23 Dicembre 2010

Tondo indica Marina Monassi alla presidenza dell’Autorità portuale di Trieste

Trieste Il presidente della Regione Renzo Tondo ha inviato al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli una lettera nella quale esprime la propria intesa sul nome di Marina Monassi quale prossimo presidente dell’Autorità portuale di Trieste.

L’orientamento sul nominativo di Marina Monassi era già stato segnalato nelle scorse settimane dal ministro Matteoli, sulla base delle indicazioni formulate rispettivamente dal Comune di Trieste, che aveva proposto il sindaco uscente Roberto Dipiazza, dalla Provincia di Trieste e dal Comune di Muggia, che avevano chiesto la riconferma di Claudio Boniciolli, e della Camera di Commercio, che aveva designato la stessa Monassi.

Tag: , , .

147 commenti a Tondo indica Marina Monassi alla presidenza dell’Autorità portuale di Trieste

  1. sergio ha detto:

    ma basta con queste nomine, perchè è la fidanzata di Camber, deve andare alla presidenza????, Cosa ha fatto oltre a dare in affitto per un tozzo di pane un area del porto,oltretutto è ancora sotto inchiesta, ha mandato via i cinesi, poi stò Camber che non se lo sente mai cosa fà per la città?, dopo lo scandalo della Kreditna doveva, se avesse avuto un pò di pudore dimettersi, ma pare che ai suoi elettori vada bene, anche Tondo purtroppo lo pensavo meglio come persona, a Trieste sono sempre gli stessi che si passano le poltrone con nulla di fatto
    la situazione di Trieste è agli occhi di tutti, si vede che molti triestini sono masochisti o complici????

  2. marisa ha detto:

    Tondo ubbidisce sempre ai potenti (indifferente se politici o industriali!).
    E’ uno zerbino. Non lo sapevate?

  3. brancovig ha detto:

    Mi piacerebbe leggere un commento degli elettori del centrodestra sempre così pronti caustici ed ilari nel commentare le azioni del centro sinistra.

    Credo che l’italia diventerà un paese normale quando negli elettori del centrodestra si radicherà la questione morale…. altrimenti non si spiegherebbe come il mister B venga ancora votato dagli elettori del centrodestra dopo 15 anni di governo incapace ….. con gli italiani sempre più poveri e mister B sempre più ricco

  4. santacruz ha detto:

    beh, una barzeleta come PresdelCons non xe la prima volta che ne capiti… e l’altra volta xe finì anche sai pezo!

    ormai no ne resta altro che sperar nei caschi blù! 🙂

  5. ufo ha detto:

    Questo vuol dire che sarà Antonione il prossimo podestà a presiedere al declino di Trst? O il pregiudicato riuscirà ad averla vinta su tutti e due i fronti senza manco mettere il naso fuori dal nascondiglio?

  6. luca ha detto:

    esatto Tondo ubbidisce..come ha fatto quando ha cacciato Alessia Rosolen..ha risposto signorsì agli ordini….che tristezza

  7. josephine87 ha detto:

    deso me trovo anche mi un bel partner importante e forsi i me fa ministra delle pari opportunità… chissà :-p

  8. Bastafurti ha detto:

    Pazzesco!!! Città soggiogata da un senatore condannato senza la minima decenza…. che schifo… possibile non ci sia il modo di opporsi a queste schifezze?

  9. Tergestin ha detto:

    E mi che disevo che saria de ciamar tecnici da Singapore opur Hong Kong, gente competente, nova e slegada dai poteri forti locali! Fantascienza a Trieste.

  10. Srečko ha detto:

    Come ha rilevato brancovig gli esponenti di destra cosi’ vociferosi, quando si parla di Tito ed esuli, ora tacciono. Quando a fare le stronzate e’ uno dei loro, tacciono, hanno da fare, non hanno visto la notizia. Cosi’ dimostrano tutta la loro indipendenza.

    La destra triestina ha fatto molto poco per TS negli ultimi 20 anni. Sanno solo urlare forte, a fare invece sono debolucci. Sono tuttavia bravissimi a spartirsi i posti (e quelli di sinistra in questo non sono da meno). Purtroppo a soffrirne e’ la citta’ di TS, la regione. Eppure, presi da un raptus masochistico, i triestini continuano a votare i Camber, i Menia. Se gia’ si sentono di destra, OK, ma votino altri, puniscano gli inetti che hanno gia’ dimostrato di essere degli incapaci.

    Povera Trieste…

    P.S. Adesso il Veneziano mi dimostrera’ con citazioni del k… che non e’ vero…

  11. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ il mio spasimante Sr.

    Mi dispiace che io sia diventato la tua ossessione, e mi dispiace anche che il mio modo di ragionare basandomi sui fatti ti faccia venire l’itterizia. Tirati su però: è una reazione comune a tutti i chiacchieroni, per cui sei in buona compagnia.

    Buone feste anche a te, o mio fedelissimo fan.

    Luigi (veneziano del k.)

  12. Julius Franzot ha detto:

    Nessuno che abbia coraggio di organizzare una bella manifestazione con striscioni che chiedano l’esilio della famigghia appoggiata dalla cupola…
    Leggetevi l’articolo sul Piccolo di oggi sulla tizia in questione, soprattutto il passaggio sul ruolo del padre nei servizi segreti. Magari di là derivano gli “appoggi romani” della me…lma che impongono il pregiudicato e i suoi picciotti alla città.

  13. Dario Predonzan ha detto:

    Trieste, 24 dic – La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia già nel corso dell’ultima riunione per il 2010, in programma mercoledì prossimo 29 dicembre, approverà una ”generalità” con la quale verrà fissata la volontà di attribuire un contributo di 5 milioni di euro a sostegno dei traffici intermodali del porto di Trieste. Lo hanno anticipato questa mattina gli assessori ai Trasporti Riccardo Riccardi e alle Finanze Sandra Savino nel corso di un incontro con il presidente della Camera di Commercio di Trieste Antonio Paoletti e con i rappresentanti degli spedizionieri. Nel corso del vertice è stato fatto il punto sulle prospettive dello scalo portuale triestino ed è stato ribadito il sostegno della Regione per lo sviluppo della sua attività.
    Come ha precisato l’assessore Riccardi, il contributo di 5 milioni di euro sarà attribuito al Porto di Trieste in attesa che divenga efficace la manovra finanziaria regionale per il 2011, da poco approvata. ARC/PPD

  14. Lorenzo Battista ha detto:

    Domande:
    1) si dimetterà dal cda di cda Unicredit Corporate Banking?
    2) si dimetterà da direttore generale Acegas
    3) se il 17/02/2011 verrà condannata a risarcire le casse dell’erario (2,3 m,ln di euro) per il canone irrisorio che ha concesso a Greensisam per i 5 mag. in porto vecchio, come la mettiamo? L’ennesimo titolo di “merito” per i berluscones o possibilità di richiesta di dimissioni?
    ciao
    LB

  15. Lorenzo Battista ha detto:

    Domande:
    1) si dimetterà dal cda di Unicredit Corporate Banking?
    2) si dimetterà da direttore generale Acegas?
    3) se il 17/02/2011 verrà condannata a risarcire le casse dell’erario (2,3 m,ln di euro) per il canone irrisorio che ha concesso a Greensisam per i 5 mag. in porto vecchio, come la mettiamo? L’ennesimo titolo di “merito” per i berluscones o possibilità di richiesta di dimissioni?
    ciao
    LB

  16. Julius Franzot ha detto:

    @ 15

    Se la condannano e non riescono a farle la legge ad hoc o a comperare il giudice, quei soldi glieli paga Berluska con il portamonete degli spiccioli.

  17. Tergestin ha detto:

    @ Julius

    A Trieste dormono tutti.
    I Triestini manifestano solo se lo fanno pure a Roma (riforma Gelmini, sfiducia al governo) ma di quel che gli combinano sotto al naso, paiono fregarsene.
    Ennesima prova di quanto a Trieste meriti e competenze contino come il due di picche, specialmente se si hanno le conoscenze giuste.

    @ Srecko

    Luigi no xe certo el tipo che critica le decisioni dei potenti e nessun suo intervento su ‘sto blog ga mai smentido el contrario.

  18. Tergestin ha detto:

    Comunque ‘sta cita’ xe gestida come una tratoria a conduzion familiare, con valzer dele careghe incluso.

  19. Paolo Geri ha detto:

    Monassi in porto significa che c’ è l’ accordo per Antonione candidato sindaco. Voglio proprio vedere adesso che cosa diranno (e faranno) Di Piazza e Menia, per non parlare di Fedriga. Credo che ci sarà da ridere

  20. ilva ha detto:

    Mi sembra che ora si stia esaggerando con le
    nomine a certe donne solo xchè sono AMICHE
    DEI VARI POLITICI si dovrebbe invece guardare un pò tra le Donne iscritte al pdl con meriti
    forse anche più di quelle che possono avere
    le così dette graziate xchè al fianco hanno qualcuno che conta,

  21. Lorenzo Battista ha detto:

    #19
    do ut des, il solito scambio di figurine della ns italietta
    Dipi si é già attapirato ma mai abbastanza
    Menia mi pare che abbia sostenuto Schintu che dovrebbe rientrare nel pool della nuova AP o sbaglio?
    Fedriga? no comment!!!

  22. michele ha detto:

    quindi, ricapitolando:
    il rigassificatore si fa a Zaule
    quindi
    il porto unicredit si fa a Monfalcone
    quindi
    si mette la Monassi all’APT per gestirne il declino (porto e rigassificatore non vanno d’accordo)
    Sbaglio?
    Sbaglio o c’è una campagna elettorale in corso? e Cosolini?
    Sapete cosa vi dico, che tra le 3 cose top successe quest’anno, io ci metto la mia nuova residenza.
    A Torino.

  23. sergio ha detto:

    +@ a Brancovic e a Srecko,

    come già detto è giusto condannare chi ruba, chi non fà niente, chi chiede una tangente, etc. etc. e quì le persone oneste di qualsiasi partito dovrebbero condannare ancor di più chi hanno votato, ma da quanto si vede in questo forum l’obbiettività (per quanto riguarda gli utenti) non è di casa, destre e sinistre sono ancorate in maniera superlativa a difendere i propri politici sapendo che hanno sbagliato, cari compagni e camerati cercate di essere più onesti con voi, e specialmente con gli altri, gioverebbe molto alla nazione

  24. Lorenzo Battista ha detto:

    solo uno che vuole la morte del porto può volere un rigass. Durante il transito delle navi gasiere le normative IMO parlano chiaro in tema di sicurezza. A prescindere che aspetto ancora che qualcuno mi spieghi come fa ad esserci un impianto come un rigass. vicino alle case. La legge Seveso è un pro-forma? O una normativa che dovrebbe salvaguardare la sicurezza dei cittadini? Un conto è che hanno concesso (sbagliando) di costruire le case vicino alla Ferriera, ora mica si può fare un rigassificatore vicino alle abitazioni!!! Lo vogliono fare a Zaule? Paghino tutti gli espropri necessari. Chi lo farà mai?!? Per non parlare di tutto il danno ambientale che ne deriva dall’immissione in mare di cloro etc etc.
    Tornando al tema porto, mi pare che a Gioia Tauro si sono ben guardati dall’avere un impianto del genere nelle vicinanze del porto. Chissà perché?
    Saluti
    LB

  25. sergio ha detto:

    la signora era poco impegnata all’Acegas-spa
    e alla consiglio di amministrazione di Unicredit Corporate Banking, e chissà altro, ma quanto prendono sti stè signore di stipendio, Camber basta basta

  26. Bastafurti ha detto:

    Bisogna trovare il modo di bloccare questa ennesima nomina pianificata! Manifestazioni, cortei, lenzuola, nudismo, lavoro straordinario ad oltranza, pagnolada, pollice verso….. bu… qualsiasi cosa…
    Io vorrei vedere all’APT un non-colluso e apartitico…se c’è..

