Forse e’ per pieta’, perche’ non veda cio’ che gli fa il pocoonorevole concittadino Menia? Oppure che non gli tocchi vergognarsi del suo primo ministro, che compra corpi di minorenni, anime e voti?
Mi chiamo Mork,
su un uovo vengo da Ork.
impara un pò,
ora il saluto ti dò.
nano, nano, la tua mano
nano, nano, apri piano
nano, nano, batti il palmo
nano, nano, ora il fianco!
Con tutto il rispetto, io penso che sarebbe bene relativizzare un po’ tutto quanto.
Trieste è in condizioni miserevoli? Perché non tutti hanno i soldi per andare a sciare questo inverno, o per cambiare il gippone?
Ai tempi di Saba c’erano lavori come quello dei facchini in porto, pagati a ore una miseria e che a trent’anni si trovavano la schiena spaccata (nella mia famiglia – orgogliosamente povera fino ai miei nonni compresi – i cugini di mio nonno erano proprio facchini).
Oppure c’erano i fuochisti nelle navi, che letteralmente bruciavano i propri polmoni nelle stive (ricordare la rivolta dei fuochisti del Lloyd del 1902, con quattordici morti e cinquanta feriti nelle strade).
Oppure ancora le puttane, che pullulavano dentro e fuori le case chiuse e che – anche loro – a trent’anni erano dei ferri vecchi quando non s’erano beccate la gonorrea.
Stato miserevole perché non ho i soldi per pagare il nuovo i-Phone?
Stiamo proprio parlando di Trieste, una delle città che ha i depositi bancari più carichi d’Italia e di tutta Europa? Questa è “miseria”? Questa è una città in “stato miserevole”?
Ma voi non avete avuto da piccoli la conseuta sequela di incredibili racconti di miseria fatti da chi la miseria – quella vera – se l’era vissuta in prima persona?
Secondo me Saba si sta solo proteggendo da eventuali guerriglie pronte a scatenarsi dai giovinotti dalla folta chioma e bara incolta, oramai si sa parlano solo a suon di legnate e bombe carta..almeno si protegge il viso..
Conosco tutte queste storie, ma tu sai in che epoca visse Saba? Si curò due guerre mondiali, con la sua Trieste scossa da tumulti di tutti i tipi, epurazioni, occupazioni, gente impiccata per le strade, cambi di bandiere, esodi e rientri, ed una torma di persone che vivevano in città e che letteralmente non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena.
E questa di adesso invece sarebbe una Trieste in situazioni miserevoli? Tu sei in miseria? Conosci qualcuno che al mattino non sa se riuscirà a mangiare qualcosa fino a sera?
Perché senza andare tanto lontano io avevo i miei nonni (nati una ventina d’anni dopo Saba) che qui a Venezia da piccoli vivevano proprio così: al mattino uscivano e cercavano di trovar da mangiare per arrivare alla sera.
bon, dai trieste no xe in miseria, xe in stato de benestar inferior al posibile, e regredisi o vicachia praticamente de diesi ani in qua, come l italia in general. ah si, e stemo anche molto meio de altre regioni italiane. contenti?
mi digo che saba se ga meso el scartozo in testa per farghe el verso ai simson.
Perchè misuri tutto solo sul parametro dei soldi ?
Miserevole è una città che vede i suoi teatri in progressivo degrado, dove si fa meno cultura di una volta, dove negli anni il “Goethe Institut” – che era uno dei più importanti d’ Italia – ha dovuto chiudere.
Miserevole è una città che emana divieti ai musicisti di strada, ai venditori ambulanti di fiori, ai mendicanti. Miserevole è una città dove anche tutto lo sport è in crisi, dove il porto non lavora, dove non ci sono investimenti industriali seri, dove si costruiscono nuove case quando ci sono centinaia di appartamenti sfitti.
Miserevole è anche una città dove la ricchezza è concentrata fra poche persone (la “media” del conto corrente è la famosa “media del pollo a testa mangiato”) mentre ci sono oltre 20.000 pensionati a minima che non sanno come sopravvivere.
La “miseria” prima di essere materiale è spesso morale e civile.
“Conosci qualcuno che al mattino non sa se riuscirà a mangiare qualcosa fino a sera?”
Si io li conosco e non sono pochi. Basta andare alla mensa dei frati di Montuzza e vedrai troppa gente anche con tracce di una dignita perduta. Vai alla mensa della Caritas, parla con Don Vatta della Comunità di San Martino al Campo o con quelli che scopri sempre più numerosi a rovistare nei bidoni delle immondizie e che sono signori in giacca e cravatta e non barboni ….
O se vuoi vai a parlare con chi nelle cooperative di spazzamento delle strade alla Crismani guadagna meno di 800 euro al mese per 160 ore di lavoro. Vuoi che continuo ? Ho un elenco infinito.
A Trieste gavemo Monrupino che xe un dei comuni col piu’ alto tasso de miliardari in Italia, ma gavemo anche aree come Ponziana dove xe tanti pensionati che vivi con 400 euro al mese. Anca mi conosso personalmente gente che fadiga a meter insieme el pranzo con la zena e gente che se sta vendendo le cadene de oro. Persone “normali”, a volte adiritura con un stipendio.
A Trieste se scondi sempre le scovaze soto el tapedo, se abelissi el centro e se lassa schiattar de tumori quei che vivi a Valmaura e Servola e i poveri basta multarli se i se avicina al “salotto buono” per no turbar le vecie ereditiere ingioiellade che bevi el the’ al cafe’ dei speci.
Ma no ghe fazo una colpa a Luigi, dato che molti Triestini no conossi o adiritura finzi de no conosser situazioni simili, da noi molto diffuse. E credo, dulcis in fundo per chi ama le statistiche, che basti vardar i alti tassi de alcolismo, disturbi psichici, famiglie monoreddito e suicidi per capir che no semo certo nela miseria dei primi novecento (ma cossa vol dir? Iera tuto un altro contesto) ma che la nova poverta’ vien sconta per dar imagini da “NordEst rampante sulla cresta dell’onda” a cui ormai credi solo chi va drio ale ciacole dei politici che per primi alimenta questi divari sociali.
Aggiungo che so anca un poco de cossa parlo visto che go conossenti, parenti e amici che lavora nel campo del sociale e dele disabilita’ oltre a conosser de persona diversi casi.
La situazion no xe certo da Venezuela: xe stada semplicemente ben sconta a lungo e alimentar le balle xe sempre un sintomo de ignoranza o collusion.
Bisogna avere la decenza di rispettare la vera miseria.
@ Paolo Geri
E’ amaro dirlo, ma in ogni località del mondo esistono sacche di povertà come quelle da te indicate. Tutto ciò però non ha NULLA a che vedere con una frase francamente buttata alla va là che va ben come “Trieste è ridotta in uno stato miserevole”.
