29 Dicembre 2010

Boris Pahor: “Brutto segno scegliere un sindaco straniero a Pirano”

Intervista choc a Boris Pahor. Lo scrittore triestino ha dichiarato al quotidiano Primorske novice che “scegliere un sindaco straniero è un brutto segno”. Ha aggiunto in riferimento all’elezione del medico di origine ghanese, Peter Bossman: “Niente contro il fatto che il sindaco di Pirano abbia la pelle scura” ma “dove è finita la coscienza nazionale? Al più sarebbe stato il caso di eleggere un membro della comunità italiana in Istria”.

Qui l’intervista pubblicata sul quotidiano Primorske Novice

Foto: Šimen Zupančič

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341 commenti a Boris Pahor: “Brutto segno scegliere un sindaco straniero a Pirano”

  1. Srečko ha detto:

    Dichiarazione certamente choc e che io non convido. Il sindaco va scielto in base alle sue qualita’ di politico locale, di programma, non in base al colore della pelle.

    Viste le molte reazioni, parecchi mass media hanno chiesto a Pahor di spiegare la posizione. Ecco una delle risposte:

    http://www.dnevnik.si/novice/slovenija/1042413476

  2. massimilianoR ha detto:

    avete letto male,
    ha detto “Sindaco Stra-nero”, non straniero… 😉

  3. Paolo ha detto:

    scusa Srečko, potresti fare un sunto in italiano?

    grazie

  4. chinaski ha detto:

    beh, boris pahor ha detto una cazzata.

    questa notizia conferma (nel modo piu’ spiacevole, per me) che quel che avevo scritto a suo tempo era vero. l’ elezione di bossmann eccede il dato puramente politico del confronto sinistra-destra (a cui qualcuno credeva potesse essere ridotta) e va a toccare nervi sensibili.

  5. matteo ha detto:

    A Pahor andrebbero spiegate alcune cose, è convinto Juri, tra cui il fatto che Bossman, seppure nato nel Ghana, non è uno straniero ma un cittadino e un contribuente sloveno, che l’Istria non può essere «italianizzata» perchè è italiana da sempre, così come è slovena e croata, e che l’Istria slovena ha già avuto due sindaci «non sloveni», lo stesso Juri a Capodistria e Mario Gasparini a Isola, e che per questo non è stata «meno slovena». Juri esprime infine solidarietà a Bossman e ai piranesi che lo hanno eletto.

  6. omo vespa ha detto:

    el sbajo xe considerar bossman no-sloven. me par che pahor xe rimasto ancora indrio cole carte per quel che ghe xe del identita.

  7. Srečko ha detto:

    Paolo

    Ecco la dichiarazione di Pahor a Dnevnik:

    “Pojasnil pa je, da v intervjuju ni želel reči, da odreka pravico prišleku iz Afrike postati župan. Poudaril je, da je izvolitev “dokaz demokracije”. Župana Bossmana spoštuje tudi “kot zdravnika, ker deluje v korist ljudem”. Moti pa ga, “da razvoj slovenske identitete na Primorskem, katere del je tudi Piran, ni zmožen imeti slovenskega župana”. Ponovno je poudaril, da je Slovenija po drugi svetovni vojni dobila obalna mesta v zameno za ozemlje, ki je danes v Italiji. “Minus za slovensko prebivalstvo je, da po prejšnjem županu (Tomažu Gantarju – op. p.) nima drugega, ki bi postal župan. Lahko mi rečejo, da sem nacionalist, vendar nisem. Nič nimam proti županu, ki je prišel iz Afrike, ki se je vživel v naše okolje in ki ga ljudje spoštujejo. Prav je, da ga spoštujejo in da so ga izvolili. Minus pa je, da mi nimamo takega kadra.” Dejal je še, da “se ne bi nič čudil tudi, če bi bil izbran italijanski manjšinec”.

    Sunto: Nell’intervista non voleva negare all’immigrato di essere eletto a sindaco. Questa elezione e’ segno di democrazia. Rispetta Bossman anche come medico, perche’ aiuta la gente.
    Quello che invece e’ negativo secondo Pahor e’ che la Primorska, di cui Pirano fa parte, non sia riuscita a sviluppare la sua identita’ o coscienza nazionale slovena in modo da potere esprimere un sindaco a Pirano.
    Pahor nega di essere nazionalista. Ripete che rispetta l’immigrato, che e’ giusto che sia stato eletto, ma che l’elezione e’ segno che quadri cosi’ tra gli sloveni mancano.
    Ripeto: questo e’ un sunto e non la traduzione compoleta!

  8. omo vespa ha detto:

    “mi nimamo takega kadra”
    “noi non abbiamo un quadro tale”

    xe asolutamente falso. bossman xe un quadro “nostro”, cioe de lori, dei piranesi. tuto el resto xe monade.

  9. chinaski ha detto:

    ancora una cosa, prima che la discussione finisca nella solita contrapposizione tra opposte tifoserie.

    quel che qui esce fuori, prepotentemente, e’ l’ inadeguatezza (per usare un eufemismo) della categoria di “autoctonia”.

    certamente il fatto che questa presa di posizione venga da boris pahor e non da toio del bar sotto casa *e’ un problema*.

    spero che sia l’ occasione per una riflessione *onesta* sul tipo di multiculturalita’, o di interculturalita’, che si vuole costruire sul litorale (e non solo).

  10. Macia ha detto:

    Aspetto con ansia Effebi. Sinceramente.
    Dopo aver sputato fiele per decenni sull’Italia, ora Pahor ce l’ha anche coi neri…
    Uno sloveno a Pirano quanto più autoctono sarebbe di Bossman? Neanche gli sloveni sono a Pirano da più di due-tre generazioni.

  11. massimilianoR ha detto:

    nella scala di astrazione si distinguono diverse tipologie di sindaco:

    straniero
    stranero
    strano
    stronzo

    è la solita questione tra intensione ed estensione…

    battute a parte (bisogna anche sorridere in attesa che piova la saggezza di Luigi & C.), diciamo che Pahor si è espresso non tanto bene, ma forse qualcuno ne approfitta x travisare a suo favore il senso dell’espressione.
    anche i grandi uomini di cultura possono far uscire dele cazzate a volte.

  12. massimilianoR ha detto:

    “delle”.. (tastiera malefica)

  13. Victor Bergman ha detto:

    Concordo con l’omo vespa: grazie alla lucidità in età avanzata, Boris Pahor è – senza offensa per lui e per altri come lui – come un “fossile vivente”, un prezioso testimone del modus pensandi di più di mezzo secolo fa.

    Idee quelle del Pahor – allora progressiste certo, (Pahor era sempre “socialdemocratico” e quindi oppositore sia del italo-fascismo sia del yugo-comunismo) ma che non hanno ancora digerito del tutto il concetto della cittadinanza in una DEMOCRAZIA OCCIDENTALE, che ti fa membro di una comunità uguale agli altri in diritti e doveri indipendentemente dal colore della pelle, età, luogo di nascita, lingua, religione, sesso, gusti, idee politiche e numero delle scarpe.

    Purtroppo questa arretratezza nel pensiero, che per Pahor, vista l’età, è giustificabile, è ancora molto diffusa in persone molto più giovani di lui.

  14. chinaski ha detto:

    eccolo li’. con l’ intervento di macia si piomba inesorabilmente nel solito frame perverso: la gara a chi e’ piu’ autoctono.

    buona discussione.

  15. rikl ha detto:

    Prima che il discorso devii sul tracciato scelto da Macia (che è arrivata al momento sbagliato nel posto sbagliato 😀 perché per una volta non si sta parlando di questione orientale) bisognerebbe forse riflettere su cosa oggi voglia dire essere italiano o sloveno, essere autoctono o meno in un mondo globalizzato, anche perché mi risulta che Bossmann sia cittadino e contribuente piranese, non un immigrato ‘sporco e cattivo’ (e anche se lo fosse?).
    Pahor è rimasto indietro a livello di lettura politica delle vicende locali, ma vista l’età glielo si può perdonare 😀 basta non dargli credito.

  16. cagoia ha detto:

    capisso Pahor…
    Xe un poco come noi qua a Trieste che gavemo un sindaco furlan…

  17. massimilianoR ha detto:

    @cagoia
    se disi “alloctono”… 🙂

  18. Luigi (veneziano) ha detto:

    Posso dire che questa intervista non mi sorprende per nulla, nel senso che è in linea con altre interviste di Pahor che cercavano di “svegliare” la coscienza nazionale slovena nella Primorska, vista come un “bene supremo” da tutelare?

    Ricordo un suo intervento dell’inizio di quest’anno nel quale si lamentava del fatto che gli italiani acquistassero case e terreni nel Carso sloveno. In quell’intervista che non fu “scioccante” come questa su Bossman solo perché se la prendeva “regolarmente” con gli italiani e non con un sindaco immigrato di colore, egli proponeva di limitare i poteri ai sindaci della zona per evitare la costruzione di insediamenti di italiani, arrivando addirittura a presentare il “pericolo dei pericoli”: “Fra vent’anni avremo un asilo italiano a Postumia!”.

    Io credo semplicemente che Pahor sia un uomo di 100 anni, che ragiona con le stesse categorie, le stesse aperture e le stesse chiusure mentali di 100 anni fa.

    Che ne dite: ci arriviamo a 300 post?

    Luigi (il saggio veneziano)

  19. mutante ha detto:

    eleggemo un giamaicano a trieste, così se liberemo de un pò de tromboni inutili.
    anche un’ucraina me podessi rappresentar…

  20. Luigi (veneziano) ha detto:

    Chiedo scusa, ma mi è venuto un dubbio perché forse la memoria mi sta giocando un brutto scherzo: quello che paventava l’asilo italiano a Postumia era Boris o Samo?

    L.

  21. mutante ha detto:

    @luigi: sulle case in carso esiste una problematica. spesso vengono finanziate in parte dallo stato come edilizia per giovani coppie. dopo un rapido passamano vengono indirizzate verso i più danarosi italiani.

  22. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ mutante 22

    Problema per le case agli italiani per strani giri? Mi sa tanto di leggenda, come quella che gira dalle mie parti per cui le case dell’ATER vanno sempre agli immigrati.

    L.

  23. mutante ha detto:

    penso che bossman si senta solo una persona di queste terre. anche il discorso dell’identità…bho. sono solo categorie: non mi sento italiano, mi sento di vivere qui e basta.

  24. Srečko ha detto:

    Bossman ha dichiarato di essere africano, ma di sentirsi sloveno (innteso per che cio’ significa: lingua, cultura, tradizioni ecc. ecc.)

  25. Tergestin ha detto:

    Podeva risparmiarsela, su questo penso che semo tuti d’accordo.

  26. Macia ha detto:

    Mi sembrava si parlasse di questo. Pahor si chiede che titolo abbia Bossman per rappresentare i piranesi. Rispondo io: quanto gli altri. Si viene eletti non sulla base delle proprie radici, ma sulle capacità che si possono dimostrare nel presente.

  27. chinaski ha detto:

    srečko,

    io non sono nella testa di bossman, ma penso che lui si senta *anche* sloveno. il punto e’ proprio questo: bisogna uscire dalle gabbie identitarie, per cui lo straniero e’ buono solo se si spoglia di tutto il suo vissuto e indossa una nuova identita’ prêt-à-porter, nuova di trinca. che lo si voglia o no, ora pirano e’ *anche* un po’ africana, e la rivoluzione consiste esattamente nel capire che in questo non c’e’ niente di male. esistono degli “universali” che permettono a un africano di sentirsi a casa sua sul golfo di trieste, e ai cittadini di pirano di votarlo come sindaco.

  28. chinaski ha detto:

    per essere piu’ chiaro. bossman e’ un medico. quanto conta, nella sua identita’, il fatto di essere un medico, uno che cura le persone malate? secondo me moltissimo.

  29. asem ha detto:

    ho letto i vari articoli sui media sloveni e ognuno cita solo pezzi che spesso sono totalmente discordanti, perciò mi astengo – anche se BP “politicamente” non mi è mai piacuto essendo un socialista di vecchio stile, ma che rispetto) ……..io so solo che bossman non sa ne lo sloveno (molto male) ne l’italiano ha però sempre lodato tito e il suo regime ed è per questo che ha ovviamente vinto.
    alcune foto della compagna elettorale di bossam con il sosia di tito (basta questo per vincere in zone dove la popolazione autoctona (e chi non si adeguava ideologicamente) è stata cacciata e rimpiazzata da poveri ma politicamente servili e “ferventi” immigrati…..

    http://www.facebook.com/album.php?aid=41482&id=144921562187487&fbid=164961436850166&ref=share#

  30. asem ha detto:

    30
    chinaski, sono d’accordo, l’importante è che sia un bravo medico, così come l’importante è che sia un bravo sindaco, …….lo stesso errore puoi farlo tu però- ideologicamente, in quanto fervente multiculturalista (bossam DEVE diventare sindaco in quanto nero e non perchè capace…)….non so se mi sono spiegato. Saluti.

  31. asem ha detto:

    inoltre alcune delucidazioni sul pechè SD slovena ha scelto “il tesserato” bossman, per portare ancora più a sinistra pirano, ….dato che non avevano un candidato presentabile (solo il “problematico” ma fidato misic, hanno chiesto al marketing-maker jeretic di preparare una campagna elettorale all'”americana”, per poi piazzare misic come vice….e comadare da dietro tutto e dare il ruolo a bossaman di quello che offre la faccia onesta e pulita per l’esterno…..lui ha accettato…non si sa però per quanto …di questo non si scrive) insomma politica, nient’altro che battagla politica per il potere.

  32. Bibliotopa ha detto:

    Asem, dici che non sa lo sloveno, ma la sua pagina in sloveno su facebook, allora, se la fa scrivere da altri?

  33. omovespa ha detto:

    eco, bravo asem, quindi cosa femo? butemo fora i ferventi imigradi e i politicamente servili. fazile.

  34. asem ha detto:

    34
    Bibliotopa, ovvio.

  35. chinaski ha detto:

    asem, dimmi dove ho detto che bossman DEVE diventare sindaco. ‘demo avanti dei.

  36. asem ha detto:

    35
    omovespa, assolutamente no, ma la realtà è questa……secondo me non sarebbe male se gli immigrati rispetassero il posto, il luogo, le tradizioni dove sono stati mandati……bada bene non parliamo di immigrazione economica ma di “immigrazione” forzata -politica…..il fatto che bossman non voglia o non gli è necessario conoscere la due lingue locali la dice lunga sul atteggimanto verso il paese che lo ospita in questo caso dopo più di 25 anni…..(ma adesso che è anche nei media li tocca fare un corso ultra-veloce di sloveno,…poverino….a quest’età) ed è perciò che concordo con la merkel.

  37. Srečko ha detto:

    chinaski

    Neanch’io sono nella testa di Bossman e non posso dare l’interpretazione autentica delle sue parole. Posso solo cercare di capire (oppure no…). Le situazioni sono solo raramente o bianco o nero, per lopiu’ ci sono sfumature e contraddizioni. Cosi’ e’ molto probabile che egli si senta africano per le sue radici, la sua infanzia, l’imprinting e si senta sloveno per la vita vissuta da adulto, per la cultura appresa (ha studiato a Ljubljana) ecc.

    Io non sono residente a Pirano, per cui non conosco ne’ il programma di Bossman, ne’ quello dei suoi avversari. Percio’ non so, se avrei votato per lui, infatti avrei votato per il programma, non per il colore della pelle del candidato. Se il suo programma fosse stato di mio gradimento, lo avrei votato piu’ che volentieri.

    Il fatto che B. sia un medico, conta certamente molto, infatti il medico, il buon medico si immedesima nel paziente e i suoi pazienti sono piranesi, in maggioranza sloveni, quindi… Questo lo sottolinea anche Pahor.

  38. omovespa ha detto:

    asem, se vedi che i piranesi no xe d’acordo cola merkel. chi semo noi, o la merkel, per giudicarli?

  39. Srečko ha detto:

    asem

    Bossman lo hai sentito parlare? Si? A vedere come scrivi in italiano, posso senz’altro affermare che lui sa lo sloveno altrettanto bene, o altrettanto male che tu l’italiano. Bossman ha studiato medicina in Slovenia, pratica da qualche anno e lo sloveno lo sa piu’ che passabilmente. Certo non ha la pronuncia di Ajda Kalan, ma si fa capire benissimo!!!!

  40. asem ha detto:

    37
    chinaski, mi prendi per il culo? vai a rileggerti cosa avevi 2 mesi fa (durante la campagna elettorale) …….
    ti devo citare?
    7
    chinaski
    25 ottobre 2010, 18:43

    ..stato eletto sindaco un uomo nato in africa e’ un buon segno, ed ha un forte impatto simbolico…..

    18
    chinaski
    26 ottobre 2010, 10:10

    dieffe, non esistono persone con la pelle blu, verde, fucsia o arancione.

    il punto non e’ che il tipo ha la pelle nera, il punto e’ che il tipo e’ “non autoctono”, in un senso molto piu’ profondo rispetto, che so, al furlano che fa il sindaco di trieste. il punto e’ che a pirano si e’ scardinato quel tipo di pregiudizio.

  41. matteo ha detto:

    luigi

    dal altra parte menia

    “Nella nuova Europa, dove la pace regna, anche la giustizia deve cominciare a regnare, e la giustizia vuol dire che per esempio quel tessuto lacerato e strappato in qualche modo deve essere ricomposto. E allora quello spazio dove storicamente c’era la cultura italiana può ritornare ad essere uno spazio in cui l’italianità – l’italianità, sto dicendo – torna a proliferare e ad espandersi. A ritornare là dove storicamente stava. Penso che sia un fatto giusto, che noi da figli d’Italia dobbiamo porci come fine”.
    http://tolmezzo.wordpress.com/2010/02/10/menia-su-foibe-ed-esuli-istriani-e-dalmati-ora-occorre-un-futuro-d%E2%80%99italianita-in-quelle-terre/

    che dobbiamo fare? star qui a farci cose mentali o vievere in europa unita senza rancori

    preferisco la seconda in quanto le menate del confine orientale restano menate per pochi

    cmq sono d’accordo assolutamente con momo vespa e chinaski

  42. matteo ha detto:

    cmq non ho sent5ito esultanze da parte della destra italiana sul sindaco di colore a pirano o sono entusiasti? non credo, se bisogna riportare l’italianita li e bosman si sente sloveno

  43. asem ha detto:

    41
    Srečko, non avevo dubbi che saresti subito corso a difendere il tesserato del SD……..
    come pure credo sia difficile per te pacificare due personaggi di sinistra come pahor e bossaman….cmq una diatriba tutta interna alla sinistra slovena….(una cosa simile è sucessa anche in germania poco tempo fa, sullo stesso argomento)

  44. dimaco ha detto:

    No rivo capir, sia trieste che gorizia hanno un sindaco nero che probelma c’è?

  45. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Vuoi dirmi che Boris Pahor è come Menia?

    L.

  46. chinaski ha detto:

    appunto asem, si vede che non capisci quel che leggi. io stavo commentando una notizia. per me il fatto che a pirano sia stato eletto sindaco un africano e’ segno che a pirano certi pregiudizi sono stati in parte superati. dove avrei scritto che bossmann andava votato *in quanto africano*? quando condoleeza rice fu nominata da bush segretario di stato, fu il segno che certi pregiudizi erano saltati (sarebbe stato possibile negli anni ’50?). cio’ non toglie che condoleeza rice, per me, fosse una grandissima stronza e che non l’ avrei mai votata.

  47. asem ha detto:

    41
    Srečko, alle boiate che scivi ti possono credere soltanto coloro che non capiscono lo sloveno…bossman ha sostenuto gli esami in inglese…fortunato, bossamn è una buona persona, un discreto medico, ma sta appena imparando lo sloveno e l’italiano non lo saprà mai…..e un dato di fatto, perchè devi mistificare tutto.

  48. Srečko ha detto:

    asem (45)

    Non difendo ne’ Bossman ne’ Pahor e nemmeno cerco di pacificarli. Non mi sembra siano in guerra. Pahor ha fatto una dichiarazione che non condivido e che successivamente ha corretto e in parte modificato. Bossman ha risposto che non capisce la dichiarazione di Pahor, ma che continua a stimarlo.
    Che Bossman parli lo sloveno e’ un fatto, che non lo parli perfettamente e’ anche un fatto. Ma forse non lo parli tu, visto che questo non sei riuscito a capirlo!!!

  49. asem ha detto:

    48
    chinaski, ognuno ha i suoi pregiudizi , tu sei convinto di non averli, pa non c’è post dove vomiti odio per chi non è di sinistra……

  50. asem ha detto:

    48
    chinaski, ognuno ha i suoi pregiudizi , tu sei convinto di non averli, ma non c’è post dove vomiti odio per chi non è di sinistra……vedi anche tu hai i tuoi pregidizi e molto radicati anche.

  51. matteo ha detto:

    no, il discorso di pahor si agganciava a quello di menia in quanto lui diceva che l’italia vuole italianizzare quelle terre

  52. chinaski ha detto:

    e poi asem, citali per intero i miei interventi. io avevo scritto:

    “forse questo puo’ aiutare a capire:

    http://www.corriere.it/esteri/09_giugno_23/marrakech_primo_sindaco_donna_7348c6da-5fd1-11de-bd53-00144f02aabc.shtml

    dunque: la slovenia e’ una delle repubbliche nate dalle ceneri della yugoslavia. la yugoslavia non si e’ semplicemente dissolta, ma e’ esplosa in mille pezzi a causa dei nazionalismi, degli etnocentrismi, dei deliri sulla purezza etnica e roba del genere. ora: che in una citta’ di una delle repubbliche nate dalla dissoluzione della yugoslavia sia stato eletto sindaco un uomo nato in africa e’ un buon segno, ed ha un forte impatto simbolico. infatti la notizia e’ stata ripresa anche all’ estero, anche molto lontano dal golfo di trieste.”

  53. asem ha detto:

    50
    Srečko, non scaldarti……tutti sappiamo che sei dio in terra, infalibbile, santo e onnisciente……hahahaha

  54. matteo ha detto:

    cmq chiedo una cosa che non ho letto da nessuna parte

    le associazioni degli esuli cosa ne pensano di bossman?

    la politica destra che pensa di bossman?

    non credo che loro siano felici di questo

  55. asem ha detto:

    53
    matteo, concordo…..può esserci molta più unione tra nazionalismo e socialismo di quanto crediamo……

  56. asem ha detto:

    56
    matteo, secondo me è molto semplice….o 1) meglio un nero che uno “slavo”
    2) caz…. loro
    3) bla, bla, bla, bla, bla, nell’europa unita…bla, bla, bla, nuovi progetti…bla, bla, bla, …segno dei tempi che cambiano….bla, bla, bla,

  57. matteo ha detto:

    asem dovresti8 sapere che i russi erano si comunisti ma ipernazionalisti, lo stesso vale per la jugo

    in italia questo non ce stato, il problema secondo me, che ho letto come spiegazione e mi trovo d’accordo è che dato che la destra cavalca sempre il nazionalismo per emergere la sinistra non lo ha fatto come contrapposizione, ma siamo sicuri che uno di sinistra non sia anche nazionalista?

    le menate del confine orientale sono menate nostrane che uno forestiero non comprende

  58. asem ha detto:

    59
    matteo, non ne sarei così convinto……ma è una lunga storia. stammi bene. ciao

  59. Petrovic ha detto:

    Se si scrivessero solo le parole pronunciate e non l’autore si potrebbero tranquillamente attribuire ad un Mladic o Karadzic degli anni 90 del secolo passato. Piantatela di dare la parola ad un centenario che ragiona con i paradigmi, appunto, di cento anni fa. Vattene all’ospizio per favore.

  60. Srečko ha detto:

    Petrović

    E tu vattene dallo psichiatra…

  61. Tergestin ha detto:

    Come go za’ dito, una triste uscida da parte de Pahor. Anzi de piu’: un autogol che stara’ fasendo sghignazzar i vari reazionari de casa nostra non poco.

  62. ufo ha detto:

    Avvisi ai naviganti: si prevedono due metri di neve anche sulla costa – visto che per la prima volta sono d’accordo con asem… Non sulle sue fantasiose interpretazioni, ma la frase »il fatto che XXX non voglia o non gli è necessario conoscere le due lingue locali la dice lunga« vale cento punti di bonus.

    Avrete gia capito che non mi riferisco a Bossman, il cui eloquire mi pare del tutto adeguato accento esotico a parte; piuttosto chi avete detto che sarà il prossimo podestà di Trst? E costui, le due lingue di casa nel territorio del suo comune le parlerà?

  63. Srečko ha detto:

    Bene, facciamo un passo avanti. Visto che praticamente tutti gli intervenuti, a parte asem, ritengono positiva l’elezione di Bossman a sindaco di Pirano, chiedo:

    Trieste quando eleggera’ un sindaco sloveno? Magari di destra (asem che dici? Magari Boris Gombač, eh?)? Quando i triestini guarderanno al programma e non conteranno quante pipette e quante kappa el kandidato ga nel nome e nel kognome?

  64. asem ha detto:

    trovato!

    l’articolo in questione……

    http://www.primorske.si/Priloge/7–Val/Pisatelj-Boris-Pahor-o-plebiscitu-samostojni-Slove.aspx

    dopo aver lodato i buoni comunisti ecc. ecc. ecc. risponde verso la fine così (la frase “incriminata”, che va letta nel contesto)

    Ali menite, da gre odpiranje nujno na škodo slovenski zavesti?

