2 Gennaio 2011

Il 2011 del Rossetti di Trieste si apre con “Traces”

Un grande evento apre il nuovo anno sul palcoscenico del Rossetti: si tratta di Traces, il nuovo spettacolo della compagnia canadese “The seven Fingers” che approda a Trieste in “prima nazionale”.
Traces assicura al pubblico un inizio d’anno “al calor bianco”, con un gruppo d’artisti a cui va stretta ogni definizione e capaci di fare veramente tutto, anche di volare.
In scena qualche strumento musicale, due aste alte, una poltrona, stoffa nera, un tavolino… una cornice apparentemente scarna a cui si aggiungeranno pochi altri elementi che mai potrebbero far presupporre il tipo di sorprese a cui Traces condurrà la platea del Politeama Rossetti.

Lo spettacolo infatti, ha fatto il giro del mondo, riscuotendo successi da Parigi a Seul passando per New York e Londra, e lasciando agli spettatori ovunque uno stordimento fatto di poesia, entusiasmo, incanto, divertimento, commozione. Un’emozione a cui si arriva, partendo dalla semplicità, ma attraverso la perfezione di un linguaggio artistico di assoluta suggestione, che connota fortemente la compagnia canadese “Les 7 doigts de la main/ The seven fngers”.

Un nome curioso che svela le linee poetiche del gruppo, fondato nel 2002: storpia l’espressione “come le cinque dita della mano” per sottolineare lo stretto legame che unisce le diverse personalità dell’assieme (composto appunto da sette fondatori) portandole a muoversi ed esprimersi in armonia, seguendo un obiettivo comune, e con un affiatamento incredibile.

I loro spettacoli sono un mélange di linguaggi e forme artistiche differenti, adatte al pubblico di ogni età e provenienza, una fusione d’espressioni che ha meritato ammirazione fin dalla prima esibizione. Musica, canto, disegno e chiaramente le acrobazie ad alto voltaggio: è un modo di andare oltre al circo moderno, librarlo verso un orizzonte che non ha confini.

I cinque giovani artisti in scena sono mossi da un “La” iniziale, una motivazione che li protende verso l’incandescente creatività che è il segno di Traces: si trovano in un rifugio di fortuna, fatto di tela e nastro adesivo. C’è infatti una catastrofe annunciata, a cui reagiscono cercando di esprimere e dirsi tutto, senza lasciare nulla d’incompiuto: come se il darsi in modo esuberante l’un l’altro emozioni, racconti, ricordi potesse proteggerli da ciò che li minaccia.

Ecco allora il loro agire. Che parte da ciò che è normale fare alla loro età: suonare il pianoforte, disegnare, giocare a basket, sfrecciare con lo skateboard, leggere un libro, schermirsi fra abbracci e scaramucce d’amore… Ma ognuna di queste azioni prende forme meravigliose, inimmaginabili, che toccano l’acrobazia, si vestono di lirismo, divertono e sorprendono.

I cinque artisti che ammireremo in scena sono Antoine Carabinier-Lépine, Jonathan Casaubon, Gisle Henriet, Geneviève Morin, Julien Silliau.

Traces va in scena alla Sala Assicurazioni Generali del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, da mercoledì 5 a sabato 8 gennaio alle ore 20.30; govedì 6 e sabato 8 gennaio le recite sono anche pomeridiane con inizio alle ore 16. I biglietti ancora disponibili sono in vendita a prezzi che vanno dai 40 ai 16 euro.

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