Frase da tipico vecchio bacucco che rimpiange i bei tempi andati (che ovviamente non ha vissuto) quando si moriva di pellagra (ma lui non lo ricorda) e si scendeva in piazza per poter lavorare meno di dodici ore al giorno (e anche questo è bene non ricordarlo).
Vogliamo parlare di città in condizioni miserevoli? Benissimo, parliamone!
Ma per cortesia, voi triestini (e noi veneziani) non prendiamo anche le parti di quei tre quarti del mondo che vengono dalle nostre parti per sfangare la giornata!
Miserevole Paolo Geri, che scrive da casa col suo bel computerino pagando 30 Euro al mese di linea ADSL?
Hai mai adottato un bambino a distanza, Paolo? Con quella cifra lo fai vivere un mese intero, pagandogli vitto, alloggio e scuola.
cio venezian, ma te se legi prima de mandar certe robe? geri miga ga deto che lui xe povero; anzi, me par de capir che giustamente, come tanti che semo qua el se reputa fortunado, ma no per questo xe de ciuder i oci e dir “eh ma ghe ne xe sempre quei che xe pegio de noi”. bon alora semo in paradiso se te par.
quoto Paolo Geri,
purtroppo molti altri fanno retorica (in un senso o nell’altro, ma tale rimane).
Ts è morente. Respira ancora, ma a fatica.
Certo, la patina luccicante dei “distributori di spritz-aperol” a cielo aperto, forse istupidisce di euforia momentanea e non dà modo di pensare. Ma forse è quello che molti vogliono (anche qui, in un senso e nell’altro).
oh guarda chi si rivede, Srečko, e con chi c’e l’ha? con berlusconi , con i moderati…no incredibbbbbile……cmq srecko, berusconi va a donne, anche giovani, ma almeno non va a cani come la tua minista degli interni….che è per questo che è la tua ministra preferita?
comunque, ritornando alla notizia della foto, il significato dell’incappucciamento della statua di un letterato, solitamente serve a fare in modo «che non guardi il disastro sociale della città». è già accaduto a Napoli e Firenze.
Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.
La mia città che in ogni parte e viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.
(posto qualcosa…visto che non tutti leggono gli… “autori” locali)
Voglio tirare un po’ su l’animo agli amici triestini, che evidentemente amano piangersi addosso (almeno alcuni).
1. Secondo Legambiente, Trieste è fra i migliori capoluoghi italiani per la qualità dell’ecostitema urbano.
2. Secondo il prof. Richard Lynn (Università dell’Ulster), gli italiani col QI più alto si trovano in Friuli-Venezia Giulia.
3. Secondo Il Sole 24 ore, Trieste è la quarta città in Italia come qualità della vita complessiva, seconda come possibilità nel tempo libero, seconda come servizi, ambiente e salute, quarta come tenore di vita. E’ nel primo terzo della classifica come ordine pubblico (27° posto) e come affari e lavoro (31° posto). L’unico parametro negativo è quello relativo alla popolazione (l’età media appesantisce ovviamente il tutto), che colloca Trieste all’84° posto fra le città capoluogo. Ricordo che le città capoluogo in Italia in tutto sono 107.
E questa sarebbe una città miseranda e agonizzante.
Solo 24 commenti edè riapparso LUI. Bon
il significato è chiaro secondo me. Io ammiro moltissmo i versi diSaba, anzi devo dire che è uno dei miei autori italiani preferiti insieme a Verga, Manzoni,Leopardi e De Andrè. Ritengo che incapucciare la statua di un grande poeta o scrittore abbia un suo messaggio:Soffocare la cultura
Go una vaga idea de come va alcune parti del mondo, son anda’ a viver all’estero che gavevo ventido’ anni.
Qua nissun disi che Trieste xe ai livei del Kossovo, ma non tuti se incanta per le tue rassicuranti ninne nanne democristiane in salsa patriottica. Semplicemente sostengo che a Trieste ghe xe diversi problemi sociali e che i vien nascosti continuamente soto finte decorazioni e atmosfere de benessere.
El Piccolo, giornal mooolto accomodante, ga parlado dela situazion de disagio a Ponziana, San Giacomo e Valmaura (anche Roveredo ne ga fato diversi articoli). Se no te me credi parla con Mario Vatta, 40 anni che se ocupa de sociale. Parla con quel mulo disabile che beca 200 euro al mese de paga dal comun che ga scrito sul Tuono, con i volontari dela Caritas (in aumento chi ghe se rivolgi), con tuti i muli che vivi ancora coi genitori e da mesi spera de trovar un lavor: i te dira’ che senza racomandazion, no se fa piu’ niente.
Trieste sta vivendo solo grazie ale pensioni dei sui innumerevoli anziani, che xe piu’ alte dela media italiana per motivi noti (iera pochi contadini qua e una cantieristica non malvagia). Tra diese anni, scenderemo ulteriormente come za fato adesso.
Esser al 27esimo posto come ordine pubblico e al 31esimo come affari e lavoro in una classifica che comprendi cita’ che no xe certo Klagenfurt, Helsinki o Zurigo no me par una figada. Vedi un poco ti.
Mi te invito a dar un’ociada al sociale ogni tanto e no solo a Trieste, te scopriria robe che forsi turbassi la tua retorica del “siamo un grande paese moderno”.
Sta storia che effebi fazi l’inteletualon po’ proprio non me va. Anche mi vojo postar una poesiuola:
Blizu polnoči.
Muhe v čaši umirajo.
Ogenj je ugasnil.
Lepa Vida, bridkost je
v tvojem spominu.
Stravinski v avtomobilu.
Bučanje morja.
O biti 5 minut sam.
Srce-Trst je bolno.
Zato je Trst lep.
Bolečina cvete v lepoti.
(Srečko Kosovel, 1904-1926)
V temnih oblekah ljudje v dolgi koloni stoje
najbolj poznani naprej vse do konca do onih
ki ni jih videl doslej
Bleda podoba nad tem vidi v duše ljudem
sliši se tisto ime ki njej pomenilo je vse
nočem domov z njimi grem
nočem nazaj na to pot
sliši se strel v srce sliši se strel
kje se plazijo preplašeni
kje nastane ples odmaknjenih
kaj podira svet izobčencev
kaj ostane ko jih ni domov
Slike so varovane še po tem ko gredo
vsi prostori ostanejo prav taki kot so
vsi prelepi vrtovi se spreminjajo
v zmes bolečine in solz
še grmi krik v glavi
samo ne on ne on
Nočem neba brez vseh zvezd
nočem vrtov brez dreves
slika edino ne ve slika edino ne ve
ovviamente per una in italiano…due (immediatamente) in sloveno …con puzecchiatura immancabile dell’ape maja 🙂
maja tu stai a monrupino, ponziana o a vienna ?
a Trieste le robe va cussì ben che go dovù ritirarme de novo al di là del Timavo dopo ben 15 ani che stavo sotto el colle de San Giusto. Go fato de tuto per restar ma sembra che da ste parti, e sempre de più, el lavoro no ghe sia per nissun…amen! I fioi dei triestini ciacolerà furlan…
Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un’oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
Qui tra la gente che viene che va
dall’osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un grande porto di mare,
io ritrovo, passando, l’infinito
nell’umiltà.
Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d’amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s’agita in esse, come in me, il Signore.
Qui degli umili sento compagnia
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via
#luigi veneziano
“Hai mai adottato un bambino a distanza, Paolo? Con quella cifra lo fai vivere un mese intero, pagandogli vitto, alloggio e scuola”.
Non parlare di cose che non sai. Di bambini a distanza ne ho adottati in passato alcune decine sparsi nel mondo. Attualmente ho in “adozione” un ragazzo indiano di sette anni, un peruviano di dieci ed un palestinese di sei.
Quando parlo di miseria a Trieste so di cosa parlo anche se per mia fortuna non mi ha mai riguardato personalmente.
Mi anca son anda’ via (all’estero) e go trova’ diverse oportunita’ in piu’. Adesso i me disi che come lavor la situazion no xe affatto meio de quando son partido mi, ma cos’te vol farghe, mone noi che no vedemo quel che gavemo soto i oci.
La prossima volta che verrò a Trieste, porterò i miei vestiti smessi e li distribuirò alle folle affamate in piazza dell’Unità.
L’altro giorno ero lì per lavoro, e mi sono fermato a comprare la birra Cittavecchia. Al banchetto cercavo le bottiglie da due litri, quelle che producono per Natale e costano venti e rotti Euro l’una: “Tutte finite, ritorni domani!”, m’hanno detto. Evidentemente, tutti i triestini in miseria spendono gli ultimi risparmi in alcol.
Gironzolando per il mercatino, ho visto questa massa di poveracci triestini vestiti con i loro miseri jeans firmati e sbrecciati, le pelliccette di visone scalcagnato, i loro telefonini evidentemente di cartone. Poi sono tornato al silos a riprendere la mia auto, e… incredibile a dirsi: auto con targa slovena e croata erano sia al mio fianco che di frnte a me: tutti evidentemente venuti a sghignazzare sulle miserie altrui, dalle loro città scintillanti e zampillanti oro zecchino dalle fontane.
Ohu, ma se l’avessero incappuciato per witz? Tipo che un mulon ghe fa a un altro: “Ciò, conzemoghe el scartozo del panin su la testa de la statua” “Quala?” Quela dei, che i ghe ga fregà la pipa, el mato col capel fracà…”.
Senza dietrologie.
che targa aveva la terza macchina alla tua sinistra? quante targhe erano italiane e quante straniere in percentuale e quante macchine erano euro 5, sempre in percentuale?
Senti: io da venticinque anni sono volontario alla mensa di Betania qui a Venezia, per cui so perfettamente che i poveri esistono. Non è questo il punto: ho visto dei poveracci in tutte le città del mondo in cui sono stato, e a memoria sono stato in almeno quaranta stati diversi in tutti i continenti (tranne l’Oceania).
Anzi: a ripensarci meglio a Montecarlo non ne ho visti, ma poi m’hanno spiegato che lì – non essendoci dei poveri monegaschi – li accompagnano gentilmenete al confine invitandoli a non tornar più.
Ho avuto ed ho delle adozioni a distanza in tutti i continenti del mondo, compresa l’Europa: all’inizio degli anni ’90 su segnalazione dei parenti fiumani di mia moglie ho adottato una bimba croato/bosniaca rimasta orfana e spedita in orfanotrofio a Fiume.
Spero quindi che anche tu concordi con me nell’affermare che un conto è dire che esiste la povertà, ben altro è invece dire che una città fra le più ricche del globo come Trieste, è in condizioni “miserande”.
Hai bisogno di altre conferme?
Va’ sul sito di Eurostat e controlla quant’è ampia la fascia di povertà a Trieste rispetto a tutte le altre principali città europee: il quadro relativo s’intitola “Poverty and social exclusion”.
Ripeto ciò che ho già detto: non facciamoci ridere dietro, per cortesia!
luigi, a proposito di adozioni, ma poi sto umberto era quasi un tuo concittadino (poli)
adottato da una slovena da cui volle prendere il cognome, adattandolo in italiano, altri tempi…
Te se la fa e te se la conti da solo.
Sui tui dati oggettivi te go za’ risposto, rilegi ogni tanto. Se ti te valuti la poverta’ de una cita’ bevendo aperitivi in locai fighi nel centro dal quale i poveri vien esclusi e multadi (una vergogna sula quale abilmente no te se pronunci mai), problema tuo.
Mi parlo de un divario sociale, de poverta’ esistenti, de fasce de disagio tangibili e de mancanza de interventi adeguadi e per la terza volta te ripeto che questo no vol dir paragonar Trieste a Nairobi.
Tokyo, Londra e New York xe enormemente piu’ ricche de TS: eppur ga fasce de poverta’ paurose. Negabile? Oppur se piu’ sensado andar a magnar e bever in un ristorante de lusso a Bangkok o Kuala Lumpur e dirse che el Sud Est asiatico xe pien de bori?
Ti te parli de un argomento, nonostante te piasi sentirte tuttologo, del quale NON te son a conoscenza. Mi de gente che a TS fa fadiga a meter el pranzo con la zena ne conosso diverse, go due amici de infanzia e una ex che se occupa da anni de sociale e go conossudo personalmente diversa gente che opera da decenni nel campo e podessi andar avanti. So de quel che parlo.
Me dispiasi amico mio, la tua presunzion stavolta te ga fato far un autogol da centrocampo.
Pienamente d’ accordo. Aggiungo che alcuni mesi fa Don Vatta aveva chiesto”aiuto” sulle pagine de “Il Piccolo” alla città perchè i ricoveri notturni gestiti dalla sua Comunità non bastavano più e diceva “arriva l’ inverno”. Conosco triestini d.o.c. (non extracomunitari “brutti e cattivi”) che sono costretti a dormire in stazione centrale.
Il priore dei frati di Montuzza ha di recente dichiarato sempre su “Il Piccolo” che svrebbe bisogno di triplicare il numero di pasti quotidiani offerti per ripondere ancora in modo insufficiente alla domanda.