    “Ni rečeno. Že Kosovel je rekel, bodimo evropski, imejmo se radi, ampak ohranimo svoj obraz. Kaj pomeni to? Pomeni, da v piranski občini, ki si jo dobil po vojski, ohraniš svoj obraz. Odprtost ni temnopolti župan v Piranu, ampak to, kar smo dosegli Magris, Jančar in jaz. Torej to, da te ljudje prevajajo, sprejemajo.”

  65. massimilianoR ha detto:

    a ‘sto punto x svelenìr i animi propongo un

    “chi no salta xe furlàn…” 🙂

  66. asem ha detto:

    non per altro, ma dovevo dare la fonte originale, dato che srečko ed altri all’inizio hanna dato come fonte la versione del cosidetto udboDNEVNIK ……(non che primorske novice sia tanto distante dalla PRAVDA slovena)

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    Mi permetto di citare il piranese purosangue Stefano Lusa:

    “Se un razzismo esiste in Slovenia non è certo rivolto contro africani o mediorientali. Questo tipo di immigrazione in effetti non esiste. Solo da pochi anni fanno capolino, durante l’estate, sulle spiagge venditori di colore di souvenir.

    Un discorso diverso invece riguarda l’atteggiamento che gli sloveni hanno nei confronti degli immigrati vecchi e nuovi provenienti dalle ex repubbliche jugoslave ed anche nei confronti della comunità rom.

    Sta di fatto che per gli sloveni è molto più facile tollerare un sindaco di colore che un primo cittadino di origini slave ma non chiarissime origini slovene. Non è un caso, così, che appunti sui loro presunti “metodi balcanici” vengono continuamente rivolti a due sindaci amatissimi dai loro concittadini: quello di Lubiana, Zoran Janković e quello di Capodistria Boris Popovič”.

    L.

  68. asem ha detto:

    65
    Srečko, non mi interessa di che colore sarà il sindaco, dico solo che bossman è estremamente ideologizzato e che si dimostrerà totalmente INCAPACE (ma anche questo non basterà a chi è di sinistra di lodarlo e ossanarlo) ……servono politici che sappiano fare……

  69. omovespa ha detto:

    asem, te ga trova l’articolo solo o te ga dovudo farse aiutar – vara che sovra te lo trovi, ala fine del comento de la Bora 🙂

  70. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Infatti gli sloveni sono cosi’ tanto razzisti nei confronti degli immigrati dal sud, che NON hanno eletto Popović e Janković!!!

  71. asem ha detto:

    e poi srecko, tutti sappiamo che bossman non decide e non deciderà niente , chi realmente deciderà sarà la segreteria del SD e misic in particolare.
    Ma la cosa più buffa è che l’SD – durante la campagna elettorale- l’ha obbligato a fare uno spot dove lui (dopo aver imparato a memoria e leggendo) mostra che se divenerà sindaco “verrà” anche a cambiare le lampadine ….hahahahaha, ridicolo….

  72. Srečko ha detto:

    asem

    Ti ho gia’ detto che non capisci italiano. Io ho chiaramente scritto che riporto una delle risposte di Pahor alle critiche espresse. Quello che tu riporti qui sopra non parla di Bossman, non e’ questa la frase “incriminata”. Comincio a dubitare che non capisci ne’ sloveno ne’ italiano…

  73. omovespa ha detto:

    luigi, fato sta che la magioranza no se ga fato problemi per votarli i due sindaci in question.

  74. asem ha detto:

    69
    Luigi (veneziano), se Lusa avrebbe ragione (ma anche lui è politicamente estremamente schierato) s probabilmente non sarebbero stati eletti……..la situazione è più complessa. Saluti.

  75. asem ha detto:

    71
    omovespa, hai ragione…. hahahaha, sono molto distratto vero?…cmq grazie…se lo avessi notato prima non l’avrei cercato….ma ho visto dnevnik su, dnevik giù….cmq grazie ancora una volta.

  76. asem ha detto:

    74
    Srečko
    ti stai sbagliando………ripensaci, rileggi e poi ne parliamo.

  77. ufo ha detto:

    Per non sbagliare salto con una gamba sola. Srečko, troppo tardi riguardo al sindaco: ce ne sono gia stati e visti gli esiti potrebbe essere piuttosto il caso di importare un altro Bossman. C’era stato il fu Manlio discendente Čehovin, e tutta la sua erudizione l’ha sprecata guidando un branco di razzisti che ha regalato le chiavi della città a gente tipo Camber. E c’erano stati i due commissari imperiali Logar e Černomelj con esito non molto migliore: »negli anni successivi la città subì un pesante calo demografico«, sta scritto. Con questi precedenti mi sa che conviene implorare il primo albanese di passaggio, posto che si degni.

  78. massimilianoR ha detto:

    ragazzi: gli sloveni, come tutti i popoli degli stati novelli, sorti dalla disgregazione di una realtà complessa lentamente giunta alla deflagrazione etnica (ex yugo), sono IPERNAZIONALISTI.
    la paura fomenta il sentimento di difesa identitaria. Pahor ha espresso, forse ingenuamente, ma indubbiamente “ex abrupto”, ciò che realmente pensa. non è un criminale, semplicemente la pensa come la maggior parte dei suoi connazionali. o dobbiamo tutti fare finta di essere i migliori del mondo, “politically correct”?

  79. Srečko ha detto:

    ufo

    Čehovin fu probabilmente apertamente sloveno, cioe’ Čehovin, solamente durante i 40 giorni (cosi’ mi si dice), mentre poi fu sempre e solo Cecovini… Gli altri due non sono vicini abbastanza.
    Io insisto nella domanda!

  80. Srečko ha detto:

    asem

    Eccoti la frase incriminata:

    “Toliko smo dali za tisti košček zemlje, zdaj pa imaš črnega župana. Moj bog, kje je tu narodna zavest? Nič proti temu, da je temnopolt. A če so že izvolili Neslovenca, bi kvečjemu morali izvoliti člana italijanske skupnosti, ki tam živi. To, da daš tujca za župana, je slab znak.”

  81. ufo ha detto:

    Allora ti chiederei di essere un pelino più preciso: non sono sicuro di aver capito se proponevi a sindaco lo storico Boris M. Gombač (approvo l’idea, persona degna) oppure quell’altro fenomeno da baraccone dallo stesso nome. In quest’ultimo caso dovrei chederti cosa t’hanno fatto i triestini di tanto atroce da augurargli una tale disgrazia…

  82. Luigi (veneziano) ha detto:

    Pahor ha 100 anni, e pur con tutto il suo scibile al massimo ragiona sulle “identità di confine”, laddove il “confine” per lui è un luogo geograficamente ben definito.

    Non credo proprio abbia gli strumenti logico/politico/sociologici per comprendere i fenomeni planetari di questi ultimi vent’anni.

    Questo qui chiama Bossman “straniero”… roba alla Bossi/Calderoli/Gentilini! Se non si fosse chiamato Boris Pahor ma Mario Rossi, qua dentro la stragrande maggioranza di quelli che lo criticano in punta di fioretto avrebbero tirato fuori il loro maglio spaziale internettiano, e giù con l’italofascismo!

    L.

  83. Srečko ha detto:

    ufo

    🙂 🙂

    Ero ironico, forse addiritura satirico e intendevo il fenomeno senza la M. Questo andrebbe molto ma molto bene ad asem!!! Lui infatti non vuole komunisti ne’ sinistri, ma personaggi destri come il detto…

    Allora ci stai o no? Ho detto che il programma dovrebbe essere accettabile!

  84. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Le tue provocazioni sono moscie oggi. Ti consiglierei Rudolf Maister, i domobranci, qualche cosa di piu’succulento…

  85. wimaro barbatos ha detto:

    Comunque chi paga è sempre l’M5

  86. ufo ha detto:

    Io ci sto, eccome. Intanto perché se riusciamo a rifilarlo a quelli di Trst ce lo togliamo dagli attributi noialtri, ché che il tizio invecchiando sta tendendo sempre di più verso il surreale. Poi se ci cascano almeno per un periodo li terrà impegnati.

    Dubito però che anche un tale megafono a gettone vada bene a asem. Ti ricordo che in passato (quando conveniva) anche il neadertaliano aveva una tessera di Partito, quindi è da considerarsi per definizione un’agente dell’Udba che trama loschi traffici nell’oscurità, potentissimo ed inafferrabile – come tutti. Nell’universo asemiano finora ho contato solamente 3 (tre) sloveni che non abbia dichiarato mangiabambini: se stesso, Janša e Popovič.

  87. stefano ukmar ha detto:

    Mia madre era italiana, mio padre sloveno di Trieste era nato in via Crosada. Pertanto sono italiano e sloveno allo stesso tempo e allo stesso modo. Sono quindi potatore di una identità plurale. Non conosco Bossmann, ma credo che lo stesso ragionamento possa valere anche per lui. E’ africano e sloveno contemporaneamente. In Europa il concetto di identità plurale è molto diffuso, anche perchè piaccia o no, questa sarà la società del futuro.
    Ma come volete che un uomo di 97 anni, tutto proteso al passato, possa capire e accettare il futuro.
    Con ciò non voglio difendere Boris Pahor, anzi con quella dichiarazione ha sbagliato di brutto, perchè è molto presuntuoso. Invece di limitarsi a testimoniare la storia di queste terre, vuole fare il guru politico. E la società slovena dovrebbe essere cosi’, e la minoranza slovena in Italia dovrebbe essere colì. E via di questo passo la senilità ha fatto il suo.
    Ukmar Stefano cons. comunale a Trieste

  88. massimilianoR ha detto:

    bravo Ukmar, concordo con te.
    purtroppo il “confine” delle nostre parti ancora oggi fomenta seghe mentali in grande stile.
    bisogna guardare la realtà, chiamare le cose col loro nome e pensare al domani.
    lo ieri è scritto nei libri e non si cambia.

  89. A.Facchin ha detto:

    Mi vergogno infinitamente per Pahor. Pretendevo che il sindaco di Trieste lo premiasse, ora sarei schifato se lo facesse.
    Lo giustifico solo sperando che un’idiozia simile sia dovuta senilità.

  90. Tergestin ha detto:

    @ Srečko

    Le provocazioni de certi individui le xe mosce proprio perche’ qua nissun ga difeso Pahor “per partito preso” ma anzi, anca chi lo stimava ga ammesso senza problemi che el ga dito una cagada.
    No rivemo a darghe el “La” giusto per tirar fora i loro soliti argomenti infarcidi de retoriche vecie, superade e paranoiche e questo li fa restar a boca suta.

  91. matteo ha detto:

    nessuno risponde a me

    che ne pensa di bossman la destra triestina?

    che ne pensano gli esuli di bossman?

  92. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ti rispondo io: a mia conoscenza, non c’è stata nessuna presa di posizione o dichiarazione da parte degli esuli su Bossman.

    L.

  93. matteo ha detto:

    che non ha fatto visita subito alla comunita italiana?

  94. luka ha detto:

    Pahor ha quasi cent’anni: può dire anche delle cazzate.

  95. giorgio (no events) ha detto:

    Io penso che l’elezione di Bossman a Pirano sia un evento molto più avanti di noi e delle beghe da osteria che infiammano queste pagine. Più avanti di destra, sinistra, alto e basso, molto più avanti dello stesso Pahor che, segnato dalla sua esperienza, forse ha difficoltà a comprendere che le distanze non sono più quelle di cinquant’anni fa. Non conosco la realtà di Pirano, ma nelle strade della mia città sento parlare frequentemente idiomi diversi e non solo italiano e sloveno. Del resto, un secolo fa, qui era normale parlare tre lingue…

  96. Flores ha detto:

    Mi fa una certa impressione sentire uno della Slovenia parlare più ristretto di uno della Padania…ma rispetto la canizie e comprendo un certo irrigidimento cerebrovascolare correlato.
    Giovane, “studiato” “abbronzato” , con nel nome Boss & man già il destino. Buon lavoro signor Sindaco!

  97. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo 95

    Non ho capito bene: mi chiedi qual è stata la reazione rispetto al fatto che non ha fatto visita subito alla comunità italiana?

    La reazione fra gli esuli è stata inesistente, ma forse saprai che tuttora fra alcune associazioni degli esuli (quelli raccolti nell’Unione degli Istriani) e le Comunità degli Italiani non corre buon sangue, di conseguenza si guatano ma fanno finta d’ignorarsi.

    La cosa che invece è spiaciuta agli italiani di Pirano è che Bossman non è andato a visitarli quando era candidato. Anzi: il giorno in cui era previsto l’incontro, loro l’aspettavano ma lui s’è attardato in piazza a farsi fotografare con la controfigura di Tito e quindi tutto è saltato.

    Puoi immaginarti che gioia…

    Ad ogni modo, poi è andato a visitarli varie volte, anche perché uno dei vicesindaci è per legge della minoranza, quindi Bossman deve fare di necessità virtù.

    Un paio di settimane fa c’è stato il tradizionale incontro per la degustazione dei vini organizzato dalla CI, e Bossman c’è andato. Purtroppo non parla italiano, e quindi ha avuto bisogno del traduttore tutta la sera. C’è anche da dire che il dialetto piranese per lui è come l’aramaico…

    L.

  98. chinaski ha detto:

    secondo me e’ fuorviante ridurre il tutto a una questione di eta’. le cose che ha detto pahor le dicono quotidianamente anche molti ventenni col piercing, da entrambi i lati del confine, e un po’ dappertutto in giro per l’ europa. in un certo senso pahor e’ in sintonia con i tempi, purtroppo.

  99. Sara Matijacic ha detto:

    Concordo e condivido il pensiero di stefano.:-)

    qui sotto trovate la risposta di Pahor alla “polemica” circa le sue dichiarazioni:
    http://www.slomedia.it/?p=4981&g2_language=it

  100. asem ha detto:

    99
    Luigi (veneziano), ottimo commento. Sono sicuro che i nostri sinistroidi non lo capiranno (non lo voranno capire….)

  101. sergio ha detto:

    per me Pahor ha detto una cosa giusta, si vede che a Pirano i piranesi non avevano sloveni all’altezza di sindaco, ma hanno trovato uno migliore non sloveno di nascita, e di altro colore, che problema c’è, ognuno ha le proprie opinioni, io non sono di Pirano ma penso che i piranesi hanno ponderato prima di eleggerlo, logicamente penso che ognuno di noi ha piacere avere un sindaco concittadino (logicamente capace), gli esempi non si possono fare a Trieste dove la maggior parte dei sindaci erano e purtroppo sono “foresti” e poco (a mio parere ) facenti, come si dice i morti si contano dopo le battaglie, vedremo se i piranesi saranno d’accordo dopo, e lo rieleggeranno

  102. asem ha detto:

    anzi per loro il fatto che abbia girato per pirano con tito è un segno “inequivocabile” che è proteso verso il “futuro”, che non ha “nessuna” remora ne ideologica ne nostalgica………in fin dei conti è un super-uomo e super dotato………..(ridicoli)….inoltre sono sicuro che si dimostrerà totalmente incapace di gestire l’amministrazione, seguirà scupolosamente gli ordini del suo partito ecc. ecc. , ma è un uomo di tito, e questo più basta per i nostri sinistroidi…..il resto non importa.

  103. asem ha detto:

    cmq, leggendo alcuni postr sloveni la cosa che disturba di più è che se giudichi bossman un buon medico ma pessimo ed un incapace sindaco vieni subito taciuto di intolleranza……della serie vietato criticarlo……

  104. Tergestin ha detto:

    Ma basta, basta, BASTAAAAA!
    Finissila Asem con ‘sto Tito, ti e quei quatro gati fermi a sessanta anni fa. Oramai xe come parlar de Napoleone per chi ga meno de venti anni, ve rende’ ridicoli coi giovani, lo vole’ capir o no?

    Troveve qualche altro spauracchio piu’ moderno, cossa so mi la magistratura sovversiva, i terroristi arabi…..ma finila che gave’ veramente stufado. Sempre quel da sessanta anni. Ma che esasperazion.

  105. asem ha detto:

    106
    Tergestin, sono d’accordissimo, ma non sono andato io il mese scorso per pirano con il sosia di tito per farmi eleggere sindaco…..

  106. asem ha detto:

    106
    Tergestin, sinceramente, perchè ti disturba il fatto che io mostro la realtà? perchè ti disturba se viene annotato questo fatto e non il fatto in se (che è per se VERGOGNOSO)?
    perche non ti disturba che ancora nel 2010 anche uno di colore deve usare tito a pirano per farsi eleggere?…non ti ho sentito dire basta un mese fa…

  107. asem ha detto:

    106
    Tergestin, ah, lo sai inoltre che hanno deciso di ripulire tutte le scritte TITO che ci sono in giro sui monti, cocuzzi……..a si questo è si guardare avanti (questo non ti disturba) ……..

  108. Bibliotopa ha detto:

    a mi quele foto con quel vestido de Tito me fazeva pensar al carneval..

  109. maja ha detto:

    e che palle con sto tito!

    comunque anche secondo me pahor ha detto una cagata;
    per certi versi comprensibile per un uomo della sua età e con un vissuto come il suo, ma pur sempre una cagata.
    se bossman era il miglior candidato sulla piazza, le sue origini non hanno alcuna importanza.
    e se anche così non fosse, anche se la sua condidatura fosse stata solo un’operazione di marketing, mi sembrerebbe comunque una mossa azzeccata.
    essere il primo paese dell’ex blocco comunista a eleggere un africano a una carica pubblica, non è roba da poco.

  110. titty twister ha detto:

    ancora per asem (e’ sempre LUI che suona)

    ma qui c’e’ anche salma hayek (non sbavare troppo)

    http://www.youtube.com/watch?v=AgI170syx4E

  111. Petrovic ha detto:

    beh il personaggio di colore arrivò nella jugoslavia titoista nel ’77 nell’ambito dell’arrivo di studenti dall’africa non allineata. E lui è stato nutrito dal titoismo.

  112. ufo ha detto:

    Hai ragione, sono assolutamente certo che entro tre mesi reintrodurrà il dinaro e l’obbligo di girare in stoenka (o stojadina, come preferisci). E a Radio Tartini imporranno un programma a base di Bjelo dugme e Avsenik. Mi dicono che stanno già preparando scorte strategiche di Kokta e slani štapići per festeggiare il nuovo ordine mondiale…

  113. ufo ha detto:

    Queste erano ovviamente le brutte notizie. A parziale compensazione ci sarebbe almeno una lieta novella: non occorrerà più ingegnarsi con materiale di risulta, saranno lo Stato ed il Partito a fornire ogni cittadino di mezzi adeguati a proteggersi dal 21° secolo.

  114. lucio ha detto:

    …le motivazioni sono sempre le stesse… alla fine i risultati sono gli stessi… quanti morti, quante sofferenze…. …sono servite a qualcosa?

  115. umberto ha detto:

    A me Boris Pahor non e’ mai piaciuto, anche come scrittore, non sono mai riuscito a terminare la lettura dei suoi libri. Il racconto appare privo di pathos, e non mi ha mai coinvolto come invece altre opere letterarie di altri autori sempre sullo stesso tema. E’ diventato personaggio pubblico, e gode di una certa popolarita’ in Slovenia, non credo comunque che lascera’ un segno nella storia.

  116. matteo ha detto:

    vorrei chiedere, nel 2011, 30 anni dalla morte di tito, dieci anni dalla fine del comunismo jugoslavo,7 anni del entrata della slovenia nella unione europea, 4 anni dalla caduta del confine, ha ancora senso che i personaggi prima del 2007 portino avanti ancora divisioni, tutti inclusi, ha ancora senso parlare di cose che non fregano piu a nessuno e ha ancora senso rinvangare il passato costantemente per mantenere i soliti noti sulla berlina politica?

    non ha piu senso, il loro mondo è finito nel 1991, poi definitivamente defunto nel 2007, che lascino il passo ai giovani che non hanno rancore e che non vogliono avere rancore

    non ci servono personaggi vecchi con schemi mentali vecchi, istriani e sloveni dovrebbero capire che il mondo di contrapposizione in cui hanno vissuto sino al 2007 è definitivamente defunto e che queste associazioni invece di rivangare la storia ogni misero secondo sfiorano il ridicolo, dopo unpo stufa, specialmente in una citta dove i problemi sono altri

  117. Paolo ha detto:

    grazie Srečko, mi sembra comunque un ragionamento confuso e di retroguardia, che non vede i cambiamenti epocali in atto al giorno d’oggi. come può un immigrato, ormai con cittadinanza di un dato altro paese in cui vive e opera da anni, non essere assimilato ai cosiddetti autoctoni? cosa dovremmo dire noi in italia con tutte le ondate migratorie (esterne ed interne) che abbiamo visto succedersi negli anni? d’altra parte esempi di ragionamenti simili se ne trovano a bizzeffe

  118. Tergestin ha detto:

    @ Asem

    Ma chissenefrega. Se un vol vestirse da Tito a far carnevalade, xe inopportuno, fora tempo, assurdo, grottesco, ridicolo. Esattamente come chi perdi tempo a puntar contro el dito e zigar.
    Mi, come la stragrande maggior parte dela gente me ciavo e tiro vanti. No xe altro da aggiunger.

  119. Franz ha detto:

    E Pahor era da Nobel?

  120. asem ha detto:

    110
    Bibliotopa
    29 dicembre 2010, 22:58

    a mi quele foto con quel vestido de Tito me fazeva pensar al carneval

    non credo che avresti scritto la stessa cosa se per caso alemanno durante la campagna elettorale sarebbe sceso in piazza con il sosia di mussolini (anche se tito a pirano a cacciato alcuni decenni fa il 96% della popolazione, neanche le pesti nel medio evo non hanno fatto tanti danni, ma è ovvio che coloro che hanno lasciato le case di fango per trasferirsi in ville veneziane del ‘700 e ‘800 in cambio di una totale fedeltà sono ancora più che grati…….). Ma dubito che i sinistroidi (ed anche BP, che si dichiara sempre di sinistra , infatti l’articolo in questione si basa tutto sulla necessità di costruire un nuova sinistra slovena, la parte più “liberal-balcanica ” gli è andata contro (LDS, Zares e compagnia bella) usando una frase stupida ………..
    E con questo ho concluso e lascio ai vari sinistroidi “tolleranti” di sfogarsi e vomitare odio con chi la pensa diversamente…..

  121. asem ha detto:

    123
    Franz, perchè obama lo era?

  122. asem ha detto:

    112
    maja, per uuna simpattizzante del SD un commento più che coerente……….

  123. matteo ha detto:

    E con questo ho concluso e lascio ai vari sinistroidi “tolleranti” di sfogarsi e vomitare odio con chi la pensa diversamente…..

    si puo anche mettere destroidi, tanto non cambia un tubo

  124. dimaco ha detto:

    @115
    il titoismo che gli ha permesso di studiare , diventare medico e divincer le elezioni.
    Poi evita di dire titoismo, si trattava di stato sociale che permettva a tutti anche ai più indigenti di poter studiare e frequentare l’università. Si chiamano pari opportunità. Il fatto di definir tutto tioismo è sbagliato . Era un sistema sociale che tito ha adottato.

  125. matteo ha detto:

    cmq chiedo quale fa la differenza tra i sinistroidi tolleranti liberi di sfogarsi e vomitare odio con chi la pensa diversamente e i destroidi tolleranti liberi di sfogarsi e vomitare odio con chi la pensa diversamente

    secondo me non ce nessuna differenza

  126. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Era un sistema sociale che Tito ha adottato imponendolo al paese sulla scorta di quanto fece l’Unione Sovietica.

    Questo splendido sistema è imploso su sé stesso in tutto il mondo (compresi Cina, Cuba, Vietnam e Corea del Nord, che oramai hanno adottato un sistema diverso, pur mantenendo la dittatura). In Jugoslavia poi assieme al sistema s’è pensato bene di chiudere anche la storia della Federativa, col condimento di qualche decina di migliaia di morti.

    Però Bossman s’è laureato.

    Quella della laurea per un immigrato dal terzo mondo è un’esperienza che – per dirne una – è accaduta centinaia e centinaia di migliaia di volte nella bieca e capitalista Europa occidentale, ma vuoi mettere il gusto di dire che è successo anche a Peter Bossman nella Jugoslavia di Tito?

    L.

  127. matteo ha detto:

    luigi

    sei sicuro che il sistema jugo sia stato uguale nei altri paesi socialisti? i socialisti dicono che il titoismo non è paragonabile a quello che hai citato, dicono persiono che sia piu capitalista che socialista

    che razza di confronto? si odia i jugo perche tali (jugo) o il sistema? il sistema di per se non è malvagio, la svezia fa schifo perche è piu socialista dei occidentali?

  128. Giovanni ha detto:

    Brutto segno

  129. asem ha detto:

    131
    matteo
    30 dicembre 2010, 14:46

    luigi

    sei sicuro che il sistema jugo sia stato uguale nei altri paesi socialisti? i socialisti dicono che il titoismo non è paragonabile a quello che hai citato

    Tutti sanno che la Jugoslavia di tito era molto più simile all’Unione Sovientica che al resto dei paesi satelliti (polonia, paesi baltici, rep. ceca, slovacchia, ungheria…..tutte queste sono riuscite almeno a maturare politici moderati/democratici esterni al partito comunista….dalla merkel a klaus, a tanti altri……, nella jugoslavia di tito “più liberale per certi vesti ($$$$, ££££, perchè più vicina all’occidente) era però a livello politico e culturale molto più “radicale, violenta, anti-democratica”…tant’è che la stragrande parte dei politici ancora oggi al potere (tutti i capi di stato , tutti fin’adesso sono vecchi “comunisti jugoslavi”) sono stati sfornati dal partito “socialista” jugoslavo, molti sono diventati nayional-socialisti anche senza trendersi conto (il trio milosevic, tudman, kucan per esempio)……….e poi ci ancora qualcuno che non capisce come mai la jugoslavia si è dissolta così violentemente e con tante morti…….si dimaco, la JUGA era veramente il paradiso in terra…..(ma solo per alcuni eletti)……..

  130. Petrovic ha detto:

    Tito è stato sempre malvisto in Serbia e dai serbi. Io non ci ho vissuto in Serbia se non i primi 4 anni e mezzo di vita e non ricordo niente, ma i serbi patrioti consideravano Tito un mezzo italiano rinnegato e croatizzato. In realtà non ho capito mai bene. Ho fatto delle ricerche ed ho scoperto che il cognome Broz è molto difuso in trentino. http://www.paginebianche.it/execute.cgi?iq=&ver=default&font=default&btt=1&mr=10&rk=&om=&qs=broz&dv=
    Chissà che la voce del popolo serbo su di lui ha qualche verità.

  131. Bibliotopa ha detto:

    124 Asem
    Noi in parlamento c’abbiamo la nipote di Mussolini! che ogni tanto tira fuori il Nonno..

  132. Tergestin ha detto:

    Eco la’.
    I soliti troll i xe rivadi a tirar fora chi-savemo-ben tirando fora una ditatura morta e sepolta con possibilita’ prossime allo zero de tornar in auge. Ma el problema xe un altro e cioe’ che i soliti poco furbi ghe casca e ghe va drio.

    Signori, davvero pense’ de doverve giustificar davanti a chi risibilmente parla dela stessa menada da decenni e decenni anca dopo che certi fatti xe finidi? Ma sul serio vole’ perder tempo con ‘sti quatro fassisti che maldestramente se spaccia per democratici che condana tute le ditature? Ma dai su.
    Mandeli dove che i se merita e finida la’, se no ghe de’ corda i se stufara’ de ciacolar a svodo.

  133. Macia ha detto:

    @Asem: le repubbliche baltiche non erano satelliti. Erano sovietiche.

    Comunque non ha senso di parlare di Tito e comunismi, il problema sollevato è prettamente nazionale: a Pahor non va Bossman perché non è sloveno di sangue e basta.
    Parlassimo di politica, sarebbe un buon segno: almeno staremmo parlando di idee e non di pregiudizi.

  134. Petrovic ha detto:

    Pahor non dice a caso queste parole. Egli, da buon slavo, come me, fa coincidere lo stato-nazione con l’etnia. Cosa di fine ottocento con tutte le guerre derivate. Perchè fa questa affermazione fuori dal tempo? Fuori dal tempo per i paesi occidentali, ma non per la mentalità balcanica che sin dalla notte dei tempi vede la società organizzata in tribù ovvero ad una determinata società deve corrispondere l’appartenenza di sangue, di religione,di lingua ed un territorio. Dove c’è quell’appartenenza inevitabilmente anche quel territorio è di appartenenza. Le naturalizzazioni da fuori non sono consentite o tutt’al più come cittadini di rango inferiore. Come dice Pahor al massimo potevano scegliere uno della comunità italiana (sempre comunque di rango inferiore). Potete pensare che faccio discorso folle, ma non è così. Questo atteggiamento è stata la causa di tutte le guerre balcaniche di 10-20 anni fa. E pensate bene. Tutto sembra calmo perchè la Nato controlla Bosnia e Kosovo sennò ancora non si è pacificato un bel niente.

  135. omo vespa ha detto:

    cio petrovic, vara che xe sta le mentalita balacaniche piranesi che ga eleto un sloven nero per sindaco. forse, almeno la, al afermazion “la mentalità balcanica che sin dalla notte dei tempi vede la società organizzata in tribù” i ghe ga dito bonanote-

  136. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Macia
    Premesso che questa potrebbe essere una buccia di banana che potrebbe portare a rivedere certune posizioni di Pahor già espresse da anni ma chiaramente etno-nazionaliste, la questione potrebbe essere: quanto di questo tipo di “pahorismo” esiste oggi in Slovenia?

    @ tergestin
    Ma tu l’hai letta l’intervista di Pahor al Primorski Dnevnik? Almeno un terzo è rivolto al passato remoto, il che significa che anche persone come lui rimestano esattamente nello stesso identico argomento che tu aborri (però finché ne parla Pahor, tutto bene).

    Grazie a Tito nel 1954 le cose sono andate bene, dice Pahor: la Slovenia ha preso tre cittadine in riva al mare!

    Poi il grande scrittore spezza una lancia a favore di Tito per l’intitolazione della strada a Lubiana: è stato sì un dittaroe sanguinario, ma come gli altri leader della storia. UGUALE IDENTICO ai ragionamenti di quelli che vogliono le “Piazze Mussolini”!

    E poi, quelle accuse all’Austria e all’Italia… minestrina riscaldata e basso nazionalismo d’accatto, anche se – siccome è Pahor – sarebbe passato tutto in cavalleria, se non avesse detto quella clamorosa boiata sul “sindaco nero”. Detta poi all’interno di una frase di purissimo irredentismo in salsa slovena: ci mancava solo che facesse riferimento più esplicito al sangue versato per Pirano, identico frasario degli irredentisti italiani con l’epopea dei morti della Grande Guerra.

    L.

  137. Petrovic ha detto:

    Poi Pahor in fondo alla sua testa ha una paura che non dice, ma che in fondo tutti gli sloveni pensano. In un mondo così globalizzato come può sopravvivere una cultura slovena appartenente a solo 1,8 milioni di persone l’80% delle quali vive vicino ad altri confini e deve necessariamente stare a contatto con lingue come l’italiano ed il tedesco ,oltre che l’ungherese ed il croato, diffuse in europa e nel mondo? Pahor ha paura che esisterà si lo stato sloveno, ma la cultura e la lingua slovena evaporerà. Questa è l’analisi più verosimile.

  138. Devan ha detto:

    Mi preme sottolineare che, al contrario di quello che sembra aver capito la maggioranza delle persone che stanno commentando, Pahor non c’è l’ha con il nuovo sindaco, che anzi rispetta e che l’elezione del quale è simbolo di grande democrazia.
    Pahor si dispiace semplicemente del fatto che, tra tutti gli Sloveni, non ci sia una persona altrettano in gamba da poter candidare alla pari di Brossman (che come lo stesso Pahor ricorda è anche medico).
    A mio avviso lo stesso problema si presenterebbe se un personaggio straniero intelettualmente all’altezza si candidasse in Italia; questo sarebbe probabilemnte eletto, perché al momento, lo scenario politico Italiano (ma come si è dimostrato con l’elezione del sindaco a Pirano anche in Slovwenia), non offre alternative convincenti, che si tratti di destra o sinistra.
    Pertanto, le dichiarazioni di Pahor, non dovrebbero diventare scusante per infierire su un personaggio come è lo scrittore Sloveno, del cui valore, a livello oggettivo non si può discutere, come del resto non stiamo discutendo del valore di Brossman come Sindaco (che a differenza di Pahor dovrà ancora essere dimostrato).
    Dovremmo piuttosto riflettere sul come mai, le menti “nostrane” non siano in grado di misurarsi “a livello internazionale”.

  139. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Devan

    Non sono d’accordo con te: Pahor mette in rilievo anche il fatto che Bossman è “nero”, e che alla peggio si poteva trovare uno della minoranza italiana. Insomma: mi sembra più convincente l’interpretazione di Petrovic.

    L.

  140. Tergestin ha detto:

    @ Petrovic

    Se ti te son slavo mi son un aborigeno australian.

    @ Luigi

    Per mi no esisti vacche sacre. Come pressoche’ tutti go dito che Pahor ga spara’ una cazzada (ma va ripetudo visto che ti te ignori tuto quel che te fa comodo) e no son neanche obbligado a condivider oviamente quel che esprimi. Fossi per mi, italianissimi, slovenissimi, croatissimi, altissimi levissimi eccetera, insoma tuti quei che ga ideali ultranazionalisti, specialmente in terre dove tuti xe missiadi da secoli e secoli, li faria visitar da un psichiatra de quei bravi e molto, molto pazienti.

    Per ti, Luigi el discorso xe sempre quel: i torti de i altri (sloveni, austriaci o chi per essi), cancella automaticamente i torti italiani, imbevudo come te son de retorica nazionalista. Per mi due torti no fa una ragion, el fatto che certe cazzade le disi Pahor me preoccupa e deludi ben de piu’ da un Menia da cui nissun se speta el contrario.

    Xe comprensibile o dovemo darghe del vecio rincoionido ottuso nazionalista per altri zentozinquanta post con l’ovvio Tito-prezzemolo che sta ben su tuto?

  141. matteo ha detto:

    vi ripeto le mie domande, qualcuno che risponde ci sara?

    vorrei chiedere, nel 2011, 30 anni dalla morte di tito, dieci anni dalla fine del comunismo jugoslavo,7 anni del entrata della slovenia nella unione europea, 4 anni dalla caduta del confine, ha ancora senso che i personaggi prima del 2007 portino avanti ancora divisioni, tutti inclusi, ha ancora senso parlare di cose che non fregano piu a nessuno e ha ancora senso rinvangare il passato costantemente per mantenere i soliti noti sulla berlina politica?
    non ha piu senso, il loro mondo è finito nel 1991, poi definitivamente defunto nel 2007, che lascino il passo ai giovani che non hanno rancore e che non vogliono avere rancore
    non ci servono personaggi vecchi con schemi mentali vecchi, istriani e sloveni dovrebbero capire che il mondo di contrapposizione in cui hanno vissuto sino al 2007 è definitivamente defunto e che queste associazioni invece di rivangare la storia ogni misero secondo sfiorano il ridicolo, dopo unpo stufa, specialmente in una citta dove i problemi sono altri

  142. matteo ha detto:

    cmq non credo che la figura di bossman sia passata inosservata dalla destra di trieste e dai esuli, sicuramente non hanno preso posizione ma indica che cambiamento importante

  143. asem ha detto:

    145
    matteo, ok, allora spiegami perchè bossman è DOVUTO andare per pirano con tito per poter vincere le elezioni……

  144. matteo ha detto:

    questo che diavolo centra con la mia domanda?

  145. Paolo ha detto:

    @141 Petrovic: e che sarà mai… le culture si meticceranno e ne nasceranno di nuove. si chiama evoluzione. anzi, quelle nuove potrebbero essere anche migliori di quelle passate grazie all’apporto di “geni” diversi rimescolati in combinazioni sinora mai viste. succederà lo stesso a noi italiani

  146. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo 145

    Tu chiedi se ha senso? Mi sa che devi mettertela via: oggi siamo qui a discutere del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, a centocinquant’anni dalla stessa.

    In Bora.la esiste una rubrica fissa di storia.

    Tutti i primi ministri e i presidenti della Slovenia vengono direttamente da quella storia.

    Boris Pahor viene intervistato ogni due per tre, e viene invitato ad esprimere il proprio parere sul futuro della Primorska direttamente dal Parlamento della Slovenia.

    Non è (per parafrasare una famosa discussione fatta in Germania vent’anni fa sul nazismo) “un passato che non passa”, ma “un passato che non è ancora stato elaborato”.

    Del resto, qui si incontravano per ricordare i seicento anni di una battaglia, e anche da lì è nata l’ultima guerra esplosa in terra europea:

    http://www.youtube.com/watch?v=JyLCUWK5_6c&playnext=1&list=PL4FD2B266B2FBEA9E&index=1

    L.

  147. Srečko ha detto:

    asem

    Bossman non ha vinto le elezioni, perche’ andato in giro con Tito per Pirano. Dai, datti una calmata. Quello che chiami Tito e’ un attore che spesso impersona Tito (un’imitazione), non Tito resuscitato!!! L’appoggio a Bossman lo ha dato l’attore, non Tito. Se a dargli l’appoggio fosse stato Schwarzenegger, per te sarebbe OK (chissa?), siccome l’ha dato l’attore che impersona Tito, allora Bossman e’ una marionetta komunista.

    Piu’ malata di cosi’ la tua logica…

  148. matteo ha detto:

    luigi

    una non risposta

    citi gli sloveni come male ma dimentichi l’altra parte

    citi pahor come antico ma dimentichi il carrozzone delle associazioni che rivendicano terre dal altra parte del confine e presunta italianita bdapertutto

  149. matteo ha detto:

    allora chi mi risponde alla domanda 145?

  150. matteo ha detto:

    Mi sa che devi mettertela via: oggi siamo qui a discutere del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, a centocinquant’anni dalla stessa.

    a volevo chiederti che senso ha questa frase, qua non siamo mai stati in risporgimento e non facciamo parte della unita d’italia, l’italia qui è dal 18 e dal 54 e noi non siamo 150 anni sotto l’italia

  151. Luigi (veneziano) ha detto:

    Matteo, ma tu capisci la lingua italiana o no?

    Ho scritto che devi mettertela via che di queste cose non se ne parli più, visto che in Italia si sta parlando del 150° dell’Unità, visto che in Serbia si celebra ancora una battaglia persa nel 1389.

    Erano DUE ESEMPI!

    Te ne faccio un altro? Qual è la città in Italia dove ancora esiste un gruppo di fanatici di un imperatore nato centottant’anni fa e morto quasi cento anni fa come Francesco Giuseppe?

    Anche questo – leggi il labiale – E’ UN ESEMPIO!

    L.

  152. matteo ha detto:

    no, non lo capisc, capiso el triestin, ma ti no te lo parli o si?

    la stessa citta in italia dove ancora esiste un gruppo di fanatici che rivendica territori e pretende che solo loro hanno sofferto?

    anche questo leggi labiale è un esempio

  153. Tergestin ha detto:

    Come pensavo.
    Luigi, no gavendo risposte ne argomenti che sta in pie, continua coi torti dei altri. Prima Tito ‘desso anca Franz (come “esempio”, ovio). Peca’, me dispiasi con lui el xe venudo qua a gongolar per l’uscita de Pahor (come tutti se podeva imaginar) e ‘desso el se ritrova aggrappado ala “coverta de Linus” come un Asem qualsiasi che starnazza aiuto i comunisti. Tanto fumo e poco ‘rosto.

  154. matteo ha detto:

    cmq sarebbe ora che facciamo un monumento a fracy, infondo anche grazie a lui trst splendeva , gloria al nostro imperatore

  155. Tergestin ha detto:

    @ Matteo

    Trieste e’ quasi sempre stata ingrata e rozza con chi le ha dato qualcosa ed altrettanto accogliente con chi la deruba e piglia per il culo. Ma come dice il buon Gigi: non guardiamo al passato! Guardiamo al futuro!
    E io per il futuro mi auguro un andazzo completamente diverso da quello che propinano a questa citta’.

  156. Petrovic ha detto:

    Da Santa Monica, California, a Trieste per raccontare in un film il dramma delle foibe. Dopo la fiction italiana “Il cuore nel pozzo”, andata in onda nel 2005 non senza polemiche sul piccolo schermo, sarà una produzione americana a ripercorrere le vicende tragiche del confine orientale, ancora poco conosciute al grande pubblico.
    La ”Listen Productions”, casa di produzione d’oltre oceano con base a Santa Monica, ha intenzione di girare in Friuli Venezia Giulia e, precisamente, nelle zone di Trieste, Gorizia e Palmanova, un film sui massacri dei partigiani titini contro gli italiani avvenuti nel ’43 in Istria e, terminata la seconda guerra mondiale, nella Venezia Giulia.
    L’idea della pellicola è nata dalla volontà e dal soggetto di John Kaylin (il suo vero nome è Mirko Zeppellini), giovane regista, produttore e sceneggiatore americano d’adozione ma italiano di nascita. Kaylin fin da giovane si è accostato al mondo dello spettacolo, con la messa in scena di un’opera a soli 13 anni che lo ha fatto conoscere nell’ambiente cinematografico. Successivamente negli anni, una volta approdato alla televisione, ha scritto numerosi programmi per ragazzi e adulti fino a diventare produttore musicale, cinematografico, regista e sceneggiatore. In Italia ed in Usa.
    Ma perché adesso un film proprio sulle foibe? Quello di Kaylin è un lavoro di ricerca durato cinque anni, grazie ai documenti della Lega nazionale di Trieste e ad uno scambio epistolare con il presidente Paolo Sardos Albertini. L’intento del film è di riportare alla memoria collettiva, e raccontare, una ”pulizia etnica” nei confronti degli italiani, ma anche di molti sloveni, che si opponevano al disegno della Jugoslavia di Tito.
    Una cinquantina di ruoli, oltre che un centinaio di comparse, scelte tra i vari casting internazionali previsti il prossimo marzo in Usa e, a partire da aprile, in Italia, Croazia e Slovenia sono stati previsti per la pellicola le cui riprese, stando al comunicato della produzione, dovrebbero avere inizio tra dicembre 2011 e gennaio 2012.
    Non ci sono ancora nomi certi, né preferenze per i vari protagonisti, anche se lo stesso sceneggiatore Kaylin, in merito ai casting italiani auspica che «i direttori di casting, la regia e la produzione, puntino sui tanti attori di teatro italiano che cercano l’occasione giusta per arrivare al cinema come professionisti. Penso – aggiunge – che in un film come ”Foibe” (questo il probabile nome del film, ndr) non conti il nome più o meno famoso, ma sia l’insieme che deve essere perfetto».
    Le uniche informazioni certe sono che sul set si parlerà rigorosamente inglese e che la regia sarà affidata a John Michael Kane, al suo esordio con un lungometraggio, dopo anni come regista di documentari e clip, mentre per conoscere i nomi del resto della “squadra” si dovrà aspettare il 10 febbraio 2011, il ”Giorno del ricordo” dedicato all’esodo dall’Istria, da Fiume, dalla Dalmazia e, appunto, al dramma delle foibe. Il 10 febbraio è prevista una conferenza stampa negli Stati Uniti, al quale parteciperà anche Paolo Sardos Albertini in rappresentanza della Lega nazionale, che svelerà i dettagli del film.
    La sceneggiatura completa, dunque, sarà rivelata solo al momento della distribuzione del film. Non a caso Kaylin ci tiene a sottolineare che «il film sarà un insieme delle storie che hanno segnato quegli anni, tutte raccontate da un unico punto di vista. Le vicende conosciute di Norma Cossetto e don Francesco Bonifacio (uccisi e infoibati dai partigiani titini, ndr) – spiega – sono solo alcuni esempi. Si lavorerà molto sul concetto di ”vittime per dovere”, di ”vittime per nazionalità”…». Ma non ci saranno solo le storie di civili: saranno raccontate nel lungometraggio anche le storie di carabinieri, finanzieri, agenti di polizia che persero la vita e furono gettati nelle foibe. In Istria come a Trieste.
    In contemporanea alle riprese la U.Material, produzione associata al film, realizzerà il documentario ”Inside” che racconterà il dietro le quinte e intervisterà i protagonisti del film.

  157. matteo ha detto:

    un altra visione di quanto sono cattivi gli slavi e invece gli italiani no?

    la storia è complessa, il film non sara nessuna riposta

    poi la lega nazionale, ho letto sul loro sito il no al bilinguismo, ho letto che hann detto che il fascismo non impose il cambio dei nomi ecc, non uno di parte allora

    non andro a vederlo se sara come penso e che diavolo serve fare questo film che sara di parte?

  158. flavio gropaiz gropaitz ha detto:

    @ 134 PETROVIC…….Una volta, uno di Belluno, mi disse che Tito viene dalle parti del paese BROZ (Tambre) in provincia di Belluno. Un tempo i bellunesi emigravano molto. In Croazia c’è una colonia Bellunese. Se vuoi cercare in questo senso….

  159. matteo ha detto:

    Perché io, giovane triestino, sono contro il bilinguismo e la maggiore tutela dello sloveno e degli sloveni nel Friuli Venezia Giulia.

    Perché si è intrapresa una direzione ANTI EUROPEA, volendo accentuare le differenze anziché smorzarle, volendo evidenziare le situazioni particolari anziché cercare un respiro più ampio, volendo creare ulteriori divisioni, dove ormai da anni non ve ne erano più.

    Perché NON SI VUOLE GUARDARE AL FUTURO, premiando chi parla lo sloveno (lingua parlata da, a mala pena, 2 milioni di persone) e non chi parla l’inglese (lingua parlata in tutto il mondo). Non voglio che mia figlia debba scegliere se studiare inglese o sloveno per garantirsi un futuro: deve scegliere l’inglese, sapendo che ne avrà solo da guadagnare, e non, per questa scelta, porte chiuse in faccia.

    Perché è ANTI STORICA: nella Trieste Mitteleuropea, centro e aggregatore di decine di culture diverse, di popoli e migrazioni si è sempre e solo parlato italiano. Friulani, carnici, serbi, ebrei, tedeschi, austriaci, ungheresi, pugliesi, croati, dalmati, istriani si sono ritrovati all’ombra di San Giusto uniti dalla lingua italiana e, con il passare dalle generazioni, dall’identità nazionale italiana.

    Perché si vanno a riaprire DIVISIONI dove ormai c’e’ riappacificazione, dove le cicatrici della storia erano ormai chiuse, dove anche l’ideologia stava per essere sepolta dalla verità.

    Perché si va a creare una CASTA DI PRIVILEGIATI, coloro che, nati da famiglia bilingue, avranno il posto di lavoro assicurato, avranno accesso privilegiato ai concorsi pubblici, avranno un occhio di riguardo nei rapporti con la pubblica amministrazione.

    Perché voglio che venga PREMIATO CHI SE LO MERITA e non chi ha avuto la “fortuna” di nascere in una famiglia bilingue. Che venga assunto nella pubblica amministrazione chi parla inglese o cinese o arabo o russo, chi possa portare valore aggiunto al turismo, al commercio o ai rapporti con il resto del mondo.

    Perché sono certo che questa legge, come tutte le leggi che creano sovrastrutture, porterà principalmente a SPRECHI DI SOLDI PUBBLICI, in una situazione economica dove le risorse devono essere impiegate meglio: per eliminare situazioni di povertà o disagio, per garantire servizi minimi a tutti e non per premiare una comunità già ricca e protetta come quella degli sloveni.

    Perché la MALAFEDE di chi sta operando per il bilinguismo è provata dal fatto che si vuole introdurre lo sloveno anche in zone della Regione dove si parla sì un dialetto slavo, ma che nulla ha a che vedere con lo sloveno. E che sono gli stessi abitanti di queste zone a protestare, per la paura di perdere anche la loro peculiarità a favore di una lingua straniera e sconosciuta.
    http://www.leganazionale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=69:8-buone-ragioni-per-dire-no-al-bilinguismo&catid=53:bilinguismo&Itemid=77

    giusto questo? credo proprio di no

  160. Petrovic ha detto:

    sicuramente Broz non è un cognome di ceppo slavo. Tantomeno serbo-croato. Broz non vuol dire nulla in nessuna lingua “jugoslava” dopo non so il russo ecc…

  161. Luigi (veneziano) ha detto:

    La notorietà raggiunta da Pahor a livello italiano è stata in questo caso un formidabile boomerang: delle sue dichiarazioni se ne parla oggi anche in un articolo del “Corriere della Sera” e in un altro di “Libero”.

    Il primo mette in rilievo – senza commentarle – anche una frase dello scrittore triestino su Italia e Austria, chiamate da Pahor “non amiche della Slovenia”, e l’altra frase, nella quale egli stigmatizza: “Guardate l’Italia, che vuole nuovamente italianizzare l’Istria. Ce la farà, poiché gli sloveni hanno poca coscienza nazionale”.

    “Libero” invece coinvolge Fabio Fazio fin dal titolo: “Pahor, l’eroe di Fabio Fazio non vuole il sindaco nero”.

    L’articolo si conclude così: “L’operazio­ne di trasformare un naziona­lista in icona militante di sini­stra non è molto ben riuscita”.

    L.

  162. flavio gropaiz gropaitz ha detto:

    Vero Luigi! Gli sloveni sono di cuore fascisti; erano soltanto coperti dalla bandiera socialcomunista.

  163. Macia ha detto:

    Matteo, la tua mi sembra una domanda un po’ stupida, ma rispondo lo stesso: sì, ha senso. E’ per questo che si studia la storia. Il problema poi è evitare che la storia venga strumentalizzata, ma è un altro paio di maniche.
    Una domanda personale: dici di essere giovane, quanti anni hai? Per capire con chi ho a che fare.

  164. maja ha detto:

    112
    maja, per uuna simpattizzante del SD un commento più che coerente……….

    scolta, asem, vediamo di mettere in chiaro una cosa: pur avendo nome, cognome e nick sloveni, parecchi parenti oltreconfine e la doppia cittadinanza, io in slovenia non voto, perchè non ritengo giusto influire sulla situazione politica di un paese in cui non vivo.
    quindi non sono simpatizzante di nessuno.

  165. matteo ha detto:

    non mi sembra stupida come domanda anzi, direi il contrario, se sarebbe stupida lo scriverebbero in tanti qua, non è nemmeno stupida dato che nessuno qua ha risposto perche sa gia la risposta, no, non ha senso

    studiare la storia non ha senso con la mia domanda e non ha senso nel portare avanti politici e associazioni che oramai da 60 anni si combattono in un nome di una cosa che oramai è defunta e che non ha senso rinvangare

    la strumentalizzazione della storia avviene anche grazie a queste associazioni e politici

    ho 30 anni, tanto giovane da fregarmene sulle mentae di confine e tanto vecchio da conoscere la storia di trst molto bene, tanto bene da poter tenere testa a chiunque

  166. Luigi (veneziano) ha detto:

    E’ difficile rispondere a uno che scrive “se sarebbe stupida”.

    L.

  167. Alvor ha detto:

    Tito e Degaperi mia faza, mia raza…..ecco il perchè del baratto……

  168. Tergestin ha detto:

    Sardos Albertini ga promosso un altro film del genere? No me stupisso. Basta veder chi el ga difeso in tribunal (tale Ivan l’ucrain nazista che xe stado un boia dei campi de concentramento e xe passado anca per la Risiera, xe reperibile l’articolo del Piccolo in rete), sia pur come difensor d’ufficio.
    Ma sul sito della LN el disi de esser contro tute le ditature: un poco come certi utenti de ‘sto sito, che se astien sempre dal commentar la bile, el razzismo e i rancori dei fassisti ma i cori subito con la bava alla bocca per ‘sta sparada de Pahor.
    Parlo in generale eh, non alludo certo a nisun Serenissimo Degasperiano.

    Dulcis in fundo: la Lega Nazionale esisti dal 1891, leggasi MILLEOTTOCENTONOVANTUNO, per tutelar l’italianita’ de queste terre. Fondamentali, senza dubbio.

  169. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ah già… la Lega Nazionale. Un’altra ossessione tipicamente locale, che in realtà non interessa a nessuno al di là dell’Isonzo, e che ha una “delegazione” a Belluno solo perché qualcuno Trieste si è spostato da quelle parti…

    E lo cita qui dentro uno che dice d’essere rivolto al futuro… che poi sarebbe il TLT!

    Incapace di capire il mutamento dei tempi, un po’ come Pahor.

    Non è che anche tu hai 97 anni?

    L.

  170. Tergestin ha detto:

    No so, no me ricordo de gaver citado el TLT qua dentro, anca se lo ritegno un’esperienza positiva. Lo disi la storia, no mi.
    Ma son cosciente de viver nel 2011 e no nel 1954, grazie.

    Mi credo che certi soggetti che parla de mutamento dei tempi e dopo la mena ossessivamente con ditatori morti de veciaia trenta ani fa, esodi e infoibamenti de oltre sessanta, a ogni ocasion che ghe se presenta, i dovessi esser i ultimi a dirghe de star al passo coi tempi ai altri.
    Ma come go za dito, xe fazile zercar de abbatter muri za’ cascadi (in aparenza, visto che certi figuri i muri li rivolessi rimetter eccome). Dulcis in fundo, questi figuri xe i primi a minimizzar, serar i oci o usar toni estremamente acomodanti con altri estremisti, piu’ o meno dichiaradi, de oggi.

    De la serie, da che pulpito…..

  171. Petrovic ha detto:

    Tergestin xe facile dir che son dittatori morti e stramorti. I morti innocenti cominciano ad avere voce e fanno paura. Non cacare sotto la neve.. Ancora anche il popolo serbo ha tante cose da dire nell’ultima guerra balcanica. Forse dovrà aspettare cento anni, ma prima o poi farà valere le ragioni dei suoi innocenti.

  172. Tergestin ha detto:

    @ Petrovic

    Insisto: ti cos’te centri coi serbi visto che se vedi a colpo che te son el solito “italianissimo” che vien qua a trollar?

    Chi profana i morti no son certo mi che no li uso e mai li useria per scopi politici o per ficarme in asociazioni che conta, come da ‘ste parti va de gran moda.
    Anca ti per cortesia faghe la morale ad altri, grazie. Bon anno e senza rancor.

  173. dimaco ha detto:

    Maja io invece voto in slovenia. è un mio diritto come cittadino sloveno (ho la doppia cittadinanza). Poi riguardo alla sparata di pahor, ritngo invece hce tanto sparata non sia. Io al vedo come una constatazione, una delusione, se proprio vogliamo puntualizzare. in fondo è comein italia, si vota Berlusconi, ma non perchè sia ilmiglioremaperchè non c’è un’alternativa valida.

  174. maja ha detto:

    sono scelte personali, dimaco.
    per il momento non esercito il mio diritto di voto, ma potrei ricredermi (visto il favore che a suo tempo ci fecero gli italiani all’estero :)).

  175. matteo ha detto:

    luigi

    non hai altri argomenti per questi mi insulti?

  176. matteo ha detto:

    luigi

    non hai capito un tubo di me e si vede

    poi mi attacchi sul personale, tipico di chi non ha argomentazioni

  177. flavio gropaiz gropaitz ha detto:

    @ 175 Petrovic. Vorrei propio riuscire a vedere che i serbi faciano pagare a sti sc’ di sloveni cosa vuol dire sputare sul piatto che si ha mangiato.

  178. dimaco ha detto:

    flavio vorrei proprio vederti con le mni legate da filo di ferro e sull’orlo di un bel buco in mezzo ai boschi. Un buco bello profondo.

  179. flavio gropaiz gropaitz ha detto:

    Potra’ essere propio vero perchè la storia si ripete.

  180. matteo ha detto:

    razzismo e veleno gia il primo del anno? però

  181. dimaco ha detto:

    beh bisognapure arrivarea 200 post in qualche modo, matteo. Poi era una piccla provocazione niente di reale. 😛

    Flavio lo sa che non lo pensavo seriamente.

  182. Luigi (veneziano) ha detto:

    Piccola provocazione? Mi sembri Berlusconi: prima spara una cazzata galattica, poi dice che scherzava…

    L.

  183. dimaco ha detto:

    era per farti sentire a tuo agio, luigi. non vorrai mica ersser l’unico che psara cazzate qui dentro ?

    Poi io non userei mai il fil di ferro. Solo maette biodegradabili. Ci tengo alla natura io.

  184. istriano ha detto:

    buon di e ano nuovo ai amici latini.
    dunque dove sta il problema del caso pahor?
    socialogicamente parlando italiani,come una nazione nuova formandosi al XIX secolo e la nazione piu democratica e visto che ancora non ha finito di formarsi e tende di assimilare tutti,slavi,ebrei,neri…
    cosi se togliesimo ebrei,che in origine sono la nazione di per se,resterebbe pocco italiano di trieste.dicamo solo saba e quel altro,poi nel ecconomia generali,piccolo,poi quello che ha costruito pure arsa.
    mentre sloveni e croati che hanno construito le nazione gia al secolo decimo sono le nazioni vechie e meno democratice.
    poi parlarne schientificamente piu stretamente di sociologia italiani,formandosi piu tardi di tutte le nazioni europee,hano conceto di nazione piu democratica,quella mediteranea,cio e chi acceta cultura ialiana e italno.mentre noi abbiamo concieto di naione quello tedesco,qurllo del sangue.tu che sei nato dai genitori croati poi essere solo croato.
    qui veniamo al paradoso dei essuli.per itaqliani loro sono italianissimi perche si sentono italiani e per noi sono solo traditori perche al 90% sono di origine etnica croata.

  185. matteo ha detto:

    dimaco parlavo del commento 181

  186. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ istriano

    L’Italia è una nazione nuova fondatasi nel XIX secolo?

    L’Italia è uno STATO nuovo fondatosi nel XIX secolo, ma la “coscienza nazionale italiana” è una delle più antiche dell’intero continente europeo, risalendo addirittura all’epoca dei romani (si veda ad esempio che dice la lex Julia de Civitate del 90 a.C.).

    E se tu conoscessi la storia, sapresti invece (si vedano gli studi di Fine in merito) che la “coscienza nazionale croata” è invece una delle più tarde ad esprimersi, nella storia europea. Idem per quella slovena. Che dopo nelle scuole croate raccontino che i croati formarono uno dei primi regni indipendenti del mondo occidentale, che venne in seguito oppresso dai suoi vicini per mille anni, questa è una delle tante balle cosmiche che si raccontano in certuni stati di nuova costituzione, per creare una forte coesione nazionale interna.

    Fra una scemenza e l’altra, in questo post vedo molta, moltissima confusione…

    L.

  187. matteo ha detto:

    mica i romani sono quelli attuali

  188. Petrovic ha detto:

    al croato istriano.
    La Hrvatska non può entrare in UE prima della Serbia. O tutte e due insieme o niente. Per fortuna l’Olanda e la Gran Bretagna hanno capito e stanno portando avanti questa giusta posizione.

  189. matteo ha detto:

    la serbia non entrera mai nella ue

  190. Tergestin ha detto:

    Aha, solite balle irredentiste.
    L’Italia ga zentozinquanta anni con ‘sto 2011 e al suo interno xe uno dei stati meno unidi e con piu’ differenze -de ogni tipo- che se possi veder nell’Europa occidentale.

    Basta veder da noi a TS dove i romani xe restadi per qualche secolo, suppergiu’ quanto in Spagna e Francia (che a ‘sto punto dovessi esser italiane) e qua se parlava el Tergestin, attualmente estinto e gnanca parente dell’italian, lingua creada sula base del Toscan. Per no dir del Sud Tirol, colonizzado ad hoc.
    L’Italia, come la ex Yugoslavia, xe uno stato artificiale destinado a dividerse. Come e quando, no se sa.

  191. rajc ha detto:

    la coscienza nazionale italiane tra le puiantiche??!!ROTFLMAO

    ma sei ancora all’asilo irredentista? togli il chip, bellezza.

  192. Tergestin ha detto:

    Ma oltretuto se ghe iera ‘sta coscienzona nazionale fin dal 90 Ac vien de domandarse perche’ i ga spetado quasi domila anni per unirse (con guerre, esili, italianizzazioni e plebisciti truffa, tipo in Veneto).

    Se la ga ciapada comoda…..

  193. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ rajc & Tergestin

    Ragazzi, io capisco l’ignoranza, ma dovrebbe esserci un limite a tutto!

    Qui non c’entra l’irredentismo, non c’entra Garibaldi, non c’entra il 150° dell’unità d’Italia: basterebbe aver letto almeno di striscio Dante e Petrarca, per capire cosa alcuni pensavano a quel tempo dell'”Italia” e degli “Italiani”.

    Una volta tanto, lasciate stare i soliti toni da “Asilo Mariuccia”, e cercate di leggere almeno un minimissimo di libri.

    Supremo trionfo d’ignoranza poi confondere – come fa Tergestin al commento 197 – l’idea di “nazione” (o “popolo”, come si diceva una volta) con “stato nazionale”.

    Esistono dei dati di fatto incontrovertibili:

    1. La geografia indica nell’Italia uno dei paesi con i confini più facilmente identificabili (lungo lo stivale), di conseguenza il nome geografico “Italia” è uno dei più antichi in tutta Europa, nel senso che è già da più di duemila anni il nome “Italia” è applicato a “quel luogo lì” (sia pure non identificato chiaramente nei suoi confini a nord).

    2. I primi ad unificare in un unico “concetto” gli abitanti dello stivale con una sorta di “popolo unico” (che NON SIGNIFICA – cari i miei ignorantoni – un’unica NAZIONE così come la concepiamo noi oggi) sono stati i Romani, che nel 90 a.C. concessero la cittadinanza romana a tutti gli “italici”.

    3. L’idea che gli abitanti di “quell’entità geografica lì” (chiamata “Italia”) facciano parte di una sorta di “unità” permane lungo tutta la storia, tanto che non solo tutte le carte geografiche a noi note identificano lo stivale con l’Italia, ma tutti gli scrittori post-romani a partire dall’alto medioevo in poi parlano dell’Italia e degli “italiani”.

    4. I già citati Dante e Petrarca scrivono abbondantemente dell’Italia. Il primo di essi – com’è noto anche ai sassi, tranne ai due ignorantoni che qui danno aria alle gengive – scrisse addirittura un intero saggio (il “De vulgari eloquentia”) nel quale non solo identifica geograficamente i confini dell’Italia (secondo il suo modo di vedere), ma ne identifica i vari tipi di lingua volgare. Egli però considera tutti quanti “Italiani”.

    5. Oltre a questi autori, basterà infine ricordare cosa scrivono degli storici contemporanei NON ITALIANI, che ovviamente riconoscono tranquillamente ciò che ho appena ricordato. Qualche nome, tanto per farvi capire: Felix Gilbert (che si sofferma in particolare sul Muratori e sul Guicciardini), Jean Sigmann, Terry Kirk, John Breuilly, Eric Voegelin, Edmund Garratt Gardner, Abida Shakor ecc. ecc. ecc.

    E adesso, per cortesia, prendetene buona nota anche voi due, ultimi difensori del nulla cosmico.

    Luigi (veneziano)

  194. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    E’ interessante come offendi chi non la pensa come te, sei irruento nell’esposizione delle tue idee, ma spesso prendi cantonate clamorose.

    E’ vero che da 2000 anni si parla degli abitanti dello stivale come di italiani. Cosi’ si parla degli abitanti della penisola iberica come di iberici, ma nessuno si sognerebbe di dire che sono una nazione (quando infatti in Iberia vivono i portoghesi o lusitani, i baschi, i catalani, i castigliani ed i galiziani).

    Cosi’ anche l’Italia fino alla unita’ forzata, fino all’Anschluss del Regno delle Due Sicilie da parte del Piemonte, non aveva una coscienza nazionale, checche’ ne pensino gli storici da te citati. Leggi D. Mc Smith. Ancora negli anni ‘950 i siciliani parlavano di indipendenza (sogni schoiacciati con mano durissima), i sardi ancora oggi sognano l’autonimia, i friulani pure… I cittadini del Regno di Napoli non vollero essere annessi!

    Comunque guarda tu, dove sei arrivato: si prla dell’infelice uscita di Pahor e Luigi pontifica sull’unita’ d’Italia! Sei penoso, ti commisero!

  195. flavio gropaiz gropaitz ha detto:

    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=189407181073292&set=a.103536316327046.7742.100000120355727&ref=nf…..ecco i confini naturali Italici,Unni, Avari, Franchi, Germani, Austriaci, se ne sono andati; insistono gli slavi con l’espansionismo slavo.

  196. Luigi (veneziano) ha detto:

    Grazie Srecko: se tu mi avessi approvato, sarei entrato in crisi.

    Vedo invece che i miei interventi continuano a farti venire dei potenti travasi di bile, per cui sono nel giusto.

    L.

    PS Questo scriveva Dante, seicento anni prima dell’unità d’Italia:

    1. Triphario nunc existente nostro ydiomate, ut superius dictum est, in comparatione sui ipsius, secundum quod trisonum factum est, cum tanta timiditate cunctamur librantes quod hanc vel istam vel illam partem in comparando preponere non audemus, nisi eo quo gramatice positores inveniuntur accepisse ‘sic’ adverbium affirmandi: quod quandam anterioritatem erogare videtur Ytalis, qui sì dicunt.

    2. Quelibet enim partium largo testimonio se tuetur. Allegat ergo pro se lingua oil quod propter sui faciliorem se delectabiliorem vulgaritatem quicquid redactum est sive inventum ad vulgare prosaycum, suum est: videlicet Biblia cum Troianorum Romanorumque gestibus compilata et Arturi regis ambages pulcerrime et quamplures alie ystorie ac doctrine.

    3. Pro se vero argumentatur alia, scilicet oc, quod vulgares eloquentes in ea primitus poetati sunt tanquam in perfectiori dulciorique loquela, ut puta Petrus de Alvernia et alii antiquiores doctores.

    4. Tertia quoque, [que] Latinorum est, se duobus privilegiis actestatur preesse: primo quidem quod qui dulcius subtiliusque poetati vulgariter sunt, hii familiares et domestici sui sunt, puta Cynus Pistoriensis et amicus eius; secundo quia magis videntur inniti gramatice que comunis est, quod rationabiliter inspicientibus videtur gravissimum argumentum.

    5. Nos vero iudicium relinquentes in hoc et tractatum nostrum ad vulgare latium retrabentes, et receptas in se variationes dicere nec non illas invicem comparare conemur.

    6. Dicimus ergo primo Latium bipartitum esse in dextrum et sinistrum. Si quis autem querat de linea dividente, breviter respondemus esse iugum Apenini, quod, ceu fistule culmen hinc inde ad diversa stillicidia grundat aquas, ad alterna hinc inde litora per ymbricia longa distillat, ut Lucanus in secundo describit: dextrum quoque latus Tyrenum mare grundatorium habet, levum vero in Adriaticum cadit.

    7. Et dextri regiones sunt Apulia, sed non tota, Roma, Ducatus, Tuscia et Ianuensis Marchia; sinistri autem pars Apulie, Marchia Anconitana, Romandiola, Lombardia, Marchia Trivisiana cum Venetiis. Forum Iulii vero et Ystria non nisi leve Ytalie esse possunt; nec insule Tyreni maris, videlicet Sicilia et Sardinia, non nisi dextre Ytalie sunt, vel ad dextram Ytaliam sociande.

    8. In utroque quidem duorum laterum, et hiis que secuntur ad ea, lingue hominum variantur: ut lingua Siculorum cum Apulis, Apulorum cum Romanis, Romanorum cum Spoletanis, horum cum Tuscis, Tuscorum cum Ianuensibus, Ianuensium cum Sardis; nec non Calabrorum cum Anconitanis, horum cum Romandiolis, Romandiolorum cum Lombardis, Lombardorum curn Trivisianis et Venetis, horum cum Aquilegiensibus, et istorum cum Ystrianis. De quo Latinorum neminem nobiscum dissentire putamus.

    9. Quare ad minus xiiii vulgaribus sola videtur Ytalia variari. Que adhuc omnia vulgaria in sese variantur, ut puta in Tuscia Senenses et Aretini, in Lombardia Ferrarenses et Placentini; nec non in eadem civitate aliqualem variationem perpendimus, ut superius in capitulo immediato posuimus. Quapropter, si primas et secundarias et subsecundarias vulgaris Ytalie variationes calcolare velimus, et in hoc minimo mundi angulo non solum ad millenam loquele variationem venire contigerit, sed etiam ad magis ultra.

    XI

    1. Quam multis varietatibus latio dissonante vulgari, decentiorem atque illustrem Ytalie venemur loquelam; et ut nostre venationi pervium callem habere possimus, perplexos frutices atque sentes prius eiciamus de silva.

    2. Sicut ergo Romani se cunctis preponendos existimant, in hac eradicatione sive discerptione non inmerito eos aliis preponamus, protestantes eosdem in nulla vulgaris eloquentie ratione fore tangendos. Dicimus igitur Romanorum non vulgare, sed potius tristiloquium, ytalorum vulgarium omnium esse turpissimum; nec mirum, cum etiam morum habituumque deformitate pre cunctis videantur fetere. Dicunt enim: Messure, quinto dici?

    3. Post hos incolas Anconitane Marchie decerpamus, qui Chignamente scate, sciate locuntur: cum quibus et Spoletanos abicimus.

    4. Nec pretereundum est quod in improperium istarum trium gentium cantiones quamplures invente sunt: inter quas unam vidimus recte atque perfecte ligatam, quam quidam Florentinus nomine Castra posuerat; incipiebat etenim

    Una fermana scopai da Cascioli, cita cita se ‘n gìa ‘n grande aina.

    5. Post quos Mediolanenses atque Pergameos eorumque finitimos eruncemus, in quorum etiam improperium quendam cecinisse recolimus

    Enter l’ora del vesper, ciò fu del mes d’occhiover.

    6. Post hos Aquilegienses et Ystrianos cribremus, qui Ces fas tu? crudeliter accentuando eructuant. Cumque hiis montaninas omnes et rusticanas loquelas eicimus, que semper mediastinis civibus accentus enormitate dissonare videntur, ut Casentinenses et Fractenses.

    7. Sardos etiam, qui non Latii sunt sed Latiis associandi videntur, eiciamus, quoniam soli sine proprio vulgari esse videntur, gramaticam tanquam simie homines imitantes: nam domus nova et dominus meus locuntur.

    XII

    1. Exaceratis quodam modo vulgaribus ytalis, inter ea que remanserunt in cribro comparationem facientes honorabilius atque honorificentius breviter seligamus.

    2 Et primo de siciliano examinemus ingenium: nam videtur sicilianum vulgare sibi famam pre aliis asciscere eo quod quicquid poetantur Ytali sicilianum vocatur, et eo quod perplures doctores indigenas invenimus graviter cecinisse, puta in cantionibus illis

    Ancor che l’aigua per lo foco lassi, et Amor, che lungiamente m’hai menato.

    3. Sed hec fama trinacrie terre, si rccte signum ad quod tendit inspiciamus, videtur tantum in obproprium ytalorum principum remansisse, qui non heroico more sed plebeio secuntur superbiam.

    4. Siquidem illustres heroes, Fredericus cesar et benegenitus eius Manfredus, nobilitatem ac rectitudinem sue forme pandentes, donec fortuna permisit humana secuti sunt, brutalia dedignantes. Propter quod corde nobiles atque gratiarum dotati inherere tantorum principum maiestati conati sunt, ita ut eorum tempore quicquid excellentes animi Latinorum enitebantur primitus in tantorum coronatorum aula prodibat; et quia regale solium erat Sicilia, factum est ut quicquid nostri predecessores vulgariter protulerunt, sicilianum voc[ar]etur: quod quidem retinemus et nos, nec posteri nostri permutare valebunt.

  197. omo vespa ha detto:

    te ne da la version in aramaico per piaser, per mi xe piu facile.

  198. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    1) Ignorante sara’ tu sorela.

    2) Mi no difendo el nulla cosmico ma gnanca i potenti, i fassisti e gli interventi de speculazion varia su territori dove non vivo. Al tempo stesso non attacco i piccoli gruppi de persone oneste (Claut, i Grillini, i autonomisti Friulani) con scherno.
    Ti si’ e questo te rendi pezo de un comune ignorante.

    3) So perfettamente che esisteva prima de Garibaldi gente che parlava dell’Unita’ d’Italia. Se parlava de Europa Unita za’ nei anni sessanta se xe per quel, ben prima della UE. Ma esisti molti storici contemporanei e non, de ogni latitudine ”italica” che esprimi forti dubbi su questa coscienza nazionale e sui danni prodotti da essa un po’ ovunque. Te trovi una sterminada bibliografia in merito. Inoltre se ne acorzi qualsiasi turista che gabi girado la penisola italica, anca l’irlandese piu’ imbriagon e meno studiado, dele fortissime diferenze che questa ga al suo interno. Quaranta anni fa come oggi. Basta che te fa i tui discorsi con qualche tuo correggionale e i te mandera’ dove te se meriti, dato che in Veneto xe i primi ad esser perplessi su questa unita’.

    Buon 150esimo!

    @ Srecko

    Concordo. Personalmente credo che gli stati nazionali (e l’Italia no xe gnanca un de questi, lo xe solo de nome e non de fato) sia stadi veramente un bruto faldel.

  199. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Ma perche’ mi posti citazioni che non comprendi? Amico, il latino ti e’ ostico come il neerlandese 🙂 🙂 🙂 e lo si vede a miglia di distanza.

    L’idea dell’unita’ d’Italia, dell’Italia una era nelle menti di Mazzini, Garibaldi e Cattaneo (quest’ultimo in realta’ la vedeva piu’ simile a cio’ che, a paole, vorrebbe il Senatur). Di loro e dei loro seguaci: non si tratto’ di un movimento di massa, ma di una elite, di una minoranza. Le loro idee furono rubate da Cavour e dai savoia per fare l’Anschluss

  200. Srečko ha detto:

    flavio gropaiz gropaitz

    Ma da dove deriva il tuo cognome? Dalla parola gropa o groppa? Deve essere proprio cosi’ vosto che hai gli slavi sulla groppa!!!

  201. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ tergestin

    Io non sto dicendo che la “coscienza nazionale italiana” fosse una cosa di comunissima notorietà, né d’altro canto che sia la stessa identica cosa parlare di “nazione” oggi o duemila anni fa.

    Io sto invece sostenendo una cosa nota anche ai sassi: che l’idea di “nazione italiana” è una delle più ANTICHE dell’intera Europa, ed anche una delle più facilmente identificabili geograficamente.

    E tu continui a confondere l’ “unità d’Italia” con l’ “idea” d’Italia, ovverosia l’unità nazionale con la “cosicenza nazionale”.

    Che gli “italiani” fossero una cosa per lo meno “simile” era evidentissimo anche agli altri popoli, in giro per il mondo.

    Un solo esempio: al tempo dei Cavalieri Templari e poi pure dei Cavalieri di Rodi (poi divenuti Cavalieri di Malta), e quindi già nell’anno 1000, i possedimenti dei cavalieri erano suddivisi per “lingue”, e cioè per quelle che loro stessi consideravano delle “unità linguistiche” e di “popolo”. Fra dette lingue, vi era quella “italiana” (le altre erano l’Alvernia, Aragona, Castiglia, Francia, Germania, Inghilterra e Provenza).

    Hai capito come stavano le cose?

    Il fatto poi che vi siano delle “fortissime differenze” fra le varie parti d’Italia, che vorrebbe significare? Niente più di ciò che hai detto: un irlandese ubriacone potrebbe pensare che questo significhi chissà che. Pensa che esistono notevoli differenze anche fra Rovigo e Venezia, e quindi – secondo l’ubriacone – staremmo parlando di due nazioni differenti!

    Se uno invece non beve molto e cerca di documentarsi, trova pane per i suoi denti.