  27. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ battista

    Come ho già segnalato mesi fa, nel mezzo del porto di Barcellona c’è un rigassificatore, eppure quel porto lì muove cinque volte le merci di Trieste.

    Come è possibile, se secondo te un rigassificatore blocca ogni attività portuale?

    L.

  28. ufo ha detto:

    Tratto dal Primorski di oggi:
    “Ancora a novembre Tondo si diceva indeciso tra lei ed il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, mantenendo sempre di voler considerare la competenza e non l’appartenenza politica: già allora comunque riteneva la Monassi la scelta più adeguata e sensata, in quanto aveva gia ricoperto questa carica.”
    Beh, lo gavè votado, desso metteve a novanta…

  29. Sandra ha detto:

    Scusate, ma la Monassi non era già Presidente del Vostro porto?…se aveva le competenze allora, perchè adesso non dovrebbe averle? Ricordate che attualmente avete il “nostro” Boniciolli, e qui han pregato che andasse via, anni fa, e , poi, han pregato che venisse riconfermato a Trieste. E non credo che Venezia sia tanto lontana da Trieste per non far sapere queste cose…

  30. sergio ha detto:

    @ Luigi il veneziano, c’è un piccolo particolare che Barcellona è un pò più grande di Trieste come abitanti e come superfice, oltretutto non si trova su un golfo piccolo come Trieste, la costa è dritta, la città si può permettere di usare un terreno con una grossa quantità di superfice, Trieste deve investire nei pochi terreni che le rimangono con industrie non inquinanti e con una più grossa percentuale di persone, rispetto ad un rigassificatore che ne occupa molto, con poco personale, e che è a ridosso delle case, problema mi pare che il rigassificatore di Barcellona non ha.

  31. sergio ha detto:

    scusatemi lo sbaglio di superficie

  32. Paolo Geri ha detto:

    #29. Sandra

    “se aveva le competenze allora, perchè adesso non dovrebbe averle?”
    Infatti non le aveva neanche allora. E famosa la sua frase “qui i cinesi non li vogliamo ….”

  33. sergio ha detto:

    La Procura della Corte dei conti presenta a Marina Monassi e Antonio Gurrieri un conto di 2,3 milioni di euro per compensare il canone irrisorio che Greensisam paga dal 2004 per 37mila mq in Porto vecchio, 296 euro all’anno, se così un amministra non ho parole per commentere, ma vedremo la Procura contabile, questa volta l’avvocato di fiducia avrà molto da fare, e come è toccato a Illy e compagni, è giusto che anche lei paghi e che non amministri più

  34. ufo ha detto:

    Ho come l’impressione che molti dei commentatori su questo blog diano per scontato cose che alla luce dei fatti poi tanto scontate non sono. Par di capire, per esempio, che si dia per assodato che l’Autorità portuale abbia come obiettivo principale se non unico lo sviluppo del porto di Trst e delle attività portuali in esso. Proprio sicuri di averlo letto da qualche parte, e di non confondere i pii desideri colla realtà sul terreno?

    Vorrei rammentarvi, tanto per fare un esempio, l’intervista di qualche mese fa all’uscente Boniccioli su quel che a Trieste passa per stampa quotidiana. Pretesto dell’intervista era fare le somme del mandato boniccioliano alla fine imminente dello stesso. Il succo di tale pezzo era l’affermazione di Boniccioli di aver portato a termine i punti più importanti del suo programma, identificati – udite, udite – nell’approvazione del Piano regolatore del Porto e nell’effettuato restauro di gran parte del patrimonio immobiliare dell’Authority. Dal che noi osservatori esterni possiamo dedurre che:
    1) il presidente dell’Autorità portuale aveva un suo programma da svolgere nell’arco del mandato, e che alla fine del mandato ci ha fatto la cortesia di rendercene edotti (cosa che non ricordo fosse successa coi suoi predecessori);
    2) che i punti principali del programma erano quelli esposti e non altri;
    3) che, di conseguenza, aumentare il numero di scatoloni di lamiera caricati sui bastimenti diretti nel vasto oceano non era uno di questi punti principali.
    E questo da uno che certo non è mai stato sospettato di camberismo neppure indiretto.

    Vista sotto questa luce la nomina della pulzella potrebbe avere tutte le ragioni di questo mondo: se il compito da portare a termine è il mantenimento delle posizioni di meschino privilegio corporativo all’interno del porto triestino a favore del pregiudicato, del suo clan e delle varie cricche satelliti – mi sa che le competenze necessarie la Marina ce le ha in abbondanza e dimostrabili con tanto di curriculum; se invece insistete ad affermare che la neo-nominata abbia in qualche modo a sporcarsi le mani con concetti volgari quali i TEU ed i pallet – è a voi che compete l’onere della prova. Io non vedo elementi verificabili a favore di questa ipotesi.

    Se poi vogliamo esaminare la questione da un punto di vista meno campanilista: ma chi ve lo dice che di questo porto, uno dei tanti e probabilmente il più fastidioso da averci a che fare, gliene importi veramente a qualcuno? Dato che Trst è ben lungi dall’essere un qualche caput mundi può benissimo darsi che the powers that be abbiano tirato una croce su tutto questo circo Barnum, magari risparmiando fiato e favori scambiabili per quello che sarà un domani il porto di Unicredit, letteralmente due passi più in là. Probabilmente un’entità che non avrà bisogno di elemosinare a vuoto dal Matteoli di turno quei trenta denari senza i quali non parte alcun investimento, e dove si partirà a effettivamente movimentare container invece che parole e poltrone. Da quest’altro punto di vista chiunque si becchi la poltrona di boss della Torre dei Lloyd è del tutto ininfluente (per quel che cambia potevano piazzarci anche il Deganutti), quindi tanto vale dare il giocattolo al pargolo più rompiballe e via, basta che non strilli…

  35. sergio ha detto:

    l’unico problema dell’autorità portuale è di amministrare (affitti e manutenzione) i beni che ha, ultimamente non ha neanche uomini per l’ordinaria manutenzione, quasi tutto il porto di competenza è manutenzionato da ditte esterne

  36. sergio ha detto:

    a parte questo
    UN BUON NATALE A TUTTI sergio

  37. mutante ha detto:

    ma chi è esattamente la monassi? cioè, nella vita: ingegnere, laureata in economia, dirigente di comunità… ha una qualifica di qualche tipo o è solo amica degli amici?

  38. marisa ha detto:

    MUTANTE – commento 37

    http://www.acegas-aps.it/bilanciprec/bilancioAcegas/acegas/vis_articolo7d117d11.html?pagina=-&link=45&tipo=articoli_sezioni_29&ids=29

    basta andare nel sito dell’ACEGAS di Trieste. C’è tutto su la Monassi.

    Laurea? In biologia!

  39. marisa ha detto:

    La laurea in biologia è l’ideale per fare il “revisore dei conti”! E io che pensavo si dovesse essere laureati in economia…..

  40. Triestin - No se pol ha detto:

    luigi 27 Le norme del porto de Sagunto….
    Harbour entrance conditions
    Sagunto port is accessible from several routes; vessels are advied to approach through the south side. Only daylight berthing operation will be permitted. Unberthing opertion will be permited without daylight. Other traffic in the area ( incoming or out-going ) is not allowed during LNG operation, therfore a minimum safty distance of 2 nautical miles must be observed between LNG carriers and ather vessel. No navigation is allowed at the basins when LNG carrier is turning until is safley moored at the jetty. Crossing manoeveres at the inner or outer port are strictly prohibited…..

  41. Triestin - No se pol ha detto:

    Rigassificatore: «Il governo ci ha bidonato»
    Niente sconti ai veneti per la benzina, nonostante le promesse fatte da Galan e dai leghisti

    VENEZIA. Per una volta leghisti e pidiellini veneti vanno d’accordo: Roma ha tirato il bidone al Veneto. Il governo del Cav ha varato il 29 ottobre scorso un decreto che istituisce il fondo per la riduzione del prezzo dei carburanti nelle Regioni interessate dalla estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi. La misura gratifica la Basilicata e l’Emilia Romagna, quest’ultima per via delle piattaforme a 20 miglia dalla costa. Niente al Veneto, che pure ha accettato il rigassificatore, cioè un palazzone alto 47 metri, posizionato molto più vicino, a 8 miglia da Porto Levante. Una beffa sanguinosa, un blitz, di cui in giunta regionale a Venezia nessuno sapeva. E a Roma meno ancora, benché i parlamentari veneti siano decine e i ministri addirittura 4. E se lo sapevano non hanno mosso un muscolo. In particolare non lo ha mosso Giancarlo Galan, che da presidente del Veneto celebrava il rigassificatore come una delle mega-realizzazioni della sua presidenza, assieme al Passante e al Mose. Grandi opere pubbliche che dovevano garantirgli la ricandidatura. Non erano solo aspettative personali. Erano progetti sui quali la giunta regionale aveva costruito concrete aspettative. Al punto che lo stesso Galan, nel 2008, ad un convegno sul federalismo fiscale organizzato a Gubbio, aveva lanciato una proposta: istituire una «addizionale veneta» sui guadagni della Terminale Adriatico, società formata da Qatar Petroleum ed Exxon Mobil (45% ciascuna) e dalla Edison (10%), gestori dell’impianto. Galan copiava la proposta dalla Sicilia, regione che si trattiene l’accisa sulla benzina raffinata nell’isola. Perché il Veneto non può finanziarsi con il rigassificatore? L’idea è rimasta campata per aria. Galan è passato ad altro e Luca Zaia è tagliato fuori dal tavolo che decide: lo sostiene non un suo avversario ma il senatore Piergiorgio Stiffoni, leghista. «Se il Veneto è stato beffato, il Polesine lo è doppiamente – denuncia il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin -. Il megaimpianto è uno sfregio ambientale che danneggia attività fondamentali come la pesca ed il turismo, permette all’Italia di ottenere il 10% del fabbisogno energetico, aumenta dal 7 al 10% le royalties dovute allo Stato ma non prevede ritorno per i cittadini».

  42. sergio ha detto:

    laureata in biologia, Roma, 24 dic – ”Merita apprezzamento la scelta del presidente della regione Friuli Venezia Giulia che in sintonia con le indicazioni ricevute dal ministro Matteoli ha dato parere positivo alla nomina della dottoressa Marina Monassi a Presidente dell’Autorita’ Portuale di Trieste”. Lo afferma il presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo. ”La capacita’ professionale della dottoressa Monassi, l’impegno dimostrato quando negli anni passati si e’ trovata ricoprire l’identico ruolo sono – dice Grillo – una garanzia per lo sviluppo dello scalo adriatico”. ”Se – continua – come tutti prevedono ed auspicano, il sistema dell’Alto Tirreno ed il sistema dell’Alto Adriatico nei prossimi anni registreranno incrementi riguardo allo sviluppo nei traffici marittimi diventando a tutti gli effetti le piu’ importanti porte d’ingresso in Europa delle merci provenienti da Cina, India e Giappone questa prospettiva si potra’ ancor piu’ concretizzare con la nomina di persone efficienti alla guida delle autorita’ portuali” anche questo non capisce nulla

  43. Luigi (veneziano) ha detto:

    Non vorrei dover rifare una volta ancora tutti i discorsi relativi al rigassificatore già scritti qui dentro, riscritti e ri-riscritti ancora: è falso che se lo piazzassero a Zaule il porto si bloccherebbe, e se uno si presentasse di fronte a Gas Natural o di fronte ai tecnici del ministero dell’ambiente italiano (che ha dato il via libera per la VIA) presentando questo tipo di argomentazioni, si prenderebbe una musata sulle gengive.