E comunque io non ho mai detto che Trieste sia una città “misera” nel senso di povera anche se ha pesantissime aree di povertà. Certo se si va nella zona della “movida” si incontra gente che piò permettersi di spendere 6o euro a sera.
Ho detto che Trieste è “miserevole” nel senso di un progressivo e ormai inarrestabile – temo – degrado culturale, morale e civile.
Ma io dico: lo sapete che esistono delle statistiche sulla povertà a Trieste, pubblicate sul portale di Eurostat? Le avete mai viste oppure è troppo difficile per voi andarle a cercare?
A proposito, mi viene da fare una domanda: lo sapete o no come viene concettualmente considerata la “povertà”? Com’è che si stabilisce che un italiano è “povero”? E un lussemburghese? Uno sloveno?
L.
PS Mi dispiace, Tergestin, ma io nel mio lavoro sono *costretto* a conoscere queste statistiche, giacché noi si lavora proprio nei luoghi più ricchi. L’autogol lo fa chi come al solito si basa sul sentito dire o sul “mi conosso” per farne una regola generale. Al Paolo Geri poi che parla di un progressivo degrado culturale, morale (lui riesce a valutare il livello morale di una città: come Robespierre o come un frate inquisitore del medioevo!!!) e civile di Trieste, ricorderò che ai tempi di Virgilio si affermava che secoli prima si viveva nell’età dell’oro, mentre lui – sto parlando di Virgilio: poverino – non vedeva altro che degrado continuo ed inarrestabile.
#60.luigi
Le mie fonti non sono le statistiche (che si lasciano scrivere come quella del pollo mangiato) ma la voce e l’ esperienza lavorativa diretta di una funzionaria della Provincia di Trieste responsabile della “programmazione sociale” della stessa da quasi 10 anni. Si sa il caso che quella fonte che mi fornisce i dati “dal campo” sia mia moglie. Mi fido decisamente più dei suoi dati e del suo parere che delle tue statistiche.
Quando al degrado morale: una città (o meglio un governo cittadino) che vieta le venditrici di fiori ambulanti, i musicanti di strada, i mendicanti (ma solo nel “salotto buono”) che si propone di multare chi rovista nei cassonetti è colpita da degrado civile e morale. E’ del tutto evidente che io e te abbiamo concetti di vita e valori abissalmente diversi.
Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pè via che, lì,la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’è c’è un antro che ne magna due.
PAOLO GERI, fai propaganda partitico-ideologica di basso livello. Il fatto che il ‘sentito dire’ sia riportato da tua moglie, con tutto il rispetto non toglie che è ‘sentito dire’ e tal rimane. I numeri dicono che TS è altra cosa.
Quanto al sindaco, bisognerebbe facesse molto di più contro i dediti alla questua
Le *mie* statistiche? Ma stai scherzando? Secondo te chi è che fornisce i dati per le *mie* statistiche all’Eurostat?
I funzionari pubblici come tua moglie!
E allora fa’ una cosa: questa sera mettiti con lei a spulciare le *mie* statistiche, poi a un certo punto – di fronte ai dati comparati con le altre realtà urbane europee – sbatti violentemente il pugno sul tavolo e grida: “Ma chi fra mi e l’Eurostat xe ciolto pal fioco da ‘sti numeri?”.
Dopo ti pol farte fora ‘na graspa e… a letto veloce, incazà come ‘na bestia!
le statistiche bisogna prenderle con le pinze, si puo trovare e fare di tutto, per esempio si puo dire che statisticamente una citta è ricca perche ha una certa % di richezza
per esempio
citta di 2500000 persone statisticamente ognuno ha uno stipendio di 10000 euro, in verita bisognerebbe controllare quante persone prendono il guadagno piu alto e quante il guadagno piu basso, si fa una fetta di torta e si vede che il piu basso (come sempre) è in maggioranza
poi se si va a vedere si vede che non è vero che esiste uno stipendio per le persone di 10000 euro ma che questo sommato viene diviso e sempre si vede che le persone in maggioranza hanno uno stipendio basso, secondo em bisogna distinguere e prendere con la pinza tutti i dati
A proposito, go da un’ociada veloce al sito de Bandelli, dove el denunciava che un mese fa xe riva’ l’annuncio de 480mila euro per le politiche sociali e 500 posti in meno nele case de riposo.
Dopo buto un ocio al bugiardel e tachete, vedo questo:
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Forse e’ per pieta’, perche’ non veda cio’ che gli fa il pocoonorevole concittadino Menia? Oppure che non gli tocchi vergognarsi del suo primo ministro, che compra corpi di minorenni, anime e voti?
Quoto Srečko. Aggiungo …. per non vedere la sua Trieste ridotta in questo stato miserevole.
che ha fatto menia !?
Mi chiamo Mork,
su un uovo vengo da Ork.
impara un pò,
ora il saluto ti dò.
nano, nano, la tua mano
nano, nano, apri piano
nano, nano, batti il palmo
nano, nano, ora il fianco!
sarà perchè trieste è stata tagliata fuori dal superporto?
Con tutto il rispetto, io penso che sarebbe bene relativizzare un po’ tutto quanto.
Trieste è in condizioni miserevoli? Perché non tutti hanno i soldi per andare a sciare questo inverno, o per cambiare il gippone?
Ai tempi di Saba c’erano lavori come quello dei facchini in porto, pagati a ore una miseria e che a trent’anni si trovavano la schiena spaccata (nella mia famiglia – orgogliosamente povera fino ai miei nonni compresi – i cugini di mio nonno erano proprio facchini).
Oppure c’erano i fuochisti nelle navi, che letteralmente bruciavano i propri polmoni nelle stive (ricordare la rivolta dei fuochisti del Lloyd del 1902, con quattordici morti e cinquanta feriti nelle strade).
Oppure ancora le puttane, che pullulavano dentro e fuori le case chiuse e che – anche loro – a trent’anni erano dei ferri vecchi quando non s’erano beccate la gonorrea.
Stato miserevole perché non ho i soldi per pagare il nuovo i-Phone?
Stiamo proprio parlando di Trieste, una delle città che ha i depositi bancari più carichi d’Italia e di tutta Europa? Questa è “miseria”? Questa è una città in “stato miserevole”?
Ma voi non avete avuto da piccoli la conseuta sequela di incredibili racconti di miseria fatti da chi la miseria – quella vera – se l’era vissuta in prima persona?
L.
Effebi vorrei una risposta da te se puoi, visto che siamo di destra entrambi, che ci fa Menia con colui che ha abiurato tutto il suo passato?
Secondo me Saba si sta solo proteggendo da eventuali guerriglie pronte a scatenarsi dai giovinotti dalla folta chioma e bara incolta, oramai si sa parlano solo a suon di legnate e bombe carta..almeno si protegge il viso..