    Luigi (veneziano)

    PS Questo è il Guicciardini, caro il mio ignorantone:

    Io ho deliberato di scrivere le cose accadute alla memoria nostra in Italia, dappoi che l’armi de’ franzesi, chiamate da’ nostri príncipi medesimi, cominciorono con grandissimo movimento a perturbarla: materia, per la varietà e grandezza loro, molto memorabile e piena di atrocissimi accidenti; avendo patito tanti anni Italia tutte quelle calamità con le quali sogliono i miseri mortali, ora per l’ira giusta d’Iddio ora dalla empietà e sceleratezze degli altri uomini, essere vessati. Dalla cognizione de’ quali casi, tanto vari e tanto gravi, potrà ciascuno, e per sé proprio e per bene publico, prendere molti salutiferi documenti onde per innumerabili esempli evidentemente apparirà a quanta instabilità, né altrimenti che uno mare concitato da’ venti, siano sottoposte le cose umane; quanto siano perniciosi, quasi sempre a se stessi ma sempre a’ popoli, i consigli male misurati di coloro che dominano, quando, avendo solamente innanzi agli occhi o errori vani o le cupidità presenti, non si ricordando delle spesse variazioni della fortuna, e convertendo in detrimento altrui la potestà conceduta loro per la salute comune, si fanno, poca prudenza o per troppa ambizione, autori di nuove turbazioni.

    Ma le calamità d’Italia (acciocché io faccia noto quale fusse allora lo stato suo, e insieme le cagioni dalle quali ebbeno l’origine tanti mali) cominciorono con tanto maggiore dispiacere e spavento negli animi degli uomini quanto le cose universali erano allora piú liete e piú felici. Perché manifesto è che, dappoi che lo imperio romano, indebolito principalmente per la mutazione degli antichi costumi, cominciò, già sono piú di mille anni, di quella grandezza a declinare alla quale con maravigliosa virtú e fortuna era salito, non aveva giammai sentito Italia tanta prosperità, né provato stato tanto desiderabile quanto era quello nel quale sicuramente si riposava l’anno della salute cristiana mille quattrocento novanta, e gli anni che a quello e prima e poi furono congiunti. Perché, ridotta tutta in somma pace e tranquillità, coltivata non meno ne’ luoghi piú montuosi e piú sterili che nelle pianure e regioni sue piú fertili, né sottoposta a altro imperio che de’ suoi medesimi, non solo era abbondantissima d’abitatori, di mercatanzie e di ricchezze; ma illustrata sommamente dalla magnificenza di molti príncipi, dallo splendore di molte nobilissime e bellissime città, dalla sedia e maestà della religione, fioriva d’uomini prestantissimi nella amministrazione delle cose publiche, e di ingegni molto nobili in tutte le dottrine e in qualunque arte preclara e industriosa; né priva secondo l’uso di quella età di gloria militare e ornatissima di tante doti, meritamente appresso a tutte le nazioni nome e fama chiarissima riteneva.

  202. Luigi (veneziano) ha detto:

    E questo è il Petrarca:

    Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno
    a le piaghe mortali
    che nel bel corpo tuo sí spesse veggio,
    piacemi almen che ‘ miei sospir’ sian quali
    spera ‘l Tevero et l’Arno,
    e ‘l Po, dove doglioso et grave or seggio.
    Rettor del cielo, io cheggio
    che la pietà che Ti condusse in terra
    Ti volga al Tuo dilecto almo paese.
    Vedi, Segnor cortese,
    di che lievi cagion’ che crudel guerra;
    e i cor’, che ‘ndura et serra
    Marte superbo et fero,
    apri Tu, Padre, e ‘ntenerisci et snoda;
    ivi fa che ‘l Tuo vero,
    qual io mi sia, per la mia lingua s’oda.

    Voi cui Fortuna à posto in mano il freno
    de le belle contrade,
    di che nulla pietà par che vi stringa,
    che fan qui tante pellegrine spade?
    perché ‘l verde terreno
    del barbarico sangue si depinga?
    Vano error vi lusinga:
    poco vedete, et parvi veder molto,
    ché ‘n cor venale amor cercate o fede.
    Qual piú gente possede,
    colui è piú da’ suoi nemici avolto.
    O diluvio raccolto
    di che deserti strani
    per inondar i nostri dolci campi!
    Se da le proprie mani
    questo n’avene, or chi fia che ne scampi?

    Ben provide Natura al nostro stato,
    quando de l’Alpi schermo
    pose fra noi et la tedesca rabbia;
    ma ‘l desir cieco, e ‘ncontr’al suo ben fermo,
    s’è poi tanto ingegnato,
    ch’al corpo sano à procurato scabbia.
    Or dentro ad una gabbia
    fiere selvagge et mansüete gregge
    s’annidan sí che sempre il miglior geme:
    et è questo del seme,
    per piú dolor, del popol senza legge,
    al qual, come si legge,
    Mario aperse sí ‘l fianco,
    che memoria de l’opra ancho non langue,
    quando assetato et stanco
    non piú bevve del fiume acqua che sangue.

    Cesare taccio che per ogni piaggia
    fece l’erbe sanguigne
    di lor vene, ove ‘l nostro ferro mise.
    Or par, non so per che stelle maligne,
    che ‘l cielo in odio n’aggia:
    vostra mercé, cui tanto si commise.
    Vostre voglie divise
    guastan del mondo la piú bella parte.
    Qual colpa, qual giudicio o qual destino
    fastidire il vicino
    povero, et le fortune afflicte et sparte
    perseguire, e ‘n disparte
    cercar gente et gradire,
    che sparga ‘l sangue et venda l’alma a prezzo?
    Io parlo per ver dire,
    non per odio d’altrui, né per disprezzo.

    Né v’accorgete anchor per tante prove
    del bavarico inganno
    ch’alzando il dito colla morte scherza?
    Peggio è lo strazio, al mio parer, che ‘l danno;
    ma ‘l vostro sangue piove
    piú largamente, ch’altr’ira vi sferza.
    Da la matina a terza
    di voi pensate, et vederete come
    tien caro altrui che tien sé cosí vile.
    Latin sangue gentile,
    sgombra da te queste dannose some;
    non far idolo un nome
    vano senza soggetto:
    ché ‘l furor de lassú, gente ritrosa,
    vincerne d’intellecto,
    peccato è nostro, et non natural cosa.

    Non è questo ‘l terren ch’i’ toccai pria?
    Non è questo il mio nido
    ove nudrito fui sí dolcemente?
    Non è questa la patria in ch’io mi fido,
    madre benigna et pia,
    che copre l’un et l’altro mio parente?
    Perdio, questo la mente
    talor vi mova, et con pietà guardate
    le lagrime del popol doloroso,
    che sol da voi riposo
    dopo Dio spera; et pur che voi mostriate
    segno alcun di pietate,
    vertú contra furore
    prenderà l’arme, et fia ‘l combatter corto:
    ché l’antiquo valore
    ne gli italici cor’ non è anchor morto.

    Signor’, mirate come ‘l tempo vola,
    et sí come la vita
    fugge, et la morte n’è sovra le spalle.
    Voi siete or qui; pensate a la partita:
    ché l’alma ignuda et sola
    conven ch’arrive a quel dubbioso calle.
    Al passar questa valle
    piacciavi porre giú l’odio et lo sdegno,
    vènti contrari a la vita serena;
    et quel che ‘n altrui pena
    tempo si spende, in qualche acto piú degno
    o di mano o d’ingegno,
    in qualche bella lode,
    in qualche honesto studio si converta:
    cosí qua giú si gode,
    et la strada del ciel si trova aperta.

    Canzone, io t’ammonisco
    che tua ragion cortesemente dica,
    perché fra gente altera ir ti convene,
    et le voglie son piene
    già de l’usanza pessima et antica,
    del ver sempre nemica.
    Proverai tua ventura
    fra’ magnanimi pochi a chi ‘l ben piace.
    Di’ lor: – Chi m’assicura?
    I’ vo gridando: Pace, pace, pace. –

  203. Srečko ha detto:

    Luigi (DFM)

    SEi un grande: Pahor lo associ a Petrarca, Dante e Guicciardini! Che onore per Boris!!!

  204. Tergestin ha detto:

    Cio’, lo lassemo sbrodolarse ancora un poco visto che xe el 150esimo o ciamemo la guardia medica? Come xe noto ghe xe fortissime differenze tra Rovigo e Venezia, si’, quei xe i problemi de cui parla tutti.
    Incommentabile.

    Se non alto penso che qua dentro la gente inizia a capir con chi gavemo a che far.

  205. omo vespa ha detto:

    altre 300 righe de machiaveli, no? dai, impegnite che te arivi.

  206. matteo ha detto:

    beh tergestin non perquesto i ga dito che bisogna far i italiani, semo rivai?

    srecko
    sulla sicilia si sa che vogliono l’indipendenza, per questo sono a statuto speciale

    nel 43 o 44 non mi ricordo le date ce stato un sollevamento popolare contro l’italia e la guerra, ovvio che è stato sedato con il sangue

  207. matteo ha detto:

    Il 15 maggio del 1946 un decreto reale proclamava l’autonomia siciliana. Due anni dopo (26 febbraio 1948) l’assemblea costituente converte in legge Costituzionale lo Statuto della Sicilia secondo i dettami dell’art. 116 della Costituzione italiana.

    Autonomia Siciliana, Federalismo Fiscale, Alta Corte della Sicilia, sono argomenti che da tempo suscitano dibattito politico, sociale e storico. La “piccola costituzione siciliana” che dovrebbe regolare la vita dell’intera Regione, (dovrebbe), non è mai stata attuata del tutto anzi l’autonomia della Sicilia si riduce ad una carta formalmente legittima che è stata attuata solo per 10 anni (dal 1947 al 1957) e dopo dimenticata.

    Un’autonomia mai applicata o forse mai realmente voluta, soprattutto per ragioni economiche. Per fare un esempio: l’art. 38 del nostro Statuto “prevede fondi da parte dello Stato” da destinare ai lavori pubblici “a titolo di solidarietà nazionale”. Fondi che furono versati per cinque anni, dal 1951 al 1956 e successivamente soppressi, con la conseguenza che molte opere piccole e grandi non vennero più realizzate. La Sicilia non ebbe più quei finanziamenti volti a favorire la progettazione generale di infrastrutture e servizi che avrebbero migliorato le condizioni territoriali regionali, tanto da poter raggiungere il livello di regioni più evolute.

    Stabilire di chi sia la colpa di questa mancata autonomia regionale non è molto difficile, questo probabilmente perché la classe politica siciliana diventò succube di quella romana o forse perché Signora Mafia giocò bene il suo ruolo. L’autonomia siciliana, a livello nazionale fu ostacolata tanto quanto voluta, sia dalla politica di destra che da quella di sinistra. Forse perchè si aveva il timore che la concessione di “autonomia” potesse condurre a un regionalismo quasi federalista in tutta l’Italia?

    Cambiamento, evidentemente, non gradito a molti politici di quell’epoca.

    Uno Statuto, quello siciliano, volto a favorire, l’indipendenza, l’economia regionale ed un proprio ordinamento tributario portando l’isola a sviluppare attività produttive senza più bisogno di elemosinare o dipendere dal governo centrale.

    Dal 1957 il nostro Statuto non è stato più applicato esistendo solo nell’ombra. La Sicilia, dunque, vive continuamente nell’illegalità, remando contro la propria costituzione e spianando il terreno ad una classe dirigenziale (non solo politica) corrotta da gravi forme di clientelismo.

    Dulcis in fundo, a conferma di tutto ciò, la questione legata all’Alta Corte della Sicilia che rappresentava più di tutti il simbolo e l’organo di un’autonomia tradita e rifiutata. L’Alta Corte disciplina dall’art. 24 dello Statuto aveva il compito di “risolvere” i conflitti tra Stato e Regione, ma con un raggio di azione più grande. Era una sorta di “sindacato” di costituzionalità di tutte quelle norme che si devono applicare in Sicilia provenienti da qualunque fonte. L’organo che più di ogni altro tutelava la Sicilia dalle scelte inique ed inopportune è stato soppresso con la sentenza n. 38 del 7 marzo 1957 che dispone così: “La competenza dell’Alta Corte per la Regione Siciliana è stata travolta dalla Costituzione; essa era competenza provvisoria ai sensi della VII disp. trans. della Cost., destinata a scomparire con l’entrata in funzione della Corte Costituzionale”.

    Tale sentenza dichiara l’abbandono della nostra terra e la totale mancanza di difesa, di controllo, di autonomia.

    Il Mezzogiorno ha perso la sua economia e la sua finanza, non ci sono più banche e le filiali più prestigiose sono state assorbite da altre. Come affronteremo il federalismo fiscale, come faremo in questo momento a non chiedere più allo Stato? Teoricamente le risposte ci sono, ma a conti fatti anche la miglior soluzione tecnico-scientifica si schianterà contro una realtà arretrata e corrotta.

    La Sicilia dispone di tutti i mezzi necessari per risolvere i suoi secolari problemi. Istituzionalmente le regole dello Statuto sono fondate e solide, ma ovviamente solo in teoria!
    Voi cosa ne pensate?
    http://lnx.cataniapolitica.it/wordpress/archives/7613

  208. matteo ha detto:

    Santi Correnti : Sicilia, Regione o ” colonia “d’ Italia

    Santi Correnti (Riposto, 1924) è uno storico italiano.Si è dedicato prevalentemente alla Storia della Sicilia, che ha diffuso attraverso le sue 92 opere storiografiche. È stato professore alla Normale di Pisa, direttore dell’Istituto Siciliano di Cultura Regionale e della Rivista Storica Siciliana. Inoltre, è stato professore dal 1970 al 1996 presso l’università di Catania, dove ha creato la cattedra in Storia della Sicilia.
    Santi Correnti non è indipendentista, ma da storico onesto, preparato ed autorevole quale Egli è, i suoi scritti narrano i fatti e la verità storica:

    Come tutti sanno, la Sicilia è diventata “Regione a statuto speciale” il 15 maggio 1946, in altre parole quando l’Italia era ancora un Regno, e non una Repubblica; e il suo decreto istituzionale non fu firmato da un Presidente della Repubblica, bensì dal principe Umberto di Savoia, Luogotenente del Regno d’Italia per il padre Vittorio Emanuele III.

    Questa priorità storica della “Regione Siciliana” è dimostrata proprio dalla sua denominazione, che adoperava l’aggettivo “Siciliana”, mentre tutte le altre regioni italiane vengono contrassegnate dal proprio sostantivo, per questo abbiamo la “Regione Lazio”, la “Regione Puglia”, e così via. Il decreto-legge relativo, approvato il 15 maggio 1946 con la legge n. 455, fu pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” del 10. giugno 1946; e risulta composto da 41 articoli, di cui, purtroppo, i più importanti e i più determinanti, o non sono stati mai applicati, oppure sono caduti nel dimenticatoio, dopo una temporanea applicazione.

    È stupefacente costatare come lo Statuto Regionale Siciliano sia stato progressivamente svuotato di valore e di significato, proprio nelle sue principali prerogative. Infatti:

    1) L’art. 25 prescriveva che, in Sicilia, fossero abolite le province con i loro organi amministrativi; e che al loro posto fossero istituiti i “Liberi Consorzi di Comuni”. Questo articolo non è stato mai applicato e tutto è rimasto come prima.

    2) L’art. 21 disponeva che il Presidente della RS partecipa con rango di Ministro al Consiglio dei Ministri, con voto deliberativo nelle materie che interessano la RS. Questo articolo non è stato mai applicato e quando recentemente il Presidente Giuseppe Provengano tentò di farlo valere, gli furono letteralmente chiuse le porte in faccia.

    3) L’art. 24 prevede l’intervento giuridico di una Alta Corte di Giustizia, per decidere della costituzionalità delle leggi riguardanti la Sicilia ed emanate tanto dallo Stato, quanto dalla Regione stessa. Questa Alta Corte fu Costituita e funzionò per qualche tempo, ma poi scomparve senza lasciare traccia.

    4) L’art. 31 disponeva che il Presidente della Regione Siciliana fosse il “Capo della Polizia di Stato nell’ambito della Regione”, con il diritto di decidere la rimozione dei funzionari di polizia in Sicilia o il loro trasferimento fuori della Sicilia, ma questo articolo non è stato mai applicato,

    5) L’art. 38 dispone che lo Stato “verserà annualmente alla Regione Siciliana, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegarsi in lavori pubblici. Questo articolo funzionò per qualche tempo; poi, non se ne è saputo più nulla.

    6) L’art. 40 dispone l’istituzione per il Banco di Sicilia di Palermo, di una “Cassa di Compensazione”, allo scopo di destinare ai bisogni della Regione Siciliana le valute estere, provenienti dalle esportazioni siciliane, dalle rimesse degli emigranti, dal turismo e dal ricavo dei noli di navi iscritte bei compartimenti siciliani. Questo articolo non è stato mai applicato. Come si vede, nessuno degli articoli, veramente determinante per lo sviluppo e per la vita stessa della RS risulta oggi applicato e lo Statuto Regionale risulta quindi svuotato di reale efficacia, degradandosi ad inutile e derisorio “pezzo di carta”.

    Ma c’è di più. Nel suo oltre mezzo secolo di vita, dal 1946 ad oggi; la “Regione Siciliana a statuto speciale” non è riuscita:

    – A completare l’autostrada A 20 (Palermo Messina), che da oltre trent’anni è interrotta nel notevole tratto che va da Sant’Agata di Militello (Messina) a Cefalù (Palermo), con gravi disagi per il turismo e per i trasporti.

    – A far funzionare il “Casinò di Taormina”, autentico polmone per il turismo e per l’economia siciliana, che è stato chiuso “per ragioni morali, dato che si trattava di gioco d’azzardo”, mentre in Italia funzionano allegramente ben cinque Casinò: due a Venezia ed uno ciascuno a Sanremo, a Saint Vincent e a Campione d’Italia.

    – A garantire l’attività autonoma degli istituti bancari siciliani, che sono stati tutti accorpati, e cioè assorbiti da istituti bancari del Nord (anche piccole banche locali, anche la Banca del Monte S. Agata” di Catania, o la “Cassa di San Giacomo” di Caltagirone, o la “Banca Santa Venera” di Acireale, sono diventate tutte filiali del “Credito Valtellinese”. (Se fosse avvenuto il contrario, ci potete scommettere che si sarebbe parlato di “mafia”.)

    – Ad assicurare alla Sicilia, che produce e raffina il 70 % della benzina italiana, i privilegi fiscali di cui, in questo campo, gode la Val d’Aosta, che di petrolio non ne produce, né ne raffina nemmeno una goccia e lascia volentieri l’inquinamento alla Sicilia.

    – A creare una “coscienza regionale” in Sicilia, perché la Sicilia è l’unica regione “a statuto speciale” a non avere nelle sue scuole elementari e medie un insegnamento di “Cultura Regionale “ e vale a dire storia, economia, geografia, letteratura e folklore regionali, che invece esiste, e dal 1958, dalla terza elementare alla terza media nelle altre quattro regioni “a statuto speciale”, e cioè in Sardegna, in Val d’Aosta, in Trentino-Alto Adige e in Friuli-Venezia Giulia.(…) Da quanto ho sopra specificamente documentato, è sorta in me la convinzione che la Sicilia non è affatto una regione, ma soltanto una colonia d’Italia e sarò lieto di essere smentito. >>
    http://messinesitudine.blogspot.com/2009/08/santi-correnti-sicilia-regione-o.html

    articolo molto interessante

  209. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ omo vespa

    Anche tu sai che pure Machiavelli ha parlato dell’Italia? Bon: almeno non sono l’unico, qua dentro.

    Riguardo al resto: viviamo in Europa e dovremmo guardare ai nostri tratti comuni e unificanti, ma vedo che molti, moltissimi hanno una tal fottuta paura di lasciarsi alle spalle il proprio orticello di piccole certezze – ritenendosi da esso protetto – che non si accorgono nemmeno di ripetere paro paro – fatte le debite differenze – le stesse litanie bossiane: un uomo che ha il medioevo nel cervello, affastellato in allegro disordine con migliaia di altre carabattole.

    Complimenti!

    L.

  210. Redazione ha detto:

    La discussione è off-topic da tempo.
    Se non ci sono altri commenti sul tema, la chiudiamo.

  211. Srečko ha detto:

    ERa tempo!

  212. ufo ha detto:

    Ed io che volevo postare tutto quanto il “Krst pri Savici” del Prešeren per bilanciare (o per alzare il livello, sto Petrarca mi sembra più vacuo di quanto ricordassi…).

    “L’Italia è un espressione geografica”. Indovina chi l’ha detto e, sopratutto, quando? Suggerimento: non era Alarico… Poi dall’altra sponda un tale gli risponde “fatta l’Italia bisogna fare gli italiani”, e nella fretta deve aver usato la ricetta dello strudel di carrube, visti i risultati.

    In altre parole: tra il concedere il “civis romanus sum” agli ex-nemici sconfitti ed occupati (per sentirsi meno minoritari nell’ambito dell’impero) e chiamare questo “coscienza nazionale italiana” c’è di mezzo il Mare nostrum.

  213. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo

    Ma anche tu: hai letto ciò che ho scritto o no?

    Se uno pensa alla “coscienza nazionale” degli stati nazionali ottocenteschi e novecenteschi, nulla quaestio.

    Se invece si considerano le cose che ho scritto, allora la conclusione non può che esser quella da me indicata: l’ “espressione geografica” denominata “Italia” è una delle prime a nascere nella storia europea.

    La “coscienza nazionale” italiana, e cioè l’idea di esser parte di un popolo per lo meno simile, è lo stesso una delle prime a sorgere nella storia europea.

    Lungo tutta la storia successiva a Gesù Cristo, abbiamo decine di migliaia di citazioni di “Italia” e di “italiani” da parte sia di abitanti della penisola, che da parte di stranieri.

    I documenti della Serenissima, quelli dei Medici, le carte dei regni del Sud, quelle della Chiesa Cattolica: in ognuna di queste serie documentarie trovi delle espressioni dirette e precise: tutti questi dicevano d’essere “italiani” e di far parte dell’ “Italia”.

    Ciò – e lo ripeto per l’ennesima volta – non ha nulla a che fare con la creazione di uno stato nazionale unitario. Se per ipotesi non esistesse la Repubblica Italiana – o se per ipotesi la stessa Repubblica Italiana cessasse di esistere in futuro – la cosa non avrebbe nessuna influenza sul “concetto” di “Italia” o di “popolo italiano”.

    Discutendo con sloveni e croati, mi sono reso conto da tempo che loro tendono a sovrapporre la loro storia nazionale – e cioè il “modo” in cui essi sono divenuti popolo, nazione e poi Stato indipendente – a quella di altri popoli: è difficile per loro credere che il “popolo tedesco” sia nato – come concetto – oltre mille anni PRIMA della nascita del “Reich tedesco”, così com’è difficile per loro credere che il concetto di “popolo italiano” sia uno dei più antichi in Europa.

    Poi ci sono quelli che reputano il semplice “raccontare” una cosa del genere come segno di chissà che irredentismo o addirittura fascismo. Ebbene: farebbero meglio a leggere un filino di più, ed a parlare un filino di meno.

    L.

    PS Petrarca “vacuo”? Anche questa ci tocca sentire, da parte di questo po-po’ di consesso di Illuminati…

  214. dimaco ha detto:

    Petrarca vacuo, forse non tanto compta in aria sta cosa, anche perchè se paragonato d altripoeti italiani potrebbe essere una cosa vera.
    Io definirei vacuo d’annunzio, anzi lo definirei inutile, vuoto e piuttosto banale.

    In fondo pahor ha espresso una sua posizione personale, una sua opinione nello stesso modo come lo fanno cerrti politici italiani nei confronti delle varie etnie che permeano il tessuto sociale italiano odierno. vorrei che ricordaste le parole di calderoli (ministro) borghezio(deputato europeo italiano) o dei vari bossi ecc. che non sono certo prolifici di dichiarazioni all’acqua di rose, ma rasentano il razzismo più becero e l’intolleranza più feroce. Non mi pare chela dichiarazione di pahor fosse di questo tipo.

  215. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ragazzi, ci sono alcune cose che oggettivamente NON possono essere dette. Una fra esse, è non capire il Petrarca.

    Il quale è universalmente noto per essere uno dei massimi poeti della storia del genere umano. Uno dei personaggi di snodo dell’intera storia dell’occidente europeo. Punto e a capo.

    Tornando a Pahor, egli presenta a grado molto alto una delle tipiche “paranoie” slovene, e cioè quelle della perdita della propria identità nazionale. “Paranoia” che – come tutto questo tipo di “paranoie” – ha anche una sua spiegazione storica.

    Cionondimeno, se invece di chiamarsi “Pahor” si fosse chiamato “Mario Rossi” e avesse detto la stessa cosa in riferimento ad un sindaco di colore italiano, ebbene: sarebbe stato ipso facto assimilato proprio ai Borghezio, ai Calderoli, ai Bossi etc. etc.

    Non è che l’essere un grande scrittore renda immuni dal razzismo. Céline è là a ricordarcelo…

    L.

  216. asem ha detto:

    offtopic?
    non credo proprio, oggi ho letto che lo stesso BP ha detto che si era scagliato contro la “ideologija jugoslovanskega internacionalizma”………e che perciò seguono tutte queste critiche strumentali…….., pertanto il TITOISMO è alla base dell’articolo dove c’è anche la frase incriminata….ma il contesto è quello……pertanto reputo che non siamo offtopic, tranne……

  217. asem ha detto:

    il fatto è che i media hanno voluto dare una lettura dell’elezione di bossman completamente distorta, mentre BP fa intendere che bossman è stato eletto solo perchè un nostalgico del comunismo di tito e della sua figura, ….e su questo gli do pienamente ragione…..ma chi non conosce i balcani non può capire

  218. matteo ha detto:

    asem come fai a conoscerli bene?

