sistematica nel mancato rispetto internazionale dei “beni, diritti ed interessi degli esuli”, termini beffardi sempre presenti in ogni Accordo stipulato a loro danno.
    In successivi incontri bi o trilaterali, la Slovenia ha ripetutamente proposto a dei diplomatici italiani ed allo stesso on. Berlusconi di ritirare i 56 milioni di dollari dalla Dresdner Bank.
    Da parte sua la Croazia propone all’Italia di pagare, ben oltre il termine 2002, fissato nel 1983, con ulteriore imprecisata dilazione e senza offrire interessi, i suoi 37 milioni di dollari.
    L’Italia finora non ha toccato i “dollari lussemburghesi” di Lubiana e non ha ufficialmente accettato la proposta di Zagabria, probabilmente per merito di qualche esperto della Farnesina. Infatti atti così palesemente autolesionisti costituirebbero, in una situazione geopolitica fondamentalmente mutata ed in relazioni con Paesi che ora riconoscono la proprietà privata, la rinegoziazione surrettizia del Trattato di Osimo e dell’Accordo di Roma del 1983.
    Siamo di fronte alla solita perseveranza slovena e croata ed all’inefficienza italiana, che lascia ai primi di pilotare il contenzioso, informando del suo punto di vista l’opinione pubblica mondiale. Paradossalmente si tenta di suggerire ai Governi italiani che con i 93 milioni di dollari avrebbero potuto pagare agli esuli il loro indennizzo. Il 19 ottobre 2001 alcuni esuli hanno diffidato personalmente, per via giudiziaria, il Presidente Berlusconi, il Vicepresidente Fini, l’ex Ministro degli Esteri Ruggiero e l’ex Ministro del Tesoro Tremonti a non rendersi responsabili di tale danno economico contro gli esuli. Ora l’on. Fini risulta doppiamente diffidato, come Ministro degli Esteri e come Vicepresidente del Consiglio.
    Va anche ricordato che i 93 milioni di dollari, di cui 56 stanziati da Lubiana e 37 solo promessi da Zagabria, aiuterebbero in misura molto ridotta il pagamento del debito italiano verso gli esuli che è stato contabilmente valutato in cinquemila miliardi di Lire (proposta di legge per un “indennizzo equo e definitivo” dei Senatori Camerini e Bratina del 1996).
    Facciamo ancora un conto per valutare quale frazione del credito degli esuli si salderebbe con i dollari accantonati da Lubiana e promessi da Zagabria.
    Per stabilire il rapporto lira/dollaro partiamo dall’attuale cambio Dollaro/Euro che ruota intorno al valore 1,30 e ricordiamo il valore 1936,27 fissato come rapporto Lira/Euro.
    Allora: Lira/Dollaro = (Lira/Euro) /(Dollaro/Euro). In cifre: Lira/Dollaro = 1936,27 / 1,3 = 1489,44.
    Al cambio attuale il credito degli esuli sarebbe 5000 miliardi di lire / 1489,44, cioè: 5 x 1012 / 1,490 x 103 = 3,357 x 109 = 3,357 miliardi di dollari.
    Pertanto i dollari offerti salderebbero solo la frazione (in dollari): 93.000.000 / 3.335.700.000 = 1/36 del doveroso indennizzo degli esuli.
    Ma giustizia contabile implicherebbe pure la valutazione degli interessi maturati dopo il 1996 (anno della valutazione Camerini-Bratina) e dell’inflazione.
    Di fronte a questa situazione, puntualmente redatta da Italo Gabrielli, è doveroso analizzare quali risultati siano stati raggiunti in questi ultimi anni dalla nostra Federazione, attraverso i vari personaggi che si sono susseguiti alla presidenza. Molto pochi, francamente, rispetto alle aspettative degli esuli che la compongono e che le hanno affidato il compito, l’unico compito, di tutelare senza vincolo politico alcuno i propri sacrosanti diritti ed interessi.
    Da pochi mesi sono stato chiamato a guidare l’Unione degli Istriani, ed ho avuto modo non solo di partecipare alle riunioni della Federazione quale membro del massimo organo sociale, l’Esecutivo, ma anche di leggere e documentarmi sulla attività finora svolta della stessa attraverso l’analisi dei documenti e dei verbali delle varie riunioni.
    E’una cosa da mal di stomaco, ve lo assicuro. Proposte, controproposte, contraddizioni, rinunce, allineamento su posizioni spesso sfavorevoli, comunicati emanati e dopo due giorni ritirati perché troppo fastidiosi per qualcuno.
    Tutto questo è a disposizione, per chi volesse averne copia, nel mio ufficio. Ho preso infatti la decisione di rendere pubblici i verbali approvati delle riunioni del Consiglio esecutivo e del Consiglio federale perché chi vuole sapere possa essere messo in condizione di farlo, rendendosi conto, di persona, di come la Federazione abbia operato e trattato le nostre questioni.
    Mi sono anche reso conto della grande influenza politica che ruota attorno al nostro mondo ed ho capito che è necessario mantenere, seppur con fatica a volte, l’assoluta indipendenza dai partiti politici. Non farlo, significa invischiarsi in una situazione di impotenza tale da non consentire la libertà di opinione e di decisione, e di conseguenza la capacità di azione secondo le finalità statutarie.
