12 Gennaio 2011

Parco eolico a Trasaghis: stop da ISPRA e Ministero dell’Ambiente

Pubblichiamo la nota del WWF-FVG

Recependo le osservazioni del Wwf, l’Istituto per la protezione della fauna selvatica ha emesso parere sfavorevole al progetto che comporterebbe danni irreversibili alla popolazione di grifoni presenti nell’area.
La realizzazione di un Parco eolico in comune di Trasaghis, nei pressi della Riserva naturale “Lago di Cornino” e del Sic Valle del Tagliamento, potrebbe comportare gravi danni alla popolazione di grifoni e all’avifauna protetta presente nell’area: è con queste motivazioni che l’Istituto nazionale per la protezione della fauna selvatica, con nota del 9 dicembre scorso, ha emesso parere sfavorevole al progetto.
L’Ispra ha così recepito le osservazioni presentate dalla sezione regionale del Wwf, nelle quali si metteva in evidenza il grave rischio rappresentato dalle pale eoliche nei confronti dell’avifauna migratrice e in particolare della popolazione di grifoni oggetto di un importante progetto di ripopolamento proprio nella riserva del Cornino.
Ma le osservazioni dell’associazione ambientalista hanno trovato un favorevole accoglimento anche presso il Ministero dell’Ambiente, al quale il Wwf regionale il 2 dicembre scorso aveva inviato il proprio documento. Con nota del 22 dicembre inviata alla Direzione centrale dei lavori pubblici e allo stesso Wwf, il responsabile della Direzione generale della Protezione della Natura e del Mare ha invitato la Regione a tutelare l’area in oggetto richiamando la normativa che impone alle amministrazioni competenti l’obiettivo di proteggere gli habitat anche al di fuori delle zone di protezione speciale, “adottando le misure adeguate al fine di evitare l’inquinamento o la perturbazione degli habitat e delle specie”. “Nell’evidenziare l’importanza della tutela – conclude la nota del Ministero – si confida nella disponibilità di codesta Regione a voler fornire elementi utili al fine di garantire il perseguimento dei suddetti obiettivi”.
L’assenza, nella documentazione fornita dal proponente, di elementi in grado di escludere il rischio elevato per l’avifauna di pregio presente nell’area è al centro anche del parere dell’Ispra, che mette in evidenza in particolare come la presenza degli aerogeneratori, la frammentazione degli habitat e la collisione diretta di uccelli in volo con le pale delle turbine, provochino danni, scientificamente dimostrati, soprattutto nel corso delle fasi di migrazioni, che interessano moltissime specie, e, quanto all’avifauna stanziale, al nucleo presente di Grifoni, specie – rileva l’Istituto – “di notevole interesse conservazionistico e particolarmente vulnerabile all’impatto con le pale eoliche”. A tale proposito le misure compensative proposte dai proponenti il progetto, continua l’Ispra, “potrebbero ridurre ma non escludere che questo fattore di mortalità possa risultare rilevante”.
Di non minore importanza, infine, la questione dei pipistrelli, specie protette a livello internazionale per le quali il progetto in questione non contiene dati sufficienti ad escludere il rischio rappresentato dall’impianto proposto.
“Il parere dell’Ispra e la nota del Ministero – commenta il Wwf – confermano quelle che sono sempre state le nostre preoccupazioni: il progetto insiste su un’area dall’importanza elevatissima dal punto vista naturalistico ed ecologico, è incompatibile con le finalità della Riserva naturale del Lago di Cornino e vanificherebbe l’impegno regionale ed europeo per la conservazione dell’unica popolazione nidificante di grifoni attualmente presente sull’arco alpino”.

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7 commenti a Parco eolico a Trasaghis: stop da ISPRA e Ministero dell’Ambiente

  1. muschio ha detto:

    …la Calabria vola!come molte regioni del sud!qui nn si può per i grifoni…daccordo ma qualcuno mi spiega come funziona!i grifoni vedono le pale che girano e ci si ficcano dentro?vengono aspirati dalle pale?

  2. arlon ha detto:

    Questa no la capisso ben nianche mi.

    Una roba xe dir
    “vizin dei parchi volemo mantignir el paesagio immutado”, che xe legittimo.

