4 Gennaio 2011

Il bilancio dell’attività 2010 della Polstrada: l’etilometro blocca 60mila guidatori e 656 autisti di pullman

Bilancio positivo per il 2010 della Polstrada del Friuli Venezia Giulia, che comunica con soddisfazione la diminuzione degli incidenti del 6,29% (e del 5,66% per quelli mortali) rispetto al 2009.
Anche il numero dei sinistri con lesioni ha fatto registrare una flessione del 9,12% mentre il totale delle persone ferite è sceso dell’11,28%. “Tali risultati appaiono largamente positivi, in specie se raffrontati al dato nazionale congiunto di Polizia Stradale e Carabinieri, che nel 2010 ha fatto registrare flessioni inferiori a quelle regionali: del 5,7% del numero degli incidenti, del 3,1% di quelli con conseguenze mortali, del 6,2% dei sinistri con lesioni”, spiega Luciano D’Agata dirigente del Compartimento Polizia Stradale del Friuli Venezia Giulia.

Le pattuglie della Polizia Stradale del Friuli Venezia Giulia hanno complessivamente controllato 261.320 persone, di cui 72.523 con etilometro e/o precursore ed hanno proceduto alla contestazione di 60.008 violazioni (di cui 11.873 veicoli commerciali e 656 pullman), con decurtazione di 117.724 punti dalle patenti di guida ed il ritiro di 2.695 patenti e 2.104 carte di circolazione.
A fronte di una sostanziale parità di servizi rispetto al 2010, le violazioni per guida sotto l’influenza di bevande alcoliche (789) sono diminuite del 15,25% e quelle per guida sotto l’effetto di stupefacenti (47) del 29,85: ciò consente, anche alla luce della sensibile flessione dei dati concernenti gli incidenti, di ipotizzare in regione una diffusione di condotte di guida ispirate a maggiore prudenza. In tale ottica può leggersi anche la flessione delle violazioni per mancato impiego delle cinture di sicurezza (- 13,91%) ed uso del telefonino durante la guida (- 7,44%).

Nel corso di 2.375 servizi mirati al controllo del rispetto dei limiti di velocità sono state accertate 13.556 violazioni, dato sostanzialmente coincidente con quello del 2010.

Nell’ambito dell’attività di controllo ai veicoli commerciali, nella quale la Polizia Stradale regionale risulta al primo posto in Italia per i controlli ai vettori stranieri e che costituisce uno dei campi di attività peculiari anche alla luce del recente protocollo d’intesa sottoscritto con la Prefettura ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono stati attuati 158 servizi di controllo (+ 29,51%) con l’impiego dei Centri Mobili di Revisione (C.M.R.) del Ministero dei Trasporti, che hanno consentito di controllare 3.526 veicoli e di accertare 1.444 infrazioni specifiche quanto alle condizioni di efficienza ed alla regolarità delle autorizzazioni al trasporto internazionale dei mezzi pesanti.

La Polizia Giudiziaria della specialità ha perseguito 186 reati, operando 18 arresti ed indagando 112 persone per reati prevalentemente connessi al furto e riciclaggio dei veicoli. Sono stati recuperati 19 veicoli di provenienza delittuosa.

Nell’ambito delle iniziative volte al miglioramento della sicurezza stradale – ricorda D’Agata -, va menzionata l’attività di formazione e di illustrazione del mutato quadro normativo svolta a favore del personale di enti istituzionali (Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Servizio 118) e società ed enti vari (Istituti di vigilanza privata, Confindustria, Federazione Coldiretti, Associazioni di autotrasportatori), oltre alla consueta, intensa attività in molte scuole medie inferiori e superiori della regione.
Inoltre, in collaborazione con vari enti, fra cui l’Ufficio scolastico regionale e l’Amministrazione regionale, è stato di recente avviato il progetto “sicuraMENTE” con durata triennale, che prevede nella fase iniziale incontri formativi a favore degli studenti dalle scuole dall’infanzia fino a quelle superiori.
Infine, è proseguita con ottimi risultati la campagna “Guido con Prudenza” indetta a livello nazionale dal Servizio Polizia Stradale in collaborazione con la Fondazione A.N.I.A. e l’associazione dei gestori di locali da ballo S.I.L.B.