    Dopo sessant’anni dalla guerra perduta, i nostri esuli hanno diritto che si finisca di utilizzarli come involontarie, ma sempre disponibili “vittime sacrificali della Patria”, serbatoio elettorale per venditori di fumo e svalutata merce di scambio negli affari internazionali.
    Ogni popolazione possiede una riserva limitata di risorse morali e materiali. E l’evidente astensione elettorale dei giuliani, che ha portato le sinistre alla Regione FVG ed a Gorizia conferma il monito espresso prima del 1954 dal triestino Resta (citato dal Duroselle nel suo Trattato sul Memorandum di Londra) secondo cui l’Italia non può pretendere l’eterna fedeltà dei giuliani: deve meritarsela. Da anni i Governi italiani di tutti i colori sembrano essersi accordati per perderla.
    Infine le polemiche che hanno investito in queste ultime settimane la Federazione, divisa in due “schieramenti” proprio tra conservatori “politici” e “della politica” e chi invece come il sottoscritto, unitamente ai rappresentanti del Libero Comune di Pola e dell’Associazione delle Comunità Istriane e centinaia di soci e dirigenti dell’Anvgd, che evidentemente non condividono le strategie superate del proprio Presidente, reclamano l’autonomia della Federazione dai partiti e la mobilitazione degli esuli per pretendere di non essere più illusi da nessuno e di difendere la propria dignità ed il proprio orgoglio, quello dei nostri padri, dei nostri nonni, e dei nostri bisnonni, che non avrebbero certamente permesso che tutto questo accadesse.
    Ma nonostante l’evidente fallimento di una linea che ha escluso ed esclude volutamente le vere questioni centrali, lo stesso Lucio Toth, presidente dell’Anvgd, protagonista da qualche decennio sulla scena, parla di risultati importanti, considerando in vari suoi interventi come traguardi straordinari quello che abbiamo ottenuto.
    Traguardi straordinari? Bisognerebbe allora che egli ci spiegasse molto bene quali siano stati finora i “traguardi ordinari”. La verità, purtroppo, è che non c’è nulla di straordinario, a meno che non vogliamo prenderci in giro tra di noi.
    C’è invece un ringraziamento da fare. E va reso all’on. Roberto Menia che ha voluto fermamente la legge per una Giornata del Ricordo. E vanno ringraziati, con altrettanto calore, coloro che nel parlamento italiano l’hanno sostenuta, sia a destra che a sinistra, italiani e sloveni della minoranza, permettendo finalmente a tutti i nostri connazionali di conoscere l’ultimo pezzo di storia d’Italia mancante.
    Ma il giusto ricordo di torti immeritatamente subiti, senza la promessa di operare per porre rimedio alla conseguente persecuzione che, più o meno palesemente, prosegue, continua ad essere inaccettabile in una elementare logica politica, prima ancora che nel sentimento degli esuli.
    Mi sono posto migliaia di volte, in questi quattro mesi alla guida dell’Unione degli Istriani, la seguente domanda: dopo sessant’anni di promesse disattese, che cosa abbiamo da perdere? La Federazione di fatto non denuncia quello che sta accadendo palesemente: il disinteresse più completo dello Stato nei nostri riguardi, l’ambiguità nella trattazione delle nostre problematiche, il rifiuto di sostenere la possibilità del ritorno degli esuli dopo sessant’anni di esilio forzato, indipendentemente dal numero di chi vorrebbe tornare.
    Vi è una strana passività da parte della Federazione, desumibile, come ho detto, dalle centinaia di documenti e carteggi che conservo presso gli archivi dell’Unione degli Istriani, e che con grande amarezza ho imparato a conoscere.
    Una cosa è certa, cari esuli: lo sbaglio più grande del nostro passato è stato quello di eleggere i nostri rappresentanti in seno alle associazioni e poi candidarli ed appoggiarli nella scalata in politica, perché spingessero sulle nostre questioni. E’ stato veramente un grande errore, con il risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti: una Federazione al servizio della politica. Una Federazione che si è ritagliata la nicchia di conformismo e quieto vivere, trasformando il proprio dovere istituzionale di portare avanti le prioritarie istanze della “base”, nell’odioso compito di cinghia di trasmissione agli Esuli delle più illogiche direttive dei Governi, trascurando spesso la difesa del prestigio e della dignità nazionale di fronte alle vicine Slovenia e Croazia, ancora incredibilmente forti del carisma di Tito.
    Spero che tutti, finalmente, abbiano capito l’importanza della neutralità delle nostre strutture, come ha sempre sostenuto uno dei nostri fondatori, l’avvocato Lino Sardos Albertini.
    Ora il gioco del nascondino deve finire e dobbiamo avere il coraggio di dire BASTA! Basta con le illusioni! Basta con le elemosine! Basta con le promesse non mantenute! Perché siamo già stati vittime una volta. Esserlo una seconda volta, e per giunta con il concorso dei nostri stessi rappresentanti “politici”, proprio no!