    A mio modo di vedere, l’unico modo per bloccare il rigassificatore è quello che segue la via politica. Si movimentino i triestini, si raccolgano firme, si facciano prevalere alle prossime elezioni i candidati contrati al rigassificatore eccetera eccetera.

    Leggendo i vari resoconti anche proposti da autorevoli firme contrarie al rigassificatore, ho letto delle cose terrificanti: palle di fuoco che avrebbero distrutto tutta la costa per oltre trenta chilometri di raggio; porti di tutti i tipi bloccati se solo esiste un rigassificatore in zona; addirittura norme di navigazione internazionale che obbligherebbero al blocco per miglia e miglia. Tutte cose che io personalmente sono andato a verificare, e che sono risultate tutte delle falsità o delle montature.

    In particolare, tornando al divieto di navigazione, esso nel caso di Sagunto è da considerare come area di interdizione di due miglia, rispetto alla rotta della nave trasporto del GNL, cosa che nel caso del porto di Sagunto – per la particolare conformazione del porto stesso, con una stretta zona di ingresso delimitata da dighe – porta al blocco della navigazione per il tempo necessario per l’attracco della nave.

    Il che significa che quando la nave è all’attracco, tutto quanto torna nella normalità, e quindi che è sufficiente organizzare il traffico in quelle poche ore necessarie.

    Fra l’altro, basta andare a verificare i dati del porto in un apposito sito come questo http://www.marinetraffic.com/ais/no/portdetails.aspx?port_id=188 per scoprire che negli ultimi 30 giorni sono arrivati a Sagunto 249 navi, di cui due (2) tanker, e che lo stesso giorno in cui è arrivato un tanker – e cioè il 21 dicembre – sono arrivate in porto altre tredici navi!

    Ad una verifica più approfondita, ho anche trovato il nome del tanker che è arrivato: si chiama “Gaschem Snow”. Lo trovate in foto qua: http://www.merchantships.info/thumbnails.php?album=1240

    E allora – per cortesia – evitiamo di raccontare delle balle cosmiche qui dentro!

    Cosa ben diversa è comunque prevista per il porto di Trieste. Se uno va a leggersi il progetto di Gas Natural, si accorgerà che NON E’ PREVISTO alcun blocco della navigazione, data la rotta delle gasiere, che adesso però avrete la bontà di andare a verificare da soli.

    Tanto per continuare il paragone: il porto di Barcellona non ha alcun blocco, pur avendo delle regole di rispetto della rotta delle gasiere. E per fare un altro paragone, andate a guardarvi il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle, e controllate quali sono le norme di sicurezza valide in quel caso.

    Personalmente, io la vedo così: uno PRIMA va a verificare tutto quanto (nei limiti del possibile) e POI parla.

    L.

  44. Dario Predonzan ha detto:

    A dire il vero, il dibattito sulle norme di sicurezza legate al traffico di gasiere per GNL è un po’ più vasto e complesso di come lo presenta l’anonimo veneziano. Anche perché norme definitive e accettate ovunque ancora non ci sono.
    Non è certo materia da poter trattare in modo esauriente in un blog, ma va per esempio ricordato che il rigassificatore di Barcellona è stato costruito alla fine degli anni ’60, mente quelli più recenti (in Spagna e altrove) sono stati localizzati in aree ben più lontane da centri abitati e da porti commerciali di grandi dimensioni. Quello di Sagunto, per esempio, sorge all’interno di un piccolo porto industriale – “satellite” di quello di Valencia – nel quale il traffico di GNL rappresenta almeno il 60 % del traffico totale, mentre il traffico container e merci varie (almeno 10 volte superiore a quello di Trieste) è concentrato nel porto principale di Valencia, che sta 23 km più a sud. Qualcosa vorrà pur dire…
    In verità, poi, le contrarietà al rigassificatore di Trieste-Zaule si fondano anche su molte altre ragioni: per esempio di ordine ambientale, del tutto trascurate o colpevolmente sottovalutate in sede di VIA dai ministeri competenti. I quali ministeri si sono bevuti anche alcune colossali panzane contenute negli studi di GasNatural. Consiglierei di consultare, a questo proposito, i documenti prodotti dagli ambientalisti (v. nel sito http://www.wwf.it/friuliveneziagiulia nella sezione “documenti”, sottosezione “energia”, e anche nel sito http://www.legambientetrieste.it) o dal tavolo tecnico (TTRT) istituito dalla UIL VVF. Proprio perché, come dice giustamente l’anonimo veneziano, prima ci si documenta – a fondo – e poi si parla, o si scrive.

  45. Lorenzo Battista ha detto:

    @ Veneziano
    se tu pensi che si possa far convivere Siot e rigassificatore, “ben venga”… Leggevo questo studio: http://www.tarantoporto.com/rigassificatore/norme%20di%20sicurezza.htm Possiamo dire che è buon senso o almeno sarebbe, prevedere una collisione tra una gasiera ed una petroliera? Dici che è impossibile che ciò avvenga? Che tu sappia a Sagunto c’è anche traffico di navi petroliere? E’ comunque ovvio che lo scopo a livello nazionale è quello di ridurre Trieste ad un polo energetico, ci manca la centrela nucleare e poi facciamo l'”ein plein”.

    Sai meglio di me che i tempi degli armatori sono alquanto stretti, prima una nave scarica, prima riparte meglio è. Mi sembra logico pensare che i limiti alla navigazione possano essere un limite e leggendo su internet vedevo non poche polemiche sulla costruzione di questi impianti, non ultimo il caso di Gioia Tauro. Non mi sembra sia visto bene dal più grande porto italiano (Gioia Tauro) la costruzione di questo genere di impianti e per una carenza di informazione/documentazione e per i motivi di cui sopra.

    Sono convinto che impianti di tale tipo debbano esser fatti in completa sicurezza, non serve dire “tanto non succede nulla, è impossibile…”. Basta vedere il disastro della BP o Viareggio solo per citare due esempi. Peccato che il progetto di Zaule non risponde ai requisiti minimi di sicurezza: troppo vicino alle case. E questo non mi sembra un problema sul quale fare business. Voglio vedere chi, se mai si farà simil progetto, si prenderà la responsabilità di firmare l’autorizzazione.

    Il blocco della navigazione temporaneo nonché il rispetto delle distanze previste dall’IMO non sono nulla in confronto alla superficialità con le quali si vuole far passare avanti questo progetto della Gas Natural. Per non parlare poi di come sia stata informata la cittadinanza di ciò (zero). Basta vedere l’ultima riunione della Nomisma alla quale non si poteva fare domande per non parlare delle riunioni a porte chiuse tenutesi in camera di commercio, mancata applicazione direttive Seveso etc etc.

    Un altro intoppo arriva dal blocco della regione per il gasdotto TS-Villesse:
    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2010/12/14/GO_11_APRE.html
    E questo potrebbe essere un altro bell’intoppo per GasNatural, che ricordiamoci, cerca di convincere la popolazione con sponsorizzazioni all’operetta, stand durante la barcolana dove c’erano volantini per i bambini che illustravano che il gas non è pericoloso etc etc.

    Per quanto concerne porto Empedocle io ero rimasto alla bocciatura del TAR:
    http://www.meetup.com/beppegrillotrieste/messages/boards/thread/9575113/150#39022281

    Il thread partiva sul ritorno della Monassi alla presidenza del porto. Al riguardo ho scritto un mio commento personale al riguardo:
    http://www.meetup.com/beppegrillotrieste/messages/boards/thread/3557091/190#39066435

    ciao
    LB

  46. matteo ha detto:

    luigi a parte che il rigassificatore è gia naufragato come idea ed è stata la giunta tondo a frenare l’idea del rigassificatore a atrst

    leggere qui

    Gasdotto Trieste-Villesse
    stop della giunta Tondo
    La giunta regionale nega il parere di compatibilità ambientale al gasdotto Trieste-Villesse proposto da Snam Rete Gas. Progetto essenziale per il collegamento tra il rigassificatore di Zaule (nella foto, il rendering del progetto) e la rete nazionale del gas. Nella delibera emergono perplessità sulla sicurezza nella parte a mare nel tratto davanti a Muggia.
    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/gasdotto-trieste-villesse-stop-della-giunta-tondo/2964493

    La situazione procedurale del rigassificatore proposto da Gas Natural a Zaule è strettamente legata alle sorti della procedura di Via nazionale per il metanodotto Snam Trieste-Grado. Solo nel caso in cui questa avesse esito positivo la Regione potrebbe dare il via alle procedure per l’autorizzazione energetica per l’impianto di rigassificazione.
    https://bora.la/2010/07/22/lautorizzazione-per-il-rigassificatore-di-zaule-e-legata-allok-per-il-metanodotto-trieste-grado/

    sto rigassificatore lo dovevano fare se veniva fatto il tubo, senno dove lo attaccano il gas?

    quindi non srve nessuna menata di manifestazione firme e altro

  47. matteo ha detto:

    Giudizi poco teneri, quindi, che portano dritti alla conclusione: «La giunta, all’unanimità, delibera di non poter esprimere parere di compatibilità ambientale sul progetto per la realizzazione del metanodotto Trieste-Grado-Villesse (…), non risultando evidenziata nella documentazione presentata l’assenza di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e ambientale». Un verdetto che verrà ora comunicato al ministero dell’Ambiente assieme alla segnalazione di una serie di ulteriori prescrizioni ritenute imprescindibili: dalla presentazione di una dettagliata campagna di rilievi geofisici alle integrazioni all’Analisi del rischio, fino ad un nuovo studio di simulazione della diffusione dei sedimenti e del rilascio degli inquinanti. Comunicazioni che, a questo punto, esauriscono il lavoro della Regione sul ”caso” rigassificatori. Sia sull’impianto gnl a terra di Gas Natural, sia sul terminal off shore di E.On (ex Endesa) con relativo metanodotto, infatti, la Regione si era già espressa nel 20007 dando, in entrambi i casi,parere interlocutorio. RIPRODUZIONE RISERVATA
    (14 dicembre 2010)
    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/gasdotto-trieste-villesse-stop-della-giunta-tondo/2964493

    grandi hanno fermato il rigassificatore a trst, qualcuno si è accorto di questa notizia?

  48. matteo ha detto:

    «Il tracciato – si legge nella delibera – presenta aspetti particolarmente critici per quanto riguarda il rischio di possibili incidenti, sia in relazione all’attraversamento del metanodotto di molte zone sensibili, sia per la vicinanza di altre importanti infrastrutture in particolare nel tratto all’interno della baia di Muggia, sia per la presenza di un intenso traffico portuale». Esistono poi tutta una serie di perplessità di carattere ambientale: la fase di posa e di affossamento delle condotte infatti, secondo i tecnici, potrebbero compromettere l’ecosistema marino. Inoltre gli effetti diretti ed indiretti delle due operazioni, a causa dei rischi di contaminazione legati alla dispersione di sostanze inquinanti, rischierebbero di avere «possibili ripercussioni riguardanti gli aspetti della salute umana». Un pericolo, secondo la Regione, non sufficientemente indagato dalle simulazioni effettuate da Snam che, peraltro, «non sono completamente condivise e avallate dagli Enti tecnico-scientifici consultati».
    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/gasdotto-trieste-villesse-stop-della-giunta-tondo/2964493

  49. Triestin - No se pol ha detto:

    per i veneziani tuto fa brodo e se pol, basta spostar Marghera a Trieste come voleva Illy e scarigarne tutti i traffici de petroliere e GNL..
    quel che i altri no vol… chissà perchè a Rovigo noi ga messo un bel rigassificador in città ??? i podeva metterlo davanti Piazza S. Marco sull’isola difronte…tanto el traffico no se blocca !!!