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8 commenti a Il bilancio dell’attività 2010 della Polstrada: l’etilometro blocca 60mila guidatori e 656 autisti di pullman

  1. Rupel ha detto:

    comunque iu controlli stradali in Italia sono molto carenti specialmente per quanto riguarda i limiti di velocitá e anche la distanhza di sicdurezza, infatti gli italiani hanno il pessimo vizio di stare sempre appiccicti dietro le macchine

  2. effebi ha detto:

    caro rupel ! buon anno, srecno novo leto !!

    potresti per cortesia preparare una petizione per dare l’appalto del controllo della distanza di sicurezza (su tutto il territorio italiano) alla polizia slovena (solo poliziotti originali ovviamente… NO nigger please…)

  3. Rupel ha detto:

    @ Effebi

    io vivo in Germania da 38 anni e quí il controllo sulla distanza di sicurezza esiste giá da 35 anni, ache io sono stato pizzicato una volta e ho dovuto pagare 140 Marchi(gli euro non esistevano ancora) e 3 punti sulla patente. Andavo a 160 Km/H e la macchina davanti era a 60 Mt. avrei dovuto averne 80. Non né ho fatto un dramma perché ér giusto cosí. Quando vengo in Italia mi vengono i brividi vedermi appicciotate le macchine a pochi centimetri dietro di mé

  4. effebi ha detto:

    questo significa che NON SOLO gli itlianacci hano il brutto vizietto di stare appiccicati 🙂
    rupel….da te non me l’aspettavo proprio… eh !

  5. Rupel ha detto:

    non gó mai dito de esser esente da difetti, peró de quela volta mi la distanza de sicurezza le tegno sempre. Inoltre i controlli vien fatti solo dalla polizia e da nessun altro, i ga le macchine che xe atrezzade in merito per il controllo della velocitá della distanza etc. etc.

  6. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Rupel

    Secondo le statistiche, nel decennio 1999/2009 il paese dell’UE nel quale più è aumentato il numero delle multe è l’Italia: + 1265% (milleduecentosessantacinque per cento). In testa il Nord Est, con + 1304%.

    Nello stesso periodo, in Germania le multe sono aumentate del 28%.

    Luigi (veneziano)

  7. arlon ha detto:

    Me par del tutto evidente che ormai le multe in italia no ga nisuna funzion de “correzion” e “miglioramento” de quel che un fa in strada: xe una semplice vose de bilancio.

    De conseguenza, no convien seguir e fermar un che fa slalom, no convien controlar le distanze de sicureza o la reale pericolosità.

    Sai meio un autovelox con limiti ridicoli (tipo i “30” che sta spuntando a TS, che nianche l’80enne la domenica xe bon de rispetar), e via de cash flow.
    E dopo se se lamenta che no xe rispeto de la legalità.. ma xe una question bidirezional; le leggi ga de rispetar la logica comun e la vita del citadin, de conseguenza el citadin le rispeta.

    Gavendo ben che perso sta simpatica equazion “per strada”, no vedo altre soluzioni per migliorar la situazion che no sia smeterla col “cash flow” e tornar a focalizarse su la sicureza di per sè.

  8. Rupel ha detto:

    condivido il fatto che in Italia esisti limiti de velocitá assurdi, quali, per esempio, 1o Kmh nei pressi di lavoiri in corso o simili, fatto peró che anche quelli piú sensati non vengono rispettati. La mia , breve esperienza da automibilistica di 45 anni, mi dice che gli italiani, sloveni, croati sono i piú indisciplinati , questo lo affermo pur essendo io etnia e mnadrelingua slovena

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