25 Gennaio 2011

Acegas Trieste versione Valium, regia deboluccia e rimpianti possibili

Al Palatrieste in scena… la Valium Trieste!
Assopiti, incapaci di reagire e abulici, i ragazzi di Dalmasson incappano nella peggior prestazione stagionale casalinga proprio nel momento in cui l’ Acegas poteva spiccare il volo, o perlomeno mantenere saldo il sesto posto in classifica. Mediocrita’ e’ anche non saper reagire nella stessa partita ad un approccio molle, e non a caso il coach aveva subliminalmente messo l’ accento sulle insidie nascoste dietro partite “gia’ vinte” sulla carta. L’ assenza di un leader tecnico poi diminuisce gli anticorpi a queste situazioni negative, se poi i “leader fisici” come Colli e Moruzzi incappano in una partita normale, ecco che la versione “Viagra” dell’ Acegas vista contro Trento diventa un  Valium pre notturno….
forse in questi casi vale la legge Peterson, cioe’ che quando le teste dei giocatori sono annebbiate o il loro linguaggio del corpo risponde lentamente agli ordini, meglio proporre una difesa aggressiva e magari tutto campo per svegliarli dal torpore (e magari vedere come reagiscono i giovanotti di Ozzano). Altrimenti, tutto viene ricondotto alla logica della mediocrita’, quella che vuole nell’  altalenanza di rendimento, nelle percentuali di tiro soggette a metereopatia, nella concentrazione latente, a cui non si puo’ che passivamente subirne l’ impatto inevitabile.

Regia giovane, regia deboluccia
E’ un piacere per gli occhi vedere partire in quintetto come play Scutiero e poi vederlo avvicendato con Ruzzier; e’ ancor piu’ esaltante vedere l’ impatto di Michele Ruzzier con un assist e una penetrazione da strabuzzare gli occhi….e proprio per questo motivo e’ corretto quanto rispettoso per due giocatori a tutti gli effetti nella rosa della prima squadra, criticare aspetti che possono aiutare a farli crescere. Insomma la loro regia, al di la’ di qualche sprazzo ha denunciato poca struttura contro i pari ruolo, poca pericolosita’ e gestione farraginosa hanno costretto Dalmasson a rischiare il rientrante Busca per cercare la scossa o la giocata d’ esperienza per ribaltare l’ inerzia del match.
Sia ben chiaro, queste righe sono un’ investitura, in poco tempo questi favolosi ragazzi sono passati dall’ essere imberbi talenti scorazzanti per i campionati giovanili, a elementi in carne ed ossa rappresentanti la prima squadra cittadina, e nel ruolo di playmaker, di regista, il prolungamento dell’ allenatore…. avanti cosi’… con piu’ “cattiveria”!

Che peccato, le torri fanno male ma il resto delle pedine mancano
Una disdetta, nel giorno in cui Michele Benfatto (spesso ultimamente ndr.) e Daniele Magro (piacevole sorpresa) regalano una prestazione “cinque stelle”, il resto della squadra, Raspino a parte, li lascia predicare nel deserto: 28 punti in due con 12/15 al tiro da due e 12 rimbalzi sono stati  costantemente un rebus per i pseudo lunghi ospiti (l’ unico lungo vero Malagoli era in borghese a bordo campo), e un impatto di Magro veramente ottimale, per presenza su tutte e due le meta’ campo.

Non parliamo di sfortuna a maggio eh…
Siccome nello sport spesso la memoria è molto corta, così come l’ultima annata Bernardi ha lasciato un amaro gusto di rimpianto per un posto play off sfiorato, anche questa rischia di divenire analoga. Inutile poi aggrapparsi a filotti impossibili o appellarsi alla sfortuna (nella pallacanestro ricordo, come sostiene Ettore Messina, che una palla che esce dal canestro per un centimetro è un errore di un centimetro, non sfortuna!) per un traguardo sfiorato di poco.
Basterebbe tracciare tutte (o quasi) le partite perse dall’Acegas fino ad ora per far capire due cose: la prima è che sicuramente la squadra di Dalmasson ha il grande merito di aver lottato quasi sempre alla pari con formazioni anche più strutturate dell’Acegas, la seconda è che le sconfitte soprattutto di Osimo e questa contro Ozzano potrebbero mettere una pietra tombale sul sesto posto agognato. Per l’amor del cielo, il triestino è facile a demoralizzarsi, per cui il settimo posto attuale a due punti dal sesto e dal quinto non può essere visto con tanta negatività, ma chissà perché alcune occasioni perse mandano il conto alla fine…e potrebbe essere molto salato!

Raffaele Baldini

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