20 Gennaio 2011

Rigassificatore: il WWF denuncia “se l’accordo con la Slovenia esiste veramente, bisognerebbe divulgarlo”

Pubblichiamo la nota del WWF-FVG

Da mesi si parla di un fantomatico “no paper” con cui Lubiana avrebbe detto sì a Zaule in cambio del sostegno italiano al rigassificatore di Capodistria. Ma finora non s’è visto.
La stampa locale ha riferito con grande evidenza che, nell’incontro di ieri a Roma, tra il presidente sloveno Türk e il presidente del Consiglio Berlusconi, sarebbe stato affrontato anche il problema del rigassificatore proposto da Gas Natural nel sito di Trieste-Zaule.
Un progetto sul quale, si legge nella cronaca de IL PICCOLO: “…la posizione di Lubiana è quella espressa nel famoso ”no paper” che è giunto al nostro ministero dell’Ambiente. Ossia, la Slovenia chiede che l’Italia non ponga veti a una possibile realizzazione di un rigassificatore a Capodistria se ci fosse un accordo sull’impianto italiano di Zaule, posto l’inderogabile veto a quello off-shore”.
Non solo: “Fonti di palazzo Chigi sostengono che nella mediazione l’Italia potrebbe rinunciare all’impianto off-shore se la Slovenia farà altrettanto circa il futuribile impianto di Capodistria fermo restando valido e da attuare quello di Zaule”.
Si torna cioè a citare il “no paper” del Governo sloveno, di cui si era già parlato a lungo la scorsa estate sui medesimi organi di stampa. “No paper”, invero, fantomatico, poiché all’epoca da Lubiana ne era stata smentita l’esistenza e invano il WWF aveva chiesto – a chi dichiarava di conoscerlo – di divulgarlo. Essendo poi uscita più volte anche la notizia secondo cui il “no paper” era sul tavolo del ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, il WWF aveva chiesto ufficialmente di averlo. Senza ottenere però, a tutt’oggi, risposta alcuna dal ministro.
Prima di ricorrere a buoni uffici di Vittorio Sgarbi (dimostratosi efficace per avviare a soluzione la vicenda dei colibrì di Miramare, smuovendo anche il ministro Prestigiacomo), ribadiamo perciò la richiesta a tutti coloro i quali – nelle istituzioni e nei media – dispongono del misterioso documento sloveno, affinché lo divulghino. Sempre che esista davvero, ovviamente.
Sarebbe anche importante capire se davvero i due leader, nell’incontro romano, abbiano trattato l’argomento del rigassificatore e se sì, in quali termini, poiché il comunicato ufficiale diramato dalla Presidenza del Consiglio, si limita a dire che “Durante il pranzo di lavoro, il Presidente Berlusconi e il Presidente Türk hanno affrontato i temi politici, economici e commerciali di maggiore interesse bilaterale. Hanno poi discusso delle prospettive per la “governance” economica internazionale ed europea, e delle politiche dell’UE verso i Balcani. Il Presidente Berlusconi e il Presidente Türk hanno infine espresso soddisfazione per le eccellenti relazioni tra i due Paesi e approfondito le aree di una possibile, ulteriore collaborazione sul piano bilaterale e regionale.”
Occorrono insomma chiarezza e rispetto nei confronti dei cittadini, che in merito al rigassificatore hanno già dovuto subire sia reiterate mistificazioni da parte di Gas Natural, sia comportamenti gravemente scorretti e per nulla trasparenti da parte delle istituzioni locali e ministeriali competenti.

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5 commenti a Rigassificatore: il WWF denuncia “se l’accordo con la Slovenia esiste veramente, bisognerebbe divulgarlo”

  1. matteo ha detto:

    ma se saveva de tempo che i voleva farlo, i ge ga dito, vole el rigasificator? bon alora no rompe se volemo farlo noi, conclusion i nostri fedeli destri e sinistri noi sa che far, piu i destri che ga paura dela invasion dei famosi titini insanguinari, cavolade politiche

    quel che centra coi due rigasificadori xe el tubo che va in friul e la region ga dito che no gepar ben, no per trst ma per i furlani, dal altra parte pero i metera un tubo che va da slo in rusija e ga piu senso per el gas

    a si, i nostri ga paura che i slo i lo fazi prima, a questo punto quel de zaule no serviria gnente

    e cusi via

  2. matteo ha detto:

    Rigassificatore, Lubiana detta le condizioni
    La Slovenia dirà sì all’impianto di Zaule a patto che l’Italia non si opponga alla costruzione di un rigassificatore a Capodistria. E dà il via libera al gasdotto tra Zaule e Grado, ma solo se le tubature passeranno a terra e non sott’acqua
    RIPRODUZIONE RISERVATA
    (27 luglio 2010)

    sterile polemica
    di Mauro Manzin

  3. matteo ha detto:

    Italia-Slovenia/ Menia: Richieste inaccettabili, interrogazione

    “La comune appartenenza all’Unione Europea comporta la necessità che i rapporti di buon vicinato non siano solo declamati ma debbano essere consequenziali e alla luce del sole e se per ‘spirito di Trieste’ s’intende questo non possiamo non essere d’accordo, ma è nostro diritto-dovere esigere che non ci siano furbizie o sotterfugi. Per questo condivido l’allarme lanciato dall’Unione degli Istriani, in particolare a proposito di due richieste irricevibili che, a quanto si apprende dai giornali sloveni, sarebbero state rivolte dal Presidente Turk alle Istituzioni del nostro Pese. È, infatti, inaccettabile la semplice ipotesi di bilinguizzazione integrale della città di Trieste. È universalmente noto infatti che i livelli di tutela raggiunti dalla minoranza sono considerati eccellenti dall’Unione Europea”. Lo afferma in una nota Roberto Menia (Fli). “È una richiesta sproporzionata che andrebbe ad incidere sulla storia, sulla cultura e sulla tradizione italiana, tollerante e plurale ma sempre e comunque italiana per storia, scelta e tradizione. Sulla richiesta di cosiddetta restituzione di opere d’arte sarebbe, invece, troppo semplice sottolineare che la Slovenia non ha mai ritenuto di restituire nemmeno un mattone delle case rubate agli esuli istriani cacciati dai comunisti. Soprattutto, va detto che si tratta di opere appartenenti al patrimonio artistico italiano (sarebbe, infatti, molto difficile sostenere che siano sloveni Piepolo, Carpaccio o Alvise Vivarini) spostate nel 1941 per preservarle dalla guerra in altre parti del territorio nazionale. E comunque, quei territori in cui queste opere erano originariamente locate passarono alla Jugoslavia soltanto nel 1975 a seguito del Trattato di Osimo. Presenteremo, pertanto, un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro degli Esteri Franco Frattini”, conclude.
    http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2011/01_gennaio/20/italia-slovenia_menia_richieste_inaccettabili_interrogazione,27956737.html

    bene, il fli perde numeri, questione di ore e politici che ne fanno parte si autoelimineranno

    cmq chi ha paura dello sloveno a trst?

    la tipica paranoia italiana? ma non era la tipica paranoia slovena?

    i parla sempre quel, semo nel 2011 senza confin e i cerca de mantener una division? per voti? i se autoelimina in fli

  4. effedici (FDC) ha detto:

    Te ripeto: te se illudi Matteo! Il triestino-medio ODIA la Slovenia e gli sloveni. A leggere le parole di Menia, il triestino-medio prova un forte orgasmo.

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