6- te l’ho spiegato (o ho cercato di farlo) nell’altro (comico) post sul presunto menia violento 🙂
…con queste accuse di tradimenti e controtradimenti non se ne esce…
ma, siamo un pò OT… no !?
luigi
conosci la storia del prg?
conosci la storia delle discariche radioattive sul carso e in mare?
conosci la storia della bonifica nella zona industriale di trieste?
ecc
@matteo
Conosco tutte queste storie, ma tu sai in che epoca visse Saba? Si curò due guerre mondiali, con la sua Trieste scossa da tumulti di tutti i tipi, epurazioni, occupazioni, gente impiccata per le strade, cambi di bandiere, esodi e rientri, ed una torma di persone che vivevano in città e che letteralmente non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena.
E questa di adesso invece sarebbe una Trieste in situazioni miserevoli? Tu sei in miseria? Conosci qualcuno che al mattino non sa se riuscirà a mangiare qualcosa fino a sera?
Perché senza andare tanto lontano io avevo i miei nonni (nati una ventina d’anni dopo Saba) che qui a Venezia da piccoli vivevano proprio così: al mattino uscivano e cercavano di trovar da mangiare per arrivare alla sera.
QUESTA era miseria, altro che!
L.
io il mio annetto guadagnando 600eu al mese, saltando occasionalmente pasti, me lo son fatto. ce n’è di gente così, ma non si nota.
trieste è in miseria perche non produce reddito
bon, dai trieste no xe in miseria, xe in stato de benestar inferior al posibile, e regredisi o vicachia praticamente de diesi ani in qua, come l italia in general. ah si, e stemo anche molto meio de altre regioni italiane. contenti?
mi digo che saba se ga meso el scartozo in testa per farghe el verso ai simson.
ma poi, che cè scritto sopra ?
“no voio sofigar?”
Forse el gaveva freddo..xe prevista neve venerdì..
Trieste é in situazioni miserabili perché si trova in Italia
eccola la Rupelata quotidiana!
su questo non do torto a rupel o vogliamo dimenticare angelo vivante?
quindi rupel che si trova in italia è miserabile ?
#5. luigi (veneziano).
Perchè misuri tutto solo sul parametro dei soldi ?
Miserevole è una città che vede i suoi teatri in progressivo degrado, dove si fa meno cultura di una volta, dove negli anni il “Goethe Institut” – che era uno dei più importanti d’ Italia – ha dovuto chiudere.
Miserevole è una città che emana divieti ai musicisti di strada, ai venditori ambulanti di fiori, ai mendicanti. Miserevole è una città dove anche tutto lo sport è in crisi, dove il porto non lavora, dove non ci sono investimenti industriali seri, dove si costruiscono nuove case quando ci sono centinaia di appartamenti sfitti.
Miserevole è anche una città dove la ricchezza è concentrata fra poche persone (la “media” del conto corrente è la famosa “media del pollo a testa mangiato”) mentre ci sono oltre 20.000 pensionati a minima che non sanno come sopravvivere.
La “miseria” prima di essere materiale è spesso morale e civile.
#10. luigi (veneziano)
“Conosci qualcuno che al mattino non sa se riuscirà a mangiare qualcosa fino a sera?”
Si io li conosco e non sono pochi. Basta andare alla mensa dei frati di Montuzza e vedrai troppa gente anche con tracce di una dignita perduta. Vai alla mensa della Caritas, parla con Don Vatta della Comunità di San Martino al Campo o con quelli che scopri sempre più numerosi a rovistare nei bidoni delle immondizie e che sono signori in giacca e cravatta e non barboni ….
O se vuoi vai a parlare con chi nelle cooperative di spazzamento delle strade alla Crismani guadagna meno di 800 euro al mese per 160 ore di lavoro. Vuoi che continuo ? Ho un elenco infinito.
UNICREDIT
Il Superporto a Monfalcone
e Trieste è tagliata fuori
il porto di trieste è definitivamente defunto, ringrazio tutti i politici locali e nazionali
Fra poco i tira fora che lo ga inscartoza’ tito.
Per mi xe stada la redazione che no saveva che articolo far…..
Quoto Geri, come spesso accadi.
A Trieste gavemo Monrupino che xe un dei comuni col piu’ alto tasso de miliardari in Italia, ma gavemo anche aree come Ponziana dove xe tanti pensionati che vivi con 400 euro al mese. Anca mi conosso personalmente gente che fadiga a meter insieme el pranzo con la zena e gente che se sta vendendo le cadene de oro. Persone “normali”, a volte adiritura con un stipendio.
A Trieste se scondi sempre le scovaze soto el tapedo, se abelissi el centro e se lassa schiattar de tumori quei che vivi a Valmaura e Servola e i poveri basta multarli se i se avicina al “salotto buono” per no turbar le vecie ereditiere ingioiellade che bevi el the’ al cafe’ dei speci.
Ma no ghe fazo una colpa a Luigi, dato che molti Triestini no conossi o adiritura finzi de no conosser situazioni simili, da noi molto diffuse. E credo, dulcis in fundo per chi ama le statistiche, che basti vardar i alti tassi de alcolismo, disturbi psichici, famiglie monoreddito e suicidi per capir che no semo certo nela miseria dei primi novecento (ma cossa vol dir? Iera tuto un altro contesto) ma che la nova poverta’ vien sconta per dar imagini da “NordEst rampante sulla cresta dell’onda” a cui ormai credi solo chi va drio ale ciacole dei politici che per primi alimenta questi divari sociali.
Aggiungo che so anca un poco de cossa parlo visto che go conossenti, parenti e amici che lavora nel campo del sociale e dele disabilita’ oltre a conosser de persona diversi casi.
La situazion no xe certo da Venezuela: xe stada semplicemente ben sconta a lungo e alimentar le balle xe sempre un sintomo de ignoranza o collusion.
mmmm… fatemi capire….
miliardari a monrupino e poveracci in ponziana….
dunque…dunque…
@ Rupel
Trieste non è in condizioni miserabili.
Bisogna avere la decenza di rispettare la vera miseria.
@ Paolo Geri
E’ amaro dirlo, ma in ogni località del mondo esistono sacche di povertà come quelle da te indicate. Tutto ciò però non ha NULLA a che vedere con una frase francamente buttata alla va là che va ben come “Trieste è ridotta in uno stato miserevole”.
Frase da tipico vecchio bacucco che rimpiange i bei tempi andati (che ovviamente non ha vissuto) quando si moriva di pellagra (ma lui non lo ricorda) e si scendeva in piazza per poter lavorare meno di dodici ore al giorno (e anche questo è bene non ricordarlo).
Vogliamo parlare di città in condizioni miserevoli? Benissimo, parliamone!
