6 Dicembre 2010

Ferriera di Servola: sciopero di massa

Sciopero di massa, oggi, per i lavoratori della Ferriera di Servola. La quasi totalità dei giornalieri e circa il 60% dei turnisti dello stabilimento del Gruppo Lucchini-Severstal ha incrociato le braccia.

I lavoratori, dopo il corteo lungo le vie del centro di Trieste, sono stati ricevuto dall’assessore regionale all’Industria, Federica Seganti. E proprio la continuità dell’attuale assetto produttivo e occupazionale sino all’avvio della riconversione e gli strumenti necessari a supportare questa seconda fase sono stati i temi sviluppati dal Tavolo di lavoro convocato dal presidente della Regione Renzo Tondo oggi, a Trieste, sul futuro della Ferriera.

“Per quanto concerne il problema occupazionale – ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti – abbiamo partecipato la scorsa settimana ad un tavolo nazionale su tutto il Gruppo Lucchini e, incrociando le dita, nel contesto generale qui a Trieste dovremmo essere piuttosto tranquilli; la riconversione, prevista a partire dal 2013-2015, sarà invece oggetto di un accordo di programma, che coinvolgerà tutta una serie di soggetti pubblici e privati a partire dal Governo, dalla Regione e dagli Enti locali, e di una legge regionale finalizzata al reperimento di fondi regionali, statali ed europei”.
Con l’assessore Seganti ed il presidente Tondo hanno preso parte al Tavolo anche gli assessori regionali alle Finanze, Sandra Savino, ed al Lavoro, Angela Brandi, che ha illustrato i risultati del tavolo attivato dall’Amministrazione regionale per lo sviluppo di un programma di riconversione socio- occupazionale.

Il Tavolo si è concluso con un appuntamento mirato alla definizione del piano di lavori per il 2011 e fissato per la fine di gennaio, cioè subito dopo gli incontri già previsti sull’argomento a livello nazionale.
“Per stabilire i contenuti dell’accordo di programma abbiamo bisogno di qualcuno che valuti la percorribilità dei progetti e riteniamo che Friulia possa svolgere questo ruolo – ha detto l’assessore Seganti – sia predisponendo un piano strategico di intervento e pianificazione sia provvedendo alla verifica delle potenzialità e delle possibilità economiche e tecniche del sito siderurgico. Inoltre già la scorsa settimana, nel corso dell’incontro con il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, è stato prospettato che l’implementazione dell’accordo di programma sia seguita anche da una persona interna al ministero”.

“Come vedete la Regione sta lavorando – ha detto il presidente Tondo rivolgendosi agli esponenti sindacali – ma dobbiamo essere tutti consapevoli del fatto che la situazione della Ferriera si inserisce in un contesto più ampio e generale che coinvolge l’intero territorio regionale e molte altre aziende”.
Affermando “per quanto mi riguarda non esistono più tavoli separati di trattativa”, Tondo ha richiamato tutti al senso di responsabilità ed alla necessità di comprendere che “siamo parte di un sistema, ci troviamo da due anni nel pieno di una crisi economica straordinaria e siamo alla continua ricerca di risorse”.
“La Regione non è un imprenditore, lavoro che spetta ad altri – ha detto ancora il presidente – ma continueremo ad intervenire e a garantire gli ammortizzatori sociali”. “Quanto ai lavoratori che protestano qui sotto – ha spiegato – mi sento molto più vicino a loro che ad altri, perché chi rischia il posto di lavoro è diverso rispetto a chi rischia di non avere cento euro di più in busta paga alla fine del mese”.

E, sempre per quanto riguarda i lavoratori della Ferriera e del suo indotto, l’assessore Brandi ha descritto alcune linee portanti della strategia individuata dal tavolo sul reimpiego delle risorse umane. In particolare, l’assessore ha indicato la necessità di “definire percorsi utili alla ricollocazione dei lavoratori mediante la realizzazione di un programma di formazione per il miglioramento dell’occupabilità e la facilitazione dell’inserimento lavorativo”.
Per le imprese dell’indotto coinvolte nel processo di riconversione, l’assessore ha quindi proposto “la previsione della concessione di cassa integrazione straordinaria per chiusura aziendale e la concessione della mobilità per chiusura di unità produttiva” per un biennio; l’avvio di un programma straordinario di lavori socialmente utili; la realizzazione un’attività di ricerca delle vacancies che coinvolga l’Agenzia del Lavoro ed i CPI che operano a Trieste e Gorizia; incentivi alle imprese che assumono ed ai lavoratori che si mettono in proprio.
In pratica, ha detto Brandi, “un mix di interventi ampio, per affrontare le criticità occupazionali che dovessero derivare dalla dismissione dell’impianto di Servola e dalle conseguenti ricadute sul territorio”.

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1 commenti a Ferriera di Servola: sciopero di massa

  1. dru ha detto:

    La chiudi nel 2012 che xe la fin del mondo!

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