  50. Dario Predonzan ha detto:

    La Giunta regionale non ha fermato proprio niente (checché ne dica l’articolo del PICCOLO).

    Infatti, scriveva il WWF FVG il 14 dicembre scorso (commento-precisazione, guarda caso, mai apparso sul PICCOLO):

    “Dopo due anni e mezzo dalla presentazione del progetto, la Giunta regionale non trova il coraggio di esprimersi sull’impatto ambientale del gasdotto SNAM Trieste-Grado-Villesse e se la cava con un “non parere” di gesuitica ipocrisia.
    Questo il giudizio del WWF sulla delibera n. 2500 del 2 dicembre scorso, che si conclude dichiarando testualmente di “non poter esprimere parere di compatibilità ambientale sul progetto” in quanto non risulta “evidenziata nella documentazione presentata l’assenza di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e l’ambiente”.
    Dopo di che, la delibera se la cava segnalando al Ministero dell’ambiente dodici pagine di “carenze” degli studi di SNAM “anche in vista di eventuali integrazioni allo studio presentato”.
    La Giunta regionale, quindi, non ha voluto trarre le dovute conseguenze dalla scrupolosa analisi tecnica sul progetto e gli studi di SNAM, svolta dai propri uffici, e non se l’è sentita di esprimere un parere negativo sulla compatibilità ambientale del gasdotto proposto, preferendo “scaricare il barile” sul Ministero ed ipotizzando addirittura eventuali ulteriori integrazioni da parte di SNAM.
    Va rimarcato che, come si evince dalla delibera:
    – il progetto e gli studi ambientali di SNAM per il gasdotto Trieste-Grado-Villesse sono stati presentati nel maggio 2008;
    – SNAM ha poi integrato una prima volta gli studi nel gennaio 2009;
    – SNAM ha integrato una seconda volta gli studi nel giugno 2009;
    – SNAM ha integrato una terza volta gli studi nel luglio 2009;
    – SNAM ha integrato una quarta volta gli studi nel dicembre 2009;
    – SNAM ha integrato una quinta volta gli studi nel febbraio 2010;
    – tutti i Comuni interpellati dalla Regione (tranne Ruda e S. Canzian d’Isonzo) hanno espresso pareri negativi sul progetto SNAM;
    – la relazione istruttoria del competente Servizio VIA regionale, datata 5 novembre 2010, sottolinea il permanere – malgrado le numerose integrazioni pervenute da SNAM – di “numerose e significative criticità in merito agli impatti su diverse matrici ambientali” (criticità che coincidono sostanzialmente con quelle rilevate anche dal WWF nelle proprie osservazioni).
    Esistevano insomma tutti i presupposti perché la Regione esprimesse un parere negativo sul progetto del gasdotto.
    Invece, evidentemente, la “ragion politica” ha finito per prevalere, e la Giunta ha deciso di defilarsi, esprimendo un “non parere”.
    Si tratta – non a caso – dello stesso atteggiamento tenuto dalla Giunta regionale precedente, nel giugno 2007, all’epoca dei “non pareri” di compatibilità ambientale sui progetti dei rigassificatori proposti da GasNatural (sito di Trieste-Zaule ) e Endesa (off shore nel mezzo del golfo di Trieste). Anche allora, infatti, l’istruttoria degli uffici competenti aveva rilevato moltissime carenze degli studi presentati ed il permanere delle criticità ambientali.
    Oggi come nel 2007, perciò, la sudditanza ai poteri forti (Governo, multinazionali dell’energia), ha fatto sì che le ragioni dell’ambiente siano state sacrificate a quelle del business e della politica ad esso asservita.
    Le vicende del gasdotto e quelle dei rigassificatori sono, infatti, com’è noto strettamente legate tra loro: nessun rigassificatore può funzionare senza collegamento alla rete dei gasdotti, né un gasdotto tra Trieste-Grado e Villesse avrebbe alcun senso, se non fosse al servizio del rigassificatore di GasNatural a Zaule e magari anche di quello off shore.
    Del resto, il decreto VIA del luglio 2009, con cui i ministri dell’ambiente e dei beni culturali hanno espresso giudizio di compatibilità ambientale favorevole sul rigassificatore di Trieste-Zaule (facendo finta di non vedere le clamorose falsità negli studi presentati da GasNatural), condiziona l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto all’esito favorevole dell’esame ambientale sul gasdotto SNAM.
    Esito che tuttavia non è ancora noto, benché la stampa abbia comunicato già due messi addietro l’esistenza di un parere favorevole da parte della Commissione VIA del Ministero dell’ambiente: di questo parere non c’è tuttavia traccia, tanto da legittimare il dubbio se esista davvero.
    Appare anche curioso che la Commissione ministeriale si sia espressa prima del parere regionale… L’ex sottosegretario on. Menia può forse fornire lumi in proposito?
    Autorizzazione che dovrebbe essere rilasciata da una conferenza dei servizi coordinata dalla Regione: visto quanto accaduto finora, c’è da temere il peggio.”

    Chi volesse poi leggersi tutta la citata delibera della Giunta regionale, la trova nell’apposita sezione del sito della Regione.

    Mai fidarsi solo di quello che scrivono i giornali…

  51. Triestin - No se pol ha detto:

    strano che il mercato internazionale sconsigli investimenti sui rigassificadori…visto anche l’arrivo dei novi metanodotti…

    IL PICCOLO, 24 DICEMBRE 2010
    Veglia, ”Adria Lng” rinuncia al rigassificatore
    Il consorzio chiude l’ufficio di Zagabria, il mercato sconsiglia il maxi investimento.

    CASTELMUSCHIO Più che un arrivederci, un addio. L’altro giorno è stato chiuso l’ufficio croato del Consorzio Adria Lng, che anni fa aveva ottenuto dal governo dell’allora premier Ivo Sanader i diritti di concessione per la realizzazione e la gestione del maxi rigassificatore di Castelmuschio (Omisalj), sull’Isola di Veglia. ”Adria Lng” era ”calata” in Croazia nel 2006, con l’intento di fare entrare in funzione il terminal metanifero nel 2014. L’anno scorso la data di inaugurazione era stata spostata al 2017 e si era chiaramente intuito che il consorzio stava per disimpegnarsi, dopo avere valutato l’andamento negativo del mercato europeo del gas, flessione (-6%) proseguita anche quest’anno.

  52. matteo ha detto:

    per salvare capre e cavoli hanno deciso di non esprimersi ne favorevoli e ne contrari, una cosa politica per salvare i voti da grado a vilesse (la bassa friulana) e i poteri che premono per il gas

    non credo che la regione appoggiera il gasdotto, questo semplicemente perche ci sono voti in ballo, in sostanza il bacino elettorale è ininfluente per la presidenza del fvg perche è fatto di 4 gatti a confronto con il resto del friuli, cmq è uno stop non di fatto ma politico, na cosa strana

    dario predanzon dove posso mandare la email con la foiba discarica vicino a fernetti?

  53. marisa ha detto:

    Perchè forse la Giunta Tondo non ha avuto un uguale comportamento con l’elettrodotto che TERNA vuole a ogni costo realizzare AEREO nella bassa friulana e che tutti i comuni e le due provincie interessate vogliono interrato? Vi ricordate la delibera “che non decideva nulla” che fu fatta dalla Giunta Tondo? FAREMO IL POSSIBILE PER SALVARE L’AMBIENTE E VENIRE INCONTRO ALLE RICHIESTE DEI COMUNI…

    In lingua friulana si scrive: “cjapâts pal cul…”

    Auguri di Buon Anno 2011 !

  54. Srečko ha detto:

    D. Predonzan

    Grazie

  55. Srečko ha detto:

    Luigi

    Leggi, per cortesia il post n. 13 di Dario Predonzan. Vorrei il tuo commento.

    Grazie

  56. massimilianoR ha detto:

    @marisa
    l’importante è saper fare bene il “revisore dei tonti”…

    la patatina tira sempre, tulliani docet

  57. Luigi (veneziano) ha detto:

    Vorrei complimentarmi con coloro i quali hanno scritto qualcosa dopo il mio commento. Almeno questi – mi pare – sono andati a leggersi i documenti, e non hanno riproposto paro paro le balle raccontate da Tergestin.

    Interessante notare comunque come non vi sia unità di vedute: per matteo il rigassificatore è morto e sepolto, mentre per Predonzan non è così. Per come ho letto i loro interventi, sono portato a dare ragione a Predonzan.

    Venendo al resto: il mio spasimante Srecko – che ha una vera e propria ossessione compulsiva per me – mi chiede di commentare l’intervento numero 13 di Predonzan: quello nel quale la Regione preannuncia un contributo di 5 milioni di Euro per il porto.

    Il mio commento è il seguente: perché dovrei commentare? O meglio: non vedo che cosa ci sia da commentare in modo così particolare. Forse bisogna anche commentare il fatto che nel 2009 il contributo regionale per il porto è stato di 7,3 milioni e nel 2010 di 1,97 milioni?

    E questo è tutto.

    Luigi (veneziano)

  58. dimaco ha detto:

    òSergio

    Io lo sai che sono di sinistra estrema, ma mai ho difeso un politico di sinistra se ha rubato, ingannato o fatto cose contrarie alla leggo o ha abusato della sua posizione per trarne vntggiopersonale, anzi sono ancora più duro con loro mi pare. Io e te lapensiamo in maniera diversa ,politicamente, ma abbiamo dei punti di convergenza su alcune cose precise(comecon il fiero alleato marcantonio o il prode italico alpino 😛 )

  59. Srečko ha detto:

    Luigi

    Grazie. Cosi’ ora so che sei favorevole ai contributi di organi statali o altri enti pubblici ai porti. In realta’ tempo fa scrivevi che il porto di KP era sovvenzionato dallo stato sloveno e lo dicevi negativamente…

  60. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko

    Mi rendo conto che tu possa avere delle difficoltà di comprensione della lingua italiana, ma se tu avessi letto meglio quello che ho scritto, e se tu conoscessi almeno a livello di base la situazione legislativa che sottende i porti di Trieste e Capodistria, allora capiresti di aver scritto una solenne castroneria.

    La cosa che evidentemente non sai è che la società che gestisce il porto di Capodistria è una spa di diritto PRIVATO, che è quotata alla borsa di Lubiana.

    Che cos’è invece giuridicamente l’Ente Porto di Trieste? Tu forse lo sai?

    Potresti per cortesia studiare un pochino la questione, per capire quali sono i regimi legali che sottendono ai due porti? Dopo aver fatto ciò, allora potremo iniziare un discorso che adesso non ha senso inziare, visto che io dovrei spiegare e tu solo ascoltare in silenzio.

    Grazie quindi per il tuo impegno, o mio giovane ed inesperto spasimante.

    L.

  61. Srečko ha detto:

    Luigi

    Si tacuisses philosophus manuisses!

    La differenza giuridica tra l’Ente Porto di TS e la Luka KP la conosco anch’io, quindi risparmiati di pontificare. Il succo del problema e’ questo: mentre par Luka KP secondo te e’ inamissibile che ci siano degli aiuti dello Stato, per l’ente Porto di TS e’ legittimo che ci siano. Certo adesso tirerai fuori 45 MB di dati che supportano la tua affermazione, ma rimane che quando si parla di concorrenza tra i due porti, per TS e’ giusto che ci siano sovvenzioni, per KP invece no. Sic dixit Aloisius Venetianus Dei Frater Major.

  62. Srečko ha detto:

    Luigi

    I palloni gonfiati come te prima poi esplodono, anche se hanno la stima di Enrico Maria Milic…

  63. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ srecko

    Ti sembrerà incredibile, ma la legge europea permette a Trieste proprio ciò che sarebbe vietato a Capodistria.

    Ciò premesso, io devo anche però dire che ciò che non va bene a Capodistria è che una società di diritto privato di fatto sia controllata al 100% dallo stato, in modo da favorire dei “giri” non chiari derivanti unicamente da questioni politiche. Sia chiaro che la stessa cosa la penso anche per società come l’italiana ENI, che vale oltre 2000 volte di più di Luka Koper. Ti sembrerà strano per i tuoi paraocchi molto ottusi, ma io non ne faccio una questione di confini.

    Ad ogni modo, tu evidentemente non sai che da qualche anno in Slovenia si è sviluppato un dibattito per la creazione di un’Autorità portuale a Capodistria, di diritto pubblico.

    Il fatto di essere società di diritto privato garantisce infatti una montagna di vantaggi, a fronte però di qualche svantaggio. Ma adesso tu – da bravo bambino – andrai a studiare quali sono in vantaggi e quali gli svantaggi relativi a questo caso, sapendo per esempio che tutti i porti del nord Europa sono strutturati ESATTAMENTE come il porto di Trieste, e non come quello di Capodistria.

    Ad ogni modo non hai studiato bene, e come al solito mi tocca spiegarti anche l’A-B-C.

    L.

  64. dimaco ha detto:

    non do torto a luigi sul fatto che uno stato non dovrebbe dare soldi a un ente privato. Io sono contrario. Ma c’è una piccola cosa da tenere in considerazione riguardo a queste sovvenzioni. Se lo stato sloveno ha dato delle sovvenzioni alla porto di koper lo ha fattovedendo la cosa come un’investimento a lungo termine dal quale trarrà un probabile profitto. non sono certo contributi a fondo perso e ho la certezza che dovranno dimostrare come sono stati impiegati quei soldi fino all’ultimo centesimo. Cosa ch non si può dir per i finanziamenti a prvati che avvengono in italia 8non solo per quello che riguarda il porto di trieste).
    Aggiungo oltretutto che “Luka Koper ” è la società di gestione del porto non la proprietaria, che invece è lo stato sloveno,oltre al fatto che le cariche principali non possono ne essere collaboratori di altre aziende(più poltorne).

  65. marisa ha detto:

    DIMACO, ma cosa scrivi? Ma tu lo sai la quantità spaventosa di finanziamenti pubblici che lo Stato italiano da sempre concede all’industria privata italiana? Sovvenzioni enormi che vengono considerate finanziamenti al sostegno dell’occupazione e dello sviluppo economico italiano. Perchè non vai verificare quanti “soldini pubblici” si è portata a casa la FIAT da almeno un secolo? Scrivo FIAT, perchè è sinonimo di industria italiana, ma potrei scrivere il nome di tante altre grandi società industriali.

    Dai….non fare del facile populismo!

  66. dimaco ha detto:

    marisa, ma è quello che dicevo. la luka koper riceve si aiuti statali, ma deve, a differenza che in italia, dimostrare dove sono finiti quei soldi con carte alla mano. Lo so benissimo che fiumi di danaro sono andati alla FIAT con quelle clausole da te descritte, ma sono serviti a creare posti di lavoro in brasile non certo in italia. Ance devo dire che tutti i fiumi di danaro spediti alle industrie italiane nessuno si è mai chiesto di chiedere come siano stati spesi o dove siano finiti. Io dicevo questo, non capisco questo tuo scatto. Forse non ti è di facile comprensione il mio idioma, ma non so scrivere in friulano

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Il tuo intervento è già più acuto e profondo di quello del povero Srecko, e come tale merita un plauso.

    La questione è abbastanza semplice: il porto di Capodistria è uno degli asset strategici della Repubblica di Slovenia, di conseguenza – e me ne rendo perfettamente conto – non può essere gestito in maniera “normale”.

    Diamo intanto per scontato che tutti quanti sappiano che nel mondo la società o l’ente o l’autorità che gestisce o coordina le attività portuali NON E’ MAI la proprietaria dei terreni e delle rive. Non lo è Luka Koper, e non lo è l’Autorità Portuale di Trieste. La stessa cosa vale in USA come in Australia, in Spagna come in GBR.

    In Slovenia per vari motivi si è scelto di fare della società che gestisce l’attività portuale di Capodistria – Luka Koper – una società di diritto privato che opera in concessione, e la si è quotata in borsa. La cosa la rende diversa rispetto alla grandissima magigoranza delle altre società/enti/autorità che gestiscono i porti europei, che invece sono sempre di diritto pubblico.

    Questo però significa che Luka Koper dovrebbe unicamente essere governata dalle regole del libero mercato.

    Ma chiunque sa e saprà sempre che non è così, per i motivi detti sopra. Attorno a Luka Koper e alle sue partecipate ruota gran parte dell’economia slovena: Capodistria è la vena giugulare della Slovenia.

    Sullo sfondo resta un fatto: che lo sfigatissimo porto di Trieste è ancora adesso quattro volte più grande di quello di Capodistria, e che il porto di Capodistria presenta delle criticità intrinseche, derivanti dalla stessa natura: le coste slovene sono quelle lì, di conseguenza più di tanto il porto di Capodistria non può fisicamente crescere, a meno che non si decida di spostare l’abitato di Ancarano e quello stesso di Capodistria.

    Io credo che se veramente si costruisse il megaporto di Monfalcone/Trieste nel modo migliore possibile, il porto di Capodistria rischierebbe molto. Ma questo è un altro discorso.

    L.

  68. brancovig ha detto:

    Ma il punto della discussioe è se la Monassi come presidente è una scelta giustificabile su CV, capacità manageriale e relazioni internazionali oppure si base solo su il familismo.

    Questo è il punto che i signori del centro destra dovrebbero commentare …. non voltar la testa da altre parti…please.

    La meritocrazia il bene comune ecc ecc

  69. matteo ha detto:

    anche al prg mi davano contro, come è finita?

  70. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa

    Forse non ti è noto che gli “aiuti di stato” alle aziende private sono vietati dall’Unione Europea, di conseguenza tutta la “quantità spaventosa” di aiuti pubblici di cui parli, in realtà DEVE passare sempre attraverso la verifica della Commissione europea.

    Di conseguenza, quella che hai scritto è una FANTASMAGORICA BALLA, se ritieni che gli aiuti di stato di “quantità spaventosa” ancor oggi, nel senso che OGGI i cosiddetti “aiuti di stato” sono permessi solo entro i limiti definiti dall’UE.

    Tutto il resto è illegittimo e viene vietato o sanzionato.

    Se sarai capace, potrai farmi un elenco di almeno dieci “aiuti di stato” italiani illegittimi del 2010, così potremo verificare qui dentro se effettivamente sono o non sono “aiuti di stato”.

    Ti aiuto indicandoti un link interessante:

    http://www.osservatorioaiutidistato.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=14&Itemid=61

    L.

  71. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ brancovig

    A mio modo di vedere, l’eventuale nomina della signora Monassi all’Autorità Portuale di TS sarebbe un perfetto esempio di vergognosa spartizione partitocratico-familistica.

    Aggiungo che qui a Venezia Boniciolli – che molti qui criticano aspramente – aveva fatto benissimo.

    Luigi (veneziano)

  72. matteo ha detto:

    cmq a parte le agevolazioni e altro ce un fatto clamoroso e cioè che la UE punta solamente a koper come unico porto del alto adriatico, questo in quanto si parla di sviluppo di traffici e altro

    non si parla ne di venezia e ne di trieste nel loro rapporto, il resto sui finanziamenti non interessa minimamente dato che è koper quella a cui la UE punta nel svillupare

    trieste è andata

  73. dimaco ha detto:

    io invece credo che nessuno avrebbe da ridire sugli investimenti statali in aziende private se quest’ultime utilizzassero quei soldi per crescere e di conseguenza aumentare gli affari e automaticamente il gettito erariale. Io credo che la gente si lamenta di queste cose perchè a fronte di investimenti il gettito alla fine è praticamente nullo, si usano queste società per dare un posto a famigliari, amici e conoscenti o per fare dicharzioni roboanti salvo poi risolversi tutto in una bolladisapone.In poche parole soldi buttati.la FIAT ne è l’esempio più eclatante e facile dafare.

  74. Luigi (veneziano) ha detto:

    Scusatemi, ho sbagliato link sugli aiuti di stato:

    http://www.aiutidistato.org/

    @ matteo

    L’UE punta solo su Capodistria? E da quando? qualche link a documenti ufficiali sarebbe gradito, grazie.

    L.

  75. dimaco ha detto:

    matteo, a causa di chi e di cosa Trieste è in questa situazione? Decenni di incuria e disinteresse. Alla UE hanno visto che non vale la pena puntare ne su TS ne su Monfalcone ma di farlo su Koper visto che ha dimostrato molta più flessibilità mentale e capacità di sviluppo. Niente di strano che la UE abbia deciso per Koper.

  76. Dodo ha detto:

    Gli aiuti di stato a qualunque impresa privata non sono ammessi semplicemente perchè distorcono il libero mercato e perciò la libera concorrenza. Non solo tra imprese nazionali, ma ancor di più tra concorrenti transnazionali.
    E c’è di più.. Verso i paesi extra comunitari che, senza preventivi accordi di mercato, aiutano pubblicamente le loro imprese, la UE applica una sorta di “embargo” sui prodotti soggetti ad aiuto pubblico.

  77. matteo ha detto:

    La Ue ”cancella” i porti di Trieste e Venezia

    la commissione Trasporti, il 2 dicembre, si vede illustrare uno studio fresco di stampa sull’evoluzione dei porti marittimi dell’Unione europea. Con un centinaio di pagine fitte fitte, ricche di numeri e cartine realizzate dalla Buck Consultants International in nome e per conto della direzione generale ai Trasporti, quello studio ha uno scopo dichiarato: descrivere lo sviluppo della rete portuale europea, misurandone la crescita e le potenzialità sul mercato mondiale del commercio marittimo, e soprattutto fornire un pacchetto di ”raccomandazioni” e ”suggerimenti” al Parlamento europeo. Non uno studio qualsiasi, insomma, ma un documento ”pesante” in grado di orientare le future scelte politiche.

    «L’assenza ci è saltata subito all’occhio. E ci ha spaventato» racconta Serracchiani. Pertanto, a stretto giro di posta, gli eurodeputati del Nordest avanzano i propri dubbi e le proprie obiezioni: il veneto Cancian chiede e ottiene una risposta orale. Ma non si rasserena, nemmeno un po’: gli estensori dello studio si limitano a riconoscere la valenza dell’Alto Adriatico e, ciliegina sulla torta, si preoccupano di citare espressamente solo il porto di Capodistria «importante per le merci austriache».

    http://www.informatrieste.eu/blog/blog.php?id=5597

    da quando hanno svillupato il progetto dei porti ecc

  78. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Stai raccontando un sacco di balle facendole pasare per sacrosante verita’.

    1. La Luka KP non ‘ un esempio raro di societa’ di diritto privato a gestire un porto.
    2. Gli aiuti alle societa’ private si fanno anche sottobanco, per es. con gli incentivi alla rottamazione fatti per la FIAT che ha la quota di mercato maggiore in Italia, con l’appoggio alla cassa integrazione, ecc. ecc.
    3. I palloni gonfiati come te scoppiano!

  79. brancovig ha detto:

    @Luigi

    apprezzo l’onestà intelettuale,

    ed almeno di Boniciolli non si può non dire che non sia uomo di porto

  80. matteo ha detto:

    cmq rigaurdo alle azioni della luka koper, non è di partecipazione statale? questo non la rende pubblica?

  81. asem ha detto:

    non volevo commentare, ma dopo le boiate di srečko mi tocca……., perchè quì possiamo discutere se la monassi è la più qualificata è “giusta”…può anche non farcela …..la sua slovenia invece in questo preciso istante sta decidendo se mandare come vice della banca centrale europea (come quota ) un altro UDBOmafioso (l’ennesimo) dopo aver piazzato due mafiosi come ROP, CVIKL ecc. ecc. ecc. …….srecko è bello vomitare odio verso chi non appartiene al tuo ambito ideologico , vero?
    puoi presentare la monassi, senza vergogna, peggiore di personaggi che hanno ammaazzato e struprato migliaia di persone……basta crederci, poveretto.

  82. matteo ha detto:

    asem su questa udbo non ho trovato nulla, e servono link per confermare le notizie senno

  83. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko
    Non vale nemmeno la pena risponderti: quando ti sarà passato l’attacco d’isteria, allor ritorna qua.

    @ matteo
    Ma quello non è un documento dell’Unione Europea: è uno studio commissionato dall’UE ad una società privata olandese! Per cortesia, non confondiamo due piani completamente diversi, altrimenti potremmo concludere che per gli USA la Slovenia nemmeno esiste, visto che il presidente Bush a suo tempo l’aveva confusa con la Slovacchia!

    @ matteo
    Luka Koper è di partecipazione statale, ma questo non la rende per nulla pubblica. E’ come l’ENI, che ha il 30% di proprietà dello Stato, ma è una società di diritto privato.

    @ Dodo
    Perfettamente d’accordo con te. Io affermo che Marisa ha scritto delle balle cosmiche, giacché gli aiuti di stato OGGI sono vie-ta-ti.

    Difatti non riuscirà a trovarne per gli anni recenti, riguardanti l’Italia.

    L.

  84. matteo ha detto:

    scusa, ma se un organo federale della UE commissiona un piano a una societa per svillupar ei porti non è importante? ma non è vero

  85. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Io non dico che non sia importante, ma affermare che lo studio di una società privata olandese sia il punto di vista dell’UE è una cosa che non sta né in cielo né in terra!

    Dài matteo!

    L.

  86. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater major)

    Buuuuuuuuuuuuuuummmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

  87. matteo ha detto:

    scusa un attimo, quello studio confenzionato ai privati è stato illustrato dalla comissione trasporti della ue, ora non credo che la ue parli di tutti gli studi cosi a caso, se ne hanno parlato ci sara bene un motivo, questo motivo non puo che essere uno studio sui sviluppi dei porti e a quali opuntare per agevolare

    provami il contrario

  88. Srečko ha detto:

    asem

    Sploh ne razumeš, o čem je govora… Zato tudi zate velja citat iz posta št. 61. Saj v domobranski šoli ste imeli latinščino, pa toliko je tudi nisi pozabil!

  89. matteo ha detto:

    The evolving role of EU seaports in global maritime logistics-capacities, challenges and strategies

    il documento è questo, lo trovi tra le pagine del

    http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/studies/download.do?language=en&file=28491

    quindi non una cosa cosi per togliere lo sfizio a qualcuno

  90. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Sei praticamente omnisciente, ma l’inglese ti e’ ostico, altrimenti certi links non li metteresti.
    E comunque se ti preoccupa il livelo di mafizzazione dello stato sloveno, perche’ non ti preoccupi della mafizzazione dello stato italiota. Vuoi i link? Vai su WekiLeaks e vedi che ne pensano i tuoi amici USA di Berlusconi e confraternita…

    Buuuuuuuummmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

  91. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Vedi: è proprio questo il modo di fare informazione che io non sopporto. Prendere un documento e interpretarlo “a capocchia”, senza nemmeno leggerlo.

    Il porto di Trieste E’ CITATO NEL DOCUMENTO DA TE INDICATO alle pagine 21 e 60. In particolare, a pag. 60 è inserito nell’elenco dei “Second-tier ports”, assieme a Barcellona, Valencia, Genova, Londra, Southampton ecc. ecc.

    Sai qual’è il porto che NON E’ CITATO nel documento da te indicato?

    Quello di Capodistria/Koper!!!!!

    E allora, per cortesia: PRIMA si leggono i documenti e DOPO si parla.

    Grazie.

    L.

  92. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko

    Ci sei rimasto male, vero? Poverino: t’ho rotto il giocattolo!

    Ma non devi mica convincermi: io sono arciconvinto dell’esistenza della mafia in Italia.

    Grazie per il tuo sforzo, comunque.

    L.

  93. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Non mi hai rotto nessun giocattolo, perche’ da anni non li uso piu’, al contrario di te!

    Buuuummmmmmmmmmmmmmmm

  94. marisa ha detto:

    Leggo nel commento 83, scritto da LUIGI (il so tutto mi!):

    “@ Matteo – Ma quello non è un documento della UE: è uno studio COMMISSIONATO dall’U.E…..”

    Sarebbe come dire che i documenti che l’UE commissiona a chi CONSIDERA degli esperti in materia, magari premi Nobel…..NON HANNO ALCUN VALORE e soprattutto non possono essere considerati documenti dell’UE!

    Forse Luigi non sa che è normale che una istituzione pubblica per documentarsi in maniera precisa e scientifica, si rivolga a chi ritiene maggiormante esperto a livello europeo? E poi, ovviamente, fa SUOI questi studi. Per Luigi invece contano solo i documenti prodotti “direttamente” dagli impiegati e funzionari dell’UE, ovviamente onniscenti e espertissimi in ogni campo….

    E voi continuate ancora a perdere tempo con questo personaggio (LUIGI) che si diverte a prendere tutti per i fondelli, rivoltando in continuazione le frittate, facendo del sarcasmo di basso livello, quando non offende e basta?

    Contenti voi….

  95. Tergestin ha detto:

    @ Marisa

    Nessuna perdita di tempo. Buona parte dei Triestini hanno capito che tutti gli investimenti lanciati a suon di campagne elettorali in pompa magna per il loro Porto, non hanno concluso nulla da 56 anni.
    E ora come ora riceveremo un’altra ennesima mazzata oltre al solito spreco di denaro pubblico. Quando vedro’ un golfo meno desolato di quello che tutti possiamo vedere da decenni mi ricredero’. Non prima, alla faccia di convegni, dati, statistiche di mercato fatte ad hoc da uffici politici e proclami di varia natura.

  96. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa

    Mi dispiace per te, ma a seguito dell’intervento di matteo ho letto in originale il documento di programmazione quinquennale dell’UE sui trasporti, nonché il documento da lui indicato. Che ovviamente parlano di Trieste, e che dimostrano che tutta la questione relativa a “l’UE punta su Koper e Trieste è dimenticata” sono una delle ennesime panzane che trovano ascolto sulla nostra stampa e di conseguenza nella mente delle persone che non hanno voglia o tempo o capacità di informarsi.

    Tergestin continua invece a descrivere questo campo di patate che sarebbe diventata Trieste da addirittura 56 anni. Golfo desolato (il cui porto però “gira” quattro volte le merci di Capodistria), pieno di gente affamata (che però ha un conto in banca pro capite più alto di quasi tutte le città italiane e di gran parte delle città europee).

    La cosa che mi pare vera è che questa vostra città è sempre più preda di certe sindromi: prima fra tutte, un tafazzismo di smisurata grandezza.

    Ad ogni modo, questa descrizione di TS è stata fatta nel 2007, ma la trovo ancora sorprendentemente calzante: http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/politica/inchiesta-citta/trieste/trieste.html

    Eccone un passaggio: “se vogliamo trovare un elemento distintivo, quasi un dato antropologico che sopravvive indefettibilmente ai rovesci della storia, come Montale aveva intuito, questo è, per l’appunto, lo “sbarufar”, superba arte locale”.

    L.

  97. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko

    Lo specchietto: era da quarant’anni che non mi veniva più fatto.

    Complimenti vivissimi: mi hai fatto rivivere i primi anni delle elementari.

    L.

  98. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Ma le hai fatte le elementari? E io che credevo tu fossi andato direttamente all’universita?. Sai facevo la conclusione: uomo prodigio non poteva non essere anche bambino prodigio!

    Buuuuuuummmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

  99. massimilianoR ha detto:

    “Tondo indica Marina Monassi”

    sembra una barzelletta

  100. matteo ha detto:

    ma come, prima non valeva un tubo e ora vale un sacco?

    cmq non mi piace il tuo atteggiamento e devo star qui a farmi insultare?

    hai solo scritto trieste e hai trovato due nomi, ovvio che koper non ci sta, se hai letto l’articolo che ho messo hanno detto altro, poi come mai il veneto e la friulana hanno fatto un interrogazione riguardo ai porti del alto adriatico?

    sono fatti

  101. matteo ha detto:

    riguardo al articolo, èè la stessa cosa che dico io, si parla sempre di tito e foibe, è ora di finirla

  102. matteo ha detto:

    questo articolo è meglio

    L’Italia, il mare e la lotta
    di Trieste contro il declino
    L’eterna sensazione di essere periferici rispetto alla patria si incrocia con la nuova crisi del porto. Poche navi e treni, niente voli. E le rivalità di confine

    Prova ne sia che la città, che un secolo fa nel 1913 contava 1.099 «esercizi industriali», è ridotta ormai ad avere un’industria che pesa solo per il 12%. Certo, la celebre Grandi Motori che oggi si chiama Wärtsilä Italia, ha risolto finalmente, grazie a una bretella, i problemi che aveva qualche anno fa quando doveva smontare i motori più grandi perché i camion potessero superare un ponte e arrivare all’autostrada. E quel che resta del sistema industriale giuliano, ammaccato dalla crisi, in qualche modo regge. Nuove imprese, però, zero. Colpa dell’accordo di programma sulle bonifiche. «Quattro aziende volevano insediarsi e non abbiamo potuto accoglierle e dieci vorrebbero espandersi e non lo possono fare. Un dolore», si è sfogato il presidente dell’Ente zona industriale di Trieste Mauro Azzarita. Troppi soldi da investire. E così, mentre la città invecchia e si guadagna nelle classifiche del Sole 24 ore (titolo: «Trieste è colta, sportiva e ama la tavola») la palma di città più vivibile d’Italia ma anche l’appunto di un basso indice di imprenditorialità, cresce ancora di più il peso del comparto pubblico. Scriveva Piazzesi: «Trieste era una città di navigatori, di armatori, di commercianti; oggi è una città di statali. 23.000 pubblici dipendenti su meno di 100.000 persone occupate». Eredità di un passato non di clientela ma di dolore. La sproporzione, che regge anche adesso se è vero che Trieste è seconda dopo Roma per quota di dipendenti pubblici, deriva dalla tragedia dell’esodo. E dalla scelta, generosa, dell’Italia (che molto aveva da farsi perdonare) di sistemare migliaia di esuli dall’Istria, dal Quarnero, dalla Dalmazia. Gente che già lavorava per lo Stato prima ed era stata buttata fuori dalle terre occupate dai titini. O gente che aveva perso tutto e doveva essere aiutata. Certo è che, mezzo secolo dopo, i triestini che ricevono ancora una busta paga pubblica sarebbero circa un quarto degli occupati.
    http://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/visioni-d-italia/notizie/8-trieste-L-Italia-il-mare-e-la-lotta-di-Trieste-contro-il-declino_c8c28f56-53d2-11df-afe0-00144f02aabe.shtml

  103. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo 101

    Ascolta: io non ho dubbi che Serracchiani & Co. abbiano fatto tutto il casino che è apparso sui giornali, ma tu poi questo documento l’hai letto o no?