Ma per cortesia, voi triestini (e noi veneziani) non prendiamo anche le parti di quei tre quarti del mondo che vengono dalle nostre parti per sfangare la giornata!
Miserevole Paolo Geri, che scrive da casa col suo bel computerino pagando 30 Euro al mese di linea ADSL?
Hai mai adottato un bambino a distanza, Paolo? Con quella cifra lo fai vivere un mese intero, pagandogli vitto, alloggio e scuola.
L.
cio venezian, ma te se legi prima de mandar certe robe? geri miga ga deto che lui xe povero; anzi, me par de capir che giustamente, come tanti che semo qua el se reputa fortunado, ma no per questo xe de ciuder i oci e dir “eh ma ghe ne xe sempre quei che xe pegio de noi”. bon alora semo in paradiso se te par.
quoto Paolo Geri,
purtroppo molti altri fanno retorica (in un senso o nell’altro, ma tale rimane).
Ts è morente. Respira ancora, ma a fatica.
Certo, la patina luccicante dei “distributori di spritz-aperol” a cielo aperto, forse istupidisce di euforia momentanea e non dà modo di pensare. Ma forse è quello che molti vogliono (anche qui, in un senso e nell’altro).
oh guarda chi si rivede, Srečko, e con chi c’e l’ha? con berlusconi , con i moderati…no incredibbbbbile……cmq srecko, berusconi va a donne, anche giovani, ma almeno non va a cani come la tua minista degli interni….che è per questo che è la tua ministra preferita?
comunque, ritornando alla notizia della foto, il significato dell’incappucciamento della statua di un letterato, solitamente serve a fare in modo «che non guardi il disastro sociale della città». è già accaduto a Napoli e Firenze.
« Parlavo vivo a un popolo di morti.
Morto alloro rifiuto e chiedo oblio. »
Umberto Poli
(triestino non originario)
va a cani? qualche link della notizia?
Trieste è in condizioni miserande. Trieste è in disastro sociale. Trieste è morente. Trieste respira a fatica.
Io mi domando: ma voi lo girate un po’ il mondo, o no?
L.
TRIESTE
Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.
La mia città che in ogni parte e viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.
(posto qualcosa…visto che non tutti leggono gli… “autori” locali)
Voglio tirare un po’ su l’animo agli amici triestini, che evidentemente amano piangersi addosso (almeno alcuni).
1. Secondo Legambiente, Trieste è fra i migliori capoluoghi italiani per la qualità dell’ecostitema urbano.
2. Secondo il prof. Richard Lynn (Università dell’Ulster), gli italiani col QI più alto si trovano in Friuli-Venezia Giulia.
3. Secondo Il Sole 24 ore, Trieste è la quarta città in Italia come qualità della vita complessiva, seconda come possibilità nel tempo libero, seconda come servizi, ambiente e salute, quarta come tenore di vita. E’ nel primo terzo della classifica come ordine pubblico (27° posto) e come affari e lavoro (31° posto). L’unico parametro negativo è quello relativo alla popolazione (l’età media appesantisce ovviamente il tutto), che colloca Trieste all’84° posto fra le città capoluogo. Ricordo che le città capoluogo in Italia in tutto sono 107.
E questa sarebbe una città miseranda e agonizzante.
L.
ecosistema urbano che sta scomparendo, il parco della posta, tagliato
si trovano in fvg ma non necessariamente a trieste
affari e lavoro 31, amazza
@36 §2
Gigi, me sa che el luminare no el xe andà bastanza in detaglio, se no el se corzeva che semo noi indigeni a alzar la media… 🙂
Solo 24 commenti edè riapparso LUI. Bon
il significato è chiaro secondo me. Io ammiro moltissmo i versi diSaba, anzi devo dire che è uno dei miei autori italiani preferiti insieme a Verga, Manzoni,Leopardi e De Andrè. Ritengo che incapucciare la statua di un grande poeta o scrittore abbia un suo messaggio:Soffocare la cultura
Berlusconi nonè un moderato
@ Luigi
Go una vaga idea de come va alcune parti del mondo, son anda’ a viver all’estero che gavevo ventido’ anni.
Qua nissun disi che Trieste xe ai livei del Kossovo, ma non tuti se incanta per le tue rassicuranti ninne nanne democristiane in salsa patriottica. Semplicemente sostengo che a Trieste ghe xe diversi problemi sociali e che i vien nascosti continuamente soto finte decorazioni e atmosfere de benessere.
El Piccolo, giornal mooolto accomodante, ga parlado dela situazion de disagio a Ponziana, San Giacomo e Valmaura (anche Roveredo ne ga fato diversi articoli). Se no te me credi parla con Mario Vatta, 40 anni che se ocupa de sociale. Parla con quel mulo disabile che beca 200 euro al mese de paga dal comun che ga scrito sul Tuono, con i volontari dela Caritas (in aumento chi ghe se rivolgi), con tuti i muli che vivi ancora coi genitori e da mesi spera de trovar un lavor: i te dira’ che senza racomandazion, no se fa piu’ niente.
Trieste sta vivendo solo grazie ale pensioni dei sui innumerevoli anziani, che xe piu’ alte dela media italiana per motivi noti (iera pochi contadini qua e una cantieristica non malvagia). Tra diese anni, scenderemo ulteriormente come za fato adesso.
Esser al 27esimo posto come ordine pubblico e al 31esimo come affari e lavoro in una classifica che comprendi cita’ che no xe certo Klagenfurt, Helsinki o Zurigo no me par una figada. Vedi un poco ti.
Mi te invito a dar un’ociada al sociale ogni tanto e no solo a Trieste, te scopriria robe che forsi turbassi la tua retorica del “siamo un grande paese moderno”.
Sta storia che effebi fazi l’inteletualon po’ proprio non me va. Anche mi vojo postar una poesiuola:
Blizu polnoči.
Muhe v čaši umirajo.
Ogenj je ugasnil.
Lepa Vida, bridkost je
v tvojem spominu.
Stravinski v avtomobilu.
Bučanje morja.
O biti 5 minut sam.
Srce-Trst je bolno.
Zato je Trst lep.
Bolečina cvete v lepoti.
(Srečko Kosovel, 1904-1926)
(http://books.google.com/books?id=e9CTeqp9dvMC&pg=PA44&lpg=PA44&dq=kosovel+mezzanotte&source=bl&ots=9TPCppzu5F&sig=2nSAdpj9zhmMRoyNhKQJg9NFxlk&hl=en&ei=Gx0JTb2qKpHssgb7wd2UAw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBIQ6AEwAA#v=onepage&q=kosovel%20mezzanotte&f=false)
traduzion e comento direttamente dalla penna dell’autor preferito dal nostro amato mork.