    Massimiliano Lacota
    http://www.leganazionale.it/esodo/crisifederazionearticololacota.htm

    diretta dai eusli sulla politica nostrana e della carriera politica con gl’esuli

    se parla anche lui di politica e esuli?

  234. effedici (FDC) ha detto:

    “Noi esuli vittime (…)”.

    Lori i xe sempre vitime… nisun che ghe domanda:

    queste famiglie italiane cosa facevano durante il fascismo? Si ribellavano alla politica anti-slava del Regno d’Italia e proteggevano gli “slavi” dalle persecuzioni fasciste oppure tutto ciò andava loro bene e, anzi, ci sguazzavano?

  235. effebi ha detto:

    “Dolenc: Nessuna discussione sulla proprietà che è e rimane dello Stato italiano.”

  236. effedici (FDC) ha detto:

    21 gen – Bettiza: a Oriente si è chiusa una ferita
    venerdì 21 gennaio 2011
    di ENZO BETTIZA su La Stampa del 21 gennaio 2011
    Un avvenimento di storica serietà nazionale e di significativa rilevanza intereuropea è passato purtroppo sotto silenzio, quasi inosservato, tra le fragorose miserie della politica italiana e i disagi comunitari provocati a Bruxelles e Strasburgo dai primi passi della presidenza ungherese dell’Unione. Mi riferisco alla visita di Stato appena conclusa dal presidente della Slovenia, Danilo Türk, e alla cerimonia del suo incontro al Quirinale con il presidente Napolitano.
    Senza tema di retorica ho definito «storica» la circostanza perché questo primo soggiorno a Roma di un capo di Stato della limitrofa repubblica slava segna emblematicamente, sotto molti aspetti, la chiusura postuma e definitiva di poco meno o poco più di mezzo secolo di storia. Storia tragica, a momenti truculenta, in un’altalena di aggressioni e ritorsioni reciproche con connotati ideologici e razziali sempre più disumani. Nulla venne risparmiato alle popolazioni lungo l’implacata fascia di confine tra Venezia Giulia e Slovenia, mentre, più giù, Zara, rasa al suolo come Dresda dai bombardamenti, si vuotava completamente di tutti i suoi cittadini di lingua italiana. All’incirca dal 1920 fino al secondo dopoguerra il terrore, l’odio muto, la paura della propria stessa identità anagrafica erano dilagati per tre decenni a Trieste, a Fiume, nell’Istria. La paura serpeggiava di volta in volta da una comunità etnica all’altra.
    Prima toccò agli slavi subire i colpi feroci degli squadristi dannunziani. Attentati incendiari nel centro triestino, umilianti purghe all’olio di ricino nel retroterra istriano, offensive pulizie linguistiche fra i carsolini sloveni, infine occupazioni militari totalitarie e xenofobe da Lubiana fino alle Bocche di Cattaro.
    Poi, toccò agli italiani il contraccolpo vendicativo delle milizie partigiane jugoslave. La Belgrado comunista, protetta con discrezione da Stalin e sostenuta con ammirazione da Churchill, orgogliosa di aver sconfitto da sola gli invasori dell’Asse, desiderava infliggere all’Italia in ginocchio una cocente rapina territoriale incorporando, insieme con l’Istria e Fiume, anche Trieste e l’intera area goriziana. In un accesso d’irrefrenabile e spietata megalomania, il maresciallo Tito, coadiuvato dal capo della polizia politica Rankovic e dal responsabile della propaganda Milovan Gilas, all’epoca tutti convinti nazionalstalinisti, diede corso al suo piano di conquista con metodi prettamente bolscevichi: cacciata e sterminio dei nativi italiani indesiderabili, pulizia etnica insomma, seguita da un capillare trapianto di nuove popolazioni.