    E se l’hai letto, mi tiri fuori per cortesia il passaggio da cui risulti che nel nord Adriatico l’UE faccia riferimento solo a Capodistria, come hai scritto?

    Perché dopo opportuna verifica, anche tu potrai agevolmente norare che questo passaggio NON ESISTE. Non solo: in tutto lo studio non esiste nemmeno la parola “Adriatico” o “Adriatic” o “Adria”, così come non esistono le parole “Capodistria”, “Koper” o “Kopar”!

    Di conseguenza, se è vero che la Serracchiani ha fatto tutto il casino sulla base di tale presupposto, allora in questo caso si è comportata come te: ha preso per buone alcune cose orecchiate in giro, e senza verificare nulla di nulla è andata giù a testa bassa.

    La solita cialtronaggine nostrana.

    L.

  104. Luigi (veneziano) ha detto:

    @matteo 103

    Grande scandalo perché Trieste ha 23.000 occupati (prendendo per buona la statistica del giornalista del Corriere, che come tutte le notizie giornalistiche andrebbe comunque presa con grandissime pinze…) nel settore pubblico, pari al 23% della forza lavoro. Un numero pari a più di 100 impiegati pubblici ogni mille abitanti.

    E se io ti dicessi che in tutta la Valle d’Aosta i dipendenti pubblici sono oltre 90 ogni mille abitanti e in Trentino Alto Adige essi sono in tutto il territorio regionale 72,3, ma se ci limitiamo ai tre capoluoghi (Aosta, Trento e Bolzano), superano anche lì i 100 per mille abitanti?

    Lo vedi che le statistiche vanno sempre interpretate con molta attenzione?

    L.

  105. Luigi (veneziano) ha detto:

    Vuoi poi saperne un’altra?

    Secondo una statistica dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, Istat, REPR, Istituto Tagliacarne, Prometeia, INPS, le province italiane col più alto indice di vivacità economica d’Italia sono nell’ordine:

    1. Milano
    2. Rimini
    3. Roma
    4. Torino
    5. Pisa
    6. Monza e Brianza
    7. Trieste (!!!)

    http://www.ilgiorno.it/monza/cronaca/2009/11/05/257239-vivacita_economica.shtml

    Forza Tafazzi!!!

    L.

  106. chinaski ha detto:

    dai dai, che fra qualche anno l’ universita’ chiude (2000 dipendenti pubblici in meno). poi si potrebbero chiudere i ricreatori comunali (tanto ci sono gli oratori delle parrocchie), tagliare ancora un po’ di cattedre nelle scuole (l’ha detto anche sacconi, che i giovani sono disoccupati perche’ i genitori si ostinano a volerli mandare a scuola invece che in cantiere), sforbiciare un po’ di personale negli ospedali (un po’ di selezione naturale tra i malati non guasta), sostituire la polizia con le ronde volontarie padane…. fatta, dai.

  107. matteo ha detto:

    ma perche diavolo devo risponderti?

    non me ne frega nulla nel risponderti, non lo trovo costruttivo perche non è un dialogo ma sembra uno scontro a non so cosa per provare non so che cosa, francamente non mi interessa provare nulla

  108. chinaski ha detto:

    ma chi ti ha chiesto niente.

    comunque e’ chiaro che una citta’ capoluogo di regione, sede di dogana, sede universitaria, con un grande ospedale, con scuole di ogni ordine e grado, e con un welfare comunale che tutto sommato funziona abbastanza bene, e senza provincia, abbia una percentuale di dipendenti pubblici superiore alla media.

  109. čriček ha detto:

    chinaski

    Malinteso! Matteo ha perso la pazienza con Luigi Saperetutto non con te 🙂

  110. effebi (buone feste) ha detto:

    il piccolo 27 dicembre 2010

    la monassi probabilmente non ce la farà

  111. Luigi (veneziano) ha detto:

    La confusione regna sovrana, in mancanza di basi concrete…

    L.

  112. čriček ha detto:

    L

    Gia’, caro Beneziano, prima la confusione la crei, poi ti lamenti. Singolare, no¿

  113. chinaski ha detto:

    comunque leggendo l’ articolo di stella linkato da matteo si scopre che di 23000 dipendenti pubblici si parlava in un articolo di piazzesi pubblicato sul corriere nel *1964*!

  114. dimaco ha detto:

    1964, curiosa data. pochissimi anni dopo che gli esuli pubblicizzarono in maniera piuttosto rumorosa la cattiveria dei rossi yugolavi. molto curioso. visto che l’italia non ha dimenticato gli esuli?

  115. Luigi (veneziano) ha detto:

    Io non mi lamento, caro Srecko2: io mi diverto.

    E sul discorso relativo al numero di dipendenti pubblici mi trovo perfettamente d’accordo con chinaski, che è un perfido dipendente pubblico mangiapane a tradimento, come mia moglie.

    L.

  116. Luigi (veneziano) ha detto:

    @dimaco

    Pochissimi anni: più o meno venti.

    L.

  117. chinaski ha detto:

    da allora sono cambiate un po’ di cose: sono andati via un bel po’ di militari e sono arrivati ictp, sissa, sincrotrone e area di ricerca, tanto per dire. non mi pare che oggi si possa dire che chi e’ dipendente pubblico stia ricevendo la carita’ dallo stato. chi e’ dipendente pubblico offre servizi importanti, nell’ educazione, nell’ assistenza, nell’ istruzione, nella sanita’, ecc. ecc.
    sono abbastanza stufo di sentir dire che la presenza di dipendenti pubblici e’ indice di degrado. sara’ possibile guardare *cosa* fanno questi dipendenti pubblici? e’ chiaro che 40000 forestali in calabria sono un’ aberrazione. ma 100 educatori nei ricreatori comunali no, vacca miseria!

  118. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Ti diverti? E io che credevo tu lo facessi solo per lavoro… 🙁

    Il tuo caso e’ ben piu’ grave di quel che credevo… Se tu sapessi il latino, ora mi citeresti quel famoso detto romano sui gusti, ma lo stesso commentero’ che alle 23.35 essere sul PC anziche’ sulla moglie, e’ ben grave!

    E comunque perche’ mi chiamavi in causa?

  119. effebi ha detto:

    ecco, ghe mancava i esuli 🙂 ma le foibe e boris pahor ? ancora no !? un pizzico di tito !?
    chiudiamo in bellezza il 2010 🙂

    in ogni caso… la monassi non ce la fà… non ce la fà…

    (a causa o per merito dei esuli, ovvio…)

  120. Luigi (veneziano) ha detto:

    Quoto chinaski.

    Oltre a ciò, aggiungo che il PIL pro capite di Trieste è 6.000 Euro più alto della media nazionale, e ciò è dovuto soprattutto alle attività ad alto valore aggiunto presenti sul territorio.

    Lamentarsi – come fa l’articolista – della mancanza delle industrie a Trieste mi pare sciocco, se a fronte di queste esiste una forte presenza del terziario e del terziario avanzato.

    L.

  121. matteo ha detto:

    70,3 dipendenti pubblici (statali, regionali, provinciali e comunali) ogni 1.000 abitanti
    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/dipendenti-pubblici-quota-85mila/1459160

    quindi a trst ci sono 250.000 persone e fa 70.3*250 = 17575 circa, bella cifretta

    un dipendente pubblico non crea soldi perche non produce nulla e viene pagato da chi produce, anche un dipendente privato produce e produce di piu di un pubblico, non è questo il problema del pubblico impiego, il problema è politico, si sono serviti come sempre per dare lavoro a tutti indipendentemente se serve o no

    effebi

    la monassi andra al porto, poco cosa dire, il fli è morto, si sta disgregando, le pecore tornano al ovile, fini verra scaricato dal udc e forse anche menia è politicamente finito dato che sta con fini, questo tutto in base a quello che si legge sui giornali

    lo hanno usato credendo di demolire il berlusconi, ora il berlusconi si fa beffe per tener fermi gl’ex alleati di fini dicendo che alle prox votazioni non andra, sicuramente non andra ma ci sono ancora tante carte da giocare

    la cosa sicura è che il fli perde punti a livello nazionale ed è diventato a pari di rif com, l’udc invece prende punti a discapito di fli, cosa logica

    gl’esuli come fanno a fermarla e quale merito parli?

  122. matteo ha detto:

    il PIL pro capite, cavolata

    in un posto dove non si produce ma il tutto viene fatto da terziario?

    venezia con i patrizi e il decadimento non ricorda nulla?

  123. matteo ha detto:

    questo ha detto razeto di confindustria, non una cosa da ridere, uno che sa cosa dice

    I dati congiunturali della provincia di Trieste, ha chiarito il presidente degli industriali, “sono abbastanza in linea con quelli regionali. Anzi, per certi aspetti quelli occupazionali anche un po’ migliori, ma semplicemente perche’ dalle altre parti hanno molte piu’ aziende. Il fatto che i nostri dati siano leggermente migliori non e’ assolutamente significativo in termini positivi, ma evidenzia che Trieste e’ una citta’ che vive sul terziario e che non puo’ vivere solo sul terziario in futuro”. Infatti, ha sottolineato Razeto, oggi a Trieste terziario e secondario non sono bilanciati, a sfavore del secondo. “Il terziario non e’ – ha affermato – un aspetto negativo, e’ importante ma, come dice il suo nome, terziario viene dal secondario. Quindi, se uno non c’e’, l’altro tende a mancare. Ad eccezione dei grandi giganti come Generali, Allianz, come certe grandi banche, tutti gli altri servizi locali in realta’ dipendono dal secondario locale. E come tale, se non c’e’ il secondario, rischia di decadere il terziario. Oggi, a Trieste non e’ bilanciato”, ha concluso.

    21/12/2010
    http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=555598

  124. chinaski ha detto:

    nell’ articolo del piccolo si legge che in fvg i dipendenti pubblici sono 85000.

    “Come si arriva a quota 85mila? La Cgia non presenta i dati disaggregati ma fa sapere che lì dentro stanno tutti ma proprio tutti i dipendenti pubblici. Ci sono dunque regionali, comunali e provinciali (quasi 16mila persone), medici e operatori sanitari (19mila), un altro settore molto affollato come quello degli insegnanti (14mila) e ancora professori e ricercatori universitari (3mila), le cosiddette funzioni centrali (compreso il parastato circa 8mila persone), vigili del fuoco e agenti di custodia (un migliaio). Il resto? Soprattutto forze dell’ordine ed esercito.”

    facendo i conti, si vede che “il resto” sono 24000. quindi 24000 tra poliziotti e militari. se i dati riportati sono esatti, se ne deduce che un dipendente pubblico su quattro appartiene all’ esercito.

  125. chinaski ha detto:

    interessante l’ accusa di non creare soldi. vuol dire che proporremo che d’ora in poi i medici e gli insegnanti, per guadagnarsi il pane, di notte vengano messi a cucire palloni di cuoio o zainetti di hello kitty.