V temnih oblekah ljudje v dolgi koloni stoje
najbolj poznani naprej vse do konca do onih
ki ni jih videl doslej
Bleda podoba nad tem vidi v duše ljudem
sliši se tisto ime ki njej pomenilo je vse
nočem domov z njimi grem
nočem nazaj na to pot
sliši se strel v srce sliši se strel
kje se plazijo preplašeni
kje nastane ples odmaknjenih
kaj podira svet izobčencev
kaj ostane ko jih ni domov
Slike so varovane še po tem ko gredo
vsi prostori ostanejo prav taki kot so
vsi prelepi vrtovi se spreminjajo
v zmes bolečine in solz
še grmi krik v glavi
samo ne on ne on
Nočem neba brez vseh zvezd
nočem vrtov brez dreves
slika edino ne ve slika edino ne ve
@ Effebi
io Rupel non mi trovo, per mia fortuna e scelta, in Italia ma bensì a Vienna
saluti a tutti
beh, almeno su un post dedicato a saba siamo riusciti (persino) a leggere delle poesie e non sempre e solo le solite rupelate….
ovviamente per una in italiano…due (immediatamente) in sloveno …con puzecchiatura immancabile dell’ape maja 🙂
maja tu stai a monrupino, ponziana o a vienna ?
a Trieste le robe va cussì ben che go dovù ritirarme de novo al di là del Timavo dopo ben 15 ani che stavo sotto el colle de San Giusto. Go fato de tuto per restar ma sembra che da ste parti, e sempre de più, el lavoro no ghe sia per nissun…amen! I fioi dei triestini ciacolerà furlan…
Città vecchia
Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un’oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
Qui tra la gente che viene che va
dall’osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un grande porto di mare,
io ritrovo, passando, l’infinito
nell’umiltà.
Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d’amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s’agita in esse, come in me, il Signore.
Qui degli umili sento compagnia
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via
quando l’ha scritta c’era ancora l’austria, sembra il ritratto di una città miseranda, con qualche accentuato problema sociale
#luigi veneziano
“Hai mai adottato un bambino a distanza, Paolo? Con quella cifra lo fai vivere un mese intero, pagandogli vitto, alloggio e scuola”.
Non parlare di cose che non sai. Di bambini a distanza ne ho adottati in passato alcune decine sparsi nel mondo. Attualmente ho in “adozione” un ragazzo indiano di sette anni, un peruviano di dieci ed un palestinese di sei.
Quando parlo di miseria a Trieste so di cosa parlo anche se per mia fortuna non mi ha mai riguardato personalmente.
@ Antonio
Mi anca son anda’ via (all’estero) e go trova’ diverse oportunita’ in piu’. Adesso i me disi che come lavor la situazion no xe affatto meio de quando son partido mi, ma cos’te vol farghe, mone noi che no vedemo quel che gavemo soto i oci.
La prossima volta che verrò a Trieste, porterò i miei vestiti smessi e li distribuirò alle folle affamate in piazza dell’Unità.
L’altro giorno ero lì per lavoro, e mi sono fermato a comprare la birra Cittavecchia. Al banchetto cercavo le bottiglie da due litri, quelle che producono per Natale e costano venti e rotti Euro l’una: “Tutte finite, ritorni domani!”, m’hanno detto. Evidentemente, tutti i triestini in miseria spendono gli ultimi risparmi in alcol.
Gironzolando per il mercatino, ho visto questa massa di poveracci triestini vestiti con i loro miseri jeans firmati e sbrecciati, le pelliccette di visone scalcagnato, i loro telefonini evidentemente di cartone. Poi sono tornato al silos a riprendere la mia auto, e… incredibile a dirsi: auto con targa slovena e croata erano sia al mio fianco che di frnte a me: tutti evidentemente venuti a sghignazzare sulle miserie altrui, dalle loro città scintillanti e zampillanti oro zecchino dalle fontane.
Luigi (veneziano – democristiano)
Come sempre, quando Luigi no ga argomenti la buta in caciara e sghignazzi. No xe la prima e no sara’ l’ultima volta.
Ohu, ma se l’avessero incappuciato per witz? Tipo che un mulon ghe fa a un altro: “Ciò, conzemoghe el scartozo del panin su la testa de la statua” “Quala?” Quela dei, che i ghe ga fregà la pipa, el mato col capel fracà…”.
Senza dietrologie.
che targa aveva la terza macchina alla tua sinistra? quante targhe erano italiane e quante straniere in percentuale e quante macchine erano euro 5, sempre in percentuale?
forza luiđi.
@ Paolo
Senti: io da venticinque anni sono volontario alla mensa di Betania qui a Venezia, per cui so perfettamente che i poveri esistono. Non è questo il punto: ho visto dei poveracci in tutte le città del mondo in cui sono stato, e a memoria sono stato in almeno quaranta stati diversi in tutti i continenti (tranne l’Oceania).
Anzi: a ripensarci meglio a Montecarlo non ne ho visti, ma poi m’hanno spiegato che lì – non essendoci dei poveri monegaschi – li accompagnano gentilmenete al confine invitandoli a non tornar più.
Ho avuto ed ho delle adozioni a distanza in tutti i continenti del mondo, compresa l’Europa: all’inizio degli anni ’90 su segnalazione dei parenti fiumani di mia moglie ho adottato una bimba croato/bosniaca rimasta orfana e spedita in orfanotrofio a Fiume.
Spero quindi che anche tu concordi con me nell’affermare che un conto è dire che esiste la povertà, ben altro è invece dire che una città fra le più ricche del globo come Trieste, è in condizioni “miserande”.
Hai bisogno di altre conferme?
Va’ sul sito di Eurostat e controlla quant’è ampia la fascia di povertà a Trieste rispetto a tutte le altre principali città europee: il quadro relativo s’intitola “Poverty and social exclusion”.
Ripeto ciò che ho già detto: non facciamoci ridere dietro, per cortesia!
L.
@tergestin
Caciara e sghignazzi? Ma se son l’unico che ha tirato fuori dati “oggettivi” come quelli dell’Unione Europea e del Sole 24 Ore!
Vuoi farti dire da me che Trieste è una città in miseria? Ma da che gabbia sei scappato?
L.
luigi, a proposito di adozioni, ma poi sto umberto era quasi un tuo concittadino (poli)
adottato da una slovena da cui volle prendere il cognome, adattandolo in italiano, altri tempi…
@ Luigi
Te se la fa e te se la conti da solo.
Sui tui dati oggettivi te go za’ risposto, rilegi ogni tanto. Se ti te valuti la poverta’ de una cita’ bevendo aperitivi in locai fighi nel centro dal quale i poveri vien esclusi e multadi (una vergogna sula quale abilmente no te se pronunci mai), problema tuo.