    L’operazione di ricambio, affidata materialmente alle avanguardie in parte politicizzate in parte brade dell’esercito titoista (bosniaci, serbi, montenegrini, macedoni, albanesi), ebbe per sfondo il caos finale della guerra, per teatro le principali città istriane più Trieste e Gorizia, e per poligono patibolare le voragini del Carso. Morirono atrocemente migliaia di italiani, soprattutto dell’Istria, ma anche molti sloveni e croati considerati alla rinfusa «fascisti» o «collaborazionisti». A Zara, già cumulo di macerie, un nucleo della storica dinastia imprenditoriale Luxardo venne calato con una gabbia nelle acque del porto e lasciato lentamente affogare.
    Terrore e disperazione spinsero all’esodo di massa circa trecentocinquantamila profughi istriani, quarnerini e dalmati. Non un malvivente tra loro. Molti laureati poliglotti, molti operai specializzati, in particolare carpentieri; non tutti si fermavano a Trieste; diversi si dirigevano verso il Veneto e la Lombardia, dove, con la loro istruzione e l’innato spirito di disciplina, contribuivano all’opera di ricostruzione dell’Italia del dopoguerra. L’esperienza più amara doveva toccare agli esuli che, scesi fino a Bologna, si videro negare un bicchiere d’acqua dal personale comunista della stazione. «Ai fascisti», si sentirono dire, «non diamo da bere».
    Buona parte di quei fuggiaschi, scampati alla morte o al carcere, nelle cui vene circolavano ancora i globuli di civiltà di uno Stato di diritto come l’Austria, non avevano nulla di fascistico nel comportamento educato e nella mentalità mitteleuropea; erano, loro stessi, vittime, piuttosto che coadiuvatori o servi del fascismo di frontiera. Erano il residuo spaesato e involontario di una storia triste, che li aveva coinvolti insieme col vicino di casa sloveno o croato, e che andava ricondotta a quella che con neutro eufemismo la diplomazia fascista chiamava accademicamente «la questione orientale» (quasi una prolunga additiva dell’annosa «questione meridionale»).
    Proprio tale «questione», produttrice di sciagure infinite tra stirpi confinanti, spesso consimili e bilingui in virtù di matrimoni misti, si è simbolicamente estinta nel dialogo e nel lessico europeo fra i presidenti Napolitano e Türk. Il terzo Presidente della Slovenia, prima nazione postcomunista che ha adottato l’euro e la prima dell’Est che ha assunto nel 2008 la presidenza semestrale dell’Ue, non poteva trovare un interlocutore migliore: Napolitano aveva presieduto la commissione costituzionale del Parlamento europeo dal 1999 al 2004, un’epoca decisiva per l’Europa con il varo della moneta unica e l’allargamento ai Paesi ex comunisti. Non a caso, nel brindisi d’onore al Quirinale, il padrone di casa ha voluto aggiungere agli auguri per la Slovenia anche un caloroso saluto alla Croazia che, secondo ambienti informati, potrebbe varcare la soglia dell’Ue nel 2012. Türk, da parte sua, ha confidato ai giornalisti di aver proposto a Napolitano la costruzione di «un comune parco della pace» da Caporetto a Duino, dove, sul fronte della Prima guerra mondiale, morì un milione di europei: tra cui moltissimi italiani agli ordini di Cadorna, e molti slavi agli ordini del feldmaresciallo von Borojevic d’origine croata.
    Francesi e tedeschi commemorano da tempo, insieme, i loro cimiteri di guerra. I tre capi di Stato dell’Italia, della Slovenia e della Croazia hanno fatto qualcosa di simile nell’incontro di Trieste del 13 luglio 2010, scandito dagli accordi solenni, sotto la bacchetta di Riccardo Muti, d’un coro di giovani italiani, sloveni e croati. Sulla Piazza dell’Unità di quello che fu il grandioso emporio marittimo dell’Adriatico conteso, aleggiavano, in quel «momento magico» secondo la definizione di Napolitano, tutte le vittime del Carso: tutti gli innocenti caduti, o assassinati, dalle trincee del 1915 alle foibe del 1945. Se ne riparlerà più a fondo il 10 febbraio, giorno dedicato dal Presidente della Repubblica alla memoria, al ripensamento e alle verità di una tragedia finita.

