23 Dicembre 2010

Offensiva dell’Upi verso la Regione: “Le nostre richieste restano lettera morta”

Non si ferma l’offensiva avviata dal presidente Fontanini verso la Regione. Questa volta è l’illustrazione del Bilancio di previsione e del programma di attività dell’Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia, di cui è presidente, ad offrirgli l’occasione per un nuovo affondo nei confronti della Giunta regionale che “per quanto nata sotto i migliori auspici, dimostra di non avere una visione unitaria sul ruolo delle Province” e del Consiglio regionale “ove vi è maggioranza trasversale ostile ad un’articolazione federalista della regione, che si fondi su quel principio di sussidiarietà richiesto a gran voce al governo nazionale ma negato sul proprio territorio”.

L’intervento svolto ieri mattina, nella sede dell’Upi di Udine, davanti ai componenti dell’Ufficio di Presidenza e del Consiglio Direttivo, presenti tutti i Presidenti delle Province, è una circostanziata denuncia delle inadempienze, delle disattenzioni e dei ritardi dell’Amministrazione regionale che – a suo dire – creano un solco sempre più profondo fra la volontà delle Province di svolgere quel naturale ruolo di riferimento e di coordinamento delle politiche del territorio e dei servizi a rete, a supporto dei comuni e delle loro unioni, e quel che le norme e le disposizioni consentono loro effettivamente di fare nel Friuli Venezia Giulia.

Il Presidente Fontanini cita “i mancati trasferimenti di personale, annunciati e mai concretizzati, la riduzione progressiva delle risorse trasferite per l’esercizio delle funzioni a suo tempo delegate” e “altre richieste che sono rimaste lettera morta, per quanto si possano adottare a costo zero”. Eppure, con l’acquisizione dei Centri per l’impiego e degli Uffici della motorizzazione civile le Province hanno dimostrato nei fatti di essere dotate di un know how e di professionalità in grado di fornire servizi efficienti.
Di qui la rinnovata richiesta di vedersi attribuite gran parte delle competenze, oggi ancora regionali, in materia di agricoltura, edilizia, servizi tecnici, formazione professionale, come avviene nella maggior parte delle altre Province d’Italia.
Ma è soprattutto sul fronte delle risorse che il Presidente Fontanini ha voluto questa volta sollecitare l’attenzione del Direttivo dell’Unione, ricordando “che le Province stanno soffrendo grossissime difficoltà nella spesa corrente e vi è, quindi, l’improcrastinabile necessità di individuare nuove forme di finanziamento, senza le quali i nostri Enti non saranno più in grado di assicurare il funzionamento della macchina amministrativa”. Una realtà acuita dal fatto che “le Province non possono incidere né operare su leve dalle quali far derivare più o meno risorse, a differenza dei Comuni”.

In vista della decretazione applicativa a livello nazionale del federalismo fiscale, prevista nel 2011, e, in particolare, della cancellazione della finanza derivata e della determinazione dei fabbisogni standard per gli enti locali, Fontanini ha quindi fissato come obiettivo primario dell’Unione l’immediata apertura di un confronto con la Regione per definire, unitamente all’assetto ed alle competenze, anche una perequazione strutturale della componente economica, finanziaria e tributaria degli enti intermedi. Un confronto che – ha precisato – dovrà tenere conto di questioni generali, come la revisione del patto di stabilità regionale, ma anche di talune problematiche puntuali, quali l’effettivo impatto finanziario creato dalla gestione delle funzioni delegate dalla L.R. 24/2006 e della Motorizzazione civile, la ripartizione del tributo regionale per le discariche, le prospettive del ‘tributo ambiente’ e l’attribuzione alle Province dei compiti degli Aato acqua e rifiuti.
Tante problematiche che Fontanini chiede vengano affrontate e definite già in vista delle ”manovre estive” di Bilancio regionale e che sono state concordemente condivise dal Direttivo dell’Upi, che ha approvato anche, con voto unanime, il bilancio preventivo 2011 dell’Upi che pareggia sull’importo di 750.000 euro, il dieci per cento in meno dell’anno 2010 ed il 50% in meno dell’anno 2008, derivato anche dal taglio dei compensi dei Consiglieri di oltre il 70%.

Tag: , , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *