12 Gennaio 2011

La collezione Hausbrandt in mostra da venerdì al Revoltella

Sarà inaugurata venerdì 14 gennaio, alle ore 18, al Civico Museo Revoltella di Trieste, la mostra “Autoritratti triestini. La donazione Hausbrandt” che offre l’insolita opportunità di porre a confronto un grande numero di personalità e di linguaggi e stili artistici attraverso l’analisi degli autoritratti che vanno da quello di Francesco Malacrea degli anni Quaranta-Cinquanta dell’ ‘800, fino ad arrivare ad un secolo dopo con l’autoritratto di Giorgio Celiberti.

Il filo conduttore e le principali caratteristiche dell’originale e inedita mostra sono state presentate oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti l’assessore alla Cultura Massimo Greco, la direttrice del Revoltella Maria Masau Dan, e la conservatrice del Museo e curatrice della mostra Susanna Gregorat.
E’ nel 2010 che gli eredi di Roberto e Lylla Hausbrandt donano al Museo Revoltella un’importante opera di Marcello Mascherini, il bronzo “Eva” datato 1940 e considerato unanimemente dagli studiosi uno dei pezzi più significativi dello scultore triestino. Ciò s’inserisce in un rapporto che ormai dura da oltre cinquant’anni con la famiglia Hausbrandt, iniziato quando Roberto Hausbrandt, uno dei più noti industriali del caffè d’Italia, nel 1958, decise di donare al museo una collezione di quarantacinque autoritratti acquistata dal triestino Luigi Devetti, gestore di una famosa trattoria in via del Toro, frequentata fin dagli anni Venti dagli artisti della città. Amico di tutti i più famosi pittori, ma anche mecenate e generoso ospite nel suo accogliente locale, Devetti aveva perseguito per una trentina d’anni un obiettivo abbastanza insolito: formare una collezione esclusivamente dedicata all’autoritratto, un genere poco presente nel mercato dell’arte, per la comprensibile ritrosia degli autori a privarsi di un lavoro fatto per sé. Con molta tenacia Devetti riuscì a procurarsi gli autoritratti dei maggiori artisti della città, ma anche di giovani esordienti, che spesso gli cedevano la propria effige in cambio di pasti. Anche le tecniche sono tutte rappresentate: ci sono in maggior parte oli su tela, ma anche acquerelli, disegni a matita, pastelli, tecniche miste, una xilografia, una scultura in bronzo e due gessi. Gli artisti più noti di questa raccolta sono Parin, Rietti, Barison, Rovan, Passauro, Lucano, Sbisà, Sofianopulo, Lannes, Mascherini, Asco, Bergagna, Rossini, Rimmel, ecc.
Successivamente Roberto Hausbrandt raccolse a sua volta quattordici autoritratti e fece un’ulteriore donazione tra il 1962 e il 1967 (in cui rientrano altri nomi importanti come Nathan, Piero Marussig, Malacrea, Stultus, Daneo, Brumatti, Orlando) per aggiungere ancora un autoritratto quasi trent’anni dopo, nel 1994 quello di Celiberti. Scomparso nel 1997 Roberto Hausbrant e, morta nel 2003 anche l’amata consorte Lylla, i figli Roberto, Erika ed Elisabetta hanno voluto onorare la memoria dei genitori ancora con due donazioni di alto valore: l’Autoritratto (Le chapeau rouge) di Leonor Fini (1968) e il bronzo “Eva” di Marcello Mascherini.
Nata da vicende interessanti e curiose, questa mostra è il frutto –ha detto l’assessore alla Cultura Massimo Greco- di “un atto di mecenatismo di grande disponibilità della famiglia Hausbrandt nei confronti della nostra comunità. E’ una donazione di alto valore artistico, un intervento di grande generosità verso il Museo, le civiche istituzioni e la città e che ci permette di realizzare un particolare viaggio nella cultura triestina del ‘900”.
Sottolineando l’importanza di “lavorare sul nostro patrimonio, cercando di valorizzarlo”, la direttrice del Museo Revoltella Maria Masau Dan ha evidenziato “il valore di questo atto di mecenatismo, che sta nell’aver capito che questa era una collezione fondamentale da donare alla storia e all’opinione pubblica. E questa scelta culturale da valenza al personaggio di Roberto Hausbrandt”. “I dipinti della mostra –ha spiegato la curatrice Susanna Gregorat- sono stati studiati ed indagati in tutte le loro pieghe e caratteristiche e ci permettono di dare un volto alle opere che siamo abituati a vedere. Inoltre c’è quasi un secolo di possibilità di studio della storia dell’arte attraverso gli autoritratti”.
La mostra “Autoritratti triestini. La donazione Hausbrandt” resterà aperta e visitabile al Civico Museo Revoltella di via Diaz 27 a Trieste dal 15 gennaio al 6 marzo, tutti i giorni, ad eccezione del martedì, con orario 10.00-18.00.

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