    http://www.anvgd.it/index.php?option=com_content&task=view&id=10822&Itemid=111

  237. Marisa ha detto:

    Ma perchè linkate documenti e dichiarazioni pubblicati da ANVGD? La loro posizione è di parte e non neutrale. A proposito, quanti profughi rappresentano le associazioni degli esuli? Quanti i loro iscritti? Personalmente mi risulta rappresentino una minima parte dei profughi. Però parlano e scrivono come se rappresentassero tutti i proguhi istriani…

  238. matteo ha detto:

    Livio Dorigo: Umetnine sodijo v Istro
    http://www.primorski.it/stories/alpejadran/173891_leviarji_naj_se_uijo_slovenine/

    Livio Dorigo: i quadri istriani devono stare in istria

  239. effedici (FDC) ha detto:

    Lascia stare, Matteo, ora diranno che Dorigo è comunista…

  240. effebi ha detto:

    muggia è istria, per esempio 🙂
    e anche trieste, forse…. no ? con tuti i istriani che se ga trasferido 🙂

  241. effebi ha detto:

    effedici !? hai deciso di postare bettiza perchè lo sottoscrivi ?

    “La Belgrado comunista, protetta con discrezione da Stalin e sostenuta con ammirazione da Churchill, orgogliosa di aver sconfitto da sola gli invasori dell’Asse, desiderava infliggere all’Italia in ginocchio una cocente rapina territoriale incorporando, insieme con l’Istria e Fiume, anche Trieste e l’intera area goriziana. In un accesso d’irrefrenabile e spietata megalomania, il maresciallo Tito, coadiuvato dal capo della polizia politica Rankovic e dal responsabile della propaganda Milovan Gilas, all’epoca tutti convinti nazionalstalinisti, diede corso al suo piano di conquista con metodi prettamente bolscevichi: cacciata e sterminio dei nativi italiani indesiderabili, pulizia etnica insomma, seguita da un capillare trapianto di nuove popolazioni.”