  219. matteo ha detto:

    Perché io, giovane triestino, sono contro il bilinguismo e la maggiore tutela dello sloveno e degli sloveni nel Friuli Venezia Giulia.

    Perché si è intrapresa una direzione ANTI EUROPEA, volendo accentuare le differenze anziché smorzarle, volendo evidenziare le situazioni particolari anziché cercare un respiro più ampio, volendo creare ulteriori divisioni, dove ormai da anni non ve ne erano più.

    Perché NON SI VUOLE GUARDARE AL FUTURO, premiando chi parla lo sloveno (lingua parlata da, a mala pena, 2 milioni di persone) e non chi parla l’inglese (lingua parlata in tutto il mondo). Non voglio che mia figlia debba scegliere se studiare inglese o sloveno per garantirsi un futuro: deve scegliere l’inglese, sapendo che ne avrà solo da guadagnare, e non, per questa scelta, porte chiuse in faccia.

    Perché è ANTI STORICA: nella Trieste Mitteleuropea, centro e aggregatore di decine di culture diverse, di popoli e migrazioni si è sempre e solo parlato italiano. Friulani, carnici, serbi, ebrei, tedeschi, austriaci, ungheresi, pugliesi, croati, dalmati, istriani si sono ritrovati all’ombra di San Giusto uniti dalla lingua italiana e, con il passare dalle generazioni, dall’identità nazionale italiana.

    Perché si vanno a riaprire DIVISIONI dove ormai c’e’ riappacificazione, dove le cicatrici della storia erano ormai chiuse, dove anche l’ideologia stava per essere sepolta dalla verità.

    Perché si va a creare una CASTA DI PRIVILEGIATI, coloro che, nati da famiglia bilingue, avranno il posto di lavoro assicurato, avranno accesso privilegiato ai concorsi pubblici, avranno un occhio di riguardo nei rapporti con la pubblica amministrazione.

    Perché voglio che venga PREMIATO CHI SE LO MERITA e non chi ha avuto la “fortuna” di nascere in una famiglia bilingue. Che venga assunto nella pubblica amministrazione chi parla inglese o cinese o arabo o russo, chi possa portare valore aggiunto al turismo, al commercio o ai rapporti con il resto del mondo.

    Perché sono certo che questa legge, come tutte le leggi che creano sovrastrutture, porterà principalmente a SPRECHI DI SOLDI PUBBLICI, in una situazione economica dove le risorse devono essere impiegate meglio: per eliminare situazioni di povertà o disagio, per garantire servizi minimi a tutti e non per premiare una comunità già ricca e protetta come quella degli sloveni.

    Perché la MALAFEDE di chi sta operando per il bilinguismo è provata dal fatto che si vuole introdurre lo sloveno anche in zone della Regione dove si parla sì un dialetto slavo, ma che nulla ha a che vedere con lo sloveno. E che sono gli stessi abitanti di queste zone a protestare, per la paura di perdere anche la loro peculiarità a favore di una lingua straniera e sconosciuta.
    http://www.leganazionale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=69:8-buone-ragioni-per-dire-no-al-bilinguismo&catid=53:bilinguismo&Itemid=77

  220. asem ha detto:

    pertanto ribadisco che bossamn è soltanto il fantoccio dell’SD slovena e niente più….è come tale va capito…….

  221. matteo ha detto:

    bom vabbe e allora? non so che ti freg della politica slovena, a me nonf rega nulla, mi interesso diq uella italiana dato che devo votare qua, capisco anche che la tipica paranoia è anche italiana, come si vede, capisco anche che la vecchia nomenclatura destra e sinistra non è scomparsa, capisco che la politica italiana è piu incasinata di quella slovena, detto questo ma che te frega de la politica slovena e sapere chi è chi e chi è cosa?

    ancora rido per la tipica paranoia slovena

  222. matteo ha detto:

    Varcata la soglia del Terzo Millennio, in cui i nostri giovani dovranno conoscere perfettamente l’inglese per navigare su internet, per aggiornarsi e studiare, ma non vi pare una perdita di tempo attardarsi in queste rivendicazioni politiche per una lingua usata da meno di due milioni di persone al mondo? Credete davvero che i goriziani che parlano anche lo sloveno non sappiano che “Via” significa “Ulica”? Allora perché è necessario giungere a queste provocazioni? A chi giovano?
    http://www.leganazionale.it/gorizia/consegue.htm

  223. Tergestin ha detto:

    Chi amministra a Trieste e Gorizia xe i politici italiani, non sloveni. Per tanto se i politici sloveni fa monade, ai Triestini e Goriziani de ogni etnia pol seccarghe ma i se incavola giustamente de piu’ per le cialtronerie fatte dai loro amministratori che rappresenta lo stato che li amministra.

    Questo me par lampante, ovvio, naturale.
    Altri preferissi nasconder inveze le scovaze de casa propria soto al tapedo e dir ”Eh te ga visto? Anca lori xe cussi’ e coli’!”.
    Per certa gente do’ torti fa una ragion.

    Modi diferenti de ragionar. Basta veder come i soliti reazionari piu’ o meno estremisti con ‘sta sparada de Pahor i ga stappado lo champagne e i xe corsi qua in tutto el loro onanismo.

  224. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ tergestin

    Perché ti ripeti come un disco rotto?

    L.

  225. rajc ha detto:

    pahor non ha detto nulla di razzista, ha solamente esposto il suo punto di vista sul concetto di stato/nazione. d’altra parte, nemmeno la merkel e’ razzista solamente perche’ ha dichiarato fallito l’esperimento multiculti.

    se pahor ritiene che l’identita nazionale slovena debba essere quella forgiata dalla resistenza allo straniero di cui e’ piena la letteratura slovena, ha tutto il diritto di ritenerlo, con buona pace dei vari pain in the ass razzistoidi confusionari e confusi come i luiđi&co…

    per constatare l’esistenza di una coscienza nazionale non basta affermare che un qualche esponente dell’intelligenzia di una nazione ha partorito qualche verso. la coscienza nazionale e’ sostanzialmente una condivisione di miti, cosa che in italia era assente fino all’ottocento inoltrato. tanto che l’unita fu una mezza strage.
    del resto e’ un po difficile credere che la coscienza nazionale italiana abbia segretamente sofferto sotto la serenissima coscienza repubblicana di venezia per mille anni. non c’era bisogno di aspettare gli assetti geopolitici favorevoli e l’ok di un napoleone terzo di turno per dar sfogo al Grande sogno covato sotto la cenere…..

    quelli di raixe venete saranno sicuramete d’accordo….

  226. Luigi (veneziano) ha detto:

    Wow! Nessuno m’aveva mai chiamato “pain in the ass razzistoide confusionario e confuso”.

    Ma nonostante sia un’espressione totalmente idiota, è un onore per me che me l’abbia rivolta uno come rajc: il rumore di unghie sul vetro che traspare dal suo ultimo intervento è assolutamente fantastico, e dimostra come sia prefettamente impossibile – per certuni – fare un semplice due più due, quando di mezzo c’è il “Blut und Boden”.

    Uno dice che è un peccato avere un sindaco nero, aggiunge che questo sindaco nero è uno straniero e che sarebbe stato meglio perfino avere un italiano sindaco di Pirano, invece di questo nero straniero. Aggiunge infine che lui è preoccupato per la mancanza di “nerbo” dello spirito nazionale dei suoi compatrioti, piazzando come ciliegina sulla torta l’idea per cui che questo sindaco nero è il segno di un’apertura ad un concetto di internazionalismo che già altre volte è stato dannoso per la storia della sua gente.

    Ebbene: queste non sarebbero espressioni razziste: nooooooo! Ma che dici! Sono incidentalmente simili a certune dichiarazioni naziste nei confronti degli ebrei “cosmopoliti”, ma non sono razziste, noooooo!

    Per uno come rajc – evidentemente – se venisse fuori un novello Brasilliach lubianese a sparare le sue cazzate, dovrebbe in qualche modo esser “capito”. Triplo salto mortale logico con avvitamento, senza rete e gran panzata finale.

    Tutta la menata finale sulle sofferenze della cosicenza nazionale italiana sotto la Serenissima, sono talmente risibili da sembrare perfino delle espressioni di puro panico intellettuale di chi per la prima volta nella sua vita deve confrontarsi con concetti troppo grandi per lui.

    L.

  227. ufo ha detto:

    Quanti giri di parole pur di poter dare del razzista al Boris…

    Toh, guarda cos’ho trovato in giro per la rete: una “coscienza nazionale“. Ma questi ti battono, Luigi – incominciano la solfa a partire dal 1000 a.C. con la “comune origine etnica osca“.

  228. Luigi (veneziano) ha detto:

    Egregio professore, come avrà forse notato, io non ho dato del razzista al Sommo Vate, bensì ho semplicemente rilevato alcune sue espressioni oggettivamente razziste.

    Se dopo lei od altri suoi esimi colleghi dell’AAF (Accademia dell’Aria Fritta) intendono ritenere codeste espressioni niente di più d’un moto di spirito o giù di lì, la cosa – mi consenta – non assume rilevanza alcuna.

    Apprezzo invece il suo tentativo d’elevar la qualità della discussione, ravanando nelle fogne internettiane un divertente chiacchiericcio di fondo: non ho dubbi che lì – all’AAF – forbirebbero aghi da balia a milioni, con tali amenità.

    Gli è però che con le persone come me – avvezze a far di conto in qualunque campo con le semplici quattro operazioni – tali discorsi non attecchiscono.

    Ritenti, pertanto: lei può far senz’altro di meglio.

    Mi segno distintamente suo.

    L.

  229. rajc ha detto:

    la questione sollevata da pahor e’ interessante, perche’ (involontariamente?) evidenzia i limiti di una concezione dell’identita nazionale ottocentesca. per fare solo un esempio, oggi >>l’identita’ slovena<< e' contaminata da almeno una lingua straniera. ogni sloveno ne parla almeno una correntemente rispetto a solo 50 anni fa. lui stesso ne parla almeno tre. a kranj ci sono sloveni di vecchia generazioneche parlano tedesco, di nuova che parlano inglese o serbocroato correntemente. come si manifesta o definisce un identita' nazionale in un contesto di questo tipo?
    quanto ha lui in comune con un abitante di ptuj? la stessa cosa vale per gli sloveni d'oltreconfine. sarebbe interessante per me conoscere la loro esperienza/opinione.

    (luiđi sei pregato di astenerti, non hai nulla di interessante da dire su questo argomento. resta nell'ambito "cifre e statistiche", fidati, dammi retta, che sembri pure adulto.)

  230. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dopo centinaia e centinaia di post, finalmente rajc riesce a partorire una cosa decente!

    Certo: ritenere l’identità slovena “contaminata” dalle lingue straniere è una cosa che fa sorridere.

    Se pensiamo poi – per esempio – all’identità nazionale irlandese, e cioè a una nazione che parla – in netta prevalenza – una lingua straniera, allora potremmo concludere che un’identità nazionale potrebbe sopravvivere perfino alla sparizione parziale della sua lingua!

    Ma il discorso è indubbiamente complesso. Possono aiutare in tal senso gli studi relativi alla situazione identitario-linguistica della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia.

    Pahor ritiene poi che l’Italia punti a italianizzare l’Istria, al che Franco Juri gli ha risposto che l’Istria è (anche) “italiana” da duemila anni, e che quindi non ha nessun bisogno di essere “italianizzata”. Ma – si sa – anche Juri potrebbe diventare un fascio-irredentista e perfino onanista, per certuni qua dentro…

    L.

  231. ufo ha detto:

    Rajc, stai andando in una direzione bislacca. Sono solo gli italianissimi di Trieste che considerano il non sapere la lingua del vicino una parte fondante della loro identità (anche per carenza di altre basi).

    Personalmente non vedo come il fatto di parlare a livello dignitoso italiano e inglese (più un paio di altre lingue a vari livelli di loquacità) possa in qualsiasi modo essere una “contaminazione” o qualsiasi altro giudizio dalle connotazioni negative. Io considero l’essere poliglotta una grazia ricevuta ed un arrichimento culturale, e lo stesso si può dire della maggior parte delle persone che conosco. E ci mancherebbe altro.

    Assumere che la conoscenza di lingue diverse porti ad un identità ambigua è dimostrabilmente errato, basta dare un’occhiata a quanto successo nel “secolo breve” nel Litorale: si può affermare con certezza che il 100% di quanti si sono battuti per il diritto di parlare a testa alta la propria lingua madre ne conoscevano quantomeno un altra ancora, grazie all’occupatore che ha pensato bene di imporre a forza il proprio idioma. Chiunque avesse 20 anni nel 1940 non ha avuto neanche un’ora di istruzione nella propria lingua – compreso l’intero IX. Korpus – ma qualsiasi fossero i loro problemi, la crisi d’identità non era certo tra questi.

    Per tornare ai tempi odierni, anch’io come tutti ho dei parenti appena oltreconfine. Tra questi una pronipote (si dice così?) che frequenta le elementari studiando sloveno, italiano, inglese e francese. Dici che dovrei considerarla meno compatriota?

    Gigi, gia che c’ero ho notato anche altro: quando riccorri all’eloquire fiorito è perché sei a corto di argomenti. Tu te ne sei accorto? Noialtri si, tutti quanti. Colgo l’occasione per porgerLe i miei più distinti saluti e auguri di buon viaggio.

  232. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo

    Apprezzo questo tuo ultimo intervento. Non capisco la chiusa: che pretendevi: che commentassi un articolo apparso in un blog d’infimo ordine? E perché non la chiacchiera della tua portinaia (con tutto il rispetto per la portinaia)?

    Ho citato una decina di storici, una serie di documenti o serie archivistiche, un paio dei maggiori poeti/scrittori/storici/pensatori italiani di tutti i tempi, che pretendi ancora? Che altre argomentazioni vuoi sentire?

    Di che parli, di grazia? Della lunga sequela di parole in libertà che si leggono qui, scritte da certuni che magari non hanno mai letto un libro in croce?

    E poi: perché buon viaggio?

    L.

  233. ufo ha detto:

    Non ti sei accorto che ti avevo mandato a quel paese? 🙂

  234. Luigi (veneziano) ha detto:

    Un ufo manda me a “quel paese”?

    Io do agli altri degli ignoranti quando sono ignoranti, tu continua pure a mandarmi a quel paese.

    Nema problema, as usual.

    L.

    PS Una volta parleremo anche della nascita dell’idea di “Slovenia”, quando i brutti e cattivi erano i germanofoni…

  235. rajc ha detto:

    ufo, sgombriamo subito il campo da equivoci.la parola contaminazione ha una accezione positiva quando si parla di “contaminazioni di idee”, ma subito una negativa se la si associa alla lingua. perche’?…

    comunque non e’ importante. l’importante e’ che la conoscenza di una lingua e’ di fatto una contaminazione di idee.

    la questione per me interessante e’ che cosa forma l’identita’ nazionale? cosa diversa dalla coscienza nazionale, concetto molto piu’ irrazionale ed astratto.

    quali sono oggi i fattori che fanno dire ad un individuo essere per es. sloveno? e che cosa vuol dire essere oggi uno sloveno(o italiano, eschimese…) rispetto a 50 anni fa?

    riguardo all’ambiguita’ identitaria ed il secolo breve, hai ragione; l’esperienza del secolo breve stabilisce inequivocabilmente la differenza tra un bilingusmo associabile ad una qualche coercizione o frutto di essa, ed un bi o plurilinguismo frutto della “persuasione” /eredita'(ovviamente pahor ha in mente dinamiche e processi derivanti dalla seconda variante).

    quindi il punot non e’ considerare la tua pronipote piu’ o meno “compatriota”, ma sapere come e cosa si considera lei e il perche'(so che non e’ cosi scontato…). questo mi interessa.

    e visto che questo oggi e’ un fenomeno di massa esteso a tutto il globo ed accelerato dalle moderne tecnologie e’ qui che si aprono prote completamente diverse e nuove sul versante identita’.

    quando scrivi che e’ dimostrabilmente errato che conoscere due lingue porti ad un identita’ ambigua, sbagli, e non perche’ ne dai un aaccezione negativa;), ma perche’ siamo gia’ in un mondo di identita’ mutanti per questo motivo(o ambigue, se preferisci…)

  236. effebi ha detto:

    “Intervista choc a Boris Pahor”

    intevista choc !?
    chocchini…. 🙂

  237. ufo ha detto:

    Divertente l’associazione mentale che fai tra il “quel paese” e la Slovenia… a me capita di fare lo stesso tra il “paese dei ballocchi” e la patria di Collodi.

    E per forza che i cattivi nel 19° secolo erano i germanofoni. Gli italiani stavano in Italia e nessuno aveva particolare motivo di curarsene.

  238. effebi ha detto:

    però bravi… arrivare a 240 senza essere “chiusi” da redazione (che pure ha minacciato…) pur andando abbondantemente OT(esuli ? irredentismo italiano ? ma l’argomento non era pahor e il suo “razzismo” !?)

    vabbò… ma non mi stupisco. non mi stupisco di quello che ha detto pahor ( e come potrei, è da parecchio che vado dicendo che il vecchietto non è quell’anima pia che alcuni si son messi in testa che lui sia )

    quindi sul contenuto della dichiarazione non ho nulla da chiedermi o da chiedere, mentre…

    sull’intervista in se avrei qualche curiosità:
    -come mai ora ? (dopo lo successo memorabile di necropoli a trieste, lubiana…?! dopo l’abbraccio con la sua città !?)

    -a chi e a cosa serve quell’intervista !? e chi l’ha organizzata !?

    dai, che arrivamo a 500…. 🙂

  239. effebi ha detto:

    (il successo, ovviamente)
    colgo l’occasione per quotare un citato quotidiano nazionale italiano:
    “L’operazio­ne di trasformare un naziona­lista in icona militante di sini­stra non è molto ben riuscita”. 🙂
    ma, come spesso accade, abbiamo dovuto attendere che se lo “smontassero in casa”…

    ecco sull’operazione “smontaggio in casa” (su questa “estemporanea” intervista domacia) mi sorgono molti dubbi e interrogativi…

  240. ufo ha detto:

    Interrompiamo l’interessante chiacchierata per un breve notiziario: i lettori del quotidiano Delo hanno votato il personaggio dell’anno, e guarda caso il personaggio risponde al nome di Boris Pahor.

    Per voi link all’intervista e al filmato del discorso in occasione della premiazione.

    Fine dell’interruzione – potete proseguire verso quota 300.

  241. umberto ha detto:

    Ho sentito l’intervista “chiarificatrice” di Pahor alla tv slovena, e’ proprio vero che quasi sempre “il tapon xe’ pezo del buso”, e mi sa proprio che non e’ colpa degli anni, ma di un’idea razzista ben conficcata nella sua mente.

  242. pierovis'ciada ha detto:

    245- quindi si possono estendere le critiche a pahor, fin qui raccolte, anche a tutti quei lettori del delo (la maggioranza) che lo hanno votato !?

  243. pierovis'ciada ha detto:

    245- o forsi i lettori gaveva votado prima del intervista su bossman (se spera…)

  244. Srečko ha detto:

    pierofis’ciada

    I lettori hanno in gran parte votato prima dell’uscita e comunque il voto non e’ dato sulla base dell’ultima dichiarazione, ma del suo lavoro di una vita.

    Voglio dire: io disapprovo la sua dichiarazione, ma comunque BP rimane una personalita’ di alto livello. Anche lui puo0 sbagliare!

  245. effedici (FDC) ha detto:

    Che tristezza la dichiarazione di Pahor. Chi parla di ‘coscienza nazionale’ è un nazionalista. Aveva ragione EFFEBI su Pahor

  246. pierovis'ciada ha detto:

    249 – ma cerrrrrrrrrrto srrrrrrrečko….
    anche lu (poverino povereto) pol sbagliar…
    ga sbagliado anche la data del rogo del narodni (e non de poco) 🙂

    si, resta sempre una presonalità de alto livello… de sbaglio.

  247. Srečko ha detto:

    FDC

    NOn ti sembra che un uomo debba essere giudicato per le sue opere complessivamente, non per un suo errore.

  248. effedici (FDC) ha detto:

    Srecko, parlare di COSCIENZA NAZIONALE non è un mero errore. È un modo di pensare. Uguale a quello di Menia. Ad esempio

  249. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Smettero’ de ripeter sempre le stesse risposte quando cambiera’ i quesiti. Usa la tua ineffabile logica.

    @ Resto dela mularia qua dentro

    Gave’ visto? Desso che xe riva’ anca Istraman, i ghe campera’ sora ‘sta sparada del vecio Boris per chissa’ quanto.
    Pahor no podeva farghe un regalo de bone feste piu’ bel a certi signori.

  250. pierovis'ciada ha detto:

    si, gavemo visto… 🙂 (no ne sfugi niente, tergestin, no preocuparte…)

    Più bel regalo “Mr. P.” no podeva impachetar…

    anzi, me par che i lo ga impachetato per lui…

    chissà chi e chissà perchè !?
    tergestin, ti che te sa tuto de ste robe tergestine, cossa te par !? come mai !? …xe sta un caso !? 🙂
    un sbaglio de pahor ? del giornalista ? una svista del giornal ? …o dei “soliti certi signori” ?

  251. pierovis'ciada ha detto:

    “56 matteo29 dicembre 2010, 14:15cmq chiedo una cosa che non ho letto da nessuna parte
    le associazioni degli esuli cosa ne pensano di bossman?”

    ecote acontendado mateo (po magari te me spieghi cossa che centra in sta vigneta i esuli…mah !) però eco qua, el parer de el presidente dela più GRANDA de tute le asociazioni:

    30 dic – Toth: Bossman a Pirano è lezione di civiltà
    L’elezione di Peter Bossman a Sindaco di Pirano è un fatto tanto significativo quanto positivo. Non dimostra affatto una scarsa coscienza nazionale degli sloveni dell’Istria settentrionale, ma rappresenta la naturale evoluzione dell’Europa di domani, che troverà negli immigrati, soprattutto africani dei paesi sub-sahariani – che si stanno dimostrando i più aperti all’integrazione – una nuova linfa vitale capace di rinnovare le nostre società.

    Penso che la gente sia stanca di contrapposizioni stantìe ereditate dal passato e preferisca uomini nuovi, onesti e positivi, che che su queste contrapposizioni non perdono altro tempo e sanno guardare avanti. Bossman si considera sloveno e istriano. E come tale merita di essere trattato e valutato. L’elettorato piranese ci ha dato una grande lezione di civiltà.

    On. Lucio Toth, Presidente nazionale ANVGD

  252. Flores ha detto:

    …e scusè se me permeto un commento mno alato ma pur sempre accettabile. Vivemo un tempo in cui l’immagine ga el suo peso determinante.
    Obama qualche volta capèla , ma col suo aspetto talmente accattivante, che co’ l’ va darghe virili pacche sulla spalla ai marines ch’el par un de lori el popolo ga un soprassalto de orgoglio e ale babe che se impiza i ormoni…
    Cari mii,anche l’ocio ormai reclama la sua parte e doctor Bossman tra le altre qualità ga dala sua anche la bela presenza…con bona pase de doctor Pahor!

  253. Luigi (veneziano) ha detto:

    Volendo un po’ ampliare il discorso, credo si possa affermare che il bislacco intervento di Pahor potrebbe essere perfettamente integrabile nel solco della storia slovena.

    A differenza di altre storie nazionali europee, l’identità nazionale slovena si è imposta in forte antagonismo ad altre identità nazionali – soprattutto quella tedesca, ma anche quella italiana – che ne hanno per lungo tempo messo in dubbio perfino l’esistenza o la sopravvivenza. Le politiche espansive austrotedesche e italiane verso territori abitati anche o in prevalenza da sloveni, sono state vissute (e in parte erano) come un diretto tentativo di genocidio, culminato col tragico periodo della divisione della Slovenia fra l’Italia e il Terzo Reich e la sparizione del paese dalle carte geografiche.

    Gli sloveni quindi si sono dovuti far spazio anche a spallate, e come in tutte le storie di questo tipo un po’ le hanno prese, ma un po’ le hanno anche date: nel 1918 gli sloveni hanno cercato di prendersi l’intera Carinzia, con una serie di scontri armati con gruppi di tedeschi autocostituitisi in milizie territoriali. Scontri del genere – fra tedeschi ed altri gruppi etnici – si svilupparono in varie zone dell’Europa, tanto che nei paesi Baltici diedero luogo a lunghi anni di guerre, atti terroristici, centinaia di trucidazioni di vario tipo e una situazione di perenne instabilità che fu una delle cause – e non l’ultima – della vera e propria ossessione del regime hitleriano verso l’Est europeo.

    Lo stesso periodo jugoslavo è stato riletto anche come un tentativo pan-serbo di massificare il paese, eliminando le etnie minori, proprio come quella slovena.

    Morale della favola: gli sloveni hanno – a differenza di altri popoli che presentano dei numeri più ampi – una sorta di “timore” che la storia si possa ripetere.

    Questo è il substrato, sul quale si può abbattere un “pericolo” molto più “subdolo” (nel senso che dirò dopo): l’ingresso nello spazio economico-politico dell’UE porterà anche la Slovenia a divenire luogo di immigrazione da altri paesi, e di fronte a questa immigrazione dei paesi con le spalle enormemente più larghe – come la Germania – si stanno ponendo delle domande: com’è possibile che ampie fette di immigrati non si vogliano integrare?