    Un’altra “poveri usei ciapai dale pale”… mi go abitado in Belgio vizin a dele pale, e no go mai, MAI visto usei lanciarseghe dentro e vignir ciapai. El che no vol dir che no sia posibile.. ma quantomeno che no xe tuta sta carneficina.
    Ma forsi i grifoni xe più mone dei altri?

  3. Giulia ha detto:

    I grifoni (e anche altri rapaci come le aquile) non capiscono che le pale ruotano (perchè in natura non esiste niente del genere) e sfruttando il volo planato non riescono a modificare di molto la traiettoria di volo, quindi ci girano intorno vengono colpiti a morte.
    Dipende molto da zona a zona e dai tipi di uccelli presenti: ci sono posti dove i morti sono pochissimi e posti in cui le pale fanno una carneficina (avevo letto un articolo riguardo alla Spagna: un parco eolico stermina 400 grifoni all’anno).
    Non ci si deve schierare contro l’eolico a priori, ma bisogna valutare bene le specie presenti e tutti gli impatti (quindi anche il paesaggio, come diceva arlon) prima. In questo caso hanno fatto bene a bloccarlo perchè la posizione era troppo critica.

  4. Dario Predonzan ha detto:

    Si trovano anche in internet filmati di grifoni, colti nel momento in cui impattano con le pale di un impianto eolico. Si trovano inoltre molte immagini di grifoni schiantati al suolo dopo l’impatto.
    Nessuno si è mai sognato di schierarsi con l’eolico a priori, ma ci sono dei luoghi in cui l’eolico fa danni al paesaggio (non è questo certo il caso del progetto di Trasaghis), altri in cui fa danni ad alcune specie di avifauna. Poi naturalmente ci sono molti siti in cui l’eolico può stare benissimo. Come per ogni impianto energetico, si tratta di valutare – e possibilmente pianificare a monte – incompatibilità, eventuali interventi di mitigazione (se possibili), siti idonei e siti inidonei.

  5. VIGJ ha detto:

    io abito a poche centinaia di metri dal luogo in cui dovrebbe sorgere il parco eolico,i grifoni li vedo poche volte e quando li vedo volano molto alti e vicino alle montagne ma mai visti dove dovrebbero installare questi generatori (ci sono anche delle fabbriche). Ma possono fermare un progetto a favore della natura?Purtroppo di energia elettrica abbiamo sempre piu’bisogno e in qualche modo dovra’pur essere prodotta,se pensiamo a centrali a carbone oppure al nucleare l’eolico e’sicuramente meno inquinante di molte altre fonti di energia di cui l’italia e’costretta ad utilizzare e il contribuente finale a pagare in salute in primis e in bolletta poi.In paesi come la germania questo progetto avrebbe gia’ iniziato a produrre energia,in trentino alto adige una regione “autonoma” come il fvg pure,sicuramente in quei territori li non ci sono animali,oppure si adattano anche loro.Dove vengono allevati e curati questi animali la struttura e’ collegata a qualche fonte di energia prelevata da qualche centrale elettrica la quale e’ alimentata sicuramente da prodotti inquinanti,ma delle persone che ci abitano vicino a qualcuno importa?Allora ben vengano i grifoni che non hanno nessuna colpa se noi esseri umani piace distruggere la natura ma anche il parco eolico che aiuta a non farlo piu’in fretta.

  6. Umberto Graziano ha detto:

    Il business dell’eolico è un lucroso affare, che arricchisce solamente i proprietari dell’impianto, mentre i comuni che li ospitano generalmente prendono le briciole.
    E’ un fenomeno devastante che pregiudica ecosistemi montani e collinari finora intatti, con un forte impatto ambientale.
    Non tutti sanno che per realizzare i parchi eolici bisogna costruire strade larghe dieci metri sulle montagne e che ogni pala necessita di una base in cemento dove finiscono in media quaranta betoniere di calcestruzzo. L’anomalia risiede nel fatto che quella dei parchi eolici è una produzione industriale di energia che, invece di essere attuata nelle zone industriali, già compromesse sotto l’aspetto ambientale, pregiudica ecosistemi remoti e intatti distruggendo la vocazione turistica e paesaggistica delle montagne..
    E’ un problema culturale al quale non siamo preparati..
    Altro che energia verde.. povera Italia, sbranata dai pescecani del business a tutti i costi, travestiti da paladini.

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