    “Terrore e disperazione spinsero all’esodo di massa circa trecentocinquantamila profughi istriani, quarnerini e dalmati. Non un malvivente tra loro. Molti laureati poliglotti, molti operai specializzati, in particolare carpentieri…”

    ci metti la firma !?

  242. matteo ha detto:

    trst ist not istria, l’istria inizia a muja, gananca se xe tuta la popolazion 100% istriana non diventa istria

    mi credo che lui intendeva dove iera originariamente dato che fa parte della cultura locale e no italiana (inteso come stato)

  243. effebi ha detto:

    il circolo istria di livio dorigo è un circolo neo-irredentista che subdolamente penetra in territorio italiano con l’evidente scopo di riportare l’italianità in istria e cacciare l’elemento slavo 🙂

    ecco perchè ricogliono portare di là i quadri…
    non ci credete ?!

    26 gen – Il Circolo Istria compra casa oltreconfine
    mercoledì 26 gennaio 2011
    Trieste. Creare una nuova sede a Buie d’Istria. E rafforzare l’impegno di collaborazione tra i rappresentanti della cultura istroveneta ”da Cherso al Carso”.

    http://www.anvgd.it/index.php?option=com_content&task=view&id=10877&Itemid=111

    effedici !? se frequenti i siti come questi… perchè non ci posti tutto ? sei complice pure tu degli irredentisti ? 🙂

  244. effebi ha detto:

    248… matteo… follow me…

    gli Istri dove abitavano ?
    …nei castellieri….

    e dove c’è il più grosso assembramento di catellieri ?
    …a trieste e dintorni

    🙂

  245. Luigi (veneziano) ha detto:

    Federico parla del Circolo Istria? Roba da rotolarsi dalle risate! La sapete la storia che c’è stata fra lui e il circolo? Sapete com’è andata a finire? Se mi scrivete in privato, ve la racconto.

    L.

  246. matteo ha detto:

    gnanca effebi metti tuto ma vedemo alcune frasi

    E «la risposta è sì – continua Dorigo – anche perché oltre ai nostri 120 soci vi sono tante persone della nostra provincia e della vicina Istria slovena e croata che riconoscono nel nostro organismo un punto di riferimento per la valorizzazione e la conservazione della cultura istroveneta in un clima di dialogo, tolleranza e approfondimento

    Per il prossimo anno – riprende Dorigo – il nostro impegno è di continuare a promuovere la cultura istroveneta ovunque, anche alla luce della prossima entrata della Croazia nell’Ue. Siamo preoccupati perché questo importante avvenimento potrebbe preludere a innescare la pratica del turismo selvaggio nell’Istria croata, a scapito del territorio e della cultura locale

    Un modo – dicono presidente e vice – per valorizzare le risorse umane di quel comprensorio, e per continuare nel lavoro di studio per il recupero delle risorse genetiche autoctone istriane, ovvero del bovino, del suino, degli ovini e dell’ape di queste terre, un patrimonio da mantenere e trasmettere alle generazioni future

    Continuerà pure la nostra organizzazione di gite in Istria e dintorni – puntualizza Fabio Scropetta – per rafforzare soprattutto con i giovani lo scambio e il dialogo sulla cultura di questo territorio

    a mi me par che parla de cultura istriana e no italiana, la cultura istriana no ga cosa veder co la cultura italiana, no me sembra gnanche che parla de portar l’italianita

    ah i destri come che i ziga al italianita del istria e invece lori i se senti solo istriani

  247. matteo ha detto:

    A dare vita alla cultura dei castellieri fu un gruppo etnico di incerta origine ma probabilmente pre-indoeuropeo e sicuramente proveniente dal mare. I primi castellieri furono infatti costruiti lungo le coste istriane e presentano un curioso fenomeno di megalitismo riscontrabile in quello stesso periodo nel mondo miceneo. Purtuttavia, essendo questo stesso fenomeno diffuso in molte zone del Mediterraneo, non è stato possibile determinare con certezza la provenienza egea di tale popolazione; le ipotesi avanzate su una sua origine illirica non sono parimenti avvalorate dai reperti in nostro possesso. Va anche segnalato che un’etnia propriamente illirica iniziò a formarsi in Europa solo attorno al X secolo a.C.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_dei_castellieri

    quindi i veri padroni del istria no xe i italiani come che i ne fa creder o no?