    La Germania, che ha oltre il 10% della sua popolazione formata da immigrati non-tedeschi.

    I numeri della Slovenia ci dicono (2002) che sul territorio della Repubblica vivono 39.359 non-sloveni, ma di questi la parte nettamente maggioritaria è costituita da ex “fratelli” jugoslavi: bosniaci, croati, serbi, macedoni, kosovari. Ciò significa che la Slovenia non ha ancora conosciuto quasi per nulla l’immigrazione nordafricana o asiatica, e quindi non s’è ancora dovuta incontrare/scontrare in modo “importante” con quel tipo di problematiche anche culturali che altri paesi hanno già affrontato.

    Che accadrà quando in Slovenia vivranno dai 150 ai 200.000 stranieri, di cui almeno una metà con la pelle d’un altro colore e assai probabilmente d’un’altra religione?

    In altri paesi – come l’Italia – l’immigrazione è stata cavalcata da movimenti xenofobi come la Lega Nord, tanto da divenire un suo vero cavallo di battaglia. In tali casi, l’importante è parlare alla “pancia” dell’elettore, secondo uno schema noto ai sociologi prima ancora che ai politologi, con tutto ciò che ne consegue: appiattimento verso il basso del discorso politico, chiusura, in un profluvio di espressioni razziste. Prima ancora della Lega Nord in Italia, la questione era già stata sollevata da vari movimenti dell’estrema destra quali il Fronte Nazionale di Jean-Marie Le Pen in Francia, che singolarmente aveva pescato i propri voti proprio in quelle zone proletarie delle banlieue cittadine, una volta roccaforti della sinistra.

    Boris Pahor può rappresentare quindi la spia del “nuovo modo” di rapportarsi degli sloveni con questa tipologia di problematiche, che però va a ripescare dei modi di reazione “vecchi”: applicando cioè al “nero Bossman” le stesse categorie difensive utilizzate sessanta o cento anni fa nei confronti di tedeschi e italiani.

    Luigi (veneziano)

  254. Tergestin ha detto:

    @ Piero

    Go za’ dito la mia piu’ volte in ‘sto post su quel che penso dell’uscita de Pahor.
    Devo ripeterme ancora? Dopo el tuo amico Venezian disi che son rincoionido oltreche’ ignorante.

  255. pierovis'ciada ha detto:

    259 ma mi in efeti no te domandavo una tua opinion su quel che boris ga dito (se giusto o sbagliado). piutosto me intersssava la tua opinion (come altre) su come sia sta possibile che un giornal sloven publichi quela intervista (a dir poco “strana”) proprio in un momento de “ascesa” tra i santi e beati del “nostro” mister P.

    mi no me par strano quel che el ga dito, me par strano che sia stada organizada e publicada una intervista del genere.

  256. Flores ha detto:

    In sostanza,Doge Luigi, se ho ben capito la conclusione del tuo trattatello, il reazionario Pahor sarebbe apripista ultramoderno nella sua dietrologia e avversione all’avvento del foresto, fino a spingersi a dichiarare meglio un sindaco Italiano?
    per mi xè tuta invidia. inconfessabile inconfessata gnanca a sè stesso, de vecio pallido capobranco in disarmo per el vigoroso Mandingo.

  257. Tergestin ha detto:

    Forse i voleva sminuirne la credibilita’ presso un suo certo pubblico.
    O forse i voleva usar Pahor come rafforzativo del nazionalismo locale. O forse i se ga limitado a riportar l’intervento de Pahor e basta. Ma questo no posso saverlo con certezza. Pahor comunque xe un che disi la sua senza problemi e penso che el dovessi saver benissimo quale responsabilita’ ga le sue dichiarazioni.

  258. Flores ha detto:

    …eh ma quel che se ga dentro ,almeno in percentual emergi.
    ” mejo un dela minoranza taliana ‘lora!”
    te se imagini che inverigolamento de budei per rivar a dir lu’ una roba compagna? pensa solo ai sui pregressi “linguistici”… e son sicura, morsigandose anche la lingua per no lassarse scampar un “mi a quel là lo mandassi a ingrumar coton, altro che Sindaco”!

  259. pierovis'ciada ha detto:

    262 tergestin: “Pahor comunque xe un che disi la sua senza problemi e penso che el dovessi saver benissimo quale responsabilita’ ga le sue dichiarazioni”

    proprio per questo mi no credo nella casualità de questa intervista e quindi penso che no sia, di per se, gravi le affermazioni de b.p. (e non solo quelle su bossman) ma l’intervista in se la trovo inquietante, nel suo insieme.

    credo che luigi gabi tracciado ben un certo contesto (258) ma credo che anche a lui ghe manchi un elemento.
    no ghe xe solo un percepito pericolo “esterno” ma anche “interno” – non solo italiani e germanici a tramar contro l’identità slovena ma anche “certa sinistra” slovena (internazionalista)…

    a proposito de internazionalisti (ex…) …napolitano e turk se incontrerà a roma nei prossimi giorni… (chissà se i sta tramando qualcossa !? 🙂 forsi el nostro giorgio ghe domanderà indrio le tre cittadine… “malora !” sti taljani xe maledeti…)

  260. matteo ha detto:

    Penso che la gente sia stanca di contrapposizioni stantìe ereditate dal passato e preferisca uomini nuovi, onesti e positivi, che che su queste contrapposizioni non perdono altro tempo e sanno guardare avanti. Bossman si considera sloveno e istriano. E come tale merita di essere trattato e valutato. L’elettorato piranese ci ha dato una grande lezione di civiltà

    quindi propensi a eliminar el carozon delle associazioni che dividi, compresi associazioni pro italia?

  261. matteo ha detto:

    o magari ghe domandera indrio trst e gorica?

    che monade vara

    cmq quel che resta xe la divizion che vol mantenir le associzioni per mantenir el potere, in effetti no le ga piu senso a esister, no go ragion?

  262. pierovis'ciada ha detto:

    si te ga ragion, te ga sempre ragion…

  263. matteo ha detto:

    si ma la tipica paranoia slovena xe anca la tipica paranoi italiana

    che i italiani e sloveni xe uguali?

    ancora me la rido la tipica paranoia slovena

  264. matteo ha detto:

    piero, capiso che te me ciol per mato, ma to ne ga argomenta

  265. omovespa ha detto:

    vara luigi
    “Boris Pahor può rappresentare quindi la spia del “nuovo modo” di rapportarsi degli sloveni con questa tipologia di problematiche, che però va a ripescare dei modi di reazione “vecchi”: applicando cioè al “nero Bossman” le stesse categorie difensive utilizzate sessanta o cento anni fa nei confronti di tedeschi e italiani.”

    tuta sta teoria – ma non te vedi che i sloveni ga eleto un sloven nero, due sloveni “de origine forest” per far sindaci de granid cita. no me par proprio che pahor sia rapresentativo del novo modo ecc. ecc.

    bel meter su teorie per darghe soto ai sloveni, ma me par che i xe gia un paso piu avanti. per fortuna.

  266. matteo ha detto:

    quoto omo vespa

    aggiungo che teorizzare non serve a nulla, servono i fatti, in questo il mondo delle divisioni con cui è vissuta la gente e sono sopravvissute le associazioni di pro qualcosa è caduto nel 2007, con questo nessuno dei veci riesce a convivere perche il mondo cambia troppo in fretta per una mentalita del 900, la slo non è ne meglio ne peggio della ita, la gente slo non è ne meglio ne peggio dei ita, questo poi nessun vecio vuole ametterlo, non si sa bene se per i rancori, per abitudine o per altro, sta di sicuro che quando cadono i veci (e cadranno perche non possono sopravvivere ai cambiamenti) ci sara un nuovo modo di ragionare

    qua pero i veci temono queste cose perche hanno paura di essere dimenticati e che il loro mondo sia dimenticato, fidatevi i veci sono gia nel dimenticatoio dal 2007

    nessun foresto capisce che diavolo questi veci vogliono e si godono il clima della citta non piu confine

  267. Luigi (veneziano) ha detto:

    Come al solito, il sior matteo legge sol quel che vuol leggere, e le sue sinapsi non colgono il punto della questione, visto che scatta la bandiera rossa se solo si prova a ragionare sulla Slovenia.

    Io ho scritto che la Slovenia deve ancora conoscere un processo d’immigrazione simile a quello dei paesi dell’Europa occidentale, e questo è un semplicissimo dato di fatto.

    Il fatto che sia stato eletto un sindaco di colore – come matteo probabilmente non sa – è una novità in Slovenia, ma non in Italia, dove addirittura è stato GIA’ eletto un sindaco donna, di colore… e leghista! Si chiama Sandy Cane, ed è sindaco di Viggiù (VA).

    Questo che vuol dire?

    Vuol dire che tutte le chiacchiere che si fanno relativamente alla “vaccinazione” che deriverebbe alla Slovenia da elezioni “alla Bossman” sono delle foglie di fico, giacché l’atteggiamento xenofobo della Lega Nord non è venuto per nulla meno a causa dell’elezione di questo sindaco di colore. E quindi aspettiamo a trarre qualsiasi conclusione.

    Il signor Pahor s’è scagliato contro il “nero straniero”, utilizzando le categorie “tipiche” del nazionalismo in salsa slovena (che esiste, anche se sembra un peccato mortale di lesa maestà dirlo).

    In più – come correttamente fa notare Piero – egli s’è pure scagliato contro l’internazionalismo che tanto male ha già fatto alla Slovenia all’epoca della Jugoslavia. Rispetto però all’osservazione di Piero, gli faccio notare che se lui legge attentamente l’intervista di Pahor si accorgerà che il grande vecchio di fatto eleva un gran peana alle idee egualitarie marxiste. In pratica egli dice che il comunismo come idea gli va più che bene: la sua applicazione pratica in Jugoslavia non è stata un granché, ma Pahor cerca comunque di salvare il salvabile, di quell’esperienza.

    L.

  268. omovespa ha detto:

    no xe reato de lesa maesta parlar de nazionalismo sloveno. ma me sa molto de sociologo dela domenica parlar de pahor come spia dela mentalita slovena sula imigrazion. a lubiana, capodistria e piran me par che la sua mentalita no gabi cosi tanti sostenitori.

  269. pierovis'ciada ha detto:

    🙂 luigi, in effetti dalla (utile) intervista emegi un Mister P. un poco (ma solo poco poco…) nazionalista e un fiatin socialista…

    insomma, l’intervista ne proponi un un nazionalsocialista con el giusto rispetto per la chiesa 🙂 (no se mai… got mit uns… sta sempre ben…)

    credo che el nostro bossi, che ga “perfin” na moglie non-padana, sia tropo blando in confronto.

    ma el parossismo vien raggiunto quando a replicarghe a Mister P. intervien un certo (internazionalista) Juri… per “rassicurarlo” che no xe pericolo che l’istria torni italiana in quento l’istria xe …sempre stada italiana 🙂 🙂

    e juri no xe (propriamente) un esule o un de questi “certi signori” 🙂

    (semo forsi alle comiche finali !?)

  270. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Un sindaco nero a Viggiu’! Urca, un evento epocale! Roba de oscurar Obama. E dir che in Italia i neri xe da minimo venti anni.
    Strano che no se ga visto sindaci neri prima, i xe de solito cussi’ ben trattadi……penso a Rosarno o Castelvolturno, ad esempio, giusto per citar i casi piu’ recenti.

  271. Tergestin ha detto:

    Ah giusto, Boris Pahor, noto nazionalsocialista. Mancava solo questa. Vabbe’, finche’ ‘sto post fa audience se scrivera’ le meio robe el tuto per far contenti i soliti quatro fassisti che no ga gnanca el coraggio de dichiararse tali.

  272. Luigi (veneziano) ha detto:

    @tergestin

    Io mi domando: com’è possibile che tu non capisca mai un tubo di quello che scrivono gli altri? Mah!

    E poi, un sonciglio: mollala di dare epiteti agli altri secondo le tue balenghe categorie mentali! Dopo tu saresti quello che guarda al futuro: uno che dà del fascista a destra e a manca sulla base del proprio ammuffito e cervellotico schema!

    @ piero
    Juri l’anti-Pahor? Juri è quello che l’11 settembre 2009 a Basovizza tenne uno dei discorsi per ricordare i fucilati sloveni, e disse fra l’altro:

    “guardando intorno a noi, ci chiediamo; nell’Europa unita che stiamo costruendo e che vogliamo costruire insieme, quegli ideali e quelle speranze (NDR quelli dei Tigrini) sono stati finalmente realizzati? Per quanto mi riguarda, rimango piu’ che mai fiero di essere figlio di un partigiano italiano garibaldino che combatte’ il fascismo e il nazismo a fianco dei partigiani sloveni”.

    Franco Juri, figlio di Vittorio Juri, braccio destro di Mario Toffanin. Vittorio Juri: uno dei principali artefici dell’eccidio di Porzus (la strage di 20 partigiani “bianchi” da parte di truppe partigiane comuniste agli ordini del IX Korpus sloveno), condannato all’ergastolo, sfuggito quindi in Jugoslavia dove visse fino alla fine dei suoi giorni.

    Tanto per disegnare a tutto tondo i personaggi e il loro contorno.

    L.

  273. effedici (FDC) ha detto:

    Penso che la gente sia stanca di contrapposizioni stantìe ereditate dal passato e preferisca uomini nuovi, onesti e positivi, che che su queste contrapposizioni non perdono altro tempo e sanno guardare avanti. Bossman si considera sloveno e istriano. E come tale merita di essere trattato e valutato. L’elettorato piranese ci ha dato una grande lezione di civiltà.
    On. Lucio Toth, Presidente nazionale ANVGD

    —-

    Sì, solo che Toth si è dimenticato di dire che magari sarebbe ora anche dentro l’ANVGD di “rottamare”, parola che va di moda, chi sa solo alimentare contrapposizioni tra italiani, sloveni e croati; esuli e rimasti, ecc. ecc.

  274. pierovis'ciada ha detto:

    30 dic – Napolitano risponde al presidente sloveno e lo aspetta a Roma

    «Guardiamo al futuro dei nostri rapporti con rinnovata fiducia, certi che l’intera regione, dopo avere sofferto a lungo lacerazioni e conflitti, sia oggi trasformata dalla prospettiva euroatlantica. Le nuove generazioni slovene, croate, italiane si riconoscono in una comune appartenenza europea che arricchisce le rispettive identità nazionali». Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio di auguri «agli amici sloveni» pubblicato dal sito bilingue di Trieste Slomedia.it, da dove poco prima di Natale anche il capo di Stato sloveno Danilo Türk aveva a sua volta inviato i propri auguri all’Italia.

    La lettera di auguri del Presidente Napolitano è stata diffusa assieme a quella del suo omologo sloveno Danilo Türk, che augurando agli amici italiani e sloveni «un felice anno nuovo, molto successo, la felicità a livello personale e uno sviluppo tangibile nel vivere comune in un’Europa ancora migliore», evidenzia che il 2011 «si prospetta» come «un anno di opportunità anche per i rapporti tra la Slovenia e l’Italia». Türk ricorda «l’interessante incontro» di quest’anno a Trieste tra i tre presidenti delle Repubbliche di Italia, Slovenia e Croazia.

    —————————

    Un incontro, quel dei tre presidenti, al quale il nostro Mister P. (allora ancora in odore di santità) nol ga voludo partecipar e spero che anche sta volta el staghi a casa a sognar la sua “nazione perfetta”…

  275. effedici (FDC) ha detto:

    Qui c’è chi o fa finta di non capire o proprio non ci arriva.
    Pahor non ha pestato un escremento, per cui si può dire “vabbè, gli è scappata la frizione”. Pahor ha parlato di COSCIENZA NAZIONALE. Chi usa concetti come “sentimento nazionale”, “coscienza nazionale” e/o “identità nazionale” è un NAZIONALISTA. Punto.
    Ha parlato di pericolo di ritorno dell’italianità in Istria.

    Boris Pahor non ha commesso un errore, ma ha svelato il suo vero volto: quello di nazionalista. Che sia nazionalista sloveno poco cambia: nazionalista rimane.

    Il nazionalismo è il MALE ASSOLUTO che dalla Rivoluzione Francese alle guerre balcaniche e caucasiche ha causato più di 2 secoli di sangue. Ne vogliamo ancora?

  276. wimaro barbatos ha detto:

    In uno stato fortemente slavizzato come l’Italia è più facile che le donne se la spassino con gli africani che qualcuno di loro divenga sindaco di alcun chè

  277. effedici (FDC) ha detto:

    281. è tu chi dovresti da esse?

  278. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Se te vol te scrivo per filo e per segno i motivi per cui te reputo quantomeno ambiguo su certi temi: ma non credo interessi ne a ti ne al resto de i utenti, che pol benissimo tirar le somme legendo ben i tui post infarcidi de propaganda unilaterale, dal primo all’ultimo de tuti quei che te pubblichi. Xe cussi’ evidente che bisogna esser un poco tonti a no capirlo.
    Quest’ultimo compreso, ovviamente.
    Fine OT.

    @ Effedici

    Abbastanza d’accordo su alcuni punti. Mi credo che sia ora de vardar ai stati economici (multilingui e sovranazionali) e non a ideali che da quando xe rivadi in ‘ste terre i ga solo fato che casini e disastri de ogni genere.

  279. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ tergestin

    Ma va là! Sempre pronto a dispensar patenti di “fascismo”, qualora il pensiero d’un altro non s’attagli ai tuoi pregiudizi.

    E lascia stare la tua tontaggine, ch’è solo un segno di codesto pessimissimo andazzo, mio caro.

    Quali poi delle parole di Juri non capisci? Ovverosia: quali di queste parole secondo te non sono state proferite dal Nostro?

    I Tigri sono probabilmente il perimetro storico/mentale perfetto per Boris Pahor, l’uomo che prese a pesci in faccia l’antifascista Foschiatti nel lager perché era italiano (salvo poi aggiungere due striminzite righette alla fine del libro); lo stesso che va al Consiglio di Stato della Repubblica di Slovenia a gridare allo scandalo perché ci sono degli italiani che comprano case nel Carso; quello che infine non va al concerto dei tre presidenti a Trieste, come un Menia qualsiasi; infine è quello che spara una grande cazzata razzista “alla Calderoli” in un’intervista, e che nell’intervento/rettifica del giorno dopo invece che chiedere scusa peggiora ancora la situazione!

    E lo stesso Boris Pahor viene votato personaggio dell’anno!

    Non c’è qualcosa che sfugge a tutti quanti?

    L.

  280. piero vis'ciada ha detto:

    281- go provado anche col tradutor de goggle… no me da nissun risultato.
    magari redazion podessi cancellar una inutilità del genere…

  281. dimaco ha detto:

    Toffanin fu graziato da pertini e ricevette la pensione italiana. In yugoslavia fu accoltocome uneroe. una persona a cui dedico sovente un pensiero. Due volte ho pure portato dei fiori sulla sua tomba.

  282. piero vis'ciada ha detto:

    286 – te pensi che anche mister P. dedichi a lui sovente un pensiero !?
    in fondo xe anche grazie a rivoluzionari come quel(quei del “normalmente” sanguinario tito) che la slovenia ga ben tre cittadine della costa…

  283. Luigi (veneziano) ha detto:

    Toffanin: un criminale di guerra, graziato verso la fine della sua vita. Come Reder.

    A proposito: dovresti studiare un po’ meglio la storia, ragazzo mio. Toffanin fu accolto come un eroe in Jugoslavia, poi però nel 1949 divenne un traditore, essendo a favore di Stalin e contro Tito, chiamato “porco sciovinista”, “servo dei capitalisti” e “spia della NATO” dai cominformisti come Toffanin.

    Toffanin fuggì quindi in Cecoslovacchia nel 1949 rincorso dai servizi segreti jugoslavi che l’avrebbero amorevolmente ammazzato. Ritornò in Slovenia solo nel 1991.

    Tu poi chiaramente puoi portare i fiori a chi vuoi: non c’è problema.

    L.

  284. dimaco ha detto:

    toffanin se ne ando perchèla yugoslavia fu espulsa da cominform dopo la rottura tra tito e stalin. porbabnilemnte le notizie che tu hai le trovi in qualche sito di democristani ombreggiati dal fascio irredentista. ha ragione tergestin scrivi solo quello ch ti fa più comodo. Che sia vero o falso poco importa purchè si possa far passare come innocenti gli italiani che non lo erano.

  285. Luigi (veneziano) ha detto:

    Scusa, ma io che ho scritto? Egli era a favore di Stalin e contro Tito nella faccenda del Cominform, e quindi scappò in Cecoslovacchia.

    La verità fa un po’ male, quando ti colpisce in faccia come uno schiaffone.

    L.

  286. dimaco ha detto:

    per me comunque resta un eroe .E sono convinto che se fossi vissuto a quel tempo sarei sicuramente stato dalla sua parte.almeno per il 45-46

  287. Luigi (veneziano) ha detto:

    Poi pero no: l’avresti mandato a Goli Otok.

    L.

  288. matteo ha detto:

    luigi sei un mago, giri e rigiri le mie parole come vuoi per farmi sembrare un idiota

    ma la tipica paranoia slovena ti è sfuggita o non vedi la tipica paranoia italiana della destra a trst? l’invasione slava

    cmq a tutto vedo che non gliene frega a nessuno le menate di confine, la gente lascera perdere perche sono cose vechie che se ne strafegano in molti

  289. matteo ha detto:

    pero luigi, insulti tutti, non capisco la fine, come se noi siamo i peccatori massimi e ci devi portare alla retta via

  290. matteo ha detto:

    piero

    solo lui? ma dai

    Non tutti comunque hanno accolto con entusiasmo il gesto dei tre presidenti. Per il sottosegretario all’ambiente Roberto Menia, storico esponente della destra triestina, tutto è stato deciso da Lubiana. Menia ed altre personalità di spicco del centrodestra triestino hanno quindi deciso di disertare la manifestazione. Insoddisfazione anche nell’Unione degli istriani, l’organizzazione degli esuli guidata da Massimiliano Lacota. Se in Italia qualcuno mugugna, nemmeno in Slovenia e Croazia tutti sembrano soddisfatti. Ai rispettivi presidenti c’è infatti chi contesta di aver accettato quello che è stato definito il “mito” dei 350.000 esuli.
    http://www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Il-maestro-e-i-presidenti

  291. piero vis'ciada ha detto:

    esempio de tipica paranoia italiana de destra a trst:

    https://bora.la/2011/01/03/camber-tanja-romano-diventi-testimonial-del-friuli-venezia-giulia/

    ciao matteo !

  292. piero vis'ciada ha detto:

    te risulta che menia iera in corsa per un nobel !? 🙂

    ciao matteo !

  293. matteo ha detto:

    ah si piero, il no al bilibnguismo, il trst scritta a trieste ecc

    mi prendi per scemo? si lo so che lo vuoi e dici che lo sono

    no non me risulta, ma me risulta che associazioni pro italia e politici sono contro gli slavi o no?

  294. piero vis'ciada ha detto:

    …no te riusulta che te son scemo ?

  295. matteo ha detto:

    ha, tipico de chi no ga argomenti, far pasar per mona chi che ghe tien testa

    xe facile, mi digo de no e ti te va avanti a scherzar, poi un legi e ghe sembra che son davero scemo, el scherzar xe da immaturi e da chi no argomentazioni

  296. piero vis'ciada ha detto:

    bingo ! te ga fato 300 !!!

  297. massimo palermo ha detto:

    effedici (FDC)

    no secondo me ti sbagli. ti faccio un esempio giusto per farti un’idea: l’altro giorno sono andato in un negozio a nova gorica e alcune scritte erano GRANDI in italiano e piccole in sloveno. ecco per me questo è mancanza di coscienza nazionale, sembra una cosa banale ma è così poi se si pensa che di là una minoranza italiana non cè mai stata è anche un po’ assurdo.

  298. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Co sto continuo dirte da solo che te son scemo, qualchedun podarà farse anca de le domande…

    @ massimo palermo
    Forse invece il significato è diverso: gli sloveni badano alla sostanza e delle scrittone GRANDI non gliene frega niente, gli italiani invece si fanno fregare con poco.

    Tornando a Pahor, nel suo libro su Srecko Kosovel egli – citando l’amico e pensatore sloveno, che tanto peso ha avuto sulla sua formazione – così ha scritto:

    “Tolstoj viene citato per sottolineare l’importanza del socialismo etico, il socialismo di Cristo, al quale Kosovel contrappone il socialismo materialista secondo il quale la cultura, l’arte, la scienza finiscono per diventare servi dello stomaco, come dice. Questo far dipendere tutto dall’economia, riduce il ‘valore etico dell’uguaglianza di tutti gli uomini e di tutte le nazioni’ e, per di più, non c’è differenza alcuna fra la *nazione* (Nation) e la *coscienza nazionale*. Mentre la prima, spiega Tagore, citato per esteso da Kosovel, è data dall’unione di un popolo e organizzata come un principio di forza, quindi un fatto materiale, la coscienza nazionale è invece il composto di tutti gli elementi dell’animo della comunità, e quindi un alcunché di spirituale. (…) Kosovel riprende questo ragionamento (di Tagore), perché è sulla forza che si basavano i nazionalismi che minacciavano l’esistenza slovena, quello austriaco, l’italiano e il serbo. Per ciò che riguarda la coscienza nazionale, che si potrebbe anche definire, come spesso si è fatto nel secondo dopoguerra, *nazionalismo difensivo*, Kosovel, senza citarlo direttamente, forse perché mediato da terzi, si avvicina molto a Mazzini. Pensa infatti che, pur essendo differenti, le nazioni tendono tutte, anche se in modo diverso, alla perfezione, a una qualche bellezza lontana, una verità che sta alla fine dei secoli. Quindi alla domanda se la coscienza nazionale non ci porti forse ad un egoismo nazionalistico, Kosovel risponde negativamente. Nella loro intima sostanza, le nazioni di per sé non sono egoiste. Perciò nell’istruzione non si dovrebbe trascurare il tema della propria identità.” (pp. 67-68).