Mi parlo de un divario sociale, de poverta’ esistenti, de fasce de disagio tangibili e de mancanza de interventi adeguadi e per la terza volta te ripeto che questo no vol dir paragonar Trieste a Nairobi.
Tokyo, Londra e New York xe enormemente piu’ ricche de TS: eppur ga fasce de poverta’ paurose. Negabile? Oppur se piu’ sensado andar a magnar e bever in un ristorante de lusso a Bangkok o Kuala Lumpur e dirse che el Sud Est asiatico xe pien de bori?
Ti te parli de un argomento, nonostante te piasi sentirte tuttologo, del quale NON te son a conoscenza. Mi de gente che a TS fa fadiga a meter el pranzo con la zena ne conosso diverse, go due amici de infanzia e una ex che se occupa da anni de sociale e go conossudo personalmente diversa gente che opera da decenni nel campo e podessi andar avanti. So de quel che parlo.
Me dispiasi amico mio, la tua presunzion stavolta te ga fato far un autogol da centrocampo.
# 58. tergestin
Pienamente d’ accordo. Aggiungo che alcuni mesi fa Don Vatta aveva chiesto”aiuto” sulle pagine de “Il Piccolo” alla città perchè i ricoveri notturni gestiti dalla sua Comunità non bastavano più e diceva “arriva l’ inverno”. Conosco triestini d.o.c. (non extracomunitari “brutti e cattivi”) che sono costretti a dormire in stazione centrale.
Il priore dei frati di Montuzza ha di recente dichiarato sempre su “Il Piccolo” che svrebbe bisogno di triplicare il numero di pasti quotidiani offerti per ripondere ancora in modo insufficiente alla domanda.
E comunque io non ho mai detto che Trieste sia una città “misera” nel senso di povera anche se ha pesantissime aree di povertà. Certo se si va nella zona della “movida” si incontra gente che piò permettersi di spendere 6o euro a sera.
Ho detto che Trieste è “miserevole” nel senso di un progressivo e ormai inarrestabile – temo – degrado culturale, morale e civile.
@ Tergestin e Paolo Geri
Ma io dico: lo sapete che esistono delle statistiche sulla povertà a Trieste, pubblicate sul portale di Eurostat? Le avete mai viste oppure è troppo difficile per voi andarle a cercare?
A proposito, mi viene da fare una domanda: lo sapete o no come viene concettualmente considerata la “povertà”? Com’è che si stabilisce che un italiano è “povero”? E un lussemburghese? Uno sloveno?
L.
PS Mi dispiace, Tergestin, ma io nel mio lavoro sono *costretto* a conoscere queste statistiche, giacché noi si lavora proprio nei luoghi più ricchi. L’autogol lo fa chi come al solito si basa sul sentito dire o sul “mi conosso” per farne una regola generale. Al Paolo Geri poi che parla di un progressivo degrado culturale, morale (lui riesce a valutare il livello morale di una città: come Robespierre o come un frate inquisitore del medioevo!!!) e civile di Trieste, ricorderò che ai tempi di Virgilio si affermava che secoli prima si viveva nell’età dell’oro, mentre lui – sto parlando di Virgilio: poverino – non vedeva altro che degrado continuo ed inarrestabile.
Si era all’inizio dell’Impero romano.
Luigi (veneziano)
#60.luigi
Le mie fonti non sono le statistiche (che si lasciano scrivere come quella del pollo mangiato) ma la voce e l’ esperienza lavorativa diretta di una funzionaria della Provincia di Trieste responsabile della “programmazione sociale” della stessa da quasi 10 anni. Si sa il caso che quella fonte che mi fornisce i dati “dal campo” sia mia moglie. Mi fido decisamente più dei suoi dati e del suo parere che delle tue statistiche.
Quando al degrado morale: una città (o meglio un governo cittadino) che vieta le venditrici di fiori ambulanti, i musicanti di strada, i mendicanti (ma solo nel “salotto buono”) che si propone di multare chi rovista nei cassonetti è colpita da degrado civile e morale. E’ del tutto evidente che io e te abbiamo concetti di vita e valori abissalmente diversi.
La Statistica
Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pè via che, lì,la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’è c’è un antro che ne magna due.
PAOLO GERI, fai propaganda partitico-ideologica di basso livello. Il fatto che il ‘sentito dire’ sia riportato da tua moglie, con tutto il rispetto non toglie che è ‘sentito dire’ e tal rimane. I numeri dicono che TS è altra cosa.
Quanto al sindaco, bisognerebbe facesse molto di più contro i dediti alla questua
eh eh
leggete qui, commento 9 e seguenti…
https://bora.la/2008/04/07/ho-indeciso-voto-pd/#comment-35726
colpito e affondato… 🙂
bon, anderemo a bever un altro bicer.
@ Paolo Geri
Le *mie* statistiche? Ma stai scherzando? Secondo te chi è che fornisce i dati per le *mie* statistiche all’Eurostat?
I funzionari pubblici come tua moglie!
E allora fa’ una cosa: questa sera mettiti con lei a spulciare le *mie* statistiche, poi a un certo punto – di fronte ai dati comparati con le altre realtà urbane europee – sbatti violentemente il pugno sul tavolo e grida: “Ma chi fra mi e l’Eurostat xe ciolto pal fioco da ‘sti numeri?”.
Dopo ti pol farte fora ‘na graspa e… a letto veloce, incazà come ‘na bestia!
L.
le statistiche bisogna prenderle con le pinze, si puo trovare e fare di tutto, per esempio si puo dire che statisticamente una citta è ricca perche ha una certa % di richezza
per esempio
citta di 2500000 persone statisticamente ognuno ha uno stipendio di 10000 euro, in verita bisognerebbe controllare quante persone prendono il guadagno piu alto e quante il guadagno piu basso, si fa una fetta di torta e si vede che il piu basso (come sempre) è in maggioranza
poi se si va a vedere si vede che non è vero che esiste uno stipendio per le persone di 10000 euro ma che questo sommato viene diviso e sempre si vede che le persone in maggioranza hanno uno stipendio basso, secondo em bisogna distinguere e prendere con la pinza tutti i dati
cmq bisogna dire una cosa, nella nostra societa l’apparire è tutto, se uno si veste da bancarella verra visto come un estraneo
A proposito, go da un’ociada veloce al sito de Bandelli, dove el denunciava che un mese fa xe riva’ l’annuncio de 480mila euro per le politiche sociali e 500 posti in meno nele case de riposo.
Dopo buto un ocio al bugiardel e tachete, vedo questo:
http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/crisi-a-trieste-boom-di-cassa-straordinaria/3009317
Bon Nadal Triestini! Risparmie’ sul sciampagn e no ingozzeve de tartine al cavial.