    cmq no ga cosa veder i castellieru con l’istrianita de trst, qualsiasi sa che trst no xe istria, geograficamente, culturalmente, storicamente ecc

  248. effebi ha detto:

    grazie matteo, ma non volevo intasare, ho messo semplicemente il link.

    si, lori se senti istriani, istroveneti… te ga presente !? leon de venezia… 🙂

  249. matteo ha detto:

    La cultura dei castellieri si sviluppò in Istria nell’età del bronzo medio per espandersi successivamente in Friuli (cjastelîr in friulano), Venezia Giulia, Dalmazia, Veneto e zone limitrofe. Durò oltre un millennio (dal XV al III secolo a.C. circa) ed ebbe termine solo con la conquista romana. Prende il nome dai borghi fortificati che sorsero un po’ ovunque nella sua zona di diffusione e definiti per l’appunto castellier
    http://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_dei_castellieri

    no te dira mica che el friul xe istria

  250. effebi ha detto:

    253 …quindi trieste e l’istria ga origne comune ? te me va in gooogle map e te me guardi come che xe posizionada trieste !? grazie…. 🙂

  251. effebi ha detto:

    parlo in istroveneto… 🙂

  252. matteo ha detto:

    no se senti italiani alora, venezia con lo stato italia che xe vegnu dopo no centra e masa de gente voleria venezia e no italia

  253. matteo ha detto:

    trieste no xe mica quela dela foto in goggle map, intendo quela volta, trst iera da tuta altra parte e la citta ga ingloba i paeseti che iera vizin, no ga origini comuni

  254. effebi ha detto:

    ah, anche ti te parli istroveneto, matteo, me fa piazer 🙂

  255. matteo ha detto:

    A sud della città scorre il Rio Ospo che segna il confine geografico con l’Istria.http://it.wikipedia.org/wiki/Trieste

  256. effebi ha detto:

    semo za in due… qua dentro, altri !?

  257. matteo ha detto:

    veramente istroveneto xe ti ti ga visto invece in triestin xe te ga visto

    triestin no xe istroveneto, xe simili ma no xe la stesa roba perche usa parole diverse, deso fersora cosa xe?

  258. effebi (istroveneto) ha detto:

    si bon, mateo anche tra rovigno, parenzo buie e capodistria xe dele diferenze nel parlato, anche tra muja e trieste o (come che iera) tra rioni de trieste…

    no me par che sta roba che parlemo ghe somigli al furlan o al sloven.

    bon a proposito de trieste, capodistria isola rovigno… te ga visto nel 1897 come i scriveva i nomi !? te pensi che i xe scriti in furla, sloven, istroveneto… o italian !?

  259. effedici (FDC) ha detto:

    251Luigi (veneziano)

    “Federico parla del Circolo Istria? Roba da rotolarsi dalle risate! La sapete la storia che c’è stata fra lui e il circolo? Sapete com’è andata a finire? Se mi scrivete in privato, ve la racconto.
    L.”

    E bon, dei, robe che pol suceder! 🙂

  260. Tergestin ha detto:

    A Trieste se parlava in origine el…..Tergestin appunto, dialetto ben piu’ simile al Furlan che al simil-Venezian che usemo oggi. Ma questo xe notorio e le ragioni del perche’ anca.

    Ma ‘sta Istria xe el centro dell’universo per certi qua dentro?

  261. effedici (FDC) ha detto:

    anche a Muja se parlava furlan

  262. effebi (istroveneto) ha detto:

    tergestin, e con ti femo tre che quadentro parla istroveneto 🙂

  263. effebi (istroveneto) ha detto:

    con chinaski…quatro

  264. Redazione ha detto:

    Pare che non ci sia molto da aggiungere sull’argomento del topic.
    Chiudiamo la discussione.

I commenti sono chiusi.