    Qualche passo dopo, Pahor ricorda:

    “E che la gente sia troppo passiva e fiacca, di ciò Kosovel è convinto; egli non si accontenta quindi di mezzi termini nello stigmatizzare il carattere del popolo, e ciò anche quando coinvolge la popolazione slovena al di là della frontiera. Così nella lirica ‘Jaz protestiram’ (Io protesto), in cui insorge contro la violenza fascista, egli stesso si definisce ‘di nazione decaduta / decaduto figlio’. E della nazione slovena in un’altra lirica costruttivista dice ancora: ‘Oh tu, nazione bianca, pecorume! / Lo sai adesso che cosa sei?'” (p. 69).

    “Per concludere: come Preseren era attuale per Kosovel, così, nella visione di una nuova Europa delle patrie, anche di quelle piccole, Kosovel lo è per noi, al pari di Preseren” (p. 70).

    Ora credo si capisca molto meglio quali sono le corde profonde che hanno spinto Pahor a fare la sua sparata. Certo che se penso a chi ha parlato per primo di “Europa delle patrie”, mi viene ancora più da sospettare sul singolare e per me notevolmente astruso concetto di “nazionalismo difensivo”.

    Luigi (veneziano)

  299. dimaco ha detto:

    Pensare che in slovenia ci sia una minoranza italiana non è assurdo, è patetico. Non esiste nessuna minoranza italiana. Non certo a Nova Gorica o dintorni

  300. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dipende da quanto “dintorni” sono i tuoi “dintorni”…

    L.

  301. dimaco ha detto:

    parlavo di nova gorica e dintorni,non del littorle dove la presenza di una minoranza italiana è pù simbolicha che effettiva. leggi una volta tanto!!!!!!

  302. maja ha detto:

    anvedi il nostro luigi com’è diligente.
    pure kosovel, adesso. ti piace il nostro srečko, sì? hai apprezzato le poesia che ho postato tempo fa?

    quanto al concetto di nazionalismo difensivo, non dovrebbe essere astruso per te, visto il commento #258. direi che ne hai individuato le cause.
    è che il concetto stesso di nazionalismo nel tempo ha assunto una precisa connotazione negativa che l’espressione “narodna zavest” (qui tradotta come coscienza nazionale) in sloveno non ha.

    @dimaco
    non esiste minoranza italiana a nova gorica, ma esiste da altre parti, anche se non è proprio in formissima.

  303. Alvor ha detto:

    per il Vangelo arabo dell’infanzia c’erano 2 ladroni,uno buono….. Tito,l’altro cattivo Dimaco.

  304. Luigi (veneziano) ha detto:

    Secondo i dati del censimento del 2002, autodichiaratisi “nazionalmente italiani” (si parla di cittadini sloveni, non di immigrati) risultano:

    – 712 a Capodistria
    – 698 a Pirano
    – 430 a Isola
    – 107 a Lubiana
    – 56 a Nova Gorica
    – 19 a Sesana
    – 15 a Maribor
    – 10 a Tolmino
    – 211 in altre località

    Riguardo invece la propria autodichiarazione come madrelingua italiana, ecco i dati (i numeri sotto le 3 unità non sono indicati):

    – 1174 a Pirano
    – 1059 a Capodistria
    – 620 a Isola
    – 209 a Lubiana
    – 98 a Nova Gorica
    – 49 a Maribor
    – 28 a Ilirska Bistrica (Villa del Nevoso)
    – 28 a Sesana
    – 26 a Kranj
    – 24 a Postumia
    – 17 a Sempeter
    – 17 a Tolmino
    – 16 ad Aidussina
    – 14 a Celje
    – 14 a Krsko
    – 13 a Murska Sobota
    – 12 a Novo Mesto
    – 11 a Kamnik
    – 11 a Velenje
    – 10 a Domzale
    – 10 a Vipava
    – 7 a Comeno
    – 6 a Logatec
    – 5 a Gornja Radgona
    – 5 a Ivacna Gorica
    – 5 a Jesenice
    – 4 a Hoce
    – 4 a Kocevje
    – 4 a Kranjska Gora
    – 4 a Slovenj Gradec
    – 4 a Smarje
    – 4 a Zalec
    – 3 a Brezovica
    – 3 a Brezice
    – 3 a Dobrova
    – 3 a Grosuplje
    – 3 a Lenart
    – 3 a Lendava
    – 3 a Pivka
    – 3 a Ptuj
    – 3 a Ruse
    – 3 a Skofja Loka
    – 3 a Trzic
    – 3 a Zagorje

    L.

  305. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maja

    Il concetto di “nazionalismo difensivo” è per me astruso nella misura in cui detto concetto è spesso applicato qui in Italia per definire le prese di posizione della Lega nei confronti degli immigrati.

    La Lega infatti non ha nel suo programma né nelle sue corde mai inserito alcuna pretesa territoriale nei confronti di altri stati, purtuttavia risulta beceramente nazionalista (nel senso della “piccola patria”, vuoi la Padania vuoi addirittura il paesello) verso chi da fuori viene qui.

    Tutto ciò somiglia in parte a quanto ha detto e scritto Pahor, in ultima analisi.

    L.

  306. maja ha detto:

    beh, però non stiamo parlando della padania del 2011, ma della slovenia degli inizi ‘900. qualche piccola differenza c’è. c’era ai tempi di kosovel e c’è tuttora.

  307. Luigi (veneziano) ha detto:

    In realtà, se noti Pahor afferma che per la Slovenia si è parlato di “nazionalismo difensivo” soprattutto nel secondo dopoguerra.

    “Nazionalismo difensivo” che viene considerato – da ciò che ne capisco – positivamente da buona parte degli sloveni.

    Per cui se in una qualsiasi scuola superiore italiana oggi si organizzassero delle recite nel locale teatro comunale, che terminassero con l’inno nazionale o con una canzone patriottica a fianco di un emblema irredentista e il pubblico tutto in piedi, gli studenti spernacchierebbero a tutto spiano e i genitori scriverebbero lettere ai giornali.

    Invece in Slovenia questo è normale:

    http://www.tigr-drustvo.si/index.php?option=com_content&task=view&id=42&Itemid=2

    Fatemi capire: è proprio così?

    L.

  308. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Di solito, quando si danno dei dati, si cita la fonte, altrimenti saremo tutti autorizzati a credere che te li sei inventati. Mi riferisco al tuo post n 309 di questo articolo (in assoluto dovremmo gia’ essere verso i 10.000).

    Sei molto diligente, ma a volte un po’ superficiale. Che ne pensano i tuoi datori di lavoro?

  309. matteo ha detto:

    luigi

    che mi son stupido te lo ga dito tante volte, che non te ga risposto perche te attacchi le persone sul personale xe un dato de fatto

    non sono mica io a dire che i sloveni hanno una tipica paranoia, questo sarebbe prevenuto, non credi?

  310. matteo ha detto:

    è una canzone partigiana, sei contro i partigiani luigi?

    lo dobbiamo a loro se i nazifascisti non hanno sterminato i slo come qualche italiano voleva

  311. matteo ha detto:

    in italia abbiamo il no al bilinguismo della lega nazionale, giusto questo?

  312. effedici (FDC) ha detto:

    302, Massimo Palermo: la “coscienza nazionale” non è che manca, semplicemente NON ESISTE. Cos’avrebbero in comune la mia e la tua coscienza?

  313. Srečko ha detto:

    effedici

    Tu che di coscienza nazionale non ne hai, visto che nazionalista non sei, quali lingue, culture, a parte quelle italiane, conosci?

  314. marisa ha detto:

    @ SRECKO – commento 313

    (mi scuso ma non so scrivere le lettere con la pipetta)

    Ma tu lo sai che LUIGI (Il veneziano), parecchio tempo fa in un suo commento, si è lasciato sfuggire di essere uno degli “storici” che scrive su Wikipedia”? In particolare, se non ricordo male, aveva scritto che partecipava alla scrittura storica delle voci riguardanti i territori del confine orientale (Istria, Dalmazia, Italia, ecc) con tutti i suoi relativi corrolari storici (tipo foibe…)?

    Pensa un po’ tu…..

  315. matteo ha detto:

    Questa voce o sezione sull’argomento storia è ritenuta non neutrale.
    Motivo: Voce che presenta una sovrapposizione di numerosi edit di utenti dai punti di vista contrastanti; a rimetterci è la neutralità della voce, la linearità del discorso e la completezza d’informazione. Ad esempio nella sezione “Tesi sul primo utilizzo delle foibe” viene presentata una “tesi” (quella di Scotti ed altri) – fra l’altro di importanza marginale nel contesto storico inquadrato – che viene trattata con un POV critico, facendo assumere un punto di vista non neutrale alla voce, sia tramite un uso delle fonti adeguatamente forzato per lo scopo, sia tramite un registro linguistico caotico e disordinato. Nella discussione non si è avuto, come invece ho visto che è stato chiesto da vari amministratori, alcun tentativo di sviluppare una versione alternativa della sezione secondo consenso, pertanto sarebbe a questo punto da considerare anche l’ipotesi di rimuovere la tesi stessa che viene presentata, per evitare una sua confutazione in senso POV.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Massacri_delle_foibe

  316. effebi ha detto:

    ma quello che conferma le proccupazioni di boris pahor (la nuova italianizzazione dell’istria) è l’odioso attacco fascistissimo che la stessa “repubblica” conduce sulle sue pagine:

    “Slovenia, l’altra costa veneziana (laRepubblica.it 03 gen)
    martedì 04 gennaio 2011
    di Leonardo Felician

    Comodo da raggiungere a pochi passi da Trieste, il litorale della Slovenia è un tratto costiero lungo appena una quarantina di chilometri, nella parte più settentrionale della penisola istriana prima del confine con la Croazia. Meta turistica sviluppata già un secolo fa ai tempi dell’Impero Austro-ungarico, è da sempre terra d’incontro tra la cultura italiana e quella slava: qui la lunga dominazione veneziana ha lasciato tracce profonde, nell’impianto delle cittadine sulla costa, nelle chiese con importanti opere d’arte rinascimentale e negli svettanti campanili che non sfigurerebbero nella laguna veneta.

    La visita comincia dalla località più importante per l’economia della regione, Capodistria-Koper, porto e centro commerciale. Il Palazzo Pretorio merlato del XV secolo in stile gotico veneziano è situato nel centro della cittadina e tuttora conserva la sua originaria funzione municipale: vanno visti anche l’antica Loggia secentesca sulla piazza, il Duomo con opere di Vettor Carpaccio, la porta della Muda e la fontana Da Ponte, che è una riproduzione in piccolo del Ponte delle Guglie di Venezia.

    Proseguendo lungo la costa si incontra dapprima Isola d’Istria-Izola, in realtà situata su una penisola, per giungere poi alla punta dove sorge l’antica e pittoresca cittadina marinara di Pirano-Piran, La città vecchia è costituita da un complesso di costruzioni venete con scalinate, portici, strette calli lastricate in pietra, campielli, piazzette, case gotiche e barocche spesso ornate di finestre con archi acuti, bifore e trifore. Al centro della piazza principale vicino al mandracchio con le barche dei pescatori una statua ricorda Antonio Tartini, il grande musicista nato qui nel 1692…”

    si può pensare che sia sufficente cantare l’inno del litorale ai saggi delle scuole per contrastare l’italico invasore !? mah…

  317. matteo ha detto:

    effebi perche qua a trst non si paventa da sempre l’invasione slava?

    il no al bilinguismo della lega nazionale cosa è?

  318. Srečko ha detto:

    marisa

    Grazie! Non lo sapevo. Questo mi fa pensare che la storia su Wikipedia siano in realta’ le storie, la storia dell’orso, le storielle…

    Luigi e’ uno che l’obiettivita’ non sa che cosa sia, quando la spiegavano a scuola, ha marinato…

    Alle domande per lui scomode non risponde mai, ma spara cortine fumogene che sviano il discorso su tutt’altri campi.

    Ma questo e’ cio’ che vogliono da lui…

  319. flavio gropaiz gropaitz ha detto:

    In Italia non ci sono invasori, non ci sono più, da queste parti d’Italia insiste l’espansionismo slavo.

  320. Srečko ha detto:

    flavio

    Ma perche’ non vuoi rivelarci, da dove viene il tuo cognome o soprannome?

  321. matteo ha detto:

    poi luigi dice la paranoia slovena

    flavio

    usteria, siamo in invasione, ma dove? farai parte dei veci che ho scritto prima

  322. massimilianoR ha detto:

    se posso esprimere un giudizio sul buon Luigi:
    1 è indubbiamente persona molto colta e non mi meraviglio se si definisce uno storico (soprattutto in relazione all’Istria).
    2 è alquanto pedante e per questo inviso alla maggior parte dei lettori

    rimane comunque un patrimonio del sito, lo dico NON da collaboratore o titolare della testata, ma da semplice lettore e – talvolta – partecipante ai dibattiti.

    è peraltro riconoscibile in lui una certa ritrosia nel ritenere le idee altrui come valide.
    questo è un peccato, dato che si tratta di persona colta.

  323. effebi ha detto:

    no, mi dispiace ma mi devo allineare con quanti qui criticano luigi e le informazioni lacunose che ci rifila…
    infatti nel citare gli “stati canaglia” che attentano all’integrità nazionale slovena (italia e austria) si è scordato di inserire anche la croazia:
    http://www.zurnal24.si/slovenija/boris-pahor-arbitraza-piranski-zaliv-172665/clanek

    …chissà se anche questa presa di posizione del “nostro” va considerata come “nazionalismo difensivo”

  324. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko

    La mia fonte? Il censimento sloveno del 2002, i cui dati li trovi qui: http://www.stat.si/popis2002/en/ !

    Mi sto scompisciando dalle risate: un italiano che insegna ad uno sloveno le cose che riguardano la sua madrepatria!

    @ marisa
    E’ vero che scrivo su Wikipedia: ho iniziato quando ho visto che mio figlio e i suoi compagni di scuola utilizzavano WP come fonte. Però ho sempre evitato di scrivere sulle voci come “Massacri delle foibe” o “Esodo istriano”, che sono un vero e proprio campo di battaglia per opposte frazioni e che a mio modo di vedere andrebbero cancellate e riscritte. Nelle voci da me create ho sempre scritto con le dovute citazioni e – ci crederai? – chi ha avuto qualcosa da disquisire con me l’ha fatto sempre con i libri in mano, di conseguenza non mi è mai capitato di baruffare con nessuno per questioni di contenuto. Purissima fantascienza, qui dentro.

    @ massimilianoR
    Non è vero che ho una certa ritrosia nel ritenere le idee altrui come valide, a patto che mi si dimostri che sono fondate su ragioni serie. In questo infinito thread mi sono trovato ad apprezzare pubblicamente alcuni interventi di certuni – come rajc – che di solito sbarellano di brutto, ma che in questo caso sono stati “bravi”.

    Ti faccio un esempio: uno come Srecko non conosce nemmeno i dati del censimento sloveno eppure mette implicitamente in dubbio quelli da me postati. Come vuoi che lo qualifichi? Ad oggi di almeno cento suoi interventi non ne ho trovato UNO che fosse stimolante: solo un blablabla informe, ma ideologicamente ben indirizzato.

    A suo tempo mi è capitato di discutere anche animatamente con personaggi come Giacomo Scotti, col quale sono spesso in disaccordo, ma non posso non riconoscere che almeno lui fa la fatica di documentarsi.

    Siamo all’ABC.

    L.

  325. Srečko ha detto:

    massimilianoR

    Non so chi tu sia, se sei di Bora.la o di chi, ma con te non posso essere d’accordo.

    Luigi ha molta conoscenza, sa molto, ha molti dati. Colto pero’ assolutamente non e’! Colto e’ chi rispetta il prossimo, le sue idee, e’ pronto ad ascoltarlo. Luigi non ascolta nessuno, se non per poi dire che e’ un imbecille. Se su Bora.la se lo vogliono tenere, facciano pure, ma uno cosi’ intollerante, arrogante e borioso come Luigi uccide tutte le discussioni e alla fine della giornata danneggia il sito!

  326. omo vespa ha detto:

    a mi el doge me sta simpatico. magari qualche osteria slovena ghe ga fato vegnir mal de panza e i ghe sta un poco sule bale per questo.
    non so voi, ma mi me piaseria veder un bel dibatito televisivo luigi-pahor-marisa-srecko.

  327. massimilianoR ha detto:

    @Luigi
    ti ricordo che non ci troviamo ad un simposio, per cui, chi scrive ed ha pieno diritto di farlo, molte volte può non possedere informazioni scientificamente provate e corredate da dati certi o fonti immediatamente disponibili.
    io capisco i tuoi sforzi nel cercare di essere preciso e puntiglioso 8e fai bene, nel tuo), ma non puoi pretendere che tutti abbiamo dati, tempo, e a volte capacità sufficienti a dibattere sullo stesso piano. per questo dico che secondo me sono esagerate certe tue prese di posizione un tantino saccenti.

    @Srečko
    io non sono di Bora.La o di nessuno, sono semplicemente me stesso e l’ho ribadito già in altri post.
    comunque il termine “colto” è riferito al fatto che Luigi riesce sempre a discutere ed affrontare qualsiasi argomento con proprietà di termini e con un cospicuo supporto di dati che si possono anche confutare. che poi non riesca a volte a trattenersi e sbrodoli vanificando le cose corrette ed interessanti che scrive, questo è un altro discorso.
    io non ce la farei a discernere con la sua velocità e con la sua precisione. non qui. ma per me – lo ripeto – il sito Bora.la è un momento di svago.

  328. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Vedi, caro Luigi, la tua boria e la tua presunzione ti fanno prendere cantonate, che non riconoscerai mai, perche’ piu’ forti di te!

    Sopra ti ho chiesto di citare le fonti, non perche’ io non le conoscessi, ma per ricordarti una vecchia, vecchia e buona regola, di citare le fonti. E tu in cambio mi dai dell’idiota. Tu, che ti dici storico e ti dici giornalista! In realta’, checche’ ne dica massimilanoR, la figura dell’idiota qui la stai facendo tu!

    I dati che hai pubblicato, li metti a tuo piacere. Se fossi piu’ obbiettivo metteresti, sempre dalla stessa fonte, quest’altri dati:

    – persone che si dichiarano di nazionalita’ italiana 2,258

    – persone di madrelingua italiana 3.762

    – persone che abitualmente usano l’italiano in casa 1.488 (tra questi, gli italiani sono di meno….)

    Che cosa ne deduci? Che persone che si dichiarano di nazionalita’ italiana a casa non parlano italiano e persone che si dichiarano di madrelingua italiana, non si sentono italiani….

    Come vedi il manicheismo non e’ di casa in questa situazione, ma le sfaccettature sono molte e una conclusione, come piacerebbe fare a te, non e’ possibile!

  329. Roberto ha detto:

    Così come esprimo solidarietà per le minoranze non tutelate così esprimo solidarietà per una persona tacciata di essere straniera: nessuno può essere considerato estraneo in qualsiasi posto egli si trovi. I nazionalismi hanno portato solo enormi tragedie. Stanno risorgendo e con loro risorgeranno immani tragedie. Sono allibito che tali considerazioni siano espresse da una persona come Pahor per la quale non provo più stima arrivando addirittura a pensare che le sue ultime operazioni letterarie siano solo strumentali.

  330. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ massimilianoR

    Hai ragione. Non siamo in un simposio. Io però non pretendo che si parli sempre col libro in mano (quello lo pretenderei in Wikipedia), bensì che non si dicano delle cose palesemente sballate.

    Guarda qui dentro i miei interventi e le controbattute: sono andati più o meno via tranquilli fino a quando non s’è parlato della “coscienza nazionale italiana”. Ebbene: questo non è un argomento da semplice chiacchiera: qui bisogna almeno aprire un libercolo, se si vuole scrivere qualcosa di decente. Da lì è iniziato lo sbracamento.

    Ciao.

    L.

  331. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ srecko

    Fammi capire: le persone di nazionalità italiana le ho messe, addirittura suddividendole per località.

    Le persone di madrelingua italiana le ho messe, addirittura suddividendole per località.

    Quindi – cortesemente – di che cavolo ti lamenti?

    Ti lamenti perché mancava il dato di coloro che abitualmente parlano l’italiano in casa? Evviva la faccia: per questa cosa ti fai venire un travaso di bile?

    Ragazzo mio: dovresti evitare il caffè, alla mattina. Solo camomilla, ed anche forte.

    Riguardo poi al fatto che molti sloveni di madrelingua italiana non si sentano nazionalmente italiani, è un dato noto e stranoto a chi conosce anche l’ABC della storia della minoranza italiana in quelle terre. Un Pahor in salsa italiana si straccerebbe le vesti. Io dico invece smeplicemente che siamo nel novero della “normalità”, tenuto conto di come si è sviluppata la storia della minoranza in Jugoslavia prima e in Slovenia poi.

    Ti dirò di più: io ho già scritto qui dentro – e lo ripeto – che aveva perfettamente ragione il “mitico” presidente dell’UIIF Antonio Borme (quello che venne defenestrato dagli jugoslavi negli anni ’70, perché “sciovinista e neo irredentista”), e cioè che in Istria potrebbe anche sopravvivere la lingua italiana, senza la presenza degli “italiani”, e cioè di persone che si considerino “nazionalmente italiani”.

    Un discorso complesso, per gente che ha voglia di leggere ed ascoltare, ma che porta ad una conclusione diretta: le politiche jugoslave, slovene e croate a favore della minoranza italiana stanno portando alla sparizione della minoranza stessa, il che significa che DI FATTO (se non addirittura VOLUTAMENTE) questo è l’obiettivo.

    Fra parentesi – come sicuramente non sa nessuno qua dentro, visto che si parla del “litorale” ma in realtà non esiste NESSUN ARTICOLO che parla della minoranza italiana autoctona – la CAN Costiera è da ANNI che boccia sistematicamente le leggi slovene di tutela, assieme alla minoranza ungherese. Eppure gli sloveni quando di recente è venuto in visita il commissario dell’UE per le minoranze hanno detto che tutto andava benissimo per gli ungheresi e per gli italiani, scatenando le ire dei rappresentanti della minoranza.

    Hai capito come stanno le cose, o mio inesperto, irruento e rozzo compare di blog?

    L.

  332. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dimenticavo una postilla sempre per Srecko: la tua rozzezza interpretativa dei dati e la tua frenesia nel volerli postare in modo “antagonistico” non ti ha fatto nemmeno notare che è vero che quelli che parlano SOLO italiano in casa sono 1448 in tutta la Slovenia, ma quelli che dichiarano di parlare “italiano e sloveno” (e quindi DUE lingua in casa) sono 4484. Il che significa che nel territorio della Repubblica di Slovenia vivono:

    – 2258 persone di nazionalità italiana
    – 3762 persone di madrelingua italiana
    – 1488 persone che parlano solo l’italiano in casa
    – 4484 persone che parlano italiano e sloveno in casa

    Se sommiamo questi ultimi due dati, scopriamo che vi sono 5972 persone in Slovenia che parlano abitualmente a casa ANCHE (se non SOLO) l’italiano.

    Adesso ti immagino: verde in faccia, fumo dalle narici, occhi iniettati di sangue, gote gonfie e rabbia a 1000.

    L.

  333. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frate Major)

    Io non mi lamento di nulla! Rilevavo che la tua informazione e’ incompleta. Un dato di fatto!

    Le tue parole: “Ragazzo mio: dovresti evitare il caffè, alla mattina. Solo camomilla, ed anche forte.” … sono tipicamente tue. Il rispetto dell’avversario, nella tua boria ed arroganza, e’ pari a zero!

  334. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Post n. 337

    Ma davvero? Ma sei sicuro?

    Mi dispiace per te, ma forse dovresti rileggerti i dati. Hai commesso qualche errore di sbaglio…

  335. asem ha detto:

    258
    Luigi (veneziano, ottimo post come pure gli altri tranne alcuni numeri, ovvero come leggi alcune statistiche, la slovenia per via del regime jugoslavo ed essendo la provincia storicamente più ricca ha avuto processi d’immmigrazione molto forti, tant’e che il numero è molto superiore da te citato è se confrontato con 60 anni indietro circa il 35 – 40% della popolazione tra il 45 ed il 90 è stato “sostituito” ed a cui viene aggiunto il 10% di nuova immigazione economica, Cmq complimenti.
    Però avrei una domanda dato che immmigrazione è una QUESTIONE non solo slovena, ne italiana, ma europea……..secondo te perchè gli immmigrati votano soprattutto i socialisti-le sinistre mentre la gente “cosidetta autoctona” vota in maggioranza per i conservatori? (a cosa è dovuto, a privilegi che la sinistra da agli immigrati, la paura del nuovo a destra, o cos’altro…..perchè l’immmigrazione va gestita ma una certa gestione soprattutto nel nord europa ha mostrato molte lacune……) Grazie in anticipo se mi rispondi.

  336. Redazione ha detto:

    Vista la deriva dei commenti, chiudiamo la discussione.

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