  126. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Ma chi cavolo t’ha detto che un dipendente pubblico non crea soldi perché non produce nulla?

    Mai sentito parlare di CNR o ENEA? Mai saputo che l’ENEL era un Ente Pubblico?

    Mai sentito parlare di “enti pubblici economici”?

    Ma perché dobbiamo cadere così in basso nei discorsi?

    L.

  127. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski

    La proposta potrebbe essere invece diversa: servizio sanitario, educazione e servizi pubblici totalmente privatizzati, tasse ridotte all’osso e poi ognuno si paga tutto quanto: dalla scuola all’ospedale, dalla polizia ai servizi che oggi vengono forniti dal comune.

    Come fanno negli USA, dove quasi il 20% dei cittadini non ha copertura sanitaria.

    L.

  128. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    Bravo, adesso anche il reaganismo…

  129. matteo ha detto:

    non è un accusa ma un dato di fatto, come ti ho detto il problema riguarda se servono o no, piu che altro servono per bacini elettorali

    non ti preoccupar eper i medici, hanno i loro studi privati, non ti preoccupare per gli insegnanti fanno le loro ripetizioni

    non tutti ovvio

  130. matteo ha detto:

    ma perche diavolo devo rispondere se mi aggredisci?

    te lo ho detto non trovo costruttivo dialogare con te

  131. chinaski ha detto:

    bon matteo, mi fa piacere che tu mi consideri un parassita (sono un ricercatore universitario), che serve piu’ che altro come bacino elettorale. sara’ per questo che il governo ci tratta cosi’ bene, si vede che ha bisogno dei nostri voti.
    che ingrati, pero’, tutti quegli studenti e quei ricercatori che sono scesi in piazza nelle ultime settimane….

  132. Srečko ha detto:

    chinaski

    Un governo saggio in tempi di crisi, invece di diminuire i fondi per la ricerca, per lo studio, per l’universita’, li dovrebbe aumentare.

    Comunque ti sono lolidale. Fare di tutte le erbe un fascio e’ ingiusto. Anche nel settore privato ci sono sacche di parassitismo!

  133. matteo ha detto:

    non mi sembra di aver scritto che sei un parassita, ho scritto che non crea ricchezza, questo per colpa della politica e per come viene usato il pubblico impiego

    prima di tutto bisogna capire cosa è la ricchezza e come la si produce, nel caso specifico tuo cerchi qualcosa per produrre in futuro qualcosa che servira a un terzo per immetterla nel mercato o qualche farmaco per qualche malattia, in questo si mette inmezzo la politica che non da fondi o altro e tu non riesci a produrre nulla perche non avendo nulla con cui lavorare non puoi creare nulla

    puoi essere la persona piu volenterosa al mondo e la piu capace nel fare ma non otterrai nulla, perche la politica ti mettera i bastoni tra le ruote sempre

    nel tuo caso specifico, se crei qualcosa o trovi qualcosa, avrai qualche riconoscimento, avrai qualche gratifica, avrai qualche merito, qualche spinta a creare per fare ecc, no non si ottiene nulla perche la politica ha disintegrato il lavoro pubblico come ricchezza

  134. chinaski ha detto:

    matteo (poi basta perche’ siamo ot)

    il capitalismo e’ un sistema complesso. come puoi dire che una maestra d’ asilo non contribuisce a creare ricchezza? dai, pensaci su, questa e’ facile: se non ci fossero i nidi comunali le mamme non potrebbero lavorare e addio ricchezza. vediamo qualcosa di piu’ complicato: io mi occupo di analisi matematica. quel che studio non ha nessuna applicazione diretta alla produzione industriale. ma se non ci fossero delle persone che, studiando, facendo ricerca e insegnando, di fatto *tramandano* i saperi di generazione in generazione, nel giro di vent’anni nessuno, a parte un’ elite ristrettissima, sarebbe piu’ in grado di capire gli oggetti che lo circondano, figuriamoci progettarne di nuovi. senza contare l’ immenso indotto dell’ editoria scientifica, un giro di soldi che nemmeno ti immagini (molto discutibile, peraltro, ma questo e’ ancora un altro discorso).

  135. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Per cortesia, tu non sei come Srecko che non capisce bene la lingua italiana e parte di gran carriera per l’empireo delle boiate cosmiche, per cui cerca di evitare di parlare per slogan e frasi fatte.

    Sono stati scritti migliaia di libri sulla “ricchezza”, ma tu non puoi far finta che essi non esistano inventandoti una tua personale visione delle cose, che confonde il concetto di “ricchezza” con quello di “produzione di bene materiale” o qualcosa del genere.

    E’ produttivo di “ricchezza” un servizio pubblico come quello del medico che ti visita? E’ produttivo di “ricchezza” un altro servizio pubblico come quello del professore di scuola che istruisce i tuoi figli? E’ produttivo di “ricchezza” un ricercatore universitario? Lo è solo se studia qualcosa che avrà applicazione pratica nell’industria?

    Ma venendo al settore privato: è produttore di “ricchezza” un assicuratore? E’ produttore di “ricchezza” l’idraulico che viene a casa tua ad aggiustarti il water? E’ produttore di “ricchezza” il giornalaio sotto casa tua?

    E spiegami un’altra cosa: cos’è la “terzializzazione” del mercato del lavoro, della quale si sente parlare da decenni?

    Se tu analizzassi i dati dell’economia reale, ti accorgeresti che il massimo valore aggiunto oggi in Italia (e in tutti i paesi occidentali) è dato dalla fornitura di servizi.

    Di conseguenza, Trieste potrebbe in realtà godere di un immenso vantaggio: quello d’essere una città terzializzata. L’importante è che riesca a fare quel tipo di terziario che ho chiamato “ad alto valore aggiunto”. Cosa che ad oggi le riesce, visto il suo dato di PIL che tu sbertucci perché evidentemente non capisci.

    L’idea di ricondurre Trieste ad una realtà industriale, magari ipotizzando l’installazione in provincia di altri due o tremila insediamenti (con relativi capannoni), significherebbe semplicemente sballare completamente il “progetto” di questa città.

    Che in realtà dev’essere quella di coordinamento, di direzione e di smistamento: un grande polo logistico/direzionale, come accade in alcune grandi città del mondo come Londra, dove l’85% degli impieghi è nei servizi: gentaglia che non produce ricchezza.

    L.

  136. Srečko ha detto:

    Luigi (Dei Frater Major)

    E vero, che l’italiano lo mastico male, ma il latino mi riesce meglio, molto meglio che a te… 🙂

    Ma “l’empireo delle boiate cosmiche” che cos’e’? Dai elabora, tu che sai praticamente tutto, in teoria no, ma in pratica si…

  137. mutante ha detto:

    @marisa: grazie per le info su monassi che non le trovavo.

    in generale, nel confronto con il porto di capodistria, vorrei ricordare che fino a poco tempo fa era considerato il cavallo vincente dal WTO e quindi abbondantemente finanziato da loro. cosa che non è continuata ultimamente

  138. matteo ha detto:

    dipende da cosa si intende per ricchezza

    personalmente do la colpa alla politica che non è capace di produrre nulla, i fatti mi danno ragione

  139. matteo ha detto:

    luigi

    critichi il presidente di confindustria che parla di terziario e che trieste non puo sopravivere con solo il terziario?

    cmq non ho nulla da spiegare, farmi spiegare, analizzare, ecc, non trovo costruttivo dialogare con te

  140. Triestin - No se pol ha detto:

    tornemo alla 43 de Luigi.Personalmente, io la vedo così: uno PRIMA va a verificare tutto quanto (nei limiti del possibile) e POI parla….
    Go controllà le tue fonti e risulta che la tanker in question Gaschen Snow, no xe una gasiera GNL, ma una piccola chemichiera de LPG
    ( gpl ) http://www.gaschem.de/pool.html
    a volte Luigi fa anche disinformazion…

  141. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Sui problemi de Trieste, te ga dimostrado un po’ de incompetenza. Con ti no servi parlar: i tui dati xe oro e quei dei altri merda, (basta veder come te se la ciapi con l’articolo de Stella).
    Vendi pur otimismo a bon mercato se te piasi, ma no meterme in boca parole che no go dito, come tua consuetudine. Grazie.

  142. Luigi (veneziano) ha detto:

    @tergestin

    Se tu avessi fatto un minimo di ricerche, ti saresti accorto che fra gennaio e agosto del 2010 il rigassificatore di Sagunto ha ricevuto 52 metaniere ( http://www.saggas.com/en/2010/09/06/saggas-recibe-uno-de-los-metaneros-mas-grandes-del-mundo/ ), lavorando il 23% del totale del gas richiesto in Spagna.

    Parlando di navi, La GasChem Snow io qui la vedo considerata una “Small LNG Ship”:

    http://www.vesseltracker.com/en/Ships/Gaschem-Snow-8908557.html

    Ricordo che LNG sta per “liquefied natural gas”, e cioè proprio il gas che va nei rigassificatori.

    Io poi non vendo ottimismo a buon mercato: mi fanno però sinceramente pena (e anche abbastanza fastidio) le persone che come unico passatempo hanno quello di coprire di guano tutto quanto.

    Ce n’è una marea, in giro.

    Luigi (veneziano)

  143. Luigi (veneziano) ha detto:

    …mi correggo: sono andato a controllare sul World Shipping Register ed effettivamente la Gaschem Snow è classificata come “LPG Tanker”.

    Approfondirò le mie ricerche su Sagunto.

    L.

  144. dimaco ha detto:

    iero meio che trieste se la cioleva TITO. (accontentiamo effebi)

    @129 Luigi, vuoi fare amicizia con federico degni carrando(FDC)?

  145. effebi ha detto:

    ciao dimaco, buon 2011 !
    eh si iera mejo co iera tito, anche questi xe dela tua opinion…
    ——————————–
    Delusa, per motivi sociali, la maggior parte dei cittadini
    Slovenia, «si stava meglio prima dell’indipendenza»

    LUBIANA – La maggior parte dei cittadini sloveni non risulta soddisfatta dei risultati conseguiti dal loro Paese dopo la proclamazione dell’indipendenza. Secondo i risultati del sondaggio pubblicato ieri dal “Delo”, il 65 per cento degli intervistati si è dichiarato insoddisfatto dei risultati ottenuti dal Paese dopo la dichiarazione d’indipendenza. Soltanto il 35 p.c. degli intervistati, invece, reputa che in Slovenia siano stati raggiunti i risultati sperati. È stato rilevato inoltre che le persone con più di 30 anni sono dell’idea che si viveva meglio prima dell’indipendenza della Slovenia. Dal sondaggio emerge inoltre che i nostalgici dei tempi passati aumentano con l’aumentare dell’età degli intervistati. L’indagine è stata condotta in occasione del ventesimo anniversario dalla proclamazione dell’indipendenza e della sovranità della Slovenia. Si ricorda che all’epoca il 95 p.c. dei cittadini aveva votato per la costituzione di uno Stato indipendente.
    Il sondaggio rileva che gli sloveni risultano soddisfatti delle proprie libertà, mentre non lo sono affatto per quanto concerne la tutela dei diritti sociali dei cittadini. L’80 p.c delle persone ha infatti dichiarato che in particolar modo i diritti dei lavoratori trovavano maggiore tutela prima dell’indipendenza. Quelli maggiormente delusi risultano comunque i disoccupati, i cittadini con un basso livello di istruzione e i simpatizzanti dell’attuale opposizione. All’indagine effettuata dal “Delo” hanno partecipato in tutto 470 persone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *