23 Gennaio 2011

Mega insediamenti in Sacca dei Moreri e Valle Cavarera. Wwf: “Grado da Isola d’oro diventa isola del cemento”

“Grado, Isola d’oro dalle fattezze veneziane, impreziosita da oasi naturali, apprezzata da gradesi e turisti per la sua tranquillità e per la dimensione umana che ne mantiene alta la qualità della vita, rischia di essere stravolta da una colossale cementificazione. E saranno proprio i residenti a pagarne il prezzo, vedendosi catapultare, nel giro di dieci anni, in una città invivibile con problemi di traffico, di affollamento delle spiagge e delle strutture ricettive, e con conseguente perdita degli elementi che contraddistinguono oggi la nota località turistica”.

Non usano mezzi termini Wwf, Legambiente e Italia Nostra per condannare quella che indicano come l’imminente “cementificazione” di Grado. “Una realtà economica che ha visto nel passato la perdita dei 200 posti di lavoro a tempo indeterminato della Safica, che vede ora oltre 60 posti di lavoro in pericolo con l’Ex Ospizio Marino – sottolineano -, non può permettersi il lusso di vivere sulle colate di cemento che danno ricchezza effimera per pochi e distruggono ricchezza della collettività. Il solo futuro economico per Grado è l’allungamento della stagione turistica attraverso le ricchezze culturali, storiche ed ambientali”.

Nel proprio Piano regolatore il Comune di Grado – spiegano – ha previsto due zone di espansione in località ex Valle Cavarera, su una superficie di circa 493.000 metri quadrati, “dove si potranno costruire circa 394.400 metri cubi di cemento, da destinare a residenze turistiche, ricettive, commerciali e direzionali. Inoltre in questi giorni è stata è stato adottato un altro piano particolareggiato di iniziativa privata del comparto B Sacca dei Moreri, su una superficie di 267.461 metri quadrati dove si potranno costruire 269.215 metri cubi di cemento da destinare a residenze turistiche e ricettive. E un mega parcheggio di intercambio dalla superficie di 7.848 metri quadrati. Queste due mega urbanizzazione porterebbero la popolazione insediabile ad un massimo di 4.588 unità, 1972 nella lottizzazione ex Valle Cavarera e 2616 nel comparto B Sacca dei Moreri”.

“Ci si chiede quindi quali effetti avrà tale espansione residenziale sul “Sistema Grado”: il progetto parla di 2616 persone insediabili, cioè 2500 persone in più sulle strade, dove la situazione della viabilità è già critica – si ricorda che l’accesso a Grado è possibile solamente da due strade, una proveniente da Udine e l’altra da Monfalcone –, e sulle spiagge, già molto affollate, del litorale; inoltre, per l’area di espansione non è previsto alcun tipo di collegamento con la spiaggia né percorsi ciclopedonali privilegiati che aiutino le persone ad attraversare la provinciale n. 19 di Monfalcone”.

“Questa edificazione – ricordano le associazioni ambientaliste – è permessa in base alle vigenti disposizioni legislative regionali (L.R. 19/2009): i Piani particolareggiati e loro varianti che interessano aree tutelate dalle leggi in materia di paesaggio non sono sottoposti ad alcun parere paesaggistico, come invece avveniva in vigenza della L.R. 52/1991. Attualmente è sufficiente che tra i documenti del Piano particolareggiato – oggi denominato PAC – o di variante a questo, vi sia la “Relazione paesaggistica”, da redigersi sulla base del DPCM del 12.12.2005. I contenuti di questa relazione – finalizzati a garantire che opere e interventi si inseriscano adeguatamente nell’area tutelata – sono a discrezione del progettista, mancando al momento qualsiasi criterio di “buona progettazione”. Si sottolinea che a questa situazione si è pervenuti a causa della mancanza, in Regione Friuli Venezia Giulia, del Piano paesaggistico o Piano territoriale a valenza paesaggistica, già previsto nel 1985 dalla Legge Galasso, obbligo ripreso dal Codice Urbani del 2004 e tuttavia mai realizzato”.

