23 Gennaio 2011

Acid Paper_33: soggetti che “attendono un elemento divino”

Acid Paper_33: soggetti dalla fisionomia sfuggente “vivono” in spazi “tenui” ed ampi, creati dall’acquerello e dalla tempera sul fragile supporto della carta. Gabriele Bonato sceglie  una tecnica “immediata” per le sue nuove opere, esposte da giovedì 20 gennaio a 24 febbraio a Trieste presso il bar libreria Knulp, via Madonna del mare 7/a.

imageL’ inaugurazione della mostra si è aperta con una breve e frizzante presentazione video, in cui  l’artista illustra le tematiche che hanno ispirato questa sua nuova produzione. Tra gli argomenti più urgenti spicca quello della condizione umana di soggetti nei quali “non c’è distacco dal mondo”, che non guardano al trascendentale. Urgente perchè è da questa premessa che poi l’individuo vive nell’illusione e nel tentativo di scavalcare il prossimo..in fondo questo è l’uomo.

Bisogna quindi ribadire l’importanza della spiritualità perchè, in realtà, “tutti attendono, e attendono un elemento divino”: come i suoi turisti nel deserto, che nonostante la loro cecità, portano con sè delle macchine fotografiche. O ancora, come  gli inquietanti protagonisti dei suoi disegni, che ostentano un atteggiamento distinto comodamente seduti sulla loro poltrona.

Le opere di Bonato “invadono” persino i tavoli del bar, alcune vogliono essere la risposta ad una delle domande che hanno sempre assilato l’uomo: cosa succede quando si oltrepassa il confine della vita? Nulla. Ovvero, la morte “lo dice anche la natura” non esiste: tutto si trasforma. E questo, vale non solo per il genere umano, ma per tutti gli esseri viventi. Ed allora ecco che animali e persone, trafitti da lance, continuano imperterriti la loro esistenza.

Astrazione è la parola d’ordine: non solo dal mondo, ma anche dalla condizione individuale. A questo mirano i RE_BUS, in cui la tecnica (ancora l’acquerello) diventa strumento per comunicare la simultaneità di frammenti di vita che accadono nel mondo. Una simultaneità che estrania e lascia di stucco, rivolta all’umanità nella sua interezza, perchè se l’arte “non trasmette cose che riguarda tutti è una buffonata.”

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