4 Dicembre 2010

Nascita di una Nazione: Veneziani, Petacco, Caracciolo a Gorizia

Il Teatro comunale Giuseppe Verdi di Gorizia sarà protagonista quest’anno di un’importante iniziativa culturale che affianca la Stagione Artistica 2010/2011. L’Assessore al Parco Culturale Antonio Devetag, infatti, ha ideato e promosso un importante ciclo di incontri pubblici di carattere storico e geo-politico dal titolo Nascita di una nazione: l’Unità d’Italia festeggia 150 anni”, per offrire anche a Gorizia un momento di riflessione e dibattito sulla più importante ricorrenza che segna il 2011 nel nostro Paese: i 150 anni dall’Unità d’Italia.

«Con questi incontri organizzati nell’ambito della stagione teatrale del Verdi – spiega Devetag – il Comune di Gorizia tramite il Parco culturale apre in anticipo le celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia. Una serie di incontri con personaggi di assoluto rilievo, studiosi autori e divulgatori che apriranno una fase di riflessione sulla nascita della nostra nazione. E’ un momento particolare per l’Italia, in cui il Risorgimento e la sua stessa unità pare essere messa in discussione sopratutto per una rinata dicotomia tra Nord e Sud. Siamo convinti – prosegue l’Assessore – che oggettivazione dei fatti, anche la più scomoda, stia alla base della verità storica: questi cinque incontri consentiranno un aperto confronto tra idee e posizioni, in una città come Gorizia in cui la forte aspirazione a far parte dell’Italia è stata esaudita oltre mezzo secolo dopo il 1861. Una iniziativa che si inserisce nella grande tradizione culturale di Gorizia e in particolare sulla riflessione storica che ha il suo momento culminante in maggio con le giornate di èStoria»

Una ricorrenza significativa e importante per l’Italia intera che nella città di Gorizia, capitale di grande centralità nell’ambito della Mitteleuropa e ora, di nuovo, importante crocevia della Nuova Europa, assume una valenza speciale. La storia dell’Unità d’Italia potrà, quindi, essere raccontata ed esaminata anche alla luce della particolare storia di Gorizia, definitivamente italiana solo dal 1918.

Cinque rilevanti protagonisti del mondo giornalistico e accademico italiano, importanti storici che spesso leggiamo sulle pagine dei più noti quotidiani italiani, incontreranno il pubblico in una serie di conversazioni pubbliche ad ingresso libero: un approccio divulgativo per affrontare con pienezza di approfondimento la storia italiana, dal Risorgimento ad oggi.

Ad aprire il ciclo di incontri – tutti in programma all’Auditorium della Cultura Goriziana di via Roma, con diritto di prelazione del posto per gli abbonati del Teatro Verdi – sarà l’editorialista del Corriere della Sera, nonché docente di Storia contemporanea all’Istituto italiano di Scienze Umane di Firenze, Ernesto Galli della Loggia, che interverrà a Gorizia venerdì 10 dicembre alle 18.00 sul tema “150 anni: problemi ed eredità di un’Unita’ difficile”.
Risale a pochi mesi fa il suo ultimo libro, edito a Il Mulino, Tre giorni nella storia d’Italia. Nel saggio si evocano tre punti di svolta in cui simbolicamente si compendia la vicenda politica italiana del Novecento: il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma, il 18 aprile 1948 con la vittoria della Democrazia cristiana; il 27 marzo 1994 con la sorprendente affermazione elettorale di Berlusconi. Con l’intelligenza tagliente che gli è propria, Galli della Loggia rilegge questi tre momenti cruciali della nostra storia mostrando quanto tormentato e difficile sia stato l’apprendistato dell’Italia alla democrazia liberale.

Sabato 5 febbraio, sempre alle 18.00, sarà la volta dello storico Lucio Villari, con l’incontro dal titolo “L’Unita’ d’Italia e la libertà come problema del presente”. Villari – che insegna Storia contemporanea nell’Università di Roma Tre ed è autore di volumi e saggi sulla storia culturale, politica ed economica dell’Europa e degli Stati Uniti dal Settecento al Novecento, oltre a collaborare alle pagine culturali e a iniziative editoriali di “Repubblica” e a programmi e inchieste culturali della Rai Tv – è autore del recentissimo saggio uscito per Laterza “Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento”, vincitore della V edizione del Premio nazionale di cultura “Benedetto Croce”, per la sezione saggistica.

Sabato 26 febbraio nello stesso orario sarà la volta di Marcello Veneziani – già direttore editoriale del Borghese, consigliere d’amministrazione della Rai nonché firma di Libero, La Repubblica, Il Messaggero, La Stampa, Il Tempo, L’Espresso, Panorama; editorialista de Il Giornale e commentatore della Rai – che dialogherà con il pubblico sul tema “Nord, Sud e identità nazionale”. Presenza anomala nel paesaggio culturale del nostro paese, Veneziani – che si definisce un irregolare del pensiero, della scrittura e del giornalismo, con un ruolo di solitario pensatore ambulante – è uscito per Mondadori quest’anno con il nuovo libro “Amor fati” mentre lo scorso anno ha pubblicato il saggio “Sud, un viaggio sentimentale e civile nel Meridione raccontato come un mito vivente”.

Sabato 5 marzo (ore 18.00 Auditorium) è la volta di Arrigo Petacco, nome d’eccezione nel panorama del giornalismo d’inchiesta e investigativo. I suoi libri di gli hanno procurato fama di “revisionista”, titolo del quale si vanta poiché, a suo parere, “revisionismo” significa ricerca della verità nel falso polverone del cosiddetto “politicamente corretto”. “Il Risorgimento e la promessa mancata” (ossia il federalismo auspicato da Cavour)” è il titolo dell’incontro pubblico che Petacco riserverà al pubblico dell’Auditorium goriziano, anche alla luce della sua recente pubblicazione, edita per Mondadori “O Roma o morte”: 1861 – 1870. La tormentata conquista dell’Unità d’Italia”, dove l’autore ricostruisce il clima e le premesse del decennio turbolento che si concluse nel 1870 con “Roma capitale”: un racconto intessuto di oscuri retroscena, sfrondato dagli orpelli della retorica risorgimentale.

A concludere il ciclo di incontri sabato 19 marzo è chiamato il giornalista Lucio Caracciolo, considerato uno dei maggiori esperti italiani di geopolitica, particolarmente noto per essere Direttore della Rivista Limes dal 1993, e dal 2000 di Heartland, rivista eurasiatica di geopolitica. Caracciolo – che a Gorizia rifletterà con il pubblico sul tema “150 anni sono abbastanza?” – collabora con numerosi media italiani e stranieri, è commentatore per La Repubblica e per L’Espresso, oltre a ricoprire l’incarico di caporedattore della rivista MicroMega.

Gli incontri, come anticipato, sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti con diritto di prelazione degli stessi da parte degli Abbonati alla Stagione Artistica 2010/2011 del Teatro comunale G. Verdi ai quali verranno riservati alcuni settori dell’Auditorium. Gli abbonati potranno scegliere il posto esclusivamente recandosi presso il Botteghino del Teatro (Corso Italia – lunedì-sabato 17.00/19.00 – tel. 0481/383327) nei cinque giorni lavorativi che precedono l’appuntamento e ritirare il biglietto di ingresso omaggio (fino ad esaurimento dei 200 posti riservati). I restanti settori sono a disposizione del pubblico che potrà recarsi direttamente sul luogo degli Incontri e accedere fino ad esaurimento dei posti in sala.

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