“Il progetto in zona Sacca dei Moreri si sviluppa in un’area vincolata ai sensi dell’articolo 142 del DLgs 42/2004 “Codice Urbani”, il quale tutela al comma 1 lettera a) “i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare”: si tratta dunque di un’area sottoposta a tutela paesaggistica, almeno per la fascia di 300 metri dalla battigia, dove si intendono innalzare edifici di 3 livelli (pari 9 metri) che cambieranno completamente il paesaggio del litorale di Grado”.

“Si deve affermare inoltre che, nel piano particolareggiato del comparto B Sacca dei Moreri, sono previste delle vasche e dei canali che non hanno alcuna relazione con il sistema paesaggistico ambientale di Grado e non hanno alcuna utilità dal punto di vista strutturale, quindi sono sostanzialmente inutili.
Prima di prevedere espansioni di questa portata, invece, si dovrebbero considerare attentamente le conseguenze che le scelte urbanistiche hanno sul territorio e sull’ambiente, cioè sui cittadini, invece di valutarne soltanto le ricadute economiche e i vantaggi per un ristretto numero di persone.
Alla luce di tali considerazioni, Legambiente WWF Italia Nostra chiedono al Comune di Grado di fermare il progetto, chiedono di bloccare le assurde mega edificazioni e puntare ad un turismo sostenibile che valorizzi di più le aree protette e naturalistiche del loro comune, in modo che si formi un circuito turistico alternativo, su tutto l’arco dell’anno e non solo nei 2 mesi estivi, che possa mantenere Grado l’isola d’oro che è, e nel contempo la sostenga economicamente”.

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10 commenti a Mega insediamenti in Sacca dei Moreri e Valle Cavarera. Wwf: “Grado da Isola d’oro diventa isola del cemento”

  1. lucio ha detto:

    …penso che una buona scelta sia quella di privilegiare il turismo a più alto valore aggiunto. Grado è Grado, Lignano è Lignano. Il progetto proposto punta sul turismo di massa, rovinando così gli aspetti più piacevoli dell’Isola del Sole. Strappa quella dimensione umana che ci induce a godere di un posto meraviglioso. Quando si spreca così il proprio territorio il prezzo da pagare è sempre alto, ai figli si lasceranno grumi di cemento e qualche foto in ricordo dei bei tempi andati. Progettisti, imprese, fornitori… guadagneranno oggi, ma domani?

  2. brancovig ha detto:

    basta veder l’esempio di grado pineta.

    c’e’ ancora bisogno di seconde case?

  3. matteo ha detto:

    grado pineta è abbandonata a se stessa

  4. chinaski ha detto:

    i xe fora

  5. capitan alcol ha detto:

    A Lignano ne sanno qualcosa di queste operazioni molto discutibili: a cominciare dall’affaire Carlin per arrivare al progetto del nuovo lungomare.
    Se i pini di Lignano ( di Grado, Bibione, Caorle, Jesolo) potessero parlare ne sentiremmo delle belle.

    http://ventonuovo.mgdbase.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=21

  6. matteo ha detto:

    pero ce da dire un paio di cose di grado pineta, la parte boschiva è veramente un disastro, non so perche non si mettono in testa di metterla a posto, non è che lasciando tipo giungla sia stupendo per gl’animali, se è troppo chiuso non ci va nessuno

  7. kaiokasin ha detto:

    Ma tutti questi disastri sono decisi da un commissario, che non è stato eletto dai cittadini di Grado! Ma è democrazia questa?!

  8. alpino ha detto:

    Capitan Alcon spieghime mejo sta storia del progetto del lungomare unico..son curioso hai qualche link?

  9. kaiokasin ha detto:

    Lungomare di Lignano? Giù i pini marittimi, nuova pavimentazione, arredi urbani che frammentano la continuità dell'(ex) viale. Solite porcherie per spendere tanti soldi e togliere quel poco di verde.

  10. federico rufolo ha detto:

    Sarebbe uno scempio da evitare con ogni forza. Già s’è visto cosa è successo a Grado Pineta, divenuta una landa triste e senz’anima, a Marina Julia e in qualche altro sito vicino. Se si vuole giovare all’economia della zona si battano altre strade come ad esempio la razionalizzazione delle oasi naturali in chiave
    di attrattività.

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