26 Dicembre 2010

Richiesta di fallimento della Diaco da parte della Procura della Repubblica di Trieste

“Meraviglia e preoccupazione” per la notizia della richiesta di fallimento della Diaco da parte della Procura della Repubblica di Trieste, per altro per debiti previdenziali già sedimentati e soggetti a possibile concordato per un rientro dilazionato. L’assessore Brandi si augura che il Tribunale non conceda il fallimento, in quanto da tale provvedimento deriverebbe una grave situazione di crisi che vedrebbe nei lavoratori le prime vittime di questo provvedimento.

L’istanza fallimentare arriva dopo che l’Amministrazione regionale, superando la situazione di chiusura dello stabilimento triestino portata al tavolo istituzionale presso la Prefettura di Trieste, si era fatta parte attiva con la Diaco per superare la crisi contingente dell’azienda; l’obiettivo era stato di erogare la Cassa Integrazione per crisi e non per l’ipotizzata cessazione della attività. Il risultato ottenuto, che scongiurava la chiusura, era stato appunto l’erogazione della Cig per crisi dal 18 ottobre. Essa aveva interessato 45 lavoratori su 103, con una ipotesi di “soli” 8 esuberi alla fine del processo.

Per queste ragioni, ha detto l’assessore, “auspico che il Tribunale valuti compiutamente la situazione nel suo complesso e soprattutto possa misurare gli effetti che un provvedimento di fallimento potrebbe determinare sul tessuto sociale della città di Trieste, già molto sofferente sul fronte occupazionale”. Secondo Brandi infatti “in un periodo come quello attuale le procedure concorsuali si dovrebbero applicare con la delicatezza che la situazione richiede”. “Il mio pensiero – continua l’assessore Brandi – di estrema preoccupazione ed al contempo di solidarietà, è rivolto ai lavoratori della Diaco e alle loro famiglie. Essi infatti dopo aver ritrovato, con tutte le cautele che la situazione contingente impone, una speranza per un percorso che nel 2011 avrebbe potuto portare ad una possibile stabilizzazione del posto di lavoro, si ritrovano sotto l’albero natalizio nuove pesanti incertezze sul loro futuro”. Con questo pensiero rivolto ai lavoratori, la Brandi ha ribadito il “convinto e determinato auspicio che il Tribunale non determini la chiusura della Diaco e la disoccupazione dei suoi 103 lavoratori”.

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